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18-Normality

"Sei migliorata tantissimo nell'ultimo mese! Sono fiero di te!" Dice Richy, passandomi una bottiglietta d'acqua.
Sorrido, mentre ne bevo un sorso.
"Non dirmi queste cose, o potrei montarmi la testa!" Rido, facendogli un'occhiolino.
Richy scoppia a ridere scuotendo la testa.
"Ne avresti tutto il diritto, sei davvero un talento..in generale. È difficile trovare artisti come te..sempre pronti a mettersi in gioco, senza scoraggiarsi, e tra l'altro riuscendo in tutto quello che fanno. Sono sincero." Dice, facendosi serio.
Sorrido e mi avvicino a lui, per poi stringerlo in un'abbraccio.
"Ti voglio bene.." Sussurro.
"Anche io, piccola grande artista!" Risponde, scuotendomi i capelli.
"Ora è meglio che vada, o farò tardi!" Dico, per poi salutarlo, e iniziare a dirigermi in camera.
Devo assolutamente fare una doccia, prima di andare in studio per lavorare al mini album che stiamo piano piano mettendo su.
Una volta finito, spero piaccia a Bang Si-hyuk.
Ci stiamo mettendo davvero tanta anima e tanto duro lavoro, sia io e Alba, che tutti i nostri mentori.
Racchiude tutta la nostra essenza, la nostra musica, ma soprattutto la nostra semplicità e le nostre storie.
Puntiamo su questo essenzialmente, sulla sincerità, sull'essere se stessi..se dobbiamo colpirlo, dobbiamo colpirlo per come siamo realmente.
E, onestamente, l'idea sta iniziando a prendere forma.
Una volta lavata e vestita, inizio a districare i miei lunghi capelli biondi, prima di asciugarli col phon.
Mentre sto applicando l'olio per i capelli, sento il mio telefono suonare, con una ridicola suoneria impostata precedentemente da Jin, ovvero: Baby Shark.
E ho detto tutto.
Prendo il cellulare e noto che si tratta di Namjoon.
"Nam, dimmi!" Rispondo.
"Hey Bea, ti prego vieni subito nel mio studio, è un'urgenza, credo di poter sentirmi male!" Dice in modo affannato.
"Cosa? Come? Che hai?" Rispondo agitata, lanciando la spazzola, a casaccio, sul letto, e iniziando ad infilare le pantofole.
Effettivamente le pantofole col pelo non c'entrano un cavolo con la salopette di jeans a pantaloncino che ho messo su, ma la moda non è la mia priorità al momento.
"Appena vieni ti spiego, ti prego fai presto!" Dice velocemente, e poi mette giù.
Allontano il telefono dal mio orecchio, e lo fisso scioccata e spaesata.
Ma che cavolo sta succedendo?!
Mi riprendo, ed esco dalla camera, iniziando a correre per i corridoi e le scale dell'agenzia, con i capelli bagnati sulle spalle.
Mente corro, vado a sbattere contro qualcuno.
E quando mai! È di routine!
Questo qualcuno mi ferma per le spalle.
"Hey, hey, hey..che succede?" Dice Jimin, preoccupato, accarezzando i miei capelli umidi.
Riprendo fiato, e cerco di spiegargli.
"Non lo so! Namjoon mi ha chiamata ed era agitato, ha detto che stava per sentirsi male e di andare subito nel suo studio!" Dico velocemente.
"Va bene, andiamo!" Risponde.
Poi mi prende per mano e inizia a correre con me.
È incredibile come, anche in questo momento critico, il suo tocco, riesca a farmi venire i brividi.
Lo guardo di sfuggita, e mi intenerisce l'espressione preoccupata del suo viso..è sempre così, come quando Kook si è sentito male.
Una volta arrivati allo studio di Nam, spalanchiamo la porta, e ci fermiamo di botto, per riprendere fiato, ancora con le mani intrecciate.
Vedo Nam all'impiedi, con un mazzo di fiori tra le mani, e un sorriso che va man mano a scemare.
Vago con lo sguardo per tutta la stanza, fino ad incontrare i visi di Jungkook e Alba, che sono scioccati quando me, e inizio a realizzare che nessuno sta per sentirsi male.
Poi riporto lo sguardo su Namjoon, che ha abbassato il mazzo di rose nelle sue mani, e guarda quelle di me e Jimin, unite.
Seguo il suo sguardo, fino a fissare la mia mano con attorno le dita affusolate e piccole di Jimin, che man mano rallentano la presa, fino a sciogliersi dall'intreccio con le mie.
Alzo il viso, e guardo quello di Jimin, che è tremendamente serio.
Poi, all'improvviso, sorride, e inizia a parlare.
"Cavolo, fratello, ci hai fatto prendere un colpo per un mazzo di rose?! Almeno non startene qui, impalato, dalle alla diretta interessata, senza sbavare magari!" Ride, spostandosi e raggiungendo la mia migliore amica.
I secondi di shock vengono interrotti dalle sue parole, che riportano alla vita Jungkook e Alba, i quali iniziano a ridere, e spingere Nam, che sorride e mi da il mazzo di rose rosse.
Le guardo, e poi guardo lui.
"Tu sei tutto matto!" Cerco di sorridere, nonostante l'imbarazzante situazione di poco prima.
"Scusa se ti ho fatto spaventare..insomma, sono stati quei due a escogitare il tutto, io volevo solo darti il mazzo e invitarti a cena!" Sorride, prima indicando Jungkook e Alba, e poi passandosi la mano sulla nuca.
"Non ti preoccupare.." Dico scuotendo la testa e sorridendo, mentre assaporo il profumo dei fiori.
Sento la porta dietro di me chiudersi, e alzando gli occhi noto che Jimin non è più nella stanza, segno che è stato lui ad uscire.
Penso alle sue parole, e al modo in cui ha spezzato l'orrenda situazione di poco prima, incoraggiando il suo Hyung.
Poi penso anche alla sua mano, alla sua stretta dolce e rassicurante..e al modo in cui ha sciolto l'intreccio delle nostre dita, senza far capire niente a nessuno dei presenti.
Mi sento male.
Mi sento male, perché non volevo che la sua mano abbandonasse la mia.
Mi sento male, perché ha dovuto fingere, per non dare un dispiacere al suo leader.
Mi sento male perché, nonostante abbia un ragazzo d'oro di fronte a me, che mi ha appena regalato dei fiori, sto comunque pensando ad un'altro.
"Anche noi andiamo, divertitevi piccioncini!" Dice Alba ridendo e trascinando dietro se Jungkook.
La fulmino con lo sguardo, e poi torno a concentrarmi sul ragazzo di fronte a me.
"Mi dispiace per la situazione di prima.." dice, al che mi rabbuio.
"Anche a me dispiace..ho incontrato Jimin in corridoio, o meglio, gli sono arrivata addosso mentre correvo come una pazza." Rido.
"È voluto venire con me perché quando gli ho detto della tua chiamata, si è preoccupato molto." Sospiro.
Namjoon annuisce.
"Immagino, Jimin è molto apprensivo e cerca di prendersi cura di tutti noi. Tu hai visto delle sfaccettature di lui che non sono del tutto vere, ma infondo, è un ragazzo d'oro." Dice serio.
Lo guardo sorpresa, per quello che mi sta raccontando.
"Ne sono convinta..e anche se sono più le volte in cui litighiamo, che quelle in cui siamo pacifici, ho avuto modo, in qualche piccola occasione, di conoscere i lati di lui più preziosi." Sorrido.
"Anche se non sembra, avete una bella affinità voi due..siete più simili di quanto crediate." Dice, sedendosi, e invitandomi a fare lo stesso.
Non rispondo, anche perché non saprei che dire..perché mi sta dicendo queste cose?
È come se lo volesse elogiare.
"Quindi.." inizio a dire, per cambiare discorso "dove mi porti, sta sera?" Sorrido.
"In realtà volevo far decidere te, per andare sul sicuro." Mi fa l'occhiolino, e subito dopo scoppiamo a ridere.
"Mh..vediamo.." Dico, mettendo una mano sotto al mento.
"A dire il vero ho un'enorme desiderio di andare al Mc, ma mi sembra un posto un po' affollato, per te. Insomma, non vorrei che, beh..hai capito!" Rido.
"Se è al Mc che vuoi andare, ti porterò li ad ogni costo." Dice serio, al che sorrido intenerita.
"Sai cosa potremmo fare? Possiamo prendere da mangiare al McDrive, e poi andate da qualche parte, un po' più in tranquillità. Tanto, l'unica cosa che mi importa del Mc, è il cibo!" Scoppiamo arridere, e poi lo vedo annuire.
"Allora è fatta, sta sera alle 20:00, vengo a prenderti in stanza!" Sorride, allargando le braccia e invitandomi ad abbracciarlo.
Non faccio compimenti e mi ci fiondo addosso.
Per poco non cadiamo dalla sedia, dunque scoppiamo a ridere.
Dopo poco ci salutiamo, e torno a finire di sistemarmi per poi andare in studio, da Yun.
"Credo che questa strofa sia la più debole del testo, ma non riesco a trovare delle parole più interessanti che possano mantenere lo stesso significato.." sbuffo, dopo un'ora e mezza di prove e contro prove per il nuovo testo.
"Non preoccuparti, magari lascialo da parte per un po'. Sistemiamo gli altri, e domani pensiamo a questo. Se ti ci concentri troppo ora, magari non ti verrà." Dice Yun, mentre scrive delle cose al computer.
Faccio come mi consiglia, anche se mi rende molto nervosa il fatto che in questi giorni non ricresca a scrivere nulla di concreto e sensato, non mi è mai capitato prima.
Scrivere, per me, è sempre stata la cosa più semplice e naturale del mondo, come cantare d'altronde..eppure, mi sento come se fossi bloccata.
Credo sia anche influenza dei ritmi lavorativi.
Prima scrivevo nella mia camera, da sola, invece ora, la maggior parte delle volte, mi tocca scrivere con altre persone e mi tocca farlo in un limite di tempo prestabilito.
Insomma, è diverso.
"Non ne sto facendo una buona, in questi giorni." Mi lamento, passandomi una mano sul viso.
"È come se iniziassi a sentirmi sotto pressione. I tre mesi stanno praticamente volando, e manca sempre meno all'incontro con Bang Si-hyuk." Dico, e la mia voce inizia a tremare.
Yun si gira sorpreso, capendo che sto per piangere, ed io mi vorrei schiaffeggiare, per quanto mi sento in imbarazzo.
Un conto è piangere da sola, o per cose piuttosto futili, un conto è scoppiare a piangere d'avanti ai tuoi collaboratori..non è da me.
"Scusa.." sospiro, coprendomi il viso con le mani "non so cosa mi stia prendendo, che vergogna.." sussurro.
"Hey..ma che dici.."
Yun si alza dalla sedia, e viene di fronte a me, voltando la mia sedia verso di lui, e inginocchiandosi.
"È normale avere un po' di ansia, Bea, sei umana. Non è indice di debolezza, ne motivo di vergogna." Dice.
"Ma non è professionale.." Rispondo, asciugando le lacrime che stanno fuoriuscendo dai miei occhi, senza permesso.
"Dovresti smetterla di essere così dura con te stessa, sai? Capita di avere un blocco. Ci sono giorni in cui spari testi a bomba, e giorni in cui te ne vengono meno. Giorni in cui canti limpidamente, giorni in cui sei spossata e stanca tanto da non riuscire ad essere precisa. È una cosa naturale, succede anche ai migliori. E poi chi ti ha detto che piangere non è professionale? Piangere, significa avere dei sentimenti, provare emozione..e tu, Beatrice, sai meglio di me che il nostro lavoro è, prima di tutto, emozionarsi. Sai quante volte ho pianto io? Quante volte mi sono disperato e non credevo più in me stesso? Non è sempre tutto rosa e fiori, non sempre è tutto facile..ma è la vita, tesoro, e non puoi far altro che rimboccarti le maniche ed andate avanti."
Sorride, dopo le sue parole rassicuranti, e mi accarezza una gamba.
La porta dello studio viene spalancata, tanto da farmi saltare dallo spavento.
"Yun hyung sono passato per sapere se hai già lavorato a quella cosa che ti ho dato." Dice Jimin, guardando prima Yun, che si è alzato, e poi me, che sto ancora cercando di asciugare, invano, le lacrime.
"Cosa è successo?" Chiede poi, avvicinandosi a me.
Sorrido, tirando su col naso, e scuoto la testa.
"Niente, non ti preoccupare. Sono solo troppo emotiva, ultimamente."
"Direi più che è troppo dura con se stessa, ultimamente." Ride Yun.
"Beh, se è questo, dovresti smetterla. Se vuoi te la puoi prendere con me, ma non più con te stessa..okay? Mi metto a tua disposizione!" Dice, calandosi alla mia altezza e asciugando le mie lacrime con i pollici.
Scoppiamo a ridere.
"Quello succede già spesso da se!" Rido, e lo guardo in viso..sorpresa dalla sua espressione così dolce.
Mi piace quando mostra questo lato di se, quando me ne dedica un pochino.
"Touchè!" Risponde, facendomi l'occhiolino.
"A parte gli scherzi.." continua, facendosi serio.
"Sii più flessibile con te stessa, capita di avere delle giornate no, le abbiamo tutti."
Mi sistema delle ciocche di capelli dietro l'orecchio, e poi mi accarezza una guancia.
Annuisco, e poso la mia mano sulla sua, che è ancora poggiata delicatamente sul mio viso.
La stringo, e vedo formarsi sulle sua lebbra, uno di quei sorrisi che solo Park Jimin può regalarti.
Yun fa un colpo di tosse, dunque, improvvisamente destata dai miei sogni ad occhi aperti, tolgo la mia mano dalla sua e lui si allontana da me.
Dopo poco inizia a parlare con Yun, di chissà quale cosa che stanno facendo assieme.
Mentre lo guardo da dietro, così allegro, mentre parla della sua musica, mi domando perché non può essere sempre così.
Perché non è stato così fin dall'inizio?
Perché ogni volta che si apre con me, ed io con lui, deve fare 10 passi indietro?
Non riesco ancora spiegarmelo, e forse mai ci riuscirò.
Per il momento cerco di godermi questi attimi, di trarre da essi la forza e la carica giusta, per lavorare sodo e senza fermarmi.
Mente loro discutono, senza neanche accorgermene, prendo in mano la penna, e inizio a scrivere.
Rimango lì, concentrata, per almeno un'altra ora e mezza, prestando poca attenzione sia quando Jimin esce dalla stanza, sia quando lo fa Yun e rimango sola.
Dopo un po' mi fermo, e rileggo quello che ho scritto.
Sono sorpresa, poiché ho scritto molte strofe, e sono soddisfatta della maggior parte di esse.
È possibile che mi servisse solo un suo sorriso, per ritrovare la carica giusta?

Spazio Autrice.
Okay, adoro profondamente il rapporto tra Yun e Bea..in generale, mi piace pensare a un rapporto lavorativo del genere.
Inoltre, Namjoon si comporta stranamente, mentre Jimin sembra essere cambiato..voi cosa ne pensate a proposito? Sono curiosa!🌹

Maaaa, a parte questo, mi piacerebbe sapere se vi sta gustando il proseguimento della storia, se è di vostro gradimento e se state riuscendo man mano a capire le sfumature dei personaggi.❤️

Detto questo, vi saluto e vi ringrazio, lasciandovi qui sotto, il bellissimo sorriso di Jimin!😍

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