4. "UNA LUPA NEL TUO ARMADIO"
13 OTTOBRE 2053
Quella mattina successe una cosa che mai avrei pensato sarebbe accaduta in vita mia: andai nel panico. Dopo l'ennesimo tentativo di uccidere Roxanne fallii nuovamente, ma stavolta la mia reazione fu esagerata. Iniziai ad agitarmi a tal punto da scappare via da lei, lasciandola completamente libera nella mia stanza, e per giunta, mentre correvo, mi scontrai con Puppet, la quale non capiva cosa stesse succedendo e cercò di calmarmi, ma io a malapena inventai una scusa banale per poi uscire dal Palazzo. Perchè?! Perchè diamine quella ragazza aveva questo effetto su di me, cazzo!?! Non riuscivo a darmi una risposta, la quale erano ormai 3 giorni che la cercavo, e a quel punto, mentre ero fuori al cortile del Castello cercando di mettere in chiaro la situazione, decisi di fare un ultimo tentativo recandomi da colui il cui nome venne pronunciato da Roxy stessa e per cui la sera del mio compleanno mi impedì di ucciderla, bloccandomi: William Afton.
L'umano che decisi di "arruolare" come complice nel mio piano di conquista, e anche l'unica persona al mondo che sapeva tutto su di me e che mi conosceva da cima a fondo, essendo stato con me per svariati anni mentre pianificavamo tutto. Lui era niente di meno che il cugino carnale del creatore di noi animatronics, Alessander Nettirn. Difatti entrambi possedevano un nome straniero, con discendenze moldave. Erano molto legati da bambini, ma poi, una volta che Alessander iniziò a creare gli A.I.E., cominciarono ad allontanarsi, e William scappò di casa, in quanto denigrato da tutta la sua famiglia a causa della sua pelle dal colorito violaceo dovuto a una malattia rara.
Lo conobbi nell'estate 2047, dopo aver scelto lui come aiutante tra svariati fascicoli di persone scomparse, e da lì nacque la nostra conoscenza. Restammo a pianificare insieme per 4 anni, fino al 2051, anno in cui lui mi abbandonò perchè trovò due animatronics con cui fece amicizia: Shadow Freddy e Rwqfsfasxc (ma che cazzo di nome è?!) detto anche Shadow Bonnie. Giurai di amazzare quei due pezzi di merda un giorno per quello che hanno fatto!
William fu l'unico essere vivente capace di farmi provare simpatia per sè, probabilmente perchè fu anche l'unica persona che non cercai di uccidere, torturare o altro, ma la tenni stretta a me in quanto doveva essere lui a regnare al mio fianco una volta conquistato il pianeta, e quindi, come dissi prima, sapeva anche tutto di me. E infatti, per questo, dopo che lui mollò tutto e dopo che venne persino costretto da Scott Cawthon a lavorare per lui (che tra l'altro ricordo che Scott è l'assassino di suo cugino Alessander, che coincidenza eh?) cercai di riportarlo sulla giusta via, offrendogli pure di liberarlo dalla tirannia di Scott se fosse tornato da me, ma ormai non voleva più avere niente a che fare con la sottoscritta. Nonostante questo, nel tempo ho continuato a "fargli visita" di tanto in tanto quando veniva spedito da Scott a compiere qualche lavoretto per lui, all'inizio proprio per cercare di convincerlo a tornare dalla mia parte, ma oramai le nostre erano diventate quasi come visite fra amici, poichè ci mettevamo addirittura a chiacchierare di varie cose, quasi come se ci fossimo dimenticati il motivo della nostra conoscenza.
Ad ogni modo, quella mattina, dopo quello che successe, decisi di recarmi da lui per vedere se avessi avuto qualche reazione strana come quelle che ebbi con Roxy. Infatti, indirettamente fu lui la causa del blocco che ebbi la sera del mio compleanno, in quanto Roxy, poco prima che mi avventassi su di lei per soffocarla, pronunciò il nome del suo ex fidanzato che era lo stesso di William, ed io, dopo averlo sentito, mi bloccai e iniziai ad ascoltare lo sfogo di lei dando così inizio a tutto questo trambusto che si venne a creare e che per qualche motivo mi impediva di ucciderla. Dovevo avere risposte e questo era l'unico tentativo che mi venne in mente, e probabilmente l'ultimo.
E quindi mi incamminai mettendomi alla ricerca di William. La Città Animatronica è estremamente grande e dispersiva e quindi vi chiederete come io facessi a trovarlo ogni volta mentre era impegnato nei lavori che gli dava Scott e che lo spedivano da un capo all'altro del Paese. Beh, vi ricordo che, nonostante quello che stava succedendo in quei giorni, io resto comunque Circus Baby, e quindi sono capace di TUTTO, anche di trovare una determinata persona in un determinato momento senza quasi nessun indizio. D'altronde fu proprio così che trovai William la prima volta che ci incontrammo mentre lui girovagava per una città.
William ormai faceva parte di questa banda di criminali comandata da Scott, il quale intento era simile al mio, ovvero conquistare tutto e tutti, ma lui poverino è molto stupido e quindi aveva ideato un piano davvero schifoso e anche per un motivo senza senso: Scott era un grande ingegnere e inventore, ma dopo vari anni nessuno lo supportava più, e per questo volle redimersi creando un portale per altre dimensioni, e ci riuscì, ma, coglione com'è, ci cadde accidentalmente dentro finendo in una dimensione in cui degli esseri lo trasformarono in quello che è attualmente, ovvero un ammasso di cubi. Che idiota, ha perso il lavoro, il suo corpo e la sua dignità e dà la colpa agli altri; beh, in effetti è un umano, quindi ci sta, siete fatti così voi ammassi di carne, non ammettete mai le vostre colpe.
Comunque, come stavo dicendo, lui creò questa combriccola di ladri di cui era capo e che aveva come sottoposti William e gli altri due animatronics, Shadow Freddy e Shadow Bonnie, ed insieme avevano un rifugio segreto proprio nella Big Animatropoli, di cui io ovviamente ero a conoscenza, e quindi spesso mi ci recavo per spiarli e sentire cosa pianificavano, e grazie a ciò ero al corrente di tutte le loro mosse, mentre per altre mi bastava intuirle, e per questo quel giorno sapevo dove si trovava William in quel momento: Scott, per iniziare a mettere in atto il suo piano, voleva impadronirsi di una scuola di soli animatronics fingendosi anche il preside, per agire così indisturbato, e perciò mandò Will a trovare la scuola adatta, magari una non troppo rinomata e in periferia. Mancavano ancora 2 anni all'inizio della scuola per gli animatronics di tutto il mondo, e quindi Scott si era anticipato di un bel po', forse anche troppo in quanto molte scuole neanche erano state ultimate; altra prova della sua innata stupidità.
Ad ogni modo, mentre camminavo, mi venne in mente una cosa: commisi un errore gravissimo! Roxy era in libero movimento all'interno della mia camera con la porta aperta!! Quella stessa notte lei cercò di uccidermi e quindi niente le impediva di uscire dalla stanza e chiedere aiuto! Cosa cazzo avevo appena combinato... Ormai la cazzata era fatta: se l'intento di Roxy fosse stato effettivamente questo, ormai era troppo tardi, non si sarebbe fatta perdere l'occasione appena vista la porta aperta con io che sono fuggita. Perciò, se il dado era tratto, non potevo più fare nulla e la mia copertura con tutto il mio piano annesso sarebbero andati in fumo per sempre...Decisi di fare così: fare finta di nulla e continuare la giornata come me l'ero programmata, andando da William, e se al mio ritorno Roxy avesse effettivamente spifferato tutto a tutti...beh, allora Puppet sarebbe morta. Se non potevo essere io la Regina, allora non lo sarebbe stato nessuno. Tanto quella puttana l'avrei comunque fatta fuori una volta spodestata. A quel punto sarebbe iniziata una vera vita da fuggiasca per me, ma non avevo alcuna voglia di pensarci in quel momento. Probabilmente, nel caso fosse successo, Puppet mi avrebbe anche potuto chiamare da un momento all'altro. C'era un'infinità di possibili scenari che mi si erano parati davanti in quel momento, e li analizzai tutti uno ad uno. Avete presente la scena di "Avengers: Infinity War" in cui Doctor Strange consulta i 14 milioni di finali possibili? Ecco, la situazione era la stessa, con l'unica differenza che io, nell'analizzare varie possibilità, ci impiegavo al massimo 5 secondi.
Arrivarono le 10 del mattino ed io giunsi a destinazione: mi trovavo di fronte a una scuola in un angolo della Città Animatronica, innalzata da pochi mesi e che avrebbe ospitato gli animatronics quando per loro sarebbe giunto il momento nel 2055. Secondo le mie intuizioni, William si trovava lì dentro.
Non esitai ed entrai immediatamente, addentrandomi in quei corridoi vuoti ed illuminati solo dalla luce solare che proveniva dall'esterno.
Girai in quel luogo per qualche minuto, fino a quando non sentii una presenza; mi trovavo in un corridoio, e da una delle porte che conducevano alle classi capii che stava per uscire lui. Io, "biricchina" come sono, decisi di fare una delle mie entrate improvvise, e quindi velocemente mi nascosi dietro un muro aspettando lui che uscisse per fargli prendere un bello spavento. Dopo qualche secondo lo vidi uscire! Era vestito con una tuta da lavoro blu e aveva addosso il trucco rosa che si metteva quasi sempre per nascondere il suo vero colore di pelle; evidentemente si stava fingendo un addetto alla manutenzione. Si stava guardando in giro, analizzando bene la struttura. Dopo che uscì dalla classe, lasciando la porta aperta, riprese la sua ispezione nel corridoio. Quello era il momento di fare la mia mossa!
Veloce e silenziosa come un felino mi avvicinai alla porta da cui era appena uscito e che aveva rimasto aperta...e di colpo la sbattetti con violenza, provocando così un forte rumore improvviso che fece sobbalzare William.
William: "PORCA PUT-!"
Baby: "Hai la coda? È maleducazione lasciare le porte altrui aperte, lo sai?"
William: "TI SEMBRA IL MODO? Ho preso un infarto...!"
Will si mise una mano sul petto, cercando di riprendersi dal colpo che si era appena preso, mentre io feci un sorriso a 32 denti, divertita dalla scena e contenta di rivedere il mio "caro amico".
Baby: "E dai! Era solo uno scherzetto innocente! Tra l'altro siamo nel periodo di Halloween, quindi tutti hanno diritto a un sano spavento."
William: "Seh...Cosa vuoi oggi?"
Mentre diceva questo ricominciò a camminare per il corridoio, ormai abitutato alle mie continue visite, ed io lo seguii. Sembrava andare abbastanza di fretta.
Baby: "Oh, niente. Volevo solo vederti."
William: "Mh. Dimmi un po', sei stata tu a far fuori quella famigliola in città ieri?"
Baby: "Oh sì! Avresti dovuto vedere la faccia della madre quando ho spezzato il collo del figlio di 2 mesi davanti a lei! Era inerme e non poteva fare niente perchè le avevo piantato un coltello nella mano attaccandola al muro! È stato molto divertente!"
William: "Mi fai schifo..."
Baby: "Grazie! Questa è probabilmente la migliore dimostrazione di affetto che tu mi abbia mai fatto!"
William: "Senti: ora non ho tempo per chiacchierare, sono al quanto impegnato, ok?"
Baby: "L'uomo cubettoso ti ha dato un orario di rientro sennò ti fa fare BOOM?"
William: "Esattamente. Potresti anche evitare di ricordarmelo..."
Baby: "Dai! Che vuoi che sia saltare in aria? Non senti niente, è tutto così immediato che-..."
William: "BABY!"
Baby: "Mh, ok, suscettibile."
William: "Io e gli Shadows stiamo passando l'inferno e lo sai."
Baby: "La mia offerta sarà valida per sempre, tu sai questo."
William: "Scordatelo!"
Baby: "Come vuoi."
Continuavamo a camminare. Più che altro era lui che girava in giro ed io che lo seguivo, dando un'occhiata pure io: ci trovavamo in una scuola di due piani in cui predominava il colore blu/celeste. Era tutto ancora molto spoglio, senza banchi, sedie o T.V., in quanto costruita da poco. Probabilmente Will stava cercando una struttura che soddisfava le richieste di Scott, e allora, incuriosita, gli feci qualche domanda.
Baby: "Come mai Scott vuole proprio una scuola come copertura? Insolito..."
William: "E lo chiedi a me? Vallo a chiedere a quel pazzo!"
Baby: "Nah, non c'ho voglia di mettermi a parlare con lui in questi giorni."
Oltre a William, anche lo stesso Scott era a conoscenza della vera me! Mi presentai a lui qualche tempo dopo che costrinse Will e gli Shadows a lavorare per lui, per conoscere l'uomo che aveva il mio stesso obiettivo e che si era scelto il mio stesso sottoposto per portarlo a termine. Lui rimase al quanto stupito nello scoprire che una figura così importante del governo mondiale fosse una pazza che vuole conquistare il mondo. Gli dissi che, poichè c'ero io, non sarebbe mai riuscito a compiere il suo scopo, ma lui era e rimane una testa dura, e quindi continuò come se niente fosse, e ogni tanto andavo a fare visita pure a lui, ma solo poche volte, quando magari succedeva qualcosa di importante. In pratica, di quella combriccola, gli Shadows erano gli unici che non erano a conoscenza di chi fossi io realmente, e neanche William gli ha mai detto nulla, e questo mi sorprendeva abbastanza!
Baby: "E precisamente cos'è che cerca?"
William: "In che senso?"
Baby: "Intendo: come la vuole?"
William: "Piccola, con un cortile ricco di vegetazione, una stanza lontana da tutto per farla divenire la sua presidenza e cose così."
Baby: "Capisco."
Mentre vagavo con Will impegnato ad osservare ogni singolo particolare, io ripensai al motivo per cui ero venuta a incontrarlo: vedere se con lui avevo le stesse reazioni che avevo con Roxy. Ma niente...era tutto normale, anzi, inizialmente mi ero persino dimenticata il motivo della mia visita! Capii quindi che non potevo fare nulla...ero completamente ignara del perchè quella ragazza mi faceva perdere la testa.
Non aveva senso. Non ce l'aveva minimamente! Non l'avevo mai vista in vita mia, non ci avevo mai avuto niente a che fare, non ne avevo mai sentito parlare. Non era nessuno per me! Zero! COME CAZZO ERA POSSIBILE TUTTO QUESTO?
Mi ricordai che iniziò tutto in quel bagno dopo che lei fece il nome di William, anche se intendeva un'altra persona. Allora forse il vero colpevole di tutto era lui? Che in qualche modo lui e Roxy fossero collegati? Impossibile. Ma ormai non sapevo più che fare e quindi tentati di tutto.
Baby: "Senti..."
William: "Mh?"
Baby: "Per caso...tu conosci una ragazza animatronica dalle sembianze di un lupo?"
William: "Le uniche persone che conosco di persona siete tu, Scott e gli Shadows. Sai com'è: sono segregato in quel rifugio con zero possibilità di conoscere gente nuova!"
Baby: "Sì, vero, scusa la domanda..."
William: "Sei strana. Solitamente non parli mai con questo tono da insicura. Qualcosa non va?"
Baby: "Io? Ti pare?"
William: "...Oddio!"
Baby: "Cosa?"
William: "Non ci posso credere! Tu...hai un brutto momento o addirittura un brutto periodo! Seriamente?! Dunque non sei l'animatronic invincibile che ti sei sempre dimostrata!"
Poichè stavo pensando a Roxy, non accorgendomene, avevo appena parlato con un tono insicuro davanti a William, ed era talmente palese che lui se ne accorse! Anche lui aveva appena compreso che non sono perfetta! Inoltre me lo fece notare con un sorriso in volto, come soddisfatto. Questa cosa mi fece ribollire l'olio in corpo...
Baby: "SENTI AFTON: IO SONO E SARÒ PER SEMPRE UN'ANIMATRONIC INVINCIBILE E CHE NIENTE E NESSUNO È IN GRADO DI SMUOVERE, CHIARO?! NON TI FARE STRANE IDEE PERCHÈ UNA COSA DEL GENERE È IMPOSSIBILE CHE ACCADA E LO SAI BENISSIMO!"
William: "E allora perchè mi stai urlando come se volessi nascondere la verità?"
Baby: "... *Prende William per un braccio e inizia a stritolarlo*"
William: "AH, AH! OK, OK, SCUSA, OK? NON PARLO PIÙ!"
Baby: "*Lo lascia* Con voi le parole non servono a un cazzo ovviamente! Bisogna sempre passare alle mani!"
Sapevo che William aveva ragione. Stavo urlando per nascondere la verità, altra cosa che non avevo mai fatto in vita mia, perchè è ovvio che quando qualcuno urla è un segno di debolezza. Ma non volevo mostrarmi a lui per quella che avevo scoperto di essere, ovvero un'animatronic sì invincibile, ma con qualche debolezza, o almeno non ancora. Io ormai mi ero rassegnata e non mi facevo problemi a definirmi in quel modo, ma dentro di me avevo ancora la speranza che potesse essere un periodo passeggero o che ci fosse una spiegazione, anche se difficile da trovare. Perchè io SONO un'animatronic, anzi, un essere invincibile e che può fare tutto. Infatti ripeto quello che avevo detto all'inizio di questo libro: io mi ritengo un essere. Non sono nè un'animatronic, nè un'umana, e nemmeno un animale. Sono semplicemente Baby, un errore del mondo. Mi ritengo tale per via di tutto quello che posso fare, ovvero...tutto! E se in quel periodo stavo affrontando delle difficoltà a causa di un'animatronic che nemmeno conoscevo doveva esserci una spiegazione razionale, anche se non riuscivo a trovarla.
Ad ogni modo, dopo questa mia breve sbraitata, William ricominciò a camminare standosene zitto in silenzio, e così feci anch'io. Però i nostri erano due silenzi diversi: il suo era un silenzio da "ho capito che lei è arrabbiata e allora la lascio stare", mentre il mio era il silenzio di un disperato tentativo di velare quel che stavo provando. Non mi andava giú tutto questo e mi stavo persino trattenendo dal dare di matto a causa di ciò. Lo stavo facendo perchè, come dissi prima, non volevo che William mi vedesse in quello stato.
Dunque restammo zitti per tutto il tempo, all'incirca 10 minuti, dopo i quali William giunse ad una conclusione per la struttura che aveva appena visitato.
William: "Niente! Niente di niente!"
Baby: "Cosa?"
William: "Sicuramente a Scott nemmeno questa andrà bene!"
Era al quanto irritato, infatti diede anche un calcio a un secchio che stava a terra lì vicino. Nonostante ciò, prese il telefono dalla tasca e iniziò a scattare delle foto all'edificio da far poi vedere al suo capo. Vi chiederete come fosse possibile che Scott lasciasse tenere a William e gli Shadows dei telefoni cellulari completamente liberi. Semplicemente erano perennemente senza linea e dunque senza possibilità di chiamare o inviare messaggi, ad eccezione di un numero di emergenza che era riservato a chiamare unicamente Scott stesso.
Baby: "Esattamente da quando state cercando la scuola giusta?"
William: "Due settimane! E lui sta iniziando ad imbestialirsi dando pure la colpa a noi, nonostante sia lui a scegliere quale farci controllare!"
Baby: "Mh. Bello."
Io, comunque, mentre aspettavo che William finisse, ripensai al fatto che questa mia visita servì solo a confermare che ero rimasta a zero soluzioni per quanto riguarda la situazione con Roxy, e quindi, amareggiata, decisi che era giunto il momento di salutare Will.
Baby: "Beh...Credo che ora me ne andrò. È stato divertente vederti prendere un colpo prima."
William: "Aspetta!"
Baby: "Che c'è?"
William: "Scusa se te lo ripeto, ma oggi sei al quanto strana! E non provare a nasconderlo, perchè per come sei tu anche il minimo segno di indebolimento è chiaramente visibile!"
Baby: "..."
William: "Quindi?"
Baby: "...Sappi solamente una cosa: io andrò in fondo a questa faccenda e la chiuderò prima che possa degenerare, perchè quello che mi sta accadendo non è ammissibile e non ha alcun senso logico!"
William: "Ok, ma posso sapere che diavolo succede?"
Baby: "No! Nessuno deve sapere! E tu... *Lo indica* continuerai a conoscermi come la Baby invincibile e inamovibile che hai sempre conosciuto, è chiaro?"
William: "Sì, ma allora questo vuol dire che effettivamente qualcosa in questo momento ha smentito quello che hai appena detto, e che quindi C'È stata una volta in cui non sei stata invincibile e inamovibile, o sbaglio?"
Baby: "SBAGLI! SEI SORDO? Questa cosa verrà sotterrata e dimenticata PER SEMPRE!"
William: "Stai solo cercando di nascondere la realtà."
Un'altra affermazione vera detta da William, ma che a me faceva andare sui nervi, proprio perchè era vera e a me non andava bene...ormai non mi riconoscevo più. Sapevo quello che stava accadendo e sapevo che una mia reazione improvvisa e violenta sarebbe stata un'ulteriore dimostrazione che quel che diceva William era vero, ma, nonostante questo, il mio lato debole prese nuovamente il sopravvento e accadde quello che stavo cercando di evitare: mi avventai contro Will sbattendolo al muro e vincolandolo ad esso con un braccio. Lui, ormai conoscendomi, se lo aspettava e non cercò di difendersi o altro, aspettando solo che mi calmassi. Io, dopo averlo vincolato al muro, non dissi niente, ma mi limitai a fissarlo con occhi furiosi. Dopo qualche secondo, rimanendo entrambi zitti, riuscii a ragionare e a calmarmi, cosa che volevo fare già prima...
...mi sentivo come se fossi rinchiusa in un corpo che non rispondeva ai miei comandi. Come se la mia mente e il mio corpo fossero separati...
...Mi staccai dalla presa e lasciai William libero, il quale non proferí parola. Io, invece, volevo solo sparire il più in fretta possibile, lontanto da lui.
Baby: "Ora...Ora vado."
E iniziai ad incamminarmi verso l'uscita, quasi a passo svelto...ma a un certo punto rallentai fino a fermarmi. Non volevo che finisse così quell'incontro. Era esattamente ciò che non volevo. Dunque decisi di fare una cosa che sapevo a cosa avrebbe portato. Probabilmente con quella mia mossa cambiai il futuro di un sacco di persone. Ma dovevo farlo, per dimostrare a Will che avevo ancora il controllo su di me e su quello che mi circondava. Dovevo farlo per dimostrargli che ero ancora la Baby che conosceva.
Quindi, dopo che mi fermai, senza voltarmi, iniziai a parlargli.
Baby: "Rettang."
William: "...Come?"
Baby: "C'è una scuola...a Rettang. La cittadina qua vicino a qualche chilometro di distanza. *Si gira a guardarlo* Ricordi? È la stessa città in cui ci incontrammo la prima volta."
William: "...Ah, sì."
Baby: "Ebbene, c'è una scuola lì che soddisfa tutti i bisogni del tuo capo. È la stessa scuola in cui andrà a lavorare Fredbear, il primo animatronic mai creato, anche se ormai non se lo caga più nessuno in quanto ci siamo Puppet ed io a rubargli la popolarità. Per questo, e anche perchè è una cittadina in periferia, sarete al sicuro senza temere di essere scoperti. D'altronde, qualunque scuola qui all'Animatropoli sarebbe una scelta sbagliata, proprio perchè vi trovate nella capitale e si accorgerebbero di voi in tempo zero."
William: "Sì, ma il nostro rifugio si trova qui."
Baby: "Ho pensato anche a questo, tranquillo. Sempre a Rettang c'è un edificio a cupola: porta ai vecchi sotterranei della città che, prima della morte di Alessander, dovevano essere usati come una specie di prigione, ma sono stati abbandonati da anni. Lì sarete completamente al sicuro e lontani da occhi indiscreti, e anche vicini alla scuola in questione."
William: "..."
Baby: "Prendi tutte queste informazioni e condividile con Scott. Magari ti ringrazierà e ti lascerà in pace per un po' in quanto dirà che hai avuto un'idea brillante!"
William: "...Io...grazie."
Baby: "...Ricorda solo una cosa: lo faccio per te, non per lui. Perchè ti ricordo che, anche se sono stata io a consigliare tutto questo, sarò sempre io a sventare il piano di Scott, in quanto non ne permetterò mai il suo successo. Capito?"
William: "...Sì."
Baby: "Bene."
E quindi, avendo finito di dire tutto ciò, mi rigirai diretta verso l'uscita dell'edificio.
Queste mie parole avevano appena cambiato il corso della storia in quanto indirizzai Scott al luogo perfetto per portare a termine il suo piano, e chissà cosa sarebbe successo al termine di quei 2 anni, quando le scuole animatroniche avrebbero finalmente aperto, inclusa quella che avevo appena consigliato a Will. Ma, come avevo detto, era una cosa che dovevo assolutamente fare, per dimostrare che ero ancora io e per non lasciar finire in modo deplorevole quell'incontro con William, il quale rimase stupito ma anche super contento, poichè aveva finalmente una buona notizia da dare al suo capo, che, dopo averla sentita, si sarebbe congratulato con lui.
Dunque lasciai quel posto soddisfatta, ma non del tutto, in quanto lo scopo principale di quella visita aveva avuto esito negativo: non ero riuscita ad ottenere un bel nulla riguardo la mia situazione con Roxy. E quindi cosa fare in questo caso? Niente...assolutamente nulla. Ero inerme dinnanzi a tutto ciò, non sapevo cosa fare. Mi rassegnai al fatto che non avrei mai trovato una spiegazione del perchè ogni volta che provavo ad uccidere quella ragazza non riuscivo ad ultimare la mia opera, e che quindi non sarei neanche mai riuscita a farla effettivamente fuori.
L'unica cosa che era rimasta da fare era tornare al Palazzo...e lasciar andare Roxy. Non avrebbe spifferato nulla a nessuno, di questo ero sicura, anche perchè in tal caso non l'avrebbero neanche creduta. Era solo una comune cittadina, e se all'improvviso fosse andata a denunciare niente di meno che il Primo Ministro degli animatronics per omicidio, rapimento, molestia e chi più ne ha più ne metta, sarebbe solo stata etichettata come una normale oppositrice del mio lavoro politico che si sarebbe inventata di tutto pur di mettermi in cattiva luce.
Per cui sì, questa era l'unica cosa da fare: liberare Roxy e lasciarmi tutto alle spalle, come se questi giorni della mia vita non fossero mai esistiti. E forse era meglio così...
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NEL FRATTEMPO...
Nella stanza di Baby...
Roxy: "...*Prende il suo telefono. Lo accende e cerca un video su YouTube. Si avvicina a delle casse amplificate che stanno sul comò e ci collega il telefono tramite Bluetooth. Successivamente fa partire il video.*"
Roxy: "... 🎵Trying to get control.
Pressure's taking its toll.
Stuck in the middle zone.
I just want you alone.
My guessing game is strong,
Way too real to be wrong.
Caught up in your show,
Yeah, at least now I know!
It wasn't love, it wasn't love.
It was a perfect illusion!
Mistaken for love, it wasn't love.
It was a perfect illusion!🎵"
...
Eravamo sotto mezzogiorno ed ero tornata al Palazzo Reale ormai consapevole di dover mollare tutti i miei sforzi, entrare in camera mia e annunciare a Roxy che ormai era libera e che non avevo più intenzione di ucciderla in quanto non ne ero in grado. Tra l'altro mi accorsi che era rimasta lì e non aveva provato a scappare, e ciò mi sorprese molto.
Stavo camminando a passo lento e con la testa china nel corridoio, ma quando arrivai dinnanzi alla porta della mia camera sentii una musica provenire da dentro e, appoggiando l'orecchio per sentire meglio, iniziai a sentire anche la voce di Roxy...stava cantando?!
Senza farmi notare aprii leggermente la porta e vidi questa scena: c'era Roxy che, rivolta verso la finestra della stanza, stava cantando sulle note di "Perfect Illusion", canzone di Lady Gaga che lei mise sul suo telefono collegato alle mie casse Bluetooth; e ci stava dando dentro! Aveva una voce potente e si muoveva col corpo per accompagnare il ritmo.
Non mi aspettavo di certo di trovare questa scena al mio ritorno...ero molto sorpresa, ma anche incuriosita, e quindi, sempre silenziosamente per non interromperla, entrai veloce in stanza chiudendo la porta e nascondendomi dietro l'armadio, sbirciandola.
Roxy: "... 🎵IT WASN'T LOVE, IT WASN'T LOVE.
IT WAS A PERFECT ILLUSION!
MISTAKEN FOR LOVE, IT WASN'T LOVE.
IT WAS A PERFECT ILLUSION!🎵"
Dopo questa strofa Roxy, sempre cantando sulla canzone, emise dei potenti urli emotivi previsti nel testo...ma il modo in cui li emise...mi fecero sgranare gli occhi per la potenza emotiva e passionale che sprigionavano. Aveva uno spirito di fuoco e una voce incredibilmente potente e perfetta, che già notai mentre cantava, ma quegli urli...mi fecero provare una cosa che non avevo mai provato in vita mia: brividi di stupore e meraviglia.
Non so cosa mi prese, ma il mio corpo iniziò a palpitare velocemente, e i miei occhi erano fissi su di lei. Sapevo anche il perchè si era messa a cantare quella canzone: dopo la scena di quella mattina in cui io la costrinsi a chiamare il suo ex-ragazzo oppure a morire, le tornarono in mente i ricordi della sua relazione tossica e, per sfogarsi, e poichè era da sola in camera, scelse di cantare questa canzone, che parla per l'appunto di un amore illuso, in questo caso il suo.
Mentre continuavo ad osservare la scena aspettavo che finisse, e così fu. Una volta che la canzone giunse al termine, lei, non sapendo ancora della mia presenza, si lasciò andare a un profondo respiro, ed era chiaramente sull'orlo di piangere.
A quel punto, io decisi di uscire allo scoperto, con ancora il mio volto impresso in un'espressione di stupore e meraviglia.
Baby: "...wow..."
Fu l'unica parola che pronunciai, e al suono di essa, Roxy sobbalzò, ignara del fatto che ci fosse qualcuno ad osservarla e ascoltarla.
Roxy: "Qu-Quando sei entrata?!"
Baby: "Poco fa..."
Roxy: "Oh...Io-Io non-...non ci far caso n-"
Baby: "Sei bravissima..."
Roxy: "...Cosa?"
Baby: "Sei stata stupenda...non ho mai visto tale passione e spirito infuocato in qualcuno..."
Roxy: "...Grazie...?"
Roxy si accorse che c'era qualcosa che non andava in me, ed aveva pienamente ragione. Da furiosa e pazzoide che ero, ora stavo provando compassione e apprezzamento verso di lei. I miei occhi erano ancora spalancati e fissi su di lei, come se stessi osservando una distesa di mare al tramonto per la prima volta in vita mia, ma non me ne stavo accorgendo. Quando però notai tutto ciò, iniziai a tremare nuovamente, proprio come quella mattina, e sentivo che il panico stava ancora una volta prendendo il sopravvento.
Cercai di tornare in me, ma fu tutto inutile.
Roxy: "...Tutto bene?"
Baby: "I-Io...S-Sì, io...credo che- che devo andare, devo andare a lavoro!"
Quasi come prima, mi diedi alla fuga, ma stavolta cercai di nasconderlo usando la scusa di andare a lavoro. Dunque, completamente senza preavviso e senza dire altro, mi fiondai verso la porta d'uscita e iniziai ad avviarmi verso il salone principale del Castello dove svolgo la maggior parte del mio lavoro. Lasciai di nuovo Roxy da sola in camera mia, sempre con la porta non chiusa a chiave, e senza averle comunicato nulla riguardo la mia decisione di lasciarla andare.
Mi stava accadendo di nuovo: stavo impazzendo di fronte a lei, senza controllo, ma stavolta era diverso. Il modo in cui tremavo, in cui balbettavo...erano uguali...ma le emozioni che provavo no. In quei giorni, ogni volta che si verificava questa situazione, provavo rabbia, vergogna e disgusto, mentre in quel caso sentivo che dentro di me si stavano sviluppando la paura, l'ansia, la tristezza e uno strano senso di disorientamento. Tutti questi fattori messi insieme mi stavano lentamente portando verso una strada che la me di all'ora ancora non ne aveva la minima conoscenza, ma di una cosa ero certa: ancora una volta, al cospetto di Roxanne, non avevo avuto il controllo su di me e sulle mie emozioni, come una normalissima persona qualunque, ma stavolta in modo diverso.
Dopo quest'ennesima sceneggiata, proprio come dissi a Roxy, passai il resto della giornata ad occuparmi del mio lavoro, tra documenti, chiamate e cose così, come quasi ogni mio singolo giorno lavorativo, fino a quando arrivò la sera.
Mi ritirai particolarmente tardi quella sera, probabilmente per paura di dover rivedere il volto di Roxy dopo tutto quello che accadde durante quella giornata con lei. Quando finalmente tornai in camera era già passata la mezzanotte, e, una volta aperta la porta, trovai tutto spento e Roxanne che era già sul letto dormiente, come se stesse vivendo la sua vita tranquilla e si fosse dimenticata di essere vittima di un rapimento già da qualche giorno. Dormiva beata sul suo lato del letto, a differenza della notte precedente, dopo la quale chiaramente non aveva neanche più intenzione di uccidermi all'improvviso. Io, dopo aver chiuso la porta alle spalle, mi fermai ad osservare in silenzio quella scena, e facendolo provai...altre emozioni, ma anche stavolta erano diverse. Provai come un senso di...pace e tranquillità, quasi di stanchezza. Erano delle sensazioni veramente strane questa volta, ma in qualche modo mi facevano star bene. Forse, senza accorgermene, azzardai addirittura un mezzo sorriso, ma non ne sono sicura nemmeno io.
Ad ogni modo, dopo essere rimasta lì ad osservare e provare queste emozioni per diversi secondi, indossai il mio pigiama e decisi di mettermi anch'io a letto, senza rischiare di svegliare Roxy. Mi sdraiai in attesa di cadere tra le braccia di Morfeo...ma ciò non accadde.
Quella notte, non so il perchè, ma non riuscii a chiudere occhio; passai tutta la nottata a girarmi e rigirarmi sul letto, cercando in tutti i modi di dormire, ma il massimo che ottenni fu qualche riposo di un paio di minuti. Ricordate quello che ho detto nel capitolo precedente? Che sono capace di addormentarmi anche nei posti più impensabili e che mi bastano anche 2 orette di sonno per essere pronta e carica? Bene, quella notte mandò a fanculo tutto questo. Volevo morire. Non riuscivo nemmeno a ragionare per trovare una soluzione. Nulla di nulla.
Alla fine, arrivata la mattina seguente, intorno alle 7, mi alzai dal letto DISTRUTTA. Ero stanca...per la prima volta in vita mia...ero fottutamente stanca. Mai avrei pensato di provare una di queste famose "nottatacce" che capitano praticamente a chiunque, ma quella volta invece accadde a me.
Dopo essermi alzata andai in bagno cercando di darmi una sistemata, in quanto, guardandomi allo specchio, notai che avevo una faccia orribile, che lasciava intendere perfettamente come passai la notte. Dopo essere uscita dal bagno, vidi che anche Roxy si era appena svegliata e si stava stiracchiando sul letto mettendosi seduta.
Roxy: "*Mentre si stiracchia vede Baby* Buongior-...successo qualcosa?"
Lei notò subito il mio volto immerso nella stanchezza. Io, di tutta risposta, non dissi nulla, ma mi avvicinai lentamente a lei, e una volta posizionatami di fronte al suo lato del letto e dinnanzi a lei...l'afferrai per il collo.
Roxy: "O-Ormai ce l'hai a vizio, eh?!"
Baby: "Questa è tutta colpa tua..."
Dopo aver detto ciò e continuando a tenere la presa sul suo collo con la mano sinistra, con l'altra mano che avevo libera...mi graffiai da sola il volto. Proprio così: portai la mano destra ad altezza del mio occhio destro e mi infilzai le unghie nel viso per poi farle scendere lentamente, procurandomi così 5 profondi tagli lungo la parte destra della mia faccia.
Roxy: "..."
Roxy non sapeva come rispondere, ma aveva gli occhi spalancati e un'espressione per dire "ma che cazzo stai facendo?!".
Io, dopo aver finito, continuai a parlare.
Baby: "Prima o poi...non so come e non so quando...ti ucciderò. Potranno passare anche 50 anni ma io ti ammazzerò e ti farò soffrire, sappilo."
Detto questo, lasciai la presa e tornai in bagno per andare a curare e coprire la ferita che mi ero appena procurata con del trucco, così da non farla vedere a tutti gli altri. Non c'è bisogno che vi stia a spiegare il perchè lo abbia fatto, tanto ormai lo sapete.
Comunque, passai il resto della giornata normalmente, a lavorare e tenendo sempre Roxanne in stanza, che, come avrete capito, non avevo più intenzione di liberare. Il perchè di questa decisione non lo sapevo nemmeno io; forse, nonostante la mia ormai totale resa, una parte di me era ancora speranzosa nel trovare una risposta a tutto quello che stava accadendo, o più semplicemente volevo vendicarmi di Roxy e di quello che mi aveva causato tenendola rinchiusa fino alla sua morte, chi lo sa.
Sta di fatto che, da quella giornata in poi, iniziò una nuova routine nella mia vita e in quella di Roxy.
Dopo il mio ultimo tentativo fallito e di conseguenza dopo la mia resa, tornai a vivere la mia vita normalmente, con un'unica eccezione: Roxy fissa nella mia camera da letto. E dunque tornai a fare quello che facevo sempre, ovvero lavorare, fingere e commettere azioni illegali all'oscuro di tutti. E ogni volta che tornavo nella mia stanza c'era lei. Rimaneva fissa lì in quella camera a non fare praticamente nulla se non mangiare, dormire e stare al telefono. Giustamente non poteva fare altro, perchè io la tenevo rinchiusa lì. Dopo qualche giorno mi chiese anche se potesse usare il mio computer, ed io la lasciai fare senza problemi, difatti l'unica cosa che faceva con esso era guardarsi film e video e giocare ai videogiochi. La nostra "convivenza" era un semplice "ignorarsi tutta la giornata e stare ognuna per i fatti suoi". Non parlavamo mai, e giusto una volta al giorno ci scappava una parola tanto per. In pratica, come detto prima, ero tornata a vivere normalmente la mia vita, ma con un moscerino fisso in stanza di cui non potevo liberarmi.
Tutto questo però non durò per molto, ma solo qualche settimana...fino al giorno che svoltò completamente questa situazione.
31 OTTOBRE 2053
Halloween: la notte in cui tutti escono, specialmente i giovani, chi per andare a racimolare qualche dolce nelle case altrui, e chi per andare a qualche stupida festa nel disperato tentativo di racimolare qualche scopata. Ma il particolare che rende speciale questa festa è il fatto che tutti escono travestiti, ed è questo che la rende la notte più pericolosa di tutto l'anno! Ed io potevo farmi sfuggire una tale occasione ogni anno? Ovvio che no, e quel 2053 non era da meno.
Erano le 21 di sera e mi stavo preparando per uscire e andare a commettere qualche bell'omicidio a qualche festa in giro per la Città. Ogni anno cambiavo travestimento per non destare sospetti, e quell'anno decisi che toccava a una maschera molto famosa nell'ambito horror: Ghostface. Classica maschera da fantasma bianca con un manto completamente nero che ricopre tutto il corpo, tratto da un famoso franchise di film dell'orrore, Scream.
Piccolo aneddoto: qualche anno prima, durante proprio il mese di ottobre, andai in una cittadina americana travestita proprio da Ghostface ad ammazzare un po' di persone dopo averle chiamate al telefono con una voce modificata; in pratica ricreai una mia personale strage ispirata agli eventi del film. Bei ricordi.
Per quella sera usai lo stesso costume che indossai in quell'occasione.
Dunque, dopo averlo nascosto in uno zaino, mi preparai per uscire dal Castello, sempre in segreto. Prima di uscire, però, Roxy, la quale era poggiata sul letto col telefono in mano, mi fermò.
Roxy: "Cosa hai intenzione di fare stanotte?"
Ormai Roxy si era abituata a vedermi uscire dal Castello per andare a far fuori o torturare qualcuno, e sapeva perfettamente che non poteva fermarmi, dunque si rassegnò al pensiero che ogni volta che mi vedeva varcare la porta della mia stanza non per andare a lavorare, qualcuno avrebbe avuto davvero una brutta giornata. Mi sorprese non poco il fatto che non provava nemmeno ad avvertire qualcuno, poichè dopo le due prime esperienze che ebbe con me, provò molta pena e dispiacere nel vedere il ragazzo del parco e la famigliola uccisi brutalmente dalla sottoscritta, e se avesse potuto, avrebbe fermato tutto questo. Ma per qualche motivo non ci aveva mai provato; forse perchè aveva perso ogni speranza e aveva effettivamente compreso che io sono completamente invincibile, chi lo sa.
Baby: "Vado a giocare a dama. Secondo te cosa potrò avere mai intenzione di fare IO la notte di Halloween?!"
Roxy: "Mh."
Non aggiunse altro e tornò a guardare il suo telefono. Sapeva perfettamente cosa volessi fare io quella sera, ma mi fece comunque la domanda con quel tono, come una madre severa che chiede in modo minaccioso al figlio dove avesse intenzione di andare. Io, dopo la mia risposta, la ignorai completamente e uscii finalmente fuori dalla stanza, successivamente fuori dal Palazzo e, una volta indossato il mio costume, iniziai ad incamminarmi per le strade della Città alla ricerca di qualche festa che non desse troppo nell'occhio.
Vagavo per le strade illuminate circondata da centinaia di umani e animatronics che indossavano anch'essi degli stupidi travestimenti da mettere in mostra. Come ormai già sapete, io non provo alcun tipo di emozione e non ho interesse per nulla nella vita, quindi per me Halloween è un giorno come gli altri.
Comunque, il mio obiettivo era intrufolarmi ad una festa poco vistosa, magari qualche party che dava un liceale assieme agli amici a casa sua, e quindi decisi di optare per una casa più lontana dal centro, e non un appartamento in qualche condominio.
Invece, per quanto riguarda il modus operandi che avrei attuato, non lo avevo ancora deciso, ma, come ogni mio omicidio non premeditato, l'avrei pensato e applicato non appena si sarebbe presentato il momento giusto.
Arrivarono le 22 di sera, ed era ormai 1 ora che camminavo alla ricerca del posto perfetto. D'altronde, la Big Animatropoli è immensa e quindi, anche se avevo camminato per 1 ora, non avevo fatto chissà quanta strada. Ma, mentre passeggiavo su un marciapiede, adocchiai un'abitazione sull'altro lato della strada: era una villetta a due piani, con luci accese in ogni stanza e una forte musica proveniente dall'interno. Dentro si stava svolgendo un classico party americano tra ragazzi, con bevande e musica a non finire.
Quello era il posto giusto.
Attraversai la strada e mi fiondai sul porticato fino a piazzarmi dinnanzi alla porta d'entrata principale. Non sapevo ancora se a quella festa potesse entrare chiunque o se si dovesse essere invitati, o perlomeno essere amici di qualcuno di essi, perciò non restava altro che scoprirlo.
Bussai il campanello, e ad aprirmi fu il probabile proprietario di casa: un animatronic con le sembianze di un cane color beige con lunghe orecchie marroni. Indossava inoltre un lungo mantello fucsia e dei finti denti aguzzi; quello era il suo costume per la serata, un cane vampiro.
Quando aprì la porta trovandosi davanti a lui uno sconosciuto con un costume da Ghostface rimase al quanto confuso.
Sparky: "Eee...voi chi sareste?"
Avevo avuto la mia risposta alla domanda di prima: a quella festa poteva entrare solo se si era invitati, oppure conoscenti di chi vi partecipava.
Fortuna volle che proprio in quel momento, grazie al mio forte udito, sentii qualcuno in casa chiamare a voce una sua amica di nome Viviana, e allora ne approfittai subito e feci la mia mossa.
Baby: "Sono un'amica di Viviana."
Sparky: "..."
Baby: "..."
Sparky: "..."
Baby: "..."
Sparky: "...Ma perchè non lo avete detto subito! Prego, entrate pure!"
Baby: "...Che imbecille..."
Il cane mi fece entrare immediatamente essendosi bevuto la mia bugia come se nulla fosse, e dopodichè mi fece segno di seguirlo. Tra l'altro, anche se dall'aspetto non sembrava, a quanto pare era un animatronic molto cordiale, in quanto, anche se ero solo una ragazza con uno stupido costume di Halloween, mi parlava dandomi del "voi".
Sparky: "Venite! Viviana è di là che se la sta spassando con gli altri."
Ovviamente non potevo farmi portare da questa Viviana e presentarmi a lei, perchè non la conoscevo, e quindi, mentre ero dietro il ragazzo, senza farmi notare, me ne sgattaiolai verso le scale che portavano al piano superiore, lasciando il nostro amico ancora convinto che lo stessi seguendo.
Sparky: "A proposito, come vi chiamate? *Si gira e non la vede* ...Ma dove sono finite?"
Salii al primo piano, il quale, a differenza di quello sotto, era molto più spoglio e c'erano solo pochi ragazzi che chiacchieravano per fatti loro. Io, per iniziare ad escogitare un modo per far fuori uno di quegli idioti, mi appartai nascondendomi in un bagno che si trovava lì.
Una volta entrata, chiusi la porta dietro di me e mi tolsi finalmente quel costume che indossavo ormai da più di 1 ora, e così iniziai a ragionare cercando un buon piano per uccidere qualcuno di loro, forse anche più di uno, dipende se ne avevo voglia.
Non passarono neanche 10 secondi da quando mi ero tolta il costume che all'improvviso una voce alle mie spalle iniziò a parlare facendomi sobbalzare, pensando di essere da sola.
Roxy: "Certo che questo qui si tiene bene, eh. Guarda che casa!"
Baby: "*Sobbalza e si gira* COS...? CHE CAZZO CI FAI TU QUI?!"
Roxy: "Ti ho pedinata, semplice."
Baby: "Come...?"
Roxy: "E non è neanche la prima volta! Ormai partecipo a quasi ogni tua uscita furtiva e assisto a tutto quel che fai. E tu non te ne accorgi minimamente!"
Baby: "Come...Com'è possibile..."
Non riuscivo a credere a quello che avevo appena sentito...Roxy era sbucata dal nulla dicendomi che mi aveva seguita di nascosto fino a lì...e che non era nemmeno la prima volta!!? COME CAZZO ERA POSSIBILE? Io, Baby, che non mi lascio MAI sfuggire nulla, neanche il minimo dettaglio e il più piccolo degli imprevisti...ero stata pedinata per quasi un mese da niente di meno che una mia stessa vittima rapita?! Ormai davvero non mi riconoscevo più...
Baby: "Quindi...mi stai dicendo che finora tu mi hai sempre pedinata, uscendo dal Palazzo di nascosto assieme a me, e io non me ne sono mai accorta...?"
Roxy: "È quello che ho detto."
Baby: "..."
Roxy: "Sorpresa?"
Baby: "...Non...Non è possibile...Non è possibile! COME CAZZO HO FATTO? PERCHÈ?!! CHE DIAVOLO MI STA SUCCEDENDO?!!"
Roxy: "Eee riecco che impazzisce da sola."
Baby: "No, no, no, no, no, no! C'è qualcosa che non va! IO HO CHIUSO QUESTA PORTA APPENA SONO ENTRATA! TU COME CAZZO HAI FATTO AD ENTRARE?"
Roxy: "Sono sgattaiolata dentro non appena sei entrata con ancora la porta aperta! Da quando sei entrata in questa casa ti sono rimasta appiccicata dietro tutto il tempo."
Baby: "...Quindi è per questo che quel cane animatronic parlava in quel modo...non mi stava dando del "voi", ma stava parlando sia con me che con te!"
Roxy: "L'ho anche salutato con la manina quando ci ha aperto la porta!"
Baby: "E io non ci ho fatto assolutamente caso..."
Roxy: "Senti: perchè devi continuare ad ammazzare della povera gente innocente? Tutti questi qui dentro sono solo dei ragazzini come noi, non hai motivo di..."
Baby: "STAI ZITTA!!!"
Roxy: "..."
Baby: "DALL'ULTIMA VOLTA SONO STATA IN COMPLETA TRANQUILLITÀ PER QUASI UN MESE CON SOLO TE CHE GIRONZOLAVI PER LA MIA STANZA, E ALL'IMPROVVISO, STASERA, TE NE ESCI COSÌ CON QUESTE AFFERMAZIONI?! CHI TI CREDI DI ESSERE?"
Roxy: "È colpa tua che non sei una brava delinquente e che ti lasci sfuggire certe co-..."
Baby: "NO! NO! NO! TU NON SAI NIENTE DI ME!! HAI CAPITO?! NIENTE!!! IO SONO BRAVA, ANZI, ECCELLO IN TUTTO QUELLO CHE FACCIO!! OGNI SINGOLA COSA CHE QUALSIASI UMANO O ANIMATRONIC SIA IN GRADO DI FARE IO LA FACCIO AL 1000% DI OGNI CAPACITÀ POSSIBILE, E TU NON SEI NESSUNO PER SMENti-..."
Sparky: "*Entra all'improvviso* Hey, cosa sono 'ste urla? Tutto be-...?"
Baby: "..."
Roxy: "..."
Sparky: "...Oddio...ma tu sei Baby!!"
Baby: "Cosa...? No, no, no, aspetta!"
Sparky: "Hey ragazzi!! *Esce* Non avete idea di chi si trova in questa casa!"
Baby: "..."
Roxy: "...Beh, io non sono nessuno per smentire quello che hai appena detto, ma lui sì."
Mentre urlavo addosso a Roxy, nuovamente per cercare di trovare una scusa ai miei imperdonabili errori, l'animatronic cane che poco prima mi aveva aperto la porta facendomi entrare, allertato dalle urla provenienti dal bagno, entrò trovando me e Roxy, e riconoscendo la sottoscritta. Appena comprese di avere in casa sua, durante la festa di Halloween, la Prima Assistente della Regina degli animtronics, corse immediatamente a dirlo a tutti i presenti, e, se mi avessero visto, sicuramente non avrebbero esitato a tirare fuori i telefoni per filmarmi e scattarmi delle foto da pubblicare su ogni social, con conseguenti domande della gente del tipo "Ma cosa ci faceva l'aiutante della Regina a una festa di Halloween di ragazzini sconosciuti?".
Prima il mio panico mostrato a Puppet, poi la mia evidente insicurezza notata da William, e ora questo. In meno di 3 settimane stavo commettendo troppe sviste importanti, e questa di quella sera era la più grave di tutte. Non potevo starmene con le mani in mano.
Baby: "CAZZO! No, no, no, non va bene! Non va affatto bene!! Tu vieni subito qui!! *Afferra Roxy per un braccio e la porta fuori dal bagno*"
Roxy: "Hey! Mi fai male!"
Senza indugiare, appena il ragazzo uscì dal bagno, corsi fuori da esso portandomi dietro Roxy e andandomi a nascondere con lei in un'altra stanza priva di gente, una camera da letto. Una volta lì, tirai fuori un piccolo aggeggio dalla tasca che porto quasi sempre con me proprio per evitare queste situazioni: un disturbatore di linea, ovvero una piccola scatola in grado di interrompere tutte le linee telefoniche nel raggio di qualche metro. Quando esco a commettere atti illegali, questo, e altri oggetti che mi possono tornare utili, li porto sempre con me, onde evitare qualsiasi situazione non voluta, e quello era il momento di usare uno di questi.
Roxy: "Quello cos'è?"
Baby: "Non ti interessa!!"
Lo attivai subito, così, in quella casa, nessuno poteva più usufruire di Internet o effettuare chiamate, e in questo modo non potevano dire a tutti che io mi trovavo lì. Dopo aver fatto ciò, iniziai ad escogitare un piano per uscire fuori da quella situazione incresciosa.
Baby: "Ragiona! Ragiona...!"
Ci stavo impiegando più del solito; quando mi tocca risolvere un imprevisto mi bastano anche pochi secondi per pensare a una soluzione, ma lì, dopo tutto quello che successe, era come se mi fossi bloccata.
Nel mentre, Roxy sembrava un po' confusa, nonostante fosse pienamente consapevole di quello che LEI aveva appena combinato.
Roxy: "Quindi? Cosa facciamo?"
Baby: "Cosa facciamo...? Cosa facciamo?! Cosa faccio IO!? HAI IDEA DEI GUAI IN CUI MI HAI APPENA FATTO FINIRE?"
Roxy: "Stai ricominciando ad urlare, così ti sentiranno di nuovo."
Baby: "DIO!!"
Anche se odiavo ammetterlo, aveva ragione. Ormai, dopo quella nottataccia che passai 3 settimane prima, pensavo fosse tutto finito, e che mi bastava solo aspettare che in qualche modo Roxy sarebbe uscita dalla mia vita. Ma quella sera stava succedendo tutto un'altra volta, anche in modo peggiore.
Dopo aver passato qualche altro minuto a mettere in chiaro le idee, mi venne un'unica soluzione in mente.
Baby: "Non ho altra scelta."
Roxy: "Cosa?"
Non risposi a Roxy, tanto avrebbe visto di per sè a breve.
Mi avvicinai al termosifone presente in quella stanza, e subito dopo iniziai a tastare il muro a cui era poggiato. In men che non si dica trovai il punto che mi interessava e, con un unico e potente pugno, sfondai quella porzione di parete. Roxy rimase al quanto sbalordita; la mia mente in quel momento poteva pure essere in tilt, ma la mia potenza e le mie capacità fisiche rimangono le stesse in qualsiasi situazione.
Comunque vi starete domandando perchè io avessi rotto un punto in particolare del muro. Semplice: per mettere in bella vista la tubatura del gas che andava a collegarsi al termosifone.
Roxy: "Non dirmi che..."
Baby: "Sì: voglio far esplodere questa casa e chiunque vi sia all'interno! Nessuno a parte noi uscirà vivo da qui, e si porteranno il segreto nella tomba!"
Era l'unica soluzione che mi venne in mente. Banale ma efficace. Ricordate quando a inizio libro vi raccontai quella volta in cui feci esplodere un asilo nido di animatronics? Ecco, era la stessa cosa, anche se stavolta non era pianificato.
Dunque, dopo aver esposto il tubo in questione, lo presi con entrambe le mani e lo spezzai con estrema facilità, iniziando a sprigionare un'enorme quantità di gas.
Baby: "Vieni!"
Ripresi Roxy per il braccio, correndo assieme a lei fuori da quella stanza e lasciando la porta aperta in modo tale da far espandere il gas in tutta l'abitazione. Già il gas in casa di per sè è inodore, poi, con tutta la gente presente in quel momento e la musica a palla, nessuno si sarebbe accorto di nulla.
Dopo aver rotto la tubatura del termosifone presente in quella camera da letto, tornai in bagno e ripetetti la stessa e identica azione lì dentro, e successivamente anche con un'altra tubatura in un altro bagno sempre al primo piano. Dopodichè, decisi che era arrivato il momento di svignarsela. Mentre scendevamo le scale di corsa per uscire da quella casa, passammo davanti a tutti i ragazzi che erano lì e che avevano appena ricevuto la notizia della mia presenza.
Sparky: "Eccola! Che vi avevo detto?"
Ragazzo: "Baby!"
Ragazzo: "Hey Baby!! Che ci fa lei qui?!"
Ragazza: "Baby, ti adoro!!!"
Baby: "Sì, sì, esultate quanto vi pare, tanto a breve sarete tutti in preda alle fiamme..."
Io correvo senza badare a niente e nessuno, e nel mentre Roxy, la quale stavo continuando a tirare per il braccio costringendola a correre assieme a me, rimase in silenzio. Altra cosa che mi passò completamente per la testa: non avevo tenuto conto del fatto che Roxy avrebbe potuto tranquillamente avvertire tutti del pericolo mentre correva...ma nonostante ciò, non lo fece. Non provò nemmeno a dare qualche segnale. In quel momento non me ne ero proprio accorta di ciò, e quindi non mi ero messa a comprendere il perchè di questa sua scelta.
Comunque, continuammo a correre ignorando tutti quanti, i quali continuavano a urlare il mio nome e a domandarmi il perchè fossi lì, e così facendo giungemmo alla porta sul retro, che dava sul cortile posteriore della casa.
Dovevo sbrigarmi, perchè qualcuno sarebbe potuto uscire di casa in qualsiasi momento, e quindi, con l'ansia che iniziava a crescermi in corpo, aspettai ancora qualche secondo in modo da far propagare bene il gas in maggior parte dell'abitazione, e nel mentre, assieme a Roxy, mi posizionai a debita distanza.
Dopo aver aspettato il giusto, tirai fuori un accendino che rubai a uno dei ragazzi mentre stavamo scappando senza farmi notare. Lo accesi e...senza perdere altro tempo, mirai ad una finestra aperta e lo lanciai lì...
Appena l'accendino acceso varcò la finestra, le fiamme iniziarono a diramarsi in una frazione di secondo, e in men che non si dica, tra un potente boato e un forte bagliore nel buio della notte...la casa esplose in milioni di frammenti che si sparsero per tutti i dintorni, uccidendo all'istante tutti coloro che vi erano dentro e non lasciando neanche un'impronta della nostra presenza.
Io e Roxanne ci eravamo riparate dietro una staccionata.
Dopo i primi attimi dell'esplosione, ovvero quelli più pericolosi in cui i detriti vengono sparati in ogni direzione ad alta velocità, mi rialzai osservando lo spettacolo che avevo appena messo in atto, anche se non era previsto. Nei miei occhi rifletteva il fuoco che aveva appena divorato decine di anime innocenti quella notte di Halloween.
Diedi un'occhiata in giro per vedere se qualcuno fosse uscito di casa poco prima dell'esplosione, salvandosi, ma fortunatamente nessuno era rimasto vivo. Le uniche persone che ora iniziavano ad apparire erano coloro che si trovavano nei paraggi e che avevano assistito alla distruzione della casa inorriditi, domandandosi cosa fosse successo.
Una volta accertatami che nessuno fosse sopravvissuto, e quindi dopo aver anche tirato un sospiro di sollievo con l'ansia che finalmente stava abbandonando il mio corpo, mi voltai di scatto verso Roxy ricominciando ad urlarle contro.
Baby: "QUESTA È TUTTA COLPA TUA!!!"
Eravamo ancora dietro la staccionata, in mezzo ad un prato completamente privo di luce e con il rumore delle fiamme dell'esplosione poco più lontane rispetto a noi, dunque stavolta nessuno riusciva a vederci o a sentirci.
Baby: "STAVA ANDANDO TUTTO PER IL MEGLIO MA PUNTUALMENTE ARRIVI TU E ROVINI TUTTO!! MI HAI STUFATA!!! NON NE VOGLIO SAPERE PIÙ NIENTE DI TE!! PERCHÈ NON PUOI SEMPLICEMENTE USCIRE DALLA MIA VITA?!! PERCHÈ-"
Roxy: "LA VUOI SMETTERE!!?!
Baby: "..."
Roxy: "PERCHÈ NON POSSO USCIRE DALLA TUA VITA? PERCHÈ A CAUSA TUA IO NON HO PIÙ UNA VITA! MI HAI RAPITA E MI HAI TENUTA SEGREGATA NELLA TUA STANZA PER SETTIMANE! COSA POTREI FARE IO?! SONO COSTRETTA A RIMANERE CHIUSA CON TE CHE NEANCHE SEI CAPACE DI AMMAZZARMI!! TE NE RENDI CONTO O NO BABY?! EH?! QUINDI FARAI MEGLIO A METTERTI IL CUORE IN PACE E AD ACCETTARE IL FATTO CHE NON SARAI MAI IN GRADO DI UCCIDERMI E CHE PER QUESTO MI AVRAI PER SEMPRE INTORNO, CHE A TE TI PIACCIA O NO!"
Baby: "..."
Roxy: "...Credo che tu abbia creato già abbastanza casini qua, quindi torniamocene a casa!"
Detto questo, lei iniziò ad incamminarsi, mentre io rimasi un attimo paralizzata.
Mi aveva appena sgridata come non aveva mai fatto nessuno in vita mia, ed io rimasi in completo silenzio, non rispondendo a niente di quel che mi disse. Non mi arrabbiai affatto, anzi...sapevo che aveva ragione e questa cosa...in qualche modo mi faceva sentire in colpa. La mia espressione era un misto tra scioccata e dispiaciuta; avevo gli occhi sgranati e le sopracciglia rialzate. Avevo le palpitazioni, come se fossi sull'orlo di piangere.
Per la primissima volta in vita mia, quella sera, davanti a quelle fiamme che avevo appena causato...
...mi sentivo sottomessa a qualcuno...
~FINE CAPITOLO
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