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capitolo 22

La campanella suona, indicando la fine della lezione, e Taemin congeda tutti, lasciando che se ne vadano subito. Minho e Hyunjin si dirigono verso il fondo della sala, dove sono le loro borse, e bevono dell'acqua per rinfrescarsi.

"Come mai sei tornato un po' più tardi?" Hyunjin si rivolge a Minho, che sta scorrendo col dito sullo schermo del suo telefono.

"Eh?" Il ragazzo alza lo sguardo, non avendo sentito ciò che gli ha chiesto.

"Perché sei arrivato in ritardo?" Cerca di vedere cosa sta facendo Minho: la schermata è aperta su dei messaggi, ma da parte di chi e che cosa dicono?

"Ho chiacchierato un po' con Felix, niente di importante." Minho spegne il telefono e lo infila nella tasca laterale della borsa, prima di gettarsela in spalla. Non gli dirà quello che ha detto a Felix per ovvie ragioni.

"Allora andiamo da Seungmin e Jeongin?" Hyunjim tiene la porta aperta per Minho, mentre iniziano a farsi strada verso i giardini della scuola.

"In realtà, il mio insegnante di cucina mi ha chiesto di aiutarlo a preparare alcune cose, quindi devo andare." Dice Minho allontanandosi, sperando che Hyunjin abbocchi all'amo.

"Ah ok, ci vediamo dopo, allora." Hyunjin lo saluta con la mano, sente che qualcosa non va, ma lascia perdere. Minho non gli ha mai mentito, quindi perché dovrebbe adesso.

Ora che è fuori dalla visuale di Hyunjin, sflia la borsa dalla spalla e cerca il telefono nella tasca laterale. Sbloccandolo, nota che gli è arrivato un nuovo messaggio.

Ji
Sul retro della scuola, c'è un grande albero, ci vediamo lì.

Leggendo il messaggio, Minho accelera il passo.

Aveva inviato un messaggio a Jisung ancora nel notare che Felix non si era presentato a lezione, volevendo solo assicurarsi che tutto fosse a posto. Ma non molto tempo dopo, lo aveva trovato in bagno e aveva detto più di quanto avrebbe dovuto fare. Eppure non riusciva a smettere di pensare a quanto fosse sconvolto, specialmente dopo che Hyunjin si era comportato così. Il passato ora è uscito fuori, ma come sarà il futuro?

Arrivando dove Jisung gli ha detto di andare, nota i quattro ragazzi, tra cui il biondo con la ricrescita scura. Avvicinandosi, sembra che anche gli altri l'abbiano notato, e Jisung si alza per avvicinarsi. Minho gli sorride e fa un piccolo cenno con la mano. Tuttavia, Jisung non sembra così felice mentre marcia verso di lui.

"Cazzo, gliel'hai detto!?" Grida, mentre la sua mano atterra sulla guanca di Minho. "Non hai pensato che potesse esserci un motivo per cui non l'abbiamo fatto?" Il petto di Jisung si muove su e giù per la rabbia, pensava davvero che Minho fosse un ragazzo simpatico e genuino, ma ora è appena andato tutto a puttane.

Minho si riprende dalle azioni improvvise di Jisung, e continua a fissare il terreno, spaventato di guardare la faccia frustrata del ragazzo, sapendo gli farebbe male al cuore. Per prima cosa, ha bisogno di sapere quanto di ciò che ha detto ha riferito loro Felix. "H-ha detto qualcos'altro?" Balbetta, per paura che Jisung lo rifiuti in quel modo.

"Q-qualcos'altro?" Jisung lo afferra per il colletto, costringendolo a guardarlo negli occhi. "Cos'altro gli hai detto a parte il passato di Changbin e Hyunjin?" Felix non ha detto altro, quindi cosa avrebbe potuto dirgli Minho?

"Se non te l'ha detto, allora non importa più... sarai solo ancora più deluso da me." Continua a cercare di distogliere lo sguardo, ma Jisung segue il movimento dei suoi occhi, rendendoglielo impossibile.

Jisung ridacchia, lasciando andare la presa. "Penso che tu sia già al livello più basso di delusione." Si gira per andarsene, lasciandoselo alle spalle.

Minho si allunga in avanti e afferra la mano del ragazzo, facendo sì che l'altro abbassi lo sguardo sulle loro dita, e lo riporti poi di nuovo il viso timido di Minho. Lasciando subito la presa, Minho parla. "Ha provato a chiedere a Hyunjin..."

Jisung ancora non crede a ciò che ha sentito. Felix è andato davvero da Hyunjin, anche dopo che tutti gli hanno detto essere meglio non sapere nulla.

"Anche se non glielo avessi detto, avrebbe davvero smesso di cercare di scoprirlo?" Minho continua a supplicare Jisung di perdonarlo. "So che mi odi per questo, ma quando ha chiesto a lui, Hyunjin gli ha urlato contro e dal mio punto di vista, potevo vedere che era pronto a colpirlo. Se avesse continuato a fargli domande, avrebbe potuto farsi seriamente male. Quindi m-mi dispiace se gli ho parlato alle tue spalle, ma non me ne pento."

I due restano lì a fissarsi. L'espressione di Jisung si è rilassata nel capire perché Minho gliel'abbia detto. Per quanto gli addolori essere d'accordo, pensa che abbia fatto la cosa giusta. È davvero il ragazzo simpatico e genuino che pensava essere.

"Mi dispiace di essermi arrabbiato così con te. Avrei dovuto ascoltare prima di agire." Jisung abbraccia Minho, timoroso di lasciarlo andare. È il suo turno di scusarsi e chiedere perdono.

A Minho piace molto l'abbraccio, mentre stringe l'altro. Trova sia il momento migliore per rivelargli tutto: "Mi piaci". Riesce a dire con tutto il coraggio che gli rimane.

"Che cosa?" Jisung ha sentito chiaramente Minho, ma non riesce a credere a quello che ha detto. Lo tiene ancora più stretto, non permettendogli di avere la possibilità di andarsene.

Minho fa un respiro profondo. "È questo quello che ho detto a Felix... gli ho detto che mi piaci". Minho tiene la testa sulla spalla di Jisung, volendo trattenerlo più a lungo e avendo paura di vedere l'espressione sul suo viso.

Con sua sorpresa, Jisung lo abbraccia più forte. "Anche tu mi piaci." Dice, sentendosi molto più sollevato nel farlo, finalmente. La situazione non è la più bella o la più romantica, ma nel suo cuore è perfetta.

Anche Minho lo abbraccia più forte, finché non decidono di lasciarsi andare e spiegare tutto agli altri.

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