2. "FALLIMENTO?!"
10 OTTOBRE 2053
Ed eccoci qui, dove la storia inizia.
Come detto alla fine del capitolo precedente, era il giorno del mio diciottesimo compleanno, e il mio obiettivo quella sera era uccidere qualcuno all'interno del Palazzo Reale. Immaginate solo la notizia che si sarebbe sparsa sui giornali: "Persona trovata morta nel Palazzo Reale della Regina degli animatronics". Avrebbe causato non pochi guai a Puppet e sì, anche a me e tutto il resto degli abitanti del Castello; ma, sempre grazie a me, si sarebbe risolto tutto in men che non si dica. Ah, se non ci fossi io a causare e risolvere gli stessi problemi!
Ad ogni modo, non avevo ancora pianificato nè chi, nè come e nè quando uccidere, ma sicuramente l'occasione si sarebbe presentata al momento giusto, come sempre.
Quella sera, intorno alle 23, la festa era già nel suo pieno svolgimento. La stanza principale del Palazzo, quella più grande, venne allestita a mo' di un vero e proprio classico party da discoteca: pista centrale da ballo con luci abbaglianti, musica al massimo volume, un bancone per i drink e, cosa più importante per portare a termine il mio obiettivo, un mare di gente! Era tutto esattamente come la precedente festa, svolta invece per il diciottesimo della nostra Regina, Puppet, che si tenne a giugno dello stesso anno, anche se lì, ovviamente, c'era ancora più gente, infatti non mi meraviglio del fatto che molte persone quel giorno si sentirono soffocare.
Baby: "*pensa*Mmmh...soffocare..."
Mentre pensavo a tutto ciò, mi venne in mente il modo perfetto per far fuori la mia vittima, chiunque essa fosse stata: soffocarla a mani nude! Banale, ma anche il modo più semplice. Non scordiamoci che eravamo all'interno dell'edificio più importante e più sorvegliato del Paese, se non per dire del continente! Sì, quella era la maniera corretta! Bastava portare il malcapitato in un posto più tranquillo, così da non avere rotture di scatole, e dopodichè stringergli il collo fino all'arrivo della morte. Inoltre, io quella sera portavo un vestito elegante che prevedeva anche dei guanti, quindi le impronte non sarebbero state un problema, mentre, per quanto riguarda la folla, bastava sopprimere la vittima in un angolino isolato, così nessuno ci avrebbe visto e lei non sarebbe neanche stata capace di urlare e farsi sentire. Era tutto perfetto e così semplice! Forse troppo semplice. Quasi non c'era gusto nell'uccidere qualcuno così. Ma non potevo rischiarmela.
Ebbene, ora toccava solo scegliere il povero disgraziato o la disgraziata. Mentre pianificavo tutto, però, immersa nei miei pensieri mentre ero in piedi e con la folla accanto a me che ballava in pista, mi si presentò davanti l'asfissia delle mie giornate, colei per la quale lavoro e con cui ho stretto la mia più grande amicizia solo per sfruttarla: Puppet, la Regina!
Puppet: "Hey Baby! Ti stai godendo la tua festa? Te la meriti per tutto quello che fai per me e soprattutto per il popolo!"
Baby: "A mio riguardo, la celebrazione mi trasmette senza alcun dubbio una davvero piacevole allegria! Vi ringrazio con tutta me stessa, Maestra!"
Puppet: "Oh, dai! È la tua festa e poi non ci sente nessuno con tutta questa musica alta! Non serve che parli formalmente!"
Baby: "Già, hai ragione, hahaha!"
Puppet e io siamo migliori amiche, e quindi è ovvio che non ci parliamo davvero in quel modo tra di noi. Lo facciamo solo quando in nostra presenza c'è qualcun altro. Di base è normale, perchè noi siamo comunque la Regina e il suo Primo Ministro, e quindi con i nostri colleghi o con gente che incontriamo per lavoro è anche doveroso avere un buon linguaggio, ma noi questa cosa la portiamo a livelli estremi, usando questa formalità, oltre che fin sopra le righe, anche dinnanzi a persone con cui siamo più legate. È una specie di gioco inventato da me, poichè notai che a Puppet divertiva.
Puppet: "Hai già salutato tutti?"
Baby: "Ovvio, la festa è iniziata da un paio di ore, dubito che ci sia qualcuno che arrivi a quest'ora!"
Puppet: "Sí, è vero, però sicuramente c'è qualcuno che non si è presentato!"
Baby: "Parli dell'orso?"
Puppet: "Esatto! Come si chiamava? Freddy!"
Baby: "Non si è presentato neanche alla tua di festa, e nemmeno a quelle di Fredbear e Spring Bonnie! Inoltre la sua addirittura non l'ha organizzata! È come se fosse sparito!"
Puppet: "Chissà cosa gli è successo...Comunque, se vuoi scusarmi, ho una chiamata da fare!"
Baby: "Puppet! Pensi al lavoro anche in un momento simile?!"
Puppet: "Lo sai come sono fatta! Persino al mio compleanno lo facevo!"
Baby: "Sì, ma questa è la MIA festa! E quindi decido io!"
Puppet: "Non vale così!"
Baby: "Ti preeego! Guarda che lo dico per te!"
Puppet: "*Sospira* Hai vinto! Però solo questa e poi basta! È davvero una chiamata importante! Re William ha predisposto un incontro per discutere della situazione politica con la Russia dopo quello che è successo, e c'è ancora bisogno di organizzare il tutto!"
Baby: "Va bene! Però dopo questa non voglio più vederti con un telefono in mano fino a festa conclusa!"
Puppet: "Promesso!"
Sì, facevo finta di essere la persona più premurosa di questo pianeta, ma non solo. Naturalmente non vi sto qui a dire ogni singola cosa che fingevo, è completamente intuibile. Vi basta sapere che tutti coloro che mi hanno conosciuto hanno avuto un ricordo pienamente positivo della sottoscritta, o perlomeno, tutti coloro che non si sono trovati un coltello puntato alla gola, una pistola che mirava alla loro testa o qualsiasi altra cosa che servisse a farli tacere.
Comunque, dopo che Puppet si ritirò nella sua stanza per fare questa fantomatica chiamata, io mi avviai verso il bancone dei drink; magari lì sarei riuscita ad adescare qualcuno. Mi sedetti ed ordinai qualcosa da bere.
Baby: "Fritz!"
Fritz: "Ah! È tornata la festeggiata! Come procede la serata? Oh, ho fatto rima!"
Baby: "*Ridacchia* Bene! bene!"
L'uomo dietro al bancone che serviva da bere agli ospiti era Fritz Smith, un umano sulla quarantina che tra l'altro era proprio il barman del Palazzo, lavorava per noi. Durante quei giorni, però, stava programmando di andarsene per aprire un locale tutto suo.
Fritz: "Cosa ti offro stavolta?"
Baby: "Un semplice Long Island!"
Fritz: "Alla faccia! "Semplice"!"
Baby: "Lo sai che io non ho rivali!"
Fritz: "Beh, è la tua festa! E fai bene a divertirti!"
Come ormai sapete, io posso fare praticamente tutto, e resistere all'alcool risiede in "tutto". Pensate che una volta ho voluto testare quante bottiglie di Vodka Spirytus (una delle bevande con più concentrazione alcoolica al mondo) riuscivo ad ingurgitare senza che mi accadesse nulla, e sono arrivata a finire ben 7 bottiglie intere di fila con la conseguenza di vomitare...e basta! Neanche mi ubriacai o svenni; infatti non mi sono mai ubriacata e questa cosa mi manda sui nervi, poichè, come dissi all'inizio di questo libro, ho intenzione di provare tutto nella vita! Ma riconosco anche che, purtroppo, anch'io possiedo dei limiti, e ok che 7 bottiglie intere di Spirytus non mi avevano fatto nulla, ma comunque non so cosa sarebbe accaduto se avessi continuato.
Tornando a noi, mentre Fritz mi preparava il drink, un altro individuo, un animatronic, mi si avvicinò; mentre ero ancora rivolta verso il bancone, costui si sedette accanto a me, come se volesse sbucare all'improvviso per fare il figo, ma ovviamente io, ancor prima che si sedesse, avevo già capito che ci fosse qualcuno, e anche chi!
Fredbear: "*Si siede* E dunque, ti stai godendo questa maggiore età?"
Baby: "Come se noi animatronics a 18 anni non fossimo già pienamente maturi!"
Fredbear: "Già! Ma lo sai che gli umani non vogliono essere surclassati!"
Baby: "Fidati, certi umani, ma anche animatronics, non sono maturi nemmeno a 80 anni!"
Fredbear: "Questo non puoi dirlo! Fino a prova contraria io ho ancora 18 anni!"
Baby: "E chi ha detto che stavo parlando di te?"
Fredbear: "Mi hai fatto! Hahaha!"
Colui con cui stavo parlando era Fredbear, il primo A.I.E. al mondo ad essere stato creato da Alessander Nettirn, e di conseguenza, il più vecchio di tutti. Io e lui ci conoscevamo da un po' in quanto risiediamo appunto tra i primi 5 animatronics creati, e inoltre già ci incontrammo alla festa del suo diciottesimo, e anche a quelle di Puppet e del secondo animatronic più vecchio, Spring Bonnie, con cui invece, ci ho parlato solo qualche volta. Tra l'altro, so che cela un particolare odio verso Puppet, in quanto venne scelta lei come Regina da Nettirn, e non lui come Re, il quale invece venne spedito lontano in Sicilia da bambino. Per questo lo sfottevo sempre!
Baby: "Dimmi un po': tu sai il perchè il quarto non si è mai presentato e non ha nemmeno organizzato la sua festa?"
Fredbear: "Parli di Fazbear?"
Baby: "Esattamente!"
Fredbear: "Probabilmente per la vergogna!"
Baby: "Che intendi dire?"
Fredbear: "Io andavo al campo per diventare insegnante con lui!"
Baby: "Sí, questo già me lo dicesti, per questo ho chiesto a te!"
Fredbear: "È stato bocciato!"
Baby: "Ah sì?"
Fredbear: "Già! Non passò l'esame finale! Da quel che so è l'unico animatronic di tipo "Freddy" a non aver ottenuto il ruolo di professore!"
Baby: "Interessante..."
Fritz: "*Torna col drink* Ecco a te il Long Island!"
Baby: "Grazie mille!"
Fredbear: "Hey Fritz!"
Fritz: "Fred! Che bello rivederti!"
Fredbear: "Anche per me! Ma è vero che hai intenzione di aprirti un locale tutto tuo a Rettang?"
Fritz: "Eh sì! È un sogno che ho fin da bambino!"
Fredbear: "Curioso! Io tra 2 anni inizierò a insegnare proprio lì!"
Fritz: "Davvero? Allora vieni a trovarmi qualche volta! Magari diventerà il tuo bar della mattina!"
Fredbear: "Già! Hehehe! A proposito, ancora non ci credo che mancano solo 2 anni! Sapete, ho un po' d'ansia!"
Baby: "Tu? Ansia? Davvero?"
Fredbear: "Beh, insomma, stiamo parlando di una cosa seria! Gli animatronics, per la prima volta nella storia, inizieranno ad andare a scuola, e io, iniseme a molti altri, ho il compito di fargli da professore!"
Fritz: "Sta' tranquillo! Vedrai che sarà una passeggiata!"
Baby: "Fortuna che io non dovrò andare a scuola! Non sopporterei averti come prof!"
Fredbear: "Grazie, eh! Per una volta che confesso le mie vere emozioni!"
Baby: "Di nulla!"
Fritz: "Comunque vuoi ordinare qualcosa?"
Fredbear: "Sì, ma lascio a te la scelta! Sorprendimi!"
Fritz: "Sarà fatto!"
La situazione stava tirando un po' troppo per le lunghe per i miei gusti, e quindi decisi di finire in fretta il mio drink per poi buttarmi nella pista da ballo; feci così poichè sapevo che Fredbear non mi avrebbe mai seguito, in quanto a lui non piace ballare. Beh...in fondo non è nient'altro che un obeso di merda.
Baby: "*Finisce il drink* Su Fred! Facciamo vedere a questi incompetenti come si domina la pista da ballo! *Si alza*"
Fredbear: "Ehh...io resto qui! Non sono molto bravo in queste cose!"
Baby: "Quanto sei noioso! *Si avvia*"
E dunque, mi gettai al centro della sala. Tutte le luci erano puntate su di me: la festeggiata. Iniziarono addirittura ad applaudire quando mi videro cominciare a danzare. Tutta gente fallita che non faceva altro che questo: scatenarsi e ubriacarsi a merda le sere dei weekend solo per mettersi in mostra, magari riuscendo a racimolare qualcuno da scopare la notte stessa per poi dirsi "Arrivederci e grazie". E poi sarei io quella disgustosa. Ma a me in quel momento importava solo fare quello che faccio sempre: fingere. E quindi mi comportavo esattamente come loro, per integrarmi e far vedere che sono una persona "normale" a gli occhi di tutti. Ballavo, sorridevo e la gente mi stava dietro. Eravamo un predatore e decine di prede, e l'esca che usavo per attirarle a me...ero io.
E dunque iniziai a danzare sulle note di "Hey You" di Joe Lockwood, canzone che era in esecuzine nel momento in cui entrai in pista. Nei giorni prima della festa mi chiesero il mio genere musicale preferito, così da riprodurlo durante la serata, ma io, come sapete, non ho un genere musicale preferito, a malapena la ascolto la musica. E quindi anche qui finsi! Dissi che mi andava bene qualunque tipo di musica da party, ma poichè pretendevano una tipologia specifica da far suonare, optai per qualcosa di diverso: musica italo-disco degli anni '80. Avete presente? Quel genere di musica che nacque in quegli anni e che morì praticamente subito? Proprio quello! Quindi si parla di artisti come P. Lion, Patrick Cowley e l'appena citato Joe Lockwood. Decisi di pronunciare letteralmente il primo genere che mi venne in mente, e fu questo.
Mentre ballavo con tutta la gente che imitava le mie mosse...scrutavo. Scrutavo in tutta la stanza per adescare la mia vittima. Feci un'accurata selezione: esclusi immediatamente tutte le persone che erano in pista a ballare con me, in quanto stavo cercando qualcuno di più isolato, che non avesse tipo un amico a cui avrebbe detto cosa andava a fare o cose del genere, e quindi evitai anche coloro che erano intenti a discutere con qualcun altro. Nel mentre continuavo a danzare come se stessi facendo solo quello. Loro non sapevano che questa era solo una distrazione a fini che non potevano neanche immaginare.
A un certo punto, mentre facevo lenti giri su me stessa, notai qualcuno...due animatronics per la precisione, che stavano parlando. "Ma come? Hai appena detto che stavi cercando qualcuno che stava da solo! Baby, ma ti contraddici da sola?!"
No, inutili menti facilmente pieghevoli che non siete altro, ho detto sí che stavo cercando qualcuno di isolato, ma trovai di meglio! Erano un maschio e una femmina: il primo era un animatronic di tipo umanoide come me, con guance verdi, capelli neri e un ciuffo viola davanti, mentre la seconda era un'animatronic dalle sembianze di un lupo grigio, con lunghi capelli mossi e un ciuffo davanti colorato di un verde smeraldo. Ma la particolarità di questi due individui...è che stavano litigando! E sembrava una discussione bella accesa, con lui che sembrava al quanto infastidito, e lei super infuriata, sull'orlo del pianto. In quel momento capii di aver finalmente trovato la mia agognata vittima! Ma volevo essere sicura, e quindi, quando finii di ballare, accompagnata da un ulteriore applauso da parte degli ospiti, mi avvicinai un po', facendo finta di stare per i fatti miei, e mi misi ad ascoltare, e nonostante la musica al massimo volume, riuscivo a sentirli benissimo, grazie al mio udito. Sí, anche i miei 5 sensi sono fuori dal comune, ma credo fosse ovvio. Però, arrivai tardi, in quanto le uniche cose che riuscii a sentire furono un sonoro "Vaffanculo" da parte del ragazzo, e la ragazza che rispose con un "Esci dalla mia vita! Non voglio mai più rivederti!". Dopo aver detto ciò, lei corse fuori dalla sala con evidenti lacrime agli occhi.
Quella era la mia occasione.
Ovviamente avrete capito a chi avrò puntato tra i due: alla ragazza naturalmente! Fin da subito scelsi lei perchè, già mentre ballavo, notai che lei era quella più adirata e, poichè sull'orlo del pianto, anche quella più sensibile; inoltre, magari la colpa sarebbe potuta ricadere sul ragazzo a causa del litigio. Infine, uscí dalla sala piena di gente, e questo non fece altro che confermare quel 10 ottobre 2053 come data della sua morte! Come si dice? Il miglior regalo di compleanno è quello che fai a te stesso!
E dunque, senza dare troppo nell'occhio, uscii fuori anch'io, addentrandomi negli infiniti corridoi del castello, seguendo la mia preda, la quale proseguí a passo svelto, ma non uscí dal Palazzo! Infatti sembrava intenta ad andare da qualche parte, e, per arrivarci, si fermò anche a chiedere informazioni a gente che passava, poichè naturalmente non conosceva l'edificio. Io continuai a starle dietro a distanza di sicurezza, fino a quando non arrivò a destinazione: i bagni! E non quelli subito fuori la sala principale, ma quelli più lontani da tutto! Questo andava tantissimo a mio favore! Tra l'altro avevo anche già intuito che volesse arrivare lì (ed è un altro motivo del perchè scelsi lei come vittima), poichè, dopo una litigata del genere, gente come lei è solita rintanarsi nel posto più isolato che trovano, a piagnucolare da soli.
Lei entrò, ed io rimasi qualche minuto ad aspettare, per non farle capire che l'avessi pedinata fino a lì, ma nel mentre origliai alla porta, anche se l'unica cosa che sentii erano i suoi singhiozzi causati dal pianto. Perlomeno mi assicurai che nel bagno vi era solo lei, anche perchè eravamo letteralmente dall'altra parte del Palazzo rispetto alla sala principale in cui si stava svolgendo la festa, e quindi le probabilità che qualcuno sarebbe giunto fin lì erano davvero minime, ma ovviamente non abbassai l'attenzione. Aspettai all'incirca 5 minuti, dopodichè entrai pur io. Ero più pronta che mai, euforica al sol pensiero del mio primo omicidio all'interno del Palazzo Reale!
Appena entrai la trovai seduta a terra, con la schiena appoggiata alla parete, le braccia sulle ginocchia, e mascara che le colava lungo tutta la faccia a causa del pianto.
Baby: "*Entra*"
Ragazza: "*La vede* Oddio! *Si alza di scatto* Oddio scusi! Mi scusi tantissimo Signorina Baby! Sono mortificata, io non-..."
Baby: "Hey! Hey! Calma! Tranquilla, non ti devi scusare di niente."
Lei, non aspettandosi di certo che le si parasse davanti il Primo Ministro degli animatronics, nonchè festeggiata di quella sera, si fece prendere dal panico, rialzandosi subito da terra e cercando di darsi una sistemata al volo, ma io, cercando di essere amichevole, la tranquillizzai, iniziando così la prima fase: l'empatia!
Ragazza: "Davvero, mi spiace tantissimo! Non volevo mostrarmi così, cioè, io-..."
Baby: "Calma! Calma! Io non ho detto assolutamente nulla, stai facendo tutto tu, hehehe. Non mordo mica!"
Ragazza: "...S-Scusi. Sono una stupida...*Si risiede*"
Baby: "Momento difficile, eh?"
Ragazza: "Può giurarci..."
Baby: "Ti prego, dammi del tu! Come ti chiami?"
Ragazza: "...Roxanne..."
Baby: "Roxanne. *Si inginocchia mettendosi davanti a lei* Vuoi dirmi cosa è successo? Non ti obbligo, ma forse vorresti parlarne."
Roxy: "Parlarne Signorina Baby...dicono sempre di parlare, ma la verità è che con le parole non si risolve nulla."
Baby: "Lo so, infatti è solo un metodo di sfogo. Su, racconta!"
Roxy: "..."
A me ovviamente non me ne fregava un cazzo di quello che successe. Quello che stavo facendo era spronarla a parlare per distrarsi, cosicchè io avrei avuto il tempo di attuare il misfatto! E ci riuscii! Non iniziò parlare, ma comunque, mentre era ancora seduta, rintanò la testa tra le gambe, premendo le braccia su di esse per chiudersi il più possibile. Ormai il momento era giunto...mi stavo lentamente avvicinando, portando sempre più verso di lei le mie mani, le quali stavano fremendo dallo stringerle il collo. Ero ormai a pochi centimetri dal suo corpo, e stavo per iniziare a soffocarla...se non fosse che...
Roxy: "*Con ancora la testa fra le gambe* William..."
Baby: "Eh?!"
Roxy: "*Rialza la testa* William! Quello stronzo!! Ecco cosa è successo!! Non è nient'altro che un egoista del cazzo!!"
A sentire quel nome mi bloccai all'improvviso. Aveva appena nominato il suo ragazzo, quello è certo, perchè era con lui che stava litigando, ma il problema...è che il suo fidanzato portava lo stesso nome della persona che mi rovinò tutti i piani di conquista del mondo, ritardandoli e costringendomi così a continuare a fingere per altri anni. Ogni volta che sentivo nominare quel nome, chiunque egli fosse, mi si ribolliva l'olio in corpo! Non ci potevo credere! Una cosa così stupida era riuscita a fermarmi?! Certo, potevo comunque cominciare a soffocarla senza preavviso, nonostante avesse lo sguardo su di me, ma fu lì che feci un grave errore...un errore che causò l'inizio di questa storia e tutte le conseguenze che si protrassero lungo il corso della mia vita: iniziai ad ascoltarla.
Roxy: "*Mentre piange* Stava andando tutto alla perfezione! Lui aveva pure un lavoro stabile, ma l'hanno licenziato da poco per colpa sua. E vabbè! "Può capitare", dico io, "non è la fine del mondo, ti amo in ogni caso!" Ma tutto quello che è successo dopo! Quello che mi ha fatto! Quello che CI ha fatto! Io non capisco!!"
Baby: "..."
Roxy: "Ieri arriva e dice "Hey, tesoro! Mi presteresti qualcosa di soldi?" "Perchè?" gli chiedo io, e lui "Ieri ho perso contro i miei amici e non mi è rimasto molto." Capito?! Quell'idiota ha il brutto di vizio di giocare e scommettere con gli amici!! Almeno fosse al casinò, alle slot machine! E invece no!! Si fa fottere persino dai suoi stessi amici, scommettendo cifre assurde!! Posso capire fare qualche partita in cui si versa qualche moneta, ma non 100 euro a botta!!"
Baby: "..."
Roxy: "Continuava a ripetermi "Tranquilla! Tranquilla! Quando sarà il momento ci trasferiremo e finalmente andremo a vivere insieme!". E i giorni passavano, e passavano...e nel mentre lui continuava a scommettere e a vedere quei cazzo di amici falsi che si ritrova; ci usciva, si ubriacava, si divertiva e tutto quanto e poi, quelle poche sere in cui usciva con me...vuoto!! NULLA! Era come se non mi volesse più!"
Baby: "...Quindi...per farla breve: stavate organizzando una vita insieme da tempo, ma lui ritardava sempre pensando solo allo svago e a uscite con i suoi amici che nel mentre gli rubavano pure i soldi?"
Roxy: "Esatto!! Vi sembra possibile?! Stasera già in macchina stavamo discutendo, ma poi prima se ne esce chiedendomi persino i soldi per prendersi l'ennesimo drink della serata...e io a quel punto sono esplosa! Non ce l'ho fatta più...Non ce la facevo più..."
Baby: "..."
Quella storia...Non mi fece ovviamente niente sentirla, non provai pietà nè nulla, perchè ormai sapete come sono. Di sicuro poi non mi mettevo a provare empatia per una troia che stavo per uccidere! Ma...tutto quello che mi raccontò...sembrava molto simile a quello che successe tra me e William...Era letteralmente la stessa e identica storia ma specchiata, cambiando solo gli scenari: io e lui che stavamo pianificando tutto alla perfezione, intenti a conquistare il mondo, fino a quando lui non inizia ad allontanarsi, stando solo vicino a delle persone appena conosciute che lui chiamava "amici", e vedendoci sempre meno, fino al punto in cui tutto andò in frantumi a causa sua. Già a sentire il nome di William mi bloccai pensando a lui...ma dopo aver ascoltato persino la sua storia...non so cosa mi prese... Sappiate solo che tutto ciò accadde non perchè provai pietà o empatia verso la ragazza, ma perchè cominciai a ripensare alla MIA di storia, cosa che non facevo neanche da un po'; e sentirmi tornare addosso quegli anni passati tutto d'un botto...riuscì a bloccarmi, così da non permettermi di eliminare quell'animatronic.
E per la prima volta in vita mia, forse perchè avevo l'occasione di farlo con una persona sconosciuta che tanto sapevo, o almeno ero convinta, che a breve avrei fatto fuori...iniziai anch'io a sfogarmi...
Dopo che lei finí di parlare, mi sedetti a fianco a lei, anch'io con la schiena poggiata al muro e le ginocchia alzate, e iniziai a parlare.
Baby: "Sai...è successa la stessa e identica cosa a me..."
Roxy: "...In che senso?..."
Baby: "Beh...Curiosamente anche questo qui si chiama William, come il tuo ragazzo...Io e lui stavamo pianificando una vita assieme ormai da 4 lunghi anni. Ma poi lui ha conosciuto questa...gentaglia, e ha iniziato a frequentarla, allontanandosi sempre di più da me e dai nostri progetti. Alla fine ognuno ha preso la sua strada. Non potrò mai dimenticare quel giorno in cui finì tutto: iniziai a menarlo a sangue per quello che mi fece, ed ero anche sul punto di ucciderlo...ma alla fine decisi di lasciarlo andare. Chissà, magari un giorno se ne pentirà e tornerà da me strisciando, capendo di aver commesso il più grande errore della sua vita."
Roxy: "...Ti capisco..."
Baby: "Come?!"
Incredibilmente non mi aspettai quella risposta. E questa fu un'altra cosa che accadde per la prima volta in vita mia: non prevedere la reazione di qualcuno! Fino a quel momento, in 18 anni, ero sempre riuscita a capire chiunque, come si sarebbe comportato e come avrebbe reagito a determinate mie affermazioni. Ma quella sera non fu così. Dissi con estrema tranquillità che presi a botte qualcuno e che stavo pure per ucciderlo, e lo feci per generare paura e disgusto in quella ragazza, così da rendere il tutto un po' più inquietante e farle capire che in quel momento era in pericolo di vita, per poi pian piano far diventare sempre più strana la situazione fino ad arrivare al punto in cui l'avrei uccisa...e invece lei rispose con un banale e pacato "Ti capisco"?!
All'inizio pensai che lei intuí la mia frase come un modo di dire, ma poi lei cominciò a parlare...
Roxy: "Signorina Baby...le confesso che anch'io molto spesso ho avuto pensieri omicidi...E non mi pento di dire che mi elettrizza il sol pensiero di provare a mettere le mani addosso a qualcuno...per porre fine alla sua esistenza! Vedere il sangue o l'olio del mio interlocutore scorrergli lungo il viso mentre mi implora in ginocchio di fermarmi...Non so cosa farei per provare almeno una volta questa sensazione..."
Baby: "..."
Non fu la prima volta che, parlando con qualcuno intimamente, mi sentii dire certe cose. Tutti almeno una volta nella vita hanno avuto pensieri omicidi...Ma io, ancora non capivo il perchè...lei mi paralizzò...Non aveva alcun senso! Lei era esattamente come un botto di altra gente che ho ucciso a sangue freddo...Diceva le stesse e identiche cose...era uguale a tutti gli altri!!
...ALLORA PERCHÈ CAZZO NON RIUSCII AD AMMAZZARE ANCHE LEI?! COSA MI BLOCCAVA?!
Questi sono pensieri che sto scrivendo ora, ma in quel momento non ero me; non stavo ragionando ed ero tranquillissima. Non mi accorsi di ciò che stava accadendo. Addirittura...mi misi a parlare con lei...
Baby: "Tutti abbiamo pensato a questo almeno una volta nella vita."
Roxy: "Già...ma certe volte sento come se tutto ciò stesse per realizzarsi..."
Baby: "E sentiamo: cosa useresti per ammazzare qualcuno?"
Roxy: "Boh...Quello che mi capita."
Baby: "Facciamo così: ti trovi a Gardaland col tuo ragazzo, William, e hai intenzione di farlo fuori. Siete nell'attrazione di Inferis, cosa utilizzi?"
Roxy: "Ma che dici? *Ridacchia* Vuoi metterti a fare roleplay?"
Baby: "Conosci il roleplay?"
Roxy: "Chi non lo conosce ormai?"
E continuammo così per una buona ventina di minuti. A chiacchierare...come se fossimo semplici amiche. Per 20 minuti...non sono stata io. Quella NON era Circus Baby in alcun modo! Non so veramente cosa mi prese. Ancora oggi non riesco a darmi una spiegazione e probabilmente mai ce la farò. Era tutto senza senso...
Parlammo di varie cose, proprio come farebbero due buone amiche; discutemmo dei nostri pensieri, delle nostre vite e facevamo delle battutine ogni tanto per alleggerire l'atmosfera. Io mi dimenticai completamente il motivo per cui mi trovavo in quel bagno assieme a lei, e una volta passati questi minuti, con la conversazione che stava giungendo alla fine...
Roxy: "L'ho vista ballare prima: è davvero brava!"
Baby: "È solo ballo, non ci trovo nulla di così speciale."
Roxy: "Eppure c'è gente che ci ha costruito una vita su questo."
Baby: "Sì, ma ti ricordo che c'è anche gente che si è costruita una vita pubblicando video in cui parla del perchè secondo loro non c'è niente di male a farsi crescere i peli sotto le ascelle!"
Roxy: "Ah, ho capito a chi si sta riferendo, hahaha!"
Baby: "Esatto!"
Roxy: "Già..."
Baby: "..."
Roxy: "...Va bene...Si è fatta una certa. *Si alza*"
Baby: "*Rimane seduta e la osserva*"
Roxy: "Grazie mille Signorina Baby per aver parlato con me, e scusi se a causa mia ha perso tempo alla festa del suo diciottesimo, davvero. Ma grazie mille con tutto il cuore, mi ha aiutata molto! Ha ragione: parlare per sfogarsi mi ha fatto benissimo!"
Baby: "..."
Roxy: "Beh, che dire, scusi ancora! Buona serata e buon compleanno!"
Dopo aver detto questo, lei uscí dal bagno salutandomi...
Io rimasi ferma e muta per qualche secondo, ancora seduta a terra, iniziando pian piano a realizzare quello che era successo, come se fossi appena uscita da uno stato di trance improvviso...
...COSA CAZZO ERA SUCCESSO?! MI ERO APPENA FATTA SFUGGIRE LA MIA OCCASIONE PER UCCIDERLA, ECCO COSA!
Per la prima volta in vita mia non portai a termine il mio intento di ammazzare qualcuno! Ormai quella era letteralmente diventata la serata delle "prime volte in cui" di Circus Baby! La prima volta in cui empatizzai con qualcuno, la prima volta in cui mi comportai come una persona normale involontariamente, la prima volta in cui fallii il mio obiettivo...COSA CAZZO SIGNIFICA? PERCHÈ? PERCHÈ SUCCESSE QUESTO?!
Appena realizzai tutto, appena capii che non portai a termine il mio obiettivo prefissato di uccidere qualcuno all'interno del Palazzo...diedi di matto! Iniziai a sbattermi per tutto il bagno, prendendo a pugni il muro e persino me stessa per colpevolizzarmi, chiedendomi da sola cosa mi fosse preso. Mi strappai persino qualche ciocca di capelli senza accorgermene. Feci questo per qualche minuto, fino a quando...decisi che non doveva finire lì. Non avrò ucciso la mia vittima nel Palazzo Reale, ma per quello che successe quella sera, ormai quella ragazza...doveva morire.
Quindi mi fermai, dandomi una calmata e una sistemata, dopodichè uscii anch'io dal bagno, andando a cercare Roxanne. Sicuramente non aveva intenzione di tornare alla festa in presenza del suo ragazzo, e quindi intuii che se ne stesse andando, e infatti era così! La ritrovai fuori al portone del Palazzo, appena uscita e che camminava verso la Città tutta da sola. Io, prima di seguirla, tornai al volo da Puppet, alla quale dissi che uscivo un attimo per prendere una boccata d'aria perchè non mi sentivo bene a causa di tutta quella folla; feci questo poichè ero la festeggiata della sera, e già mancavo da una mezz'oretta, quindi, per evitare che qualcuno venisse a cercarmi, inventai questa scusa. Comunque, Roxanne si allontanò dal Palazzo, ed io la seguii di nascosto non facendomi neanche notare dalle guardie all'ingresso mentre uscivo. La pedinai per qualche minuto, aspettando il momento giusto per ucciderla senza farmi notare da nessuno, e quel momento si presentò presto: lei, probabilmente sulla strada di ritorno per casa, tagliò per una stradina non molto trafficata e immersa nel buio della notte. Era ormai mezzanotte, in giro non c'era nessuno, e quindi decisi di fare quello che già prima andava fatto. Mi avvicinai sempre più velocemente di soppiatto mentre lei camminava ignara, e, quando mi trovai alla giusta distanza...la afferrai da dietro, mettendole una mano sulla bocca per non farla urlare e con l'altro braccio le avvinghiai il collo, iniziando a premere sempre di più...sempre di più...Lei, colta del tutto alla sprovvista, iniziò a divincolarsi e a cercare di liberarsi dalla presa, ma io non glielo permettevo, e continuavo solo a premere il braccio sul suo collo. Lei, dopo un po', iniziò ad accasciarsi al suolo mentre ancora si dimenava con tutte le sue forze, le quali cominciarono a mancarle. Non riuscì neanche a girarsi per vedere chi fosse il suo assalitore. Stringevo e stringevo...sempre di più, fino a quando...ormai senza respiro, Roxanne lentamente chiuse gli occhi, smettendola di agitarsi, e cadendo a terra, ormai priva di sensi...
~FINE CAPITOLO
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