CAPITOLO SPECIALE: PRIMA DELLA STORIA
Il capitolo si colloca all'inizio della storia. È una lettera di Algol mai spedita.
Mia carissima,
no, no, ho bisogno di un inizio a effetto... aspetta un attimo che ci penso...
Mon ame soeur,
okay, così va molto meglio... significa anima gemella, non che io ci creda alle anime gemelle, ma suppongo che sia l'inizio adatto per una dichiarazione d'amore... onestamente non so se questa sarà una dichiarazione d'amore... sarebbe troppo scontato. Vediamo un po' da dove posso iniziare.
Sai cosa vuol dire mono no aware? Si tratta di un termine giapponese che racchiude in sé un concetto che mi è particolarmente caro. Si riferisce alle cose che tanto più sono belle, tanto più sono effimere e alla nostalgia che questo evoca. Suppongo che tutto a questo mondo sia effimero, ma forse la bellezza delle cose sta proprio in questo. Pensa a una farfalla, a un fiore, alla gioventù, sono tutte cose effimere e bellissime. E il mio amore per te? Presumo che essendo bello sia destinato a essere effimero. Non è però questo il motivo per cui non ti manderò questa lettera -l'ho già deciso- la verità è che tu sei luce e io sono ombra... cosa potrei darti? Come potrei non farti del male? E io non voglio farti male, non potrei mai farti del male. Eppure sarebbe inevitabile. Sai chi mi ricordi? La bella Persefone. Mi ha sempre affascinato il mito di Ade, come luce e ombra possano coesistere. Come l'ombra possa amare disperatamente la luce. Non posso criticare Ade per averla desiderata tanto, forse per averla rapita... avrebbe dovuto tentare di corteggiarla... ma il corteggiamento non è forse un inganno? Non proponiamo il meglio di noi? Non cerchiamo di apparire meglio di come siamo in realtà? Sì, è proprio così. Ade non ha ingannato Persefone, le ha mostrato com'era lui e il suo regno. E lei si è innamorata di lui nonostante tutto. Qualcuno sussurra che abbia mangiato apposta i sei semi del melograno. Un modo per stare con lui. Io voglio crederlo. Voglio pensare che l'ombra e la luce siano capaci di amarsi. Sarebbe davvero bello. Purtroppo non so se questo possa succedere nella realtà.
Ti osservo da sempre. Una creatura fatta di luce e oro. Un'esemplare raro. No, rarissimo. Sei preziosa, talmente preziosa che in pochi riescono a comprenderlo. Io sì, io lo so.. Forse sei per intenditori, non so.
Oh, sto diventando romantico! Io non sono romantico, sono il contrario di romantico... cinico, sì, cinico può andare. Io sono cinico, per cui... non capisco come riesci a farmi diventare così.
Ogni tanto mi soffermo su come sarebbe stare noi due, insieme. Come sarebbe stato bello amarsi. Se tu potessi amarmi... non lo so se tu puoi amarmi, sai? Un essere perfetto come te... non credo alle critiche che sento in giro. So che molte sono invidiose di te, suppongo che sia inevitabile, come la gravità. Hai qualcosa che non riesco a definire, come un velo che ti avvolge.
Immagino spesso noi due. Mi da una certa soddisfazione farlo, mi calma, mi fa perfino sorridere... sorridere veramente. Ci sono persone che semplicemente non riusciamo a lasciare andare. Io vorrei lasciarti andare, sarebbe meglio... per te, non per me, ma per te sì. Vorrei essere una di quelle persone che dicono... okay, faccio il meglio per te, io posso soffrire per tutta l'eternità, ma tu devi essere libera. Non sono così. Ti voglio confidare una cosa. Sai quello svampito di Andrew Lotran? Sì, quello che ti bazzicava sempre intorno in prima liceo, certamente lo ricordi. Beh, voleva chiederti di andare al ballo di fine anno con lui. Lo sapevano tutti. Avrebbe dovuto essere più prudente. Le cose davvero importanti non si devono rivelare al mondo, perché mostri come me potrebbero venirne a conoscenza. Non sai quanto ci piace ferire. Quanto ci divertiamo a vedere il dolore. L'ho preso da parte, l'ho insultato... per farla breve gli ho fatto passare la voglia di andare a quel ballo con te.
Non si può vivere d'illusioni... eppure tu ci vivi. T'illudi che un giorno possa arrivare qualcuno a salvarti. Lo vorresti tanto un principe, no? Qualcuno pronto ad assumere su di sé tutto il dolore. Come in una fiaba. Tu assomigli a una principessa. Sarebbe bellissimo e romantico. Non succederà però. E non perché tu non lo meriti, ma perché i principi delle fiabe non esistono.
Esisto io però, che sono più simile al cattivo della storia. Ammetto di aver sempre avuto in simpatia gli antagonisti. La maggior parte di loro sono semplicemente incompresi... vagano in un mondo fatto di tenebre e nebbia. Confondono il male con il bene. Questa forse è anche la mia colpa. Confondere le cose... cercare di essere chi non sono. Volere ciò che non dovrei volere. Iniziano così i disastri. Questa normalmente è sempre la fine di tutto. Sbaglio sempre. E poi ci sono i miei sogni, le mie fantasie, i miei deliri.
Noi che ridiamo, sulla ruota panoramica, i tuoi capelli mossi dal vento.
Noi che rotoliamo nella neve brillante, lasciando segni dei nostri corpi su di essa.
Noi che osserviamo le stelle, sdraiati sull'erba. Io che ti indico le costellazioni, che ti racconto le loro storie, tu che ridi, con quel tuo modo di ridere... mi piace come socchiudi gli occhi quando lo fai.
Noi, sdraiati nel letto, io che ti stringo a me. La tua schiena contro il mio ventre.
Nei giorni più bui ho immaginato tutto questo. Non riesco a fare altro che pensare a te, a noi, a tutto quello che avremmo potuto fare. A ciò che avremmo potuto essere e invece non saremo mai. A questo nostro folle amore. Questo nostro... vorrei che fosse nostro. Non lo sarà mai però. Forse in passato lo è stato, forse abbiamo vissuto in altri mondi, in altri regni, in altri imperi. Io e te. Sarebbe bello crederlo. Illuderci del fatto che ci rincorriamo da sempre, che siamo destinati.
Il mostro può amare? Sì, può amare. Il suo è un amore folle, disperato, crudele, ma può amare. In tanti non lo credono possibile. In tanti pensano che i mostri siano insensibili. Esseri che vestono di ombre e crudeltà. Certo, questo è quello che chiunque potrebbe dire dopo un'occhiata superficiale.
Un principe non potrebbe capire come sei veramente. Non saprebbe che nascondi il dolore dietro un sorriso, che la notte ti piace guardare le stelle, che sogni un futuro migliore. Non conosce i segreti che mascheri con fatica. Io distruggerei il mondo per renderti felice, per farti sorridere veramente e non solo per finta. Se ti potessi rendere felice... farei qualsiasi cosa per te.... tu però non lo sai. Non comprendi che il lupo ama Cappuccetto Rosso e che lei ama lui, anche se non vuole ammettere. Perché è più semplice non ammettere la verità, è meglio tacerla, meglio ignorarla... la gente come me però non può negarla. La verità ci scorre nel sangue... ci spinge paradossalmente a mentire.
Nella mia immaginazione siamo sempre insieme, legati da uno spesso filo, quello rosso di cui parlano alcune leggende orientali... siamo insieme.
Ovviamente è solo la mia immaginazione. Nella realtà noi due non possiamo stare insieme. Ne sono ben consapevole. La cosa mi ferisce più di quanto riesca a dire. Fa male, ma non posso dirlo. Non mi crederebbe nessuno. Il mostro non ha sentimenti.
Mi è sempre piaciuta la fiaba di Cappuccetto Rosso... lo ammetto, da bambino avevo un debole per quella ragazzina che entrava nel bosco. Era coraggiosa e, beh, mi sembravi un po' tu. Sarà per quella volta che alle elementari sei venuta con il mantellino rosso. Boh, non so. Comunque io mi rivedevo nel lupo. Ci amavamo. Cappuccetto Rosso però non può amare il lupo... sarebbe folle... sconveniente... scandaloso. Eppure so che in cuor suo lei lo ama... sarebbe impossibile non vedere la linea che li unisce.
Sei tu la mia Cappuccetto Rosso. E io non posso fare a meno di pensarti.
Tu che leggi un libro l'espressione concentrata, i capelli che ti scivolano sul tuo viso ovale. Non puoi sapere quanto sei bella.
Tu che ridi con quella tua amica strana. Lei non sa realmente come sei, lei non può capirti, ma tu ridi comunque.
Tu che disegni, durante l'ora di arte... i tuoi disegni sono fantastici... ma tu non mostri mai i più belli. Li tieni per te, li custodisci, proprio come faccio io. Non ci piace esporre le parti più segrete di noi al mondo.
C'è una vecchia storia. Me l'ha raccontata mio padre, in uno dei suoi rari momenti buoni. In Italia si trova un ponte particolare. Lo chiamano il ponte delle sirene... dicono che chi si baci lì sopra sia destinato ad amarsi in eterno. Lo vorrei provare con te, vorrei sapere se è vera questa cosa oppure no. Vorrei essere là con te.
A baciarci sul ponte delle sirene, dove ci si giura amore eterno. Io che ti avvolgo nel mio abbraccio, tu che ti stringi a me.
A fare un picnic al parco, i tuoi capelli mossi dal vento. Tu che cerchi d'imboccarmi con la tua deliziosa torta.
Io che ti spingo sull'altalena, tu che ridi come una bambina bella come solo un frutto proibito potrebbe esserlo.
Noi due che giochiamo a pallone -lo so che è una cosa stupida, ma è nella banalità che ci sono le cose migliori.
Ora torno alla realtà. Non che sia una cosa che voglia davvero fare. La realtà non ha fascino, ma non c'è altra scelta. Tu non sei al mio fianco, non la sarai mai. Devo accettarlo.
Il mio tempo a disposizione sta finendo. Se tu dovessi partire per il college... la mia vita sarebbe finita senza di te.
Non ti spedirò questa lettera... non voglio ricevere una risposta che sono certo non mi piacerà... e poi mi rendo conto che alcune parti sono sconnesse, folli, forse incoerenti.
Tuo Algol
P.S. Ti amo... ops... beh, intanto non lo leggerai mai
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