3월- March
"Portati l'ombrello!"
Di tutte le cose che sua madre le aveva ricordato di fare, quella era l'unica che Choi Hyun Su si era ricordata e l'unica che, alla fine,non aveva fatto per fretta.
Aveva guardato le previsioni, quella mattina, e non avevano dato pioggia, eppure Choi Hyun Su si dimenticava sempre che sua madre aveva un sesto senso; non sbagliava mai. Solo una volta aveva toppato alla grande: quando, pensando di dare alla luce come secondogenito un figlio maschio, le aveva affibbiato il nome "Hyun Su", tipicamente maschile. A causa di quell'incidente spesso all'appello la segnavano come ragazzo, fatto che le aveva sempre procurato non pochi disagi.
Quella volta, però, la mamma di Choi Hyun Su non aveva sbagliato.
Choi Hyun Su era uscita di nuovo di tutta fretta ma alla fine era riuscita a non arrivare in ritardo a scuola. Era davvero troppo agitata, tanto che si era incontrata con Lee Min Ha per avere un minimo di supporto morale per l'esame che avrebbe svolto l'ora successiva.
Aveva studiato, in fondo. Perché tutta quell'agitazione?
Va bene, magari non aveva studiato benissimo, ma si era data da fare parecchio.
Così, a testa alta e con lo stomaco in subbuglio si era diretta verso la sua classe.
Un'ora e mezzo dopo, psicologicamente distrutta, si era avviata verso l'uscita della scuola; avrebbe dovuto far sapere a Min Ha come era andata, ma non aveva davvero la forza per pensarci in quel momento.
Aveva giusto fatto qualche passo in strada quando dal cielo si era sprigionato un fragoroso rumore e le nuvole si erano scurite all'improvviso; la pioggia aveva cominciato a cadere a dirotto.
"Marzo marzo pazzerello"; la frase che le ripeteva sempre sua nonna le era appena balenata nella testa, insieme a quella di sua madre:"Portati l'ombrello!".
Quasi quasi si sarebbe messa a ridere.
Aveva alzato lo sguardo verso il cielo; sentiva l'acqua scivolarle sul volto.
Attorno a lei tutti correvano per cercare riparo, ma non Choi Hyun Su che, troppo sfinita per muoversi, aveva pensato bene di restarsene lì per un po'.
In quel momento si sarebbe aspettata di tutto: persone che le urlavano di coprirsi, gente spintonarla perché era in mezzo alla strada. Tutto fuorché la pioggia che all'improvviso smetteva di batterle sulla pelle.
Choi Hyun Su aveva aperto gli occhi e quello che adesso stava guardando non era più il cielo scuro di marzo, ma il blu opaco di un ombrello di colore blu opaco.
La persona che la stava coprendo le era ancor meno familiare: un ragazzo alto, dalla pelle di ambra e l'espressione più che corrucciata, quasi curiosa.
«Per quale assurdo gioco del destino, tre volte su tre che finisco per incontrarti, tu hai il viso bagnato?»
Choi Hyun Su cercava di osservare meglio la faccia di quel ragazzo cercando di trovarne tratti familiari di qualcuno visto o conosciuto in precedenza, ma più guardava quella faccia più pensava che quel tipo l'avesse scambiata per un'altra persona.
«Tu probabilmente non te ne sei resa conto, ma per me è un fatto davvero molto curioso. È davvero solo una coincidenza, o lo fai apposta quando sono in giro?»
«Eh?»
Cos'era quella, un'accusa? Da uno sconosciuto per di più?!
Il ragazzo aveva scosso la testa dai capelli fradici con un sorrisetto ambiguo «Qualunque sia la ragione, questo» aveva indicato l'ombrello color blu opaco «tienilo tu. Ti stanno guardando tutti per la scena che hai fatto prima, sai?»
"Ah, IO avrei fatto una scena?" aveva pensato Choi Hyun Su nell'esatto momento in cui il folle sconosciuto si era tuffato sotto le fredde gocce di quella fredda pioggia di marzo.
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