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Chapter.11 Situazioni pericolose

🦋나쁜 상황🦋

"Don't smile at me, light on me"

💧

Il fine settimana era finalmente arrivato!
Quella mattina era stata alquanto pesante, certo... avevo tentato vanamente di far fare pace a Eun-Mi e Hyungwon, ma poi Taehyung mi aveva sorriso rallegrandomi un po'.

La cosa mi rendeva ovviamente felicissima sotto un certo punto di vista, ma dall'altro no. Insomma, mi faceva piacere che finalmente mi avesse notato, che mi sorridesse e mi salutasse, ma restava comunque il fatto che era fidanzato, e sembrava anche innamorato della sua ragazza. Forse non avrei dovuto riempirmi la testa di strane idee.

Sbuffando allontanai la sedia dalla scrivania strisciando i piedi per terra, tenevo in equilibrio la matita sulle labbra. Avevo provato a studiare storia, ma la mia testa era da tutt'altra parte.
Le parole che c'erano scritte sul libro sembravano sparire dalla pagina ogni volta che provavo a concentrarmi, e più cercavo di costringermi a concentrarmi più quelle mi salutavano svanendo in una pozza di pensieri che sembrava inghiottirle  nel buio. La mia testa era piena del viso bellissimo di Taehyung, nient'altro riusciva ad allontanarlo da lì.

Guardai il soffitto con una certa insistenza, come se fosse la cosa più interessante del mondo, quando qualcuno bussò alla porta della mia camera da letto. La matita cadde sul pavimento e mentre mi piegavo per raccoglierla osservai mio fratello entrare nella mia stanza con un piccolo sorriso gentile in volto. Teneva due tazze piene di the fumate e biscotti al cioccolato in equilibrio su un vassoio di porcellana.
Si sedette ai piedi del letto, appoggiò il vassoio e mi scompigliò i capelli.

"Ti va di fare una pausa?" Mi chiese facendomi l'occhiolino mentre io annuivo con un sorriso e l'aria assonnata.

Presi una delle tazze bianche ci soffiai su, chiudendo gli occhi mentre prendevo un sorso della bevanda scura e bollente.

"Allora, che stai studiando?" Mi chiese prendendo un biscotto mentre io mi stiravo le braccia.

"Niente, oggi non mi entra niente in testa."

"E ci credo... quando sei innamorato è così." Disse lui facendo un sorriso malizioso che mi fece diventare paonazza.
Iniziai ad agitare le mani in aria, ma lui continuò a sorridere nello stesso modo.

"N-non è vero!" Esclamai in fiamme, coprendomi con le mani il viso.
Hanbin rise forte, mi posò gentilmente una mano sulla testa.

"Ma dài! Se non fosse stato vero non avresti reagito in questo modo! Chi è? Eh? Me lo dici?" Domandò facendomi avvampare ancora di più.

Alzai il tono di voce, come se questo potesse aiutarmi a far passare per vere le mie bugie. Hanbin strinse gli occhi divertito.

"Va bene, va bene!" Aggiunse, affogò la risata dietro il fumo del the.
Lo imitai.

"E la tua università?" Chiesi quando entrambi finimmo di bere e mangiare.
Hanbin annuì asciugandosi gli angoli della bocca con un fazzoletto di carta.

"Quest'anno saremo impegnati con alcuni ragazzi d'orientamento. I ragazzi che sono all'ultimo anno delle superiori e decidono di frequentare il mio corso verranno un giorno in università, poi ad uno di noi sarà assegnato uno dei ragazzi per fargli vedere un po' come funziona e cosa studiamo. Cose così." Mi raccontò, nel frattempo raccoglieva le tazze per portarle in cucina di nuovo.

"Uh be', in realtà sembra bello." Feci spallucce facendolo sorridere.
"Infatti lo è! Ora vado, cerca di non pensare a nessuno e studia." Mi fece l'occhiolino chiudendosi la porta alle spalle, ma non prima di avermi sentita gridare:
"Io non penso a nessuno!"

Non appena fui da sola mi buttai sul letto e sbuffai assonnata. Chiusi gli occhi , cercando di riposare, quando il mio telefono vibrò e i miei occhi si spalancarono. Mi misi a sedere e lo afferrai da sopra il comodino, leggendo il messaggio che mi aveva appena inviato Jimin.

"Stasera usciamo... sono riuscito a convincere sia Eun-Mi che Hyungwon, ma entrambi mi hanno detto che non rivolgeranno la parola all'altro... questa situazione mi sta scocciando! Comunque, ci vediamo allo stesso orario. Ti voglio bene" una nots di fastidio mi colpì in pieno quando lessi dei due miei migliori amici ancora così ostili tra di loro, ma sorrisi quando lessi le ultime parole di Jimin.

Digitai un veloce "va bene, anch'io" sullo schermo, poi cercai il numero di Eun-Mi per chiederle di venire a casa mia per prendere qualcosa da bere e magari chiacchierare, così con quella scusa le avrei parlato dell'amicizia tra lei e Hyungwon e che non poteva finire per una sciocchezza, ma lei mi precedette chiamandomi.

Cogliendo la palla in balzo risposi immediatamente.

"Eun-Mi!" Esclamai gioviale.
"Min-So! Ti dispiace se studiamo insieme storia? Non ci sto capendo nulla. Vengo a casa tua se vuoi." Disse al mio orecchio disperata, facendomi sorridere.
Quale occasione migliore?

"Certo, ti sto aspettando."
"Va bene, arrivo" disse prima di riattaccare la chiamata.
Posai il telefono sul comodino, mi alzai dal letto e scesi in cucina ad aspettare che arrivasse.
Non ci mise molto.

Dopo pochi minuti il campanello trillò e corsi ad aprire, le rivolsi un sorriso che lei ricambiò subito.

In mano aveva il libro e una matita, in faccia un sorriso sincero.

La guidai verso la mia stanza e mi chiusi la porta alle spalle, invitandola a sedersi in una delle sedie vicino alla mia scrivania. Lei si accomodò ed io la imitai. Ci mettevo subito a studiare, solo quando finimmo tutte le pagine ci lasciammo cadere sul materasso per parlare un po.

"Speriamo che stasera ci sia anche Jungkook al locale!" Esclamò.

Era il momento perfetto.

"Si speriamo. Allora senti un po', come va con Hyungwon?" Domandai speranzosa che capisse.

Lei si voltò verso di me con un'espressione arrabbiata in volto.

"Boh, non ci ho parlato. E non voglio farlo. Jimin mi ha convinta sola perché ha preso in ballo Jungkook ed il fatto che probabilmente anche lui sarebbe stato fuori stasera. Ma se non fosse stato per questo non sarei di sicuro uscita!" Esclamò arrabbiata, incrociando le braccia al petto e guardando un punto indefinito nella mia stanza.

"Ma, Eun-Mi... ha sempre fatto queste battute. Perché te la sei presa tanto questa volta?" Le domandai esasperata.

"Ho sempre sopportato veramente... questa volta però ha esagerato." Rispose guardandomi dura, con un sopracciglio alzato.

Sbuffai sonoramente.

"Come mai allora questa volta non ci sei riuscita?" Le chiesi.
A quella domanda sembrò arrabbiarsi di più.
Divenne rossa cremisi in viso e, agitando le mani, s'infiammò.

"Perché... perché a me lui piaceva e quando gliel'ho detto mi si è messo a ridere in faccia!" Esclamò scarlatta.

Sbarrai gli occhi perplessa, guardandola imbarazzata mentre tratteneva la rabbia.

"Cosa?" Domandai sbalordita.
Non rispose, strinse i pugni ed abbassò lo sguardo. A Eun-Mi piaceva Hyungwon e non lo sapevo?

"Yah, Eun-Mi. Quanti anni avevate quando gliel'hai detto? Dieci?" Chiesi ancora sconvolta.

Lei si voltò verso di me e agitò la testa.

"No! Se vuoi saperlo avevamo quattordici anni belli inoltrati. Gli ho detto che mi piaceva e mi ha riso in faccia. Per questo me la sono presa... perché a lui non importava niente di me e ora che voglio andare avanti con un'altra persona mi butta giù dicendo che Jungkook non mi darebbe mai una possibilità!" Alzò la voce.

Ero senza parole! Non sapevo nulla di tutto ciò!

"Yah, vuol dire che ancora ti piace?" Domandai perplessa, facendola diventare ancora più scarlatta.

"No! Non più. Adesso mi piace Jungkook." Alzò la voce ancora, rossissima in viso.

La guardai scettica e lei se ne accorse.
Noi quattro uscivamo insieme da quando avevamo tredici anni... Come era possibile che né io e né Jimin avevamo mai saputo che Eun-Mi avesse una cotta per lui? Perché nessuno dei due si era mai fatto uscire di bocca quel fatto?

"Eun-Mi, sono passati quasi tre anni da allora... potrebbe avere cambiato idea." Dissi facendo spallucce, ma lei rise divertita.

"Non è così! Si nota quando a qualcuno interessi... si passa solamente il tempo lui. Mi ha ferita..." rispose.

Si alzò di fretta e afferrò il suo libro.
La imitai e la raggiunsi alla porta, guardandola dispiaciuta per la brutta situazione.

"Ci vediamo più tardi." Disse uscendo, lasciandomi da sola nella mia stanza con i pensieri a balenarmi in testa.

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