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9. "FOLIE À DEUX"

5 DICEMBRE 2054

E così, era veramente successo: dopo mesi e mesi passati nella normalità grazie a Roxy, tornai sui miei passi sempre grazie a lei, la quale aveva deciso di intraprendere la mia stessa vita folle da assassina spietata e indomabile, accompagnandomi in ogni mio crimine. L'episodio di qualche giorno prima, in cui uccise a sangue freddo quel soldato animatronico, segnò il passaggio completo dalla Roxy sana di prima a quella pazza che era appena nata, ma, nonostante fosse successo tutto all'improvviso, in realtà nei precedenti 2 mesi ci fu un vero e proprio sviluppo di questa sua nuova personalità, che io notai anche, ma non abbastanza. Infatti, mentre i giorni e le settimane passavano, Roxy diveniva sempre più apatica e insensibile ad ogni cosa. Anche il suo sguardo quotidiano cambiò, non sorrideva più, ma sembrava come scocciata. Io queste cose le notai, ma non pensavo sarebbe scaturito tutto in questo. All'inizio rimasi scioccata non poco, ma poi...realizzai che sarei finalmente tornata a fare tutto quello che mi andava quando mi andava, ed avrei avuto al mio fianco anche la ragazza di cui ero innamorata. Non potevo desiderare altro. E poi...quel modo in cui si inginocchiò a me chiamandomi "mia Regina" alludendo al piano di conquista del mondo che ora voleva condividere con me...al sol pensiero il mio corpo si riempie di brividi!

Ad ogni modo, come lei mi aveva chiesto, le avevo promesso di insegnarle tutto ciò che serve per vivere questa vita al meglio, sia in modo teorico che pratico. Ragion per cui, quella tarda notte intorno all'una, ci trovavamo ai piedi di un condominio ai margini della Big Animatropoli. Avevo intenzione di farle assaporare il suo primo omicidio fatto per bene, e non un semplice colpo di pistola piantato nel cranio all'improvviso. E, come se non bastasse, come vittima scelsi anche una persona particolare, ma di cui lei ancora non era a conoscenza; pensava infatti che stessimo andando ad ammazzare qualcuno a caso, ma non era così. Questa persona non era affatto scelta a caso.

Eravamo dunque in quella strada, di notte, con nessuno attorno che potesse disturbarci, ma comunque le dissi di parlare piano, perchè non si sa mai la nostra voce quale orecchio possa raggiungere. Iniziava così la nostra prima lezione.

Baby: "Allora, questo è il palazzo in questione: qui dentro troverai la tua prima vera vittima."

Roxy: "Non vedo l'ora! A che piano si trova?"

Baby: "Il terzo, quindi dovremo arrampicarci."

Roxy: "Arrampicarci? Sei pazza? Io non so come si fa!"

Baby: "Per questo ci sono qua io! Seguimi."

Giustamente lei temeva di non farcela, anche perchè non le avevo ancora insegnato nulla riguardo l'arrampicata, ma per quell'occasione decisi che semplicemente l'avrei aiutata io. La portai dunuqe al lato del palazzo, dove si trovavano le finestre dei vari appartamenti che risiedevano in quel condominio, e da una delle quali saremmo entrate di soppiatto.

Roxy: "Ma questa persona è da sola in casa?"

Baby: "Ovvio."

Roxy: "Ma come fai a saperlo?"

Baby: "Lo so e basta. Ormai lo sai meglio di me che-"

Roxy: "Sì, sì, che tu sai tutto di tutti, e tutto il resto. Uffa però! Questa non è una cosa che io posso imparare, è solo una tua dote innaturale!"

Baby: "Non deprimerti: proprio perchè io so fare tutto alla perfezione, allora sarò anche un'eccellente maestra, non trovi?"

Roxy: "Indubbiamente, ma chi dice che io sarò un'eccellente allieva?"

Baby: "Adesso non pensarci. Pensiamo a salire là sopra."

Indicai a Roxy prima la finestra da cui saremmo dovute entrare, e poi un cassonetto dell'immondizia posto poco più avanti a noi.

Baby: "Quello sarà il nostro punto di partenza."

Roxy: "Ok."

Baby: "Tu stammi sempre vicina."

Ci avvicinammo dunque al cassonetto, e dopodichè io vi salii subito sopra senza provocare il minimo rumore. Roxy, invece, semplicemente appoggiandosi con le mani per darsi la spinta per salire, inclinò leggermente il coperchio del cassonetto, abbastanza da far cadere una bottiglia di vetro posta sopra di esso, ma io, grazie ai miei riflessi e alla mia prontezza, la afferrai al volo prima che cadesse e si rompesse in mille pezzi provocando un forte rumore.

Roxy: "Ops, scusa..."

Baby: "Regola scontata ma importante: devi stare super attenta ad ogni tuo minimo movimento e a quello che ti circonda, altrimenti le conseguenze potrebbero essere disastrose."

Roxy: "Vabbè, sarebbe stata solo una bottiglia che si rompe, cosa sarebbe potuto succedere di così grave?"

Baby: "Il rumore avrebbe potuto attirare una o più persone che si sarebbero affacciate a controllare cosa fosse successo, e a quel punto tu saresti stata abbastanza rapida nel nasconderti e non farti vedere?"

Roxy: "Beh..."

Baby: "Devi valutare ogni singolo scenario in pochissimo tempo. Ora però non pensarci, perchè come ti ho detto prima: oggi ti occuperai solo dell'omicidio, a tutto il resto ci penso io. Dammi la mano."

La aiutai a salire sul cassonnetto senza fare rumore, e dopodichè ci alzammo in piedi.

Roxy: "Ok, e ora?"

Baby: "Quelli sono i nostri appigli per salire."

Stavolta indicai a Roxy le unità esterne dei condizionatori che stavano sopra la nostra testa, ovvero quei ventilatori presenti all'esterno di ogni casa e che fungono da condensatore dell'unità interna del condizionatore.
Detto ciò, io mi diedi uno slancio aiutandomi con la parete dell'edificio, grazie al quale mi aggrappai al ventilatore con le mani, per poi tirarmi su e appoggiarmi su di esso. Fatto questo, mi calai leggermente e tesi una mano a Roxy.

Baby: "Su, salta e afferra la mia mano!"

Come le dissi, fece un salto e prese la mia mano al volo. Io la afferrai e poi la tirai su con tutto il corpo, facendola sedere sul ventilatore accanto a me.

Baby: "Vedi? Non è difficile!"

Roxy: "Parla per te. Hai appena tirato su 130 kg come se niente fosse!"

Io feci una risatina per confermare quello che disse, e poi mi rialzai per darmi un altro slancio e passare al ventilatore successivo e replicare così quello che avevamo appena fatto. Lo facemmo poi un'altra volta ancora, stavolta però per aggrapparci alla finestra dalla quale dovevamo entrare. Giungemmo così dentro l'appartamento della nostra vittima senza alcun problema.
Una volta dentro, vedemmo l'interno com'era: un bilocale con un corridoio centrale nel quale vi era la finestra dalla quale eravamo appena entrate. Percorrendo il corridoio, a sinistra vi era prima il bagno, poi l'entrata per la cucina, e in fondo a destra c'era la camera da letto. Il tutto era riempito di colori caldi. Notammo che la luce in cucina era accesa, mentre dalla camera da letto proveniva una luce soffusa, ovvero quella di un lampada da comò. Infine, sempre dalla cucina, sentimmo provenire una voce...era la voce del nostro malcapitato.
Io feci segno a Roxy di non fiatare, e poi di seguirmi. Camminammo lentamente fino a giungere dinnanzi all'ingresso della cucina, dal quale mi affacciai prima io per controllare che la nostra vittima fosse girata di spalle, e poi feci affacciare Roxy, per farle conoscere finalmente chi sarebbe stata la persona a cui a breve avrebbe tolto la vita.

Roxy: "*Si affaccia e vede chi è* Cosa...!?"

Lo riconobbe subito: la vittima in questione altro non era che...William! No, non sto parlando di Afton, ma dell'ex-ragazzo di Roxanne! Esatto, lo stesso con cui lei stava insieme prima di me, e col quale ebbe una relazione tossica. Lo stesso animatronic che fece innervosire Roxy il giorno del mio diciottesimo compleanno a tal punto da farla correre a sfogarsi nel bagno del Palazzo Reale, posto dove poi la conobbi e dal quale iniziò tutta questa storia. Il suo nome, quando venne pronunciato da Roxy, mi bloccò dall'ucciderla quella volta, poichè era lo stesso di Afton, ed è quindi anche in parte colpa sua se ora ci trovavamo lì in casa sua senza che lui lo sapesse.
Dopo che Roxy lo vide e lo riconobbe, si girò di scatto verso di me, e poi mi prese per un braccio portandomi poco più lontano dalla cucina per non farci sentire. All'improvviso assunse un'aria agitata, ma comunque riusciva a parlare a bassa voce.

Roxy: "Cosa?! Lui?! Ma come-...?!"

Baby: "Sorpresa! Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere vendicarti a dovere per tutto quello che ti ha fatto, e quindi eccoci qui."

Roxy: "Ma questa non è neanche casa sua!"

Baby: "E invece sì, da qualche mese ormai. Ti ricordo che non lo vedi da più di 1 anno, e nel frattempo si è rifatto una vita."

Roxy: "...E non si è nemmeno preoccupato di sapere dove fossi finita..."

Roxy iniziò a fissare il vuoto ripensando a tutte le volte in cui la fece arrabbiare o in cui la deluse amaramente. Le tornarono in mente tutti i momenti, belli e brutti, ma principalmente questi ultimi. La storia della loro relazione me la raccontò quella volta in quel bagno in cui ci incontrammo: lei lo amava, ma lui pensava solo a sè stesso e a sperperare i soldi che stavano tenendo da parte per una vita assieme, scommettendoli con gli amici (da cui si faceva anche truffare) e spendendoli in fiumi di alcol. Negli ultimi giorni della loro relazione si fece anche licenziare dal suo lavoro a causa del suo comportamento. Insomma, un vero disastro.
Dopo che io rapii Roxy, quest'ultima desiderava addirittura che io la uccidessi per mettere fine a tutto il dolore che provava a causa dell'animatronic che credeva di amare, ma poi è finita con l'innamorarsi di me, e questa cosa l'aveva distratta dal pensare a lui, anzi, aveva completamente dimenticato che esistesse! Ma ora io l'avevo riportata da lui per far sì che avrebbe smesso davvero di esistere per sempre. La vista di William dopo tutto quel tempo aveva dapprima sconvolto Roxy, facendola agitare, ma poi, mentre ripensava a tutto quello che aveva subito a causa sua, iniziò a ribollire di rabbia furiosa, e quando una persona si trova in questa situazione...quella persona ha bisogno di sfogarsi.

Baby: "Allora? Che vuoi fare?"

Roxy mi guardò con occhi omicidi, e mi basto quell'esatto sguardo come risposta alla mia domanda.
Senza dire nient'altro, tornammo entrambe ad accostarci alla soglia della cucina, e ci mettemmo a spiarlo: si stava preparando un tè caldo e nel mentre stava parlando con qualcuno al telefono.

William: "Sì, sì, non ti preoccupare, domani fare- ... Ma certo che di me ti puoi fidare piccola, stai tranquilla! Senti, ora è tardi, ne riparliamo meglio domani mattina con tutta calma, ok? ... D'accordo ... Ti amo anch'io. Buonanotte!"

Con quella telefonata scoprimmo che si era trovato anche un'altra ragazza, e molto probabilmente non era neanche la prima dopo la separazione con Roxy; quest'informazione non fece altro che accumulare più odio nel corpo di quest'ultima, la quale fremeva dal saltargli addosso e porre fine alla sua vita. Ancora non poteva crederci che, dopo che fu rapita dalla sottoscritta, lui non si fosse minimamente chiesto perchè fosse scomparsa e dove fosse finita. Non si era affatto preoccupato di sapere se stesse bene o meno. Al contrario, proseguí la sua vita come se niente fosse trovandosi pure un'altra ragazza e comprando addirittura casa, chissà con quali soldi poi.
Comunque, dopo che lui terminò la telefonata, ripose il telefono in tasca e prese la tazza del tè che nel frattempo si era fatto, e si avviò verso la camera da letto. Io e Roxy ci nascondemmo in bagno in attesa del suo passaggio da una stanza all'altra, e nel mentre spiegai a Roxy il breve piano che avevo in mente.
Quella sera William avrebbe ricevuto una visita al quanto inaspettata.

Dunque, lui tornò in camera da letto sorseggiando il tè appena preparato, e nel mente riprese il telefono in mano iniziando a scrollare su qualche social. Dopo qualche secondo iniziò a levarsi la vestaglia che indossava, pronto per mettersi nel letto e addormentarsi, ma, mentre lo faceva...una voce a lui molto familiare parlò all'improvviso.

Roxy: "Ciao William."

William sussultò, emettendo anche un verso di spavento e facendo addirittura cadere a terra la tazza di tè che aveva in mano, che si ruppe e sporcò il tappeto sotto ai suoi piedi. Pensava di essere da solo in casa, ma si sbagliava. Lui si girò a vedere chi fosse l'intrusa, e, mentre si riprendeva dallo spavento, la riconobbe.

William: "Roxy!?!"

Lei era accostata alla porta della camera con le braccia incrociate e sguardo giudicante. Io, invece...stavo solo aspettando il momento giusto per fare la mia comparsa.

Roxy: "Vedo che alla fine la casa l'hai comprata."

William: "Ma-...Ma che diavolo ci fai qui?! E poi dov'eri finita?"

Roxy: "Ah, ora me lo chiedi? Dopo 1 anno? Complimenti."

William: "Pensavo fossi scappata perchè ti eri arrabbiata."

Roxy: "E tu neanche vieni a bussarmi e chiedermi di fare pace. Neanche una telefonata o un semplice messaggio. Niente di niente."

William: "...Behh...Ogni volta che ti arrabbiavi volevi essere lasciata in pace, e quindi-..."

Roxy: "E quindi non mi cerchi più?! E quindi mi lasci sparire e basta?!"

William: "Credevo saresti tornata tu da me non appena ti sarebbe passato, ma non l'hai fatto, e quindi ho lasciato perdere."

Roxy: "...Tutte quelle promesse...tutte quelle bugie...Ma io ti devo ringraziare in realtà."

William: "Davvero?"

Roxy: "Già, perchè grazie a te ho trovato una nuova strada...una nuova vita, e la adoro, a differenza di quella che facevo con te!"

William: "Ma tesoro! Io-"

Roxy: "Non chiamarmi mai più così!!"

William: "Oh, andiamo! Non dirmi che non provi ancora qualcosa per me!"

Roxy: "Certo! Odio e disgusto, ecco quello che provo!"

William: "Dai! Perchè non facciamo un passo indietro e ci riproviamo? Ti prometto che stavolta sarà diverso. Non ti deluderò più, amore mio."

A quel punto, William si avvicinò a Roxy e tentò di toccarla allungando il braccio, ma lei fece un balzo indietro per evitarlo, e poi, da dietro la schiena, tirò fuori un coltello da cucina, che prese poco prima di entrare in stanza, e glielo puntò addosso.

Roxy: "Non ti avvicinare!!"

Lui non si aspettava questo, e quindi fece qualche passo indietro alzando le mani, ma comunque pensava che fosse solamente una sceneggiata, e che non avesse davvero intenzione di ferirlo.

William: "Roxy, andiamo, posa quel coltello, qualcuno potrebbe farsi male!"

Roxy: "Oh, ma qualcuno si farà male stanotte! Puoi contarci!"

Roxy iniziò ad avanzare verso William puntandogli sempre il coltello con fare minaccioso, e perciò lui cominciò ad indietreggiare, ma, nel farlo, dopo qualche passo andò a sbattere di schiena contro qualcuno...me! Io, che per entrare in camera da letto passai per l'esterno ed entrando dalla finestra presente lì dentro, sbucai all'improvviso dietro le spalle di William mentre stava indietreggiando da Roxy, e, appena sbattè con la schiena su di me, lo bloccai tenendolo fermo con le braccia.

William: "Ma che-!!? Oh!! Che cazzo succede!?"

Lui inizió ad agitarsi e cercò di liberarsi dalla presa, ma io non lo facevo muovere di un millimetro. Io lo guardai e sorrisi senza dire nulla.

William: "Roxy!! Che storia è questa!?"

Roxy: "William...lei è Baby. A differenza tua, lei si prende cura di me e mi tratta come una regina. Lei mi ama davvero."

William: "Dille di lasciarmi subito!!! Che cazzo avete in mente!?"

Roxy: "Che carino che sei: hai provato persino a riconquistarmi nonostante ti sia trovato una nuova fidanzatina! Ma ora hai finito di comportarti da stronzo...per sempre!!"

Roxy si avvicinò a William fino a posizionarsi esattamente davanti a lui col coltello in mano.

William: "Roxanne!! Adesso basta scherzare!!! Lasciatemi!!!"

William si dimenava sempre di più tentando di fuggire, ma era tutto inutile. Io, mentre lo tenevo saldamente fermo, avevo un sorriso da pazzoide stampato in viso, impaziente di vedere finalmente Roxy all'opera.

Roxy: "Sappi solo una cosa: sei stato tu...A RENDERMI COSÌ!!!"

Con tutta la foga e la rabbia che aveva in corpo, Roxy pugnalò William col coltello dritto in petto. Lui urlò dal dolore, ma io gli tappai immediatamente la bocca per non farlo urlare troppo, altrimenti i vicini avrebbero potuto sentire. Lei, dopo qualche secondo, estrasse il coltello dal petto di William, e un sacco di olio iniziò a fuoriuscire da esso. Roxy palpitava, ansimava e aveva gli occhi fissi sulla grande ferita che gli aveva appena procurato; successivamente spostò lo sguardo sul coltello insanguinato che aveva ancora tra le mani, e, senza esitazione...lo rialzò e lo riaffondò sul corpo di William, poi lo ritirò fuori e lo fece ancora...e ancora, e ancora, e ancora! Ormai aveva preso il via e lo stava riempiendo di coltellate su tutto il corpo, e nel mentre emetteva brevi grida di sfogo. William tentava in ogni modo di ribellarsi, ma io non lo facevo muovere in alcun modo; lo costringevo a restare fermo e subire tutto senza che lui potesse fare assolutamente nulla se non contorcersi dal dolore. L'olio schizzava e macchiava il viso e i vestiti di Roxy, mentre quest'ultima, come una vera forsennata, non accennava a fermarsi dal pugnalarlo ancora e ancora, sempre di più. Io iniziai a ridere e incitare Roxy di continuare, di non placarsi e dare libero sfogo a tutta la sua rabbia su di lui. Amavo quella scena! Amavo la vista di quell'animatronic impotente che veniva fatto a pezzi dalla ragazza che amavo! Cazzo, quanto mi era mancata questa vita!! E condividerla con Roxy la rendeva ancora meglio di prima!
Dopo infinite pugnalate...William smise di agitarsi. Le sue braccia caddero a penzoloni sulle mie e la sua testa si chinò in avanti priva di ogni movimento, mentre i suoi occhi si chiusero...per sempre! Era fatta! William era finalmente morto ucciso da Roxy!
Io lasciai cadere a terra il cadavere, e poi guardai Roxy con sguardo fiero e super felice. Lei, completamente sporca di olio del suo ex, rimase immobile con il fiatone a fissare il corpo con occhi sgranati, tentando di realizzare quello che era appena successo.

Baby: "Allora? Come ci si sente?"

Feci questa domanda con un sorriso a 32 denti, in attesa della sua risposta, la quale arrivò, ma non con semplici parole.

Roxy: "...È-...È-..."

Dapprima immobile e impassibile, pian piano che tentava di rispondere, Roxy iniziava ad avere dei piccoli spasmi, e, dopo un po', iniziò anche ad emettere delle risatine.

Roxy: "È-...hehe- È-È-..."

Tremava. L'adrenalina le era ormai salita a mille, e le risate pian piano si ampliavano. Alla fine, alzò lo sguardo verso di me e finalmente riuscì a rispondere.

Roxy: "...È BELLISSIMO!!! HAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!"

Roxy si lasciò andare ad una folle e sana risata nervosa. Era ufficialmente impazzita...ed era perfetta così! Non potevo desiderare altro, ora sì che la amavo alla follia! Iniziai a ridere anch'io, e assieme contemplammo la nostra prima opera d'arte che creammo insieme...la prima di una lunga serie!

6 DICEMBRE 2054

La mattina seguente ci trovavamo sul tetto di uno degli enormi grattacieli della Big Animatropoli. Portai Roxy lì cosicchè nessuno avrebbe potuto vederci o interromperci, in quanto eravamo veramente in alto, e nessuno veniva quasi mai fin là sopra. Ma vi chiederete perchè ci trovavamo lì. Semplice: per iniziare l'addestramento di Roxy!

Baby: "Se vuoi intraprendere questa vita, ci sono delle cose fondamentali che devi tenere a mente."

Roxy: "*Trema* T-Tipo non s-salire sul tetto di un grattacielo una m-mattina di dicembre?! P-Perchè d-dobbiamo farlo proprio qui?! F-Fa un freddo cane!!"

Baby: "Questa è proprio una delle cose da ricordare: non farti MAI vedere mentre pratichi qualcosa di inerente a questa vita! Devi agire sempre all'oscuro di tutti, che sia di notte o di giorno, e durante quest'ultimo il pericolo di essere scoperti è altamente elevato. Se vuoi agire di giorno, devi farlo in posti in cui sai per certo che nessuno verrà mai o che nessuno ti possa vedere, proprio come il tetto di uno dei grattacieli più alti della Città!"

Roxy: "P-Per te è facile! Non s-soffri nè il freddo n-nè il caldo!"

Baby: "Questo vuol dire che tu ti dovrai abituare, ragion per cui d'ora in poi ti allenerai sempre in condizioni di freddo."

Roxy: "C-Cosa?!"

Baby: "Hai sentito bene. Altra cosa fondamentale: devi imparare a nasconderti in pubblico."

Roxy: "In che senso?"

Baby: "Sempre se vuoi agire di giorno, non puoi farlo passando ovunque in modo stealth, ma devi farlo passando in mezzo alla gente come se stessi vivendo la tua vita normalmente. Devi essere del tutto disinvolta e non dare nell'occhio; per te è anche più facile perchè non sei famosa come me, quindi non hai un alto rischio di occhi indiscreti."

Roxy: "C-Capito. M-Ma riguardo al combattimento?"

Baby: "Vuoi andare subito al sodo, eh? Comunque non si parla di "combattimento", ma di sapersi muovere e basta. Il vero combattimento non hai idea di cosa sia, e non lo esperienzierai quasi mai, perchè la maggior parte delle vittime che adescherai non sa minimamente combattere."

Roxy: "E-E allora su cosa dovrei allenarmi?"

Baby: "Te l'ho detto: sul saperti muovere."

Roxy: "Che intendi?"

Baby: "Se ieri notte non ci fossi stata io a tenere fermo William mentre lo ammazzavi, come ti saresti mossa? Pensi che sarebbe rimasto immobile a farsi pugnalare senza reagire?"

Roxy: "N-No."

Baby: "Ogni persona quando viene attaccata ha un modo diverso di reagire: c'è chi scappa, chi va nel panico e inizia a tirare pugni e calci a casaccio, chi sa effettivamente difendersi e chi si butta addosso a te con tutto quello che trova. Tu non puoi prevedere chi farà cosa, perciò devi essere pronta ad agire di conseguenza. Devi sempre conoscere ogni minima mossa che fai, devi saper governare il tuo corpo! E oggi inizieremo proprio da questo!"

Roxy: "D-D'accordo!"

Roxy era totalmente inesperta, ma sicura di sè sul voler imparare tutto. Aveva deciso di intraprendere questa vita da assassina, e voleva farlo al meglio. La notte prima, mentre uccideva il suo ex, leggevo nei suoi occhi la gioia e la passione che ci metteva nel farlo, e sapevo che da lì in poi la sua sete di sangue sarebbe aumentata sempre di più.
Dunque, iniziò il primo addestramento pratico. Quello che feci io fu immedesimarmi nelle sue future vittime mentre le spiegavo cosa doveva fare per metterle a tacere. Le dissi che non ci sono regole fisse; le persone sono sempre imprevedibili, specialmente quando si trovano in situazioni di vero pericolo di vita, e quindi doveva imparare a reagire in base a tutto quello che fanno loro. Dovevano essere le vittime stesse a dirigere la performance involontariamente, NON Roxy. Ogni cosa, ogni situazione sarebbe stata diversa dall'altra. Non c'è mai una regola del tipo "se lui fa quello, allora tu fai questo". È tutto al momento, e proprio per questo decisi di insegnarle specialmente a migliorare i propri riflessi. Le dissi quindi di attaccarmi come se volesse abbattermi, mentre io cercavo di difendermi in qualsiasi modo, senza un reale schema; a volte paravo semplicemente i suoi attacchi, a volte li schivavo cercando di farla disorientare, altre contrattaccavo anche. Ovviamente non la attaccavo seriamente facendole male, ma, se non riusciva a reagire in tempo, mi fermavo poco prima di colpirla dicendole che aveva perso e che doveva riprovare. Inoltre, come ben sapete, io sono imbattibile, ed era quindi per lei impossibile vincere qualsiasi mossa, ma io mi abbassai apposta al suo livello, perchè altrimenti non sarebbe mai riuscita ad imparare neanche le basi.
Il suo obiettivo principale in quel momento era cercare di bloccarmi, di trovare un modo per farmi stare ferma, proprio come feci io la notte prima con William, perchè, se non ci fossi stata io lì, avrebbe dovuto fare tutto da sola, quindi anche tenerlo fermo mentre lo accoltellava. In sintesi era questo l'argomento del suo primo addestramento: reagire alle reazioni della sua vittima non appena quest'ultima capisce che la vuole realmente uccidere.
Proprio per questo, verso metà allenamento, decisi anche di replicare la scena in cui lei tentò di uccidere Pig Patch facendolo soffocare con il manico del mocio. Perciò io mi immedesimai in Pig, mentre lei tentò di ricreare quello che fece, cercando al contempo di migliorare e portare a termine quello che non era riuscita a finire (fortunatamente aggiungerei, perchè se per qualche motivo quella volta fosse realmente riuscita ad uccidere Pig Patch, sarebbe stato un vero e proprio disastro, perchè avrebbe ucciso una persona a caso lì, in mezzo al corridoio del Palazzo Reale, senza un piano, e sarebbe stata scoperta in tempo zero). Le dissi comunque tutto quello che aveva sbagliato e perchè non era riuscita ad ammazzarlo, con lui che riuscì a liberarsi piegandosi in avanti e gettando Roxy a terra. Come prima cosa, c'era di mezzo il fattore forza: Roxy non era ancora abbastanza forte da contenere la resistenza di un animatronic come Pig, e non solo lui. Quindi questo sarebbe stato uno dei prossimi allenamenti, migliorare la prorpia forza e resistenza fisica, anche se questo sarebbe stato più in là, perchè di livello più avanzato. Successivamente, quello che sbagliò fu anche la tecnica: nonostante l'intenzione fosse buona, ovvero premere da dietro col manico sul collo di Pig, non aveva assunto una posizione giusta. Avrebbe dovuto tenere i piedi ben saldi a terra e incastrarli con quelli di Pig per non scivolare ed evitare che lui potesse tirare calci per difendersi. Poi, doveva inarcare la schiena in una posizione tale da avere abbastanza forza sia per tirare indietro il manico che per non far chinare in avanti la sua vittima facendola liberare così dalla presa.
Finita questa replica di quella scena, le dissi una cosa importante.

Baby: "Comunque, questo è un errore che non dovrai MAI più commettere."

Roxy: "*Col fiatone* Quale?"

Baby: "Cedere alla rabbia. D'ora in poi, a causa del tuo nuovo comportamento, avrai molto spesso impeti di rabbia che ti porteranno a voler uccidere la persona che hai davanti sul momento, proprio come è accaduto con Pig. Ma tu dovrai resistere alla tentazione e restare calma, non dando neanche un segno di cedimento, altrimenti si accorgeranno che ti arrabbi facilmente, cosa che per te, agli occhi degli altri, non è normale."

Roxy: "E cosa dovrei fare?! Comprarmi un antistress?!"

Baby: "No, semplicemente devi imparare a controllarti."

A Roxy questa risposta non piacque particolarmente, ma se la doveva far andare bene.
Ad ogni modo, dopo aver ricreato la scena di Pig Patch, tornai ad allenarla sui suoi riflessi. Andammo avanti l'intera mattinata, anche perchè era domenica, e quindi lei aveva il giorno libero da lavoro; proprio per questo le dissi che, se voleva davvero migliorare, ogni weekend l'avremmo dovuto impegnare in questo, agli addestramenti. Lei, nonostante all'inizio fosse un po' incerta, accettò subito, perchè ci teneva a diventare brava in quello che aveva appena scoperto essere una sua nuova passione, anche al costo di sacrificare il suo tempo libero.
E dunque, continuammo così fino alle 12. Verso fine allenamento, ancora sul tetto, parlammo un po' di quello che l'avrebbe aspettata.

Roxy: "Dunque, qual è il prossimo argomento che affronteremo?"

Baby: "Vedremo. Intanto, durante la settimana, ti darò qualche consiglio teorico che dovrai sempre tenere a mente. Ricorda sempre una cosa: questo non è uno sport, non c'è alcun tipo di regola, non è un gioco. È lo stile di vita più pericoloso che tu possa mai intraprendere."

Roxy: "È pericoloso anche per te?"

Baby: "...No, ma se ti può consolare, per qualche mese lo è stato...a causa tua."

Roxy: "Hehe, non c'è di che!"

Baby: "Ricordi Halloween dell'anno scorso cosa mi hai fatto rischiare?"

Roxy: "Ah, già, hahaha. È stato divertente però!"

Baby: "Per me no!"

Roxy: "E dai, non dirmi che non avevi gli occhi che brillavano alla vista di quella casa in fiamme!"

Baby: "Beh...sì, è vero, hehehe."

Roxy: "Lo sapevo! A proposito...quando farò l'allenamento dello stealth? Sai, no? Tipo entrare in casa altrui di nascosto e queste cose qui."

Baby: "Su questo non mi ci soffermerei troppo."

Roxy: "Perchè? Non è importante?"

Baby: "Certo che lo è. Ma...sbaglio o tu ne sai già qualcosa?"

Roxy: "...Forse?"

Baby: "Tu hai imparato da sola ad uscire e rientrare nel Palazzo Reale della Big Animatropoli senza farti scoprire semplicemente guardando me in azione! Mi devi ancora spiegare come hai fatto!"

Roxy: "Beh, mi ero stancata di restare chiusa segregata in quella stanza, e quindi..."

Baby: "Possiamo dire che già ti facevo da maestra senza volerlo!"

Roxy: "Già! Hahaha. A parte gli scherzi, non so neanch'io come ho fatto! Ti ho visto e ti ho copiata, semplicemente...è stato d'istinto!"

Baby: "Magari possiedi il Midrà!"

Roxy: "Il che?"

Baby: "Oh, giusto, tu non lo sai. Beh, ora sei a conoscenza di una cosa che al mondo sappiamo solo io, Puppet e gli scienziati del Castello!"

Roxy: "Il Midrà? E che roba è?"

Baby: "Non lo sappiamo ancora bene nemmeno noi: è una specie di..."potere", se vogliamo definirlo così, che può nascere solo negli animatronics. Una cosa che finora è stato dimostrato posseggono solo due persone al mondo. Si dice che chi ci nasce possiede una forza di volontà fuori dal comune, oltre che avere certe "abilità" innaturali."

Roxy: "Un...potere? Stai scherzando?"

Baby: "*Scuote la testa* È la verità."

Roxy: "E tu...non hai idea di che cosa sia? TU? Che sai tutto?"

Baby: "Già, è proprio per questo che lo odio: questo, e il perchè io esisto, sono le uniche due cose al mondo di cui non so quasi nulla!"

Roxy: "E...pensi che io ce l'abbia?"

Baby: "..."

Roxy: "..."

Baby: "...No! Stavo scherzando, hahaha. È impossibile che tu ce l'abbia, lo si noterebbe subito."

Roxy: "Sei proprio una stronza! Hahaha. Però...non potresti avercelo tu, invece? Per tutto quello che sai fare!"

Baby: "No, neanche. Il Midrà è una...cosa...che davvero in pochissimi ce l'hanno, solo due animatronics al mondo, come ti ho detto. Ma quei due animatronics all'apparenza sono persone del tutto normali. La mia situazione è completamente diversa."

Roxy: "Non c'è neanche una minima correlazione tra questo potere e la tua condizione secondo te?"

Baby: "Non credo...però, di una cosa sono abbastanza certa."

Roxy: "Cosa?"

Baby: "...Se al mondo esistesse anche una sola persona in grado di sconfiggermi...o addirittura uccidermi...sarà sicuramente un animatronic che possiede il Midrà. Nessun altro."

Roxy: "Ah...wow..."

Baby: "Già..."

Roxy: "..."

Baby: "..."

Roxy: "..."

Baby: "...Ad ogni modo! *Si incammina verso il cornicione del tetto*"

Roxy: "Dove vai?"

Baby: "Dopo un duro allenamento non c'è niente di meglio di un bel salto nel vuoto per scaricare tutta l'adrenalina!"

Roxy: "Salto nel vuoto?! Che intendi?"

Baby: "Esattamente quello che hai sentito!"

Detto questo, senza preavviso, presi una bella rincorsa verso il cornicione del tetto sul quale eravamo, e, una volta giunta al limite di esso correndo, feci un enorme salto che mi fece finire sul tetto del grattacielo a fianco al nostro, leggermente più basso. Fu un salto davvero grande, e Roxy, nonostante ormai sapesse tutto quello che sono in grado di fare, rimase sbalordita e a bocca aperta, e, per un attimo, aveva avuto anche paura per me. Quando io atterrai sul tetto a fianco, Roxy corse a vedere se ce l'avessi fatta affacciandosi, e ovviamente era così. Io le parlai da lontano ampliando la mia voce per farmi sentire.

Baby: "Dai!! Ora tocca a te!!"

Roxy: "Cosa!?! Tu sei pazza!!!"

Baby: "Dai!! Fidati!!"

Roxy: "Ma cosa "fidati"!!? Non ce la posso fare!!! È impossibile!!!"

Baby: "Tu salta!! Se non ce la fai, io ti prendo al volo!!"

Roxy: "Non se ne parla!!!"

Baby: "Amore, ti fidi di me?!!"

Roxy: "..."

Era palesemente insicura e non voleva farlo, ma io la spronai dicendole che, fin quando ci fossi stata io con lei, non aveva nulla da temere. Ci sarei sempre stata io a salvarla da qualsiasi situazione, e volevo darle conferma di questo.

Roxy: "...Devo essere impazzita."

Alla fine cedette: prese un grande respiro, e iniziò anche lei a correre verso il cornicione del suo tetto; corse a più non posso, e, quando arrivò al limite, si diede lo slancio più potente che riuscì a darsi, saltando in lungo come me poco prima...ma, a differenza mia, lei non riuscì a percorrere neanche metà della distanza necessaria per atterrare sul mio tetto, e quindi iniziò a precipitare nel vuoto urlando. Io ovviamente sapevo che non ce l'avrebbe fatta, e quindi, del tutto tranquilla, corsi verso di lei per salvarla. Presi la rincorsa anche in anticipo per rientrare nei tempi, e mentre correvo tirai fuori dalla tasca il rampino che porto sempre con me; giunta al cornicione del mio tetto correndo, saltai verso Roxy, e la presi al volo mentre cadeva. Fatto questo, ancora in aria e con lei in braccio, sparai il rampino verso il tetto del grattacielo dal quale saltò Roxy, mi affiancai alla parete laterale, e con le gambe mi diedi una potente spinta con la quale tornai assieme a lei sul tetto dal quale mi ero lanciata, riuscendo a salvare Roxy senza il minimo sforzo, come le avevo promesso.
Una volta atterrate, lasciai Roxy a terra, la quale stava ancora tremando per la paura, e facava fatica anche solo a stare in piedi.

Roxy: "N-Non farmelo fare m-mai più!!"

Baby: "Tranquilla! Vedi? Non è successo niente!"

Roxy: "T-Tu lo sapevi che non ce l'avrei fatta!!!"

Baby: "Ovvio, ma è normalissimo! Nessuno ce l'avrebbe fatta! Ti ricordo che io eseguo qualsiasi azione al 100% delle capacità fisiche e mentali possibili di un animatronic, quindi è impossibile che tu riesca ad arrivare al mio livello in qualsiasi cosa. Ma io voglio comunque spronarti ad allenarti e scoprire così ciò in cui riesci meglio, il tuo talento nascosto, perchè tutti ne hanno uno!"

Roxy: "Beh...sicuro il mio non è il parkour!"

Un po' mi dispiaceva di aver fatto prendere a Roxy un colpo così, ma lo feci proprio per lei; doveva anche abituarsi ad avere paura e imparare a non farsi spaventare da nulla.
Comunque, dopo aver fatto questo, tornammo insieme al Castello passeggiando tranquillamente, e una volta tornate in camera in attesa del nostro pranzo ci tenni a ricordare una cosa a Roxy: da quel momento in poi avrebbe dovuto portare avanti due vite differenti, quella da criminale che aveva deciso di intraprendere all'oscuro di tutti, e quella di ogni giorno in cui doveva fingere di essere quella che era sempre stata, ovvero gentile e cordiale con tutti. Lei rispose che non c'era problema, anzi, questa cosa di fingere la divertiva ancora di piú. Sapevo che non mi avrebbe delusa sotto questo punto di vista. Dopo il grosso rischio preso quella volta con Pig Patch, Roxy imparò a contenersi e a non far notare a nessuno il suo cambiamento drastico: era divenuta a tutti gli effetti una pazza in veste di sana, proprio come la sottoscritta. Dopo qualche tempo era riuscita addirittura a riprendersi il suo ruolo lavorativo di responsabile delle pulizie del Castello, e di conseguenza anche il suo vecchio stipendio, poichè tornò a lavorare bene come faceva prima, e Puppet se ne accorse. Ciò peró non cambiava le considerazioni che Roxy aveva ormai su di lei; dopo tutto quello che le aveva fatto, e per come si era comportata con lei, ormai la disprezzava, e, proprio come me, la voleva vedere morta a tutti i costi.
E così, riprendemmo appunto le nostre vecchie vite normali che avevamo prima della vacanza fatta ad agosto, portando avanti nel mentre quelle da criminali spietate, con tanto di allenamenti ogni weekend.
In più, dopo quella volta in cui feci cantare Roxy sul palco assieme a me, la invitai ad altri eventi canori a cui io prendevo parte, proprio come le avevo promesso, e, poichè davvero molto brava nel cantare, venne assunta addirittura nel coro di background che mi accompagnava ad ogni mia esibizione.

Per quanto riguarda la nostra vita nascosta, dopo averle fatto uccidere il suo ex-ragazzo, portai Roxy a togliere la vita ad altri poveri innocenti in giro per il Paese, non solo nella Big Animatropoli, e così iniziò dunque questa sua nuova vita. Le feci uccidere sia umani che animatronics, e le feci sperimentare diversi metodi, e ad ogni persona morta Roxy era sempre più felice. Le piaceva da impazzire. Non l'avevo mai vista divertirsi così tanto, ed io ero super contenta per lei. Super contenta per noi! Infatti anch'io ero euforica per aver ricominciato ad essere me stessa e fare quello che mi piaceva; in compagnia di Roxy poi...non vi dico! Questa era la vita che amavo!
Ad ogni modo, continuammo ad andare in giro ad ammazzare gente per circa un mesetto, ma, arrivate a fine dicembre, decisi che era giunto il momento di introdurre qualcosa di nuovo per Roxy!

31 DICEMBRE 2054

Quella Vigilia di Capodanno segnava un anno esatto dal giorno in cui rivelai i miei sentimenti a Roxy, e quindi potevamo considerarlo il giorno del nostro anniversario di fidanzamento. Come dissi a lei il giorno di San Valentino, io non sono solita fare regali a nessuno se non a Puppet, ma quella volta decisi di fare un'eccezione, anche se...abbastanza particolare! Infatti decisi che quel giorno le avrei regalato...una nuova esperienza!
Era mattina, e ci trovavamo in camera nostra ancora nel letto a parlare del più e del meno, fino a quando io non feci entrare in discussione quest'argomento.

Roxy: "Non potrò mai scordarmi la faccia di quel vecchio umano mentre perdeva fiumi di sangue dalla gola che io gli ho tagliato! È stato inebriante!"

Baby: "Già! A proposito...oggi è il nostro primo anniversario, no?"

Roxy: "Aha, perchè?"

Baby: "Beh...per l'occasione avrei intenzione di portarti da qualche parte."

Roxy: "Ah sì? E dove?"

Baby: "Non devi chiedermi "dove", ma "a fare cosa"!"

Roxy: "E allora mi correggo: a fare cosa?"

Baby: "Finora ti ho fatto sempre uccidere e basta. Ma...che ne dici se portassimo questo ad un livello superiore?"

Roxy: "Peggio della morte intendi? E cosa c'è?"

Baby: "Oho, fidati che ne esistono di cose peggiori della morte!"

Roxy: "Tipo?"

Baby: "...La tortura spietata!"

Roxy: "Tortura? Uuuh, mi interessa! Spiegati meglio."

Baby: "Se rapisci una persona, la leghi o la tieni buona buonina in qualsiasi modo, e inizi a torturarla...a strapparle pezzi di corpo, farle la doccia col suo stesso sangue, farle INGURGITARE il suo stesso sangue, ucciderle le persone a lei care davanti ai suoi occhi senza che lei possa fare nulla...fidati che a quel punto molte persone desidererebbero la morte istantanea rispetto a subire tutto quel dolore inermi; e il tutto sarebbe ancora meglio se magari le iniettassi un po' di adrenalina in corpo, il giusto per non farla svenire mentre porti la sua sofferenza al limite possibile!"

Mentre le spiegavo tutto ciò, Roxy stava iniziando a sognare ad occhi aperti, immaginandosi la scena che le avevo appena raccontato. Le brillavano gli occhi al sol pensiero, e, dopo essersela immaginata per bene, sorrise e si alzò di colpo dal letto guardandomi.

Roxy: "Ti prego, sì! Facciamolo!"

Baby: "Bene. Ma ora ti devo fare una domanda."

Roxy: "Quale?"

Baby: "Quando si parla di torturare qualcuno, la cosa migliore da fare sarebbe prendere una persona che vuoi davvero vedere soffrire tanto e torturare lei, quindi...c'è una persona famosa che non sopporti e che vorresti vedere straziante nel suo sangue mentre ti invoca pietà?"

A questa mia domanda, Roxy spalancò la bocca in segno di stupore; fino a quel momento le avevo fatto uccidere solo gente comune, che non conosce nessuno se non i loro familiari e amici. Ora, invece, le avevo proposto di rapire e torturare una persona famosa, un vip a sua scelta! Poichè sono appunto famose, queste persone sono più difficili da raggiungere, e, soprattutto, non possiamo ucciderne a raffica, quindi ogni volta che capitava era per un'occasione speciale. E quel giorno era una di quelle! Ed era anche la prima volta per Roxy.

Roxy: "Davvero, amore?! Mi stai dicendo che posso scegliere chi voglio?!"

Baby: "Certo!"

Roxy: "Oh, grazie! Grazie! Grazie!"

Roxy mi saltò addosso per baciarmi e ringraziarmi di questo dono, e subito dopo si mise a pensare alla sua futura vittima.

Roxy: "Mmmmh, Puppet no, eh?"

Baby: "Ovvio, era scontato che fosse chiunque tranne lei! Lo sai che dobbiamo tenercela per QUEL giorno speciale!"

Roxy: "Già, scusa, hehe. Vediamo..."

Rimase qualche secondo a pensare a qualche vip che davvero non sopportava, e, dopo un po', alzò la testa di scatto, segno che aveva appena avuto l'illuminazione.

Roxy: "Glamrock Chica!"

Baby: "La popstar?"

Roxy: "Sì! Tu sai quanto io ami la musica, no? E quella troia non fa altro che rovinarla! È una vera vergogna, e la gente rincoglionita la adora pure! Non capisco come facciano!"

Baby: "Allora è deciso: oggi pomeriggio...Glamrock Chica si pentirà di aver iniziato la carriera da cantante!"

Roxy: "Non vedo l'ora!!"

Roxy era euforica al sol pensiero di poter mettere le mani su quella cantante e farle ciò che voleva. E quel pomeriggio io l'avrei accontentata!
Dunque, dopo esserci alzate dal letto, io mi misi a cercare informazioni su Glamrock Chica, per scoprire dove si trovasse in quel momento. C'era ovviamente il rischio che, per festeggiare Capodanno, si trovasse molto lontana da noi, magari addirittura all'estero, e che quindi non sarei riuscita a portare Roxy da lei entro quel pomeriggio, ma fortuna volle che non fu così! Mi bastò andare sul suo profilo MoreThan per scoprire che per quella giornata si trovava ancora in Italia, precisamente a Milano, pronta a festeggiare il nuovo anno in una delle discoteche più rinomate del Paese. Corsi dunque a dire a Roxy che saremmo partite in macchina dirette a Milano, e che, per arrivarci dalla Big Animatropoli dove eravamo noi, ci sarebbero volute almeno 3 orette. Partimmo quindi dopo pranzo, e arrivammo a destinazione verso le 16:30.
Una cosa di cui mi dovetti occupare nel mentre fu avvisare Puppet del fatto che io e Roxy non avremmo partecipato alla festa di Capodanno con lei e tutto lo staff del Castello, inventandomi una scusa in cui dicevo che Roxy, dopo il brutto incidente con Pig Patch, non voleva ancora stare nella stessa stanza con lui, e che quindi io e lei avremmo festeggiato da sole da qualche altra parte. Fortunatamente Puppet accettò, nonostante in questo modo facevano 2 anni di fila in cui io non festeggiavo il Capodanno assieme a lei.
Un'altra cosa che volli fare, dopo essermi fatta venire in mente una bella idea, fu contattare il manager di Glamrock Chica mentre eravamo in viaggio in macchina; lo chiamai fingendomi però una persona a caso che aveva sbagliato numero, e quindi la chiamata durò pochi secondi, il tempo di sentire la sua voce. Roxy mi chiese il perchè feci questa cosa, ma io risposi dicendole che poi l'avrebbe capito.

E così, giunte finalmente a Milano, ci dirigemmo verso l'hotel in cui albergava la nostra vittima per quella giornata. Poco prima di arrivare spiegai a Roxy il piano che avremmo attuato per rapirla e portarla dove volevamo noi, e al sol sentirlo non vedeva l'ora di vedere come lei avrebbe reagito.
Dunque, dopo essere arrivate ai piedi dell'hotel e aver spiegato il piano a Roxy, ci separammo per metterlo in pratica e dare inizio alla nostra missione.

Glamrock Chica in quel momento si trovava nella sua stanza d'albergo, intenta a parlare al telefono con qualcuno. Nonostante non lo facesse notare al pubblico per motivi ovvi, aveva un atteggiamento molto egocentrico e menefreghista, e chi le stava accanto lo sapeva benissimo.

Glamrock Chica: "*Al telefono* Top 10 migliori cantanti del 21° secolo? Ma è ovvio, tesoro! Non potevano che mettere me in quella lista! Se non l'avessero fatto sarebbe stata una vera blasfemia, non trovi? *Sorseggia un drink* Ah, sì, ti dovrebbe arrivare un pacco contenente alcuni oggetti del mio merchandise. Solo un piccolo regalo per ricordarti di me, non c'è di che! *Arriva un'altra telefonata e vede chi è* Scusami tesoro ma ti devo lasciare, mi sta chiamando la persona che si occupa di procurarmi tutti i miei soldi, addio! *Stacca e risponde alla chiamata* Hey!! Come sta il mio manager preferito?"

Manager: "Ho grandi notizie Glam!"

Glamrock Chica: "Il mio ultimo album ha finalmente ricevuto il disco di diamante?!"

Manager: "No, meglio! Circus Baby ha chiesto personalmente di partecipare a un tuo live!"

Glamrock Chica: "Circus Baby? L'aiutante della Regina che si finge anche cantante?"

Manager: "È un'occasione più unica che rara, Glam! Lei non è tipa che chiede collaborazioni, specialmente con artisti grandi come te! Inoltre, per la fama che ha, ti porterebbe anche una buona fetta del suo pubblico!"

Glamrock Chica: "Devo ancora capire perchè adulano quell'oca stonata e soprattutto non originale. Voglio dire: non ha mai pubblicato neanche un suo personale singolo! Quale razza di cantante è così stupido?"

Manager: "Metti da parte le tue considerazioni e pensa solo a ciò che potresti trarne di vantaggio! Fidati, in pochissimi possono permettersi di dire che Circus Baby, la Prima Assistente della Regina degli animatronics, abbia partecipato a un proprio concerto, e tu potresti essere una di quelli!"

Glamrock Chica: "E va bene, mi hai convinta, quando la devo incontrare?"

Manager: "Ora!"

Glamrock Chica: "Come "ora"?!"

Manager: "Sì! Ha chiesto di incontrarti personalmente e in privato subito! Credo che possa essere una tua fan segreta!"

Glamrock Chica: "Ah, davvero? Beh, allora non posso farla aspettare! Dove la incontro?"

Manager: "Dice che non vuole scomodarti, quindi le ho detto dove alberghi in questo momento, e perciò ti aspetterà nella cantina del tuo hotel, in accordo col proprietario che vi ha organizzato un vero e proprio meeting."

Glamrock Chica: "Bene, allora vado subito!"

Detto questo lei staccò immediatamente la chiamata senza salutare o ringraziare, per dirigersi verso il luogo stabilito dell'incontro. Ciò che non sapeva, però...è che non aveva appena parlato col suo manager...ma con me! Ricordate quando ho detto che mentre ero in macchina verso Milano chiamai io il suo vero manager? Ebbene, lo feci per sapere come fosse la sua voce, in modo tale da poterla imitare alla perfezione e fingermi così lui al telefono. Tra tutte le cose, sono ovviamente anche un'eccellente imitatrice, e sono in grado di imitare qualsiasi tipo di voce, che sia femminile o maschile e di qualunque tono.

E dunque, terminata la prima fase del piano, Glamrock Chica uscì dalla sua stanza per recarsi nella cantina dell'hotel, quella dove tengono i vini. Si accorse però che non aveva idea di dove si trovasse, e quindi decise di chiedere informazioni; proprio in quel momento, nel corridoio passò una cameriera del posto, la quale fermò per chiedere a lei.

Glamrock Chica: "Mi scusi, sa dove si trova la cantina? Ho un incontro lì, il proprietario ne è al corrente."

Questa cameriera era un'animatronic...di tipo lupo, con lunghi capelli grigi e un ciuffo verde...ebbene sì, era Roxy! La seconda parte del piano prevedeva che lei si travestisse appunto da cameriera dell'hotel mentre io effettuavo la telefonata, e, una volta terminata, si sarebbe presentata da Glamrock Chica, che sapevo avrebbe chiesto dove si trovasse la cantina.

Roxy: "Certo! Mi segua, la accompagno io!"

Glamrock Chica: "Grazie mille!"

E così, Roxy, a cui indicai dove si trovava questa cantina, iniziò ad incamminarsi verso di essa con Glamrock Chica che la seguiva a ruota. Le consigliai anche di seguire un percorso più appartato, che clienti e staff non erano soliti percorrere spesso, in modo da farsi vedere da meno gente possibile. Camminarono dunque lungo vari corridoi dell'hotel, per poi scendere le scale che portavano al piano terra e arrivare alla fine davanti ad un ascensore, unico accesso alla cantina dei vini. Le due ragazze vi entrarono scendendo così ancora più in basso, e, una volta fuori, si trovarono finalmente in cantina, il punto di incontro.

Glamrock Chica: "Grazie ancora! Ora può andare, ho un incontro abbastanza privato con una persona."

Roxy: "In realtà, se mi permette, vorrei approfittarne per prendere qualche bottiglia da portare su."

Glamrock: "Sì, ma non so se-..."

Baby: "*Appare da dietro una dispensa di vini* Lasciala fare, tranquilla! Per me non è un problema!"

Glamrock Chica: "Circus Baby! Che piacere conoscerti!"

Baby: "Il piacere è tutto mio!"

Come intuibile dal suo atteggiamento, cominciò subito a darmi del "tu", mettendomi così alla sua pari. Inoltre, nonostante al telefono avesse detto che io non valessi nulla, ora stava fingendo di rispettarmi. Ci mettemmo dunque a parlare, con Roxy che era ancora qualche passo dietro Glamrock Chica.

Glamrock Chica: "Non avevano detto che ci avrebbero organizzato un meeting a dovere qui sotto? Io non vedo nulla!"

Baby: "Sì, sì, hanno preparato tutto di là."

Glamrock Chica: "E che aspettiamo? Accomodiamoci mentre parliamo! Ho saputo che sei una mia fan, è così?"

Baby: "Diciamo di sì. Ti seguo da un po' e sono molto colpita da quello che fai, specialmente dalla tua voce."

Glamrock Chica: "Ne sono molto felice! Allora andiamo di là a bere qualcosa mentre mi racconti di più e mi dici il motivo di quest'incontro. *Si incammina*"

Baby: "Sì, ma prima... *La ferma mettendosi davanti* ...vorrei farti sapere quanto io sia innamorata della tua musica!"

Glamrock Chica: "Ehm, sì, me l'hai già detto, grazie!"

Baby: "Dico sul serio! Hai una voce magnifica e inimitabile! Inoltre, i tuoi testi e le tue melodie trasmettono un messaggio unico e diretto all'ascoltatore. Sei magnifica!"

Glamrock Chica: "Così mi fai arrossire!"

Baby: "Sono del parere che un talento così debba sempre essere condiviso col mondo, dico bene?"

Glamrock Chica: "Ovvio!"

Baby: "...Ricordi El Chip? Il chitarrista messicano che ha dovuto terminare la sua carriera a causa della perdita di alcune dita a seguito di un petardo di Capodanno?"

Glamrock Chica: "Ehmm...sì, perchè?"

Baby: "In quel caso lui non ha mai più potuto mostrare al mondo il suo talento...Non sarebbe un peccato se anche tu non potessi più mostrare il tuo?"

Glamrock Chica: "Beh...direi proprio di sì, che diamine, ma...perchè mi dici questo?"

Baby: "A El Chip questa cosa accadde appunto durante la Viglia di Capodanno...*Cambia voce imitando il manager* Sai che giorno è oggi Glam?"

Glamrock Chica: "Ma che-?!"

Senza che Glamrock Chica potesse realizzare in tempo, Roxy, da dietro, la spinse violentemente verso di me, ed io l'afferrai per le braccia, per poi guardarla negli occhi con sguardo da pazza.

Baby: "È la TUA Vigilia di Capodanno!!"

A quel punto la lanciai di violenza contro il muro alla mia sinistra, facendola andare a sbattere di testa e rimanendo così stordita. In un batter d'occhio, presi due paia di manette che avevo nascosto e le usai per ammanettare i polsi di Glamrock Chica a due tubi adiacenti al muro, costringendola a rimanere seduta. Lei, dopo qualche secondo, si riprese dallo stordimento, ma aveva un'aria sconvolta, non sapeva cosa stesse succedendo.

Glamrock Chica: "Cosa?! Che-Che cazzo fai?! Hey!!"

Io non risposi, ma mi avviai verso il lato opposto della cantina, dove avevo nascosto la nostra sorpresa per lei, e l'andai a prendere. Nel mentre, Roxy si avvicinò a Glamrock Chica e si abbassò alla sua altezza incominciando a parlarle.

Roxy: "Sai? Tu mi hai sempre fatto schifo come cantante. Sei di una banalità assurda, e utilizzi la tua immagine solo per arricchirti. La tua musica non ha anima, è vuota!"

Lei non rispondeva. Era ancora scioccata.

Roxy: "Stamattina Baby mi ha chiesto che regalo volessi per il nostro anniversario, e questi che ti ho appena elencato sono i motivi per cui ho scelto te."

Glamrock Chica: "...P-Per fare cosa?!"

Roxy: "*Sorride* Per torturarti!"

Dopo averle rivelato il nostro intento, Roxy si alzò, e subito dopo io tornai con la nostra sorpresa: un carrello di servizio dell'hotel con sopra tanti piccoli attrezzi di tortura!

Baby: "Ecco qua il nostro meeting! Vedrai: lo adorerai!"

Dopo aver visto tutti quegli strumenti di tortura, capendo che stavamo facendo sul serio, Glamrock Chica iniziò ad agitarsi moltissimo.

Glamrock Chica: "AIUTO!!! AIUTATEMI!!! VI PREGO, AIUTO!!!"

Roxy: "È inutile urlare: siamo qua sotto, e l'unica entrata è l'ascensore da cui siamo venute. Nessuno può sentirti!"

Glamrock Chica: "NO!!! VOI SIETE PAZZE!!! AIUTO!!!"

Baby: "Allora tesoro, hai scelta libera! Da dove vuoi iniziare?"

Mostrai a Roxy tutti gli strumenti che mi ero procurata, e lei si avvicinò al carrello scrutando uno ad uno in cerca di quello che più l'avrebbe attirata.

Roxy: "Mmmhh, vediamo..."

Dopo qualche secondo, adocchiò lo strumento adatto, semplice ma di effetto: un paio di pinze universali in acciaio.

Roxy: "Queste!"

Dopo averle prese, Roxy si girò con un sorriso da pazza guardando Glamrock Chica, la quale, dopo aver visto cosa avesse in mano, cominciò ad agitarsi ancora di più.

Glamrock Chica: "NO, NO, NO, NO!!! STAMMI LONTANA!! NON TI AVVICINARE!!!"

Roxy iniziò ad avvicinarsi verso di lei, pronta a cominciare la sua opera, ma io la fermai poco prima mettendole una mano davanti.

Baby: "Ferma! Prima il tocco di apertura!"

Tirai fuori una siringa, e con essa mi avvicinai a Glamrock Chica e le inniettai quello che c'era dentro: una buona dose di adrenalina, proprio come avevo spiegato a Roxy quella mattina.

Glamrock Chica: "AH! C-COS'È?!"

Baby: "Solo un'assicurazione per evitare che tu perda i sensi. Ti godrai tutto lo spettacolo a pieno!"

Fatto ciò, mi rialzai e posai la siringa, facendo poi segno a Roxy che poteva iniziare.

Baby: "È tutta tua!"

Lei continuava a sorridere come una pazza; fremeva come non mai, e non vedeva l'ora di mettere finalmente a tacere quella voce che tanto odiava. Glamrock Chica invece tremava, aveva una paura matta; si dimenava cercando invano di liberarsi dalle manette. Infine, io mi stavo godendo la scena, impaziente dell'inizio dello spettacolo.
Roxy si mise davanti a Glamrock Chica abbassandosi alla sua altezza come poco prima per parlarle faccia a faccia.

Roxy: "Sentiti onorata: sei la mia prima vittima di queste cose!"

Glamrock Chica: "VI PREGO!! NON FATEMI DEL MALE!! POSSO DARVI QUELLO CHE VOLETE!! COSA VOLETE?! SOLDI?! FAMA?! IO VE LI POSSO DARE, MA VI PREGO LASCIATEMI ANDARE!!"

Baby: "Spiacente...ma noi abbiamo già tutto!"

Glamrock Chica: "BABY!! V-VOLEVI LA COLLABORAZIONE CON ME, GIUSTO?! POSSIAMO FARLA!!"

Baby: "Ha! Credevi veramente che mi sarei abbassata al tuo livello? La tua musica fa schifo!"

Glamrock Chica: "...!"

Roxy: "Tu suoni anche la chitarra, giusto? *Prende le dita di Glamrock Chica guardandole*"

Glamrock Chica: "S-Sì..."

Roxy: "Beh...dopo questo non credo potrai suonarla ancora!!"

Roxy afferrò con tutta la mano l'indice destro di Glamrock Chica, e, con un movimento deciso e veloce, lo portò completamente all'indietro, spezzandoglielo sul colpo. Glamrock Chica urlò di dolore, cominciando subito anche a piangere.
Iniziò così lo spettacolo messo in scena da Roxy, che aveva come protagonista Glamrock Chica e di cui io ero la spettatrice.
Non cominciò usando le pinze che aveva preso, ma usando le sue stesse mani, con le quali, dopo averle spezzato l'indice, passò al dito medio, e poi all'anulare, ed infine al mignolo. Glamrock Chica continuava ad urlare ad ogni dito spezzato, mente Roxy rideva come una pazza. Già si stava divertendo come non mai. Finite le dita della mano destra, passò a tutte quelle della mano sinistra, replicando la stessa cosa.

Glamrock Chica: "BASTA!!! TI PREGO!!! BASTA!!! AAAAHH!!!!"

Roxy ignorava ogni sua supplica, anzi: più Chica chiedeva di fermarsi, e più lei ci metteva foga nel farle male. Dopo aver finito di spezzarle tutte le dita delle mani, Roxy riprese le pinze che aveva posato a terra, e poi si girò verso di me.

Roxy: "Amore, puoi venire a darmi una mano?"

Baby: "Con piacere!"

Io subito capii quello che voleva fare, e quindi mi misi già in posizione senza che lei mi dicesse nulla: scavalcai le manette che tenevano bloccata Glamrock Chica a terra, e mi sedetti esattamente dietro quest'ultima, appoggiata con la schiena contro la parete. Dopo essermi posizionata dietro di lei, le afferrai il becco con le mani e la costrinsi a tenerlo aperto.

Roxy: "Perfetto!"

Roxy aveva gli occhi che le brillavano e un sorriso folle fisso in faccia.
Avendo dunque il via libera grazie ad io che tenevo aperta la bocca di Glamrock Chica, prese saldamente le pinze, e con esse afferrò un suo dente, per poi iniziare a tirare con tutta la forza che aveva. Dopo qualche secondo, facendo abbastanza leva con lo strumento, Roxy strappò del tutto via il dente dalla bocca di Chica; quest'ultima urlò a squarciagola, anche peggio di prima quando le vennero spezzate le dita. Un sacco di olio cominciò ad uscire dalla sua bocca, che ora presentava uno spazio vuoto in mezzo alla fila di denti inferiore. Fatto questo, Roxy prese il via iniziando a strapparle altri denti con la violenza, e ad ognuno Chica urlava sempre di più per l'immenso dolore che stava provando, incapace di svenire a causa dell'adrenalina che le inniettai poco prima nel corpo. Alla fine, Glamrock Chica si trovò con 6 denti in meno in bocca, 3 sopra e 3 sotto. Un fiume di olio iniziò a sgorgarle dalla bocca, mentre le lacrime non finivano di uscire e lei continuava ad urlare dal dolore. Ma il meglio doveva ancora iniziare.
Roxy, finito di averle strappato via i denti, si rialzò tornando davanti al carrello, sul quale ripose le pinze e prese un nuovo strumento: un coltello! Un grande classico che fa sempre il suo effetto. Ricordo che il nostro intento quella volta non era uccidere la nostra vittima, ma solo farle male. Tanto male! Abbastanza da farle pentire di aver intrapreso la sua carriera da popstar, e costringendola così ad abbandonarla. Glamrock Chica, alla vista di quel coltello, rabbrividì: pensava che volessimo farla fuori, quindi iniziò a supplicarci di non farlo, anche se con una voce spezzata dal dolore e la bocca stracolma di olio, quindi non riusciva a parlare bene.

Glamrock Chica: "N-No-!!! V-Vi-Vi pre-e-ego!!! No!!!"

Baby: "Tesoro! Ho una bella idea! Assieme al coltello prendi una bottiglia di vino e portala a me."

Roxy si girò e prese la prima bottiglia di vino che le capitò, poi si avvicinò a me, che ero ancora seduta dietro Glamrock Chica, e me la diede, curiosa di quello che volessi fare. Io la presi in mano, e poi, con un colpo ben deciso e preciso, la sbattetti contro uno dei due tubi a cui era ammanettata Chica, rompendola in modo tale da spaccare solo il collo di essa, formando così un bicchiere completamente scheggiato ai bordi, e versai tutto il vino a terra, svuotandola.

Baby: "Se non sbaglio, la nostra ospite ha detto che voleva bere qualcosa, no?"

Dopo aver detto questa frase, con lo sguardo indicai il coltello a Roxy, che aveva ancora in mano, e lei comprese all'istante cosa intendessi, sorridendo al sol pensiero. Lei, dunque, si riabbassò alla nostra altezza, e, senza esitare, iniziò a ferire Chica col coltello, ma non pugnalandola, ma bensì ferendola e basta, procurandole vari tagli profondi sulle braccia; io, nel mentre, posizionavo la bottiglia rotta ai margini delle ferite di Glamrock Chica, riempiendola così del suo olio. Roxy continuava a tagliarla solo sulle braccia, in modo da non dissanguarla troppo, ma abbastanza per riempire un intero bicchiere. Inutile dire che Chica, nel mentre, continuava a gridare e invocare pietà, ma quella era musica per le nostre orecchie! Dopo averla riempita di ferite su entrambe le braccia, non contenta, Roxy decise anche di darle una singola coltellata, in un punto molto particolare.

Roxy: "Questa non ti servirà più!"

Detto questo, Roxy affondò il coltello di violenza...nella vagina di Glamrock Chica! Quest'ultima tirò un urlo fortissimo, talmente tanto che ancora mi meraviglio di come non si ruppero le bottiglie di vino che avevamo attorno in quella cantina, e ricominciò a piangere a dirotto. Io e Roxy ci mettemmo a ridere insieme, mentre lei si disperava e iniziava seriamente a desiderare la morte a quello che le stavamo facendo!

Glamrock Chica: "B-Ba...Ba-a-as-sta...!!! Uc-c-cidetem-mi...!!"

Ovviamente non avevamo finito.
Roxy posó il coltello con cui aveva termintato di ferire Chica, e poi io le diedi la bottiglia rotta con il suo olio dentro, e, esattamente come prima, presi con entrambe le mani il suo becco, forzandola ancora una volta a tenere aperta la bocca. Roxy, a quel punto, prese con una mano il mento di Chica, alzandole la testa verso l'alto, mentre con l'altra che reggeva la bottiglia inclinò quest'ultima in modo tale da versarle tutto l'olio in bocca, costringendola a berlo; e poichè la bottiglia era anche rotta, i pezzi di vetro scheggiato ai bordi le tagliavano le labbra mentre beveva, facendole fuoriuscire così altro olio che sarebbe stata costretta a bere. Infine, a causa di questo ingurgitamento forzato, Glamrock Chica inziò anche a vomitare, ma, poichè Roxy le teneva la testa inclinata verso l'alto, non era in grado di buttare fuori il vomito, e finiva con l'ingurgitare anche quello. Tossiva a raffica e schizzava piccoli getti di olio misto a vomito fuori dalla gola, rischiando in questo modo di soffocare, ma noi non l'avremmo permesso, perchè non volevamo ucciderla, e quindi, a un certo punto, dissi a Roxy che poteva bastare così, e lei si fermò mollando la presa sul mento di Chica, la quale inclinò la testa verso il basso e vomitò tutto quanto, riuscendo a cacciarlo fuori. Ormai aveva esaurito la voce, e non riusciva neanche più a urlare o chiedere pietà. Ansimava e piangeva solo, e il suo sguardo puntava nel vuoto; era già traumatizzata al massimo, ma noi volevamo finire in bellezza.
Quindi, mentre Glamrock Chica riprendeva fiato dopo essere quasi soffocata col suo stesso vomito, io consigliai a Roxy un ultimo attrezzo da usare.

Baby: "Che ne dici? Chiudiamo col botto? *Indica con lo sguardo un attrezzo*"

Roxy: "*Lo guarda e poi sorride* Vorrai dire...col "becco"!"

A sentire quella parola, Glamrock Chica rialzò la testa di colpo e girò lo sguardo in cerca dell'attrezzo che consigliai, per capire quale fosse la nostra intenzione, e lo vide: una piccola sega circolare elettrica! Chica, dopo averla vista e dopo aver sentito la parola "becco" fece 2+2, e intuì subito quello che volevamo fare.

Glamrock Chica: "*Scuote la testa* N-No...!!! No...!!!"

Roxy prese in mano l'aggeggio e si avvicinò nuovamente a Glamrock Chica, la quale cercò di allontanarsi tirando indietro la testa, ma io la presi saldamente per le guancie e la costrinsi a rivolgere lo sguardo in avanti, verso Roxy.

Roxy: "Ti conviene non muoverti: questa è un'operazione molto delicata!"

Detto questo, azionò la sega elettrica e, tenendola con entrambe le mani, la posizionò perpendicolarmente e di lato sul becco di Glamrock Chica. Quest'ultima ricominciò a piangere a raffica, e non riusciva neanche più a supplicarci di fermarci, a causa della mia presa sulle sue guance che le impediva di parlare.
Roxy, dopo essersi stabilizzata per bene con l'impugnatura, diede iniziò a quest'operazione: fece calare la sega in azione sul becco, cominciando così a segarglielo per bene, e facendo schizzare un sacco di olio. Chica, nonostante avesse perso tutte le forze, riprese ad urlare dal dolore e per la disperazione di quello che le stavamo facendo; un animatronic del suo tipo, senza becco, perde la capacità di parlare e respirare bene, e una possibile operazione per rifarglielo, oltre ad essere super costosa, non è in grado di ricostruirlo al 100%, lasciando quindi l'animatronic in questione sfregiato a vita.
Roxy continuava ad affondare la sega in basso, mentre io tenevo ben ferma la faccia di Glamrock Chica, per evitare che facesse anche un minimo movimento che rischiasse di farla tagliare più del dovuto. Finito con la parte superiore del becco, Roxy passò alla parte inferiore, facendo la stessa e identica cosa, e, dopo qualche minuto, ultimò anche quest'ultima parte dell'operazione, facendo cadere entrambe le parti a terra, lasciando così Glamrock Chica priva del suo becco, e incapace di parlare.
Nonostante l'adrenalina in corpo, il dolore era troppo da sopportare, e Glamrock Chica era ormai del tutto stordita: muoveva la testa lentamente in alto e in basso con movimenti circolari, e aveva gli occhi socchiusi, come se stesse cercando di rimanere sveglia. Era sul punto di svenire, al che io mi alzai subito e mi misi davanti a lei per poi riabbassarmi a pochi centimetri dalla sua faccia, prendendola per i capelli e alzandole la testa, costringendola a guardarmi dritto negli occhi.

Baby: "Ora ascolta: tu NON sai chi ti ha fatto questo! Sei stata rapita e aggredita da un assalitore mascherato e di cui non hai visto assolutamente nulla, è chiaro?! Non dirai a nessuno che siamo state noi due, altrimenti torneremo...e non ti uccideremo, ma faremo anche peggio di quello che ti abbiamo fatto oggi, capito?!!"

Glamrock Chica, con le poche forze che aveva in corpo, annuí lentamente in segno di approvazione. Dopodichè io lasciai la presa su di lei, che riabbassò la testa e, consapevole che quell'inferno fosse finalmente finito, si lasciò andare e perse del tutto i sensi.
Ero sicura che non avrebbe rivelato nulla a nessuno, perchè, come dissi tempo fa, a me basta leggere negli occhi delle mie vittime per capire se hanno veramente l'intenzione di tacere oppure no, e, se capisco che mentono, allora le uccido sul posto. Inoltre, il tono con cui ci parlo e lo sguardo diabolico che uso per intimorirle servono a ridurre le probabilità che sputino il rospo. Quella che effettuo è una specie di ipnosi sotto ricatto mentale, se vogliamo dirla così.

Io, dopo averla liberata anche dalle manette, lasciando che il corpo inerme si accasciasse al suolo, mi voltai a guardare Roxy, la quale sorrideva e aveva un'aria sollevata, come se si fosse appena liberata di un grande sfogo.

Baby: "Allora? Che ne pensi?"

Roxy: "È stato assolutamente FAN-TA-STI-CO! Non potevo desiderare di meglio come regalo d'anniversario! Grazie amore!"

Roxy mi baciò come ringraziamento per averle concesso di effettuare la sua prima tortura su qualcuno come regalo, e poi ci girammo insieme a contemplare la nostra opera: Glamrock Chica era distesa, svenuta a terra in una pozza di olio e vomito, con alcuni dei suoi denti che galleggiavano in essa, priva di becco, con le dita spezzate e un sacco di tagli sul corpo.

Roxy: "Secondo te abbiamo esagerato?"

Io guardai Roxy come per dire "sul serio?", e poi, senza che nessuna di noi dicesse nulla, scoppiammo a ridere in una fragorosa risata folle assieme. Per noi l'esagerazione non esiste! Esiste solo il poter fare di peggio, niente di più.

Ad ogni modo, lasciammo Glamrock Chica lì in cantina svenuta, in attesa di essere trovata da un cameriere dell'hotel, mentre noi ce ne andammo da lì senza farci vedere, e lasciammo Milano per tornare alla Big Animatropoli, pronte a festeggiare il nuovo anno esattamente come il Capodanno precedente, solo noi e nessun altro.
Nei giorni successivi uscì fuori la notizia di quello che era successo: la popstar Glamrock Chica venne trovata mutilata e piena di ferite nella cantina dell'hotel in cui risiedeva a Milano. Alla polizia disse esattamente quello che io le costrinsi a dire, ovvero che fu rapita e torturata da una figura misteriosa, di cui non riuscì a vedere nulla perchè coperta da un manto e una maschera in viso. A causa di questo trauma, scomparve da tutte le scene, rintanandosi in casa e non uscendo più per molto tempo, e ancora oggi non si hanno sue notizie. Il nostro obiettivo di farla ritirare per sempre dal palco musicale era riuscito alla perfezione!
Quell'esperienza Roxy non se la sarebbe mai dimenticata, ed io, allo stesso tempo, non mi sarei mai scordata il suo sguardo euforico che aveva inciso in faccia mentre torturava a dovere quella troietta!
Esattamente come un anno prima, quella fu una Vigilia di Capodanno indimenticabile, ed insieme innaugurammo l'inizio del 2055 nel migliore dei modi!

23 GENNAIO 2055

Era pomeriggio, ed io e Roxy ci trovavamo nella sala di addestramento militare del Palazzo Reale, esattamente lo stesso luogo in cui Roxy commise il suo primo omicidio, sparando a quell'animatronic militare e rivelando così la sua pazzia. Eravamo precisamente davanti al poligono di tiro, poichè decisi che era giunto il momento di insegnare a Roxy come si sparasse sul serio, come voleva fare lei quel giorno, ma stavolta con me che le insegnavo per bene tutto quanto.
Lei era in posizione di sparo con una pistola in mano, mentre io ero dietro di lei a dirle quello che doveva fare e aiutarla a mantenere una posizione stabile.

Baby: "Devi tenere le braccia tese verso il tuo obiettivo, ma non troppo. Stessa cosa l'impugnatura: devi avere una presa salda sull'arma, ma non rigida. La posizione, invece, dev'essere sciolta. Piedi alla larghezza delle spalle, e queste ultime devono essere rilassate. Ricordati infine di trattenere il respiro al momento dello sparo, e il grilletto lo devi premere lentamente e con decisione, senza movimenti bruschi."

Roxy: "*Si prepara a sparare chiudendo un occhio*"

Baby: "Tieni entrambi gli occhi aperti! Quello secondo cui se ne chiudi uno hai una mira migliore è un falso mito."

Feci impugnare per bene l'arma a Roxy, e lei, appena si sentì pronta, premette il grilletto facendo partire il colpo, che però non fu buono. Il proiettile prese sì il bersaglio, che era uno di quelli a cerchi concentrici, ma beccò a malapena gli estremi di esso.

Roxy: "Uffa! Sono incapace!"

Baby: "Rilassati: è normale! Sai che ti dico? Iniziamo da qualcosa di più semplice."

Andai verso il contenitore di armi presente in quella stanza, e da lì tirai fuori una pistola particolare: silenziata, impugnatura in gomma antiscivolo, e un mirino piccolo ed estremamente preciso. La presi e la portai a Roxy.

Baby: "La riconosci?"

Roxy: "*La vede* È la pistola che hai usato per traumatizzarmi su quel tetto 1 anno fa!"

Baby: "Esatto, ma stavolta sarà tua amica, dico bene?"

Roxy: "Assolutamente! *Prende la pistola e la osserva* Oh, non sai quanto mi penta ora di non aver ucciso IO quel ragazzo nel parco!"

Baby: "Posso immaginare, hehehe. Dai, come ti dissi quella volta, con questa è impossibile sbagliare! Questa pistola la usano qua dentro proprio per allenare i novellini dell'esercito. Osserva attentamente dentro il mirino e non sbaglierai un colpo!"

Roxy fece come dissi, ed effettivamente riuscì a centrare molto meglio il bersaglio. Non era ancora precisissima, ma come inizio andava benissimo. Incominciò dunque ad ingranare, allenandosi sparando a vari bersagli in quel poligono di tiro, mentre io continuavo a farle da mentore e darle consigli.
Ad un certo punto, quando ormai aveva preso il via e stava sparando un colpo dietro l'altro quasi senza pensarci, iniziò a parlare di altro con me, e i suoni dei colpi della pistola silenziata divennero un sottofondo alla nostra conversazione.

Roxy: "Senti, ma... *Spara* quale sarà la prossima novità che mi farai fare?"

Baby: "Impaziente di provare cose nuove, eh?"

Roxy: "Più che altro... *Spara* so che c'è molto da imparare, ed io voglio saper fare un po' di tutto, come fai tu. *Spara* Anche se tu in realtà fai TUTTO."

Baby: "Non c'è fretta, abbiamo tutta la vita davanti!"

Roxy: "Sì, peccato che noi, che siamo i primi animatronics della storia, non sappiamo ancora con precisione quale sia la nostra aspettativa di vita media! *Spara e poi guarda Baby* Tu che sai tutto...questo lo sai?"

Baby: "...Quando vuoi sapere se io so qualcosa, o so fare qualcosa, devi ricordare sempre il solito conc-"

Roxy: "-il solito concetto che tu sai fare tutto al 100% delle capacità di un animatronic, sì, lo so! Ma non so se rientra nella nostra compresione possibile riuscire ad individuare la nostra vita media! Dimmelo, ti prego! Sono curiosa!"

Baby: "Secondo te lo so?"

Roxy: "Smettila di fare la misteriosa e dimmelo!"

Baby: "...Certe cose sarebbero meglio che rimangano segrete; sapere la data della propria morte è una di quelle."

Roxy: "Quindi lo sai?!"

Baby: "... *Annuisce*"

Roxy: "E dimmelo!!"

Baby: "Cosa ti ho appena detto?"

Roxy: "Oh, ma dai! Non ti sto chiedendo di rivelarmi giorno, mese e anno in cui morirò! Ti sto chiedendo solo di rivelarmi qual è la vita media di TUTTI noi animatronics! Gli umani la loro la sanno da sempre!"

Baby: "Vedrò in futuro se dirtelo o meno. Intanto ti tengo sulle spine, vederti così mi diverte, hehehe!"

Roxy: "Sei davvero una stronza!"

Baby: "...Però, se vuoi ti posso dire che c'è una tipologia speciale di animatronic che vive meno di noi."

Roxy: "Tipologia speciale? Scusa, noi, a parte l'aspetto, non siamo tutti uguali?"

Baby: "Sì, ma c'è un solo animatronic al mondo che è diverso da tutti gli altri...a parte me, intendo."

Roxy: "Di chi stai parla-? Ohh, ho capito!"

Baby: "Già!"

Roxy: "Come si chiamava? Will? Woll?"

Baby: "Wall! L'animatronic pesce che io stessa ho ideato per accaparrarmi il posto da Assistente della Regina."

Roxy: "Sì, me ne parlasti. Ma...perchè non uccidiamo lui? Sarebbe una notizia importante! "Unico animatronic pesce al mondo trovato morto sulla spiaggia della Big Animatropoli", immagina che scalpore farebbe!"

Baby: "Nah, non avrebbe senso, appena io stessa rivelai che la sua esistenza fosse inutile, tutti se ne sono subito dimenticati. Inoltre...lo tengo in vita proprio per ricordare a quell'ippopotamo viola il perchè non è più lui l'Aiutante della Regina, hehehe."

Roxy: "Che bastarda che sei! Hahaha. *Riprende a sparare*"

Baby: "...Ad ogni modo, per rispondere alla tua domanda di prima...che ne diresti se stanotte ci intrufolassimo nel museo della Città?"

Roxy: "*Guarda Baby* Nel museo? Per fare cosa?"

Baby: "...Per rubare!"

Roxy: "Rubare? Mmmh, non mi sembra così tanto divertente..."

Baby: "Fidati, se rubi qualcosa di valore da uno dei musei più importanti del Paese...in quel caso sì che lo è!"

Roxy: "Mmmh..."

Baby: "...E poi, se capita, possiamo uccidere la guardia notturna!"

Roxy: "Ok, mi hai convinta!"

Baby: "Era ovvio! Hahaha!"

E così era deciso: quella notte saremmo entrate di nascosto nel museo della Big Animatropoli, primo museo di storia animatronica al mondo, per rubare qualcosa. La notizia di un'esposizione importante svanita dal museo avrebbe fatto scalpore! Durante la mia vita ho anche ben pensato di rubare alcuni dei dipinti più importanti della storia umana, tipo la Monnalisa, ma poi ho deciso che queste cose le avrei tenute per il giorno in cui avrei conquistato il mondo, prendendole e bruciandole davanti agli occhi di tutti.

E dunque, quella notte uscimmo di nascosto dal Palazzo per dirigerci verso il museo. Indossammo i vestiti più scuri che avevamo e sgattaiolammo fuori verso le 00:50, e per raggiungere il nostro obiettivo decidemmo di sorvolare i palazzi della Città per non farci vedere e fare più in fretta. Quindi, presi il mini-rampino che mi porto sempre appresso, e con esso mi dondolai tra un grattacielo e l'altro come facevo sempre, portandomi dietro Roxy, la quale tenevo ben stretta a me mentre volavamo nel cielo notturno. Dopo una ventina di minuti raggiungemmo la nostra destinazione.
Ora dovevamo entrare dentro di nascosto, e per farlo avremmo usato un lucernario posto sopra il tetto, entrando così dall'ultimo piano dell'edificio. Sul tetto, prima di entrare, io mi assicurai che non ci fosse alcun tipo di allarme nè fuori nè dentro; fatto ciò, usammo il mio rampino per calarci giù dal lucernario e atterrare finalmente dentro la struttura. All'interno era tutto buio, ma noi attivammo la nostra visione notturna, e quindi l'oscurità non fu più un problema. Ci accorgemmo di trovarci nella sala dedicata agli inizi della tecnologia animatronica da parte degli umani: attorno a noi vedemmo decine di pupazzi animatronici mai stati vivi, e che in precedenza servivano solo ad intrattenere gli umani in spettacoli dal vivo oppure in film e serie TV. Vi erano fantocci originali delle icone di alcuni dei più grandi film della storia in cui venivano utilizzati appunto questi animatronics, come lo Xenomorfo di "Alien", i dinosauri di "Jurassic Park" o Chucky de "La Bambola Assassina". Come detto, questi erano animatronici senza vita, che seguivano solo i comandi assegnatigli dagli umani, e, in un certo senso, si possono considerare come nostri "antenati", risalenti a circa un secolo fa, intorno alla metà del ventesimo secolo. Questa tecnologia è stata ampiamente usata, soprattutto in ambito cinematografico, fino al 2035, anno di nascita di noi A.I.E., in cui l'utilizzo di questi pupazzi venne reso illegale dappertutto, perchè veniva visto come un insulto alla nuova forma di vita appena creata da Alessander Nettirn.
Io e Roxy ci guardammo un po' intorno, osservando questi robot senza vita in tutta la loro interezza.

Roxy: "Certo che a vederli fa un po' senso. Cioè: sono come noi...ma non sono mai stati vivi. Non si possono definire neanche "cadaveri". Sono solo...pupazzi."

Baby: "Già, dei veri e propri robot. Non a caso noi ci chiamiamo "Animatronic con Intelligenza Elevata", perchè questi si fermano solo alla prima parola. Non hanno un'intelligenza."

Mentre continuavamo ad osservare le varie mostre in quella sala, mi cadde l'occhio su una in particolare: un'esposizione sui primi prototipi di A.I.E., poi resi tali, ovvero Fredbear e Spring Bonnie. Su una foto di quest'ultimo c'era incisa una frase: "A te che, ovunque ti trovi, speriamo tu stia bene. Ci manchi, Spring Bonnie!". Hehe, ancora non sapevano che brutta fine avesse fatto...a causa mia! Ormai era passato più di un anno da quando lo uccisi, ma nessuno aveva ancora mai scoperto la verità, e alcuni credevano fosse semplicemente scomparso, vivo chissà dove!
Mentre ridevo fra me e me pensando a questo, all'improvviso si accesero le luci della sala, illuminandola del tutto. Io pensai fosse stata Roxy, ma, quando mi girai...vidi la guardia notturna del museo in piedi all'entrata della stanza!

Guardia: "E voi chi siete!?!"

Era un giovane umano, probabilmente sulla trentina, e indossava una divisa grigia e nera con un distintivo sopra ad indicare il lavoro che svolgeva lì dentro.
Vidi con la codia dell'occhio Roxy, che si trovava leggermente più lontana rispetto a me, iniziare ad agitarsi, pensando che ci fossimo appena fatte scoprire come delle stupide e che ora saremmo state costrette a scappare. Io, invece, ero tranquillissima, e anzi: con questo colpo di scena, previdi un ravvivamento della serata.

Guardia: "Identificatevi!!"

Baby: "*Con un sorriso velato* Come? Non mi riconosci? *Fa qualche passo verso la guardia*"

Guardia: "Non ti avvicinare!!"

A quel punto, sentendosi minacciato, l'uomo prese in mano la pistola che teneva alla cintura, e la puntò verso di noi. Roxy, d'istinto, alzò le mani al cielo, mentre io rimasi immobile, ancora con un ghigno beffardo stampato in volto.

Guardia: "Tu sei l'Aiutante della Regina, giusto?! Non hai il diritto di stare qui!!"

Baby: "Ma dai! Eppure mi sono fatta assumere proprio per andare ovunque voglio quando voglio!"

Guardia: "Beh, mi spiace deluderti, ma non funziona così! Quindi ora tu e la tua amica sloggiate prima che ci siano delle gravi conseguenze!!"

Baby: "Gravi conseguenze? Ma nessuno vuole che ci siano gravi conseguenze, sbaglio?"

Mentre parlavo ripresi a camminare a passo lento verso di lui, il quale, vedendomi avvicinarmi con fare minaccioso, iniziò ad agitarsi, e impugnò più saldamente la pistola.

Guardia: "Ti avverto: non sto scherzando!! Fai un altro passo e sparo!!"

Baby: "Avresti il coraggio di sparare ad uno degli animatronics più importanti al mondo? Finiresti in un mare di guai, amico mio."

Guardia: "Quella che finirà nei guai sarai tu se OSERAI FARE ANCORA UN PASSO!"

Baby: "Un passo? Intendi...così?!"

Io, per provocarlo, feci un passo lungo e veloce nella sua direzione, avvicinandomi ancora di più. A quel punto, la guardia, che si vedeva chiaramente fosse molto intimorita, fece come aveva promesso: sparò un colpo di pistola verso di me...ma io, con una velocità e una freddezza ineguagliabili, feci una cosa che nessuno al mondo eccetto me riuscirebbe mai a fare: bloccai il proiettile con le dita della mano destra, afferrandolo tra il pollice e l'indice, ed impedendogli così di colpirmi, cosa che, se non l'avessi fatto, sarebbe sicuramente successa, prendendomi al collo.
Sia l'umano che Roxy mi guardarono entrambi stupiti e senza parole; nemmeno Roxy, che ormai credeva di conoscermi in tutto e per tutto, pensava che fossi in grado di fare una cosa del genere. Ma non era finita lì! Io, vedendo la faccia meravigliata della guardia notturna, prima sorrisi a dimostrazione di quello che feci, e poi, di nuovo con estrema velocità e precisione nei movimenti, feci due giri veloci su me stessa per dare abbastanza slancio in modo tale da rispedire il proiettile al suo mittente, il quale non ebbe neanche il tempo di realizzare cosa stesse accadendo che si trovò a terra dolorante con un buco nella spalla destra: ebbene sì, rilanciai il proiettile verso di lui, quasi con la stessa potenza di quando viene sparato normalmente da una pistola, colpendolo alla spalla. Lui cadde a terra sanguinante dalla spalla, facendo cadere anche la pistola, e ancora una volta si stupì di quello vide.
Roxy, nel mentre, aveva assistito a tutta la scena, e rimase tutto il tempo a bocca aperta. Io però non sapevo ancora che lei, dopo aver visto la guardia a terra disarmata...iniziò a fantasticare su una cosa particolare.
Io, sorridendo, mi avvicinai alla guardia, la quale era a terra inerme, e teneva la mano sinistra sulla spalla per tamponare la ferita.

Baby: "Ti avevo detto che saresti finito nei guai!"

Guardia: "Ma-...Ma com'è possibile?!!"

Roxy: "*Si avvicina mettendosi dietro Baby, con occhi spalancati che fissano la guardia*"

Baby: "E questo non è niente! Tu non mi conosci, non sai chi sono io. Ma comunque non siamo qui per parlare di questo! Io e la mia ragazza siamo venute qua per "prendere in prestito" qualcosa."

Roxy: "*Inizia a tremare*"

Guardia: "Voi non potete!! Queste sono opere custodite dallo Stato!"

Baby: "Forse non ti è ancora chiaro: IO sono lo Stato!"

Guardia: "E cosa avreste intenzione di fare una volta rubate?! Volete rivenderle?!"

Baby: "No...le distruggiamo!"

Guardia: "Cosa?! Voi siete pazze!!"

Baby: "Sì, lo sappiamo!"

Roxy: "*Trema più velocemente*"

Guardia: "Io non ve lo permetterò!!"

Dopo aver detto questo, l'umano inizió a frugare frettolosamente nelle sue tasce, in cerca di qualcosa...qualcosa che peró non riusciva a trovare.

Guardia: "Ma dov'è?! Dov'è finito?!"

Baby: "Cercavi...questo?"

Io tirai fuori da dietro la schiena un mini-telecomando: era il telecomando che serviva ad effettuare le chiamate di emergenza, su cui vi erano alcuni pulsanti, e uno di questi, se premuto, avrebbe fatto arrivare lì una pattuglia di polizia in tempo zero.

Guardia: "Ma come-?! Come fai ad averlo tu!!?"

Baby: "Ho i miei trucchetti! Ora, tornando a prima: tu ci osserverai rubare una di queste opere mentre starai buono buonino a-"

Roxy: "BABY!!!"

Sentendo Roxy gridare a gran voce il mio nome, mi girai verso di lei e la vidi: stava tremando molto velocemente, ma non per ansia o altro...stava fremendo per l'impazienza. Inoltre, aveva gli occhi spalancati e fissi sull'uomo a terra, anche se per un istante si girano a guardare me dopo che mi chiamò. Mi stava palesemente chiedendo qualcosa senza dire niente...ed io capii subito cosa. Mi bastò guardare attentamente la mia ragazza ridotta in quello stato per capire cosa volesse fare. Non ci parlammo nemmeno. A lei bastò attirare la mia attenzione gridando in quel modo il mio nome.
Dopo aver compreso tutto, mi rigirai lentamente verso la guardia notturna sorridendo, perchè sapevo quale fosse il suo destino imminente.

Baby: "La mia lupacchiotta ha fame. Quindi da bravo, lascia che si sfami un pochettino."

Dissi solamente quella frase, dopodichè feci qualche passo indietro lasciando così tutto lo spazio libero a Roxy, la quale, ancora con gli occhi sgranati, iniziò ad avvicinarsi lentamente all'uomo. Il mio lavoro per quella notte era ormai finito, dunque mi sedetti poco più lontano, su una panca imbottita...in attesa che lo show avesse inizio.
La guardia era ancora a terra per via della ferita alla spalla, ma era pienamente cosciente, infatti cercò di capire cosa volessi intendere con quella frase che io avevo appena detto, e, vedendo Roxy avvicinarsi in quel modo a lui, cercò di allontanarsi.

Guardia: "S-S-...Stai lontana!"

Roxy non diceva niente, era completamente muta, ma il suo sguardo diceva più di mille parole. Appena raggiunse la guardia, si abbassò alla sua altezza, mettendosi a carponi sopra di lui, mentre quest'ultimo era in posizione semiseduta a terra, del tutto ignaro delle intenzioni di Roxy. Lei avvicinò la sua faccia alla sua, molto vicino, mentre lui, con uno sguardo misto all'interrogativo e allo spaventato, tentava di tirarsi indietro il più possibile. Appena fu a pochi a centimetri dal suo viso, Roxy...iniziò ad annusarlo; mentre lo faceva, poi, cominciò a calare la testa verso il basso, raggiungendo il suo collo. Si fermò infine tra la base del collo e la spalla ferita dell'uomo, finendo anche di annusare. Dopo pochi secondi, si avvicinò ancora di più al corpo dell'umano, fino a sfiorarlo col muso, e, dopodichè...iniziò a leccare il sangue che scorreva dalla ferita sulla spalla. La guardia notturna ancora non capiva cosa stesse facendo, ma non aveva il coraggio di reagire in alcun modo, quindi rimase solo fermo ad aspettare di vedere come si sarebbe evoluta la situazione. Roxy continuava a leccare il sangue, seguendo con la lingua la scia che lasciò sul corpo della guardia, arrivando così fino al gomito. Arrivata lì, però, si spostò: stavolta puntò la base del collo, e cominciò a leccare anche quella, anche se lì non c'era traccia di sangue esposto, ma c'era solo pelle. L'uomo iniziò a tremare leggermente, intuendo forse le intenzioni di Roxy. Io, invece, continuavo ad osservare attentamente, portandomi l'indice sinistro alla bocca, pensierosa, mentre con la mano destra ero appoggiata alla panca sulla quale ero seduta, inclinata leggermente sul lato.
Roxy, dopo svariati secondi passati a leccare il collo della guardia, passò al passo successivo: poggiò le sue labbra sempre su quel punto, aprendo leggermente la bocca e iniziando a succhiare la pelle, affondando anche leggermente i denti. L'uomo cominciò ad ansimare, ancora più confuso per quello che stava succedendo. Io attendevo solo il momento in cui il tutto sarebbe entrato nel vivo della scena...e, dopo qualche attimo, quel momento arrivò.
Mentre Roxy continuava a succhiare, ad un certo punto affondò ancora di più i denti nella pelle, iniziando a mordicchiarla, emettendo nel mentre dei piccoli versi, che sembravano ringhi. Mordeva sempre di più, sempre di più, a tal punto da iniziare a far male all'uomo, che prese a sanguinare anche da lì e a lamentarsi con dei piccoli versi di dolore. Man mano, Roxy smise di succhiare, ma affondava sempre di più i denti, ringhiando al contempo più forte, mentre l'uomo cominciò a dimenarsi dicendole di fermarsi perchè gli faceva male, ma lei ignorava completamente la sua voce. Alla fine, Roxy, affondò del tutto i denti nella sua carne, iniziando anche a tirare, e, facendo ciò...strappò il pezzo di carne che ricopriva quella parte di corpo poco sotto il collo dell'uomo, il quale urlò dal dolore e iniziò a perdere molto sangue.

Guardia: "AAAAAAHH!!! MA CHE CAZZO!!?"

Guardando Roxy, vide che aveva assunto un'aria al quanto...affamata. Della saliva le colava dalla bocca, e il pezzo di carne appena strappato...iniziò a masticarlo, per poi ingoiarlo. Fatto ciò, mentre ansimava a bocca aperta e felice, si ributtò sul corpo dell'uomo, stavolta mordendo fin da subito l'altro lato del collo.

Guardia: "Hey!!! Che fai!?! FERMA!! AAAAHH!!!"

Roxy strappò con violenza anche quell'altro pezzo di pelle, e poi un altro, e poi un altro ancora, ingoiando nel mentre la sua carne...Roxy aveva iniziato a mangiarsi quell'umano vivo.

Guardia: "BASTA!!! AAAAAHH!!! FERMA!!!"

Ormai aveva preso il via: Roxy si era ingobbita del tutto sul corpo dell'uomo, emettendo dei forti ringhi affamati mentre si cibava della sua carne con il muso sporco di sangue, tenendolo bloccato al pavimento con le braccia...sembrava un vero e proprio animale selvaggio!
La guardia notturna tentava di dimenarsi per sfuggire alla presa, ma non ne aveva più le forze, e quindi era costretto a subire tutto, mentre la carne gli veniva strappata con violenza dal suo corpo, facendolo bagnare col suo stesso sangue. Roxy strappava e ingoiava pezzi interi dell'umano, sfruttando i denti aguzzi che possedeva in quanto animatronic dalle sembianze di lupo, affondandoli fino all'osso; sembrava che non mangiasse da settimane! L'uomo continuava ad urlare dal dolore, ma questo non faceva altro che aumentare l'appetito di Roxy, la quale continuava a papparselo come se fosse una bistecca, concentrandosi maggiormente sulla parte superiore del corpo: aveva ormai già mangiato gran parte dell'addome, pezzi di braccia, di collo e persino parte della faccia. Era inoltre riuscita a scavare (sempre a suon di morsi) fin dentro il corpo dell'uomo, arrivando agli organi interni, e, senza fare complimenti, prese e mangiò anche alcuni di essi.
Strappava e ingoiava spesso in un solo boccone, senza neanche masticare, sputando ovviamente i pezzi di cartilagine e ossa che riusciva a staccare, e continuò così per un buon quarto d'ora, anche quando l'uomo era ormai già morto da un po' a causa del dissanguamento.
Io assistetti all'intera scena divertita, seduta su quella panca imbottita perchè non volevo in alcun modo interrompere o distrarre Roxanne. E sapevo il perchè lei avesse appena fatto tutto questo, all'improvviso e senza dirmi nulla: appena vide la guardia notturna a terra, col sangue che gli colava dalla spalla in cui gli piantai il proiettile che mi sparò, le tornò in mente quella volta in cui le raccontai che tempo fa mi mangiai un essere umano intero, per sapere che sapore avessero. Al tempo in cui glielo raccontai, Roxy era ancora sana di mente, e infatti le venne persino un conato di vomito a sentire certe cose...ma ora era diverso. Ora lei era afflitta dalla mia stessa pazzia, e quindi queste cose la facevano eccitare, e quella notte decise che era il suo turno di assaggiare la carne umana. E a quanto pare le piacque un sacco!

Passati 15 minuti all'incirca, Roxy si fermò e si rialzò in piedi, tutta sporca di sangue in faccia, sul petto e sulle mani. Il cadavere mangiucchiato dell'umano giaceva a terra in una pozza di sangue, pezzi di carne e organi. Aveva il busto completamente aperto, mentre la faccia era sfregiata, lasciando intravedere alcune parti di teschio; anche le cosce erano state mangiate in parte. Ormai quella era divenuta una vera e propria carcassa, e la puzza si faceva sentire in tutta la stanza.
Roxy tornò in sè dopo essere caduta in una specie di stato di trance, ma comunque consapevole di quello che aveva appena fatto; quando si dice "non vederci più dalla fame"! Si girò quindi verso di me con uno sguardo e un sorriso timidi, abbassando leggermente gli occhi.

Roxy: "Scusami...avevo un certo languorino, hehe..."

Io mi misi a ridere e l'abbracciai, fiera di lei e del suo operato. Dopo essermi staccata dall'abbraccio e averla baciata (incurante di tutto il sangue che aveva sulla bocca e col quale mi sporcai anch'io), lei mi guardò in faccia e mi fece una domanda.

Roxy: "Ma dimmi: ora che hai ricominciato ad uccidere da un po'...non provi ancora nulla come prima? Come quando hai aiutato quel cieco?"

Baby: "...Diciamo che...ora uccidere mi fa sentire felice, ma solo perchè vedo TE che ti fa sentire felice!"

Era la verità: no, non provavo ancora nulla nell'uccidere, nessun tipo di emozione, come era sempre stato. Ma uccidere assieme a Roxy...quello sì che mi riempiva di gioia ed euforia! Lei, al contrario mio, uccidere le faceva salire l'adrenalina in corpo, e lo amava; perciò, poichè le promisi di darle tutto quello che voleva, mi rendeva felice vederla così. Quella notte, come lei stessa disse, effettuare un semplice furto l'avrebbe annoiata, ma io sapevo che, grazie alla presenza della guardia notturna del museo, la serata si sarebbe trasformata in qualcosa di più eccitante, infatti lo feci quasi apposta a farci sgamare. Quindi sì, in realtà l'avevo portata lì di proposito per farle uccidere la guardia, non per rubare e basta...Certo, non avevo previsto che Roxy si sarebbe trasformata di punto in bianco in un vero e proprio lupo selvaggio, mangiandosi quell'umano con così tanta foga, ma è questo il bello di collaborare con un partner: non sai mai quello che può succedere, e, poichè Roxy era l'unica persona al mondo di cui ero incapace di prevedere le mosse, con lei era sempre un'avventura all'insegna dell'ignoto, dopo anni passati a commettere crimini sapendo costantemente quello che sarebbe successo ogni secondo.

Comunque, dopo che Roxy si era saziata abbastanza, feci scomparire il cadavere sbranato della guardia notturna, ed eliminai qualsiasi traccia della nostra visita al museo di quella notte. Alla fine, decidemmo comunque di rubarci un'opera da lì dentro, ed optammo per una piccola, ma di effetto: l'animatronic originale della bambola Chucky che vedemmo esposto in quella stanza. Così, magari, vedendo che la guardia notturna era scomparsa e notando che mancava una delle mostre, avrebbero pensato che l'umano fosse scappato per rivendersela e farsi una nuova vita. Invece, come avevo detto, prendemmo noi "in prestito" il robot...e lo distruggemmo; ciao ciao ad un pezzo importante di storia animatronica!

E così, dopo quella notte, io e Roxy continuammo la nostra vita da criminali folli, con io che iniziai a farle provare un po' di tutto, poichè, dopo essersi mangiata un essere umano a seguito dell'aver sentito me raccontare la volta in cui lo feci io, compresi che lei voleva replicare tutte le pazzie che avevo provato in vita mia, o almeno tutte quelle che era in grado di fare.
La portai dunque in molti luoghi a commettere molti tipi di delitti: le feci rapire delle persone tenendole segregate da qualche parte a farle morire di inedia, le feci rubare un'auto con la quale investì una madre e il suo bimbo in carrozzina, uccidendoli, le feci appiccare un incendio di notte nel bel mezzo di un accampamento di campeggiatori, facendoli morire bruciati, e le feci anche innescare una grossa esplosione in un ospedale di Los Angeles (Sì, perchè spesso e volentieri, quando nei weekend dovevo andare all'estero per lavoro, veniva anche lei, perchè non voleva stare una sola giornata senza di me).
E man mano che i mesi passavano, grazie ai miei allenamenti lei diventava sempre più brava in tutto. Ormai aveva imparato a sparare bene con le pistole, sapeva nascondersi senza farsi vedere (anche se questo l'aveva già imparato l'anno prima solo guardandomi), sapeva combattere decentemente, sia corpo a corpo che con armi da taglio, e aveva imparato anche un po' a leggere la mente delle persone, prevedendo le loro mosse e le loro intenzioni. L'unica cosa in cui restava totalmente incapace era il parkour, compresa l'arrampicata, ma questo l'aveva previsto stessa lei, conoscendo i suoi limiti. Tutto questo grazie alla sottoscritta. Come promesso, i giorni che avevamo liberi da lavoro entrambe, li impiegavamo negli allenamenti a cui io la sottoponevo, e, per farlo, la portavo in vari luoghi. Di base, come all'inizio di questo capitolo, andavamo in cima al tetto di un grattacielo per farle imparare il combattimento e il muoversi agilmente. In questo modo riuscì anche ad abituarsi a resistere a temperature basse, non sentendosi più vincolata a causa del freddo e del vento forte. La portai poi in luoghi bui di notte, per farla abituare a muoversi nell'oscurità e, in generale, in condizioni di scarsa visibilità, aumentando così anche i suoi riflessi e aiutandola a comprendere l'ambiente a lei circostante.
E più andavamo avanti con gli addestramenti, e piú li rendevo complicati e ardui. A febbraio, in pieno inverno, la portai al mare, per farla abituare anche a resistere in acque congelate, e soprattutto per insegnarle a nuotare bene, e non solo per farsi un bagno. Successivamente, passai a cose ancora più toste e violente, e per cui le chiesi se si sentisse pronta: la feci rinforzare di corpo, iniziando a praticare dei veri e propri combattimenti tra me e lei, in cui io aumentavo leggermente la mia forza colpendola più pesantemente, provocandole anche vari lividi e ferite, ma lo facevo appunto per lei, la quale ne era consapevole e perciò non volle fermarsi, anzi, mi chiese di essere ancora più violenta, perchè voleva diventare il più resistente possibile. Oltre alla tolleranza al dolore, le feci aumentare anche la resistenza fisica, facendole correre distanze notevoli, e facendole praticare diversi esercizi di palestra. Decisi poi di aumentarle la forza, facendole portare pesi importanti da un punto all'altro, aumentando col tempo la distanza che doveva percorrere e il peso che doveva sorreggere, e la potenza, facendole fare allenamenti in cui doveva colpirmi il più forte possibile.
Insomma, era divenuta a tutti gli effetti una mia discepola, di cui andavo anche molto fiera; amavo la gioia e la passione che vedevo nei suoi occhi mentre si allenava, e anche se molto spesso la portavo agli stremi, lei non demordeva, perchè voleva a tutti i costi diventare perlomeno decente nel commettere ogni tipo di crimine, e voleva eguagliarmi quanto più possibile per lei. Adorava questa vita, ed io adoravo vederla così felice nel viverla, specialmente assieme a me.
Tutto proseguiva alla perfezione...

...fino a Pasqua di quell'anno...

18 APRILE 2055

Erano passati all'incirca 5 mesi da quando intraprendemmo questa vita da criminali insieme, e, come detto, in questo lasso di tempo volli far provare a Roxy un po' di tutto; ma c'era ancora una cosa che non aveva mai testato, ed è un crimine che io ho sempre portato avanti come uno dei miei principali, oltre ad essere considerato da tutti come uno dei peggiori che qualcuno possa commettere: lo stupro!
Roxy non aveva ancora mai stuprato nessuno, ed anche io non glielo proposi mai. Il motivo è ovvio: lei stessa venne stuprata ad agosto dell'anno prima, rimanendone traumatizzata, e fu proprio quell'evento a farla diventare una pazza spietata come me, cambiandola drasticamente. Sì, ovviamente non potevo negare che la nuova Roxy la amavo alla follia, anche più di quella sana di mente che era prima, ma comunque non potevo dimenticare che ciò che la rese quello che era ora fu un trauma che lei subì e che la fece stare di merda per quasi 2 mesi interi, e perciò quasi mi vergognavo nel dire frasi tipo "Per fortuna che quel giorno è venuto quel topo animatronic a consegnarci il cibo a casa!" ma era così. Sì, è una cosa molto egoista da dire, ma almeno ora vedevo Roxy felice come non mai nel commettere crimini a manetta, e quindi si può dire che aveva ricevuto la vita che desiderava segretamente, ma ad un alto prezzo.
Comunque, quel giorno decisi che era arrivato il momento per lei di essere la predatrice, e non la preda! Era già da un paio di settimane che ci stavo riflettendo, e quindi aspettai il momento perfetto per chiederglielo, intuendo che, poichè erano passati ormai svariati mesi da quando successe a lei, magari le era passato il trauma, anche grazie a questo suo nuovo comportamento e la sua nuova mentalità. Dunque lo feci, proposi a Roxy di uscire e stuprare qualcuno, e lei...accettò subito! Non accennò nemmeno la volta che successe a lei, ma notai che appena le offrii quest'opportunità lei mi rispose con tono assai deciso e che velava un'aria al quanto arrabbiata e vendicativa; capii subito che aveva una voglia matta di fare a qualcuno quello che a Tenerife venne fatto a lei, glielo si leggeva in faccia.

E così, presa la decisione, dopo aver finito il pranzo pasquale assieme a tutti gli altri residenti del Palazzo Reale alle 16:30, io e Roxy uscimmo e ci avviammo verso la periferia della Città in cerca della vittima perfetta. Su mio suggerimento, optammo per questo piano: cercare una donna umana (così Roxy avrebbe sperimentato anche il sesso con un essere umano) e che abitasse in una casa indipendente lontano dal Centro, cosicchè, in caso di urla, nessuno ci avrebbe sentite; quello che avremmo fatto sarebbe stato entrare di soppiatto in casa senza farci vedere nè sentire da nessuno, e, senza perdere troppo tempo, trovare la donna e assalirla. O meglio, solo Roxy l'avrebbe assalita, mentre io avrei dato una mano per immobilizzarla all'inizio e avrei poi fatto da vedetta nel caso sarebbe arrivato qualcuno. Già, perchè la vittima perfetta la trovammo, ovvero una donna umana sulla quarantina che abitava appunto in una casa unifamiliare in periferia, ma c'era un piccolo problema: aveva un marito. Per nostra fortuna trovammo l'orario perfetto in cui agire, mentre l'uomo era fuori per portare la macchina dal meccanico, ma per questo non dovevamo perdere tempo, perchè a un certo punto sarebbe tornato a casa, e il nostro piano era aggredire unicamente la donna, senza farci vedere dal marito per nessuna ragione, poichè io, quando lo vidi da fuori casa mentre li stavamo spiando dopo essere arrivate, capii subito che era un tipo altamente protettivo e che non si sarebbe fatto scrupoli a denunciarci anche se lo avessimo pestato a sangue e minacciato di morte. In parole povere: non era affatto come Glamrock Chica. Avremmo sí potuto uccidere sia l'uomo che la donna dopo aver compiuto il misfatto, ma durante il tragitto per arrivare lì diverse persone ci videro e alcuni ci fermarono per chiedere una foto con la sottoscritta, anche proprio sotto casa della coppia. Inoltre, era leggermente insolito che la Prima Assistente Reale degli animatronics si trovasse lì in periferia a caso con un'amica, specie così lontane dal Castello, perciò un duplice omicidio verificatosi proprio durante il nostro arrivo sarebbe stato un po' sospetto, e quindi quella volta non potevamo rischiare. Nonostante ciò, avevo promesso a Roxy che quel giorno avrebbe stuprato un'umana, e ormai ci trovavamo là, quindi non volevo neanche rimandare.

Dunque, verso le 18 eravamo lì, di fronte alla casa della coppia, quando all'interno vi era solo la donna, mentre il marito, secondo i miei calcoli, sarebbe rincasato all'incirca in mezz'ora, quindi non potevamo perdere tempo.
Senza dare nell'occhio scavalcammo la cancellata che delimitava il perimetro della residenza, per poi passare per il giardino ed infine entrare in casa attraverso una finestra aperta. Una volta dentro cercammo la donna, e la trovammo in cucina intenta a preparare la cena per il ritorno del marito. La spiammo per qualche secondo da dietro la parete per vedere le sue mosse, in attesa del momento perfetto per attaccare.

Baby: "*Guarda Roxy* Sei pronta?"

Roxy: "*Annuisce*"

Il nostro piano era essere veloci, senza perdere tempo in chiacchiere e inutili presentazioni, dunque, senza pensarci due volte, uscimmo allo scoperto e ci fiondammo sulla donna, la quale pensava di essere sola in casa, e invece, completamente all'improvviso, si trovò due animatronic correrle addosso, e perciò si mise subito ad urlare.

Donna: "Ma che-!!? AAAAHH!!!"

Sempre per essere il più veloci possibile, attaccai io per prima, gettandomi addosso alla donna e facendola cadere per poi mettermi a cavalcioni su di lei, tenendola così bloccata sul pavimento mentre lei cercò di dimenarsi e di realizzare quello che stava succedendo, colta totalmente alla sprovvista.

Donna: "CHI SIETE?! COSA VOLETE!? AIUTO!!!"

Baby: "Sta' buona! Ora prenderemo in prestito il tuo corpo, grazie!"

Detto questo, di violenza le presi la maglia che indossava e gliela strappai, esponendo il suo reggiseno, mentre, dietro di me, Roxy le prese e tolse anche scarpe e pantaloni. Quell'umana, poco prima, stava cucinando tranquillamente, ed ora, in meno di 1 minuto, si era ritrovata aggredita e solo con l'intimo addosso. Successe tutto molto velocemente. Lei continuò ad urlare, iniziando anche a comprendere quali fossero le nostre intenzioni.

Baby: "È tutta tua amore!"

Dopo aver lasciato la donna mezza nuda a terra, mi spostai dando il via libera a Roxy, la quale prese il mio posto mettendosi a cavalcioni sopra di lei, mentre io mi alzai e iniziai a godermi lo spettacolo, non infierendo in niente.

Roxy: "*Avvicina il suo viso a quello della donna e sorride* Ciao! Ora noi due ci divertiremo un po' insieme, va bene?"

Donna: "NO!!! LEVATI!!! AIUTO!!!"

Roxy era pronta a iniziare l'atto, e così fece. Dapprima baciò la donna, assaporando per la prima volta in vita sua il sapore delle labbra di un essere umano, e, nel mentre, fece scivolare le mani sul suo reggiseno, slacciandoglielo e lasciandola così a seno nudo, cominciando anche a giocare con esso. Dopo aver finito di baciarla sulla bocca, passò a baciarle il collo, scendendo pian piano sempre più in basso, finendo infine a baciarle le tette, per poi iniziare a leccare i capezzoli. Erano bastati pochi secondi e Roxy già era nel pieno dell'eccitazione, mentre la donna si contorceva cercando di liberarsi dalla sua morsa, chiedendo nel mentre pietà e di lasciarla andare; provava vergogna e disgusto nel fare sesso con un animatronic, e per questo cominciò anche a piangere, tentando sempre nel mentre di chiedere aiuto, ma nessuno eccetto noi in quel momento poteva sentirla.
Roxy non si fermò e proseguí imperterrita a toccarla e baciarla in più punti del corpo. Dopo qualche minuto le tolse finalmente anche le mutandine, lasciandola completamente nuda, e subito portò una mano lì sotto. Ormai del tutto eccitata dopo aver fatto ciò, Roxy prese a spogliarsi pure lei, stimolandosi ancora di più.
Io rimanevo fissa in piedi ad osservare la scena con un sorriso pazzoide in volto, ma, dopo un po', a quella vista della mia ragazza che stuprava con così tanta foga un'umana, non resistetti più, e dunque iniziai anch'io a divertirmi un po' da sola mentre guardavo l'atto svolgersi. Senza accorgermene, praticai il mio primo atto di voyeurismo esplicito, e ciò mi elettrizzò non poco.
La donna infine fu costretta da Roxy a fare sesso con lei, ma fu fortunata che al suo posto non c'ero io, altrimenti sarebbe stata costretta a praticare cose ben più oscene e disgustose del semplice scopare. Roxy ci dava dentro e si stava divertendo come non mai, e allo stesso modo pure io, assai divertita dalla scena. Non volevo in alcun modo intralciare l'atto a Roxy, quindi rimasi tutto il tempo in disparte a guardare, ma, come detto, non persi l'occasione di toccarmi un po' anch'io.
Senza rendercene conto, però, i minuti stavano scorrendo; il tempo vola quando ci si diverte, ed infatti in un batter d'occhio passò mezz'ora. Io, dopo aver finito di compiacermi da sola ed essere tornata ad osservare la scena in attesa che Roxy finisse, sentii il rumore di un'auto in lontananza, e subito capii che era quella del marito della donna, di ritorno dal meccanico. A quel punto, notando che Roxy era ancora nel pieno dell'atto, sgranai gli occhi e le dissi di sbrigarsi.

Baby: "Cazzo! Roxy sbrigati, dobbiamo andarcene!!"

Roxy: "*Ansimando* Un...attimo...!"

Non mi stava dando retta, non si rendeva conto che non avevamo più tempo. Lei continuava ad abusare della donna, sfregando la propria intimità sulla sua in attesa di raggiungere il climax, ma facendo ciò stava rischiando di farci scoprire dal marito! Come detto prima, non potevamo permetterci nè di farci scoprire, perchè anche se lo avessimo minacciato sarebbe andato a denunciarci, nè di ucciderlo, perchè poco prima la gente per strada ci aveva viste vicino a quella casa. Dunque l'unica opzione era finire di stuprare la donna e svignarcela prima che rientrasse l'uomo, ma Roxanne stava mettendo in pericolo tutto ciò!

Baby: "Roxy!!"

Roxy: "Aspetta...!"

Ero diventata super impaziente; non volevo interrompere così bruscamente l'atto, ma non volevo neanche farci vedere dall'uomo. Roxy, realizzando finalmente la situazione, tentò di accelerare la sua stimolazione, ma comunque non aveva intenzione di smuoversi da sopra quella donna fin quando non avrebbe finito. Quest'ultima, nel mentre, si era ormai totalmente arresa e stava subendo tutto senza dire più nulla, ma continuando comunque a singhiozzare a causa del pianto.
Ad un certo punto sentii il marito parcheggiare l'auto fuori casa, e in quel momento iniziai davvero a spazientirmi.

Baby: "ROXY!! SBRIGATI!!"

Roxy: "SE URLI NON MI CONCENTRO E CI METTO ANCORA DI PIÙ!"

L'uomo uscì dalla macchina e si diresse verso la porta d'entrata: era ormai questione di secondi. Io mi agitai come non mai; sbattevo ripetutamente il piede a terra e giravo lo sguardo ogni 2 secondi, alternandolo tra il guardare la porta d'entrata e il guardare Roxy per vedere se avesse finito. Lei, dopo qualche secondo, finalmente riuscì a venire, e si lasciò andare ad un lungo e profondo orgasmo. Io, senza perdere tempo, presi subito i vestiti di Roxy e glieli lanciai letteralmente addosso per poi prenderla per un braccio e scostarla dalla donna, indicandole la finestra dalla quale dovevamo scappare. Lei, ancora nel pieno del climax e quindi in preda agli spasmi e ansimi, fece come le dissi e, con i suoi vestiti in mano, uscì dalla finestra. Io, prima di raggiungerla, mi avvicinai di colpo alla donna, la quale era ancora a terra stremata, e la presi per i capelli costringendola a guardarmi dritta negli occhi.

Baby: "Tu ora ascolta: non dirai NIENTE di quel che è successo a tuo marito, è chiaro!?! Se lo farai sei morta! Capito?! MORTA!"

Donna: "*Trema* S-S-...Sì...!"

Dopo la sua risposta, lasciai violentemente la presa sui suoi capelli, facendole sbattere la nuca sul pavimento, e veloce come un fulmine raggiunsi Roxy, uscendo anch'io dalla finestra. Esattamente 1 secondo dopo, l'uomo aprì la porta d'ingresso entrando in casa.

Uomo: "Tesoro! Sono tornato!"

Non sapeva quello che si sarebbe trovato a breve in cucina, e quindi, serenamente, dopo essere entrato ed aver chiuso la porta di casa, si tolse il giubbino e le scarpe con calma. Dopodichè camminò per il corridoio fino a raggiungere la cucina.

Uomo: "Cosa hai fatto per stase- ma che!?"

Appena varcato l'ingresso della stanza si trovò davanti a sè questa scena: sua moglie, completamente nuda e mezza bagnata, distesa supina sul pavimento stremata, in preda all'affanno e in una posizione storta, con una gamba piegata, un braccio disteso verso l'esterno e l'altro sul suo petto. Rimase scioccato, ma subito corse da lei chinandosi per chiederle cose fosse successo. Io, dopo essere uscita dalla finestra, mi accostai dietro il muro per sentire cosa avrebbe detto lei, e, come previsto, non rivelò nulla. Disse che era stata violentata, ma che l'assalitore era mascherato, e quindi non l'aveva visto in faccia.

Io tirai un sospiro di sollievo.
E così, fortunatamente, riuscimmo a scamparla, anche se per il rotto della cuffia; stavolta rischiammo davvero grosso...e tutto per colpa di Roxanne! Ragion per cui mi avvicinai a lei, la quale stava ancora finendo di rivestirsi mentre ci eravamo nascoste dietro una siepe nel giardino della coppia, aiutate anche dal buio della sera che ormai era calato, pretendendo spiegazioni.

Baby: "Ma che ti è saltato in mente!? Hai rischiato di farci beccare!!"

Roxy: "*Mentre si riveste* E quindi?"

Baby: "E quindi!? Ti ho detto che non potevamo farci scoprire questa volta!! Non potevamo ucciderli perchè della gente sapeva che eravamo qui!"

Roxy: "Di cosa ti preoccupi? Non sei anche perfetta nel cambiare piano all'improvviso trovando sempre una via di fuga da ogni situazione?"

Baby: "Da sola sì, ma ora ci sei tu! Sei l'unica persona al mondo di cui non riesco a prevedere le mosse, e perciò non posso-..."

Mentre parlavo, all'improvviso mi bloccai...realizzai una cosa a cui non avevo mai fatto caso da quando intrapresi questa nuova vita con Roxy...

Roxy: "...non puoi...?"

Baby: "...Niente. Torniamo a casa."

Roxy: "Ok."

In quell'istante mi venne un flash in mente...un ragionamento che feci in pochi secondi e che mi portò...a preoccuparmi.
Comunque, dopo aver finito tutto e dopo che Roxy si rivestì, ci incamminammo per tornare al Castello, e durante il tragitto io rimasi in silenzio rilfettendo su questa cosa che mi venne in mente, mentre Roxy era tranquillissima e contenta di aver appena effettuato il suo primo stupro, cosa che le fece completamente passare il trauma di quella volta in cui lo subì lei. Di questo ero felice...ma non ero felice di quello che avevo appena realizzato.

Da quando io e Roxy iniziammo questa nuova duplice vita insieme pensai a tutto: a cosa insegnare a Roxy, come insegnarglielo, a cosa farle provare, cosa fare insieme e su cosa metterla in guardia...ma non pensai ad una cosa fondamentale. Una cosa che aveva a che fare col nostro futuro...sia il suo che il mio.
Come avevo detto in faccia a lei in quel giardino prima di bloccarmi, Roxy era l'unica persona al mondo di cui non ero capace di prevedere mosse e pensieri; dapprima pensai che fosse una cosa positiva, in quanto avrebbe messo più pepe durante i nostri crimini, poichè, quando ero da sola, riuscivo a prevedere letteralmente tutto, vedevo ogni singola scena come se fosse tutto un grande e unico film che conosco a memoria, e perciò era divenuto tutto quasi noioso. Invece, con lei ad accompagnarmi in ogni mio crimine, pensavo che sarebbe diventato tutto più interessante, poichè non potevo prevederla, come accadde con quella guardia notturna al museo...ma mi sbagliavo. Proprio perchè non riuscivo a prevedere le sue intenzioni e i suoi movimenti mi resi conto che, proprio come accadde durante quello stupro alla donna, questa cosa non faceva altro che creare molti rischi che difficilmente avrei potuto evitare. Certo, fin quando si trattava di crimini commessi all'oscuro di tutti e di cui eravamo a conoscenza solo io, lei e le vittime in questione, in qualche modo ce la saremmo sempre cavata, anche se con più difficoltà...ma realizzai che prima o poi saremmo giunte al fatidico giorno...
...quello in cui avremmo iniziato il mio piano di conquista del mondo.
All'inizio, quando volevo effettuarlo con William Afton, non mi feci alcun problema su questi pensieri, perchè Will è sempre stata una persona come le altre, di cui riuscivo a prevdere tutto...ma con Roxy era diverso. Non ero in grado di anticiparla in niente, o almeno non subito, e quindi nel momento in cui sarebbe iniziata la conquista non sarei stata capace di affiancarla come si deve. Iniziai ad avere paura. Avevo paura che non sarei stata in grado di difenderla da tutte le minacce che ci sarebbero piombate addosso durante i nostri attacchi. Ricordate quando alla Vigilia di Capodanno in cui decisi di rivelare il mio amore a Roxy arrivò la banda di terroristi rumeni che iniziarono a sparare a raffica a me e lei? Già in quel caso ebbi una paura matta di perderla. Ma almeno lì erano solo quei terroristi; quella della conquista del mondo intero invece è un'impresa altamente rischiosa e pericolosa già per la sottoscritta, figuriamoci per qualsiasi persona normale! E Roxy non faceva eccezione. Lei, a differenza mia, non era in grado di vedere costantemente ciò che accade intorno a lei, non era in grado di combattere contro il mondo intero, non era in grado di usare qualsiasi tipo di arma alla perfezione contro chiunque, non era in grado di prevedere intere mosse e avanzamenti di eserciti di tutte le nazioni del mondo che sarebbero andati contro di noi. Lei...era un'animatronic normale!
Quindi compresi che durante la conquista avrei dovuto badare costantemente a lei non perdendola d'occhio di vista nemmeno per un istante, ma allo stesso tempo avrei dovuto anche badare a tutto il resto! Militari che ci avrebbero caricati con tutto quello che avevano dalla loro parte, missili che ci sarebbero piombati addosso da ogni direzione e di tutto e di più. Certo, dalla nostra parte avremmo avuto un'arma di distruzione di massa che dovevo ancora progettare e, quasi sicuramente, anche i costruttori di essa. Ma stavamo comunque parlando di tutto il pianeta che sarebbe stato contro di noi! Saremmo diventati il bersaglio principale e nemico universale di tutti, quindi avremmo avuto davvero TUTTO contro di noi. Ed io non sapevo cosa avrebbe potuto fare Roxy nel mentre, specialmente ora che aveva questo nuovo carattere pazzoide; avrebbe potuto commettere qualche pazzia tipo prendere iniziativa e attaccare cose o persone completamente da sola, prendere qualche arma pericolosa e ammazzarsi da sola per sbaglio, prendere il controllo della nostra arma di distruzione di massa e combinare qualcosa con essa che avrebbe potuto compromettere tutto il piano! Inoltre, come detto prima, lei non era in grado di difendersi da mille attacchi che le arrivano all'improvviso da ogni direzione, quindi avrei dovuto difenderla da tutto sempre con lo stesso problema che non sapevo lei cosa avrebbe potuto combinare nel mentre.
Insomma, mi resi conto che, se già prima sarebbe stata una vera e propria impresa conquistare il mondo con qualcuno come William, ora con Roxy sarebbe stato il triplo più difficile! Non volevo che lei rischiasse di morire. Non sarei stata in grado di sopportare la sua perdita, perchè l'amavo troppo e volevo portare a termine il mio obiettivo di vita con lei...ma allo stesso tempo...non volevo compromettere quest'ultimo. Il mio piano di una vita per cui sarei stata disposta a tutto pur di ultimarlo.
Capii che quel giorno...avrei dovuto badare alle due cose a cui tenevo di più al mondo, ma che al contempo erano estremamente difficili da tenere insieme. Una bella merda!

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1° MAGGIO 2055

Era sera tardi, e mi trovavo da sola per i vicoli malfati della Big Animatropoli. Quei classici vicoletti di periferia che possiede qualsiasi metropoli e in cui ci vive la feccia del mondo, incapaci di intraprendere una vita normale e perciò si abbandonano ad alcol e droghe campando di vendite illegali o lavori schifosi e sottopagati. Gente fallita.
Mi trovavo lì perchè, dopo quei pensieri che feci su Roxy e la conquista del mondo, avevo bisogno di una pausa dal commettere crimini assieme a lei, e quindi, senza dirle nulla, uscii per uccidere qualcuno da sola come ai vecchi tempi. Infatti erano ormai passati quasi 2 anni da quando conobbi Roxy, e di conseguenza 2 anni da quando la mia vita cambiò drasticamente. Avevo bisogno di tornare un po' indietro, respirare aria nostalgica dei tempi in cui le mie preoccupazioni erano sotto lo zero e tutto era...tranquillo. Non mi dovevo preoccupare di niente e di nessuno. Ero solo io...e il mio essere perfetta in tutto. Nonostante fossero passati appunto quasi 2 anni, quei momenti mi sembravano un'eternità indietro!

Ad ogni modo, stavo attraversando quei vicoli bui e freddi in cerca di un malcapitato da torturare un pochino per poi uccidere in qualche modo creativo che mi sarei fatta venire in mente sul momento...ma all'improvviso sentii una presenza dietro di me. Capii che qualcuno mi stava seguendo e osservando nell'ombra. Il mio primo pensiero andò su Roxy, pensando che mi avesse pedinata e che volesse farmi prendere uno spavento per scherzo, ma poi ricordai che ogni volta che Roxy mi aveva pedinata di nascosto non ero mai riuscita a sgamarla, proprio perchè lei per me era imprevedibile, dunque intuii che fosse qualcun altro, ma ancora non sapevo chi. William? Scott Cawthon?
Qualche mia vecchia vittima che voleva vendicarsi? Qualcuno che aveva scoperto la mia doppia identità? Incredibilmente non riuscii a capire chi fosse, motivo per cui decisi di voltarmi e affrontare faccia a faccia il mio pedinatore.

Baby: "*Si gira* Chi sei?! Fatti vedere se ne hai il coraggio!!"

Girandomi lo vidi: una figura velata nell'ombra, quindi non riuscivo ancora a vederla bene, ma dai lineamenti e l'altezza capii subito che si trattava di un umano. Non rispose subito, aspettò qualche secondo.

???: "Coraggio? Ti posso assicurare che io di coraggio ne ho in abbondanza, accompagnato da sangue freddo e determinazione come pochi ne hanno."

Iniziò ad avvicinarsi uscendo pian piano dall'ombra, e al contempo iniziai a mettere a fuoco la persona: dapprima vidi un paio di occhiali squadrati riflettere la luce della luna, poi un viso scavato e pallido, con una piccola chioma castana riccia e una barbetta a mosca sul mento.
Non potevo crederci...come era possibile?! Non era possibile!!

???: "Tu invece...vedo che ultimamente sei preoccupata per qualcosa. Eppure non sei mai stata così...fin dalla tua nascita."

L'uomo uscì completamente allo scoperto, ed io ebbi la mia conferma su chi fosse, ma ancora non volevo crederci. Sgranai gli occhi e rimasi pietrificata, riuscendo a malapena a parlare.

Baby: "...P-...P-...Papà...!?!"

Alessander Nettirn: "Sì, Baby...sono io...il tuo creatore."

~FINE CAPITOLO

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