Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

8. "UNA NUOVA NASCITA"

1° AGOSTO 2054

Erano ormai passati quasi 7 mesi dall'ultimo omicidio e, in generale, dall'ultima atrocità che commisi. Wow, più di mezzo anno passato nella...normalità. O più o meno, perchè comunque durante questi mesi ne ho avuti di pensieri intrusivi, ma grazie a Roxy non si sono mai avverati. Lei, come aveva promesso, era rimasta sempre al mio fianco, non perdendomi mai di vista nei momenti del bisogno. Si era messa di impegno come nessun altro avrebbe fatto, continuando a mantenere questo fatidico segreto tra noi. Inoltre, rimaneva sempre gentile e amorevole. SEMPRE. Anche quando tornava distrutta da giornate sfiancanti, specialmente accanto a quello stronzo con cui lavorava ogni giorno, Pig Patch. Proprio come lo era lei per me, io ero l'unica persona con cui poteva sfogarsi, ed io ascoltavo tutto ciò che mi diceva, a differenza di come facevo prima, quando pensavo solo a me stessa e volevo stare assieme a Roxy solo perchè faceva stare bene me, trascurando completamente tutto ciò di cui lei avesse bisogno, ovvero un amore ricambiato in tutti i sensi. Ora era diverso. Ci eravamo entrambe l'una per l'altra ogni qual volta ne avessimo bisogno.
Roxy aveva finalmente raggiunto il suo scopo: guarirmi dalla mia follia e poter aver una relazione normale con me, la quale ero ancora incredula che fosse veramente successa una cosa del genere, che un'animatronic spuntata dal nulla, che prima volevo uccidere come tutti gli altri, in quasi un anno era realmente riuscita a rendermi una persona quasi normale. Infatti le uniche cose che erano rimaste della vecchia me erano principalmente due: l'essere perfetta in qualsiasi cosa, con tanto di abilità fuori dal comune, e il fatto che rimanessi apatica con tutto e tutti, a differenza proprio di Roxy. Ma ad entrambe andava bene così. Era impossibile rendermi un'animatronic normale in tutto e per tutto e ne eravamo consapevoli. L'importante, come sottolineava sempre Roxy per tranquillizzarmi, era che avessi finalmente smesso di fare del male a gente a caso senza motivo.

Comunque, quella mattina era di un sabato, dunque Roxy aveva il giorno libero da lavoro, ed era stravaccata sul letto col cellulare, mentre io stavo lavorando al PC, leggendo vari documenti che dovevo approvare o meno e finendo di ultimare l'agenda di Puppet per quella settimana. Stavamo già parlando di varie cose tra noi, ma ad un certo punto entrò in discussione un argomento particolare.

Roxy: "Io non so come la gente faccia a vivere senza condizionatore...fuori si muore di caldo!"

Baby: "E d'estate fa troppo caldo, e d'inverno fa troppo freddo...Certo che non vi accontentate mai."

Roxy: "Non siamo tutti come te che riesci a resistere a qualsiasi temperatura come se nulla fosse! Questo caldo abbatte chiunque! Poi non mi sorprendo che in questo mese necessitano tutti di una vacanza..."

Baby: "*Continua a lavorare al PC*"

Roxy: "*Si mette seduta guardando Baby* Sai cosa? Anch'io voglio una bella vacanza!"

Baby: "Una vacanza?"

Roxy: "Sì! Ti prego amore! Ce la meritiamo per tutto quello che abbiamo fatto quest'anno!"

Baby: "...Io non sono mai andata in vacanza."

Roxy: "Come?! Non hai mai fatto una vacanza?!"

Baby: "Già. Sai bene il perchè."

Roxy: "Ma è assurdo!! Scusa, non dovresti avere anche tu delle ferie dal tuo lavoro?"

Baby: "Ce le ho, ma le ho sempre rifiutate; infatti sapessi quanti giorni di ferie arretrate io abbia! Ti sorprenderesti."

Roxy: "Invece no, posso immaginare! Allora devi assolutamente rimediare!"

Baby: "Perchè dovrei?"

Roxy: "Fallo per me! Dai amore, facciamolo! La nostra prima vacanza insieme! Ti prego, ti prego, ti prego!"

Staccai lo sguardo dal computer per guardare Roxy, e la vidi inginocchiata sul letto a fissarmi con occhi supplicanti. Voleva con tutto il cuore questa vacanza insieme, glielo si leggeva in faccia. Io cosa avevo da perdere? Certo, fino a quel momento avevo sempre rifiuato tutte le ferie di lavoro per il solito motivo: rendermi agli occhi di tutti come l'animatronic perfetta che metteva l'interesse di tutti sopra il proprio. Ma per una volta non sarebbe successo nulla, anzi, avrei dimostrato che in realtà anch'io sono una persona normale, e che ho bisogno di una pausa ogni tanto, anche se molto raramente rispetto a tutti gli altri.
Dunque, decisi di accontentare la mia ragazza. Senza dire nulla, mi rigirai con la sedia a guardare il PC, chiudendo la pagina dei moduli di lavoro e aprendone una nuova su Internet.

Baby: "Dove vuoi andare?"

Roxy, sentendo quella frase, emise un respiro di gioia e saltò giú dal letto, correndo da me ad abbracciarmi e baciarmi a più non posso.

Roxy: "Oh amore, grazie, grazie, grazie, grazie!! Non te ne pentirai!"

Baby: "Ne sono sicura. Dai, dimmi un posto! Come ben sai, non abbiamo affatto problemi di budget, quindi possiamo fare la vacanza dei tuoi sogni!"

Roxy: "Dici sul serio?! Non ci posso credere!! Ehmm, ci sono un sacco di posti, il mondo è enorme, non saprei...Fammi pensare, mmmm..."

Roxy ci pensò su per un paio di minuti, chiedendomi nel mentre di cercare vari posti che le venivano in mente. Questo è un sogno che veramente in pochi si possono permettere: avere l'imbarazzo della scelta su quale posto scegliere per andare in vacanza, non badando a spese, e potendo scegliere qualsiasi luogo in giro per il mondo! Io, in quanto Primo Assistente della Regina, e insieme a tutte le altre mille attività pagate che svolgo...posso tranquillamente definirmi ricca, ed ora Roxy poteva godere di questo privilegio grazie a me.
Comunque, dopo qualche minuto, a Roxy scattò la scintilla.

Roxy: "Oh! Ce l'ho! Ce l'ho!"

Baby: "Dimmi pure!"

Roxy: "Un luogo in cui ho sempre sognato di andare perchè l'ho sempre visto come un paradiso tropicale: Tenerife!"

Baby: "Tenerife? Mi aspettavo San Pedro, se capisci che intendo, hehe."

Roxy: "Ah sì, giustamente, hahaha. Ma in realtà Madonna disse che scelse un nome a caso e che San Pedro non sapesse nemmeno dove si trovasse, sai? Invece Tenerife l'ho vista più volte in video e immagini, e ogni singola volta me ne innamoro per il mare e gli splendidi paesaggi caldi immersi in quell'isola su cui sorgono anche quelle bellissime montagne ricche di verde! È veramente un sogno che voglio realizzare!"

Baby: "Quindi è deciso?"

Roxy: "Assolutamente sì!"

Baby: "E Tenerife sia!"

E così ci mettemmo a cercare su internet un posto in cui albergare a Tenerfie. Decidemmo di optare per una casetta nel villaggio di Garachico, a differenza della città di Santa Cruz, la quale è il principale punto di riposo per i turisti, poichè volevamo goderci una vacanza più tranquilla e con quanta più privacy possibile.
Dunque, dopo aver deciso ciò, trovai subito una casa che faceva al caso nostro e la prenotai per una settimana, precisamente dal 3 al 9 agosto. Feci ciò trascurando tutti gli impegni lavorativi che avevo in programma e non avvertendo nemmeno Puppet, in quanto non me ne fregava nulla; la mia ragazza desiderava una vacanza con me, e io la accontentai subito. Roxy era al settimo cielo e già non vedeva l'ora.
Nel pomeriggio, quando mi presentai da Puppet per lavorare, le comunicai la decisione presa, e lei all'inizio rimase un attimo spiazzata, incredula del fatto che io, per la prima volta, andassi in ferie per una settimana, ma poi disse che era felice per me e che me lo meritavo per tutto quello che facevo, e quindi non si fece problemi. Io già mi immaginavo quanto sarebbe stata incapace a gestire tutto per quella settimana senza di me!

E quindi era tutto deciso e programmato: due giorni dopo, io e Roxy saremmo finalmente partite per la nostra prima vacanza estiva insieme!

3 AGOSTO 2054

Partimmo quella mattina presto accompagnate da un autista personale verso l'aeroporto della Big Animatropoli per prendere un aereo verso Tenerife e fare circa 6 ore di volo. Durante questo tempo programmammo le varie attività da fare durante quella settimana: andare al mare, ovviamente, poi visitare alcune parti dell'isola, andare a fare qualche giro sulle giostre del parco divertimenti, cenare in qualche ristorante particolare e, infine, concederci un po' di tempo solo per noi due nella casa che affittammo, lontane da tutti, in quanto, durante le nostre giornate di sempre, potevamo farlo solo e unicamente dentro la nostra camera da letto.

Quando atterrammo, fuori all'aereoporto trovammo un taxi che ci accompagnò alla casa, e una volta giunte lì iniziammo subito a sistemare tutte le cose che avevamo nelle valigie; per quella prima giornata avevamo già in programma di andare al mare, ma prima dovevamo pranzare, poichè tra il volo, lo sbarco, il tragitto dall'aereoporto alla casa e il tempo di sistemare le varie cose, si fecero le 3 di pomeriggio in un batter d'occhio! Dunque pranzammo al volo con dei panini che comprammo da un venditore di strada e, dopodichè, ci fiondammo verso una spiaggia.
Poichè ci trovavamo a Garachico, non vi erano i classici lidi in cui uno va e affitta ombrellone e lettini, ma piuttosto spiagge di sabbia nera libere o piccole scogliere di roccia vulcanica. Solitamente non sono molto affollate come spiagge, ma noi scegliemmo quel paesino di Tenerife proprio per questo, in quanto desideravamo quanta più solitudine possibile.
Noi ci sistemammo coi nostri asciugamani sul bagnasciuga di una piccola spiaggia nera. Eravamo solo noi e un'altra dozzina di turisti poco più lontano. Il mare era fantastico, e non vedevamo l'ora di tuffarci per rinfrescarci un po', in quanto faceva veramente tanto caldo. Non appena Roxy si spogliò, rimanendo in costume da bagno, io rimasi ipnotizzata, nonostante non fosse affatto la prima volta che la vedevo così. Ero un po' gelosa, lo ammetto, ma non potevo farlo notare, in quanto agli occhi di tutti io e lei eravamo semplici amiche. Nonostante ciò, non mi seppi trattenere, e allora proposi a Roxy una cosa, e lei, anche se un po' dubbiosa all'inizio, accettò; entrammo dunque in acqua e iniziammo ad allontanarci dal bagnasciuga, sempre di più. Continuavamo ad allontanarci anche oltre il limite stabilito dalle boe, ma non era affatto un problema: io ci tenevo a galla entrambe, con lei aggrappata a me, in quanto, sempre grazie alle mia abilità, non mi stancavo mai di nuotare. Dopo esserci allontanate abbastanza, in modo che nessuno potesse vederci, o almeno non chiaramente...iniziammo a fare l'amore! Esatto: lo facemmo in mare aperto, con io che sempre tenevo il peso di entrambe per farci stare a galla, e nel mentre muovendomi, come se lo stessimo facendo da in piedi. Oltre ad essere un sogno erotico di moltissime persone, quello di farlo di nascosto in pubblico, fu un'esperienza unica ed estraniante, che non dimenticammo mai.
Finita la giornata al mare, la sera ci riposammo, poichè non ci fermammo un attimo da quella mattina in cui partimmo, ed eravamo stanche (o per meglio dire, Roxy era stanca).

I giorni seguenti furono altrettanto stupendi: visitammo varie zone del luogo, salendo anche sopra Teide, il vulcano che sovrasta Tenerife, e dal quale vedemmo una vista mozzafiato di tutta l'isola spagnola. Il terzo giorno, di sera, come da programma, andammo anche al parco divertimenti della città vicina, facendo vari giri sulle giostre e divertendoci come non mai. Oltre al mare, poi, ci facemmo anche un paio di bagni nelle piscine naturali presenti sempre a Garachico, e, durante uno di essi, feci notare a Roxy che un quartiere del paesino in cui stavamo albergando si chiamava proprio San Pedro, sempre in riferimento a Madonna, e lei si mise a ridere, non aspettandoselo. Infine, come ci eravamo promesse, qualche sera la passammo tranquille in casa solo noi due, stando nel letto a parlare e coccolarci, oppure a vedere qualche film.
Insomma, fu una vacanza fantastica, oltre ad essere la prima che feci.

La sera del penultimo giorno, ovvero il 7 agosto, decidemmo di cenare in un ristorante molto particolare e conosciuto che aprì qualche anno prima; in questo locale servivano classici piatti tipici del posto, ma la particolarità era questa: ogni tavolo era circondato da pareti di un vetro molto speciale, quasi del tutto invisibile e che insonorizzava tutto ciò che vi era all'interno. Dunque, era come stare in un normalissimo ristorante circondati da altra gente che mangiava nei tavoli vicini, ma senza sentire un minimo rumore provenire dall'esterno del tuo tavolo! Decidemmo di cenare lì così da mantenere il senso che demmo a questa vacanza, ovvero cercare di avere un po' di privacy per noi, persino in pubblico. Ovviamente ad ogni tavolo vi era una piccola radio che riproduceva della musica rilassante, in modo tale da non stare nel completo silenzio con solo le voci di coloro con cui mangiavi, ma poteva comunque essere spenta dai clienti nel caso avessero voluto. Inoltre, poichè i vetri che circondavano i vari tavoli erano quasi invisibili, per aiutare la gente a spostarsi nella sala vi erano dei segni ben evidenti posti sul pavimento, mentre, poichè un normale cameriere avrebbe avuto non poche difficoltà a muoversi con i piatti in mano, i proprietari idearono un sistema di montavivande simile a quello presente al Castello Reale dell'Animatropoli, con la sola differenza che i piatti arrivavano dal soffitto! Un locale davvero particolare, ma in cui si mangiava anche molto bene.
E quindi, intorno alle 8 di sera ci presentammo al ristorante chiedendo un tavolo per due, e subito ci accolsero con una molto calorosa accoglienza, riconoscendo anche la sottoscritta. Noi ci accomodammo e iniziammo a sfogliare il menù, parlando nel mentre tra noi.

Roxy: "È incredibile questa cosa! Se chiudi gli occhi è come se ci fossimo solo noi due nel locale! Che tipo di vetro è questo?"

Baby: "Uno speciale vetro lavorato e laminato ma allo stesso tempo finissimo e rivestito di polivinilbutirrale, cosparso poi di argon oppure kripton, e-..."

Roxy: "Ok, basta, ho capito! Cioè, in realtà no, però mi viene il mal di testa così, hehehe. Queste non sono cose che fanno per me."

Io sorrisi e poi tornai a guardare il menù, mentre Roxy iniziò a ricordare i giorni appena passati della vacanza.

Roxy: "È stata una vacanza incredibile! Ancora non ci credo che domani sia l'ultimo giorno, mi sembra di essere arrivata solo ieri!"

Baby: "Già. Ma dopodomani dobbiamo tornare alla nostra vita al Castello, lo sai."

Roxy: "Sì, e questo significa anche meno tempo per noi due..."

Disse questa frase con tono malinconico; anche a me sarebbe piaciuto restare qualche giorno in più, il che avremmo anche potuto farlo davvero, ma, per mantenere il ruolo di Primo Ministro perfetto che ho sempre avuto, non potevamo permettercelo.
Io comunque continuavo a leggere i vari piatti che presenteva il ristorante, mentre Roxy iniziò a guardarsi intorno in modo pensierosa; ad un certo punto lei buttò un rapido sguardo su di me, e dopo di ciò cominciò a muovere la gamba sinistra velocemente sotto il tavolo, come se fosse ansiosa oppure nervosa, continuando nel mentre a gettare delle occhiate in giro, quasi come se stesse cercando qualcosa. Io non me ne accorsi di ciò, e quindi rimasi tranquilla ad osservare il menù tenendolo con la mano destra, mentre la sinistra ce l'avevo appoggiata sul tavolo col braccio disteso. Roxy notò questo e, facendo quasi finta di niente, portò la sua mano destra sulla mia che avevo sul tavolo, posandola sul dorso di essa. Io, appena sentii il contatto della sua mano, ritirai velocemente la mia e spostai lo sguardo su Roxy, guardandola in modo serio.

Baby: "Che cosa fai?!"

Roxy: "Tu che cosa fai! Non ti capisco! Perchè ti ostini a tenere segreta la nostra relazione?"

Baby: "Occhio a quello che dici: gli altri potranno pure non sentirci, ma possono tranquillamente leggere il labiale!"

Roxy: "Vedi?! È proprio di questo che parlo! È da mesi che stiamo insieme, ma tu non vuoi che si sappia a tutti costi, ma per quale motivo?!"

Baby: "Te l'ho spiegato più volte il perchè non voglio-..."

Roxy: "No, Baby, il gossip non è più un motivo valido! A parte il fatto che è impossibile tenerlo segreto a vita, ma io lo so benissimo che c'è una ragione ben più profonda e che non mi hai mai voluto dire, e so che riguarda la "vecchia te"!"

Baby: "..."

Roxy: "Ed è lo stesso motivo per cui non vuoi prolungare questa vacanza anche se potremmo farlo tranquillamente! Non è così?!"

Baby: "...Non-...Non pensare che-"

Roxy: "-che lo fai per mantenere il ruolo di animatronic perfetta agli occhi di tutti?"

Baby: "..."

Roxy: "Perchè?! Non devi più recitare un personaggio! Non c'è più bisogno che ti mostri per quello che non sei al mondo solo per portare avanti uno stupido progetto della sua conquista!"

A sentire quelle parole, nonostante fosse Roxy a pronunciarle e nonostante avessi abbandonato il piano di conquista ormai da un po'...iniziò a ribollirmi l'olio in corpo. Sentii salirmi una rabbia che non provavo da mesi, una rabbia che rischiava di essere...distruttiva, ma cercai di controllarmi con tutta me stessa. Non so perchè mi stesse succedendo questo...pensavo di essermi normalizzata abbastanza, ma era da mesi che non veniva pronunciato il mio piano di conquista del mondo, che abbandonai porprio per far contenta Roxy. Infatti ogni volta che veniva nominato davo di matto, quasi come se fosse un figlio che volevo proteggere con tutta me stessa da chiunque, ma duranre quei mesi me ne scordai completamente...e invece ora Roxy lo aveva ritirato fuori, e a causa di ciò scoprii che il mio atteggiamento riguardo ad esso non era minimamente cambiato.

Roxy: "È da mesi che abbiamo superato quest'ostacolo, Baby, lo sai. Allora perchè continuare con tutte queste bugie?"

Baby: "...Tu non-...non puoi capire."

Roxy: "Ah sì? IO non posso capire? La stessa animatronic a cui quando hai confessato quello che provavi ti ha compresa subito e ti ha aiutata con tutta sè stessa? Davvero mi stai dicendo questo, Baby?"

Baby: "Beh, me l'hai detto stesso tu poco fa, no? "Io non ti capisco"!"

Roxy: "Ma lì era per- *Scuote la testa* Aah, senti: ok, magari mi serve del tempo, però nel mentre tu perchè non ci provi?"

Baby: "A fare cosa? Far finta di non essere me?! Perchè è questo quello che mi stai chiedendo!"

Roxy: "Semmai è il contrario! Io ti sto chiedendo proprio di essere te stessa agli occhi di tutti."

Baby: "E invece ti sbagli, perchè se dovessi essere me stessa agli occhi di tutti dovrei iniziare a distruggere e uccidere tutto ciò che incontro solo perchè mi va, perchè questa sono io, ed era proprio questo il mio obiettivo attraverso la conquista del mondo!"

Roxy: "...Ci sei ricaduta? Tu non sei così, tu-..."

Baby: "No, Roxy, io SONO così, non posso negarlo! Sono un'animatronic guasta, ma nonostante ciò sono riuscita a reprimere questa parte di me perchè il mio amore per te è più grande, e quindi al contempo voglio stare con te rendendoti felice. Con questo non sto dando assolutamente la colpa a te...ma a me stessa, perchè tutto ciò che è successo di sbagliato nella mia vita e tutte le decisioni che mi hanno portata ad essere quella che sono sono solo e unicamente colpa mia...E tu hai provato...STAI ancora provando a riparare tutto...a riparare me. Ma è impossibile, e questo lo devi capire."

Roxy: "..."

Baby: "Quindi sì, potrò pure aver abbandonato la mia vita di prima grazie a te...ma nel profondo non potrò mai cambiare, e la mia scheda madre rimarrà per sempre quella che è...una scheda madre rotta e irreparabile."

Roxy: "..."

Roxy abbassò lo sguardo in modo triste, consapevole che tutto quello che avessi detto era vero.
Io ero rassegnata. Durante quei mesi pensavo che fossi davvero riuscita a guarire, e ne ero super convinta...ma, dopo che Roxy pronunciò quelle parole inerenti al mio vecchio piano di conquista causando così una sensazione di rabbia incontrollata dentro il mio corpo...compresi che ero guarita solo dall'esterno, ma all'interno rimanevo sempre la stessa, con gli stessi ideali e la stessa follia.

Roxy: "...Scusa..."

Baby: "...No...scusami tu per non essere quella che vorresti."

Roxy: "Baby, Tu SEI quella che vorrei! Ti rendi conto di quello che sei riuscita a fare in questi mesi? Hai abbandonato la maggior parte dei tuoi pessimi vizi per amor mio! Al mondo ci sono milioni di persone che non sono neanche capaci di abbandonare il vizio del fumo o dell'alcol! Tu invece hai fatto grandissimi passi in avanti e hai dimostrato di essere più forte di te stessa! Certo, hai ragione, non potrai mai cambiare del tutto...ma a me non importa. Fin quando riuscirai a tenere a bada i tuoi istinti omicidi...sarai sempre la Baby che amo."

Baby: "Anche se prima hai detto che-...?"

Roxy: "Ho sbagliato. Sì, volevo che la nostra relazione non fosse più un segreto e che tu ti comportassi in modo "normale" con tutti, e ammetto che per la prima sono un po' dispiaciuta, perchè così non possiamo esprimere il nostro amore in pubblico...ma non mi ero accorta che così ti stavo forzando solo per compiacere me. Se mesi fa eri tu quella che pensava solo a sè stessa in questa relazione...ora ero io, e ti chiedo scusa..."

Baby: "..."

Roxy era super dispiaciuta, glielo si leggeva in faccia. Avevamo appena avuto una discussione in cui non capivo se nel torto ci fossi io, lei, oppure entrambe. Ad ogni modo, tutte e due eravamo mortificate, e non volevamo che una serata di tranquillità si sarebbe trasformata in una piena di tensione e disagio. Fortunatanente riuscii a ragionare, e compresi tutto ciò, dunque...allungai il braccio e presi la sua mano, esattamente come aveva fatto prima lei con me, la quale, non aspettandoselo, rialzò lo sguardo sorpresa e mi guardò.

Roxy: "Ma-...?! Ma tu-..."

Baby: "Che c'è? Due migliori amiche non si possono tenere per mano in pubblico? *Sorride*"

Lei ricambiò il sorriso e dopodichè prese finalmente anch'essa il menú, iniziando a leggerlo, tornando serena e tranquilla come prima, dimenticandosi di quello che era appena successo, e lo stesso feci anch'io. Riuscimmo a riparare quella che a breve sarebbe divenuta una serata da dimenticare, e lo facemmo insieme, ammettendo entrambe le nostre colpe. Con questo riuscimmo anche a dimostrare a noi stesse che la nostra fosse una relazione sana a tutti gli effetti, perchè le discussioni e i piccoli litigi sono e saranno per sempre presenti in una coppia, ma fin quando rimangono tali e non oltrepassano i limiti, va bene così.
Dunque tornammo a passare la serata in completa tranquillità, cenando, parlando e divertendoci, ed io non potevo desiderare altro.

8 AGOSTO 2054

Eravamo giunte all'ultimo giorno della nostra fantastica vacanza; ero sì un po' dispiaciuta, ma Roxy lo era anche di più, in quanto sapeva che dal giorno dopo sarebbe dovuta tornare alla solita vita al Castello, lavorando a fianco di Pig Patch, che ormai era divenuto la sua nemesi totale.

Ad ogni modo, era sera, intorno alle 20:30, e dovevamo ancora cenare. Optammo di mangiare a casa da sole per quell'ultima sera, anche perchè l'indomani saremmo dovute partire molto presto la mattina, per poi tornare subito entrambe a lavorare, e quindi a Roxy non conveniva fare troppo tardi; per me invece, come ormai sapete, era indifferente la cosa. Decidemmo dunque di ordinare del cibo a domicilio.
Una volta finito di ordinare, Roxy si sedette sul divanetto che avevamo in casa, mentre io mi misi a guardare il paesaggio fuori la finestra.

Roxy: "*Guarda le notizie sul telefono* Oggi fanno 2 anni che è morto Caparezza...chi diavolo era Caparezza?"

Baby: "*Guardando fuori la finestra* Un vecchio cantante italiano."

Roxy: "Ah, a me la musica italiana mi ha sempre fatto schifo, qualunque genere. Non capisco gli stranieri cosa ci trovino di così speciale!"

Baby: "..."

Roxy: "Stessa cosa per i film: riusciamo a creare solo film comici, e tra l'altro pure scadenti. Certo che in questo Paese non sappiamo fare un cazzo, si salva solo il cibo!"

Baby: "..."

Roxy: "Ho detto "in questo Paese" anche se ora ci troviamo in Spagna, ha! Questo conferma quello che ho appena detto, non so neanche parlare, haha."

Baby: "..."

Roxy: "Hey, ci sei? Che stai guardando?"

Baby: "...*Si gira verso Roxy* ...Niente, tranquilla."

Roxy: "No che non sono tranquilla! *Si alza e si avvicina a Baby* Stavi fissando il vuoto e hai lo sguardo perso. È successo qualcosa?"

Baby: "... *Abbassa gli occhi* ..."

Roxy: "Dai, non farmi preoccupare! Che c'è?"

Io continuavo ad avere lo sguardo perso nel nulla, come aveva appena detto Roxy, e avevo gli occhi puntati prettamente verso il basso, come se mi sentissi colpevole di qualcosa. Roxy se ne accorse e voleva a tutti i costi una risposta, anche perchè quando c'era qualcosa che non andava o che mi impensieriva, lei lo notava subito. Mi conosceva troppo bene. Io, allora, cercai di farglielo capire, ma non con le parole, poichè mi vergognavo troppo: ciò che feci fu tornare a guardare fuori la finestra un attimo, con uno sguardo vago, per poi rigirarmi verso Roxy per vedere se avesse capito...e lei comprese!

Roxy: "Oh..."

Io accennai un timido sorriso e alzai le sopracciglia, quasi come una specie di supplica.

Roxy: "Tesoro...sai cos'è successo l'ultima volta..."

Baby: "Sì, lo so, ma ti prometto che non succederà di nuovo. Inoltre, quando successe ero ancora nella mia fase di transito, ora invece sai che sono guarita del tutto."

Roxy: "..."

Baby: "...Ma se non vuoi non fa niente, tranquilla. Chiedo il permesso a te proprio per questo."

Lei non era molto sicura di questa cosa. Si girò anche lei a guardare la finestra, come se stesse cercando una risposta da lì. Dopo qualche secondo, però, si rigirò verso di me...e mi sorrise.

Roxy: "Va bene. Mi fido."

A sentire queste parole, cambiai totalmente espressione, e divenni felicissima, fiondandomi anche su Roxy per abbracciarla.

Baby: "Grazie, grazie amore! Non te ne pentirai!"

Roxy: "Però appena arriva la cena torna, mi raccomando! Non voglio mangiare da sola."

Baby: "Puoi contarci! *Si avvicina alla porta d'uscita e la apre* A dopo!"

Roxy: "Divertiti!"

Detto questo, uscii finalmente di casa chiudendomi la porta alle spalle.
Cos'è che volevo fare così tanto e per cui chiesi il permesso a Roxy vi chiederete. Beh, ora ve lo spiego: vi ricordate quando alla fine del capitolo precedente vi dissi che smisi di andare in giro "svolazzando" tra i grattacieli dell'Animatropoli? Ebbene, quella sera, guardando fuori dalla finestra il maestoso paesaggio di Tenerife e le sue montagne, mi tornò la voglia di farlo...mi tornò la voglia di sentirmi libera! Come avevo detto, dovetti però smettere, perchè l'ultima volta che lo feci mi salì la nostalgia dei tempi in cui lo facevo per andare a uccidere o torturare qualcuno, e quindi Roxy me lo proibì per la paura che così avrei potuto cedere e andare effettivamente a fare del male. Quella sera, però, vedendomi con quell'espressione e comprendendo il fatto che ormai fossi guarita, decise di fidarsi e di lasciarmi andare!
Dunque, presi il mio mini-rampino, che nonostante tutto ho sempre continuato a portarmelo dietro perchè non si sa mai, e salii sul tetto della casetta che affittammo; una volta lì ammirai prima il panorama di Garachico, con le sue case colorate, le montagne vicine ricche di verde e il mare che si infrangeva sugli scogli della spiaggia e dietro il quale stava tramontando il sole, dopodichè presi un profondo respiro, con tanto di occhi che iniziarono a sbrilluccicare al sol pensiero...e poi...corsi a più non posso per poi saltare giù dal tetto e, prima di toccare terra, lanciare il rampino su un palo della luce lì vicino e iniziando così a librarmi in aria!

Grazie al rampino e alle mie perfette doti di parkour e arrampicata mi destreggiavo nel cielo, tra una casa e l'altra, in mezzo agli alberi e i vari pali alti presenti in quella città. Saltavo sui tetti delle case, mi affiancavo ai lati dei palazzi e, con la forza delle mie gambe, mi davo potenti slanci nel vuoto per poi riprendere a volare col rampino. Con un'elegenza quasi innaturale e movimenti fluidi e super precisi, mi spingevo in avanti curvando il corpo in archi perfetti, a grande velocità, in modo tale da non far comprendere a coloro che passeggiavano per strada chi fosse questa figura che volava nel cielo serale della loro città. Poi, mentre passavo i secondi in aria in attesa che la forza di gravità mi rispingesse verso il basso, eseguivo varie acrobazie aeree, tra torsioni, rotazioni, grab e kick, e anche altre inventate da me e che solo io al mondo riesco a replicare. Ogni salto era un balzo verso la libertà, o almeno quella fasulla che tutte le persone del mondo credono di avere; già, perchè in questo mondo nessuno è veramente libero, in niente. Quella che viviamo noi...è solo e unicamente una libertà corrotta. Probabilmente era proprio per questo che ambivo alla conquista totale del pianeta, ponendolo sotto il mio controllo, perchè così sarei finalmente potuta essere la prima persona al mondo veramente libera. Ma alla fine decisi di abbandonare questo progetto per potere vivere la mia personale libertà fasulla con l'unica persona che era capace di regalarmela.

Comunque, mentre io continuavo a svolazzare tra i palazzi e le casette di Garachico, avvicinandomi sempre di più ai piedi del vulcano Teide e allontanandomi quindi dalla nostra casa, in quest'ultima Roxy rimase ad attendere l'arrivo della cena a domicilio stando un po' al telefono. Era felice. Sapeva di aver fatto la scelta giusta fidandosi di me e lasciandomi libera di girovagare senza preoccupazioni. Anche se era da sola in quel momento...si mise a sorridere. Sorrise perchè quella sera ebbe la prova definitiva che riuscì nel suo intento, ovvero guarirmi dalla mia follia, e non vedeva l'ora di passare tutta la vita con me.
Ad un certo punto...però...

...successe quello che non doveva succedere.

Qualcuno suonò il campanello di casa, e Roxy, controllando il telefono, capì che era il rider che ci venne a consegnare la cena che ordinammo. Lei dunque si alzò dal divanetto sul quale era seduta, e si diresse verso la porta. Una volta aperta si trovò davanti un animatronic di tipo topo, grigio e che indossava dei pantaloncini verdi, scarpe bianche, una maglia viola e un cappellino del medesimo colore sopra il quale vi era il logo del ristorante per cui lavorava. Roxy lesse il suo nome sull'app dalla quale ordinammo, che riportava appunto il nome di ogni rider: si chiamava Chuck.

Chuck: "Oye, esta es tu cena..."

Il ragazzo, ovviamente del luogo e quindi spagnolo, alzò con la mano destra una busta impacchettata nel quale vi era il nostro cibo. Però...parlò con una voce debole, quasi assente, come se si fosse appena arreso a qualcosa di importante.

Roxy: "Oh, gracias!"

Roxy ringraziò e prese la busta in mano. Ma, notando la sua espressione e il tono con cui parlava, capì che non stesse passando un bel periodo, e quindi, generosa e premurosa com'era, gli chiese se fosse tutto ok.

Roxy: "Ehm...todo bien?"

Chuck: "..."

L'animatronic aveva uno sguardo perso verso il basso, ma, dopo aver sentito Roxy parlargli, iniziò a guardarla...iniziò a fissarla, anzi, a scrutarla. Non accennò un'altra parola, ma rimase in silenzio con gli occhi puntati su di lei, in particolare...sul suo corpo.

Roxy: "Ehmm...Ci sei? Come si dice...It's all right? Sorry I'm not Spanish, but..."

Roxy, non sapendo parlare perfettamente l'inglese, si fermò sperando in un risponso del ragazzo, ma lui continuava a fare scena muta, limitandosi solo a fissare Roxy dalla testa ai piedi. Dopo qualche secondo passato così, però...

Chuck: "...Oh al carajo con eso!"

Dopo aver detto questo, il ragazzo fece un prepotente passo in avanti entrando in casa, sbattendo la porta alle sue spalle chiudendola...e poi si avventò su Roxy.

Roxy: "Hey! Aspetta! Cos-!"

Con la forza prese entrambe le braccia di Roxy, la quale, non aspettandosi tutto questo all'improvviso, non riuscì a reagire in tempo e fece cadere la busta col cibo a terra, tentando di liberarsi dalla presa, ma l'animatronic topo era nettamente più forte.

Roxy: "Che cazzo fai!? Fermo-!!"

Chuck: "No te muevas!"

Lei cercava in tutti i modi di scrollarselo di dosso, ma lui, di tutta risposta, portò le braccia di Roxy dietro la sua schiena, e successivamente...avvicinò il suo viso al collo di Roxy, iniziando a baciarlo.

Roxy: "HEY! BASTA! STOP!"

Dopodichè, continuando ad infierire, cominciò a camminare costringendo anche lei a farlo, e così portò entrambi davanti al divanetto su cui prima era seduta Roxy.

Roxy: "AIUTO!! HELP!! HELP ME!!"

Lei cercò di gridare aiuto, sperando che qualcuno udisse le sue urla, ma noi scegliemmo una casa completamente insonorizzata sia all'interno che dall'esterno proprio per avere più privacy possibile, e quindi nessuno riusciva a sentirla...nemmeno io, perchè mi ero allontanata troppo...

Chuck: "Lo siento por hacerlo, pero mi vida ya es así, ya no preocupo por la consecuencias...!"

A quel punto, il ragazzo prese la maglietta che indossava Roxy, e iniziò a strapparla di violenza, lasciandola a seno nudo davanti a lui.

Roxy: "AH!! NO!! LASCIAMI BASTARDO!!! AH!!!"

Nonostante avesse ormai compreso che lui era troppo più forte di lei, Roxy non si arrendeva, e continuava a tentare di liberarsi, strattonandolo e divincolandosi a più non posso, cercando anche di dargli dei calci, ma era tutto inutile.
Dopo averle completamente strappato la maglietta di dosso, il ragazzo spinse Roxy con violenza facendola cadere di schiena sul divanetto; vedendo l'unica via di fuga, Roxy, appena si trovò sul divanetto libera dalla sua presa per pochi istanti, tentò di girarsi di lato e fuggire, ma lui fu abbastanza rapido da impedirglielo, e quindi la riprese per le braccia portandole poi sopra la sua testa, e la costrinse a rimanere sdraiata e girata verso di lui, il quale riprese a toccarla e baciarla in vari punti del corpo, comprese le tette.

Roxy: "AIUTO!!! VI PREGO!!! AIUTATEMI!!!"

Io ero ignara di tutto ciò che stava accadendo. Ero ancora in giro a spassarmela sorvolando il cielo di quell'isola. Mi stavo divertendo...mentre la mia ragazza stava venendo stuprata.

Roxy: "FERMATI!!! TI PREGO!!! NO!!!"

Quello stronzo proseguì imperterrito, e cominciò persino a leccarla, per poi baciarla direttamente sulle labbra, sempre contro la sua volontà, mentre con le mani continuava a palparla dappertutto.
Ad un certo punto, io, fermatami su un lampione della luce...ebbi una strana sensazione. Uno di quei classici "brutti presentimenti", ma ancora non sapevo che fosse vero. Come vi ricordo, ho abilità fuori dal comune, e riesco anche a sentire quando qualcosa non va...anche se lì l'avevo capito troppo tardi. Dunque decisi che era arrivato il momento di rincasare, ma comunque non mi misi a correre, semplicemente affrettai il passo, poichè non avevo la certezza che stesse accadendo qualcosa di brutto.
Nel mentre, in quella casa, lo stupro stava continuando a consumarsi, andando anche a peggiorare.

Roxy: "FERMATI!!! BASTA!!! BASTA!!!"

Roxy iniziò anche a piangere. Stava venendo abusata in tutto e per tutto, e si sentiva violata come non mai. Il ragazzo, senza alcuna esitazione, iniziò a slacciarle i pantaloni, anche se con fatica, poichè lei continuava a dimenarsi e con le gambe scalciava a tutta forza, complicandogli la cosa. Nonostante questo, lui riuscì nel suo intento, e fatto ciò...le strappò via anche le mutandine, lasciandola così completamente nuda.

Roxy: "NO!!! NO!!! NO!!! FERMO!!! BABY!!! BABY AIUTAMI!!! AIUTO!!!"

Chuck: "¡Callate!"

Stanco di sentirla urlare, il ragazzo le mise una mano sulla bocca impedendoglielo, ma lei continuò ad emettere versi di lamento, piangendo a dirotto e bagnandogli così la mano delle sue lacrime. Nel mentre, l'altra mano che aveva libera scivolò tutta in basso, posizionandosi in mezzo alle gambe di Roxy...e iniziando a masturbarla. Lei singhiozzava e stava perdendo tutte le forze che aveva. Non ce la faceva più. Era completamente sottomessa.
Io, nel mentre, mi stavo avvicinando sempre di più alla casetta, ma, nonostante il mio fortissimo udito, non riuscivo ancora a sentire Roxy urlare, perchè il ragazzo le aveva tappato la bocca.
Ad un certo punto, però, lui entrò nel pieno dell'eccitazione, e quindi...decise che era arrivato il momento di andare oltre. Si fermò dal masturbare Roxy e iniziò a spogliarsi anche lui, togliendosi da prima la maglietta e poi iniziando a slacciarsi i pantaloni; facendo così, però, mollò la mano dalla bocca di Roxy, permettendole di nuovo di urlare.

Roxy: "NO!!! NO!!! NON FARLO!!! TI PREGO!!! FERMATI!!!"

Io ormai ero abbastanza vicina e quindi udii chiaramente queste grida...e capii che erano di Roxy. A quel punto sgranai gli occhi e iniziai a correre all'impazzata per soccorrere la mia ragazza, non sapendo ancora perchè stesse urlando.
Lui, nel mentre, si era tolto i pantaloni...ed era pronto a penetrare Roxy, la quale si stava dimenando come non mai, cercando di evitarlo a tutti i costi.

Roxy: "BASTA!!! NO!!! TI SUPPLICO!!! NO!!!"

Lui ignorava ogni sua supplica, e stava solo ansimando, più deciso che mai ad entrare nel pieno dell'atto.
Era pronto, e glielo stava per mettere dentro di violenza...ma, fortunatamente, proprio in quel momento giunsi io di corsa! Entrai sbattendo la porta d'entrata e mi trovai davanti l'intera scena: Roxy completamente nuda, col viso stracolmo di lacrime, sdraiata di schiena sul divanetto con l'animatronic seduto sopra di lei, anch'esso mezzo nudo e in procinto di penetrarla. Appena entrai, entrambi si girarono verso di me, colti alla sprovvista dal tonfo della porta che sbattetti.

Roxy: "BABY!!! BABY!!! AIUTO!!!"

Non ci pensai due volte: richiusi di botto la porta alle mie spalle e mi fiondai sul ragazzo, prendendolo per le spalle e catapultandolo letteralmente dall'altro lato della stanza, il più lontano possibile da Roxy. Quest'ultima si ricompose mettendosi seduta sul divanetto, prendendo poi una piccola coperta che vi era appoggiata lì, e rannicchiandosi in essa per coprirsi, sempre piangendo a dirotto nel mentre, ancora incredula di quello che stava succedendo.
Lo stupratore si trovò stordito per la botta appena presa andando a sbattere contro il muro, e quindi, ancora a terra, si massaggiò la testa cercando di mettere in chiaro la situazione. Io lo fissavo con uno sguardo infernale e con pugni fortemente serrati, furiosa e piena di odio per la persona che aveva osato trattare così Roxanne. Ma, anche se avessi voluto con tutta me stessa, non avevo intenzione di fargli del male, perchè promisi a Roxy che non l'avrei mai più fatto, specie dopo essere guarita dalla mia follia, e quindi mi sarei limitata a chiamare la polizia e denunciarlo, facendolo finire dietro le sbarre per un bel po'...

...invece, successe quello che non mi aspettavo.

Roxy: "UCCIDILO!! UCCIDILO!!!"

Sentendo quelle parole urlate, mi girai di scatto verso Roxy; vidi che tremava molto velocemente senza sosta e aveva ancora gli occhi pieni di lacime, ma il suo volto divenne iracondo, oltre che arrossato sia a causa del forte pianto, che dalla rabbia che le salì in corpo. Io, semplicemente con lo sguardo, chiesi a Roxy se stesse dicendo sul serio, o se intendesse solo di riempirlo di botte, ma lei replicò subito.

Roxy: "CHE CAZZO ASPETTI!!? UCCIDILO!! AMMAZZALO!!!"

Contro ogni mia aspettativa, ebbi la conferma, e quindi il mio via libera. Non aspettavo altro.
Mi rigirai verso lo stupratore cambiando completamente espressione: sorridevo a pieno volto, proprio come una pazza...proprio come la vecchia me! Lentamente mi avvicinai a lui, il quale si rimise in piedi e notò anche chi fossi io, riconoscendomi.

Chuck: "B-Baby?! O-Oye, lo siento! N-No sabía que-"

Non lo lasciai neanche finire. Mi avventai su di lui prendendolo per i capelli e iniziando a sbattergli ripetutamente la testa contro il muro, stordendolo nuovamente. Lui non si aspettava questo, pensava che l'avrei semplicemente cacciato fuori e denunciato, e al massimo picchiato. Invece gli stavo facendo male. Tanto male. A causa delle botte iniziò a perdere olio dalla testa, e ormai era del tutto frastronato e incapace di reagire. Dunque, iniziai ufficialmente il mio show: gli presi dapprima il braccio destro, e con le mie mani glielo spezzai. Lui si mise ad urlare dal dolore, ma, esattamente come le grida di Roxy poco prima, nessuno poteva sentirlo al di fuori di quelle mura. Successivamente, replicai la cosa con l'altro braccio, e poi anche con entrambe le gambe, rendendolo incapace di utilizzare ogni arto. Fatto ciò, proseguii riempiendolo di graffi e tagli ben profondi grazie alle mie unghie; glieli procurai per tutto l'addome e anche in faccia. Dopodichè, iniziai a punirlo per tutto ciò che fece a Roxy: prima gli strappai dei denti e le labbra con le quali aveva osato baciarla, e la lingua con la quale l'aveva leccata, poi gli spezzai le dita con cui l'aveva palpeggiata. Come penultima cosa, affondai i miei pollici nei suoi due occhi, schiacciandoli e privandogli così della vista grazie alla quale aveva visto le parti intime di Roxy, ed infine, il tocco di classe: gli staccai a morsi il pene con cui stava per penetrare la mia ragazza, castrandolo violentemente.
La mia opera era conclusa: l'animatronic morì dissanguato e smembrato in preda ad atroci dolori che lo accompagnarono negli ultimi istanti della sua schifosa vita. Infatti fu proprio questa che lo spinse a commettere un tale atto: la sua vita stava andando una merda, e si stava arrangiando lavorando come rider sottopagato. Allora, dopo l'ennesima giornata triste e colma di delusioni, capì che non aveva nulla da perdere, e tentò di stuprare la prima ragazza che gli capitò quella sera. Peccato che quella ragazza era la MIA ragazza, e quindi non se la passò per niente bene. Aveva appena commesso l'errore più grande della sua vita, che gliela costò.

Dopo averlo finalmente ucciso in modo brutale, tingendo tutto il muro e il pavimento di olio d'animatronic, mi rigirai verso Roxy e, interamente sporca di olio anch'io, corsi verso di lei. L'abbracciai per cercare di consolarla, tenendola strettissima a me, come se volessi proteggerla da qualcos'altro con tutta me stessa...ma la verità era che quel giorno fallii...non riuscii a proteggerla.

Baby: "*Versando qualche lacrima* Scusami! Scusami!! Non sono riuscita a salvarti in tempo! Perdonami!!"

Roxy: "..."

Lei non disse nulla. Era immobile, ma tremava senza sosta, e in più aveva gli occhi spalancati che fissavano il vuoto. Era completamente sconvolta. Oltre a quello che subì, si rese conto di aver appena ordinato l'assassinio di una persona, vedendola morire nel modo più cruento possibile davanti a lei, ed ora era letteralmente sporca del suo sangue, poichè io la abbracciai macchiandola con l'olio dell'animatronic; la stanza era totalmente sporca di olio e pezzi di animatronic, il che non faceva altro che accentuare quello che era appena successo.
Era fatta: Roxy rimase traumatizzata...era appena stata stuprata. E quella vacanza, alla fine, si trasformò in quella che avrebbe per sempre ricordato come l'esperienza peggiore della sua vita.

9 AGOSTO 2054

La mattina del giorno dopo, come avevamo promesso, tornammo in Italia, al Castello dell'Animatropoli, per ricominciare subito a lavorare appena ci saremmo sistemate nella nostra camera. Inutile dirvi che sia quella notte che il viaggio di ritorno furono lunghissimi e per nulla rilassanti.
Innanzitutto, dopo aver ucciso Chuck, dovetti ovviamente far scomparire la scena del crimine e inventarmi un qualcosa per spiegare la sua sparizione: il corpo (o quello che ne rimaneva) lo disintegrai, gettandolo in un inceneritore presente a Garachico, mentre la stanza la ripulii da cima a fondo, non lasciando neanche la minima traccia. Naturalmente anch'io mi lavai per levarmi da dosso tutto l'olio, compresi i vestiti. Per quanto riguarda la sua sparizione, invece, poichè era un rider di cibo, e quindi veniva monitorato attraverso il suo cellulare, presi quest'ultimo e, grazie alle mie abilità da hacker, rubai tutti i soldi che fece grazie a quel mestiere e poi lo distrussi. Feci così in modo da far intuire che si fosse stancato di quel lavoro e che fosse fuggito non lasciando tracce. Inoltre, io stessa chiamai il ristorante per il quale lavorava dicendo che il cibo non era mai arrivato, incentivando questa bugia.
Così, questo primo problema era risolto, ma ora arrivava quello più grande: Roxy. Lei era traumatizzata come non mai. Quella notte non riuscì a dormire un minuto, e inoltre non voleva neanche un minimo di consolazione da parte mia, anzi, rimase tutto il tempo rannicchiata nella sua parte del letto con le lenzuola che la coprivano del tutto, come se avesse paura di mostrare il suo corpo. Non parlava e non reagiva a nulla. A volte le partivano anche delle crisi di pianto incontrollate, ripensando a quelle orribili scene e non riuscendo a levarsele dalla mente, sentendo ancora lui che la toccava e baciava su tutto il corpo.
Il viaggio di ritorno in aereo fu uguale: entrambe avevamo fisso lo sguardo triste, e a lei continuavano a flasharle davanti le immagini dello stupro, piangendo ogni volta che succedeva. Io a volte provavo anche a consolarla cercando di abbracciarla, nonostante fossimo in pubblico, ma lei si rifiutava di avere ogni singolo contatto fisico, e quindi mi respingeva, ma rimanendo sempre muta. Mi sentivo impotente e incapace di aiutarla in qualsiasi modo, sia con le parole che con i gesti. Mi sentivo inutile. Ero a pezzi per questo, avevo un nodo fisso in gola e avevo voglia di piangere assieme a lei, ma al contrario suo riuscii a trattenermi.

Una volta tornate al Palazzo Reale grazie all'autista che ci accompagnò dall'aereoporto, entrammo con le valigie dirette verso la nostra stanza per posarle e risistemarci per poi riprendere i nostri rispettivi lavori. Mentre camminavamo in uno dei corridoi, però, incontrammo Puppet, che aveva appena iniziato a lavorare, e appena ci vide sorrise venendoci incontro.

Puppet: "Baby! Roxanne! Bentornate! È andata bene la vacanza? Vi siete divertite? Ditemi un po'!"

Neanche eravamo tornate e già stava rompendo il cazzo. Certo, lei non sapeva nulla di quello che successe, ma così doveva rimanere. Anche se Roxy non me lo disse direttamente, sapevo che lei voleva tenere la cosa nascosta, e quindi non proferii parola di ciò, fingendo di aver passato insieme la vacanza migliore di sempre. Roxy, però, naturalmente non riusciva a fingere di essere felice, e quindi, sempre senza dire nulla, dopo che Puppet fece queste domande, lei tornò a incamminarsi verso la nostra camera per non farsi vedere e restare il più impassibile possibile. Io, invece, rimasi lì e risposi.

Baby: "È stata fantastica! Io e Roxy ci siamo divertite un mondo e sono sicura che non ce la dimenticheremo mai!"

Puppet: "Sono davvero felice di questo! Tra l'altro, voi ve la meritavate proprio una bella vacanza così!"

Baby: "Già, a proposito: grazie Puppet per avercela concessa, davvero!"

Puppet: "Ma stai scherzando?! Non dirlo neanche per scherzo! Specialmente tu ne avevi tutto il diritto, con tutte le ferie arretrate che hai poi, hahaha!"

Baby: "Comunque come te la sei cavata senza di me? Tutto bene qui al Palazzo?"

Puppet: "Assolutamente sì! Anche se devo ammettere che i primi giorni sentivo abbastanza la tua mancanza, sia a livello lavorativo che a livello affettivo, hehe."

Baby: "Beh, una settimana non sarà stata mica la fine del mondo!"

Puppet: "No, no, figurati! Però sì, tu sei sia un'eccellente lavoratrice che una fantastica amica, quindi è normale che si sente quando non ci sei!"

Baby: "Ma ora sono tornata e sono pronta a riprendere tutto! Ora vado in stanza a sistemare le valigie, e poi sarò subito operativa!"

Puppet: "Fai pure con calma, e dillo anche a Roxanne. Io ti aspetto in ufficio allora!"

Baby: "Va bene, a dopo!"

E così lasciai Puppet al suo lavoro mentre io mi rincamminai verso la mia camera da letto, affrettando anche il passo per raggiungere Roxy così da non lasciarla sola. Appena arrivata, entrai e non la trovai, ma vidi che la luce del bagno era accesa, mentre la porta era chiusa; era ovvio che si fosse chiusa lì dentro, tra l'altro a chiave, e infatti la sentivo singhiozzare da fuori. Stava piangendo di nuovo. Io chiusi la porta della stanza e posai la valigia al volo, per poi correre davanti alla porta del bagno per cercare di comunicare con Roxy.

Baby: "Amore, mi senti?"

Roxy: "..."

Baby: "Posso entrare...?"

Roxy: "..."

Baby: "..."

Roxy: "...n-no-..."

Baby: "...Va bene...Se hai bisogno di me...sai dove trovarmi..."

Non insistetti, e quindi la lasciai lì, mentre io mi misi a sistemare i vestiti e le cose che avevamo nelle valigie, per poi prepararmi per andare a lavoro. Non sapevo se lei invece sarebbe riuscita a trovare le forze per lavorare, ma non volevo forzarla in niente, e quindi neanche glielo chiesi. A fine giornata scoprii che effettivamente non andò a lavoro; rimase tutto il giorno chiusa in bagno a non fare nient'altro che piangere. Non mangiò neanche. Era distrutta, e lo ero anch'io per lei. Non riuscivo a vederla ridotta in quello stato, e quindi provavo spesso a parlarle per tirarle su il morale, ma senza alcun risultato.

Nei giorni successivi la situazione non fece altro che peggiorare. Roxy perlomeno tornò a lavorare, anche perchè non poteva permettersi di assentarsi così tanto, ma non era mai in forze, e ogni volta tornava distrutta. Inoltre, come sempre, assieme a lei c'era quel Pig Patch che non le lasciava mai un secondo di pausa, e continuava a schernirla e romperle il cazzo in ogni modo possibile, ma, a differenza di prima, lei non riusciva a sopportarlo, perchè non ne era più in grado, e quindi era costretta a subire tutto, il che l'abbattè ancora di più.
Per quanto riguarda la nostra relazione, lei non proferiva una sola parola, e se lo facevo io, lei non rispondeva a niente. Aveva continuamente lo sguardo fisso nel vuoto e non mi guardava mai in faccia. Tra l'altro non voleva alcun tipo di contatto fisico, neanche affettuoso. Niente baci, niente abbracci, niente carezze. Non potevo neanche sfiorarla che lei si tirava indietro e abbassava lo sguardo. Non facevamo più l'amore in nessuna maniera. Aveva paura di farlo, ma allo stesso tempo si sentiva tanto in colpa perchè sapeva che così non mi stava regalando alcun tipo di affetto, ma a me non importava; volevo solo che fosse felice, cosa che non era affatto.
Poi non usciva più, nè da sola nè con me, il che prima della vacanza era quasi un appuntamento fisso ogni weekend tra noi, ma ora non ne voleva sapere nulla. Quando non lavorava stava a letto tutta la giornata, non muovendosi da lí. Non stava neanche al telefono o al PC, non guardava la TV, non giocava ai videogiochi. Non faceva NIENTE.
Infine, praticamente ogni giorno, sia a pranzo che a cena, non finiva mai il suo piatto. Mangiava quasi a fatica, e spesso si forzava a tal punto che finiva in bagno a vomitare.
Insomma, la situazione non era di merda...ma peggio! Io ero abbattuta per lei. Non ce la facevo a vederla così, e ogni volta che la guardavo e notavo il suo sguardo triste mi veniva da piangere, anche se non lo facevo per non farla stare ulteriormente male. Inoltre, dopo quello che successe mi tornò una voglia matta di uscire e uccidere o fare del male a qualcuno tanto per sfogarmi, ma non lo facevo perchè volevo ancora tenere fede alla promessa che feci a Roxy, anche se, dopo Chuck, non so quanto le importasse al momento...

Lei non dava mai segni di miglioramenti, neanche minimi, e al contrario sembrava che il mondo stesse cercando in ogni modo di peggiorare la situazione...e infatti era così.

29 SETTEMBRE 2054

Una mattina di fine settembre, dopo ormai quasi 2 mesi passati da quell'orribile episodio, Roxy venne chiamata da Puppet, che voleva parlare con lei di qualcosa. Io ero fuori per lavoro, e quindi non sapevo di questo incontro e non conoscevo neanche il motivo...ma a breve Roxy l'avrebbe scoperto.

Roxy: "*Entra nell'ufficio di Puppet* Eccomi Maestra, buongiorno."

Puppet: "Ciao Roxanne. Prego, siediti. *Fa segno di sedersi*"

Roxy: "*Si siede* Volevate dirmi qualcosa?"

Puppet: "Sì, ecco...È difficile per me dirtelo, perchè so che sei una ragazza eccellente e soprattutto molto forte."

Roxy: "..."

Puppet: "Ma mi è stato comunicato che ultimamente...non stai svolgendo affatto un buon lavoro Roxanne..."

Roxy: "..."

Puppet: "Probabilmente non stai passando un ottimo periodo, e tranquilla che lo capisco! Ma come ben saprai la vita privata deve rimanere ben distaccata da quella lavorativa. Guarda me e Baby: al lavoro è come se fossimo due perfette sconosciute e ci diamo pure del "voi", o almeno lei lo fa, io non proprio, hehe. Ma poi sai quanto realmente siamo amiche io e lei!"

Roxy: "..."

Puppet: "Comunque, ti ho chiamata proprio per questo, per il tuo rendimento poco produttivo nelle ultime settimane. Purtroppo, osservando le recenti statistiche, abbiamo notato che hai diminuito drasticamente il tuo impegno, e la gran maggioranza delle zone del Castello gestite da te...non risultano affatto pulite a dovere. Ragion per cui..."

Roxy: "..."

Puppet: "...sono costretta a dimezzarti lo stipendio. Mi spiace."

Roxy: "...Capisco...mi scusi, cercherò di rimediare...*Si alza e si dirige verso l'uscita*"

Puppet: "..."

Roxy: "Buona giornata Maestra..."

Puppet: "Anche a te..."

Detto questo Roxy uscì dall'ufficio a testa bassa. Come detto poco prima, il mondo era totalmente contro di lei: dopo che era costretta a tornare a lavoro, assieme a Pig Patch che non la lasciava in pace e insieme a tutte le paranoie che non la facevano dormire, ora aveva appena ricevuto anche questa pessima notizia da Puppet. Le venne dimezzato lo stipendio, il che uno va a pensare che non cambiasse chissà cosa, perchè tanto c'ero io che la sostenevo e che, se avesse mai avuto bisogno di qualcosa di soldi, gliel'avrei dati tranquillamente. Ma è ben diversa la cosa. Non essere ricompensati per il proprio lavoro svolto, tra l'altro fatto anche controvoglia, non è mai bello.

Comunque, dopo che io tornai a casa, passai da Puppet per ultimare un paio di cose lavorative, e lei mi fece sapere della scelta che prese e che aveva già comunicato a Roxy, la quale nel mentre era andata proprio a lavorare. Io, dunque, tentai di far cambiare idea a Puppet.

Baby: "Ti prego, è solo un periodo un po' così!"

Puppet: "Bene, allora quando questo periodo sarà passato le rialzerò lo stipendio!"

Baby: "Ma tu non sai il perchè lei è così da qualche settimana..."

Puppet: "Dimmelo tu!"

Ovviamente non potevo dire a Puppet quello che realmente fosse successo, quindi anche in questo caso dovetti inventare una scusa.

Baby: "Il suo ex-ragazzo, quello con cui litigò pesantemente, è tornato a perseguitarla e non la vuole lasciare in pace..."

Puppet: "Mi spiace, veramente...ma Baby, io devo pensare al benessere del Palazzo, lo sai. Non posso stare appresso a tutti i problemi di ogni singola persona che lavora qui dentro! Inoltre, proprio perchè conosco la sua situazione non ho deciso di licenziarla, ma piuttosto di scendere a questo compromesso, così magari ha una spinta per riprendere il suo ritmo lavorativo, che prima era perfetto!"

Baby: "Quindi mi stai dicendo che...avevi addirittura pensato di licenziarla?"

Puppet: "...Lei è amica tua Baby, e ormai anche mia...Ma proprio come ho detto a lei: la vita privata e la vita lavorativa devono essere due cose prettamente separate. Tu lo sai più di chiunque altro."

Baby: "...Capisco."

Mai come quella volta avevo avuto così tanta voglia di uccidere Puppet, lì davanti a me e in quel preciso momento, ma ovviamente non potevo. Ormai sembrava che tutti stessero andando contro Roxy, ed io questa cosa la odiavo a morte. Volevo proteggerla, ma puntualmente avevo sempre le mani legate. Riuscii solo a vendicarla uccidendo quello stronzo che causò tutto questo, Chuck, ma comunque non ero soddisfatta, perchè ormai il misfatto era già compiuto. A Puppet invece non potevo farle niente, e lo stesso vale per Pig Patch, che non potevo ucciderlo così di punto in bianco, e soprattutto non sapevo se Roxy lo volesse, ma non avevo il coraggio di chiederglielo, oltre al fatto che quasi sicuramente non mi avrebbe neanche risposto.
Riguardo proprio Pig Patch, quella stessa giornata, mentre io stavo ancora parlando con Puppet, e Roxy tornò al suo lavoro assieme a lui, lei venne a scoprire una cosa che non le avrebbe fatto per nulla piacere...
Roxy stava finendo di pulire delle finestre in una stanza in cui era sola, ma nel mentre lui arrivò e, come al solito, cominciò a parlarle dandole noia.

Pig Patch: "Bella giornata oggi, eh?"

Roxy: "*Continua a pulire*"

Pig Patch: "Oh, hai dimenticato una parte sporca lì!"

Roxy: "Dove...?"

Pig Patch: "*Prende un secchio d'acqua sporca lì vicino e lo getta addosso alla finestra bagnandola tutta* Proprio lì! Hahahaha!!"

Roxy: "..."

Pig Patch: "Ultimamente ne lasci di punti sporchi in giro, eh? E a proposito, ho saputo che la Maestra oggi non è stata del tutto cordiale, dico bene?"

Roxy: "...Tu come fai a saperlo...?"

Roxy si insospettì; la discussione che ebbe con Puppet l'aveva avuta giusto quella stessa mattina, quindi come faceva Pig Patch a saperlo già?

Pig Patch: "Oh beh, diciamo che...forse un uccellino ieri è venuto a bussare alla sua porta per comunicarle che una certa lupa non sta lavorando come dovrebbe. Ma è solo una mia supposizione!"

Roxy: "...Sei...Sei stato tu?!"

Pig Patch: "Hey! Modera i toni...col tuo nuovo superiore! *Ghigna*"

Roxy, fin dal primo giorno, era sempre stata lei la superiore di Pig Patch sul posto di lavoro, ma con quella frase lui fece intuire che, dopo la decisione di Puppet di dimezzarle lo stipendio (tra l'altro proprio a causa di una soffiata che le fece lo stesso Pig), i ruoli si fossero invertiti.

Roxy: "Ma-Ma Puppet non mi ha detto che-..."

Pig Patch: "Oh-ho, te lo dirà, stai tranquilla. Non l'ha ancora fatto per non farti venire un infarto con tutte queste cattive notizie tutte d'un colpo...cattive notizie per te ovviamente, per me sono fantastiche! Hahahaha!"

Detto questo, lui prese degli attrezzi per pulire e uscì dalla stanza ridendo di gusto. Roxy invece rimase lì incredula a quello che aveva appena udito: fu Pig Patch a dire a Puppet che non stava lavorando bene, e inoltre scoprì che a breve sarebbe diventato lui il suo capo. Non voleva crederci. Stava ancora cercando di realizzare queste informazioni, e nel mentre era letteralmente diventata incapace di continuare a lavorare. Si era bloccata e non sapeva come reagire...ma dentro di sè voleva esplodere! Se fino a quel momento ogni volta che succedeva qualcosa contro di lei se ne stava zitta ad ingoiare tutto...ora voleva distruggere tutto...ed infatti così fece.
Una volta tornata in stanza dopo la fine del suo turno, consapevole di essere sola all'interno di mura altamente insonorizzate dopo aver chiuso la porta d'entrata...esplose in un'azione di rabbia incontrollata che non aveva mai provato fino ad all'ora: urlò con tutta sè stessa ed iniziò a prendere e lanciare contro il muro tutto ciò che le capitava sotto tiro. Rovesciò tutto quello che vi era sopra la scrivania, e per sbaglio fece anche cadere il monitor del computer che vi era appoggiato sopra, rompendolo del tutto. Si mise le mani nei capelli mentre continuava ad urlare, come se volesse cercare di controllarsi e di fermarsi, ma non ci riusciva, era troppo infuriata. Per troppo tempo si era tenuta tutto dentro, ed ora era arrivata al limite e non riusciva più a trattenersi. Buttò la sedia per terra, scompigliò tutto il letto gettando a terra anche le coperte, spaccò una lampada che era sopra il comodino. Arrivò persino a tirare pugni e testate al muro, provocandosi delle importanti ferite e facendosi uscire dell'olio da esse. Quella camera da letto, durante quei minuti, per lei divenne una vera e propria stanza dello sfogo, mettendola sottosopra.

Un'oretta più tardi, dopo che ebbi finito anch'io di lavorare, tornai in stanza e, una volta aperta la porta, mi trovai davanti questo disastro: monitor e lampada spaccati, coperte e sedia a terra e decine di oggetti gettati ovunque sul pavimento. Riguardo a Roxy, la vidi seduta sul letto abbracciata alle proprie gambe, con testa e nocche che sanguinavano, occhi spalancati e sguardo sconvolto, consapevole di aver appena fatto un casino.

Baby: "Cosa è successo qui?!"

Roxy: "...N-Niente, non è successo niente..."

Io capii subito che, dopo quello che successe quella giornata, si sfogò con tutta sè stessa mettendo a soqquadro la stanza...ma a me non interessava della stanza, avevo solo paura per Roxy, notando anche le sue ferite. Dunque corsi da lei, e prima vidi cosa si era fatta assicurandomi che non fosse nulla di grave, poi l'abbracciai per tranquillizzarla, sentendo che stava anche tremando. Non mi accorsi neanche che stavolta si stava lasciando abbracciare e non mi stava respingendo. Lei era totalmente sconvolta e si sentiva in colpa.

Roxy: "S-S-Scusa-...S-Scusami...I-Io-..."

Baby: "*La accarezza* Shh...Tranquilla, l'hai detto tu: non è successo niente."

Roxy: "..."

La situazione ormai era fuori controllo. Roxy non era più in sè; prima era la persona più gentile e radiosa di questo mondo, vedeva del buono in tutto, persino in me, e riuscì a farmelo pure uscire...ma ora si era abbandonata a tutto. Era completamente cambiata.
Incredibile come una semplice decisione che prendemmo, ovvero quella di scegliere Tenerife come meta della nostra vacanza, portò a tali conseguenze. È il famoso "effetto farfalla", impossibile da prevedere, persino per me...

...Ma non finì lì, purtroppo. Questo effetto farfalla stava ancora continuando a progredire nella vita di Roxy e nella mia, e a breve...avrebbe raggiunto il suo culmine.

9 OTTOBRE 2054

Era un venerdì pomeriggio, e nonostante la situazione a livello di relazione tra me e Roxy fosse un po' migliorata, con lei che ora parlava un po' in più e si lasciava perlomeno sfiorare da me (ma ancora non avevamo ripreso a fare l'amore, perchè lei aveva paura), lei era ancora triste, e non accennava mai a un sorriso. Prima era sempre sorridente per tutta la giornata, ora invece aveva uno sguardo serio e, appunto, mezzo triste, ma cercava di velare quest'ultima emozione, specialmente in pubblico.
Ad ogni modo, lei stava lavorando come al solito, e da qualche giorno, proprio come le aveva accennato Pig Patch, quest'ultimo era diventato il suo capo su ordine di Puppet. Roxy era intenta a pulire i corridoi del Palazzo, passando il mocio a terra, ed era sola. A un certo punto, però, si presentò come sempre Pig Patch, il quale arrivò con aria sghignazzante guardando Roxy e iniziando a parlarle.

Pig Patch: "Allora: come ci si sente a stare sotto?"

Roxy lo ignorò completamente, e continuava a svolgere il suo lavoro passando il mocio.

Pig Patch: "Ma probabilmente tu sarai abituata a stare sotto, dico bene? Hehehehe!"

Lui insisteva, ma Roxy, come aveva sempre fatto, non reagiva, ma piuttosto lasciava perdere, aspettando solo il momento in cui se ne sarebbe andato e l'avrebbe lasciata in pace. Questo momento, però, sembrava non arrivare. Mentre lei proseguiva senza sosta a lavorare, lui si fermò in quel corridoio assieme a lei, iniziando anch'egli a pulire passando una pezza sui mobili vicini, e non sembrava intento a finire di sbeffeggiarla nel mentre.
Ad un certo punto, però, dopo le solite decine di provocazioni...Pig Patch si spinse un po' troppo oltre.

Roxy: "*Continua a pulire*"

Pig Patch: "E dai! Fattela una risata! Che ti costa?"

Roxy: "..."

Pig Patch: "Sei veramente noiosa. Anche col tuo ragazzo sei così?"

Roxy: "..."

Pig Patch: "Oho, invece credo proprio che con lui sei molto aperta, o sbaglio?"

Roxy: "..."

Pig Patch: "Sì, sì, deve'essere così! Immagino tutti i giochetti erotici che farete tu e lui a letto! Che fate? Ti travesti da donna delle pulizie per lui? Ah, no, tu lo sei già!"

Roxy: "..."

Pig Patch: "Ma immagino che avrai un bel costume nascosto nell'armadio che usi sempre con lui, n'è vero? Uno di quelli bianchi e neri, corti...da sgualdrina quale sei!"

Dopo aver finito di dire questo, Pig Patch si avvicinò dietro a Roxy...e le diede una pacca sul sedere. Lei, non aspettandosi tale gesto, sobbalzò e si bloccò. Smise di pulire e aveva lo sguardo fisso davanti a sè, ripensando a quello che era appena successo. Per quasi 2 mesi aveva evitato qualsiasi tipo di contatto fisico addiriturra con me...e ora, all'improvviso, un animatronic come Pig Patch aveva osato arrivare a tanto. Lei rimase qualche secondo immobile: aveva dovuto subire mesi e mesi di scherni, insulti e dispetti, e aveva sempre ignorato tutto. Negli ultimi giorni aveva addirittura subito una delazione ingiusta con tanto di retrocessione e diminuzione di paga, e, a causa anche di quello che successe in vacanza, cadde in depressione e non riusciva più ad ingoiare tutto. Ma ora, con quel gesto...era arrivata al limite. Stavolta non si depresse mettendosi a piangere o riprendendo a lavorare a testa bassa. No, no. Stavolta si infuriò. Tanto.
Il suo sguardo cambiò all'improvviso, e da triste e depresso com'era divenne colmo di odio e rancore. Aggrottò al massimo le sopracciglia e la fronte, e digrignò i denti. Iniziò a tremare, ma non di paura come aveva fatto negli ultimi due mesi, ma di rabbia. Aveva ancora il mocio tra le mani, le quali lo stavano letteralmente stritolando e rischiavano anche di spezzarlo a breve. Ma, pensando proprio all'oggetto che aveva in mano...a Roxy venne un'idea. Molto lentamente girò lo sguardo infuocato verso Pig Patch, il quale era girato di schiena col ghigno in volto, contento di quello che aveva appena fatto. Roxy, allora, si avvicinò pian piano dietro di lui per non farsi notare. Impugnò saldamente il mocio tra le mani e iniziò a sollevarlo da terra mentre si avvicinava. Una volta giunta a pochi centimetri dalle spalle di Pig si fermò, fece un profondo respiro, alzò del tutto il mocio...e con un movimento brusco e veloce lo fece passare sopra la sua testa, per poi avvinghiare al suo collo il manico, tenendo quest'ultimo alle estremità con le mani e tirando indietro con tutta la sua forza che aveva...per soffocarlo. Pig Patch, colto totalmente alla sprovvista, iniziò a dimenarsi per cercare di liberarsi dalla presa, ma Roxy non dava segni di cedimento, anzi, continuava a premere il manico sul suo collo con estrema forza mentre era alle sue spalle. Pig cercò anche di gridare per attirare l'attenzione, ma la pressione sulla sua gola era troppa, e quindi era incapace anche solo di respirare. Ma non demordeva, stava continuando a sbattersi per far mollare la presa a Roxy, la quale era ancora con uno sguardo diabolico inciso sul volto, ed era convinta più che mai...a ucciderlo.
Ad un certo punto, però, Pig prese tutte le forze che gli restavano in corpo, e con esse si spinse in avanti di colpo per poi chinarsi di schiena, facendo così perdere l'equilibrio a Roxy che era dietro di lui e facendola quindi cadere a terra. Era riuscito a liberarsi. Roxy rimase a terra, cercando di mettere in chiaro la situazione, e quello che aveva appena cercato di fare, mentre Pig prima riprese fiato massaggiandosi il collo, e poi iniziò ad urlare.

Pig Patch: "MA CHE CAZZO VOLEVI FARE!?!"

Roxy non rispose. Era confusa, e il suo sguardo ora non era più infuriato, ma comunque provava ancora un senso di rabbia ineguagliabile.

Pig Patch: "VOLEVI UCCIDERMI!?! SEI PAZZA!! STAMMI LONTANO!!"

Mentre Roxy si rimise in piedi, lasciando a terra il mocio che aveva tra le mani, le urla di Pig attirarono l'attenzione del personale del Palazzo che stava nei dintorni, e quindi tutti si fiondarono a vedere cosa fosse successo, tra cui anche io e Puppet, le quali passammo subito in prima fila.

Puppet: "Che cosa è successo qui?! Tutto bene?!"

Pig Patch: "NO, MAESTRA: QUESTA PAZZA MI HA APPENA ASSALITO!!"

Puppet: "Assalito?! Come?!"

Io, analizzando in mezzo secondo la situazione, capii subito tutto quello che era appena successo nei minimi dettagli, e quindi, senza pensarci due volte, iniziai a difendere Roxy nei modi migliori possibili. Ma prima, senza farmi notare da nessuno, passai dietro di lei bisbigliandole una scusa da usare mentre Puppet era impegnata a chiedere spiegazioni a Pig Patch.

Roxy: "M-Maestra, è stato s-solo un malinteso: mentre correvo a prendere una cosa sono scivolata sul pavimento bagnato e sono andata per sbaglio addosso a lui. È-È colpa mia, scusatemi-"

Pig Patch: "MA QUALE "SCIVOLATA"?! TU MI HAI AGGREDITO, STRONZA!!"

Puppet: "Ok, calmiamoci tutti!! Calma!!"

Baby: "Se mi posso permettere, Maestra: il qui presente Pig Patch ha da sempre posseduto un comportamento al quanto scorbutico con ogni suo collega, in particolare con Roxanne, sul posto di lavoro. Vorrei far notare inoltre che è stato proprio egli a delare contro di lei, ragion per cui il suddetto Pig si sarà quasi sicuramente impressionato nel momento in cui Roxy gli è inciampata accidentalmente addosso, pensando ad un'ipotetica ripicca fisica da parte di quest'ultima."

Pig Patch: "Che!!? MA CHE CAZZO VAI BLATERANDO?!"

Puppet: "Pig!! Rivolgiti con tono adeguato a Baby, e non solo con lei!! Ora vieni con me nel mio ufficio, così chiariamo un attimo questa situazione! Baby, tu occupati di Roxy. Voi altri tornate a fare quello che stavate facendo, qua non c'è nulla da vedere!"

Pig: "Ma-Ma-...! Qui stiamo perdendo il senno!! Io non ho parole!"

Grazie alla scusa che consigliai a Roxy, e alle mie parole, Puppet se la bevve dando ragione a me, anche se non direttamente, e quindi richiamò Pig Patch nel suo ufficio, poichè negli ultimi tempi era lui la principale causa di problemi e battibecchi all'interno del Palazzo, e con questa sceneggiata era arrivata al punto di dover prendere dei provvedimenti. Io, invece, feci come mi ordinò Puppet, e quindi dissi a Roxy si seguirmi, e insieme ci dirigemmo nella nostra camera.
Una volta giunte lì e dopo aver chiuso la porta, mi girai verso Roxy e iniziai a parlarle, ma sempre con tono premuroso.

Baby: "Mi spieghi cosa avevi intenzione di fare?"

Roxy: "Io-...I-Io non ci ho visto più, quello mi ha toccato il culo, mi ha fatto incazzare come non mai, e-e quindi...I-Io non lo so..."

Baby: "...Lo stavi per uccidere, Roxy. Lo sai...vero?"

Roxy: "...Sì."

Baby: "Ora ascolta: non voglio andarti contro, perchè so che razza di stronzo è quello, e soprattutto...so che tu non stai ancora bene...Ma amore, già la tua situazione dopo quello che è successo con Puppet non è delle migliori, e se succedono anche cose come queste..."

Roxy: "..."

Baby: "...io non potrò difenderti all'infinito. E non voglio che tu venga cacciata dal Palazzo...non lo sopporterei."

Roxy: "...Lo so...Scusami..."

Anche se avrei dovuto, non avevo il coraggio di rimproverare Roxy per bene, per tutto quello che stava passando. Al contrario, la abbracciai per rassicurarla, e anche stavolta lei me lo lasciò fare, anzi, ricambiò pure! Inoltre, anche se non potevo farlo notare...ero d'accordo con lei, e avrei voluto anche incoraggiarla, specialmente dopo quello che aveva appena fatto Pig: aveva OSATO importunare la mia ragazza toccandole il culo in quel modo. Se fossi stata la me di qualche mese prima, l'avrei già ucciso io con le mie stesse mani, ma stavolta...lo stava per fare Roxy! Non avevo ancora realizzato a pieno quest'informazione, ma Roxy stava veramente per uccidere una persona! Questo voleva dire solo una cosa: la situazione da dopo lo stupro stava davvero degenerando, e Roxy era arrivata al limite. Se nella nostra relazione stava lentamente migliorando, lasciandosi abbracciare, mentalmente stava impazzendo e non ce la faceva più, e Pig, quel giorno, non fece altro che peggiorarla.

Comunque, dopo quell'episodio, Puppet decise di sospendere Pig per qualche giorno, con motivazione di "comportamento inappropiato sul posto di lavoro", ma fortunatamente lasciò in pace Roxy.
Il giorno dopo era sabato, quindi lei non doveva lavorare, e così aveva due giorni di tregua. Tra l'altro, quel giorno era anche il 10 ottobre: il mio compleanno! Era passato esattamente un anno da quella festa in cui conobbi Roxanne...da quel primo giorno in cui provai ad ucciderla.
Passammo la giornata insieme...senza fare niente. Roxy ancora non aveva le forze, specialmente dopo quello che successe il giorno prima. Lei mi disse pure che io potevo uscire e fare quello che volevo, ma io replicai dicendole che quello che volevo era stare con lei, indipendentemente da quello che avremmo fatto. E così passò tutta la giornata del mio diciannovesimo compleanno: chiuse in stanza a parlare e basta. Arrivata la sera, lei si sentiva in colpa, perchè oltre a non aver fatto niente insieme, non aveva neanche preso alcun regalo, ma io le ridissi che non me ne fregava affatto. Nonostante ciò, a lei continuava a rincrescerle molto.
Verso la mezzanotte eravamo ancora entrambe sveglie, e stavamo semplicemente nel letto a guardarci un film, fino a quando Roxy iniziò a rimuginare su questo fatto.

Roxy: "A me non va giú..."

Baby: "Cosa?"

Roxy: "Che tu non abbia avuto il tuo regalo."

Baby: "Ancora?! Quante volte te lo devo dire? Non mi interessa-"

Roxy: "No, amore, non è giusto: in queste settimane non ho fatto altro che deprimermi e sono diventata un peso per te, che invece hai cercato con tutta te stessa di rincuorarmi dandomi tutto l'amore di cui avessi bisogno, ma io me ne sono sbattuta il cazzo!"

Baby: "Roxy, smettila, davvero."

Roxy: "Ma ora questa storia deve finire! Il tuo regalo? Ora lo avrai!"

Detto questo, Roxy si alzò dal letto e si mise in piedi di fronte a me, che, curiosa di quello che volesse fare, mi misi seduta ad osservarla. Lei, una volta posizionatasi davanti a me, fece un lungo e profondo respiro, e poi...iniziò a spogliarsi. Si tolse dapprima la maglia del pigiama che indossava, successivamente i pantaloni, e poi...si tolse anche tutto l'intimo, rimanendo così completamente nuda dinnanzi ai miei occhi. Vidi il suo corpo, quel corpo che amavo tanto e che non vedevo da 2 mesi. L'unico corpo al mondo di cui ero innamorata. Rimasi ipnotizzata ad osservarla da cima a fondo, senza dire una parola, perchè non ce ne avevo. A riportarmi coi piedi per terra, però, fu lei che iniziò a parlare.

Roxy: "Io...lo so che mi ami anche per questo, e so che per gli ultimi 2 mesi te ne ho privato lasciandoti a bocca asciutta...ma...ti assicuro che ora mi è passato, quindi...fai pure tutto quello che vuoi..."

Roxy si fece molto coraggio, ed io non ni sarei mai aspettata che avrebbe fatto una cosa del genere così all'improvviso...solo per me. Rimasi scioccata. Devo ammettere che la voglia di saltarle addosso vedendola così senza vestiti era assai alta...ma cercai di trattenermi per fare la cosa giusta. Ormai sapevo quello di cui Roxy avesse realmente bisogno, e decisi di darglielo. Dunque, mi alzai dal letto e, sorridendo, mi avvicinai fino a mettermi di fronte a lei.

Baby: "Grazie. Ma io non ho bisogno di questo. *Tira Roxy a sè e l'abbraccia* Io voglio solo proteggerti e farti stare bene."

Anche Roxy rimase sorpresa. Io la strinsi a me dolcemente, come se volessi che si sentisse il più al sicuro possibile tra le mie braccia. Lei lentamente ricambiò l'abbraccio, e poi versò qualche lacrima.

Roxy: "*Piangendo* I-In realtà...n-non mi è passato affatto!"

Baby: "Lo so..."

Lei affondò il suo viso sulla mia spalla continuando a sfogarsi, mentre io iniziai ad accarezzarle la testa. Dopo qualche secondo, però, sentii che le sue mani, leggermente tremolanti, cominciarono a stringere la presa su di me. Inoltre, il suo tono cambiò.

Roxy: "Però...al contrario di prima, dove ero solo triste e depressa...ora...provo solo un forte senso di rabbia e disprezzo...verso tutti!"

Più parlava e più la sua presa diventava salda e il tremolio aumentava. Affondava le sue unghie su di me, ed anche il suo respiro divenne più affannoso. A me ovviamente non faceva nulla, e quindi la lasciai continuare.

Roxy: "Mi sento...delusa. Gli umani mi hanno delusa. Gli animatronics mi hanno delusa. Il mondo mi ha delusa!"

Baby: "..."

Roxy: "Sento che l'unica persona di cui posso fidarmi...sei tu."

Baby: "...Io non ti deluderò mai."

Roxy: "Lo so per certo."

Come non avevo mai visto Roxy triste, anche in quel caso non la vidi mai così furiosa, neanche quando si arrabbiò con me perchè uccidevo di nascosto. In quel caso poi era rabbia d'amore; ora, invece, era rabbia e basta. Tanta, tanta rabbia.

Ad ogni modo, quella sera finí così, riuscendo a tranquillizzare Roxy e lasciandola addormentare in pace. Nei giorni successivi la situazione era completamente cambiata: Roxy non era più depressa, e glielo si leggeva in faccia...ma non era neanche felice. Il sorriso che aveva sempre stampato in volto era del tutto scomparso, ed ora era diventata....apatica. Aveva di continuo uno sguardo vuoto che non tralasciava alcuna emozione. Anzi, a dire il vero sembrava quasi annoiata. A parte questo, tornò ad essere la Roxy che tutti conoscevano: ricominciò a lavorare bene, tornò a parlare ed uscire con me e, dopo qualche tempo, tornammo anche a fare l'amore insieme. O almeno...così era con me. Infatti, con tutti gli altri divenne piuttosto indifferente, specialmente con Puppet. Non attaccava mai discorso lei, e parlava solo se iniziavano gli altri, ma ad ogni risposta era sempre fredda e diretta. Non apriva mai una conversazione, cosa che invece era sempre solita fare. Insomma...era totalmente gelida. Era frigida.
Per quanto riguarda Pig Patch, Puppet, per evitare qualsiasi altro episodio come quello che si verificò quella volta, divise totalmente gli orari di lavoro di loro due, in modo che non si incrociassero mai durante. Lui non si fece mai più sentire, ed evitava a tutti i costi di incontrarla. Dunque, Roxy era finalmente riuscita a riavere la pace durante il suo lavoro.
Io, naturalmente, dopo Chuck non tornai comunque ad uccidere nessuno, e continuai a mantenere fede alla promessa fatta a Roxy, comportandomi da persona normale, perchè credevo fosse ancora quello che lei volesse, nonostante le parole che mi disse; sì, certo, era arrabbiata col mondo intero, ma non al punto da volerlo morto...Questo era quello che pensavo.

La situazione, dunque, era tornata più o meno alla normalità finalmente...ma ora giungiamo ad un punto cruciale di questa storia.

2 DICEMBRE 2054

Era pomeriggio, ed io stavo svolgendo normalmente il mio lavoro assieme a Puppet nel suo ufficio. Ad un certo punto lei mi chiese di andare a prendere dei documenti nell'archivio del Palazzo, e allora mi recai lì. Durante il tragitto, però, sentii degli spari provenire dalla sala di addestramento militare, stanza in cui l'esercito animatronico pratica i propri allenamenti, tra cui appunto lo sparo attraverso il poligono di tiro presente lì dentro. Allora voi direte che non c'è niente di strano nel sentire degli spari provenire da quella sala...e invece sì, perchè a quell'ora l'esercito non si allena mai. Dunque decisi di controllare chi ci fosse lì dentro, ma non prima di aver consegnato a Puppet i documenti da lei richiesti. Dopo aver fatto ciò, con la scusa di andare a fare altro inerente al lavoro, mi avviai verso la sala di addestramento. Giunta lì, aprii la porta, che era rimasta anche aperta, e appena la varcai vidi che dentro...c'era Roxy!?
Era completamente da sola, e stava al poligono di tiro con una pistola in mano intenta a sparare. Dunque gli spari che sentii prima erano i suoi...ma questo non andava bene: lei non poteva stare lì! Richiusi immediatamente la porta per non farci vedere da nessuno e poi corsi verso di lei chiamandola nel mentre, anche se non mi sentiva perchè aveva indosso le cuffie antirumore. Appena le giunsi vicino la toccai per farmi notare, e lei, con aria scocciata, si tolse le cuffie per sentirmi.

Baby: "Ma che stai facendo?!"

Roxy: "Non lo vedi? Mi alleno."

Baby: "Ma tu non puoi stare qui!! Come hai fatto ad entrare?!"

Roxy: "Ho rubato le chiavi."

Era riuscita addirittura a rubare le chiavi della sala di addestramento militare del Palazzo! Dopo la rivelazione che mi fece l'anno prima, dove mi disse che grazie a me aveva imparato ad uscire e rientrare nel Castello senza farsi scoprire, non mi aspettavo che avesse imparato anche a rubare in modo così eccellente! Ad ogni modo, non avevo il tempo di rimanere sbalordita in quel momento.

Baby: "Sei riuscita a rubare le chia-?! Senti, non puoi comunque rimanere qui, ce ne dobbiamo andare subito!! *La prende per un braccio*"

Roxy: "*Si libera dalla presa* Di cosa ti preoccupi?!"

Baby: "Potrebbe entrare qualcuno da un momento all'altro!"

Roxy: "E quindi?"

Baby: "Te l'ho detto: tu non puoi stare qui!! Passeresti altri guai e in quel caso non potrei farci nulla, perchè sei entrata illegalmente nella sala d'addestramento dell'esercito, di cui tra l'altro io sono il capo ti ricordo, quindi anch'io passerei dei guai!!"

Roxy: "Rilassati. Non sei l'animatronic perfetta che sa fare tutto? Allora troverai una soluzione anche per questo. *Ricomincia a sparare*"

Baby: "Roxy!! Ti prego, davvero! Dobbiamo andar-..."

Non ebbi neanche il tempo di finire la frase...che in quell'esatto momento entrò in stanza un soldato dell'esercito animatronico, e appena ci vide si fermò con sguardo interrogativo.

Soldato: "...Oh, ehmm...scusate, io...ero venuto a prendere una cosa dal mio armadietto, non-non pensavo che..."

Aveva la divisa da apprendista, quindi era un novellino, ma comunque la situazione non cambiava: Roxy ci aveva appena messe nei guai! Nessuno a parte me, Puppet e l'esercito poteva entrare in quella stanza, ed ora che quel soldato aveva visto me e Roxy lì dentro, con lei che aveva addirittura la pistola in mano, avrebbe potuto spifferare tutto, e in un batter d'occhio si sarebbe sparsa la voce fasulla che io, Baby, Primo Assistente della Regina, facevo entrare di nascosto delle persone per farle sparare con le armi dell'esercito. Tutti si sarebbero fatti mille domande, inclusa Puppet, che pensava io fossi uscita dal suo ufficio per andare a svolgere altre pratiche lavorative. E anche Roxy non l'avrebbe passata liscia, specialmente dopo tutti i casini che si crearono con lei a lavoro. Eravamo fottute.

Soldato: "Signorina Baby, cosa succede?"

Baby: "N-Niente! Questa è solo una mia amica che-che voleva sapere come vi allenate voi dell'esercito durante la giornata, e quindi-..."

Mentre cercavo in tutti i modi di trovare una scusa...Roxy iniziò a camminare verso il soldato, con ancora la pistola in mano.

Baby: "...Roxy! Dove vai?!"

Lei non rispose, ma proseguí imperterrita verso l'animatronic, il quale non stava capendo nulla di quello che stesse succedendo. Una volta posizionatasi esattamente di fronte a lui, Roxy iniziò a parlare.

Roxy: "...Scusa, è colpa mia, sono una curiosona, hehe. Credo che questa sia tua."

Soldato: "Oh, o-ok?"

Roxy decise di assumersi tutte le responsabilità per aver maneggiato un'arma così pericolosa senza alcun tipo di autorizzazione, e quindi la porse al soldato, il quale allungò la mano per riprendersela...

...ma quest'ultimo non fece neanche in tempo a realizzare, che si trovò quella stessa pistola puntata alla sua tempia da Roxy, che, con un movimento estremamente veloce e deciso, premette il grilletto, ficcando così una pallottola nella testa del soldato, il quale cadde a terra con un buco in fronte...e privo di vita.

Io, al rumore dello sparo improvviso, sobbalzai e sgranai gli occhi. Non credevo a quello che avevo visto: Roxy aveva appena ucciso una persona sparandole in testa a sangue freddo! Lei, con il viso macchiato di olio schizzato dalla testa dell'animatronic, fece un sorriso a 32 denti contemplando quello che aveva appena fatto, e dopo qualche secondo si girò verso di me, che invece rimasi immobile e ancora incredula.

Roxy: "*Sorridendo* Allora? Che te ne pare?"

Non riuscii neanche a prevedere tutto questo. Pensavo che Roxy stesse seriamente consegnando la pistola al soldato...non pensavo gli avrebbe sparato all'improvviso!

Baby: "C-Co-...Co-Cosa...T-Tu...?!"

Ero senza parole. Era successo tutto così velocemente, e non riuscii nemmeno a prevedere tutto ciò, forse perchè si trattava di Roxy, ovvero l'unica persona al mondo di cui ero incapace di prevedere qualsiasi mossa, ma comunque non mi sarei mai aspettata un simile gesto da parte sua: un omicidio vero e proprio! Questo evento non è nemmeno paragonabile a quello che si verificò con Pig Patch un mese prima, perchè lì Roxy, a seguito di una serie di emozioni represse, diede di matto e non ci vide più dalla rabbia, scattando così in un impeto incontrollato, e difatti, dopo essersi accorta che aveva tentato di strangolare il suo collega, tornò coi piedi per terra rendendosi conto di quello che stava per fare. Ora invece era tutto il contrario: sapeva perfettamente quello che aveva appena fatto! E non provava neanche un senso di rimorso, anzi...sorrideva come una pazza!
Rimasi qualche secondo ad osservare la scena ad occhi spalancati e bocca aperta, ancora senza parole, fin quando Roxy non mi riportó alla realtà.

Roxy: "Hey! Ci sei?"

Io scossi la testa per cercare di riprendermi dallo shock, dopodichè corsi verso il cadavere e cercai un punto in cui nasconderlo. Compresi però che non potevo nascondere da nessuna parte un corpo morto in quella stanza, perchè chiunque se ne sarebbe accorto. Allora decisi di fare una cosa.

Baby: "Vieni qui!!"

Presi Roxy per un braccio e con lei corsi verso il bagno che stava lì dentro. Appena entrate, la portai davanti ad un lavandino, e lì le sciacquai la faccia per toglierle le macchie di olio che le schizzarono addosso. Dopodichè iniziai a parlarle.

Baby: "*Parlando velocemente* Senti, ora tu fai così: vai nel ripostiglio dei bidelli di cui tu sei responsabile, prendi il carrello grande dell'immondizia con sacchi annessi e portalo subito qui!"

Roxy: "Agli ordini!"

Baby: "Ma non correre!! Devi essere il più disinvolta possibile, chiaro?!"

Roxy: "Certo!"

Roxy fece come dissi: si avviò verso il ripostiglio a prendere il carrello con quattro cesti della spazzatura che lei usava sempre durante le giornate in cui si occupava di raccattare i rifiuti. Nel mentre, onde evitare che qualcun altro entrasse all'improvviso e vedesse il cadavere con me al suo fianco, mi nascosi momentamente assieme a questo in un angolo cieco della stanza, in attesa del ritorno di Roxy.

Mentre aspettavo, mi misi a riflettere e a realizzare quello che era appena successo. Un mix di emozioni complesse mi colpirono tutte insieme e senza preavviso.
Ero sorpresa, perchè non avrei mai immaginato in vita mia di vedere Roxy uccidere qualcuno, specialmente in quel modo.
Ero contrariata, perchè aveva appena ucciso una persona all'interno del Palazzo Reale della Big Animatropoli senza un progetto, ed ora entrambe rischiavamo davvero ma davvero grosso, e a me poteva saltare la copertura di una vita...
...Ma ero anche impressionata proprio perchè Roxy aveva appena ucciso una persona all'interno del Palazzo Reale della Big Animatropoli!! L'obiettivo a cui io ambivo da molto tempo ma che non ebbi mai occasione di portare a termine...lo stesso obiettivo che involontariamente mi portò a conoscere Roxy, poichè puntai lei come vittima un anno prima alla mia festa...ora era stato compiuto dalla stessa Roxy!
Non sapevo veramente come reagire a tutto ciò, ma sapevo che a breve avrei dovuto parlare con lei di questo, e lì ormai non potevo prevedere cosa sarebbe successo.

Dopo qualche minuto, finalmente Roxy tornò col carrello. Quindi io uscii dal nascondiglio portando in braccio il corpo del soldato, e lo gettai dentro uno dei quattro sacchi per poi chiudere il coperchio. A quel punto, pulii via anche le macchie d'olio che finirono sul pavimento, rimisi a posto la pistola che usò Roxy per uccidere il soldato, ed infine uscimmo insieme dalla sala chiudendo la porta con le chiavi che lei rubò.
Ci incamminammo così verso la nostra stanza da letto, agendo nel mentre come se nulla fosse successo, facendo finta di chiacchierare normalmente. Inoltre, Roxy sarebbe anche dovuta essere a lavoro a quell'ora, quindi, nel caso qualcuno ci avesse viste, potevo usare una scusa dicendo che, mentre io svolgevo le mie mansioni, avevo incrociato Roxy che stava girando col carrello per raccattare i rifiuti, mettendoni così a parlare un po' con lei.
Quando finalmente giungemmo davanti alla porta della nostra camera, prima mi assicurai che non ci fosse nessuno nei paraggi di quel corridoio, poi staccai dal carrello il sacco in cui c'era il corpo e lo portai dentro la stanza. Successivamente, mentre io rimasi lì dentro, Roxy tornò a posare il carrello nel ripostiglio da cui l'aveva preso. In questo modo, senza farci scoprire, eravamo riuscite a trasportare il cadavere dalla sala di addestramento fino a camera nostra, dentro la quale sarebbe rimasto ben nascosto da tutti, in quanto ci potevamo entrare solo io e Roxy; quella stessa notte poi sarei uscita di nascosto e l'avrei fatto scomparire.

Appena Roxy tornò in stanza dopo aver posato il carrello nel ripostiglio, io corsi a chiudere la porta a chiave, dopodichè mi girai verso di lei guardandola con sguardo sorpreso e colmo di domande, mentre lei aveva un sorriso inquietante stampato in faccia.

Baby: "Io-...Tu-...Cosa-...?!"

Roxy: "Hai perso la capacità di parlare?"

Baby: "Hai appena ucciso un animatronic!?"

Roxy: "Già. È stato divertente!"

Baby: "Ma tu-...Tu non uccidi!!"

Roxy: "Prima no, ma ora...non me ne frega più un cazzo."

Baby: "Di cosa?"

Roxy: "Della gente! Di tutto! Avevi ragione amore, ed io ho sbagliato a farti cambiare in modo così drastico...Ma ora voglio che torni ad essere la Baby che sei sempre stata, voglio che torni ad essere te stessa! E voglio che mi porti con te a commettere i tuoi crimini e delitti, insegnandomi tutto quello che serve per compierli in modo perfetto come fai tu!"

Baby: "Roxy, che diavolo vai dicendo?"

Roxy: "Sto dicendo...che voglio mandare a fanculo tutto e iniziare a divertirmi anch'io! Voglio intraprendere la via che seguivi tu prima che io ti costringessi a smettere! Voglio andare in giro di nascosto ad inondarmi del sangue dei poveri malcapitati che incontro, indipendentemente da chi essi siano! Voglio diventare come te, amore!"

Faticavo a credere che quella che avessi davanti fosse la stessa Roxy che conoscevo fino a quella mattina...e probabilmente era proprio così. L'esperienza traumatica di Tenerife e tutti gli eventi avvenuti nelle successive settimane avevano dato vita ad una nuova Roxy...una Roxy completamente diversa in tutto e per tutto, l'opposto di quello che era prima. Una Roxy...pazza! Proprio come me...

Roxy: "Sai perchè mi trovavo al poligono di tiro a sparare? Perchè voglio imparare a maneggiare questi favolosi strumenti che servono proprio a spegnere la vita di chi voglio io! E inoltre...voglio imparare a difendermi da sola d'ora in poi. Non voglio più dipendere da te. Certo, fin quando ci sei tu vicina a me sono sempre al sicuro da tutto al 100%...ma devo imparare a cavarmela da sola in ogni situazione!"

Baby: "Roxy, io...i-io non so che dire, cioè-..."

Roxy: "Lo so! È uno shock. Ma...mi ami ancora...nonostante questo...?"

Disse questa frase con un tono molto timido e chinando leggermente la testa.
Io ancora ero incredula. Stava succedendo tutto così in fretta. Ma...mi piaceva. Come ho detto prima: appena Roxy uccise quel soldato fui pervasa da una serie di emozioni tutte insieme, e tra queste c'era l'ammirazione per lei perchè era riuscita ad uccidere una persona all'interno del Palazzo Reale facendola franca. Inoltre, proprio vederla ammazzare qualcuno così a sangue freddo come fece...mi mandò in estasi! Fuori ero semplicemente scioccata, ma dentro ero super contenta, e lo divenni ancora di più appena Roxy mi diede il via libera per tornare a fare quello che facevo prima, ad essere di nuovo me stessa, senza più alcun tipo di vincolo. Infine, a causa di tutte queste cose messe insieme...sentivo che mi stavo innamorando ancora di più di quella ragazza. Già prima ero perdutamente innamorata, ma ora ero fottutamente pazza di quella pazza!

Baby: "...amarti?...TU SEI PERFETTA!"

A quel punto, dopo aver realizzato tutto, esplosi dalla gioia e mi lanciai addosso a Roxy abbracciandola e ridendo al contempo, e lei anche era al settimo cielo. Subito dopo la baciai con tutta la foga che avevo in corpo. Queste rivelazioni mi avevano resa felice come non mai, e sentivo che a breve sarebbe iniziata una nuova vita per me e Roxy. Una vita assai più...interessante! Dopo esserci staccate dal bacio, guardai Roxy con aria provocatoria.

Baby: "*Sorride* Dunque...vuoi che ti faccia da maestra, eh?"

Roxy: "Esatto! Insegnami tutto! Ovviamente non potrò mai essere perfetta come te, ma mi impegnerò al massimo per raggiungere i miei limiti! *Prende le mani di Baby* Insegnami a combattare, a sparare, a maneggiare armi affilate. Poi insegnami ad arrampicarmi, a passare inosservata in qualsiasi posto senza farmi vedere. Insegnami tutto quello che sai!"

Baby: "Non sarà affatto facile, lo sai, vero?"

Roxy: "Non mi interessa! Questo ora è il mio obiettivo di vita: diventare come te. Insieme metteremo a soqquadro ogni cosa. Brinderemo col sangue e l'olio delle nostre vittime. Questo mondo sarà nostro... *Tenendo ancora Baby per le mani, si inginocchia a lei guardandola negli occhi* ...mia Regina."

Quel giorno segnò un passaggio importante nella vita mia e di Roxy. Era bastata una serie di eventi tra agosto e ottobre per dare vita a una nuova minaccia segreta per il mondo, quello stesso mondo che, senza volerlo, in poco tempo era riuscito a plasmare una nuova Roxy e a far rinascere la Baby che morì un anno prima.
Quel giorno, oltre ad aver fatto tornare in giro un mostro che era andato in letargo...ne aveva appena fatto sorgere un altro.

~FINE CAPITOLO

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro