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10-Bipolar

Bipolare.
Questa è l'unica parola che riecheggia nella mia mente, per dare un senso al comportamento di Jimin.
So che mi ero ripromessa di non perdermi più in pensieri così futili, ma è quasi inevitabile.
Mi rimprovero, mi arrabbio con me stessa..perché deve importarmi così tanto?
Non riesco ancora a capirlo, a capirmi, a capire tutta questa situazione che mi fa solo agitare.
In tutto ciò, mentre ballo, inizio a sentire una caldo assurdo, e praticamente il mio viso sta andando in fiamme.
Mi fermo un'attimo, appoggiando le mani sulle ginocchia.
"Tutto bene, Bea? È dall'inizio della lezione che sei pallida, e adesso invece le tue guance sembrano due mele." Dice Ricky, avvicinandosi a me.
"Sisi, tutto bene, sento solo un po' di caldo." Rispondo, facendomi aria con la mano.
"È meglio staccare adesso, hai fatto un buon allenamento.." Dice ancora.
"Ma manca ancora un quarto d'ora, continuiamo!"
"Sei sicura? Guarda che non fa niente se stacchiamo un po' prima!"
"Ricky, ti prego, sto bene davvero!" Rido.
"Continuiamo, mi diverto troppo alle tue lezioni!" Continuo.
E con queste parole, riesco a convincerlo.
Dopo circa venti minuti, abbiamo terminato davvero.
"Cavolo, sei una tosta eh. Credevo che saresti stremata a terra, invece ti tieni ancora su." Sorride.
"Non mi arrendo mai!" Dico, facendogli un'occhiolino.
"Mi piace questo tuo essere agguerrita, ma non caricarti troppo, a volte è controproducente."
Detto questo mi saluta, e va via.
Decido di restare un'altro po a fare qualche esercizio, poiché sento i muscoli intorpiditi, nonostante le due ore di lezione.
Non credo di essere nel pieno delle mie forze, poiché ieri sera sono rimasta fino a tardi a studiare con Nam, e la mattina ci siamo risvegliati sul divano, tutti doloranti.
L'unica cosa positiva, è che sono riuscita a consegnare la simulazione e a prendere un buon voto di storia, conquistando la simpatia della professoressa.
Mentre faccio un po' di stretching, qualcuno entra nella sala.
"Scusa, devo solo prendere il borsone, l'ho dimenticato prima." Dice Jimin, entrando come un fulmine.
Non lo vedo dalla sera prima, quando si è comportato in quel modo ambiguo.
Prima che possa uscire dalla porta, lo chiamo.
Non so neanche cosa dovrei dirgli, mi è solo venuto spontaneo.
"Mh?"
"Che cavolo ti prende?" Chiedo, prendendomi di coraggio e alzandomi da terra.
"Non ti seguo." Dice serio, facendo finta di non capire, ma invece so che ha capito perfettamente.
"Sai cosa intendo. Non è normale il tuo comportamento. Ieri mattina è successo qualcosa, e il pomeriggio eri completamente un'altra persona." Sospiro, cercando il più possibile di non far trasparire tristezza, ma rabbia.
Non voglio apparire come la frustrata di turno.
"Ieri mattina non è successo niente, non so che film ti sei fatta, o cosa hai pensato. Qualunque cosa sia, toglitela dalla mente, lo faccio con tutte, mi diverto e basta." Risponde freddo.
Così tanto freddo che mi si gela il sangue nelle vene.
Ha ragione, non è che sia successo chissà cosa..e poi come mi è venuto in mente anche solo pensare che potesse succede qualcosa?
Che cosa poi? Non ci conosciamo nemmeno.
Io conosco solo l'Idol, non la persona.
Evidentemente è questo il vero Park Jimin, e non è ciò che mi aspettavo.
Ma allora perché sto così?
Perché mi  sento come se mi abbia dato uno schiaffo?
Perché vederlo uscire dalla porta della sala senza degnarmi di uno sguardo, mi fa stare così male?
In preda a uno scatto di rabbia, lo seguo nel corridoio, incurante di chi ci sia in giro.
Appena esco dalla porta, lo trovo a chiacchierare tranquillamente con il gruppo di ragazze in prova, come me, alla Big Hit.
In particolare, una, mi pare si chiami Haneul, gli sta appiccicata addosso, e questo fa accrescere in me ancora più rabbia.
"Chi ti credi di essere? Non sei nessuno per permetterti di fare lo sbruffone con me." Dico ad alta voce, facendolo girare.
"Pensi per caso che sia una gallina qualunque? Che casca ai tuoi piedi? Ti sbagli, me ne faccio ben poco delle tue carezze e i tuoi inganni, e ancor più le tue scene da 'ti rifiuto', me le metto sotto i piedi.
Hai mai pensato, anche solo un piccolo istante, che anche io posso usare te? Evidentemente no, perché sei troppo pieno di te. Beh, sorpresa, anche gli altri possono prendersi gioco di te.
Da oggi in poi stammi lontanto Park Jimin, dico davvero. Me ne frego delle tue arie da Idol. "
Dico, scandendo parola per parola.
Il problema, è che non mi sento per niente meglio, anzi, molto peggio, poiché la metà delle cose che ho detto, sono cazzate.
Non riuscirei mai a prende per il culo qualcuno.
Mi guardo intorno, regolarizzando il respiro, e fortunatamente non c'è nessuno, apparte Yun, le 5 ragazze, Jimin e me.
Sento il cuore battere all'impazzata e la testa girare come un vortice, guardo un'ultima volta il viso di Jimin, che con mia sorpresa sembra preoccupato, prima di sentire la voce di Yun chiamarmi.
Lo vedo avvicinarsi, e anche lui è molto preoccupato.
All'improvviso sento mancarmi le forze tutte in una volta..e poi, il buio.
Jimin's Pov.
"Se vuoi puoi andare, anche se Alba stacca tardi in studio, rimango io con lei." Dice Yun.
Lo vedo e lo sento dal suo tono, quanto sia diffidente nei miei confronti, e non posso biasimarlo dopo la scenata che ha fatto Bea, e dopo aver capito quanto tiene a lei.
"Preferirei rimanere io, se non ti dispiace." Gli dico sospirando.
È sorpreso, lo vedo.
Sicuramente non può esserlo più di me.
Quando l'ho vista cedere e ho capito che sarebbe caduta a terra, non sono riuscito a trattenermi.
Sono corso da lei, prendendola appena poco prima che sbattesse la testa a terra.
Avevo capito che stava male, e mi sono sentito una merda, poiché nonostante ciò le ho detto quelle parole..parole che non penso minimamente, ma che ho dovuto dirle..per codardia forse, per rabbia, per tenerla lontana da me..non lo so neanche io.
Dopo quello che era successo la mattina prima, avevo deciso di allontanarla, per evitare tutto questo trambusto.
Quando poi l'ho vista dormire, nel pieno della notte, sul divano attaccata a Namjoon, ho pensato non ce ne fosse neanche bisogno, perché probabilmente è come ha detto lei, magari è lei quella che sta usando me, magari non gliene frega nulla di chi io sia, ed è interessata al mio amico, come più volte ho potuto constatare.
La rabbia che mi ha provocato capire che Namjoon è perfetto per lei, mi ha spaventato.
Non volevo ammetterlo a me stesso, ma sono tremendamente geloso, e questo mi ha dato fastidio.
Non posso fare questi pensieri, non posso distrarmi dalla mia carriera e per questo avevo deciso di allontanarla.
Quando le ho visto quell'espressione affranta in viso, dopo le mie parole dure, infatti, sono dovuto correre via e costringermi a non stringerla tra le mie braccia e chiederle scusa.
"Jimin, che cavolo sta succedendo? Che stai facendo?" Chiede Yun, sedendosi sul letto di Alba.
Sospiro.
"Che vuoi che succeda Yun Hyung?" Chiedo, facendo finta di nulla.
"Non sono stupido, Jimin. Sto imparando a conoscerla molto bene, e per quanto possa mostrarsi forte, in realtà è molto fragile e sensibile. Lei soffrirà e basta, e lo stai vedendo con i tuoi occhi." Risponde.
"Credi che non lo sappia? Sto cercando di levarmi dai piedi, di rompere ogni tipo di cosa che si possa venire a creare. Ma è così testarda, così..così determinata. Mi smonta." Dico, passandomi la mano sul viso e subito dopo tra i capelli.
In realtà mi fa quasi sorridere, ricordare la scena di poco prima.
Non glien'è fregato nulla, né di chi poteva essere presente, ne che io sia una star mondiale.
Credo sia questo che mi manda in pappa il cervello di lei..non gliene frega nulla dell'apparenza, dei titoli, della fama.
È una delle poche persone, che da quando ha incrociato i miei occhi, ha visto solo un ragazzo, e non un'Idol, che mi ha trattato come un comune mortale, e non come una star.
Inizialmente questo mi ha destabilizzato, e ammetto che il suo menefreghismo misto al suo caratterino mi mandava in bestia.
Ma poi ho capito che sono solo troppo abituato al Jimin dei BTS, da essermi dimenticato chi sono davvero.
Ogni istante in cui la vedo, lei mi fa ricordare da dove vengo, e quanto poco possa contare la mia persona di fronte alla vastità del mondo.
Non tutto mi è dovuto, e questo lei me lo sbatte bene in faccia..è una cosa buona, lo riconosco, mi fa tornare con i piedi per terra..ma sono così tanto abituato alla mia nuova vita, da non saper più gestire queste cose e così abituato ad avere subito ciò che voglio, che vederla così disinteressata a chi io possa essere o non essere, mi fa diventare matto.
E cavolo, nessuna ragazza si è mai messa ad urlarmi contro, se non per dirmi che mi amava o che sono bellissimo.
"Lo so, è un tipo tosto effettivamente.." Ride Yun, e io sorrido a ruota, annuendo.
"Sono così confuso.." sussurro.
"Non si merita di soffrire, deve concentrarsi sul suo futuro, proprio come te. Se sai già di non poterle dare niente, abbandona il campo. Sei un'Idol Jimin, e so che sei anche una persona, ma anche lei ha un futuro promettente..le vostre vite non potranno mai combaciare." Dice, tornando serio, e facendo avverare tutti i miei pensieri.
Ha messo a parole, tutto ciò che mi frullava in testa.
Mi volto a guardare Beatrice, e le metto un panno bagnato in fronte, poiché ha la febbre alta.
Scanso i suoi capelli biondi dalla fronte, e li sistemo dietro l'orecchio.
È molto più facile starle accanto quando dorme, quando non può rispondermi acidamente e quando posso toccarla senza farla illudere inutilmente.
Dopo poco, Yun mi saluta e lo vedo uscire dalla camera.
"Diventerò pazzo.." Dico a me stesso, stravaccandosi sulla sedia accanto al suo letto.
"Lo sei."
Salto per la sorpresa, per poi vedere Beatrice che cerca di alzarsi.
"Che fai?!" Dico alzandomi e spingendola delicatamente giù per le spalle.
"Sei debole, non puoi alzarti." Continuo.
Si scansa bruscamente dal mio tocco.
"Allora non hai proprio capito! Non mi devi toccare, non devi starmi vicino." Dice fredda.
"Fammi spiegare, lo so ch-" non mi permette di finire.
"Non voglio sentire le tue spiegazioni. Voglio solo che tu te ne vada!" Mi spinge, e cerca nuovamente di mettersi a sedere.
Ammetto che sentirle dire queste cose mi rattrista, soprattutto sapendo che è colpa mia, e che ha tutte le ragioni per pronunciare queste parole.
"Non puoi rimanere sola! Hai la febbre alta!" Cerco di spigarle.
"Me ne frego della febbre, devi andartene! Hai davvero una faccia tosta ad essere qui, nella mia camera! Ti ho avvisato Jimin, non voglio avere più niente a che fare con te!" Grida.
"Devi calmarti!" Cerco di essere il più cauto possibile, mentre non le permetto di alzarsi.
È già svenuta la prima volta, non c'è bisogno della seconda.
"Perché non te ne vai? Perché?" Inizia a piangere e a dimenarsi.
"Perché voglio stare qui con te!" Grido a mia volta, spazientito, nonostante sappia che sta solo delirando per la febbre.
"Sei solo un bugiardo! Va via!" Dice ancora.
La stringo a me, nonostante si muova come un serpe cercando di scansarmi.
"Ti prego..vai via.." sussurra sconfitta, abbandonandosi nelle mie braccia.
Sento i suoi singhiozzi, che scuotono il suo esile corpo, mentre le accarezzo la schiena, tentando di tranquillizzarla.
"Voglio tornare a casa.." piange.
Sembra una bambina indifesa, tutto l'opposto di ciò che è normalmente, e anche se so di dovermi allontanare al più presto da lei, per non illuderla, non riesco ad andarmene, non ora che sembra così indifesa tra le mie braccia.
"No che non vuoi, devi convincere tutta l'intera Big Hit di quanto vali, e ce la farai. Adesso devi solo riposare e riprenderti." Le dico, cercando di farla distendere nuovamente.
Sono costretto a stendermi accanto a lei, poiché ha stretto le sue piccole braccia intorno alla mia vita, e non ne vuole sapere di lasciare la presa.
Questo mi fa sorridere, e mi rincuora sapere che era la febbre a parlare al posto suo, che non mi vuole davvero lontano da lei.
È egoistico da parte mia, me ne rendo conto, ma è così.
Mi posiziono al meglio possibile, in modo che possa stare comoda e poggiare la testa su di me.
Mi accorgo che sta già dormendo, e la copro il più possibile con le coperte.
Dopo, sento bussare alla porta.
"È aperto!" Dico, stando attento a non svegliarla.
Namjoon si fa avanti, entrando nella camera e gli si legge in faccia quanto sia sorpreso di vedermi li.
"Yun poco fa mi ha detto che si è sentita male, come sta?" Chiede.
Non so perché, ma ho l'istinto di stringerla ancora di più a me, come se dovessi dimostrare chissà che cosa.
Che cavolo mi prende? Quello è uno dei miei migliori amici, uno dei miei fratelli.
"Ha ancora la febbre alta, le sto facendo degli impacchi, spero le scenda presto." Rispondo.
"Lo vedo.." Dice con tono strano, indicandoci.
Subito dietro di lui spunta V, dunque non ci faccio più caso.
"Hey, come sta? È svenuta?" Domanda.
"Si, ha la febbre, stavo giusto dicendo a Namjoon Hyung che sto cercando di fargliela scendere. Le abbiamo dato anche delle medicine."
Dopo poco ci diamo la buona notte, ed entrambi vanno via.
Guardo il viso pallido di Bea, notando quanto spiccano la sue guance rosse dalla febbre.
Gliele accarezzo col pollice, facendo dei cerchi immaginari..e mi addormento così, beato dal profumo di colei da cui dovrei stare lontano.

Spazio Autrice.
Okay, già solo il fatto che ci sia la visione di Jimin, è tutto! Ahahahah
Spero stiate iniziando a capire un po' la dinamica della storia e che vi stia piacendo!
Fatemi sapere con i commenti e le stelline!
Grazie in anticipo!
❤️

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