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9-Study

"Albaaaaa!" Urlo infuriata per la terza volta, ma anche questa volta non ricevo risposta.
"Giuro che l'ammazzo quando la trovo!" Urlo ancora, parlando a vanvera.
Esco dalla camera continuando a farneticare su quanto voglia uccidere la mia migliore amica per aver buttato il suo caffè sul compito che devo presentare domani mattina.
"Guarda che sono capace di cercarti in ogni angolo di tutto l'edificio! Ti giuro che se non esc-" non riesco a finire di sclerare, poiché la porta del soggiorno viene spalancata.
"Che cosa è successo?" Chiede J-Hope affannato, come se avesse corso.
Poi, dietro di lui, spunta Nam, con gli occhi spalancati come quelli dell'amico.
"Dov'è? Dov'è? Ci sono stata giorni per preparare quella simulazione! Come farò adesso? Giuro che se la state nascondendo disintegro anche voi!" Urleggio ancora.
So che posso essere scambiata per una pazza scappata dal manicomio, ma mi sento giustificata.
Chiunque reagirebbe alla stessa maniera non avendo avuto neanche il tempo di aprire gli occhi e di svegliarsi, che si ritrova la sua migliore amica in ginocchio e con le mani giunte, ammettendo di aver rovesciato il caffè sulle numerose pagine di compito che avevi realizzato con cura in 3 giorni, per poi scappare a gambe levate come se avesse 2 anni e poco più.
"Ma di cosa stai parlando?" Se la ride J-Hope, al che lo fulmino con uno sguardo.
Inizio ad aprire porte a caso, ma non è da nessuna parte.
Controllo specialmente nelle camere dei Bangtan.
Entro nell'ennesima camera di soppiatto, e chiudo la porta alle mie spalle.
Controllo sotto i letti, negli armadi, fino a quando sento dei rumori provenire dal bagno.
"Ah-ah! Scovata!" Sussurro.
Apro la porta di scatto per poi gridare "Ti ho trovata, non puoi più scappare!"
Okay, fin qui tutto abbastanza regolare, se non fosse che invece di Alba, d'avanti a me, si manifesta la schiena nuda di Jimin, che indossa solo i pantaloni e sta asciugando i suoi capelli con una tovaglia.
Il ragazzo in questione mi guarda sorpreso dallo specchio, e le mie guance si tingono di rosso.
Richiudo subito la porta, cercando di riprendermi, ma non ho neanche il tempo di uscire dalla camera, che la porta del bagno si apre nuovamente.
"Okay, hai intenzione di spiegarmi perché mi hai fatto prendere un'infarto?" Brontola.
"E perché hai fatto irruzione nella mia stanza?" Aggiunge.
Ah sarei io che faccio prendere un'infarto a lui? È davvero ipocrita da parte sua, poiché l'infarto lo sto avendo io alla visione del suo petto nudo.
Si accorge che lo sto fissando impalata, e questo non lo mette per nulla a disagio, anzi, lo vedo mettere su un piccolo ghigno e passarsi la mano tra i capelli bagnati, com'è solito fare.
Cazzo, è illegale una cosa del genere.
E a provarlo sono le mie guance infuocate, che avrebbero propio bisogno dell'aiuto dei pompieri.
"Sei carina quando arrossisci, sai?" Dice, sorridendo leggermente, ma nonostante ciò l'espressione da don Giovanni che ha messo su, non va via.
In tutto ciò mi ricordo di essere in pigiama, mezza esaurita, e con i capelli impazziti sciolti lungo la schiena.
Troppo shoccata e imbarazzata per risondere a qualsiasi delle sue domande, mi volto di fretta per uscire dalla camera, ma, prima che possa affermare la maniglia della porta, lui mi afferra per il polso, e per la troppa velocità in cui si manifesta la situazione, finisco per sbattere sul suo petto.
Le mie mani sono proprio sui suoi addominali, poiché d'istinto le ho alzate per proteggermi dall'impatto.
Alzo lo sguardo sul suo viso, e mi accorgo che i nostri volti sono tremendamente vicini, poiché sento il suo respiro sulla guancia.
Mi guarda intensamente, o almeno è ciò che credo, e io non riesco a fare altro che ricambiare.
So benissimo che dovrei staccarmi da lui, che dovrei soprattutto staccare le mie mani dalla sua pelle, che dovrei semplicemente chiedere scusa per la situazione ambigua e tornare a cercare la mia migliore amica.
Ma quando un suo braccio circonda la mia vita, stringendomi ancora di più a lui, mentre l'altro si alza, per sfiorare con la sua mano la mia guancia sinistra, e sistemarmi delle ciocche ribelli dietro l'orecchio, non riesco più a collegare nulla.
I suoi gesti sono così delicati, e i suoi occhi non si staccano un'attimo dai miei.
Tutto ciò è surreale, non riesco più a ragionare, dunque mi abbandono al mio istinto e lascio scivolare le mie mani sul suo petto, mentre la sua mano scorre delicata sul mio viso, fino a che il suo pollice sfiora i contorni delle mie labbra.
D'improvviso la porta dietro di me si spalanca, e lo spavento che prendo, mi fa ripiombare sul pianeta terra.
"Hey, Bea, sei qui?" Chiede una voce, mentre di scatto mi allontano da Jimin.
"Tae, si, sono qui. Dimmi.." dico affannata, sperando che non abbia visto niente.
Il suo sorriso giocoso, mi fa capire che fortunatamente è così, e ancor più le sue parole.
"Alba è in camera di Jungkook, ero lì quando è piombata in stanza impaurita spiegandoci la situazione. Sono uscito con una scusa, non si aspetterà mai che sono venuto a spifferarti il suo nascondiglio!" Ride.
"Ahh vedi la vigliacca dove si è andata a nascondere!" Dico, ritornando ad essere arrabbiata con lei.
"Sei proprio un'infame Taehyung !" Ride Jimin, che adesso indossa una maglietta.
"Lo so!" Ride l'amico.
"Andiamo dai!" Continua Tae, tirandomi per un braccio.
Lo seguo, e prima di lasciare definitivamente la camera, mi volto verso Jimin, che però è di schiena e non mi rivolge il minimo sguardo, dunque seguo Tae.
"Albaaa tesoroooo!" Dico gioiosamente entrando in camera di Kook.
"Preparati a ricevere la mia furiaaa!" Aggiungo gridando.
Lei appena si accorge di me, inizia a correre e a implorare perdono per tutta la camera, talvolta anche salendo sui letti, e io gli sto alle calcagna.
La fifona della mia migliora amica invece di affrontarmi si rifugia dietro le spalle di Jungkook.
"Okay, Bea, Alba mi ha raccontato tutto, ed è molto pentita per la sua sbadataggine. So che è un colpo forte da sopportare, ma manteniamo la calma." Dice quest'ultimo, proteggendo col suo corpo la colpevole, e cercando di non scoppiare a ridere.
"Tu sei un traditore Kook, sappilo! Stai dalla parte sbagliata, lei è la delinquente!" Dico, fingendomi profondamente offesa.
In realtà, vedendo Alba così impaurita, la rabbia sta andando man mano a scemare, lasciando posto al divertimento.
"Sei davvero teatrale!" Ride Tae.
"E tu! Tu sei davvero un'infame! Mi hai praticamente data in pasto al nemico!" Urla Alba additando V, sempre da dietro Jungkook, mentre quest'ultimo scoppia a ridere e aggiunge "È vero, amico, sei davvero un'infame!"
"Sto solo dalla parte della mia BFF!" Si difende Tae, mettendo un braccio attorno al mio collo.
"Okay.." sospiro, alzando le mani in segno di resa.
"Parliamone civilmente, rispiegami quello che è successo.." Aggiungo falsamente, ma poiché mi reputo una brava attrice, Alba esce da dietro le spalle di Kook, ingannata dalle mie finte parole.
"Allora, si, ti spiego.." inizia a dire, e quando è abbastanza vicina, con uno scatto vado verso di lei, che appena si rende conto dell'inganno, urla e si volta verso dietro, dove accidentalmente sbatte contro Jungkook, e cadono insieme a terra.
Io e Taehyung scoppiamo a ridere, guardandolo aggrovigliati, una sopra l'altro, e tremendamente imbarazzati, mentre di comunque accordo ci buttiamo su di loro, e li sentiamo urlare.
Subito dopo sento ulteriore peso anche su di me, e mi rendo conto che Jin e Suga si sono buttati sopra di noi.
"E voi che ci fate qui? Oddio soffoco!" Dico ridendo.
"Io soffoco, non tu!" Urla Alba.
"Beh, tu te lo meriti!" Rido.
Ridiamo così per un bel po', e poi pranziamo insieme, fino a quando i ragazzi vengono chiamati per andare a fare un'intervista.
Si dirigono tutti verso la sala trucco, dove sono soliti prepararsi..ed è tutto frenetico.
Entro nella stanza, e trovo Suga e RM seduti, mentre due addetti gli sistemano i capelli, e J-hope dall'altro lato della stanza, mentre una truccatrice gli ridefinisce il trucco.
L'unico che è all'impiedi è Jimin, che sta sistemando la sua giacca.
"Hey..dove sono gli altri?" Chiedo avvicinandomi, sebbene provo una sensazione di imbarazzo, per la scena di sta mattina.
"Si stanno ancora vestendo." Dice, senza neanche alzare gli occhi per guardarmi, con tono quasi apatico.
Subito dopo mi supera, senza aggiungere altro, e se ne va.
Rimango interdetta, poiché non mi aspettavo un comportamento del genere.
Cosa gli prende? Fino a sta mattina era stato così..così tutto.
Mi torna in mente il suo tocco delicato, e il modo prendeva i miei capelli tra le sue dita.
Cos'è cambiato da sta mattina? Cos'è successo?
Rimango a chiedermelo anche quando i Bangtan se ne sono andati da un pezzo, anche quando sono in studio con Yun e Lisa, anche quando ceno e quando, mentre Alba va a dormire, rimango in salotto a studiare e a riparare al danno fatto, involontariamente, dalla mia amica.
In sostanza, non ho fatto altro che pensare a Jimin tutta la sera, e la cosa mi infastidisce.
Devo smetterla di fare la fangirl con gli ormoni a mille, di illudermi su cose inesistenti, sono qui per un solo motivo: impegnarmi al massimo e riuscire a convincere Hitman a produrre me e Alba.
Devo focalizzarmi solo su quello.
È parecchio tardi, quando, mentre sto scrivendo al computer le parti che non sono riuscita a salvare del precedente compito, Namjoon entra in salotto, e sembra piuttosto stanco.
"Hey, che fai ancora sveglia?" Mi chiede, mentre beve un bicchiere d'acqua.
"Ho appena finito di riscrivere la simulazione per domani, solo che devo finire di studiare per la lezione di storia. Ho perso un sacco di tempo per rifare il compito." Sospiro, tenendomi la fronte con una mano.
"Dai, ti aiuto.." Dice lui, sedendosi accanto a me.
"No, Nam, sarai stanco..vai a dormire." Sorrido, accarezzandogli una spalla in segno di riconoscenza.
"Non se ne parla neanche, mi piace studiare e mi piace poterti aiutare, quindi mettiamoci sotto." Sorride.
"Davvero, non ce n'è bis-"
"Vogliamo iniziare?" Ride, al che sorrido anche io e annuisco.
"Come vuoi tu, io posso solo apprezzare!" Dico, alzando le mani in segno di resa.
Dopo un po', siamo ancora lì, mentre Nam cerca di riassumermi le pagine del libro, e io ascolto ciò che dice.
Ad un certo punto, non riesco più a seguire, e la mia mente inizia a girovagare, ritornando al pensiero fisso..che prende il nome di Park Jimin.
Mi domando per l'ennesima volta che cosa abbia provato lui, se per lui non sia significato nulla quel piccolo episodio condiviso, e che cosa passi per la sua testa.
Subito dopo mi rimprovero mentalmente, per star ancora pensando a Jimin, che è a dir poco bipolare, anziché concentrarmi sulle parole del ragazzo accanto a me, che nonostante la stanchezza, sta ripetendo a macchinetta solo per l'amore di aiutarmi.
Guardo Nam e sorrido.
Penso che non sia soltanto il leader dei BTS, ma che sia leader nella vita, in tutto e per tutto.
Aiuta sempre tutti, da degli ottimi consigli, e sembra quasi il fratello maggiore di tutti, nonostante non sia il più grande.
Sta diventando un'amico importante, proprio come V, e credo che in questa esperienza insieme fantastica e faticosa, se non avessi fatto la loro conoscenza, non sarebbe stata la stessa cosa.
Stremata, appoggio la testa sulla sua spalla.
"Non credo di poter reggere un'altra parola di più Nam.." Rido piano.
"Dai un'ultimo sforzo Bea, manca poco e sarai preparatissima!" Lo sento dire, ma la sua voce è già distante e le mie palpebre iniziano a chiudersi.
Poi mi addormento così, senza neanche accorgermene, senza potermi opporre alla stanchezza, troppo confortata dal calore che emana il suo corpo.

Spazio Autrice.

Credo che questo sia il capitolo adatto a tutte le Jimin Biased come me! È inevitabile immedesimarsi in Bea, ma magari avessimo questa fortuna!😂😍

Vi lascio qui, una foto dei Bangtan pronti per l'intervista nominata nel capitolo!😜😍

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