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6. "CHI SEI TU?"

12 DICEMBRE 2053

Venerdì sera...
Musica a tutto volume...
Luci puntate sul palco...
E una marea di persone sotto di esso a cantare, urlare e saltare a ritmo.
Quella sera stavo tenendo uno dei miei soliti "concerti" a cui vengo invitata a seguito di qualche evento, e a cui partecipo sempre a unico scopo di beneficenza; già, ad ogni mio singolo spettacolo canoro dal vivo non ci lucro neanche un minimo sopra, ma tutto il ricavato va per combattere una qualsiasi causa mondiale. Faccio questo su mia richiesta sempre per fingere di essere una santa, e con la mia solita frase sdolcinata del tipo "Già guadagno abbastanza facendo la politica, quindi questi soldi li voglio dare a chi li merita davvero. Io, cantando per voi, mi diverto e basta, e mi va benissimo così." con tanto di sorriso annesso. La verità è che non me ne frega assolutamente un cazzo a chi vanno quei soldi, io lo faccio solo per avere l'ennesima ragione popolare per farmi amare dalla gente e farmi passare per l'animatronic migliore che possa esistere agli occhi di chiunque.
Ad ogni modo, quel venerdì sera tenni appunto uno di questi spettacoli, che ormai tenevo almeno una volta al mese, e a cui ogni volta si presentavano sempre centinaia e centinaia di persone tra umani e animatronics. La maggior parte, come anche in quel caso, li tenevo proprio alla Big Animatropoli, ma spesso e volentieri mi recavo in altre zone dell'Italia e anche del mondo, tenendo veri e propri tour di beneficenza. Tutto questo, ovviamente, portando avanti contemporaneamente sia il mio lavoro come Prima Assistente Reale, sia la mia vita nascosta da assassina e criminale.

Eravamo vicini alla mezzanotte, e l'evento ormai era terminato. Dopo aver fatto tutti i saluti e i ringraziamenti del caso con tutta la gente che mi acclamava, mi recai dietro le quinte a prepararmi per andare via, mentre salutavo anche tutti i lavoratori, i collaboratori dell'evento e coloro che erano lì per qualsiasi ragione.
A un certo punto, però, mentre continuavo a sistemare tutte le mie cose, arrivò un animatronic che non mi sarei mai aspettata di incontrare lì, e la serata divenne al quanto interessante.

???: "Hey, Baby!"

Baby: "Mh? *Si gira e vede ???* Oh! Spring Bonnie?!"

Spring Bonnie: "Ciao! Hehe, lo so, non te lo aspettavi."

Proprio lui, Spring Bonnie, il secondo A.I.E. mai creato, subito dopo Fredbear. Lui, assieme a Freddy Fazbear, era l'unico di noi "Primi 5 A.I.E." che non conoscevo di persona, o almeno, con cui non avevo alcun tipo di rapporto. Difatti, le uniche volte in cui lo vidi prima di allora furono quelle in cui ci incontrammo in occasione delle nostre feste di 18 anni, e, anche in quei casi ci scambiammo al massimo qualche saluto, ma non ci eravamo mai parlati veramente. Solo Puppet e Fredbear chiacchierarono un po' con lui, ma io zero, poichè non ne avevo mai avuto l'interesse, ed evidentemente la cosa era reciproca, in quanto anche lui non mi si avvicinò mai per scambiare qualche parola. Ma, a quanto pare, ora era intento a conoscermi meglio, ed io mi incuriosii.

Baby: "Non me lo aspettavo no. Che ci fai qui?"

Spring Bonnie: "Oh beh, vedi, non ci siamo mai parlati veramente, e quindi...sapendo che organizzi spesso questi concerti sono voluto venire qui, così magari ci conosciamo un po' meglio, sempre se non ti disturbo!"

Baby: "Nessuno disturbo! Vuoi andare a bere qualcosa?"

Spring Bonnie: "Volentieri!"

E così, una volta finito di prendere tutte le mie cose, mi incamminai assieme a Spring Bonnie fuori dalla zona del concerto, diretti verso un bar vicino. Intanto iniziammo a parlarci per bene e a conoscere qualcosa l'uno dell'altra.

Baby: "Allora Spring Bonnie-..."

Spring Bonnie: "Oh, ti prego, chiamami pure Spring, o Bonnie, come preferisci!"

Baby: "Va bene, Bonnie. Come mai all'improvviso hai tutta questa voglia di conoscerci meglio?"

Spring Bonnie: "Beh, semplicemente mi sono reso conto che a ogni festa che ci siamo incontrati non ci siamo mai presentati come si deve. Ho parlato con Fredbear e con Puppet, ma con te e l'altro non ho mai avuto un minimo di conversazione, e quindi, per non sembrare uno che se ne frega, ho deciso di farti visita. Tra l'altro, noi ci dobbiamo conoscere, no? Siamo i "Big Five", dico bene? Hahaha."

Baby: "I "Big Five"? Carino, hehehe."

Spring Bonnie: "A proposito, hai idea di dove sia l'altro? Il Freddy? Io non l'ho mai visto! Non è mai venuto a una delle nostre feste, sbaglio?"

Baby: "Non sbagli, e no, non so dove sia o cosa stia facendo. Ha deciso di scomparire da tutte le scene."

Spring Bonnie: "Come mai?"

Baby: "Fredbear mi ha raccontato che fu bocciato all'esame per diventare insegnante, l'unico tra tutti i Fred al mondo! Immagino che, per la vergogna, abbia deciso di non farsi più vedere."

Spring Bonnie: "Oh, mi dispiace per lui..."

Baby: "È una sua scelta. Anche tu però rimani abbastanza nascosto, eh? Nel senso, non ti fai mai vedere nonostante sei uno dei "Big Five", come ci chiami tu."

Spring Bonnie: "Sì. Non mi piacciono tutte quelle attenzioni. Infatti non capisco come tu e Puppet facciate a restare così tranquille nonostante tutto il peso della reputazione che dovete mantenere! Posso comprendere ancora ancora Fredbear, che ogni tanto esce fuori partecipando a qualche intervista e cose così, ma con voi due mi devo complimentare! Inoltre svolgete anche dei lavori pesantissimi, siete davvero incredibili!"

Baby: "Grazie! Davvero!"

Spring Bonnie: "E di che? È la verità!"

Mentre discutevamo, arrivammo davanti al bar. Dunque entrammo e ordinammo qualcosa da bere, e, nel mentre, continuammo a parlare.

Baby: "Ma dimmi un po': tu cosa stai facendo?"

Spring Bonnie: "Niente di che. Attualmente lavoro nel mondo dell'ingegneria pratica in attesa di iniziare la scuola tra 2 anni. Ho deciso di intraprendere questo percorso per..."conoscermi meglio" diciamo."

Baby: "Se avessi voluto conoscerti meglio avresti dovuto puntare sulla tecnologia, non trovi?"

Spring Bonnie: "No, no, fidati, per me è meglio puntare sull'ingegneria."

Baby: "Che vorresti dire?"

Spring Bonnie: "... *Si guarda attorno* Vedi Baby...io ho un segreto che in pochissimi sanno."

Baby: "Un segreto?"

Fu quella affermazione di Spring Bonnie detta quasi sottovoce che mi fece incuriosire ancora di più sulla sua persona. Avevo capito che fosse una cosa abbastanza importante, e quindi mi misi ad ascoltare con più attenzione.

Spring Bonnie: "Già. E visto che, come ho detto prima, ho intenzione di conoscerci meglio, e poichè so che sei un'animatronic buonissima, so che non te lo lascerai sfuggire, vero?"

Baby: "Tranquillo! Di me puoi fidarti."

Spring Bonnie: "Ne sono sicuro. Allora, dunque... Vedi, tutti credono che io sia il secondo animatronic creato da Alessander Nettirn, e che il primo sia Fredbear."

Baby: "Vuoi dirmi che-...?"

Spring Bonnie: "Già, il primo in realtà sono io! È Fredbear il secondo! O almeno...più o meno è così, non del tutto."

Baby: "In che senso?"

Spring Bonnie: "È un po' complicata come cosa da spiegare."

Baby: "Fidati, ne ho sentite di cose complicate in vita mia, hehe. Tu dici, io ti capisco!"

Spring Bonnie: "Va bene, cercherò di essere il più chiaro possibile. In pratica, io, originariamente, ero un comune animatronic senza vita, un vero e proprio robot. Venni creato da Nettirn come "esperimento" prima della creazione ufficiale degli A.I.E.. Ecco, diciamo che io ero un prototipo degli A.I.E.!"

Baby: "Capito."

Spring Bonnie: "Bene. Successivamente, dopo avermi usato come esperimento ma andato male, Nettirn ritentò, però con Fredbear! E ci riuscì! Per questo ufficialmente è Fredbear il primo vero e proprio A.I.E. mai realizzato."

Baby: "Interessante. Peccato che devo tenerlo segreto. Mi sarebbe piaciuto prendere in giro Fredbear per questa cosa, hehehe. Già rode per il fatto di non essere lui il Re, figurati se sapesse questo!"

Spring Bonnie: "Davvero? Hehe, mi spiace per lui. Comunque, dopo aver creato Fredbear con successo, Nettirn tornò da me e, basandosi sul suo modello, riuscì finalmente a dare vita anche al sottoscritto, ma...con una particolarità!"

Baby: "Ovvero?"

Spring Bonnie: "Come ti ho detto prima, in origine ero un normale animatrone senza vita, e, in quanto tale, ero anche dotato di un particolare meccanismo a molla chiamato "spring-locks", che permetteva al mio endoscheletro di comprimersi contro le pareti del mio costume in modo che un umano potesse indossarmi."

Baby: "Mh...va' avanti."

Spring Bonnie: "Ecco, questo meccanismo, in un certo senso, è rimasto dentro di me! Infatti, sono l'unico A.I.E. al mondo ad essere diverso all'interno. Il mio endoscheletro conserva le caratteristiche di questa mia vecchia funzione, anche se, naturalmente, non può essere attivata e un umano non può mica entrare dentro di me e indossarmi."

Baby: "E allora come è rimasta questa tua funzione? Cioè, in cosa sei diverso?"

Spring Bonnie: "Beh, in pratica, quando morirò...tornerò ad essere un normale animatronic, e gli spring-locks torneranno in funzione. In parole povere tornerò a tutti gli effetti a quello che ero prima che Nettirn mi creasse."

Baby: "Wow...Beh, dubito che useranno il tuo corpo come costume indossabile, sarebbe abbastanza macabro, hehe."

Spring Bonnie: "Agli umani neanche converrebbe, se non vogliono rimetterci le penne!"

Baby: "Perchè?"

Spring Bonnie: "Devi considerare il fatto che, da quando Nettirn mi ha dato vita, gli spring-locks si sono disattivati e lo rimangono tutt'ora dentro di me, e, quando io morirò e si riattiveranno, saranno ormai dei meccanismi difettosi poichè rimasti inattivi per molto tempo e si saranno danneggiati; dunque, se un umano provasse ad indossarmi, rischierebbe di far cedere gli spring-locks e...diciamo che non farebbe una bellissima fine, ecco."

Baby: "Ah...interessante..."

Appena sentii queste parole, dentro di me scattò la scintilla. Da animatronic completamente inutile per i miei scopi, Spring Bonnie divenne al quanto interessante. Già... Avrete sicuramente capito quello che avevo intenzione di fare....Inoltre...la notizia della morte di uno dei primi 5 animatronics mai creati avrebbe fatto abbastanza scalpore.
Ormai avevo deciso cosa fare.

Spring Bonnie: "E questo è il mio piccolo segreto. Ti prego, non dirlo a nessuno, altrimenti ricomincerei ad essere famoso e, come ti ho detto prima, non mi va."

Baby: "Tranquillo Bonnie: con me il tuo piccolo segreto è al sicuro!"

Spring Bonnie: "Grazie Baby, grazie davvero! *Finisce il suo drink* Si è fatto molto tardi, sarà meglio che torni a casa. Beh, che dire? È stato un piacere parlare con te!"

Baby: "Il piacere è mio!"

Spring Bonnie: "Spero che ci rivedremo! Ciao Baby!"

Baby: "Ciao, e buonanotte!"

Spring Bonnie: "Anche a te!"

E detto questo, Spring Bonnie uscì dal bar e si diresse verso casa sua, mentre io rimasi al bancone a pensare al segreto che mi aveva appena rivelato.

Baby: "Ci rivedremo di sicuro, puoi starne certo."

Inutile dirvi ciò che mi ero prefissata di fare.
Quella sera lasciai andare Spring Bonnie, perchè era tardi e tutti in quel bar ci avevano visti insieme, quindi sarebbe stato troppo sospetto se fosse morto subito dopo. Allora mi limitai a pedinarlo per vedere dove abitasse, successivamente aspettai qualche giorno e, una sera di quelle...mi intrufolai nella sua abitazione...e lo uccisi.
Eh già, ora avete scoperto che Spring Bonnie, secondo A.I.E. mai creato, non è solo scomparso, ma è morto per causa mia! Già, perchè da quel giorno, da quando lo feci fuori, non venne mai trovato il suo corpo e quindi venne dato per scomparso, e ancora oggi la gente non sa dove si trovi, mentre io lo so benissimo.
Dopo averlo ammazzato (tra l'altro tramite soffocazione poichè non volevo rischiare di manomettere i suoi speciali spring-locks), lo nascosi in un posto molto speciale: in un buio stanzino che si trova nei sotterranei di Rettang, luogo che a breve sarebbe divenuto il nuovo rifugio di Scott Cawthon, così, nella remota possibilità che qualcuno l'avrebbe trovato, avrebbero dato la colpa a Scott per la sua morte.
Avevo in mente diverse cose da fare grazie al suo corpo...ma, ahimè...sapete tutti quanti benissimo che fine abbia fatto poi.
E dunque, questa era tutta la verità sulla fine di Spring Bonnie, ma ora torniamo a noi.

25 DICEMBRE 2053

Dopo il mio ennesimo episodio di pazzia incontrollata davanti a Roxy, verificatosi durante la festa dell'Immacolata, tutto tornò a com'era prima di ciò, ovvero una pacifica convivenza tra me e Roxy in cui ci comportavamo come due autentiche amiche. Non si crearono neanche più quei brevi episodi in cui mi infuriavo a bestia con lei, anche perchè non uccisi nessuno in quel periodo, ad eccezione appunto di Spring Bonnie, unica volta in cui Roxy non lo venne mai a scoprire.
E quindi sì, come appena detto, tutto era tornato normale...o almeno così credevo. Dal mio punto di vista era effettivamente così, ma, pian piano che passavano i giorni, iniziai a notare qualcosa: Roxy era diversa. In che senso? Ve lo dico subito: solitamente, quando parlavamo fra di noi, lei era sempre quella più loquace in qualsiasi discussione avessimo, ma, da qualche giorno a quella parte, notai che si ammutolì molto, iniziando ad accorciare sempre di più le sue frasi, quasi come se non avesse voglia di parlare o non ci riuscisse. Questo accadeva specialmente quando avviavo io una conversazione; a proposito di questo, ecco un'altra cosa che mutò abbastanza: nella maggior parte delle volte era lei quella che prendeva parola per prima, avviando lei le conversazioni, ma, in quei giorni, la situazione si era ribaltata. Ero diventata io quella che parlava di più e che iniziava le discussioni, e, se non lo facevo io, lei era capace di rimanere zitta per tutta la giornata. Solo a volte parlava di qualcosa, e quando lo faceva, come detto poco fa, era molto fredda e veloce con le frasi. Infine, un'altra cosa che faceva sempre prima di questo periodo era guardarmi negli occhi mentre parlavamo o, in generale, buttare degli sguardi su di me per vedere cosa facevo; in quei giorni, invece, non osava posare gli occhi su di me neanche per un secondo, e solo raramente e di sfuggita. Sembrava essere divenuta all'improvviso la ragazza più timida al mondo, e non capivo il perchè. D'altronde, come ormai sapete, lei era l'unica persona al mondo di cui non riuscivo a comprendere i suoi comportamenti e le sue azioni, quindi neanche ci provavo a trovare spiegazioni di questo suo cambiamento.

Ad ogni modo, ormai erano passati quasi 3 mesi dalla nostra convivenza, e arrivammo al 25 dicembre, il giorno di Natale.
Poichè tra le feste più importanti dell'anno, ogni Natale tutto il personale del Palazzo Reale si riunisce nella gigantesca sala da pranzo a consumare tutti insieme il classico pranzo della festa, ed io in quel momento mi stavo preparando per scendere e presentarmi in sala assieme a Puppet, la quale si stava preparando nella sua stanza.
Nel mentre, Roxy stava seduta sul letto a guardare il cellulare come sempre, e anche quella mattinata non accennò una sola parola e nemmeno uno sguardo, ma solo un timido e veloce "Buon Natale" appena si svegliò.
Io ormai ero praticamente pronta per recarmi al pranzo, stavo solo finendo di indossare le mie scarpe mentre ero seduta anch'io sul letto, con Roxy alla mia destra, la quale neanche mi domandò perchè mi fossi vestita così a modo, e non sapeva del pranzo reale di Natale. Allora io, almeno per farglielo sapere, la informai di ciò.

Baby: "Io vado al Pranzo di Natale con tutti i residenti del Castello, quindi tornerò abbastanza tardi."

Lei non disse nulla e non smosse lo sguardo dal telefono.

Baby: "Ti ho lasciato nel montavivande dei piatti che ho "preso in prestito" dalla cucina, così potrai festeggiare anche tu a modo tuo questo Natale, va bene?"

Roxy: "...mhm."

Fu tutto quello che disse.
Io, a quel punto, poichè non volevo passare l'intera giornata con questi pensieri che ormai mi passavno per la testa già da qualche giorno, le chiesi il motivo di questo suo comportamento.

Baby: "Posso sapere cosa ti prende? Perchè da qualche settimana fai così? Non parli e non mi guardi neanche!"

Lei, ovviamente, non rispose. Notai però che cambiò sguardo: continuava a guardare il telefono, ma i suoi occhi facevano presumere un cambio di emozione improvviso, e aveva iniziato a fissare il vuoto, come se stesse ragionando su ciò che le avessi appena detto. Allora, capendo che effettivamente mi stesse ascoltando, continuai a parlarle.

Baby: "Eppure ho fatto come avevi detto: abbiamo iniziato a pranzare e cenare assieme dividendoci i piatti, ma tu ti sei come chiusa e non mi stai più considerando, come se non esistessi proprio!"

Roxy: "..."

Baby: "Perchè? Ho fatto qualcosa che non dovevo fare? Non mi sono neanche più arrabbiata con te! Non sono più impazzita dall'ultima volta. Allora perchè stai facendo così? Me lo vuoi dire?"

Roxy: "..."

Vidi Roxy deglutire e divenire rigida e immobile nella stessa posizione, come se avesse una paura matta di qualcosa. E si ostinava a non rispondere.

Baby: "...Allora...?"

Roxy: "..."

Baby: "..."

Roxy: "..."

Baby: "...Ho capito. *Si alza* Scusa se ti ho intimorita...Ora vado..."

Roxy: "No."

Baby: "*Si ferma* Cosa?"

Roxy: "...Non...Non hai fatto niente, tranquilla...Scusa."

Baby: "E allora dimmi cos'è che non va! Te lo prometto: non impazzisco e non faccio nulla, però ti prego di dirmelo! Non posso passare il Natale in pensiero per te."

Roxy: "No, non...non è per te, davvero."

Baby: "E per che cosa? Ti hanno scoperta? Qualcuno del Castello ti ha vista?"

Roxy: "No..."

Baby: "Il tuo ex-ragazzo ti ha messaggiata dopo tutto questo tempo? Ti ha scritto qualcosa?"

Roxy, a questa mia supposizione, sembrò irrigidirsi ancora di più.

Roxy: "...N-No."

Io, a quel punto, credendo che in realtà il problema fosse questo e che mi stesse mentendo, mi avvicinai a lei e le misi una mano sulla spalla per rassicurarla.

Baby: "Dimmelo se è questo. Se quello stronzo ti ha detto qualcosa ci penso io coi miei modi, se capisci che intendo."

Roxy, incredibilmente, si girò verso di me e iniziò a guardarmi. Aprí anche leggermente la bocca come in segno di stupore. Allora io, pensando che avessi appena detto una cosa che non avrei dovuto dire alludendo all'omicidio del suo ex, cercai di rimediare.

Baby: "Beh, insomma, se questo è quello che vuoi. Se ho esagerato hai ragione, scusa, io-"

Roxy: "No, no, non è questo."

Baby: "Ah no? E che cosa?"

Roxy: "...Baby?"

Baby: "Dimmi."

Lei, contro ogni mia aspettativa, si alzò in piedi mettendosi di fronte a me. Dopodichè iniziò a parlare, o almeno...ci provò. Infatti iniziò anche a tremare leggermente e balbettava come non aveva mai fatto.

Roxy: "Baby io...I-Io non so b-bene il perchè, ma...c'è una cosa che devo dirti."

Baby: "Lo so. Avanti."

Roxy: "I-Io...n-non avrei mai pensato di...cioè, insomma, non... Quando mi hai rapita, certo, non ero felice. B-Beh, chi non lo- chi lo sarebbe..."

Baby: "..."

Roxy: "E-E soprattutto non p-pensavo che io fossi così, ma-mai l'avrei detto, ma..."

Roxy aveva il fiatone e quasi non riusciva a parlare. Cercò di prendere aria e fece un gran respiro tentando di calmarsi. In quei 3 mesi non l'avevo mai vista così...ma forse...stavo iniziando a capire cosa volesse dirmi. Forse avevo capito cos'era che la turbava.

Roxy: "B-Baby io...I-Io...N-Non so come-..."

Il panico prese il sopravvento su di lei a tal punto che, ormai in preda ai tremolii, cadde in ginocchio davanti a me e si mise le mani sulla faccia. Io, a quella scena, avevo capito tutto...e mi avvicinai a lei.

Roxy: "Io non so come dirlo...N-Non so, ma...è-è difficile, i-io...I-Io-..."

Baby: "*Prende con le dita il mento di Roxy e le alza la testa verso di lei* ...Dillo."

Roxy: "..."

Baby: "..."

Roxy: "...ti amo..."

Pronunciò quelle due fatidiche parole con una voce spezzata ma piena di grazia.
Io, dopo averle sentite, sorrisi...probabilmente il sorriso piú spontaneo che avessi mai avuto in vita mia fino a quel momento. E mentre ancora ci fissavamo negli occhi, con i suoi che sbrilluccicavano ed erano sull'orlo del pianto...mi chinai avvicinandomi sempre di più al suo viso...fino a baciarla. Posai le mie labbra sulle sue mentre chiusi gli occhi, cosa che fece anche lei. Sentivo il suo respiro ancora affannato, quindi portai la mano che usai per prenderle il mento sulla sua guancia, accarezzandola per calmarla, e, nel mentre, la alzai riportandola in piedi; lei, con le gambe che ancora tremavano, mise le sue braccia attorno al mio collo per sostenersi e non ricadere in ginocchio.
Continuammo a baciarci per svariati secondi, e dopo esserci staccate ci riguardammo negli occhi senza pronunciare una parola. Io continuavo a sorridere mentre la guardavo, mentre a lei scese una lacrima lungo il viso. Fu a quel punto che mi venne una bella idea in mente.
Misi le mie mani lungo le sue braccia e ricominciai a baciarla...nel mentre iniziai a camminare portandoci entrambe sull'orlo del letto. Dopodichè...la sdraiai dolcemente su di esso, mettendomi sopra di lei e cominciando a baciarle anche il collo. Sentii il suo respiro divenire meno affannato, ma più lungo e profondo.
Nonostante si trattasse di Roxy, ovvero l'unica persona al mondo che annullava tutte le mie abilità perfette, in quel momento sapevo comunque come farla eccitare baciandola e toccandola nei punti giusti, e i risultati si notavano eccome. Continuavo a lasciarle diversi baci attorno al collo e sulle spalle, mentre lei aveva le mani poggiate sulla mia schiena e teneva gli occhi chiusi, in modo da godersi a pieno ogni singolo bacio.
Continuai così per qualche minuto, e ormai lei non aspettava altro...Ma, dopo averla stimolata per bene, feci una cosa che non si aspettava: lentamente mi rialzai, rimettendomi completamente in piedi e lasciando lei ancora sdraiata sul letto in mezzo ai suoi respiri profondi. Poi, come se niente fosse, mi diedi una sistemata al vestito e mi avvicinai verso la porta, diretta al piano inferiore per prendere parte al Pranzo di Natale. Allora Roxy, confusa e ancora sul letto, si alzò col busto e mi fermò.

Roxy: "Che stai facendo?!"

Baby: "*Sorridendo* Vado al Pranzo di Natale."

Roxy: "Ma non puoi lasciarmi così!"

Baby: "Certo che posso. Ti sto lanciando una sfida."

Roxy: "Cioè?"

Baby: "Se davvero mi ami...allora da questo momento in poi, fino a stasera, non ti masturberai e aspetterai il mio ritorno."

Roxy: "..."

Baby: "E se quando sarò tornata avrai superato questa sfida...allora ti farò vedere le stelle."

Roxy: "..."

Baby: "A stasera, Roxy."

Detto questo, ancora con il sorriso stampato sul volto, uscii dalla stanza chiudendomi la porta alle spalle e lasciando Roxanne ai suoi pensieri.
Non ero convinta di aver realizzato bene quello che era appena successo in così poco tempo, ma in quel momento non m'importava. Erano bastate 2 parole a cambiare l'intera giornata... erano bastate 2 parole a cambiarmi completamente la vita.
Roxy aveva appena confessato di amarmi...wow. Doveva essere davvero lei quella pazza, non io. È possibile amare una persona che ti ha rapito, molestato, torturato psicologicamente e che al vostro primo incontro ha tentato di ucciderti? A quanto pare sì, e Roxy ne era la dimostrazione. E il bello è che lei, il giorno in cui l'ho rapita, nominò scherzosamente la sindrome di Stoccolma, ma ora sembrava realmente esserne affetta.
Io, dopo aver sentito la sua confessione, reagii in una maniera talmente spontanea che ancora oggi mi domando se in quel momento fossi veramente io a controllare il mio corpo mentre la baciavo. La verità è che dentro di me non sapevo cosa stessi provando. Al di fuori sembravo la persona più felice di questo mondo, avevo continuamente un sorriso inciso sul volto. Ma perchè? Perchè sorridevo? Dovevo essere invece confusa, ma non lo ero affatto.
Sta di fatto che, in quel momento, come detto poco fa, non pensavo ad altro che a quello che era appena successo e ne ero solo felice, anche se non sapevo appunto il perchè.

Scesi dunque al piano di sotto cercando di velare questa mia felicità per non farla vedere a tutti gli altri, i quali sicuramente avrebbero iniziato a farmi mille domande, e cercai di tenere il mio solito sorriso enigmatico che faccio sempre in pubblico.
Prima di dirigermi nella sala da pranzo mi avviai verso la stanza di Puppet, poichè, come sempre, sarei dovuta presentarmi a tutti assieme a lei. Arrivai dunque davanti alla porta (anzi, al portone) della sua camera, ed entrai senza neanche bussare; non lo faccio mai e sono l'unica persona al mondo a cui è permesso ciò, in quanto migliore amica di Puppet. Mi affacciai dalla porta e la vidi intenta a leggere qualcosa al telefono.

Baby: "È permesso? Sei pronta?"

Puppet: "Eh? Oh, ciao Baby, buongiorno...Sì, sì, arrivo subito, solo un attimo. "E quindi a tutti voi auguro un felice Natale" e bla bla bla, ok..."

Puppet, quando deve pronunciare un discorso davanti a un pubblico, è sempre molto ansiosa e si prepara tutto quello che deve dire prima, ripetendolo a voce più e più volte per impararselo a memoria. Ancora non mi capacito di come possa essere lei la Regina e non oso immaginare cosa farebbe senza di me.

Baby: "Problemi col discorso?"

Puppet: "Cosa? No, no, tutto a posto, sto solo ripetendo."

Baby: "Ripetendo? Sei a scuola? *Ridacchia* Dai, lo sai benissimo che non hai bisogno di tutto questo, basta che tu sia spontanea! Così ti togli solo del tempo prezioso."

Puppet: "Lo so, ma tu sai che sono paranoica in questo, hehe. Comunque di là ci sono tutti?"

Baby: "Tutti! Manchiamo solo noi."

Puppet: "Oh, ok."

Puppet diede l'ultimo sguardo al testo che aveva sul telefono per poi riporre quest'ultimo in tasca. Dopodichè posò alcune cose sulla sua scrivania, si diede un'occhiata allo specchio per controllare che nel suo aspetto fosse tutto in ordine, ed infine si avvicinò a me.

Puppet: "Sono pronta."

Baby: "Allora andiamo!"

Uscimmo dalla stanza ed io le chiusi la porta della stanza. Camminammo come sempre spalla a spalla lungo tutto il corridoio che porta alla sala da pranzo e, una volta giunte lì, io aprii il portone facendo così il nostro ingresso. Appena le porte si aprirono rivelando Puppet al centro del percorso, tutti i presenti fecero partire un grande e sonoro applauso per dare il benvenuto alla Regina, la quale salutò tutti con la mano, ringraziandoli di essere qui.
Nel mentre, tutti presero posto alla grande tavola, e così facemmo anche io e Puppet: lei, ovviamente, si siede sempre al capotavola, mentre io, in quanto suo braccio destro, mi siedo letteralmente alla sua destra, invece alla sua sinitra, quindi di fronte a me, si siede sempre Popgoes the Weasel, il Consigliere Reale, ovvero la terza carica più alta dopo Puppet e me. Mentre tutti si sedettero, io e lei rimanemmo in piedi, io per affiancare quest'ultima durante il classico discorso di fine anno che stava ripetendo poco prima nella sua camera.
Dunque, con tutti gli occhi puntati su di lei, Puppet cominciò a parlare.

Puppet: "Cari amici, cari collaboratori, cari membri della nostra grande famiglia del Palazzo...oggi, mentre ci riuniamo in questo giorno speciale, non posso fare a meno di guardare con gratitudine ai volti che ho davanti. Siamo qui, sotto questo tetto, non solo come colleghi o residenti di queste grandi mura, ma come una comunità unita da legami profondi e da un impegno condiviso. Un impegno enorme e che porta a tutti noi un sacco di sacrifici: quello di tenere in vita questo fantastico popolo! Anche questo è stato un anno di sfide e cambiamenti. Ognuno di voi, con il proprio lavoro e la propria dedizione, ha contribuito a scrivere l'ennesimo capitolo della nostra storia in cui abbiamo dimostrato ancora una volta che l’unità e la forza collettiva sono il cuore pulsante di questo Castello e di questo popolo, e parlo sia agli animatronics, ma anche agli umani presenti qui che contribuiscono con cuore e fatica all'avanzamento di una civiltà amica. Quando guardiamo al futuro, portiamo con noi le lezioni apprese e la speranza che ci spinge a fare sempre meglio. Voi siete il riflesso del nostro impegno comune: lavorare per il bene non solo di noi stessi, ma di chi verrà dopo di noi. Il futuro è nelle nostre mani, e sono certa che con il rispetto, la compassione e la determinazione che vedo in voi ogni giorno, possiamo renderlo sempre più luminoso. Vi invito a celebrare questo giorno e a godervi la compagnia di chi vi è accanto, non solo colleghi, ma veri e propri amici che saranno al vostro fianco per sempre. Brindiamo a un nuovo anno ricco di possibilità e promesse! A tutti voi auguro un felice Natale e un anno nuovo prospero e sereno!"

Come ogni anno, tutti i presenti applaudirono alla Regina e a loro stessi dopo il solito discorso. Solo una mandria di inutili esseri viventi che sono lì unicamente per accaparrarsi il proprio stipendio, fottendosene in realtà della stabilità del proprio Paese.
E così, finito il discorso, il pranzo di Natale del Palazzo Reale potette iniziare, e decine di camerieri entrarono con i vassoi in mano pronti a servire tutti quanti.
Come sempre, mentre si gustano i piatti, si è soliti parlare di qualcosa nel mentre, e, il giorno di Natale all'interno del Castello, è uno dei pochi in cui tra noi parliamo di qualcosa che non sia il lavoro. Ciò, ovviamente, non poteva mancare anche tra me e Puppet, nonostante noi due parlavamo già tanto dei cazzi nostri durante le giornate normali, ma, come ormai saprete, lei non può fare a meno della mia persona.

Puppet: "A proposito Baby, mi sono dimenticata di farti personalmente gli auguri di Natale! Sono proprio una maleducata, scusa, hehe."

Baby: "Ti scusi per questo? Ma va! Dopo non so quanti Natali passati insieme credo che per uno non fa niente, no?"

Puppet: "Vero, ma è comunque brutto che me ne sia dimenticata, specialmente da parte mia che sono la Regina e non dovrei tralasciare nulla. A proposito, mi sono dimenticata di chiamare il Presidente per il nostro incontro di fine anno! Ma ormai credo lo farò domani, anche se è Santo Stefano-..."

Baby: "Puppet, ti prego, per una volta non pensare al lavoro anche mentre festeggiamo! Lo dico per te, davvero. Così ti stressi troppo!"

Puppet: "Lo so, lo so, Baby, dovrei staccare un po' la spina. Per fortuna ci sei tu ad aiutarmi e tenermi sotto controllo, hehe! Sono fortunata ad averti non solo come aiutante, ma come migliore amica."

A quelle parole mi tornò in mente Roxy.
Ancora non riuscivo a mettere bene in chiaro quello che successe, e, soprattutto, non riuscivo a comprendere quello che io stessi provando dentro di me. Come detto prima, la confessione di Roxy mi rese super felice, ma non avevo idea del perchè. Certo, ormai era inutile nasconderlo: la consideravo mia amica, l'unica che avessi mai avuto in vita mia fino a quel momento...ma di certo non ricambiavo quello che lei provava per me. Aveva confessato di amarmi, dichiarando che nemmeno lei sapeva di essere così, ovvero capace di amare anche persone del suo stesso sesso, in quanto fino a quel momento pensava di essere etero. Ma addirittura capace di amare una persona come me? E neanche a dire che mi conosceva per quello che non sono, come Puppet e tutti gli altri. No, lei conosceva perfettamente chi aveva appena dichiarato di amare, sapendo quella che sono in realtà e tutte le cose che commetto durante le mie giornate. Eppure, i tremolii e le sue lacrime versate per l'emozione confermavano l'amore che provava verso di me. Mi amava davvero e non mi capacitavo ancora di come questa cosa fosse possibile. Forse, la sua ostinata convinzione di rendermi una persona buona l'aveva portata ad innamorarsi di me, o meglio, della parte di me che in realtà non esiste ma che lei credeva di sì? Era talmente convinta di riuscire nel suo intento che aveva preso un abbaglio così potente da farle provare tali emozioni verso di me? Non ne avevo idea, ma di una cosa ero sicura: io, a differenza sua, la consideravo solo come un'amica, e ne ero super convinta di ciò. D'altronde, già era un miracolo se dichiaravo di avere un'amica vera, figuriamoci se iniziassi ad amare qualcuno così all'improvviso. Fino a qualche mese fa pensavo di non possedere alcun tipo di emozione; poi, per colpa di Roxy, dentro di me scaturirono la rabbia, la felicità, l'ansia e la paura. Ma addirittura l'amore...quello non sarebbe mai successo! Sarebbe stato veramente troppo e, nel caso, davvero non sarei stata in grado di riconoscermi più!
Nonostante tutto ciò...avevo intenzione di mantenere la mia promessa nel caso Roxy avesse superato la mia sfida per quella giornata...E, in quel momento, non pensavo ad altro: avevo in mente la scena che ancora si doveva avverare e continuavo ad immaginarmi le mille facce che avrebbe potuto fare Roxy nel mentre. E più ci pensavo più mi saliva l'ansia e la voglia di salire di sopra e iniziare l'atto. Volevo solo che quel cazzo di pranzo di Natale assieme a tutti gli altri finisse il più in fretta possibile.
Volevo passare il Natale non pensando al silenzio di Roxy, ma finii col passarlo pensando a cosa sarebbe successo quella sera assieme a lei.

E quindi il Natale passava, il pranzo andava avanti e Puppet continuava a innondarmi di discorsi da amica e cose di cui non me ne fregava assolutamente nulla ma che io ero costretta ad ascoltare e ad assecondare. Per il resto, la tavolata passò abbastanza tranquilla, tra solite chiacchiere e battute tra colleghi.
Verso la fine arrivò anche il momento dello scambio di regali, e vi lascio solo immaginare la quantità di doni che riceve Puppet ogni anno da chiunque all'interno del Castello. Ovviamente tutti le fanno almeno un regalo non per il suo lavoro e per l'impengo che ci mette, ma solo per ricevere un apprezzamento da parte della Regina portando così avanti il proprio ruolo da sottoposti e leccaculo quali sono. Certo, anch'io le faccio ogni anno un regalo speciale (che guarda caso si rivela essere sempre il suo preferito tra tutti quelli che riceve), ma sapete benissimo le mie motivazioni quali sono.
Infine, conlcusa anche questa parte finale dello scambio di doni, il pranzo di Natale giunse finalmente al termine alle 21, e ognuno era libero di tornare nella propria stanza a continuare la serata come meglio credeva.
Io, dopo aver salutato Puppet accompagnandola alla sua stanza, mi avviai verso la mia...e lì l'ansia iniziò a crescere a dismisura.

Il percorso dalla stanza di Puppet alla mia sembrava infinito, e a ogni passo le palpitazioni non facevano che aumentare. Pensavo che quello che mi stesse accadendo fosse a causa di un senso di timore o qualcosa di simile...ma mi sbagliavo, e ancora non lo sapevo.
Una parte di me sperava che Roxy avesse perso la scommessa e che quindi avrei annullato tutto, ma l'altra sperava invece che non fosse così. Da una parte volevo correre indietro e scappare, dall'altra volevo correre in avanti e raggiungere il più in fretta possibile la mia stanza. Ero perfettamente divisa in due e non sapevo a quale parte di me dare retta. In realtà quello che volevo con tutta me stessa era restare normale e tranquilla, e non capivo perchè stessi provando tutta quest'ansia inutile. Ma sapevo di odiarla a morte e volevo solo che finisse. Perciò accelerai il passo e, dopo qualche minuto, ancora avvolta nei miei pensieri, giunsi finalmente davanti alla porta. Mi stanziai di fronte ad essa e cercai di sentire se arrivasse qualche suono dall'altro lato, ma tutto era silenzioso.
Dunque feci un respiro profondo cercando di velare la mia ansia in volto e, dopodichè, aprii la porta ed entrai.

Non feci nemmeno in tempo ad aprire che vidi Roxy alzarsi di scatto dal letto su cui era seduta e iniziare a fissarmi con aria anelante.
Io chiusi la porta a chiave alle mie spalle e iniziai a guardarla negli occhi per cercare di intuire cosa fosse successo durante la mia assenza. Lei rimase in totale silenzio, ma il suo corpo parlava chiaro: fremeva come non mai e faceva dei piccoli movimenti impazienti, come se fosse in astinenza da anni.
Passati dei secondi interminabili, presi io la parola.

Baby: "Allora?"

Roxy: "Allora?! Me lo stai veramente chiedendo?! Guardami!"

La scrutai meglio, e notai che era grondante di sudore...e non solo di quello. Quella era la prova che aveva superato la mia sfida.

Roxy: "Quindi?! Ti basta come prova per farti vedere che ti amo davvero?!"

Baby: "*Sorride e si avvicina a Roxy* L'avevo già capito fin da subito."

Roxy: "Come-...?"

Baby: "Volevo solo farti soffrire un pochino...Considerala un piccola vendetta per tutto quello che mi hai fatto passare in questi mesi."

Roxy: "...sei una stronza..."

Baby: "Una stronza di cui ti sei innamorata."

Dunque, dopo aver detto ciò e aver avuto conferma di quello che volevo...presi Roxy per le braccia e iniziai a baciarla. Lei era ancora in preda alle palpitazioni, mentre io ormai mi ero tranquillizzata del tutto e sentivo di avere il totale comando della situazione. Dopo mesi, potevo dire di avere finalmente io il controllo su di Roxy, e non viceversa.
Iniziai quindi a dirigere questa performance: continuando a baciarci ci avvicinammo al letto e lì, proprio come quella mattina, la sdraiai delicatamente su di esso. Cominciai a baciarla in vari punti del corpo...ma stavolta non mi fermai lì. Con movimenti lenti iniziai a spogliarla, togliendole prima la parte superiore del vestito, e successivamente il reggiseno, mostrando così la sua femminilità. Io la guardai e rimasi come...ipnotizzata. Non era la prima volta che lo facevo con una donna, ma nonostante questo mi sentivo strana e in qualche modo attratta. Roxy notò la mia espressione, allora iniziò a guardarmi negli occhi, come se aspettasse un mio commento, il quale arrivò, ma a bassissima voce, come se avessi appena pensato ad alta voce senza accorgermene.

Baby: "sei bellissima..."

Roxy: "*Sorride* Grazie."

Ormai non stavo ragionando più, il mio corpo si muoveva in automatico e i miei ricordi erano in parte sfocati, quasi come se non riuscissi a capire se tutto quello che stava accadendo fosse un sogno o meno.
Proseguii imperterrita iniziando a spogliarmi anch'io di fronte a Roxy, fino a rimanere entrambe senza vestiti. Da qui sapete benissimo come è continuato il tutto e anche come è finito.

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26 DICEMBRE 2053

La mattina seguente mi svegliai più rilassata che mai. Fu un risveglio davvero dolce e tranquillo...più o meno.
Lentamente aprii gli occhi e pian piano misi a fuoco la situazione: ero nel letto assieme a Roxy, entrambe completamente nude e coperte solo dal piumone. Lei era girata di spalle rispetto a me, abbracciata al suo cuscino, così come lo ero anch'io.
Nonostante sapevo perfettamente quello che successe la sera prima...iniziai a ragionare.

Quella notte fu...una notte strana. In senso positivo.
Durante l'atto persi completamente il controllo su me stessa. Come già detto, non era la prima volta che lo facevo con una donna; oltre ciò, ne avevo fatte di scopate in vita mia fino a quel momento, pure un bel po', con chiunque, anche nei modi più strani. Poichè il mio scopo nella vita è anche provare tutte le cose esistenti al mondo, ho testato qualsiasi tipo di rapporto sessuale. Ma quello che ebbi quella notte con Roxy...mi fece provare delle sensazioni che non pensavo neanche esistessero. E il bello è che fu un rapporto normalissimo tra due donne, nulla di strano, particolare o assurdo. Eppure persi la testa. Mi sentivo come Keanu Reeves nel film Knock Knock, in cui a un certo punto non ha più avuto alcun controllo sul suo corpo e i suoi istinti sessuali. Io avevo sempre il controllo su di me durante qualsiasi atto sessuale che avessi mai avuto, e sapevo perfettamente ogni singolo secondo quello che stava accadendo nel mentre. Ma quella notte non fu così. Maledissi gli umani che dopo la morte di Alessander impiantarono in noi animatronics il chip della riproduzione con conseguente libidine.
Infine, a fine atto...compresi che mi piacque da impazzire e avevo una voglia matta di rifarlo. Non avevo mai goduto così tanto come quella prima volta con Roxy.
Tutto ciò non aveva alcun senso...

Ripensando a questo...iniziai ad agitarmi.
Perchè mi era piaciuto così tanto?! Non riuscivo a capire...
Sentivo che il panico stava ricominciando a prendere il sopravvento, allora, senza rischiare di svegliare Roxy, mi alzai dal letto, ripresi i miei vestiti, e mi fiondai in bagno chiudendomici dentro.
Per cercare di calmarmi mi feci una doccia e dopodichè mi rivestii, ma il tempo che impiegai in quel bagno non servì ad altro che crearmi sempre più domande.
Nessuna scopata mi aveva mai fatto provare tutte queste sensazioni. In realtà non dovrei neanche stupirmi più, in quanto ogni cosa che facevo con Roxy mi faceva sviluppare delle nuove sensazioni dentro di me che non sapevo di avere, ma nonostante ciò non riuscivo ancora a capacitarmi di come fosse possibile...

...E con quella notte arrivai al limite...

Va bene non essere stata in grado di ucciderla la prima volta che ci siamo incontrate.
Va bene essermi bloccata ogni singola volta che ho tentato di ferirla.
Va bene avermi ipnotizzata con il suo canto.
Va bene avermi rischiato di farmi scoprire alla festa di Halloween costringendomi a far esplodere un'intera casa.
Va bene avermi fatta impazzire quando non capivo perchè mi volesse bene.
...Ma questo era davvero troppo.
Se credeva di potermi far provare addirittura amore verso di lei si sbagliava di grosso ed ora mi ero stufata.

Uscii dal bagno con le mani dietro la schiena che nascondevano una "sorpresina" e, una volta tornata in stanza, vidi Roxy già sveglia e rivestita.
Appena mi vide uscire dal bagno mi sorrise e mi salutò con fare leggermente timido.

Roxy: "*Sorridendo* Buongiorno! Dormito bene?"

Baby: "Secondo te?"

Roxy: "Ah non so te, ma io ho dormito una favola!"

Baby: "Mi fa piacere!"

Roxy: "*Nota le mani dietro la schiena* Che hai lì?"

Baby: "Vieni a scoprirlo, avvicinati!"

Roxy: "Qualcosa per me?"

Roxy, pensando fosse una bella sorpresa per lei, si avvicinò a me, ma appena fu abbastanza vicina...la presi di forza e la sbattetti di violenza contro il muro, tenendola ferma con un braccio, mentre dall'altra mano tirai fuori quello che avevo nascosto dietro di me: un coltello, e glielo puntai allo stomaco.
Lei non se lo aspettava e fece un'espressione al quanto sorpresa. Ormai pensava che queste scene non si sarebbero più ripetute, e sinceramente lo pensavo anch'io...ma ci sbagliavamo entrambe.

Roxy: "Ancora?!"

Baby: "Tu mi hai seriamente rotto il cazzo!! Adesso non la passerai liscia!!"

Roxy: "Per cosa te la sei presa questa volta? Perchè abbiamo fatto l'amore e ti è piaciuto?!"

Baby: "Stai zitta!!! Tu pensi di poter controllare la mia mente, e ammetto che per un po' ci sei riuscita! Complimenti! Ma adesso ho finito di giocare."

Roxy: "Io non ho mai pensato di poterti controllare Baby. Il mio unico scopo era cercare di cambiarti, di renderti una persona buona...ma sono finita col perdere la testa per te. Come sia possibile? Non lo so neanch'io e non mi interessa, perchè l'amore è imprevedibile...e mi va bene così."

Baby: "Ah sì?! Mi ami nonostante in questo preciso momento ti stia puntando un coltello dritto alla pancia?!"

Roxy: "Oh, andiamo! È la millesima volta che si verifica questa situazione tra di noi! Lo sai benissimo che non sei capace di-...!"

Contro ogni aspettativa di Roxy...lo feci: la accoltellai.
Con un rapido movimento affondai la lama del coltello dentro la sua pancia interrompendo la sua frase e facendole emettere un lamento spezzato di dolore.

Baby: "*Sorridendo* Come scusa? Non ho capito bene, potresti ripetere?"

Roxy: "...A-...a-..."

Baby: "*Affonda ancora di più il coltello*"

Roxy: "...!"

Roxy iniziò a versare olio dalla bocca, non menzionando tutto quello che stava perdendo dalla ferita che le avevo appena procurato. Io ero felicissima e stavo sorridendo a pieno volto, mentre il suo era immerso in un'espressione di puro terrore e stupore.
Dopo qualche secondo ritrassi il coltello dal suo stomaco, il quale iniziò a perdere olio a non finire, e, nel mentre, Roxy si accasciò al suolo, cercando di reggersi a me con le mani, ma ormai le sue forze la stavano abbandonando, e non riusciva neanche più a parlare, ma solo a emettere versi di dolore.
Ormai distesa al suolo in una pozza d'olio, con solo io che le sorreggevo la testa con la mano dietro la nuca, continuava a fissarmi con occhi pieni di stupore e delusione, non potendo far altro che vedere me che la guardavo con un sorriso a 32 denti mentre finalmente la osservavo morire lentamente.
Infine, la sua vista divenne appannata e, dopo qualche secondo, quegli stessi occhi con cui mi stava fissando...lentamente si chiusero.

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Roxy: "*Lentamente riapre gli occhi* ... *Si guarda intorno e nota che è nel letto di Baby sotto le coperte* ...ma che-... *Fa per alzarsi di schiena ma si blocca di scatto* Ahi-!"

Baby: "*Seduta su una sedia a fianco mentre affila un coltello* Attenta, non fare movimenti bruschi o rischi di far riaprire la ferita. E in quel caso col cazzo che ti salvo un'altra volta."

Roxy: "...*Sposta le coperte e vede che ha il ventre interamente fasciato*...*Si gira verso Baby* ...Che...Che cosa hai fatto...?!"

Baby: "Ti ho ferita a morte e ti ho salvata all'ultimo curandoti la ferita."

Roxy: "...C-Come...?"

Baby: "Mhmh. Sorpresa?"

Roxy: "Perchè...Perchè...?"

Baby: "Perchè mi stai sul cazzo. Semplice."

Roxy: "..."

Baby: "*Continua ad affilare il coltello*"

Roxy: "..."

Baby: "..."

Roxy: "...Come immaginavo."

Baby: "*Smette di affilare il coltello e fissa Roxy* Cosa?"

Roxy: "Stavolta mi hai quasi fatta fuori, ma ti sei pentita all'ultimo e mi hai salvata. Prevedibile."

Baby: "...Io non ho parole di quanto tu sia stupida. L'ho fatto apposta! Per dimostrare che ho IO il controllo della situazione e non TU. Così ora capisci che posso ucciderti in qualsiasi momento."

Roxy: "Sí, certo."

Baby: "...E poi l'ho fatto anche per farti capire che ti sei innamorata della persona sbagliata."

Roxy: "Perchè ti dà così fastidio il fatto che io ti ami?!"

Baby: "*Si alza e la indica col coltello* TU non mi ami!!"

Roxy: "Invece sì!"

Baby: "Ma ti rendi conto che ti ho appena ficcato un fottuto coltello nello stomaco?! E nel mentre ridevo?!"

Roxy: "Sì...ma non mi hai uccisa!"

Baby: "...Tu sei pazza."

Roxy: "Sì, di te! Hehe."

Baby: "..."

Roxy: "Che ci vuoi fare? È più forte di me. Non riesco a darti contro, ti amo troppo!"

Baby: "..."

Ebbene sì: avevo appena ferito a morte Roxy, ma salvata in tempo.
Sebbene lei pensava che mi fossi pentita all'ultimo, in realtà era veramente mia intenzione, e l'avevo fatto davvero per dimostrare di avere ancora il controllo della situazione e soprattutto di me stessa.
E nonostante quello che le avessi appena fatto, lei cercava di giustificarmi in qualunque modo continuando ad affermare di amarmi. Dopo la sua ultima frase...mi si formò un nodo in gola e i sensi di colpa cominciarono a riapparire. Mi sentivo uno schifo per averle fatto così tanto male fisicamente.
Dentro di me volevo esplodere, ma non volevo farlo notare a Roxy, e quindi, per scappare per l'ennesima volta da lei, evitai di dire qualunque altra cosa, e piuttosto posai il coltello che avevo in mano sul comodino e iniziai ad incamminarmi verso la porta d'uscita, diretta alla mia giornata di lavoro.

Baby: "Stai a riposo e non ti muovere dal letto, altrimenti stavolta ti ammazzo sul serio."

Roxy: "Agli ordini!"

Prima di uscire diedi un ultimo sguardo a Roxy per accertarmi che fosse tutto ok e che i punti che le avevo cucito tenessero. Facendo ciò notai lei che mi guardava con aria divertita e...piena d'amore. Non mentiva. Non era un modo per sviarmi o qualche suo strano piano per cercare di scappare o quant'altro. Mi amava davvero e ancora non capivo come fosse possibile, ma evidentemente anche stavolta dovevo arrendermi nel cercare di darmi una spiegazione.
Dopo aver controllato che fosse tutto a posto uscii chiudendomi la porta alle spalle, e mi diressi verso la mia postazione di lavoro.

Ormai le mie giornate erano colme di momenti di riflessione interiore, e quella non fu da meno: varie parti di me combattevano tra loro, ed io non sapevo a chi dar retta. In quel momento, e in realtà fin dal principio, ero certa al 100% solo di una cosa: mai e poi MAI avrei provato qualcosa verso qualcuno in termine emotivo. Una persona non sarebbe mai stata in grado di cambiarmi fino a tal punto. E volevo dimostrarlo, specialmente a me stessa. Ma come farlo?
La risposta mi si palesò immediatamente nella mente. Per dimostrare che non avrei mai provato alcun affetto emotivo nei confronti di qualcuno dovevo compiere un gesto estremo; mi bastava uccidere a sangue freddo una persona con cui ho legato durante il corso della mia vita e alla quale qualcuno potrebbe pensare mi ci fossi affezionata. Roxy ovviamente non ero in grado di farla fuori per motivi ancora a me ignoti, quindi restava una sola persona su cui potevo compiere quest'azione. Credo abbiate capito tutti di chi sto parlando.
Ormai mi ero decisa...dovevo uccidere William Afton!
Era il candidato perfetto: umano che scelsi come mio aiutante nel mio piano di conquista del mondo e col quale, nonostante il suo tradimento, sono rimasta in contatto per cercare di riportarlo sulla giusta via, anche se alla fine gli sono divenuta una "semplice" amica. L'unica persona al mondo (almeno fino a quel momento) a cui rivelai tutto su di me senza poi ammazzarla o torturarla fino al trauma. Era sicuramente colui con cui avevo più rapporti in vita mia, e dunque era perfetto per quello che volevo fare. Uccidendolo una volta per tutte avrei dato la dimostrazione assoluta che io non mi sarei MAI affezionata a qualcuno a tal punto da volerlo tenere in vita a tutti i costi.

La scelta era fatta, ora bisognava scoprire dove si trovava in quel momento.
Dunque, dopo aver finito il mio turno di lavoro, uscii e mi diressi verso il rifugio di Scott a cercare informazioni. Una volta giunta a destinazione notai che non vi era nessuno all'interno, e quindi ne approfittai per intrufolarmi e rovistare un po'. Cercando tra varie scartoffie presenti sulla scrivania dell'uomo cubettoso scoprii una cosa: Scott cercava da tempo un gruppo di sostanze chimiche particolari che gli servivano per la sua macchina della morte. Lessi poi nei suoi appunti che era riuscito a trovare la posizione di queste sostanze: poichè altamente pericolose e illegali, erano custodite in vari laboratori, di cui gli unici due di cui era a conoscenza erano uno in Romania e l'altro in Russia. Non trovai altro.
Notai che questi appunti che scrisse erano abbastanza recenti; dunque iniziai a guardarmi meglio attorno e, grazie alla mia perfetta deduzione visiva, capii che il rifugio era completamente inabitato già da un paio di giorni.
Giunsi quindi alla conclusione che la banda era partita alla ricerca di queste sostanze, e quasi sicuramente si erano divisi in due gruppi: uno in Romania e l'altro in Russia. Ma in quale Paese era andato William? La risposta era semplice: in Romania, poichè lui conosceva perfettamente la lingua locale in quanto proveniva da una famiglia moldava assieme a suo cugino Alessander.

Dopo aver appreso ciò, feci una rapida ricerca su dove si trovasse il laboratorio in questione e il gioco era fatto: avevo appena scoperto dove si trovava William.
Ora dovevo solo andare fino a lì, ma anche questo problema fu abbastanza semplice da risolvere: mi recai da Puppet e, tramite varie scuse che mi inventai, le dissi che occorreva la mia presenza in Romania per delle questioni lavorative sulla causa di privilegi umani-animatronics. Lei, come sempre, ci cascò e mi organizzò un volo per il 28 dicembre.
E così, quel giorno, mi recai in Romania con l'intento di uccidere William a sua insaputa, ed ero più convinta che mai di ciò.

29 DICEMBRE 2053

Mi trovavo lì, il giorno dopo il mio arrivo, precisamente nella cittadina di Cernavodă, dove vi era l'impianto nucleare in cui erano custodite le sostanze che cercava Scott. Ma io non ero interessata a questo; il mio scopo era tutt'altro.
Erano all'incirca le 18 di sera, ed ero diretta in una piazzetta in cui in quel momento si stava tenendo una festa di pre-Capodanno. Mi stavo dirigendo lì poichè sapevo che avrei trovato William. Facendo le mie supposizioni ero giunta a questo: mentre gli Shadows si erano recati in Russia, Will era giunto in Romania assieme a Scott, e in quel momento si stava effettuando il colpo che avevano pianificato per rubare le provette dal laboratorio. Mentre Scott si intrufolava al suo interno per il furto, William era stato incaricato di bloccare la movida e creare un grosso diversivo organizzando appunto questa festa che, a causa dei forti rumori che creava tra folla e canzoni a tutto volume, e per via della sua vicinanza al laboratorio in questione, creava la giusta distrazione alle guardie locali permettendo quindi a Scott di girare con più tranquillità.
Una volta compreso tutto ciò, mi recai lì per cercare William; pensavo sarebbe stato leggermente più complicato a causa della folla e del caos generale, e invece lo trovai immediatamente.
Dove si trovava? Beh...

...era esattamente al centro del palco che si affacciava sulla piazzetta.
Esatto: si stava preparando per partecipare lui stesso al festival musicale organizzato da lui come diversivo. Era inoltre vestito con un costume del classico folklore rumeno e non si era truccato la pelle di rosa come faceva solitamente, lasciando così il suo colore violaceo visibile a tutti. Lo fece probabilmente perchè così lo spacciava come travestimento assieme a tutto il resto.

Io, una volta giunta lì, mi arrampicai su una serie di impalcature che erano state erette per manutenzione di edifici, in modo da tenere sotto controllo tutta la zona e per evitare la folla. Volevo aspettare che William finisse il suo "concertino" per poi ucciderlo lontano da tutto, ma, non appena iniziò la canzone da lui performata, mi venne in mente un'idea simpatica...

William: "*Sul palco inizia a cantare*...🎵Codrule cu frunză deasă,
Cred că mi-am găsit mireasă...🎵"

Baby: "*Osserva da sopra le impalcature*"

William: "🎵Nistrule cu apă lină,
M-am pierdut și ea-i de vină...🎵"

Baby: "*Inizia ad avvicinarsi verso il palco dall'alto*"

William: "🎵I-am cântat eu doine multe,
Pân-a vrut să mă sărute ea...🎵"

Baby: "*Si guarda intorno mentre si avvicina*"

William: "🎵Păi, am cântat-o, am dansat-o,
În tot felul răsfățat-o.🎵"

Baby: "*Trova l'entrata al backstage del palco, posizionato in alto*"

William: "🎵Soarele, Soarele...Soarele și Luna!
Ne-or ține, ne-or ține...ne-or ține cununa!
Soarele, Soarele...Soarele și Luna!
Ne-or ține, ne-or ține...ne-or ține cununa!🎵"

*Mentre William performa la canzone assieme a dei musicisti che lo accompagnano, Baby entra nel backstage e trova un tecnico umano incaricato di sorvegliare la stanza. Senza indugi, Baby gli arriva alle spalle e lo uccide spezzandogli il collo. Fatto ciò, inizia a rovistare nel backstage cercando costumi e travestimenti.*

William: "🎵Soarele, Soarele, Soarele și Luna!
Ne-or ține, ne-or ține, ne-or ține cununa!
Soarele, Soarele, Soarele și Luna!
Ne-or ține, ne-or ține, ne-or ține cununa!🎵"

Baby: "*Si trucca e traveste anche lei col folklore rumeno*"

William: "🎵I-am promis miresei mele,
Nuntă sub un cer cu stele...🎵"

Baby: "*Esce dal backstage e si affaccia da un balcone che dà sul palco*"

William: "🎵I-am dat în a șaptea seară,
Un inel cu piatră rară...🎵"

Baby: "*Salta e atterra sul palco dietro William*"

William: "🎵Soarele și Luna...🎵"

Baby: "*Canta*🎵Soarele și Luna!🎵"

William: "*Si gira e vede Baby* 🎵Ne-or ține cununa...???🎵"

Baby: "*Sorride*🎵Ne-or ține cununa!🎵"

William&Baby: "🎵Soarele, Soarele, Soarele și Luna.
Ne-or ține, ne-or ține, ne-or ține cununa!🎵"

*A quel punto William si chiede cosa ci faccia Baby lì, mentre lei si avvicina a lui. Appena sono vicini, Baby si avventa su William, ma lui si difende e iniziano a combattere sul palco davanti al pubblico e alla band che, ignari, credono sia tutta performance. William crede sia solo una sceneggiata di Baby, ma non sa quale sia realmente il suo scopo."

William: "*Smette di combattere* 🎵I-am promis...miresei mele.
Nuntă sub...un cer cu stele.
I-am dat în...a șaptea seară.
I-am dat în a șaptea seară,
Un inel cu piatră rară.
Soarele și Luna.🎵"

Baby: "🎵Soarele și Luna!🎵"

William: "🎵Ne-or ține cununa.🎵"

Baby: "🎵Ne-or ține cununa!🎵"

William&Baby: "🎵Soarele, Soarele, Soarele și Luna.
Ne-or ține, ne-or ține-🎵"

Baby: "🎵-ne-or ține cununa!!🎵"

*Dopo quest'ultimo verso, Baby corre verso William e gli sferra un pugno in pancia talmente potente da scaraventarlo via dal palco sotto le impalcature. Entusiasta del gesto appena compiuto, lei continua a cantare finendo così la canzone tra gli applausi ignari del pubblico, e dopodichè corre e si posiziona davanti a William ancora a terra.*

La mia entrata ad effetto era compiuta.
La gente, convinta che fosse tutto una scena programmata, si mise ad applaudire. Com'è facile ormai far del male a qualcuno anche in pubblico! Troppo facile.
Comunque, una volta terminata la performance, mi fiondai sul punto in cui era atterrato William e, con un sorriso da pura pazzoide impiantato sul volto, mi fermai davanti a lui, il quale era ancora a terra a riprendersi dal colpo appena subito. Non si aspettava una simile azione da parte mia nei suoi confronti, e quindi era anche destabilizzato mentalmente, cercando di mettere in chiaro le idee.
Appena mi vide davanti a lui, fece una faccia mista tra il sorpreso e l'arrabbiato e mi parlò.

William: "Baby, ma che cazzo-!?!"

Baby: "Temo proprio sia arrivata la tua ora, Will!"

A questa mia frase rimase pietrificato, ma, dopo aver anche capito che non stessi scherzando, guardandomi bene in faccia, si rialzò velocemente e iniziò a scappare, arrampicandosi sulle impalcature sulle quali vi ero io sopra poco prima.
Io lo lasciai fare, così si sarebbe allontanato dalla folla e l'avrei potuto fare fuori con più tranquillità; si stava scavando la fossa da solo fuggendo via da quella zona.
Dopo avergli fatto prendere abbastanza distanza, iniziai ad inseguirlo arrampicandomi anch'io, e così cominciò un inseguimento lungo tutte le impalcature affiancate agli edifici.
Molto probabilmente in quel momento William non ci stava capendo niente: io, che dopo anni passati assieme in cui non ho avuto neanche una minima intenzione di torturarlo o quant'altro, ma ci fu solo quell'episodio in cui ci prendemmo a botte dopo la sua decisione di abbandonarmi, di punto in bianco l'ho raggiunto fino in Romania solo per ucciderlo. Sicuramente era spaesato, ma aveva compreso che stessi facendo sul serio, e dunque se la diede a gambe cercando di sfuggirmi, nonostante sapesse benissimo che è completamente inutile. È curioso: anche se William è colui che mi conosce meglio di tutti al mondo, sa che sono perfetta in qualsiasi cosa e che quindi in un inseguimento vinco sempre io, stava comunque cercando di scappare. Questa è la prova che gli esseri umani (ma anche gli animatronics) sono solo dei coglioni che cercano di fuggire dalle situazioni improvvise facendo tutt'altro che ragionare.
Comunque, Will continuava a saltellare da una parte all'altra, palesemente impanicato, mentre io, col sorriso perenne stampato in volto e gli occhi fissi su di lui, mi stavo divertendo come non mai, convinta al 100% di volerlo uccidere, senza neanche un minimo rimpianto. Questa era la Baby che conoscevo: di ghiaccio, priva di qualsiasi emozione, e che se si pone un obiettivo lo porta a termine senza alcun problema, schivando tutti gli ostacoli.
L'inseguimento durò un paio di minuti. Ormai eravamo molto in alto e William poteva correre solo in avanti...ma, ovviamente, a un certo punto il percorso sulle impalcature terminò, e lui finì in un vicolo cieco: davanti a lui e alla sua destra c'era il muro di un edificio, mentre alla sua sinistra c'era il vuoto. Infine, dietro di lui...c'ero io. Lo raggiunsi. Lui aveva il fiatone, invece io stavo una favola. Mi pulsava solo a mille la voglia di ammazzarlo una volta per tutte.
Senza aspettare altro tempo, tirai fuori dalla tasca un coltello, e poi mi avventai su di lui spingendolo contro il muro che c'era di fronte, bloccandolo contro di esso. Lui cercava di porre resistenza e di liberarsi, ma era tutto inutile.

Baby: "Ohh! È finalmente arrivato il momento di dirci addio per sempre!"

William: "Baby-...gh...Perchè-...!?!"

Baby: "Mi spiace Will, ma ciò che va fatto va fatto! Sono stufa di vivere in questa situazione di merda!"

William: "Gh-...! *Cerca di liberarsi*

Baby: "Addio...William Afton!"

Mentre col braccio sinistro lo tenevo vincolato al muro, alzai il destro con cui impugnavo il coltello, e, con un movimento veloce e ben deciso...affondai il colpo su William...

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...ma fermai la mano a pochi centimentri dal suo viso.

Mi bloccai. Come se ci fosse un qualcosa di invisibile che mi fermava e mi impediva di affondare l'arma su di lui. Non so come spiegarlo.
William, che vedendo il coltello arrivargli addosso chiuse gli occhi aspettandosi il peggio, li riaprì e vide la lama ferma a pochi centimetri davanti a lui. Spostando lo sguardo su di me...vide che ero impietrita, e il mio sorriso era svanito di colpo.

Baby: "Cosa-...?

William: "...?"

Non riuscivo ad affondare il coltello. Non ci riuscivo, ero completamente immobilizzata. Non sapevo che cazzo mi stesse succedendo, ma una cosa la sapevo: era esattamente la stessa e identica situazione che si veniva a creare ogni volta con Roxy quando tentavo di ucciderla.

Baby: "P-Perchè...? Perchè...!?!"

William: "Ehm...Baby...? Tutto bene?"

Baby: "Io-...Io non capisco...non capisco...!!"

Iniziai a tremare senza sosta. I miei occhi erano sgranati e cominciai anche ad ansimare. Ero nel panico più totale.

William: "Baby-...?"

Baby: "No! No...non è possibile!!"

A quel punto, non sapendo più cosa fare...iniziai a indietreggiare. Mi staccai da dosso a William e cominciai a camminare lentamente all'indietro mentre continuavo a fissarlo, come se avessi una paura matta di lui, e, forse, in quel momento era proprio così.
Will era confuso. Come me non stava capendo cosa stesse accadendo, e cercava risposte.

William: "Baby!"

Baby: "No, no, no! Stammi lontano! Io-...Io non-..."

William: "BABY!!!"

Senza accorgermene, continuando ad andare all'indietro...arrivai alla fine dell'impalcatura e misi per sbaglio un piede fuori, perdendo così l'equilibrio. William cercò di avvertirmi e di correre verso di me per salvarmi, ma non ci riuscì. Persi completamente l'equilibrio...e caddi nel vuoto...

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Mi risvegliai lentamente, emettendo piccoli versi in preda ad un terribile mal di testa che non avevo mai provato in vita mia. Mi misi una mano sulla testa, come se volessi alleviare il dolore.
Guardandomi attorno vidi che mi svegliai in un piccolo letto all'interno di una stanza rustica con anche un caminetto acceso. Fuori era buio e non vedevo nulla, anche perchè ero lontana dall'unica finestra presente lì dentro.
Toccandomi meglio la testa notai che era fasciata in un punto, e se lo toccavo mi faceva un male cane, quindi evitai di farlo.
Non potetti far altro che aspettare mettendomi seduta sul letto, perchè non avevo proprio le forze per alzarmi. Non mi ero mai sentita così. Mi facevo schifo. Non risucivo neanche ad alzarmi dal letto, ma come cazzo mi ero ridotta così?! Cercai di non pensarci ma mi era impossibile. Ed era anche infattibile realizzare tutto ciò.
Rimasi una decina di minuti a riflettere nonostante il mal di testa, fino a quando si aprì una porta, da cui entrò William.

William: "Oh, sei sveglia. Buongiorno! O dovrei dire...buonanotte!"

Baby: "...Che ore sono?"

William: "Le 3 di notte!"

Baby: "Mmmh..."

William: "È stata una bella caduta, chiunque ci avrebbe lasciato le penne! Ma tu...sei tu! E a quanto pare per te è impossibile morire."

Baby: "Sì, ma ciò non lascia la possibilità che mi sia rotta qualcosa...Aaaa, mi fa malissimo la testa!"

William: "Mh! Una rotella fuori posto a te può solo renderti una persona migliore!"

Baby: "Già..."

William: "*Guarda Baby*"

Baby: "..."

William: "...Allora?"

Baby: "Cosa?"

William: "Mi vuoi dire che cazzo sta succedendo? È da qualche mese a questa parte che ti stai comportando in modo decisamente strano...Cioè, più del solito!"

Baby: "Lascia stare, non ti riguarda."

William: "Alla faccia della riconoscenza per colui che ti ha salvato la vita nonostante poco prima tu abbia tentato di ucciderlo!"

Baby: "...Perchè mi hai salvata?"

William: "Non farti strane idee! Ti avrei lasciata lì agonizzante senza problemi. Ho solo un codice morale che mi obbliga ad aiutare chiunque, persino una come te. Lo faccio per...insomma...redimermi da tutto quello che Scott mi obbliga...CI obbliga a fare durante le giornate..."

Baby: "Uccidere non è mai stato il tuo mestiere...eppure non sei affatto male!"

William: "Stai zitta ti prego."

Baby: "Non sai apprezzare i tuoi stessi pregi, hehe- *Fitta alla testa* Ahi...!"

William: "Ringrazia che sono comunque il cugino del tuo creatore, altrimenti non sarei mai riuscito a farti quello! *Indica la fasciatura*"

Baby: "È la prima volta che ti sento enunciare un lato positivo di essere suo cugino!"

William: "Il lato positivo non è per me, ma per te!"

Baby: "..."

William: "...Dunque! *Si siede su una sedia davanti a Baby* Io aspetto! Pretendo delle spiegazioni, ORA. Specialmente dopo che per la prima volta hai tentato di farmi fuori!"

Baby: "...È complicato...e soprattutto mi riempie di vergogna..."

William: "Temo proprio che tu di vergogna sia già piena fino all'orlo per tutto quello che combini durante le tue giornate, quindi non cambierebbe molto le mie considerazioni su di te."

Baby: "...Va bene..."

William: "Sono tutto orecchie!"

Baby: "...C'è...una ragazza. Una ragazza animatronica che ho conosciuto durante il mio diciottesimo ad ottobre..."

E quindi raccontai tutto a William. Ogni cosa nei minimi dettagli. Dal primo incontro quando non fui in grado di uccidere Roxy, fino a quando abbiamo fatto sesso nel mio letto il giorno di Natale. Gli ho raccontato di quando l'ho portata sul tetto costringendola ad uccidere quel ragazzo, del disastro che è successo durante la festa di Halloween e di quando sono impazzita nel bagno tagliandomi e scrivendo quella poesia sullo specchio. Insomma, gli ho detto letteralmente tutto. Nonostante lui non mi avesse esplicitamente chiesto di dirgli ogni singola cosa, volli farlo io. In realtà non mi accorsi nemmeno di quanto mi fossi messa a parlare...ma ne avevo bisogno. Per la prima volta in vita mia avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno, e William, incosciamente, era l'unica persona al mondo con cui potessi farlo. E quindi lo feci. Gli dissi anche perfettamente ogni singola emozione che provai assieme a Roxy e tutti i vari sbalzi di umore che ebbi, e come mi ci sentivo durante.
Lui rimase lì ad ascoltare tutto, non distogliendo mai l'attenzione nemmeno per un secondo. Sembrava che ci tenesse molto a sapere bene tutto quanto.

Baby: "...E questo è quanto. L'ultima cosa è stata questa: venire fino a qui in Romania solo per ucciderti e dimostrare a me stessa che non provo e non proverò mai nulla per niente e per nessuno...ma evidentemente ho fallito pure in questo."

William: "..."

Baby: "Quando stavo per accoltellarti, e quando mi sono bloccata...ho visto lei. Ormai la vedo ovunque...Mentre ti tenevo fermo al muro mi sono riapparse in mente tutte le volte che ho fatto la stessa cosa a lei...e tutte le volte puntualmente non sono stata in grado di portare a termine niente. Tranne l'ultima volta, qualche giorno fa, quando sono riuscita effettivamente ad accoltellarla e ad ucciderla quasi, ma l'ho salvata appena in tempo e, dopo aver fatto ciò...mi sono sentita una merda..."

William: "..."

Baby: "Io non so che cazzo mi stia succedendo William...Non ne ho la minima idea! So solo che voglio che finisca il più in fretta possibile..."

William: "...Cioè...Davvero? Davvero TU non capisci perchè ti succede tutto questo?"

Baby: "È quello che ti sto dicendo dall'inizio."

William: "No vabbè io non ho parole! *Si alza dalla sedia* HAHAHA! Non ci posso credere!!"

Baby: "Continua a prendermi in giro, è quello che mi merito..."

William: "No, non è per questo!! Io rido perchè il motivo di tutto ciò che ti sta accadendo è una cosa così banale che ci arriverebbe pure un bambino! E invece tu non ci hai minimamente pensato!!"

Baby: "...Cioè?"

William: "...Sei innamorata!!!"

Baby: "Ma sei coglione?! Ovvio che ci ho pensato, ma l'ho scartata subito come idea perchè, come ti ho detto, io NON POSSO INNAMORARMI, lo vuoi capire!!? Non esiste!!!"

William: "Oooh ma dai, accetta la realtà per una volta, soprattutto ora che è così evidente!"

Baby: "Ma evidente cosa!? Ti sei per caso dimenticato chi sono IO? Circus Baby!? L'animatronic pazza, un vero e proprio automa che non prova emozioni e che è capace di tutto?!"

William: "Beh, da come mi hai raccontato tu, mi pare che questa Roxy abbia smentito in pochi mesi tutto ciò, o sbaglio?"

Baby: "..."

William: "Perchè non ti arrendi e ammetti di essere anche tu una persona normale?...Più o meno. Ovvero un'animatronic che come tutti prova sentimenti e che ha delle debolezze? Tu pretendi di essere perfetta e di essere totalmente apatica. Beh, indovina un po'! Anche questa è una caratteristica da "persona normale", ovvero il provare a nascondere quello che si è veramente cercando di far apparire tutt'altro agli occhi degli altri. Me lo dicesti tu tempo fa, ti ricordi? "Siamo alla continua ricerca di fandonie sulla nostra immagine, ma se ci guardassimo in terza persona noteremmo che siamo esattamente quello che cerchiamo di non essere". In questo caso tu stai cercando di non essere quello che sei: un'animatronic sì anormale e pazza...ma con aspetti e sentimenti come tutti gli altri. Niente e nessuno al mondo è PERFETTO al 100%, e tu ne sei la dimostrazione."

Baby: "..."

William: "E allora dai, ora che sai di essere così, lascia libera la tua parte emotiva che hai appena scoperto! Lo so, è difficile, è la rivelazione di una vita...ma se come dici tu sei capace di tutto, allora sarai capace anche di accettare questa parte di te."

Baby: "...Forse...Forse ci proverò."

William: "Vedi? Ci voleva tanto?"

Baby: "È che...è strano...troppo strano e patetico."

William: "Ma tu sei patetica!"

Baby: "Già.*Ridacchia* Hai ragione."

William: "...Quindi ora che farai?"

Baby: "...Tornerò in Italia...e rivelerò a Roxy i miei sentimenti."

William: "Magnifico! Sì, sarebbe anche il caso, perchè io a breve dovrei sgombrare questo posto!"

Baby: "A proposito, dov'è Scott?"

William: "Mi ha detto di restare qui in questo piccolo rifugio che ci siamo procurati, mentre lui, dopo aver effettuato il colpo al laboratorio, è subito tornato in Italia. Io lo dovrei raggiungere oggi. Ha detto di fare così per far disperdere meglio le tracce e non farmi scoprire per aver creato il diversivo della festa."

Baby: "Capito. E gli Shadows?"

William: "Dovrebbero stare ancora in Russia, devono ancora effettuare il loro colpo. In realtà...sono abbastanza in pensiero per loro, spero vada tutto bene."

Baby: "Magari domani al telegiornale leggi la notizia del loro arresto, o addirittura della loro morte!"

William: "...Ora avrai pure dei sentimenti, ma resti la stessa stronza di sempre."

Baby: "Questo non potrò mai cambiarlo!"

William: "Eh già."

E dunque era successo: avevo appena ammesso di avere un lato emotivo e...di essermi innamorata. Ancora non potevo crederci. Davvero una persona era stata in grado di farmi provare amore verso di lei? A quanto pare era così. Il bello è che non sapevo neanche il perchè, non sapevo cosa ci vedessi di così bello in Roxy fino a tal punto...eppure, qualunque cosa essa fosse, mi attraeva a lei, e io non me ne rendevo conto.
La prova definitiva venne nelle ore successive, quando William partí per tornare da Scott e io rimasi in quella casetta aspettando di rimettermi in sesto: durante quelle ore a letto, pensando a cosa avrei detto a Roxy al mio ritorno, mi sentivo in imbarazzo e facevo fatica a ragionare. Ma, pensando a Roxy e basta...mi veniva da sorridere...mi sentivo felice. Non avevo il controllo sulla mia mente ed era una sensazione stranissima.
Chi era quella ragazza?
Da dove era sbucata fuori?
Perchè mi faceva provare tutto questo?
Mi sentivo veramente stupida. Nessuno al mondo era mai stato in grado di sottomettermi in alcun modo...e all'improvviso, una banale ragazza animatronica ci era riuscita senza neanche volerlo, anzi! Ero stata io a iniziare tutto questo. Stavo facendo realmente tutto io.
Continuavano a flasharmi davanti agli occhi immagini di Roxy. Vedevo lei che mi sorrideva...con quel sorriso che faceva ogni volta che mi guardava, specialmente dopo essersi confessata a me...e ora invece toccava a me. Toccava a me confessarmi a lei, e solo ora capivo ciò che provava durante quei giorni in cui taceva. Avevo una voglia matta di parlarle, ma non ci riuscivo, e ogni volta che provavo a pensare a come gliel'avrei detto mi bloccavo.
Pensavo che non avrei mai provato in vita mia tali sensazioni, e invece... Essere "normali" fa proprio schifo.

Ad ogni modo, passò la giornata e, una volta guarita e passato il mal di testa, tornai all'hotel in cui alloggiavo per quei giorni. Successivamente passai un'altra notte lì e, il giorno dopo, il 31 dicembre, mi preparai per tornare a casa.
La mattina mi aspettava all'aeroporto lo stesso aereo privato che mi portò in Romania. Salii a bordo, diretta verso la Big Animatropoli.
Inutile dire che anche durante quell'ora e mezzo di volo i miei pensieri erano fissi su Roxy e su quello che le avrei detto, cosa che tra l'altro non ero stata in grado di elaborare; non riuscii a preparare un discorso, quindi mi arresi e decisi di parlare pensando tutto al momento. Però una cosa la volevo fare...
Cercai di farmi coraggio e presi il telefono dalla tasca, col quale poi inviai un messaggio a Roxy.

Baby: "~Sono quasi tornata a casa. Ti devo parlare~"

Fu tutto quello che riuscii a scrivere. Un freddo e breve messaggio. Almeno così mi ero tolta il pensiero di prepararla mentalmente al fatto che avessi una cosa importante da dirle, e non dovevo farlo a voce.
Lei mi rispose quasi subito attraverso un vocale che ascoltai.

Roxy: "-Ah, sì? Sei quasi tornata? Ehmm...c'è un piccolo problema...Non credo mi troverai in stanza. Hehe.-"

Baby: "~In che senso?~"

Roxy: "-Beh, vedi...durante tutte le volte che ti ho pedinata negli scorsi mesi ho imparato ad uscire e rientrare nel Castello da sola, senza farmi vedere. Quindi in questi giorni ne ho approfittato e sono uscita un po'...Scusa...-"

A quest'affermazione rimasi abbastanza scioccata...ma azzardai un mezzo sorriso.
Non potevo credere che fosse riuscita a imparare cosa simile. Uscire o entrare nel Palzzo Reale senza farsi vedere da nessuno è una vera e propria impresa, e non tutti ne sono capaci. Per me è un gioco da ragazzi, ma per la gente comune è letteralmente quasi impossibile! E invece Roxy, grazie a me, aveva imparato a farlo da sola...Wow. Quella ragazza continuava a riempirmi di sorprese.
Mentre lei continuava a rispondermi attraverso vocali io continuavo a scriverle, perchè ancora non avevo il coraggio di parlarle a voce, anche solo attraverso dei messaggi. E comunque non risposi a quello che mi aveva appena rivelato, ma proseguii col mandarle messaggi freddi e privi di emozioni, anche perchè era l'unico modo per velarle in quel momento.

Baby: "~Dove ti trovi adesso?~"

Roxy: "-Nei campi fuori Città, ho camminato un bel po'!-"

Baby: "~Perfetto. Resta lì. Ti raggiungo.~"

Scritto ciò, riposi il telefono in tasca. Ancora sorridevo un pochino al pensiero di quel che mi aveva appena detto. Senza volerlo, feci da "maestra" a Roxy per insegnarle una tale complicata azione!

E dunque aspettai di atterrare. Esattamente come a Natale, da una parte ero impaziente di vederla, mentre dall'altra avevo una paura matta per quello che dovevo dirle, e, anche in quel caso, il tempo passava molto lentamente.
Quando finalmente giunsi all'aeroporto, appena scesa dall'aereo sarei dovuta salire in macchina con un autista che mi avrebbe scortata fino al Palazzo, ma io gli dissi che me la sarei fatta a piedi, anche se abbastanza lontano, e lui non obiettò.
Iniziai quindi ad incamminarmi verso i campi fuori Città, luogo abbastanza sperduto e completamente aperto, adornato solo da varie collinette e qualche casupola abbandonata. In particolare, il punto d'incontro era vicino ad una casetta di legno sperduta e lontano da tutto, esattamente ai confini con la grande cupola invisibile che racchiude l'Animatropoli.
Era ormai pieno pomeriggio e il sole iniziava a tramontare.
Dopo un bel po' di camminata iniziai a vederla: Roxy era lì, seduta e appoggiata di schiena al muro della casetta, intenta a guardare il telefono. Mi avvicinai, ma ancora non si era accorta di me, fino a quando non fui a qualche passo da lei.

Roxy: "*Ancora seduta vede Baby* Eccoti qui! Era ora! Iniziavo a pensare di dover festeggiare il nuovo anno qui in mezzo al nulla!"

Baby: "Sì, scusami... Però sei stata tu a sgattaiolare fuori dal Palazzo e a venire fin qui."

Roxy: "Già. Venivo sempre da piccola qui assieme ai miei compagni dell'asilo. È tutto molto tranquillo rispetto ai forti rumori della Città."

Baby: "Quindi tu sei cresciuta qui all'Animatropoli?"

Roxy: "Io ci sono nata qui! E ci vivo da sempre. Questo posto lo conosco a memoria ormai."

Baby: "Ah sì? Conosci ogni singolo angolo di questa infinita distesa?"

Roxy: "*Annuisce*"

Baby: "E allora vediamo: dove si trova il passaggio segreto per uscire dalla cupola?"

Roxy: "Passaggio segreto?"

Baby: "Come immaginavo: non conosci al 100% il posto."

Roxy: "No, aspetta...mi stai dicendo che esiste un passaggio segreto per uscire dalla cupola impenetrabile della Città?!"

Baby: "*Sorride* ...Vieni con me!"

Feci segno a Roxy di seguirmi e così fece; si alzò da terra e iniziò a camminare dietro di me. Io la portai a questo passaggio segreto che le avevo appena rivelato, che usavo io quando volevo commettere una delle mie "marachelle" fuori Città senza far sapere alle autorità che fossi uscita.
Il passaggio si trovava proprio di fianco alla parete della cupola: era un buco scavato dalla sottoscritta che va sotto terra ma attraverso una rialzatura del terreno, quindi senza scendere troppo in basso. Era abbastanza piccolo, quindi, almeno per noi animatronics, ci si doveva chinare per passare. Il tunnel era lungo giusto un paio di metri, il giusto per entrarvi e uscirvi subito senza dare troppo nell'occhio, anche perchè era talmente corto e piccolo che, a meno che non ci si era vicini, era impossibile vederlo.
Lo attraversammo insieme, sempre con Roxy dietro di me, e così uscimmo ufficialmente dal confine della Città Animatronica, trovando davanti a noi distese di campi e montagne toscane, con solo l'autostrada che si vedeva in lontananza.

Roxy: "Wow...non pensavo fosse possibile uscire dalla Città in maniera così...illegale. Però la sensazione è inebriante!"

Baby: "Già...lo è..."

Roxy: "Mi avevi scritto che volevi dirmi qualcosa...cosa?"

Baby: "Ehmm...Camminiamo nel mentre."

Il momento era arrivato: dovevo confessarmi a Roxy...e dirle che anch'io la amavo. Proprio come lo raccontano tutti è un'impresa vera e propria e tremavo al sol pensiero. Per cercare di restare il più calma possibile, dunque, chiesi a Roxy di camminare un po' nel mentre.
Inoltre, una piccola parte di me aveva paura che sarei impazzita completamente, e che avrei potuto far di nuovo del male a Roxy...ma io non volevo. In quel momento, per la prima volta da quando ci conoscevamo, la mia voglia di ucciderla o di farle solo del male era anche al di sotto dello zero! Pensando a ciò, mi tornò in mente la ferita che le curai e quindi, per accertarmi che fosse tutto ok (ma anche per perdere più tempo possibile e non arrivare alla confessione) le chiesi come stava.

Baby: "La ferita come va?"

Roxy: "Oh, bene. Solo un po' di intorpidimento qualche volta, ma per il resto è tutto a posto."

Baby: "Io...Scusami Roxy...scusami davvero, non volevo farlo, c-cioè-..."

Roxy: "Tranquilla! Io ti ho perdonata fin da subito, lo sai!"

Baby: "...Perchè?"

Roxy: "Lo sai il perchè..."

Baby: "Già... A-A proposito..."

Roxy: "Sì?"

Baby: "*Si ferma* Roxy...C'è una cosa che devo dirti..."

Roxy: "*Si ferma* Lo so."

L'ansia ormai era a mille. La situazione era identica a quella della mattina di Natale, solo che ora i ruoli erano invertiti. Ansimavo come non mai e le parole uscivano a malapena.
Allora è questo quello che si prova...

Baby: "V-Vedi...Io...Fa strano anche per me perchè non avrei mai immaginato di-..."

All'improvviso mi bloccai...ma non per quello che pensate voi. No. Stavolta non c'entrava nulla l'emozione.

Roxy: "...di?"

Baby: "...*Si guarda attorno* ..."

Roxy: "...?"

Stavolta non c'entrava nulla Roxy. Era tutt'altro...Qualcosa non andava.

Baby: "... *Continua a guardarsi intorno agitata* ..."

Roxy: "...Baby? Tutto bene?"

Avevo una stranza sensazione. Io, come ben sapete, so "prevedere il breve futuro"...e in quel momento stava per succedere qualcosa. Dopo qualche secondo finalmente compresi...

...Non eravamo sole.

Roxy: "Baby, che succede?!"

A quel punto ormai avevo realizzato. Mi voltai verso una collinetta e iniziai a fissarla, aspettando solo il momento in cui loro sarebbero apparsi da dietro di essa.

Baby: "...Mi hanno trovata...Non so come ma mi hanno trovata..."

Roxy: "Chi?"

Baby: "...I RUMENI!!!"

Vi ricordate quando nel primo capitolo vi raccontai di quel gruppo di terroristi rumeni a cui rubai diverse quantità di materiali preziosi e che da quel giorno iniziarono a darmi la caccia ovunque andassi? Ecco, questa volta si erano spinti oltre: mi avevano raggiunta fino ai confini della Big Animatropoli! Probabilmente mi seguirono dalla Romania tenendo traccia del mio aereo ed erano giunti fino a me, ma nel momento più sbagliato possibile!
Appena urlai il loro nome a Roxy, apparirono da dietro la collinetta che stavo fissando: erano a dozzine! Chi in moto e chi su delle jeep del deserto, ed erano stracolmi di armi da fuoco di qualsiasi tipo! Stavano correndo a tutta velocità verso me e Roxy.

Baby: "SCAPPA ROXY!!!"

Roxy: "*Li vede* Ma che-!!?"

Presi Roxy per un braccio e iniziai a correre trascinandomela dietro. In quel momento avevo paura, ma non per me...ma per Roxy. Io me la sono sempre cavata benissimo contro di loro, anzi, mi divertivo a prenderli in giro e a sfuggirgli; ma Roxy non era come me, non sapeva affrontarli, era un bersaglio troppo facile!
Corsi a più non posso mentre loro si avvicinavano sempre di più. Avevamo camminato per un po' fuori dalla cupola e quindi eravamo ancora distanti dai confini della Città, ma se fossimo riuscite ad arrivarvi non ci avrebbero mai seguite fin lì.

Roxy: "BABY! CHI SONO QUELLI?"

Baby: "NON PENSARE! CORRI!!"

Appena furono abbastanza vicini, successe quello che temevo: iniziarono a sparare a più non posso.

Baby: "MERDA!!"

A quel punto era troppo rischioso rimanere allo scoperto anche correndo, dunque al primo rialzo di terreno che trovai mi ci fiondai assieme a Roxy per ripararci. Ero nel panico e temevo per la salute di Roxy, la quale era impaurita e non poco.

Baby: "STAI GIÚ!!"

Roxy: "*Si abbassa e si mette le mani in testa*"

Mi affacciai per vedere loro che si avvicinavano sempre di più. Il tempo era veramente poco e dovetti ragionare in fretta. Fortunatamente stavolta le mie abilità perfette non mi abbandonarono (anche perchè non avevano a che fare con Roxy) e quindi riuscii a realizzare in 1 secondo quello che dovevo fare.

Baby: "*Mette le mani sulle spalle di Roxy* SENTI, TU ORA DEVI SCAPPARE, OK!?"

Roxy: "COSA? NO, NO, IO NON POSSO-"

Baby: "SÌ CHE PUOI! SE SCAPPIAMO INSIEME CI PRENDERANNO! IO INVECE LI DISTRARRÒ MENTRE TU TORNI DENTRO LA CITTÀ, TANTO È ME CHE VOGLIONO!"

Roxy: "NO, IO NON TI LASCIO SOLA CON QUELLI!"

Baby: "ROXY!! ME LA CAVERÒ!! TU SCAPPA!! FIDATI! SCAPPA E TORNA AL PALAZZO, IO TI RAGGIUNGERÒ!! E NON VOLTARTI PER NESSUNA RAGIONE AL MONDO, NON DEVI ASSOLUTAMENTE TORNARE INDIETRO, INTESI!!?"

Roxy: "...!"

Baby: "TI FIDI DI ME!?"

Roxy: "*Annuisce*"

Baby: "E ALLORA VAI!! VAI!!!"

Roxy fece quello che le dissi: si rialzò e iniziò a scappare il più velocemente possibile diretta verso il passaggio segreto per rientrare in Città.
Io, per evitare che se la prendessero con lei, uscii allo scoperto e mi misi esattamente davanti a loro, i quali, non aspettandosi quest'azione, smisero sia di correre che di sparare, e mi accerchiarono.
Roxy, nel mentre, si era quasi messa in salvo ed era riuscita a raggiungere la cupola.

Eravamo rimasti solo io e loro.

Io ero ferma e immobile in piedi, mentre loro erano sia davanti a me che alla mia destra e alla mia sinistra, in attesa di una mia probabile mossa.
Passò qualche secondo, aspettando che succedesse qualcosa. Dopo poco tempo, capendo ormai che fossi indifesa e senza alcun tipo di arma, uno di loro, cioè il loro capo, gridò ad alta voce a tutti gli altri di attaccarmi, e così fecero. Iniziarono tutti a correre nuovamente verso di me.
A quel punto...

...decisi che era il momento di mettere in atto il mio show...

Serrai i pugni e chiusi gli occhi...

Loro nel mentre si avvicinavano.

Io rimasi immobile con gli occhi chiusi e, dopo qualche secondo, il mio corpo iniziò ad emettere forti rumori dall'interno del costume...

Loro erano sempre più vicini.

Ad un certo punto iniziai anche ad avere degli spasmi su tutto il corpo, sempre rimanendo con gli occhi chiusi e continuando ad emettere i rumori...

Loro ormai stavano per raggiungermi.

Dopo pochi secondi finii sia di avere gli spasmi che di emettere quei rumori...fino a quando...all'improvviso...

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La mia faccia si aprì completamente rivelando il mio endoscheletro interno e i miei occhi si illuminarono di una forte luce verde.

Ero appena entrata nella mia modalità fuori controllo.

Esatto: un'altra cosa che non sapete di me è che, oltre a tutto il resto, fin dalla nascita posseggo questa modalità segreta che posso attivare quando voglio e che mi rende decine di volte più forte di quello che già sono. Se già normalmente sono in grado di fare qualsiasi cosa al 100% di tutte le capacità possibili...in questa modalità infrango le leggi della natura.
Posso correre velocissima, a tal punto che la gente pensa che mi teletrasporti.
Posso sfondare qualsiasi cosa con qualsiasi parte del corpo.
Posso sollevare pesi enormi oltre l'immaginabile.
Insomma, divento una vera e propria macchina da guerra sovrannaturale e invincibile. Tutto ciò a una condizione: non ho il controllo su me stessa. Non so quello che succede durante tutto il tempo in cui la modalità è attiva, e il mio unico scopo nel mentre è far fuori ogni cosa che si muove. Per questo poco prima ho raccomandato a Roxy di non voltarsi e non tornare indietro per nessuna ragione, altrimenti avrei rischiato di ucciderla veramente senza volerlo.
Decisi di attivare questa mia forma in quanto, a differenza di tutte le altre volte che ho avuto a che fare con loro, i terroristi stavolta si erano portati dietro l'artiglieria pesante, e potevano mettere in difficoltà persino me. Inoltre, volevo terminare questa faccenda il più in fretta possibile, prima che arrivassero le forze dell'ordine allertate dagli spari, per non farmi scoprire. Infine...volevo proteggere Roxy a tutti i costi, e non li avrei mai permesso di raggiungerla e farle del male.

E dunque, lo show cominciò.
I rumeni, vedendomi così, alcuni si fecero qualche domanda, ma non si fecero intimorire e continuarono imperterriti a corrermi addosso, fino a quando non mi raggiunsero. Una gigantesca nube di polvere si sollevò da terra causata dalle loro jeep e dalle loro moto, ma ciò non li impedì di ricominciare a sparare a più non posso nel punto in cui ero io. Una volta svanita la nube, però, si accorsero che io ero svanita. Si guardarono attorno chiedendosi dove fossi finita, ma non fecero neanche in tempo a mettere in chiaro la situazione che una loro jeep esplose in una colonna di fuoco, cosa che creò una reazione a catena, e tutte le altre jeep e moto che si trovavano vicino ad essa esplosero in fila uccidendo all'istante chiunque si trovasse a bordo. Ovviamente ero stata io.
Fatto ciò, sbucai fuori dal muro di fumo e fiamme che si venne a creare, mentre gli altri rimasero scioccati dalla scena. A quel punto il capo della banda ricordò a tutti che erano in tanti mentre io ero sola, e li incitò a riattacarmi, stavolta a debita destinanza, cercando di trivellarmi di proiettili. Io, di tutta risposta, schivai ogni singolo colpo che mi arrivò, e nel mentre corsi verso un'altra jeep; giunta a fianco ad essa, la sollevai con le braccia senza alcuno sforzo, e subito dopo la scaraventai addosso ad altri veicoli innescando un'altra serie di esplosioni.
In tempo 1 secondo mi fiondai su un'altra jeep ancora, ormai una delle poche rimaste, e rubai il fucile mitra di uno di loro che si trovava a bordo, procedendo con lo sparare a tutti quelli che vedevo. Molti di loro non ebbero neanche il tempo di realizzare cosa stesse accadendo, mentre quelli che ci riuscirono provarono a fuggire terrorizzati dalla sottoscritta, ma ciò non li salvò dal beccarsi decine di proiettili in corpo.
Fu un bagno di sangue e fuoco. Peccato solo che non potetti assistere a tutto ciò.

Ormai erano morti quasi tutti, e i pochi che erano rimasti erano a terra doloranti e ricoperti di sangue. Mi occupai di ognuno di loro, finendoli con colpi di fucile o con semplici pugni potenti.
Alla fine giunsi davanti all'ultimo superstite, ovvero il loro capo, anch'esso ridotto molto male, ma respirava ancora. Senza indugi, lo presi per il collo e lo sollevai da terra, una scena condita dallo sfondo a fianco a noi in cui c'era il muro di fuoco causato da tutte le esplosioni. Lui, mentre era a penzolone dalla mia mano, mi fissò dritto negli occhi e, con un volto immerso nella paura, pronunciò le sue ultime parole.

Capo Rumeno: "C-C-Cine eşti tu?"

Io, poichè ancora nella mia modalità fuori controllo, non risposi...o meglio: sì, risposi, ma non con le parole.
Appena lui finì di pronunciare questa frase moribondo, io ficcai letteralmente una mano dentro il suo stomaco, sfondandolo e aprendogli il ventre, facendo fuoriuscire e cadere tutti i suoi organi interni con annesso un sacco di sangue. Dopodichè lasciai la presa, e il suo corpo cadde a terra ormai privo di vita e decisamente più vuoto all'interno.
Erano ufficialmente tutti morti.

Passò qualche altro minuto, fino a quando la mia faccia non si richiuse del tutto e i miei occhi tornarono normali. Dopo aver sbattuto più volte le palpebre ed essermi ripresa dallo stato comatoso, mi guardai in giro e vidi la distruzione che avevo appena causato.
Realizzai che avevo appena annientato per sempre la banda di terroristi rumeni con cui avevo a che fare da qualche anno; Nel 2050 mi presentai a loro rubandogli tutto quel materiale proprio perchè volevo un rivale durante le mie avventure, e, come detto prima, ogni volta che provavano a catturarmi o uccidermi mi divertivo sempre. Invece, senza saperlo, quello fu il nostro ultimo incontro...sapevo che prima o poi sarebbe arrivato, ma non me lo sarei mai aspettato in questo modo e così all'improvviso.
Beh...sono stati anni decisamente divertenti in loro compagnia.

Ad ogni modo, dovetti sgomberare presto la zona perchè, ovviamente, tutto quel casino aveva allertato tutti, ed era questione di minuti prima che arrivasse la polizia a capire che cazzo fosse successo. Dunque me la diedi a gambe e tornai nella cupola attraverso il passaggio segreto, diretta prima verso il mare per darmi una ripulita, e subito dopo verso il Palazzo Reale, dove mi aspettava Roxy dopo che le avevo detto di scappare e tornare a casa.

Quando tornai, si era fatta ormai sera tardi. Erano all'incirca le 23 e tutta la Città si stava preparando a festeggiare il nuovo anno, poichè era la Vigilia di Capodanno. Infatti, sulla strada di ritorno, mi scrisse Puppet sul telefono, preoccupata per me.

Puppet: "~Ma dove sei? Quelli dell'aeroporto mi hanno detto che te la sei voluta fare a piedi, ma non sei ancora tornata...~"

Baby: "~Tranquilla, sulla strada di ritorno ho incontrato una vecchia amica e mi sono fermata a salutarla. Ora sto tornando.~"

La rassicurai inventandomi questa scusa, e lei, ovviamente, ci cascò come sempre.
Ma ciò non bastò, perchè naturalmente lei si aspettava che avremmo festeggiato la mezzanotte dell'anno nuovo insieme come tutti gli anni da quando ci conosciamo, ma...avevo altri impegni per quella sera. Non potevo far aspettare Roxy più di tanto...e soprattutto IO non volevo più aspettare...DOVEVO dirglielo.
Dunque, una volta tornata al Castello, prima di salire in camera mia, passai da Puppet, la quale in quel momento si trovava nella sala principale del Castello assieme a maggior parte del personale a festeggiare, per comunicarle che quell'anno io non avrei partecipato.
Entrai nel salone e la trovai a chiacchierare con un dipendente mentre reggeva in una mano un bicchiere di spumante.

Baby: "*Si avvicina e tocca Puppet per farsi notare*"

Puppet: "*Si gira* Oh! Eccoti qua finalmente! Tutto bene?"

Baby: "Insomma, diciamo di sì..."

Puppet: "Perchè? Che è successo?"

Baby: "No, no, niente. È solo che, Puppet, non mi sento chissà che, e mi gira leggermente la testa...Evidentemente il volo e il fatto che sto in piedi da stamattina senza sosta mi hanno abbattuta..."

Puppet: "Oh...mi spiace..."

Baby: "Tranquilla, sto bene, sai come sono fatta, hehe. Solo...Preferirei andare a letto ora, se non ti dispiace."

Puppet: "Ma certo! Mi spiace solo che non puoi festeggiare con noi quest'anno."

Baby: "Ci chiuderò un occhio, ma ho assoluto bisogno di riposo."

Puppet: "Sicuro! Allora poi domani mi racconti com'è andato il viaggio in Romania."

Baby: "Volentieri!"

Puppet: "Ah, comunque, prima che te ne vai, hai sentito quello che è successo oggi fuori Città?"

Baby: "No, cosa?"

Puppet: "Un disastro, ecco cosa! Ci sono state delle esplosioni sconosciute esattamente fuori la cupola protettiva a sud della Città! Ora la zona è sotto controllo e domani si avvieranno le indagini per capire cosa sia successo."

Baby: "Ah...Wow, delle esplosioni? Che diavolo è successo?"

Puppet: "Vorrei tanto saperlo. Comunque non ti rubo altro tempo, scusa. Vai pure a riposare."

Baby: "Grazie Puppet, allora ci vediamo domani! Buon anno!"

Puppet: "Anche a te Baby, e riprenditi!"

E quindi, dopo che mi tolsi dai piedi anche quest'altra rottura...il momento era arrivato.
Prima venni interrotta senza preavviso, ma ora eravamo ufficialmente solo io e Roxy. Niente e nessuno si sarebbe più messo in mezzo.
Sentivo l'ansia che ricominciava a salire dentro di me, ma ormai la voglia matta di dirglielo sovrastava decisamente la paura. Accelerai il passo e, dopo un po', giunsi finalmente davanti alla porta di camera mia. Feci un bel respiro e la aprii. Una volta dentro trovai Roxy abbastanza agitata che mi aspettava, e che appena mi vide corse verso di me e...mi abbracciò.

Roxy: "*La abbraccia* ECCOTI! MI HAI FATTO PREOCCUPARE TANTISSIMO! Ma chi diavolo erano quelli e cosa volevano?!!"

Baby: "Solo...una vecchia conoscenza, mettiamola così."

A differenza dell'altra volta...ricambiai l'abbraccio, e non rimasi rigida e immobile. Mi riempì di calore e mi piaceva molto. Se quello scorso mi impauriva, l'abbraccio di quella sera mi rassicurò molto e mi faceva stare bene.
Roxy non ci fece caso al fatto che stavolta ricambiai, ma comunque sentiva che qualcosa non andava.

Roxy: "Beh, immagino che per te sia la normalità, hehe... *Si stacca e scruta Baby* Mica ti hanno fatto del male?! Ti hanno ferita?"

Baby: "Roxy...lo sai come sono fatta. Sono tutta intera, tranquilla!"

Roxy: "Già, scusa, è che...lo sai, mi preoccupo, hehe. Allora...cosa volevi dirmi prima? Ti vedo agitata."

Baby: "S-Sì...Roxy...Prima, quando sono sbucati fuori quei terroristi...ho realmente temuto per te."

Roxy: "Ma sei stata tu a salvarmi."

Baby: "Sì, ma ciò non nasconde il fatto che ho davvero avuto paura...Non volevo che ti accadesse nulla, e tutt'ora è così."

Roxy: "In che senso?"

Baby: "Ogni volta...Ogni singola volta che negli scorsi mesi ho tentato di farti del male...o addirittura di ucciderti...Rimpiango ognuno di quei momenti e, se ci penso, mi sento uno schifo...mi faccio schifo."

Roxy: "Baby, io-"

Baby: "No Roxy, ascolta, ti prego..."

Roxy: "Va bene..."

Baby: "Non ho idea di come tutto questo sia cominciato, ma so come voglio che continui...Non ci posso credere che per capirlo sono dovuta andare fino in Romania!"

Roxy: "..."

Baby: "Non volevo accettare la verità perchè avevo paura di riscoprirmi completamente diversa a come mi sono sempre vista...In questi mesi l'ho fatto molte, TROPPE volte! Ma ora...ho capito che non sono perfetta, e non sono del tutto un robot privo di emozioni, e forse...mi va bene così. Non voglio più nasconderlo!"

Roxy: "..."

Baby: "Roxy...Io ti amo!"

Roxy: "...C-Come...?"

Baby: "Sì, l'ho detto: anch'io ti amo e non mi vergogno di dirlo! Sei la prima e unica persona al mondo che mi ha steso emotivamente e non solo! Ogni volta che ti guardo o che semplicemente penso a te sento che sto per impazzire, un miliardo di emozioni che non ho mai provato in vita mia mi piombano addosso e non riesco più a pensare a nient'altro che a te!"

Roxy: "...*Le scende una lacrima*..."

Baby: "Sei apparsa nella mia vita all'improvviso e me l'hai stravolta completamente! Fino a poco tempo fa pensavo in senso negativo...e invece ora ho capito che me l'hai cambiata in meglio! Voglio vivere ogni giornata con te, voglio dormire con te, voglio mangiare con te! Voglio che tu sia presente nella mia vita e che sia sempre al mio fianco! Ti amo Roxy...Ti amo alla follia, e rimpiango di non averlo capito prima!"

Roxy: "... *Mentre piange inizia a ridere* ...Sei una stupida..."

Baby: "Lo so! *Inizia a ridere anche lei*"

Non mi resi conto neanche del tempo che passò, e, in un batter d'occhio, arrivò la mezzanotte.
Eravamo appena entrati nell'anno nuovo, nel 2054, e mentre centinaia di fuochi d'artificio iniziarono a levarsi in cielo, perfettamente visibili dalla grande finestra presente nella mia stanza...io e Roxy ci baciammo.
Quello, a differenza di quel che ci fu a Natale, fu un bacio ricco di passione e amore da parte di entrambe, e di fatti durò anche di più. Molto di più. Fu un bacio che non dimenticherò mai, e anche se iniziò a mancarmi il fiato, non mi importava. In quel momento volevo solo far sapere a Roxy quanto l'amassi, e penso che l'intento fosse reciproco.
Dopo qualche minuto ci staccammo...riaprimmo gli occhi e ci fissamo intensamente. Eravamo tutte e due senza fiato e rosse in faccia. Guardandoci ci venne nuovamente da ridere, lei ancora con le lacrime di gioia che le scorrevano lungo il viso, io con un sorriso più spontaneo che mai.
Senza dire nulla, ricominciammo a baciarci e, nel mentre, ci avviamo verso il letto. Esattamente come a Natale, sdraiai delicatamente Roxy su di esso mettendomi sopra di lei, per poi iniziare a spogliarla lentamente. A un certo punto, però, lei prese iniziativa, e con un rapido movimento mi afferrò per le braccia e mi spinse di lato costringendomi a stendermi, mentre lei prese il mio posto sopra di me.

Roxy: "Stavolta dirigo io!"

Detto questo cominciò a baciarmi in vari punti del corpo, mentre io posai entrambe le mani su di lei e poggiai la testa sul cuscino, rilassandomi e sorridendo. Successivamente iniziò lei a spogliare me, e, nel giro di qualche secondo, ci trovammo entrambe senza vestiti. Mentre i suoi baci proseguivano su tutto il mio corpo, io, ormai in preda all'eccitazione, presi tra le mani il viso di Roxy e, fissandola con occhi pieni di amore, le chiesi una cosa che mi domandavo da quando ci siamo conosciute.

Baby: "*Ansimando* ...Chi sei tu?"

Roxy: "...*Sorride* ...Roxanne Wolf."

Quella notte di Capodanno fu anche più bella di quella di Natale, perchè stavolta avevo piena coscienza di quello che stava accadendo, e mi godetti tutto l'atto. Fino a quel momento pensavo che non ci fosse differenza tra "scopare" e "fare l'amore", ma Roxy, ancora una volta, mi fece ricredere.
Alla fine, entrambe stremate ma pienamente rilassate, cademmo in un sonno profondo, una abbracciata all'altra. Io, poco prima di addormentarmi, guardai di nuovo Roxy, la quale si addormentò con la testa appoggiata su di me, e realizzai che, da lì in avanti...non sarei stata mai più sola per il resto della mia vita.

~FINE CAPITOLO

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