5. "NON SO PIÙ CHI SONO"
2 NOVEMBRE 2053
Il giorno dopo la notte di Halloween, quando successe l'incidente che mi costrinse a far saltare in aria un'intera casa assieme a tutti i suoi residenti di quel momento, io e Roxy non pronunciammo una singola parola. Io provavo ancora gli stessi sentimenti che provai quella notte, quando Roxy, dopo che io le urlai contro dando la colpa a lei di quello che successe, mi sgridò facendomi capire che in realtà stavo facendo tutto io; ed è questo il motivo del perchè non osai aprire bocca quel 1° di novembre. Sapevo che aveva ragione e, non so il perchè, questo mi faceva sentire in colpa. Mi sentivo sottomessa a Roxy e avevo il timore di lei in quel momento. Temevo che, se avessi detto qualsiasi cosa, sarebbe stato qualcosa di sbagliato e che quindi lei mi avrebbe sgridato nuovamente, e io non lo volevo. Non so perchè mi sentivo così.
Invece, riguardo lei, non so il perchè non parlò per tutto il giorno, ma notavo che comunque aveva un'aria estraniata. Sapeva che in quel momento aveva lei il controllo della situazione, ma non voleva farlo capire.
Fu una giornata interminabile, condita dal fatto che lavorai di meno in quanto era un giorno di festa, quella di Ognissanti, e quindi fui costretta a stare più tempo in quella stanza assieme a lei e assieme a quel silenzio imbarazzante. Certo, sarei potuta uscire così da non stare con lei, ma non ne avevo le forze e, soprattutto, una parte di me temeva che Roxy mi avrebbe potuto pedinare di nuovo, specialmente dopo la rivelazione che mi fece la sera prima, dove disse che per quasi tutto il mese di ottobre mi aveva seguita senza che io me ne accorgessi.
Il giorno dopo ancora, il 2 novembre, la situazione non era cambiata: silenzio tombale e altro giorno di festa che mi costringeva a stare rinchiusa nella mia stanza assieme a Roxy. Ero vincolata da me stessa e neanche me ne stavo accorgendo.
Era mattina, intorno alle 11; io ero seduta sul fondo del letto ad osservare il vuoto, mentre Roxy era sulla sedia della mia scrivania a guardare il suo telefono.
Era 1 ora che andava avanti così, 1 ora infinita che non faceva altro che rimarchiare ulteriormente quello che stava passando nella mia testa in quei giorni.
Non ce la facevo più, e quindi presi coreggio e iniziai a parlare, sperando di dire finalmente qualcosa di giusto e, soprattutto, di non perdere il controllo della situazione.
Baby: "Oggi è il 2 novembre, giorno dei morti."
Roxy non si aspettava che iniziassi a parlare così dal nulla, e quindi sobbalzò un attimo alzando lo sguardo dal telefono per puntarlo verso di me, intenta ad ascoltarmi.
Baby: "Per l'occasione, proprio come ad Halloween, ogni anno esco per uccidere qualcuno...Ma oggi, come ieri, non ho il coraggio di mettere piede fuori da questo Palazzo dopo quello che è successo..."
Roxy: "..."
Presi ancora più coraggio e feci una cosa che mi metteva un'ansia assurda nel farlo, ma ci riuscii: alzai pure io lo sguardo per guardare Roxanne negli occhi mentre le parlavo.
Baby: "Posso farti una domanda? Ormai è quasi un mese che conviviamo nella stessa stanza... Tu...cosa pensi di me?"
Quasi tremavo mentre pronunciavo quelle parole, soprattutto perchè stavamo incrociando i nostri sguardi e questa cosa non mi metteva per niente a mio agio.
Ormai vi ho ammorbato assai con questa cosa che sto per dirvi, ma comunque la ripeto perchè ancora fatico a crederci: questa non era la vera me. In vita mia non avevo mai reagito così e non avevo mai provato tutte queste cose, e provarle tutte insieme di colpo con una persona che conoscevo da appena un mese senza comprenderne il perchè mi mandava nel panico più totale.
Comunque, Roxy pensò qualche secondo a come rispondere, e poi lo fece.
Roxy: "Cosa dovrei pensare? Se come mi hai detto tu sei capace di comprendere quello che una persona pensa e tutto quello che prova non dovresti neanche chiedermelo."
Baby: "La verità è che non sono più sicura neanche io di quello che so fare...quindi per favore: rispondimi."
Roxy: "...Che sei pazza, ecco cosa penso. Tutti lo penserebbero! Vai in giro ad ammazzare e torturare chiunque per nessuno scopo. Il mese scorso hai addirittura ucciso un povero bimbo di appena 2 mesi davanti agli occhi della madre! E inoltre continui a dire che hai intenzione di "conquistare il mondo". Tu sei una psicopatica!"
Baby: "..."
Roxy: "Ti basta come risposta?"
Baby: "...Io non sono così. Io non sono niente."
Roxy: "Che vorresti dire?"
Baby: "Non sono nè cattiva nè buona, non sono nè normale nè psicopatica... Potrei passare l'intera vita a fare del bene a tutti e commettere azioni buone, e sarei comunque la stessa persona che sono ora."
Roxy: "...?"
Baby: "L'anno scorso, mentre ero in Francia per lavoro, incontrai un animatronic cieco fin dalla nascita...Lo conobbi e ci feci amicizia. Era un animatronic molto solo. Diceva che aveva paura del mondo perchè non l'aveva mai visto; le persone, umani o animatronics che siano, hanno da sempre avuto paura dell'ignoto, di ciò che non si conosce, quindi figurati vivere per sempre nell'oscurità, non conoscendo nient'altro che il buio."
Roxy: "..."
Baby: "Comunque, rimasi tutte le settimane che passai in Francia con lui. Lo accudivo, me ne prendevo cura e, grazie alla mia retorica perfetta, gli feci finalmente conoscere il mondo che lo circonda. Io gli parlavo descrivendo ogni singola cosa attorno a lui; gli feci capire come siamo fatti noi animatronics, come sono fatti gli umani, come sono fatti gli animali. Gli descrissi casa sua, cosa c'era dentro, dai mobili alle finestre che davano sui palazzi a fianco, e tutto quello che c'era fuori. La mia bocca era diventata i suoi occhi. Un giorno...lo portai in un parco e lì, mentre eravamo seduti su una panchina, gli raccontai tutto quello che vedevo, facendolo comprendere anche a lui. Gli uccelli che cinguettavano, i bambini che giocavano, il cielo limpido col sole che ci illuminava. Grazie alle mie parole...era proprio come se stesse vedendo quel parco e tutto quello che stava succedendo per la prima volta in vita usa. Di tutta risposta sai che fece?"
Roxy: "..."
Baby: "Si mise a piangere dalla gioia, mentre mi ringraziava. Quegli stessi occhi vuoti che erano la causa del suo malessere...iniziarono a versare lacrime di felicità...per me."
Roxy: "..."
Baby: "Ero diventata la sua guida e per questo mi voleva un bene dell'anima. Gli feci conoscere di tutto. Il giorno prima di andarmene, a casa sua, gli feci provare e conoscere anche l'amore, facendolo con lui. Mi disse che ero la persona migliore che avesse mai incontrato. Alla fine, però, sono dovuta tornare qui in Italia, e da lì non l'ho mai più rivisto."
Roxy: "..."
Baby: "Tutto questo per dirti: dopo quest'esperienza, mentre ero sull'aereo di ritorno pensando a lui e a tutto quello che gli regalai, ho provato la stessa e identica cosa che provo dopo aver ucciso qualcuno..."
Roxy: "...Cioè?"
Baby: "...Niente. Assolutamente niente. Non ho provato nulla, neanche la più piccola delle emozioni, esattamente come quando ho ucciso quel bambino."
Roxy: "...Scusa ma...allora perchè fai questo? Perchè uccidi se non farlo non ti cambierebbe nulla?"
Baby: "...Non lo so... E so che ora stai pensando che ho una doppia personalità, da quella che voleva ucciderti e torturarti a quella di ora in cui ti sto parlando apertamente e con tono delicato...ma ti posso assicurare che non è così. Sono la stessa e identica persona che ti ha traumatizzata su quel tetto e che poi ti ha legata al letto. Sono io."
Roxy: "..."
Era la prima volta che mi confessai con qualcuno così intimamente, nemmeno con William mi ero mai aperta così tanto.
Notai che la faccia di Roxy era al quanto confusa, ma stava comunque cercando di comprendere quello che le avevo appena detto, come se stesse cercando una ragione logica. Ma la verità è che non esiste una ragione che spieghi la mia persona. Ci ho provato io per anni, e non sono mai riuscita a trovarla. Per questo dò per scontato che io non sono nient'altro che un robot malfunzionante senz'anima...letteralmente. Sono solo un errore del mondo.
Passò un altro minuto interminabile in cui nessuna di noi due proferí parola, fino a quando...
Roxy: "Magari hai solo bisogno di aiuto!"
Baby: "Che? Sí, certo...aiuto..."
Roxy: "Non scherzo! Forse il problema è che sei sempre stata sola, senza nessuno a cui rivelare tutte queste cose come hai appena fatto con me."
Baby: "Tu non mi conosci. Io sono sempre stata così, fin da bambina, da quando avevo appena 2 anni."
Roxy: "Ma non puoi dirlo se prima non ci provi!"
Baby: "Provare cosa?"
Roxy: "...Ad avere un'amica, una vera!"
Baby: "...Cioè, tu mi stai dicendo che ora...vorresti essere mia amica? Dopo tutto quello che ti ho fatto?"
Roxy: "Beh, se questo effettivamente potrebbe servire a curarti...sì!"
Baby: "...E quella pazza dovrei essere io."
Roxy: "Daaai! Perchè almeno non ci provi?! Come hai detto tu, sei così fin dalla nascita, e ok; ma se non hai mai avuto nessuno con cui confessarti in modo intimo...non puoi sapere se questa cosa possa aiutarti o meno finchè non la sperimenti! Non vorresti vivere una vita normale senza tutti questi pensieri intrusivi da cui ti lasci comandare?"
Baby: "..."
Roxy: "Se fare del bene o fare del male non ti cambia nulla, allora proviamo insieme questa cosa, cosicchè incominci a fare solo del bene!"
Baby: "..."
Roxy: "Dai, si fa così!"
Dopo aver detto questo, Roxy si alzò dalla sedia e venne a sedersi vicino a me sul letto, con le gambe incrociate. Dopodichè, ricominciò a parlare.
Roxy: "Chi è il tuo cantante preferito?"
Baby: "Che-?"
Roxy: "Non diffidare, rispondi!"
Baby: "...Non ho alcun tipo di preferenza su nulla, tantomeno sulla musica."
Roxy: "Ho capito, comincio io: la mia cantante preferita è Madonna!"
Baby: "...Seria?"
Roxy: "Che c'è? Mi è sempre piaciuta la sua musica, anche se molto antiquata. Creava delle canzoni con ritmi che ti catturano e la sua voce era di una particolarità unica! Non a caso veniva chiamata la Regina del Pop!"
Baby: "E fammi indovinare: la tua canzone preferita sua è "La Isla Bonita"."
Roxy: "Wow! Ma allora sai veramente tutto di tutti!"
Baby: "No, semplicemente sei di una banalità esorbitante."
Roxy: "Perchè non ti piace la musica? Eppure partecipi a così tanti concerti cantando e suonando di tutto!"
Come dissi qualche capitolo fa, poichè eccello in tutto e quindi anche nella musica, spesso vengo invitata a cantare o suonare in diversi eventi musicali in giro per il mondo, ai fini di promuovere varie cose grazie alla mia presenza. Quindi sì, sono la prima persona nella storia che, oltre ad essere Primo Ministro di un'intera popolazione, sono anche acclamata come una delle più grandi musiciste e cantanti di essa.
Baby: "Ti ricordo che recito sempre una parte. Sarò pure la miglior musicista al mondo, ma ciò non vuol dire che sia appassionata di musica."
Roxy: "Beh, di solito è così. Per Madonna la musica era la sua vita!"
Baby: "Ci tieni particolarmente a lei, eh?"
Roxy: "Oh tu non sai quanto! Rimpiango tanto il fatto di essere nata così tardi rispetto a lei. Sarei andata a ogni suo concerto!"
Baby: "Mh."
Roxy: "Ma dimmi, cosa si prova ad essere su un palco davanti a così tanta gente che ti guarda e ti ascolta ballando su quello che tu stai cantando?"
Baby: "Niente."
Roxy: "Oh, giusto, tu non provi niente..."
Baby: "Perchè non ci vai tu su un palco? Così vedi da te cosa si prova."
Roxy: "Io su un palco? A cantare? Ehh, non saprei...mi bloccherei sicuramente..."
Baby: "Perchè? Eppure l'altra volta sei stata eccezionale."
Roxy: "Tu lì mi hai spiata..."
Baby: "Sapessi quanta gente ho spiato in vita mia!"
Roxy: "Posso immaginare."
Baby: "Già, credo che il punto più alto di spionaggio che abbia mai raggiunto è stato...quando mi sono intrufolata nell'Area 51."
Roxy: "Cosa?! Tu sei stata nell'Area 51?!"
Baby: "Di nascosto, non mi hanno scoperta, e l'ho visitata da cima a fondo."
Roxy: "Oddio! E dimmi! Dimmi cosa c'è dentro! Alieni? Astronavi?"
Baby: "Vuoi saperlo?"
Roxy: "Scherzi?! Quella zona è uno dei posti con più segreti al mondo! Certo che voglio saperlo!"
Baby: "Ebbene, dentro l'Area 51..."
Roxy: "Sì...?"
Baby: "...ho visto..."
Roxy: "*Ansiosa di sapere*"
Baby: "..."
Roxy: "..."
Baby: "...aerei e missili."
Roxy: "...E...?"
Baby: "Basta."
Roxy: "Come "basta"?"
Baby: "Già. È una semplice base dove testano jet militari e moduli lunari. Tutte le teorie bizzarre sul fatto che tengono rinchiusi alieni o strane forme di vita sono false."
Roxy: "...Ah...Che delusione."
Baby: "Era ovvio."
Roxy: "Forse per te! Non sai quanti video e teorie ho visto su MoreThan negli ultimi anni."
Per chi non lo sapesse, anche se nel caso mi sorprenderei, MoreThan è il social più famoso da qualche anno a questa parte. Se diversi decenni fa vi era Facebook, poi fino a qualche anno fa c'era TikTok, ora esiste questo tumore chiamato MoreThan, che altro non è che una copia di tutti gli altri social esistiti. Alla fine questo sono i social, solo uno la copia dell'altro, programmati per risucchiare la mentalità di qualsiasi individuo che vi entri in contatto.
Baby: "Quindi tu basi i tuoi pensieri e le tue teorie su quello che vedi all'interno del social del momento."
Roxy: "È l'unico modo per restare aggiornati in tempo reale su tutto."
Baby: "Capisco. Sei uguale al 97% della popolazione mondiale."
Roxy: "Beh, se sono l'unica persona che non riesci ad uccidere e che ogni volta che parli con me vai in palla, non credo proprio, o sbaglio?"
Baby: "...Io ti odio."
Roxy: "Grazie! È proprio questo che si dicono due amiche tra di loro."
Baby: "Non sono tua amica!!"
Roxy: "No, ma lo diventerai!"
Baby: "Speraci!"
Roxy: "Senti, ho visto che hai un sacco di giochi sul tuo computer, ma posso farti una domanda?"
Baby: "Eh."
Roxy: "Poichè utilizzo il tuo account, ho notato che usi sempre "Baby <3" come nickname in quelli online. Ma non ti dà fastidio il fatto che la gente potrebbe riconoscerti e romperti le palle in game?"
Baby: "Nei giochi online si trova un sacco di gente che utilizza il nome di persone famose a caso, mentre, i vip che giocano non usano praticamente mai il loro, quindi tutti coloro che leggono il mio nome con un cuore a fianco penseranno che sia semplicemente l'ennesimo burlone che si finge me, quando in realtà sono davvero io."
Roxy: "Genio! È l'inganno nell'inganno. Mi piace! Hehehe."
Baby: "Quindi ti piacciono i videogiochi, eh?"
Roxy: "Oh sì! Assieme al canto sono il mio passatempo preferito."
Baby: "E che nickname utilizzi tu nei tuoi account?"
Roxy: "Dipende, ma spesso mi piace usare il nome "Loona"."
Baby: "Loona? E che significa?"
Roxy: "...A dire il vero non ne ho idea, un giorno mi è venuto in mente e l'ho voluto usare."
Baby: "...Assomigli a un saltimbanco."
Roxy: "Eh?"
Baby: "È un modo formale per dire che sei un clown."
Roxy: "Sei cattiva..."
Baby: "Oh, allora il tuo strepitoso piano per farmi diventare totalmente buona non sta funzionando."
Roxy: "Eh no, invece sta funzionando eccome! Semplicemente non te ne stai accorgendo."
Baby: "Che cazzo dici?"
Roxy: "È la prima volta in cui parliamo per più di 10 minuti senza che tu mi salti addosso puntandomi un coltello alla gola o afferrandomi per il collo!"
Baby: "..."
Aveva ragione. Fino ad allora, ogni singola volta che avevamo avuto un minimo di conversazione, finiva con io che tentavo di ucciderla ma senza riuscirci, con la conseguenza di me che scappavo o mi imbestialivo. Quella invece era la prima volta che ciò non stava accadendo, e stavamo parlando già da un bel po', con io che avevo iniziato la discussione con la domanda "cosa pensi di me?".
Senza accorgermene stavo avendo una conversazione pacifica con Roxy, assecondandola a ogni sua domanda, quasi come accadde la prima volta che la incontrai durante il mio compleanno, in quel bagno da cui partí tutto. Proprio come quella sera, non mi accorgevo del tempo che passava, con l'unica differenza che nel bagno avevo completamente perso il senno della ragione, dimenticandomi addirittura che avevo intenzione di ucciderla, mentre ora sapevo chi mi trovavo davanti e quali erano le mie intenzioni, ma comunque mi misi a chiacchierare come se nulla fosse.
Quella ragazza davvero mi faceva uscire fuori di testa.
Ovviamente questo non mi faceva dire "Ah ok, allora ora lei è mia amica", però...qualcosa dentro di me voleva che continuassi la chiacchierata con lei, e, nonostante mi fece notare questa cosa, non mi arrabbiai, anzi, come appena detto, volli continuare a parlare, e così feci, stavolta entrando anch'io nel pieno della conversazione, non solo rispondendo alle sue domande, ma cominciando anch'io a farle a lei.
Baby: "Dimmi un po': cosa hai pensato quando, il mese scorso, ti ho rubato il reggiseno e l'ho leccato davanti a te?"
Roxy, a questa mia domanda, accennò un sorriso velato e soddisfatto, contenta di essere riuscita a farmi partecipe della conversazione e felice che non mi fossi alterata.
Roxy: "Che sei una pervertita di prima categoria! Mi sono sentita molto in imbarazzo in quel momento, lo sai?"
Baby: "Hai mai visto il film "Prosciutto Prosciutto"?"
Roxy: "Ehm...no, che razza di nome è poi...perchè?"
Baby: "Oh, niente, niente. *Sorride*"
Roxy: "...Oook..."
Baby: "Sai, il prosciutto non ha un sapore così diverso da quello degli umani."
Roxy: "...Che vorresti dire?"
Baby: "Che hanno il sapore molto simile, cosa c'è da capire?"
Roxy: "Eee...come fai a saperlo?"
Baby: "Perchè ho assaggiato entrambi."
Roxy: "In che sen-..."
Baby: "Che una volta ho mangiato un fottuto essere umano, chiaro ora?"
Roxy: "..."
Baby: "Dovresti provarlo pure tu, sono ricchi di proteine."
Roxy: "...*Cerca di trattenere un conato di vomito*"
Baby: "Esagerato! Questa, rispetto a tutte le cose che ho combinato in vita mia, è la meno disgustosa."
Roxy: "Non voglio sapere le altre, grazie..."
Baby: "C'è stata quella volta in cui ricreai la tortura del topo con un-..."
Roxy: "NO! HO DETTO CHE NON VOGLIO SAPERE ALTRO!"
Baby: "Come vuoi."
Roxy: "...Però una cosa di te la voglio sapere."
Baby: "Dimmi."
Roxy: "Come diamine fai a viaggiare così tanto per commettere le tue..."marachelle", ma senza farti mai scoprire o vedere da nessuno?"
Baby: "A volte cammino semplicemente per strada o vado in auto, incurante di chi mi possa vedere, tanto non sanno quali sono i miei scopi, ma quando proprio ho la necessità che nessuno mi veda, o che almeno non mi riconosca...mi muovo saltando tra un palazzo e l'altro."
Roxy: "Tra un palazzo e l'altr-? No, aspetta, in che senso?"
Baby: "Hai presente Spider-Man? Ecco, in quel modo. Grazie alle mie doti di parkour, alla mia agilità, e anche all'utilizzo di un rampino che mi porto quasi sempre appresso, letteralmente salto da un palazzo all'altro della Città per muovermi in modo che nessuno capisca chi sia e spostandomi così anche più velocemente per raggiungere qualsiasi luogo. La Big Animatropoli è ricca di grattacieli altissimi e vicinissimi tra loro, e quindi non ho alcuna difficoltà nel compiere ciò. Dapprima, feci questa cosa solo per provarla, ma poi è divenuta abitudine, e spesso mi ritrovo anche a saltare da un posto all'altro solo per sfizio. Almeno così mi sento più libera, quasi dimenticandomi di essere nient'altro che l'ennesima pedina di un governo che, se non fosse per me, oggi sarebbe sul fondo del mondo."
Roxy: "...Wow."
Baby: "Già..."
Roxy: "..."
Baby: "..."
Roxy: "..."
Baby: "...Sicura che non vuoi sapere come ho ricreato la tortura del topo-?
Roxy: "No, no, no, no, no! Non ci provare! Non lo voglio sapere! *Ridacchia*"
Baby: "Eppure mi sembravi così incuriosita! *Sorride*"
Roxy: "Ma dove?! Hahaha."
Continuammo a parlare di varie cose, mie e sue, per un'ora intera, di più rispetto a quella volta nel bagno. E più andavamo avanti con la nostra chiacchierata...più mi sentivo a mio agio, dimenticandomi di avere davanti Roxy, l'unica persona al mondo di cui avessi paura, ma la stessa con cui stavo avendo una conversazione amichevole. Non mi capacitavo di come questa cosa fosse possibile...ma stava accadendo. E, probabilmente, poichè mi ero stufata di cercare una ragione plausibile a questo paradosso, mi lasciai trasportare dal momento, godendomelo a pieno.
Mi sentivo...tranquilla. Spensierata. E mi piaceva.
Inoltre, c'era anche Roxy stessa che, nonostante fosse stata rapita e traumatizzata dalla sottoscritta, credeva fortemente nel suo nuovo obiettivo, quello di potermi "curare" dalla mia follia, e quindi anche lei stava al gioco, ridendo e scherzando assieme a me come se fossi veramente una sua buona amica. In realtà, da come si comportava, non sembrava nemmeno che lo stesse facendo solo per guarirmi, ma...sembrava che anche a lei stesse piacendo questa nostra chiacchierata, come se veramente volesse diventare mia amica. Non capivo se avesse uno spirito molto saldo, oppure se fosse anche lei pazza.
Ad ogni modo, in quel momento non pensavo a niente, ma solo a parlare in maniera pacata; e, a differenza dell'aneddoto che raccontai poco prima inerente all'animatronic cieco che accudii, stavolta provavo delle vere emozioni. Tranquillità: questa era la parola che riassumeva tutto quel momento.
Continuammo ancora per un po', fino a quando...
Roxy: "E quindi tra 2 anni dovrei iniziare anche io la scuola, ma io dico: a cosa cazzo serve la scuola a noi animatronics se siamo già intellettualmente avanzati di nostro? Non ha alcun senso!"
Baby: "Boh, a me non interessa, tanto io non dovrò andarci."
Roxy: "Che fortunata che sei. Io già mi annoio solo a pensarci. Dai racconti degli umani poi sembra un'enorme rottura."
Baby: "Tra 2 anni, quando la inizierai, verrai da me e mi dirai se è così."
Roxy: "Sicuro lo è. Che poi, è anche una cazzata il fatto che solo gli animatronics di tipo orso possano fare gli insegnanti! E se a uno di loro non piacesse? O il contrario, se un altro animatronic che non sia un Fred volesse fare questo lavoro?"
Baby: "Di sicuro c'è uno di tipo Fred che amerebbe fare l'insegnante ma che, ahimè, non lo farà."
Roxy: "Perchè?"
Baby: "È stato bocciato al corso di istruzione per diventarlo. Me l'ha detto Fredbear."
Roxy: "Ah...che sfigato! *Ridacchia*"
Baby: "Ridi delle disgrazie altrui?"
Roxy: "No, no! È solo che..."
Baby: "Solo che...?"
Roxy: "...Ohh senti, non so che scusa inventarmi, ok? Sì, mi fa ridere!"
Baby: "Che bastarda che sei. Hehehe."
Roxy: "Lo dici proprio tu?"
Baby: "Io non sono bastarda, sono spregevole, è diverso!"
Roxy: "Ah beh, allora scusa! Hahaha!"
Baby: "Scuse accettate! Hehehe."
Roxy: "...Tu non sei spregevole. Ormai l'ho capito. Sai? Non dovresti neanche più pensare a quello stupido piano di conquista-..."
Questa frase. Questa era la frase che Roxy non doveva dire. Ma lo fece.
Appena sentii queste parole sgranai gli occhi e la mia espressione cambiò in una frazione di secondo: da spensierata e felice divenne infuriata e piena di odio.
In un istante, con un gesto brusco, scaraventai Roxy per terra spingendola e facendola cadere dal letto, e, per impedirle di rialzarsi, mi fiondai sopra di lei bloccandole la testa con un piede, tenendo premuto saldamente. Lei non si aspettava questa reazione improvvisa, e rimase al quanto scioccata, non avendo neanche avuto il tempo di mettere in chiaro la situazione.
Baby: "NON TI AZZARDARE MAI PIÙ A DIRE CERTE CAZZATE, È CHIARO?!"
Roxy non osava parlare, probabilmente per evitare di dire qualcos'altro che avrebbe potuto irritarmi ulteriormente. Si limitava a resistere alla pressione del mio piede sulla sua testa, emettendo piccoli lamenti di dolore.
Baby: "ORA ASCOLTA: NIENTE E NESSUNO A QUESTO MONDO SARÀ IN GRADO DI SVIARMI DAL MIO UNICO OBIETTIVO DI VITA, NEMMENO UNA LURIDA TROIETTA COME TE. CHI TI CREDI DI ESSERE? UNA GIOVANNA D'ARCO D'ALTRI TEMPI?"
Roxy: "Gh..."
Baby: "IO PRENDERÒ QUESTO INTERO PIANETA NELLE MIE MANI, E TU, ASSIEME A TUTTI GLI ALTRI, SOCCOMBERAI E TI INGINOCCHIERAI A ME. NESSUNA ECCEZIONE. CAPITO?!"
Roxy: "...Mi...Mi fai male..."
Ecco un'altra frase che cambiò completamente il mio atteggiamento in un secondo.
Appena Roxy pronunciò queste parole con tono dolorante riuscì a impietosirmi. Provai compassione, e fu come risvegliarmi da uno stato trance, accorgendomi che stavo effettivamente facendo del male a Roxy. Nonostante quella frase di prima mi fece innervosire a bestia, bastò quest'altra frase a farmi provare un senso di colpa ineguagliabile.
In quel momento mi sentivo veramente come se avessi una doppia personalità: una in cui odiavo a morte Roxy, desiderando nient'altro che ucciderla brutalmente, e l'altra in cui provavo pietà per lei, mi piaceva starle accanto...e che avrei voluto davvero divenirle amica. E il bello è che, a causare questi miei cambi di atteggiamento improvvisi, era la stessa Roxy! Non so come questa cosa fosse anche lontamente possibile.
Ad ogni modo, a causa di ciò, allentai il piede su di lei fino a toglierlo completamente. Lei, una volta rialzatasi, si tenne la parte su cui feci pressione con la mano, guardandomi nel mentre in modo...triste. Quello sguardo triste che fece incentivò il senso di colpa che provavo dentro di me, e per questo volli di nuovo scappare da quella situazione, cosa che feci.
Baby: "Io...devo andare a lavoro."
Roxy: "..."
Fu l'unica cosa che riuscii a dire, e tra l'altro non era neanche la prima volta che usai questa scusa per fuggire da lei; stavolta era anche più palese, in quanto era il 2 novembre, giorno di festa, e inoltre eravamo in orario di pranzo.
Infatti, una volta uscita da quella stanza, lasciando Roxy di nuovo confusa e probabilmente in pensiero per me, uscii fuori dal Castello andando a fare un giro per la Città, cercando di non pensare a quello che era appena successo. Ma questa mia decisione portò all'esatto contrario: iniziai a riflettere.
Cercai di mettere in chiaro le idee e comprendere quello che era accaduto. Roxy riuscì a farmi cambiare più volte comportamento in pochissimo tempo con delle semplici e banali frasi. Ormai avevo capito che lei era una persona unica al mondo che aveva degli effetti strani su di me, ma non fino a quel punto! E io che pensavo che il fatto che non riuscivo ad ucciderla era già troppo. Cos'altro era capace di provocarmi quell'animatronic? Non ne avevo la minima idea. Sapevo solo che non potevo fare nulla. Ero completamente sotto il suo controllo senza accorgermene, nonostante non lo volessi, e credo che anche lei l'avesse notato.
IO ODIO ESSERE CONTROLLATA DA QUALCUNO.
Già quando sono costretta a subirmi tutti gli ordini di Puppet mi sale il desiderio di ammazzarla il prima possibile, figuriamoci con una che ha il controllo sulla mia persona e sulle mie azioni. Ma questo odio non bastava a sopprimere quello che provavo per lei, ovvero un mix di sensi di pietà, tenerezza e voglia di farmela amica per davvero.
Ma anche lei non scherzava: era passata dal volermi fermare anche al costo di uccidermi, quando provò a conficcarmi nella gola quelle forbici mentre stavo dormendo, al voler diventare mia amica, ridendo e scherzando con me. Ma almeno lei aveva delle buone ragioni per giustificare questi suoi cambi di decisione radicali: all'inizio mi presentai a lei bruscamente, rivelando chi sono realmente, e quindi è normale per tutti reagire di ira nel suo stesso modo; successivamente la tenni segregata nella mia stanza, e lei semplicemente abbandonò ogni speranza di uscire fuori da quella situazione, nonostante poi fosse riuscita a sgattaiolare dal Castello per pedinarmi in ogni mia uscita, ma probabilmente aveva capito che, nel caso mi fossi accorta di una sua fuga, l'avrei rintracciata e le avrei fatto patire le pene dell'inferno. Infine, quando ha visto un barlume di speranza in me, credendo di potermi guarire dalla mia follia, ha inziato ad essere gentile e comprensiva come non mai.
Al contrario io, per delle stupidaggini, passavo dall'essere furibonda all'essere comprensiva anch'io, quasi senza una logica.
E indovinate un po'? Questa situazione continuò per settimane.
Esatto: passato quel 2 di novembre, dove poi, dopo essere tornata la sera, mi scusai con Roxy per il mio attacco d'ira, io continuavo ad intervallare momenti in cui volevo ucciderla ad altri in cui le parlavo tranquillamente e mi confidavo con lei, mentre quest'ultima non demordeva e continuava ad essere sempre gentile e apprensiva, e, quando io ero nel mio mood infuriato, lei mi sopportava e basta, attendendo solo che mi passasse. Ci credeva fortemente in questa sua convinzione di potermi rendere normale, e non le interessava se a volte la minacciavo o addirittura le facevo del male. Lei aspettava solo che io fossi nei miei momenti tranquilli per potermi parlare da amica e quindi calmarmi, cercando di prolungarli il più a lungo possibile. Ormai non ricordavo neanche più come tutta questa faccenda ebbe inizio, perchè era diventata la quotidianità tra noi.
E ora la parte più importante: durante tutto questo periodo, che andava da quell'Halloween fino agli inizi di dicembre...uccisi solo una persona. E fu anche l'unico atto spregevole che commisi in quel mese. Nessuna tortura, nessuno stupro...niente di niente. Solo un giorno, a metà novembre, in cui, dopo essermi infuriata nuovamente con Roxy, anche più del dovuto, mi sfogai andando a far fuori un umano fuori Città. Lei non lo venne a sapere, anche perchè, dopo l'esperienza di Halloween, non mi pedinò più nelle mie uscite. Probabilmente, se lo avesse scoperto, mi avrebbe rimproverato, dicendomi che non dovevo farlo, poichè voleva veramente farmi cambiare e quindi non voleva vedermi più uccidere qualcuno, ma a me non me ne poteva fregar di meno. Nonostante ciò, quello, appunto, fu l'unico crimine che commisi in quel mese. Di solito, in questo lasso di tempo, uccido o torturo diversa gente. Non mi ero neanche resa conto di questo mio "record".
Che Roxy...stesse davvero riuscendo lentamente nel suo intento? E io non me ne stavo minimamente accorgendo? Non so più cos'altro dire.
Il bello è che...stavamo veramente diventando amiche man mano. Ovviamente questo solo nei momenti in cui io ero tranquilla, ma erano momenti che se li avesse visti la me del passato avrebbe detto "questa NON posso essere io", eppure...
In quei momenti, io e Roxy: chiacchieravamo di tantissime cose, ci raccontavamo come fosse andata la giornata (specialmente io, in quanto lei le passava interamente chiusa nella mia stanza poichè ancora mia rapita e all'oscuro di tutti quelli all'interno del Palazzo Reale), guardavamo film/serie TV, giocavamo a qualche videogioco insieme...insomma, facevamo le esatte cose che fanno tutte le amiche in casa. E a me...piaceva. In quei momenti quasi mi vergognavo della mia "seconda me" dove facevo del male a Roxy, e cercavo di non pensarci.
Inoltre, come appena detto, poichè lei era ancora una rapita e nessuno sapeva che ci fosse lei dentro il Castello, non potevo ancora farmi consegnare due piatti da mangiare in camera mia, e quindi, ogni singolo giorno, il mio piatto lo davo a Roxy, sia a pranzo che a cena, mentre io mi arrangiavo sempre con quello che trovavo. E lei ancora non sapeva di questa cosa; pensava che, mentre lei mangiava da sola in stanza, io me ne andassi a pranzare e cenare con tutto il personale del Castello nella grande sala da pranzo, ma in realtà quella la usavamo solo come sala nelle occasioni speciali dove mangiavamo appunto tutti insieme.
Comunque, come detto prima, tutta questa situazione continuò per tutto il mese di novembre, fino ad arrivare agli inizi di dicembre.
8 DICEMBRE 2053
Era mattina e mi stavo preparando a una cosa...particolare.
Durante le mie giornate ricevevo una marea di messaggi in privato su MoreThan, in quanto sono un personaggio pubblico, e tutte le persone inutili che non sono un minimo famose e non lo saranno mai provano a contattare in qualsiasi modo qualcuno che invece lo è, solo per cercare di farselo amico e ricavarne vantaggio nella vita. Io, ovviamente, questi soggetti non li cago di striscio, ma il giorno prima, il 7 dicembre, mentre scrollavo le chat sul social, mi capitò per caso di adocchiare un profilo che mi aveva inviato un messaggio da poco. Il profilo si chiamava "Sun&Moon", e il messaggio in questione era questo:
"buongiorno signorina baby siamo 2 animatronics youtuber e stiamo cercando gente da intervistare nel nostro studio per pubblicare poi il video su youtube.ci piacerebbe averla come ospite da noi !"
Un messaggio a dir poco sfacciato e privo di personalità, senza neanche una punteggiatura decente e un uso corretto delle maiuscole. Sembrava quasi una bozza... E proprio per questi motivi mi attirò. Cercai il profilo su YouTube ed effettivamente li trovai: due animatronics che caricavano video di pessima qualità in cui parlavano e si riprendevano mentre facevano stupidaggini. Inutile che sto qui a dirvi tutto nei dettagli, non li conosceva un cazzo di nessuno; solo una decina di iscritti, così come le visualizzazioni. Insomma, due ragazzini che tentavano la strada della fama sperando in una botta di fortuna su YouTube caricando video scadenti.
Solitamente, quando persone così piccole provano a contattare gente famosa, specialmente come la sottoscritta, vengono completamente ignorati o addirittura non riescono nemmeno a far arrivare il loro messaggio all'attenzione dei destinatari; ma io, approfittando del fatto che non li conoscesse nessuno, avevo deciso di divertirmi un po', e dunque li risposi. Loro, non aspettandosi realmente un mio responso, si eccitarono a bestia, e mi scrissero subito inviandomi il loro indirizzo cosicchè potessi raggiungerli e fare quest'intervista. Ci accordammo per la mattina del giorno successivo, in quanto 8 dicembre e quindi giorno di festa, quella dell'Immacolata.
E dunque, come detto prima, mi stavo preparando per andare da questi due falliti. Nel mentre Roxy stava ancora dormendo, il che era ottimo, in quanto, se mi avesse vista uscire, sicuramente mi avrebbe chiesto dove andassi, poichè era giorno festivo e quindi non dovevo lavorare, o almeno non a lungo.
Cercai di fare meno rumore possibile per non svegliarla e, una volta pronta e uscita dal Castello, presi la mia auto e mi avviai verso la mia destinazione, avvertendo i due "youtuber" che stessi arrivando, dandogli così il tempo di preparare tutto.
Dall'indirizzo che mi mandarono, abitavano fuori l'Animatropoli, a diversi chilometri di distanza, quindi ci misi un po' per arrivare, ma non fu neanche di troppo un problema, in quanto dall'isoletta su cui risiede il Palazzo Reale parte una lunga serie di tunnel sotterranei che attraversano tutta la metropoli fino a sbucare sulle diverse autostrade che collegano le città vicine. Furono creati per agevolare noi residenti del Castello, così da muoverci più velocemente e non rimanere bloccati nel traffico della Città Animatronica, in quanto nel nostro lavoro il tempo è importante, e quindi non possiamo perdere ore della nostra giornata rinchiusi in macchina. Ovviamente sono tunnel accessibili solo a noi, la gente comune non può percorrerli in alcun modo, nemmeno se si è amici di qualcuno all'interno del Castello; in questo caso possono solo essere accompagnati dall'amico in questione.
Ad ogni modo, come detto, nonostante ciò ci misi comunque un po' di tempo per arrivare poichè abitavano abbastanza lontano dalla Big Animatropoli.
Ci impiegai all'incirca 1 ora di macchina e, una volta giunta e dopo aver trovato parcheggio, cercai la loro abitazione. Mi trovavo in un quartiere al quanto spoglio e non c'era anima viva in giro. La cittadina, tra l'altro, aveva giusto qualche decina di migliaia di abitanti, tutto il contrario rispetto alla metropoli in cui vivo.
Dopo essere riuscita a trovare la casa che mi avevano indicato, mi avvicinai e bussai il campanello. Aspettai qualche secondo e nel mentre sentivo loro dall'interno parlare, e sembravano piuttosto agitati, ancora increduli al fatto che ad aver bussato alla loro porta fosse davvero il Primo Ministro degli animatronics.
Dopo un po' finalmente presero coraggio e uno di loro venne ad aprire la porta.
Sundrop: "Apre la porta e vede Baby*"
Baby: "Buongiorno! Eccomi qui!"
Sundrop: "Oh signore non ci credo sta succedendo davvero. Cioè, intendo- BUONGIORNO A LEI SIGNORINA BABY! NON SA CHE ONORE AVERLA QUI, DAVVERO, NON SA QUANTO SIA FELICE! Non che non ci speravamo, cioè, anche, cioè, non mi fraintenda, NOI LA AMMIRIAMO! Cioè, fa un buon lavoro questo è certo, cioè-..."
Baby: "Tranquillo, capisco cosa intendi. Mi fa piacere che tu sia entusiasta!"
Sundrop: "GRANDIOSO! Mi segua! Cioè, si accomodi!"
Baby: "Grazie!"
Era ovviamente in estasi, e sprizzava gioia da tutti i pori. Io lo assecondai, sorridendo costantemente e tranquillizzandolo facendogli capire che fossi felice della sua felicità, e quindi non mi importava se si impappinasse nelle frasi.
Comunque, seguii l'animatronic, che tra l'altro raffigurava un sole accesso con indosso uno strano vestito da giullare, e mi portò dentro casa: lui e il suo amico vivevano in una casetta da 1 solo piano ma con diverse stanze...e tutte completamente sottosopra! Non curavano affatto la loro abitazione e si vedeva da un miglio di distanza. Io ovviamente non glielo feci notare, poichè, per quello che volevo fare, dovevano restare il più felici e entusiasti possibile, e quindi mi limitai a chiedere cose in tranquillità.
Baby: "Come mai avete scelto proprio me da intervistare?"
Sundrop: "Oh, in realtà abbiamo chiesto a molti altri! Cioè, la cantante Glamrock Chica, il direttore della prigione Old Man, l'attore Nightmare BB e persino alla Regina! Ma, cioè, lei è l'unica che ci ha risposto...CIOÈ, non sa quanto siamo lieti di averla qui, cioè, grazie!"
Baby: "Figurati! Mhmhmh. Dov'è il tuo amico?"
Sundrop: "Di qua! Cioè, sta sistemando tutte le cose nello studio."
Continuai a seguirlo, e mi portò nel loro..."studio", se così si può definire. Era letteralmente una stanza grigia, con un solo tavolino al centro con sedie attorno e uno specchio appoggiato alla parete. Anche quella stanza sembrava non venisse pulita da mesi, addirittura per terra c'erano dei tovaglioli stropicciati e un bicchiere di carta usato. Infine, davanti al tavolino, c'era una videocamera sostenuta da un treppiedi che aveva appena finito di sistemare l'altro ragazzo, il quale, appena mi vide, mi salutò.
Moondrop: "Oh, signorina Baby. Salve. Che piacere averla qui. Davvero."
Baby: "Il piacere e mio!"
A differenza del suo amico, lui rappresentava una luna e aveva indosso una sottospecie di pigiama blu a stelline, con tanto di cappello da notte. Inoltre, sempre al contrario dell'animatronic sole, era molto più pacato, quasi come se fosse impaurito, e non metteva un minimo di enfasi nelle sue frasi.
Chiaramente erano due animatronic fuori di testa, e molto probabilmente non avevano amici al di fuori di loro stessi, si notava soprattutto da come mi avessero dato la benvenuta: non avevano messo in ordine la casa (cosa che forse non avevano mai fatto da quando ci abitavano) e mi stavano parlando quasi come se fossi una loro amica. Se ne stavano infischiando di trattarmi come loro ospite e non si erano nemmeno presentati dicendo i loro nomi, nonostante li sapessi già; in quel momento stavano solo pensando alla fama che avrebbero potuto raggiungere semplicemente pubblicando un video in cui mi intervistavano.
Non sapevano proprio come comportarsi con qualsiasi tipo di persona, specialmente con quelle importanti come la sottoscritta.
Sundrop: "ECCELLENTE! Cioè, prego, si accomodi. Cioè, noi ora le faremo un paio di domande su tutto, cioè, la sua carriera, la sua vita, cosa le piace, eccetera eccetera."
Moondrop: "E noi registreremo tutto. Così pubblicheremo su YouTube. Va bene?"
Baby: "Certo! *Si siede* Chiedetemi pure tutto quello che volete!"
Come appena detto, dritti al punto! Non gliene importava di me, pensavano solo a loro stessi. Ciò mi andava benissimo, in quanto neanche io volevo perdere tempo.
Sundrop: "PERFETTO! Moon, hai avviato la registrazione?"
Moondrop: "Solo un attimo Sun. Qua sto avendo difficoltà. Ho paura che la memoria sia piena."
Sundrop: "COME LA MEMORIA È PIE- Cioè, come è possibile?"
Moondrop: "Abbiamo registrato un sacco di video in questi giorni Sun. Lo sai."
Sundrop: "Diamine! Non va bene, cioè, non va affatto bene! Cioè, ne sei sicuro?"
Moondrop: "Guarda tu stesso. La luce è rossa. Vuol dire che sta registrando. Ma non fa vedere niente. È tutto nero."
Sundrop: "Mmhh, bel problema!"
Baby: "Posso darvi un consiglio? Provate a togliere il tappo davanti all'obiettivo."
Sundrop&Moondrop : "*Guardano l'obiettivo e vedono il tappo davanti* Ooohh."
Sundrop: "Lei è un genio signorina Baby! Cioè, si vede che è lei a mandare avanti il Paese! *Toglie il tappo*"
Baby: "Ne sono sicura..."
Ok, è appurato: avevo a che fare con degli imbecilli di prima categoria.
Sundrop: "STRATOSFERICO! Cioè, ora funziona tutto, ottimo!"
Moondrop: "Lei è pronta signorina Baby?"
Baby: "Prontissima!"
Sundrop: "PAZZESCO! Cioè, iniziamo subito!"
Detto questo, i due si avvicinarono mettendosi in piedi davanti a me dall'altra parte del tavolino, con Sundrop che prese in mano il proprio cellulare su cui aveva salvato le domande da farmi. Era tutto pronto, se non fosse che...non si erano accorti che si erano messi davanti alla videocamera, coprendo tutto con le loro schiene...ma non mi importava, tanto non se ne sarebbero mai accorti, e quindi non li avvertii.
L'animatronic sole iniziò a parlare introducendo il video.
Sundrop: "Salve ragazzi! Oggi siamo in compagnia della mitica, unica, straordinaria, ineguagliabile, incredibile ed inconfondibile CIRCUS BABY! Cioè Prima Assistente Reale della nostra Regina Puppet, e oggi è qui con noi per rispondere ad alcune domande che le faremo! ALLORA, cioè, signorina Baby, è pronta per l'intervista?"
Io ovviamente stavo al loro gioco, facendoli credere che fossi felice di essere lì e partecipare a quest'intervista su di me. Quindi non smettevo di sorridere e di rispondere in modo allegro e cordiale, mentre, dentro di me, non vedevo l'ora di attuare ciò che avevo in mente: una bella sorpresina per i due amichetti.
Baby: "Assolutamente! Sono felicissima di essere qui con voi oggi Sundrop e Moondrop!"
Moondrop: "Allora noi iniziamo. Vuole presentarsi al pubblico?"
Baby: "Volentieri! Mi chiamo Circus Elizabeth Baby e, come appena detto da Sundrop, sono il Primo Assistente Reale della Regina di noi animatronics, Puppet The Marionette, pertanto risiedo all'interno del Palazzo Reale della Big Animatropoli assieme a lei e a tutti coloro che lavorano con noi per portare avanti la nostra razza e rendere dunque il mondo un posto migliore, quanto più possibile in modo da far stare bene chiunque, compresi gli umani con cui conviviamo."
Moondrop: "Ci può descrivere in modo più preciso il lavoro che fa?"
Baby: "Certo! Il mio compito principale è quello di affiancare la Regina in tutto ciò che svolge, aiutandola a mandare avanti il Paese consigliando leggi, organizzando incontri e tenendola aggiornata su tutto quello che succede all'interno del nostro sistema. Inoltre vengo denominata anche "Primo Ministro", nonostante sia una locuzione non del tutto esatta, poichè mi occupo anche di approvare o rifiutare progetti e leggi per poi promuoverli alla Regina, di dirigire i vari funzionari politici e di sostituire la Regina nei vari incontri di Stato in caso di sua assenza per qualsiasi motivo. Infine, oltre a questo, sono anche Capo dell'Esercito, Presidente della Corte Suprema, Presidente dell'Intelligence Animatronica e Procuratore del Paese."
Sundrop: "Wow! Cioè, quante cose inutili che non ricorderemo mai, eh Moon? Hahaha!"
Moondrop: "Puoi scommetterci."
Baby: "*Ridacchia* Ammetto che possa risultare un po' complicato tutto ciò, ma è fondamentale per tenere in piedi tutta la razza animatronica. Vi ricordo che, a differenza di tutte le altre forme di governo che si occupano di portare avanti unicamente il loro Paese, noi ci occupiamo di TUTTI gli animatronics del mondo, indipendentemente da dove essi si trovino. Poi, ovviamente, chi si occupa del governo del proprio Stato controlla sia umani che animatronics all'interno di esso, ma il potere principale sulla nostra razza ce l'abbiamo noi. Funziona così in quanto gli umani, dopo la nostra creazione, si rifiutarono di occuparsi di noi oltre che di loro stessi, e quindi costrinsero Alessander Nettirn ad organizzare questa nuova forma di governo in cui noi badiamo a noi stessi e siamo completamente indipendenti dagli umani, ed è proprio questo che lascia le porte aperte ad una possibile guerra mondiale tra le due razze."
Moondrop: "Capito. Come ci si sente ad avere tutte queste responsabilità?"
Baby: "Non è di certo un lavoro facile e mi costa un sacco di tempo e sacrifici, ma ne vale assolutamente la pena sapendo che tutto quello che faccio è al fine di permettere una vita tranquilla e serena a tutti gli animatronics del mondo e, ovviamente, anche agli umani, anche se indirettamente. Io tengo a cuore la stabilità del Paese e mi impegno affinchè ciò possa divenire una realtà solida e immutabile."
Sundrop: "Come ha appena detto lei, questo lavoro comporta anche un sacco di sacrifici, e tra questi, cioè, solitamente c'è anche il tempo che uno spenderebbe per le proprie passioni e i propri hobby, ma lei, signorina Baby, è addirittura riuscita a far diventare una sua passione un suo secondo lavoro: cioè, parlo della musica! Lei è anche una cantante eccezionale!"
Baby: "Oh, beh, grazie, hehe!"
Sundrop: "Come mai questa passione per la musica?"
Baby: "Beh, come hai detto stesso tu, è una passione, e in quanto tale la alterno al mio lavoro da politica proprio come se fosse un hobby, e quindi gran parte del mio tempo libero lo dedico a lei, alla musica! È un mio modo per lasciarmi andare ed essere molto più informale rispetto a quando lavoro, specialmente accanto alla Regina, dove, invece, devo assumere un ruolo formale ed elegante. Sul palco, al contrario, posso fare ciò che voglio e dare libero sfogo alla mia voce e al mio corpo, cantando e ballando per il pubblico, ma anche per me stessa."
Moondrop: "Come ci è riuscita ad alternare la vita politica a quella da popstar?"
Baby: "Questa frase è corretta, ma non al 100%, perchè quello che faccio è limitarmi a partecipare a piccoli concerti a cui sono invitata in giro per il mondo e in cui canto solo delle cover, ma non ho mai realizzato una canzone interamente mia. Inoltre, ricordo che sfrutto questa cosa per fare beneficenza! Infatti dalla vita da cantante non ci ho mai guadagnato un centestimo. Lo faccio solo per fare una cosa che mi piace davvero tanto, ovvero cantare, e ne approfitto per dare del bene a chi ne ha bisogno. E poi lo faccio anche per regalare dei sorrisi a tutti quelli che vengono ad ascoltarmi; stare sul palco e vedere la gente felice che balla e canta assieme a me è un'emozione ineguagliabile!"
Moondrop: "Oltre alla musica ha qualche altra passione che, però, tiene per sè come hobby personale?"
Baby: "I videogiochi! Durante le sere libere mi piace un sacco mettermi al mio PC e giocare a qualcosa che mi piace; è un altro modo per fuggire dalla realtà e, a differenza della musica, stare totalmente per conto mio. Inoltre, non per vantarmi, ma me la cavo anche nei videogiochi competitivi!"
Sundrop: "E infatti se non mi sbaglio lei è diventata campionessa di un gioco online di cui ora non ricordo il nome..."
Baby: "Death in Dungeon."
Sundrop: "Giusto! Abbreviato in DiD! Cioè, adoravo quel gioco!"
Moondrop: "Sì. Ma facevi schifo."
Sundrop: "E allora? Cioè, l'importante è divertirsi, no?"
Baby: "Assolutamente!"
Moondrop: "L'hai abbandonato proprio perchè non ti divertivi. Ti arrabbiavi perchè perdevi sempre. E rage-quittavi a raffica."
Sundrop: "PROSSIMA DOMANDA! Cioè, Signorina Baby, lei cosa consiglierebbe a chi, come lei con la musica, vorrebbe trasformare la sua passione in qualcosa di più?"
Baby: "*Allenta il sorriso* Di arrendersi."
Sundrop: "Come?"
Baby: "Consiglio di arrendersi. Le possibilità sono minime. Io ci sono riuscita solo perchè sono super-perfetta in tutto quello che faccio, ma per chi vuole partire da zero, a meno che non dedichi la sua intera vita unicamente alla sua passione, non c'è speranza."
Sundrop: "...Ah. Ma lei non era anche una fantastica motivatrice?"
Baby: "Sono solo realista, dico che le cose come stanno."
Sundrop: "...Ci sta. Cioè, andiamo avanti. Moon?"
Moondrop: "Tornando all'argomento "politica". In Italia ora ci sono appunto due forme di governo che comandano: la Repubblica degli umani e la Monarchia di noi animatronics. Ma oltre a queste c'è il Vaticano che ha ancora potere a livello religioso. Lei cosa ne pensa?"
Baby: "Ah, per me quelli possono pure andare a fanculo."
Moondrop: "Wow, senza peli sulla lingua."
Baby: "Seriamente nel 2053 c'è ancora gente che crede a queste stronzate? Sono solo poveri sfigati che temono la morte più di ogni altra cosa, e i quali si fanno ingannare da dei vecchi umani con indosso stupidi manti che si arricchisono rubando i soldi che quelli donano alla Chiesa! Io, come detto prima, mi impegno anche a portare avanti il Paese, ma fin quando ci saranno persone così la vedo dura!"
Sundrop: "...Non pensavamo fosse così aperta con le risposte."
Baby: "Ci sono molte cose che non sapete di me, ma in fondo...a questo serve un'intervista, no? A conoscere una determinata persona in tutto e per tutto. Quindi prego, andate avanti con le domande!"
Moondrop: "..."
Sundrop: "...Oook. Allora, cioè, vuole raccontarci qualcosa della sua vita? Cioè, dove ha vissuto, cosa ha fatto, eccetera?"
Baby: "Certo! Dopo che Nettirn mi ha messa al mondo mi hanno portata in un asilo nido in Piemonte, dove ho vissuto per i primi 5 anni di vita, fino a quando non ho ucciso un'educatrice che stava lì, e quindi sono scappata."
Moondrop: "..."
Sundrop: "...In che senso?"
Baby: "Nel senso che sono andata via. Ho iniziato a vivere per strada e-..."
Sundrop: "No, no...in che senso "ho ucciso"?"
Baby: "In quali altri sensi interpretersti la frase "ho ucciso"? L'ho fatta fuori. Ho preso delle forbici da cucina e gliele ho conficcate in gola ponendo fine alla sua cazzo di vita."
Moondrop: "..."
Sundrop: "..."
Baby: "Oh, giusto! Prima, quando mi avete chiesto se avessi altri hobby, oltre alla musica e ai videogiochi, mi sono dimenticata di accennare questa mia passione: uccidere la gente. Lo adoro, e vivrei solo di questo!"
Moondrop: "..."
Sundrop: "...Signorina Baby, cioè...si sente bene?"
Baby: "Benissimo! Perchè?"
Sundrop: "Ma sta scherzando?"
Baby: "Affatto! Perchè dovrei scherzare?"
Sundrop: "..."
Moondrop: "..."
Baby: "Comunque vi chiederei, se non vi dispiace, di affrettare i tempi. Scusatemi davvero tanto, ma sapete com'è: ho un lavoro da Prima Assistente Reale che mi aspetta, hehe."
Moondrop&Sundrop: "...*Si guardano a vicenda*"
Moondrop: "...Ehmm...sì, allora le facciamo le ultime domande..."
Baby: "Sono tutta orecchie!"
Moondrop: "Che obiettivi ha nella vita? Oltre a-..."
Baby: "Oh, speravo me l'avreste chiesto! Oltre a rendere il mondo un posto migliore grazie alla mia politica e bla bla bla? Beh, ho intenzione di conquistarlo il mondo!"
Moondrop: "..."
Sundrop: "..."
Baby: "Sto progettando da anni un piano per far cadere l'intero ordine mondiale e prendere questo piccolo pianeta nelle mie mani, partendo proprio dalla Regina degli Animatronics, la quale, una volta avviato il mio piano, ucciderò davanti a tutti in una vera e propria esecuzione pubblica, magari anche umiliandola nei modi peggiori possibili, tipo denudarla in pubblico, sodomizzarla e infine scuoiarla pezzo per pezzo, o ancora meglio! Le aprirò il ventre e la crocifiggerò sulla punta del suo stesso Castello in modo che tutta la Città possa vedere il suo cadavere e capire chi sarà la VERA Regina da quel momento in poi."
Moondrop: "..."
Sundrop: "...Ma-"
Baby: "*Diventa seria* Successivamente, grazie a un'arma di distruzione di massa che devo ancora progettare, andrò in giro per il mondo a seminare morte. Annienterò città, spargerò sangue su ogni continente e distruggerò opere d'arte storiche come il Colosseo e la Torre Eiffel, per far capire a tutti che da quel momento in poi avrà inizio una nuova era, la MIA. Ucciderò tutti i leader mondiali perchè dovrò rimanere solo io, e, nel mentre, continuerò a sterminare intere popolazioni, senza alcuna eccezione. Durante gli ultimi decenni si è insistito tanto per portare tutti gli umani e gli animatronics allo stesso livello, indipendentemente dai loro sesso, razza, genere ed età? Ebbene, allora io non farò nessuna discriminazione: ucciderò tutti, umani, animatronics e animali. Ucciderò tutti coloro che proveranno a fermarmi. Ucciderò intere famiglie a casaccio; le madri piangeranno disperate abbracciando i cadaveri dei loro bambini. Infine, una volta che avrò spedito tutte le nazioni del mondo nell'anarchia più totale, tornerò qua all'Animatropoli e ricostruirò il Castello a modo io, e da lì controllerò TUTTO, facendo ciò che voglio quando voglio. Il pianeta Terra conoscerà una nuova forma di governo che fino ad allora non avrà mai conosciuto: la dittatura mondiale di una singola persona, io, Circus Baby. E niente e nessuno sarà in grado di placarmi."
Sundrop: "..."
Moondrop: "..."
Sundrop: "..."
Moondrop: "..."
Sundrop: "...Eee-"
Baby: "*Tira fuori una pistola e gliela punta* L'intervista è finita."
Detto questo, premetti il grilletto, e, con due colpi di fila dritti in testa, uccisi i due amichetti, i quali caddero a terra privi di vita schizzando olio alle loro spalle a causa delle pallottole appena conficcatesi nelle loro testoline vuote.
Questa era la sorpresa che avevo in serbo per loro! Poveri sfigati. Avevano chiesto un'intervista alla persona più sbagliata al mondo, e ciò li ha portati nella tomba.
Dopo averli uccisi mi alzai e ammirai i loro cadaveri inermi a terra uno di fianco all'altro.
Baby: "Mi spiace, ma eravate davanti alla videocamera. Ho risolto io."
Un duplice omicidio semplice e pulito, senza che ci fosse neanche bisogno di ripulire delle mie possibili tracce.
E dunque, finito il mio lavoro lì, me ne andai come se nulla fosse successo, lasciando i due corpi in attesa di essere scoperti, e, poichè erano due animatronics inutili che non conosceva nessuno, molto probabilmente ci avrebbero messo un bel po' per accorgersi che erano schiattati.
Io presi la mia auto e tornai al Castello. Ormai eravamo sotto orario di pranzo e Roxy sicuramente si era già svegliata. Per giustificare la mia assenza al suo risveglio decisi di dirle semplicemente che avevo delle faccende lavorative in sospeso, e che durante il pomeriggio infatti non avrei lavorato poichè era un giorno di festa.
Tornai al Castello dopo un'altra ora di viaggio, e, come immaginavo, appena entrai in stanza trovai Roxy sveglia e intenta a giocare al computer. Quando mi sentì entrare buttò uno sguardo rapido su di me, per poi tornare subito a concentrarsi sul gioco, ma iniziando comunque a parlarmi.
Roxy: "Dove sei stata?"
Baby: "Dovevo sbrigare delle faccende di lavoro che avevo lasciato in sospeso e, poichè oggi è l'Immacolata, ho deciso di farle stamattina, così ho tutto il pomeriggio libero."
Non disse altro e continuò la sua partita. Nel mentre, io posai tutti gli effetti che mi ero portata appresso, tra cui la pistola che usai per uccidere quei due, la quale posai in un armadio senza farmi vedere da Roxy. Dopo aver fatto ciò, presi il mio cellulare per controllare eventuali notifiche che mi erano arrivate.
Dopo pochi minuti, non appena Roxy finí la partita che stava giocando, si tolse le cuffie e con la sedia si girò verso di me.
Roxy: "Posso chiederti una cosa?"
Baby: "*Guardando sempre il telefono* Mh?"
Roxy: "Tu pensi veramente che io sia così stupida?"
A sentire quelle parole...rabbrividii.
Tolsi lo sguardo dal telefono per puntarlo su di Roxy, e vidi la sua espressione: era severa e mi guardava in modo giudicante. In quell'istante mi sentivo come un bambino che aveva combinato qualche marachella, con la madre che l'aveva scoperto ed era pronta a rimproverarlo.
Baby: "...Come...come fai a saperlo?"
Roxy: "Oh, andiamo! E ad Halloween non sai come ho fatto a pedinarti, e ora non sai come faccio a sapere che sei andata a fare del male a qualcuno. Forse, e dico FORSE sei tu che in fin dei conti non sei poi così sveglia, no? Pure qualche settimana fa sei stata così sgamabile, e sì, perchè non pensare che non mi sia accorta di nulla anche lì! Ormai a me non sfugge nulla su di te, e questo dovresti saperlo!"
Baby: "..."
Non sapevo come rispondere, e sentivo che stava per succedere di nuovo: stavo per dare di matto. Ma, come sempre, io non volevo che accadesse. Ogni volta che accadeva qualcosa che mi metteva in una situazione di disagio agli occhi di Roxy sapevo perfettamente che da lì a poco sarei impazzita cercando di ferirla...ma io non volevo. Eppure, quando ormai era troppo tardi ed entravo in quella fase, non volevo altro che vederla soffrire il più possibile, dimenticandomi completamente che poco prima stavo cercando di evitare esattamente tutto ciò.
Lei, in quel momento, sapeva di starmi provocando, e allo stesso tempo anch'io lo sapevo, ma, a differenza sua, io non riuscivo a controllarmi. Ma forse lei puntava proprio a questo: ad insegnarmi a controllarmi. E anche il sol pensiero di questo, che qualcuno stesse cercando di insegnare qualcosa A ME, mi faceva andare sui nervi.
E, come appena detto, non risucii ad evitare la mia ennesima perdita di controllo. Esplosi, e quella volta più del solito.
Baby: "Sì, ok, ho ucciso qualcuno, e quindi?!"
Roxy: "Perchè continui a farlo? Qual è il sens-"
Baby: "MA TU CHE CAZZO VUOI DA ME?!"
Roxy: "..."
Baby: "...Scusa, scusa, non volevo urlare..."
Roxy: "Ti scuso, ma-"
Baby: "AH, SÌ? MI SCUSI?! CREDI DI ESSERE TU LA PADRONA QUI DENTRO?! SEMMAI DOVRESTI ESSERE TU QUELLA CHE CHIEDE SCUSA A ME!"
Roxy: "E per che cosa?"
Baby: "PER STARMI ROVINANDO LA VIT-...Sto urlando di nuovo, perdonami, non volevo..."
Roxy: "Beh, vedo che oggi hai dei conflitti con le tue personalità!"
Baby: "ANCORA CON 'STA STORIA?! MA ALLORA NON HAI CAPITO UN CAZZO! IO NON HO DOPPIE PERSONALITÀ!! IO-..."
Roxy : "..."
A quel punto mi accorsi che qualcosa in me non andava, e anche Roxy se ne accorse.
Roxy: "...Baby? Tutto be-"
Baby: "Zitta! Zitta, ti prego. Non parlarmi, ok?! Non aprire bocca, ti supplico."
Roxy: "No, Baby, io parlo quanto voglio, perchè n-"
A quel punto, sentendo che aveva appena ignorato le mie suppliche, aprii con violenza l'armadio che avevo di fianco a me, dal quale ripresi la pistola che avevo posato di nascosto poco prima...e la puntai addosso a Roxy, fissandola con sguardo furibondo, e togliendo la sicura dell'arma.
Roxy: "...*Sgrana gli occhi*..."
Baby: "Ti ho detto di stare zitta, È CHIARO?!"
Roxy: "..."
Lei, notando che stavolta impazzii più del solito, comprese a pieno la situazione e capì che, a differenza delle altre volte, era davvero in pericolo e che io non stavo affatto scherzando.
Io, nel mentre, avevo iniziato a tremare fortemente, e il mio respiro divenne affannoso.
Baby: "...Devi stare zitta, se non vuoi che ti faccia del male...Io...Io non voglio farti del male...Roxy..."
Roxy: "..."
Baby: "...MA TE NE FARÒ SE OSERAI PRONUNCIARE ANCHE UNA SOLA PAROLA DA QUELLA LURIDA BOCCA CHE TI RITROVI!!"
Roxy: "..."
Tremavo. Le mie mani non reggevano saldamente la pistola che tenevo puntata fissa su Roxy, la quale si immobilizzò del tutto mentre mi guardava...impaurita. Dopo qualche secondo, però...
Roxy: "..."
Baby: "...Oddio... *Abbassa la pistola* Scusa, scusa, scusa, scusami Roxy io non-...non volevo, giuro, io non-... *Si mette le mani in testa* non so che cazzo mi stia succedendo, non capisco, non capisco, non capisco..."
Roxy: "...*Fa per alzarsi* Tranquilla, io-"
Baby: "*Le ripunta la pistola* STA' FERMA!!!"
Roxy: "*Si risiede*"
Baby: "NON T'AZZARDARE A MUOVERTI!"
Roxy: "..."
Il mio respiro era molto affannato, come non lo era mai stato in vita mia, e in quel momento davvero non sapevo cosa mi stesse prendendo. Quando, durante quei due mesi dopo Halloween, accadeva una di queste scene a seguito di una provocazione da parte di Roxy, voluta o meno, semplicemente mi infuriavo a bestia contro di lei, ma poi finiva lì, e tornanvo ad essere normale. Quella volta, invece, stavo passando da uno stato emotivo all'altro in modo del tutto rapido e casuale, senza una logica, e senza una particolare provocazione di Roxy, la quale non faceva neanche in tempo a parlare o a muoversi che mi faceva uscire fuori di testa. La sua sola presenza mi faceva impazzire, e passavo dal volerla ammazzare al volermi scusare per quello che stavo facendo in un lampo. Neanche lei sapeva perchè mi stesse succedendo tutto questo, ma sapeva che stavolta era meglio assecondarmi.
Io, dopo l'ennesimo cambio di personalità, mi guardai in giro cercando di distaccare lo sguardo da Roxy e di trovare una via di fuga da quella situazione, e la trovai: senza dire un'altra parola ma rimanendo completamente muta, indietreggiai lentamente, con ancora la pistola puntata su di lei, fino a raggiungere la porta del bagno; la aprii velocemente e mi ci fiondai dentro chiudendola a chiave.
Lasciai Roxy perplessa senza dare una singola spiegazione. Non sapevo come avesse reagito a questa mia fuga, ma sicuramente non capì molto di quello che era appena successo. Ma soprattutto IO non capii che cazzo mi era appena successo! Ogni volta che accadeva qualcosa con Roxy che mi faceva impazzire pensavo di aver raggiunto il limite, ma puntualmente mi sbagliavo. Prima nel bagno dove ci siamo conosciute, poi ad Halloween davanti alla casa in fiamme, ed ora questo...e ogni volta era sempre peggio...
Una volta chiusa in bagno, con ancora la pistola tra le dita, mi avvicinai al lavandino e con le braccia tese mi appoggiai ad esso, chinando la testa verso il basso. Mi sentivo di svenire, e il tremolio e il respiro affannoso non accennavano a svanire.
Baby: "Non posso andare avanti così...non ce la faccio..."
Successivamente guardai la pistola che impugnavo, e, realizzando quello che stavo per fare con essa, la lanciai via, come se fosse un insetto che si era appena posato sulla mia mano.
Poi, anche se con fatica, alzai lo sguardo per guardarmi allo specchio e vidi la mia espressione: ero impaurita. Impaurita da me stessa. In quel momento davvero mi sembrava di non conoscermi affatto, come se fossi affetta da un grave caso di prosopagnosia. Non mi sentivo io, ma una perfetta sconosciuta di cui non sapevo nulla. Eppure sapevo bene che quello che stavo guardando allo specchio era il MIO riflesso.
Miliardi di domande a cui non sapevo dare risposta riapparvero nella mia mente e non volevano andare via. Ormai mi ero arresa già da un bel po' nel riuscire a dare una spiegazione a tutta questa situazione con Roxy, ma puntualmente accadeva qualcosa che mi portava a rifletterci nuovamente, e come sempre impazzivo sia dentro che fuori a furia di pensarci.
Cercai di calmarmi, ma i tentativi erano futili. Allora feci una cosa...una cosa che non sapevo se avrebbe funzionato, ma incredibilmente fu così. Riuscì a farmi calmare pian piano, non ci avrei dato un centesimo. Era ovviamente anche la prima volta che facevo un tale gesto per questo motivo, e, ogni volta che lo vedevo eseguito da qualcun altro, pensavo che costui fosse solo un coglione di prima categoria e in cerca di attenzioni. Ma dovetti ricredermi, in quanto quest'azione in quel momento mi tornò utilissima.
Oltre a questo, aggiunsi pure un mio personale "tocco d'arte", unicamente a scopo di sfogo.
Fatto ciò, e passata più di mezz'ora all'interno di quel bagno, uscii come se nulla fosse successo, chiudendo la porta alle spalle. Mi ero calmata completamente e mi sentivo molto meglio.
Roxy, nel mentre, si era messa seduta sul letto a guardare il telefono, e, appena mi vide, notò subito che ero tornata normale, ma nonostante ciò, probabilmente per non rischiare di innescare in me altre reazioni imprevedibili, non aprì bocca, cosa che quindi feci io.
Baby: "Scusa per prima..."
Roxy: "...*Annuisce*"
Baby: "So che ora non dirai una parola perchè hai paura che io possa impazzire come prima, ma ti assicuro che ora sto bene."
Roxy: "...Ok."
Baby: "Ad ogni modo, ora vado a pranzare. Il tuo piatto, come sempre, è già pronto e sta nel montavivande, quindi quando vuoi mangia."
Roxy: "Ok."
Baby: "A dopo."
Detto questo, uscii dalla stanza. Come già sapete, il pranzo e la cena assieme agli altri abitanti del Palazzo li usavo come scusa per non far sapere a Roxy che ogni volta mangiava il piatto che sarebbe spettato a me. Ormai erano 3 mesi che non avevo dei pranzi e cene completi, ma a me non importava perchè tanto, esattamente come il dormire, io non necessito di sfamarmi regolarmente per tenermi in forze.
Dunque uscii usando questa scusa, mentre in realtà mi recai semplicemente nel mio ufficio a svolgere delle faccende di lavoro, stavolta per davvero.
Roxy, dopo che io uscii, aspettò qualche minuto e poi prese il piatto dal montavivande, iniziando a pranzare da sola come sempre. Successivamente, dopo aver finito di mangiare, si recò in bagno...non sapendo quello che si sarebbe trovata appena entrata.
Roxy: "*Entra in bagno e accende la luce* Ma che...?!"
Appena accese la luce, trovò una scena davanti alla quale sobbalzò: il lavandino era completamente sporco di olio per motori, ovvero il sangue di noi animatronics, così come parte del pavimento sotto di esso; c'erano molte macchie di olio a forma di mano impresse sulle pareti ed infine, su tutto lo specchio, vi erano delle frasi scritte sempre attraverso l'olio.
Roxy rimase un attimo spiazzata a quella vista, e, dopo aver messo a fuoco tutta la scena, si avvicinò molto lentamente al lavandino, fino a giungerci davanti. Col dito toccò l'olio per avere conferma che fosse quello che lei pensava, e, subito dopo, alzò lo sguardo verso lo specchio iniziando a leggere le frasi che vi erano scritte e che, messe assieme, formavano una specie di poesia, la quale recitava:
"What the hell's going on? Can someone tell me please?
Why I'm switching faster than the channels on T.V.?
Why can't I see all the colors that you see?
Please, can I be colorful and free?
I'm black, then I'm white.
Something isn't right.
My enemy's invisible, I don't know how to fight."
Inutile dirvi che tutto questo era opera mia e che l'olio sparso per la stanza...era il mio. Questo era il metodo che usai per calmarmi: tagliarmi e spargere l'olio in giro, creando un'opera d'arte in cui la tela era il bagno, i pennelli le mie mani e la vernice usata il mio olio. Usai le stesse forbicine che utilizzò Roxy qualche mese prima per provare a uccidermi, e con esse feci dei tagli profondi sulle mie braccia e, soprattutto, sui palmi delle mie mani, con le quali poi feci le impronte sulle pareti; infine, con le dita scrissi la poesia sullo specchio. Questa cosa, in qualche modo, riuscì a farmi uscire dallo stato di panico in cui mi trovavo, e lasciai tutto così com'era senza preoccuparmi della reazione che avrebbe avuto Roxy. Lei, dopo aver anche letto la poesia, rimase immobile, non aspettandosi di certo che, durante la mia ora passata chiusa in bagno, avessi creato questo. Dopo essersi ripresa dallo shock, prese il suo telefono e fece una foto all'intera scena, e, subito dopo, iniziò a pulire tutto a mia insaputa.
Passata qualche ora, durante la quale appunto svolsi un po' di lavoro in ufficio, tornai in camera, non sapendo ancora se Roxy avesse visto la mia opera d'arte oppure no.
Aprii la porta e trovai lei di nuovo seduta sul letto col telefono. Appena mi vide entrare subito si alzò iniziando a parlare.
Roxy: "Eccoti qui! *Si avvicina a Baby* Vuoi dirmi cos'è questo?!"
Dal telefono mi mostrò la foto che fece al bagno. Nel mentre, aveva un'espressione...quasi arrabbiata.
Baby: "La mia opera d'arte."
Roxy: "La tua opera d'arte?! Stai scherzando?! Fammi vedere dove te lo sei fatto!"
Bruscamente prese il mio braccio destro e mi sollevò la manica, mostrando tutti i tagli che mi ero procurata, e poi vide anche quelli sulle mani.
Roxy: "...Perchè...?"
Baby: "*Ritira il braccio* A te che t'importa?"
Roxy: "M'importa eccome! Oltre a fare male agli altri fai del male pure a te stessa?! Come speri di guarire così?!"
Baby: "Guarire?! Tu veramente ti sei messa in testa un'idea simile?!"
Roxy: "Certo!! Perchè io ci credo!"
Baby: "Ma ti prego!"
Roxy: "Comunque ho ripulito tutto."
Baby: "Cosa...?"
Roxy: "E a proposito: d'ora in poi io ti darò un mano a pulire la stanza quando devi e in qualsiasi faccenda tu debba sbrigare qui dentro, così almeno parto da un qualcosa per aiutarti. Finora sono stata in panciolle a non fare nulla, ora, se mi permetti, faccio anche io la mia parte!"
Baby: "Come? No! Non ti permetto-!"
Roxy: "Anzi, sai che ti dico? Poichè sono chiusa qua dentro per sempre senza poter fare nient'altro, tu non sistemerai più la tua stanza, lo farò solo io mentre tu ti rilasserai!"
Baby: "Ma cosa-"
Roxy: "E ora hai bisogno di un po' di cure a queste ferite, quindi vieni con me-"
Baby: "BASTA!!!"
Roxy: "..."
Baby: "*Trema* Cosa vuoi da me!? Perchè non scappi da me!?"
Roxy: "..."
Baby: "*Inizia ad allontanarsi da Roxy* Perchè non hai paura di me!? Perchè ti PREOCCUPI per me!?"
Roxy: "..."
Baby: "Io non ce la faccio più!! Non ce la faccio più!! Chi cazzo sei tu!?!"
Roxy: "...Roxanne Wolf...E una che ti vuole aiutare-"
Baby: "NO!!! NO! TU NON MI PUOI AIUTARE!"
Roxy: "Ma perchè...? *Si avvicina*"
Baby: "STAI LONTANA!! NON TI AVVICINARE!!"
Roxy: "Baby, davvero, devi stare tranquilla, voglio solo aiutarti..."
Baby: "NESSUNO MI PUÒ AIUTARE, ROXY, OK?! NESSUNO!! IO SONO COSÌ E RIMARRÒ PER SEMPRE COSÌ!! UCCIDO PERCHÈ MI VA, TORTURO PERCHÈ MI VA, E NON C'È MAI UN MOTIVO. CAZZO, STO IDEANDO UN FOTTUTO PIANO DI CONQUISTA PER DOMINARE IL MONDO, TE NE RENDI CONTO O NO?!"
Roxy: "...Certo che me ne rendo conto."
Baby: "BEH, NON CREDO PROPRIO CARA MIA! VUOI DAVVERO GUARIRMI PER NON FARMI COMMETTERE PIÙ LE MIE ATROCITÀ?! BENE!! *Corre a riprendere la pistola dal bagno e gliela dà in mano a Roxy*"
Roxy: "..."
Baby: "*Si mette davanti a Roxy con le braccia aperte* UCCIDIMI!! È L'UNICO MODO PER FERMARMI!"
Roxy: "..."
Baby: "ALLORA?! CHE ASPETTI?! SPARA!!!"
Roxy: "...Io non ti uccido Baby. *Posa la pistola*"
Baby: "MA FAMMI IL PIACERE! L'ALTRA VOLTA NON MI SEMBRAVI COSÌ INTIMORITA QUANDO HAI CERCATO DI PIANTARMI QUELLE FORBICI IN GOLA!"
Roxy: "Lì era diverso: ancora non ti conoscevo bene e avevo paura...ma ora non ce l'ho più...e neanche tu dovresti averla, Baby. Perchè hai così paura di cambiare?"
Baby: "...Io non ho paura! So solo che è impossibile!"
Roxy: "E invece no! In questi due mesi hai fatto del male solo a 2 persone, è già un bel passo avanti! E poi, quando stiamo insieme, ti vedo sorridere e scherzare in modo sincero, cosa che con tutti gli altri non fai."
Baby: "E questo chi te lo dice?"
Roxy: "Tu! Me lo dicesti qualche settimana fa."
Baby: "..."
Roxy: "Dicesti che con tutte le persone che ti circondano fingi spudoratamente per recitare il tuo ruolo di vita, persino con la Regina che ti crede sua amica del cuore! Invece, con me, sai di poter essere te stessa e di dire tutto ciò che vuoi."
Baby: "...Beh, non è neanche vero, non sei mica l'unica."
Roxy: "Ti riferisci a William? Mi hai parlato anche di lui, sai?"
Baby: "..."
Roxy: "Mi hai detto che è l'umano che vuoi al tuo fianco per comandare il mondo. Il perchè ancora non lo so, ma so che spesso gli fai visita perchè ormai lo consideri come un amico stretto, nonostante ti abbia abbandonata. Non ti ricordi, Baby?"
Baby: "...Io...no..."
Roxy: "Questo perchè hai cambiato talmente tante volte personalità che ti stai dimenticando tutto ciò che ci siamo dette in questi mesi. Ma...se lasci che io ti aiuti...potrai ricordare tutto e tenere solo i ricordi felici...e potremo diventare delle VERE amiche, che al momento è il mio unico sogno."
Baby: "Che bel sogno: vuoi diventare amica di una psicopatica!"
Roxy: "Non di una psicopatica, ma di te, Baby. Voglio essere amica tua, della vera te, che so che non fa del male a nessuno e che, come facesti con quell'animatronic cieco, fa solo del bene."
Baby: "..."
Roxy: "È facile! Possiamo partire anche dalle piccole cose, tipo...che ne so...pranzare e cenare insieme! Invece di andare ogni volta a mangiare assieme a quelli con cui fingi, rimani a mangiare qui con me, con la tua amica!"
Baby: "Ha! Tu pensi che io mangi assieme agli altri del Castello? Beh, notizia lampo: non mangio da 2 mesi perchè il mio piatto lo lascio a te!"
Roxy: "Cosa...?!"
Baby: "Non posso dire di farmi portare 2 piatti ogni giorno altrimenti dopo un po' capirebbero che qualcosa non va!"
Roxy: "Quindi...mi stai dicendo che per far mangiare me...non stai mangiando tu da 2 mesi...?*Si avvicina lentamente a Baby*"
Baby: "Giusto qualcosa che mi capita di racimolare in giro, ma tanto non mi fa niente, potrei continuare per sempre! E non pensare che-"
Roxy: "*All'improvviso fa uno scatto verso Baby e la abbraccia*"
Baby: "*Sobbalza* Cosa...Cosa stai facendo...?"
Roxy: "Ti sto abbracciando..."
Baby: "P-Per...Perchè...?"
Roxy: "Se prima credevo che ci fosse del buono in te...ora ne sono certa, e farò di tutto per fartelo uscire."
Baby: "..."
Non mi aspettavo questo. Non mi aspettavo nulla di tutto quello che stava succedendo. Non mi aspettavo che Roxy fosse così pazza da volermi seriamente guarire dalla mia follia. Ma ci credeva fermamente e glielo si leggeva in faccia.
Io, a quell'abbraccio così improvviso e pieno di calore, non sapevo come reagire. Mi bloccai e mi irrigidii completamente. Non ricambiavo neanche.
Esattamente come ad Halloween, dove per la prima volta mi sentii sottomessa a qualcuno...in quel momento provai un nuovo sentimento che già stavo sperimentando in quei giorni, ma che, grazie a quel gesto di Roxy, si incentivò a tal punto da immobilizzarmi: paura. Per la prima volta in vita mia...avevo paura...paura dell'ignoto.
~FINE CAPITOLO
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