Choi Hyun Su considerava febbraio il mese più freddo dell'anno, anche più freddo di dicembre. O meglio, il punto era che almeno a dicembre, col Natale e tutto il resto, l'atmosfera riscaldava un po' il suo cuore: le luci, i regali, tutte quelle decorazioni...
Febbraio no. A febbraio faceva solo un freddo cane e basta; alle peggio tirava anche vento.
Hyun Su poteva dire di odiare definitivamente il mese di febbraio.

Era la pausa pranzo e nonostante avesse già del cibo portato da casa, faceva troppo freddo per mangiare in una delle classi dell'istituto. Per non parlare del fatto che tutti i termosifoni disponibili erano stati già razziati dai più furbi e dai più veloci.
Così Choi Hyun Su aveva provato, con non poca difficoltà, a rifugiarsi nella caffetteria della scuola che non frequentava praticamente mai, se non per occasioni come quelle, in cui il gelo nelle sue membra la spingeva ad agire.
Aveva trovato un piccolo tavolino dietro un angolo: silenzioso, appartato, con una sola sedia per lei soltanto. A dir poco perfetto.
Con quei pochi spiccioli che si era ritrovata in tasca aveva potuto ordinare soltanto un milk shake, tanto per tenersi il posto di diritto. Un milk shake? Con quel freddo?
Eppure doveva berlo, o almeno fare finta di assaggiarlo, altrimenti non sarebbe stata credibile e l'avrebbero rispedita a calcioni al freddo e al gelo di febbraio.
Non poteva permetterselo.
Aveva afferrato la bevanda e, proprio quando stava per riavere un ripensamento, uno dei camerieri si era voltato verso di lei. L'ansia della situazione alla fine l'avevano portata a tirare giù in una sola sorsata quasi mezzo milk shake freddo. Immediatamente aveva sentito i denti congelarsi, così come le gengive, il cervello non risponderle più e una fitta di dolore diramarsi dalla gola fino alle tempie, facendola piangere ad occhi spalancati.
Nel momento in cui tutto ciò accadeva a Choi Hyun Su, proprio quel giovane cameriere l'aveva riconosciuta come la ragazza tsunami che, del tempo prima, l'aveva travolto nei pressi della scuola dove studiava.
Mentre Choi Hyun Su continuava silenziosamente a lamentarsi, quel ragazzo si stava chiedendo del perché, due volte su due che l'aveva incontrata, lei stesse piangendo. Che le succedesse spesso?
Il giovane cameriere avrebbe voluto saperlo, quando era stato bruscamente richiamato alla realtà da un ordine di uno dei tanti clienti che affollavano il locale quel giorno.
"Certo che fa proprio freddo oggi" aveva pensato lui mentre si strofinava le mani bagnate.
"Maaaamma mia che frrreeddo!" aveva urlato Choi Hyun Su nella sua mente, massaggiandosi le tempie.