Il viaggio ha inizio!
Dopo quella discussione, Simon mi porta in una stanza al secondo piano della casa.
- Ora riposa, domani mattina inizieremo il nostro viaggio.- Simon non sembra affatto stanco, mentre io ho assolutamente bisogno di dormire.
- Tu non dormi?- Chiedo io a bassa voce.
- Io resto vicino al camino, devo essere pronto per proteggerti in caso succedesse qualcosa.- Si allontana chiudendosi la porta alle spalle.
"In caso succedesse qualcosa"... quelle parole continuano a rimbombarmi nitide della testa, cosa può succedermi in un posto desolato come questo? Non c'è nessuno. Da cosa vorrà mai proteggermi?
Sicuramente non posso dormire con tutti questi interrogativi, devo assolutamente scendere al piano di sotto e andare a parlargli.
Scendo lentamente le scale e arrivo all'ingresso.
- Simon? Ci sei?...- Nessuna risposta.
Inizio a guardarmi intorno, non c'è nessuno. Che Simon mi abbia davvero abbandonata qui?
Improvvisamente sento un forte urlo disumano provenire dall'esterno della casa. Di cosa si tratta?
Mi avvicino alla porta e la apro lentamente, c'è un buio fittissimo, non si vede nulla.
Prendo un pezzo di legno e lo accendo poggiandolo vicino al camino.
Esco di casa cercando di vedere meglio, ma è inutile, questa fievole luce non basta ad illuminare la zona.
- S-Simon?... Sei qui fuori?- Fa freddo e noto che la paura si sta rapidamente impossessando di me.
- Cos'è stato?!- Tutto ad un tratto sento nuovamente quelle urla, ma più forti, come se la loro fonte sia qui intorno.
Inizio a camminare in avanti e noto una enorme sagoma nera davanti ai miei occhi.
Continuo ad avvicinarmi, ma nel mentre una puzza orribile penetra con forza nelle mie narici. Qualsiasi cosa sia quell'essere ha un odore terribile.
Mancano pochi metri, ma improvvisamente quella figura si gira di scatto verso di me.
Adesso che lo vedo bene quell'essere assomiglia ad un grosso ratto alto più di tre metri e con solo alcune parti del corpo ricoperte da una pelliccia nera come la pece.
In questo momento ho così tanta paura da non riuscire a muovermi, né a parlare né a fare qualsiasi altra cosa. Sono terrorizzata.
- S-SIMON!- Urlo con tutta la voce che ho in corpo iniziando a correre all'impazzata verso la casa.
Alle mie spalle un altro urlo come i precedenti, mentre sento quel grosso ratto correre alle mie spalle per inseguirmi.
Sento il fiato caldo di quella bestia sul mio collo e improvvisamente sento un dolore lancinante alla gamba, uno dei suoi grossi artigli mi era stato conficcato al suo interno.
Cado a terra sbattendo forte la testa contro il pavimento gelato. Quel gigantesco mostro ora è sopra di me, ma in quel momento...
- JADE!- Sono confusa per la botta alla testa, ma quella voce è familiare. È la voce di Simon!
Dopo aver sentito la voce di Simon, tutto viene ricoperto da un bagliore accecante.
Mi risveglio in una vasca piena d'acqua e davanti a me trovo Simon, seduto su una sedia, a guardarmi.
- Simon...sei davvero qui?- Chiedo con tono esile.
- Si, sono qui. Si può sapere perché diavolo ieri notte sei uscita di casa?!- È la prima volta che vedo Simon apparentemente arrabbiato.
- Le tue parole mi avevano messo ansia...e dopo aver sentito quei rumori provenire da fuori la casa mi ero incuriosita...- So che le mie azioni hanno causato problemi, la cosa mi fa sentire decisamente in colpa.
- Beh, per colpa di questa tua "curiosità" ho esaurito tutta l'energia che mi rimaneva per cacciare via quel demone. E se proprio vuoi saperlo, avevo reso questa casa territorio sacro, nessuna di quelle bestie avrebbe mai potuto avvicinarsi ad essa. Saresti stata più al sicuro al suo interno.- Simon ha iniziato ad usare un tono rassegnato e stanco, mi considera davvero una stupida?!
- Aspetta, cosa? Demoni? Vuoi dirmi che quello di ieri notte era un demone?!-
- Si, Jade. Lo era. Cosa ti aspettavi? Che i demoni fossero tanto carini e pacifici come noi? Dice Simon iniziando a ridere.
- OVVIO CHE NO! Ma non credevo che un demone avesse quell'aspetto.- Mi imbarazza parlare con lui, non mi capisce.
- Esistono vari tipi di demoni, ogni tipo vanta forme e capacità diverse, questi qui che hai visto ieri sono dei semplici demoni esploratori. Vagano in giro per queste terre cercando di assalire gli umani innocui per mandarli nell'abisso, ma per noi angeli non sono affatto pericolosi.- Simon sembra abbastanza fiero di parlare delle sue abilità da angelo.
- Mh ho capi-...ASPETTA, MA IO SONO NUDA?!- Dico ad alta voce coprendomi tutto il corpo dall'imbarazzo.
- Ma dai, cosa vuoi che sia. Ti ricordo che sono il tuo angelo custode, sai quante volte ti ho vista nuda? Simon mi guarda con un ghigno sul volto.
- N-NON È LA STESSA COSA! ESCI IMMEDIATAMENTE DA QUI DENTRO!- urlo imbarazzata.
- E va bene, esco, ma tu vestiti subito, dobbiamo partire. Dice chiudendosi la porta alle spalle.
"Partire"? Come possiamo partire se la mia gamba è ferita?!
Neanche il tempo di dirlo che guardando la mia gamba, mi accorgo che la ferita è stata perfettamente medicata. Che sia stato Simon? Chi altri altri avrebbe potuto farlo se non lui.
Mentre mi vesto noto che nel bagno c'è anche un grosso specchio, è da tanto che non passavo del tempo a guardarmi, nel mondo dove mi trovavo prima non c'era volta dove io non iniziassi a piangere mentre mi specchiavo, ma in questo momento sembra tutto diverso.
Ho delle guance rosee che prima non mi piacevano per nulla, poiché stonavano con la mia pelle pallida, e quei lunghi capelli castani che scendono lungo le mie spalle prima di questo momento non sono mai piaciuti.
È strano, ma in questo momento riesco quasi a vedermi bella.
- Oh eccoti, finalmente.- Dice Simon com tono ironico.
- Scusa, ho perso tempo a guardarmi allo specchio.- Sembra molto strano e stupido detto così.
- Ah, sei anche narcisista? Perfetto.- Dice usando un tono ironico.
- MA NO CHE NON LO SONO! È solo che oggi mi vedo diversa, tutto qui...- Rispondo io a voce bassa.
- Lo so, idiota. Questo mondo serve anche a questo. Per farti cambiare idea sulle scelte che ti hanno portata qui. Evidentemente davi molto peso alle critiche delle altre persone sul tuo aspetto fisico e, ora in questo mondo, riesci a vederti per come sei davvero.- Simon sorride in modo dolce, ma sono convinta che mi creda davvero stupida.
- Mh...- Non riesco a dire altro, non sono abituata a vedermi bella.
Iniziamo a camminare, ma con una delle mia gambe malconce non riesco a camminare bene.
- Certo che con i tuoi poteri da angelo avresti anche potuto curarmi direttamente la ferita, eh?- Mi lascio scappare una risata.
È da tanto che non rido, ma con Simon anche situazioni come queste riescono a rendermi felice.
- Guarda che sono un angelo, non un mago. Ringrazia che ti ho medicata bene.- Inizia a ridere anche lui.
Usciamo dalla casa e iniziamo a camminare nel bosco.
- No, senti non riesco. Cammini troppo lentamente.- Dice Simon girandosi per guardarmi.
- Non è colpa mia se ieri un ratto gigante mi ha infilzato una gamba sai?- Rispondo acida.
- E invece è colpa tua, ma ignoriamo la cosa. Sali.- Dice abbassando di poco la schiena.
- Cosa fai?- Chiedo confusa.
- Cosa posso mai star facendo? Sali sulle mie spalle, su. Andremo più veloci. Ci fermeremo al villaggio più vicino e prenderemo una carrozza.- Dice con voce stanca.
- Mh...va bene...- Salgo su di lui.
Iniziamo così a muoverci seriamente, finalmente il nostro viaggio ha ufficialmente inizio!
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