Chapter.10 Richiesta di pace
🦋우정🦋
"Can we still be friends?"
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Settembre era inoltrato e l'estate era ora molto lontana. Sembrava un ricordo lontano che svaniva piano piano oltre gli alberi, come se andasse in letargo per dare spazio alla nuova stagione che impaziente non vedeva l'ora di avvolgerci con il suo manto freddo portando con sè, forse, novità inaspettate.
I nostri insegnati non facevano che spiegare argomenti su argomenti, visto che a detta loro gli esami erano più vicini che mai, ma la mia mente distratta non faceva altro che pensare a Taehyung senza mai riuscire ad allontanarlo nemmeno un attimo. Non potevo ancora crederci a quello che era successo quella sera! Taehyung mi aveva baciato sulla guancia e questo mi riempiva lo stomaco di farfalle ogni volta che quell'immagine si proiettava nella mia mente come un film al cinema. Ma com'era possibile che fossimo passati da perfetti sconosciuti a qualcosa di più? I miei sogni non facevano altro che alimentare le fantasie che mi riempivano le giornate. Infatti quella notte lo incontrai in quell'altra dimensione dove, a volte, tutto prendeva la forma che desideravo: nel mio sogno aveva lasciato la sua ragazza perché si era reso conto che amava me.
Forse era un po' cattivo sperare che quella relazione finisse al più presto possibile. Ma che potevo fare? Amavo quel ragazzo dalla prima volta che l'avevo visto e desideravo davvero che prima o poi si accorgesse di me, anche se significava lasciare la sua ragazza.
Un sospiro mi scappò di bocca mentre seguivo con gli occhi un uccellino librarsi in aria per seguire, con il suo battito d'ali gentile, una scia bianca che divideva il cielo in due metà: era una bella giornata di sole, quasi veniva voglia di abbandonare la lezione e scappare da Taehyung per chiedergli di passare del tempo insieme a conoscerci, e l'avrei davvero fatto se solo non mi fosse mancato il coraggio. Io ero un'imbranata, innamorata di qualcuno che fino a quel momento non si era nemmeno ricordato che ci eravamo già parlati in passato e che non riusciva a dirglielo.
Lo sbuffo di Eun-Mi mi distrasse dai miei pensieri. Sembrava piuttosto depressa. Non aveva fatto pace con Hyungwon, che evitava sia me che Jimin quando eravamo in compagnia di lei, quindi praticamente la maggior parte del tempo, ma il motivo di quell'umore instabile e triste non era causato dal nostro amico dai capelli rosa purtroppo, no. Era Jungkook a riempire le sue riflessioni, le inondava la mente dei suoi occhi neri come la pece e del sorriso imperfetto che lo faceva somigliare a un piccolo coniglietto carino. In effetti non avevo mai saputo che fosse tanto presa da quel ragazzo, non mi aveva mai parlato di lui prima di allora.
Il motivo per cui Eun-Mi sembrava sull'orlo di una crisi era alquanto stupido secondo le mie ragioni: la ragazza sperava che dopo quell'uscita, grazie al fatto che avevano parlato e riso insieme di Hyungwon, lui l'avrebbe salutata a scuola, si sarebbe fermato a chiacchierare con lei, le avrebbe magari chiesto di uscire qualche volta, da soli magari, ma nulla di tutto ciò era accaduto.
Anzi, sembrava proprio che non la vedeva quando si incontravano per i corridoi o in mensa e, la cosa che le dava più fastidio, era il fatto che fosse circondato sempre da ragazze, di qualsiasi età. A lui la cosa piaceva, a volte però pareva scocciato da tutte quelle attenzioni, tanto che spesso scappava per nascondersi.
Taehyung, al contrario, mi salutava tutte le volte che mi vedeva e si fermava qualche minuto con noi in mensa quando ne aveva occasione. Ero ancora euforica per quel risvolto! Forse la nostra amicizia, in quel modo, sarebbe cresciuta fino a trasformarsi in altro. Non vedevo l'ora che il tempo passasse e mi mostrasse le novità che speravo di vedere!
"Yah, Min-So..." Eun-Mi mi chiuse il quaderno.
Sbattei le palpebre distratta, le rivolsi un piccolo sorriso d'incoraggiamento quando la vidi sospirare rattristita.
"Sì?" Domandai curiosa.
"Perché con Jungkook non è andata come speravo?" Mi chiese piagnucolando.
Ai miei occhi era super innamorata. Le passai una mano sulla schiena in segno d'affetto, riflettendo velocemente su quanto aveva domandato. Perché il bello e affascinante Jungkook rimaneva silente?
"Scusami, ma non potresti fare tu il primo passo? Non potresti essere tu a salutarlo?" Le domandai con fare ovvio.
Tanto ovvio non era: fino a quando Taehyung non si era avvicinato per chiedermi consiglio io non avevo avuto il coraggio di rivolgerli nemmeno uno sguardo, per tanto mi resi immediatamente conto che a volte può essere davvero difficile fare il primo passo.
Eppure Eun-Mi era molto diversa da me, le piaceva stare al centro dell'attenzione, faceva i primi passi e non aveva problemi a parlare con i ragazzi. Invece con Jungkook sembrava davvero diversa.
"Ma insomma, mi piacerebbe che lui mi notasse, che mi salutasse e invece sembra che sia dimenticato di quella sera. Ah ma chi se ne frega!" Rispose buttando la testa indietro, rischiando di sbattere sulla tastiera della sedia.
Trattenni una risatina. Il fatto che non avesse fatto ancora pace con Hyungwon mi rendeva pensierosa quindi approfittai di quel momento per prendere quell'argomento.
"Ma quando hai intenzione di fare pace con Hyungwon? Questa situazione mi ha leggermente stancato." Dissi, un po' arrabbiata con tutt'e due.
Perché dovevano litigare per motivi così stupidi?
Eun-Mi girò di scatto la testa, guardandomi con lo sguardo assottigliato dalla rabbia.
"Te l'ha chiesto lui di dirmelo?" Domandò arrabbiata.
"No, non gli parlo da quella sera! Continua ad evitare sia me che Jimin perché ci sei tu. Voglio che facciate pace." Risposi infastidita.
Sun-Mi scosse la testa.
"No, deve essere lui a chiedermi scusa! Mi ha offesa quel giorno, mi parla come se fossi un mostro. Mi ha scocciato con le sue battute. Cos'è , lui è così bello da potersi permettere di parlare in questo modo?"
Alzò la voce alterata, prese lo zaino e ci posò le sue cose dentro, tanto a minuti sarebbe suonata la campana della ricreazione.
Alzai gli occhi al cielo, certo che quei due sembrava due balanini!
"Ma non è la prima volta che fa queste battute! Perché te la sei presa tanto?" La mia voce era esasperata, un po' come lo ero io riguardo a quell'assurdo discussione. Non volevo che il nostro gruppo si sciogliesse per così poco, eppure a quei due sembrava non importare niente di me e Jimin.
"Min-So lascia stare. Se vuole chiedermi scusa sarò bene contenta di accettarle, ma non sarò io a fare il primo passo." Disse alzandosi dalla sedia ed uscendo dalla classe non appena la campana suonò, senza aspettarmi.
Sbuffai. Decisi di correrle dietro ma incontrai per il corridoio. Gli chiesi di raggiungere Eun-Mi, forse dovevo convincere Hyungwon a scusarsi per quanto le aveva detto. Corsi in mensa, mon appena lo vidi seduto in un tavolo con alcuni ragazzi della sua classe e sembrava che stesse facendo le sue solite battute, dato le risate che riempivano lo spazio.
Feci per raggiungerlo, quando il ragazzo dai capelli azzurri mi spuntò davanti. Immediatamente sentii la pelle andarmi in fiamme.
"Sei da sola? Perché se è così se vuoi puoi unirti a me e i miei amici..." sorrise dolcemente.
Avrei voluto prendere i miei amici a sberle per ciò che mi stava costringendo a fare. Insomma, Kim Taehyung mi stava invitando a pranzare con lui e invece ero costretta a dire di no perché dovevo cercare di far ragionare quei due babbei!
Rimpiansi davvero quel momento, ma l'amicizia di Hyungwon e Eun-Mi era rischio e in fin dei conti avevo molte occasione per stare in compagnia di Taehyung. Almeno speravo...
"Oh, in realtà stavo andando da Hyungwon per parlagli. Lui non ha ancora fatto pace con Eun-Mi." Dissi e lanciai un'occhiata al ragazzo dai capelli rosa, ancora fermo a ridere al suo posto.
Taehyung annuì comprensivo.
"Oh be', spero tu riesca a convincerli a fare pace... insomma, non mi piacerebbe invitarvi ad un'altra uscita e vederli litigare." L'azzurro ammiccò facendomi avvampare, annuii quindi con mezzo sorriso e feci un passo in avanti.
"Okay, allora io vado" dissi.
Taehyung sorrise.
"Ci vediamo allora, Min."
Mi allontanai con il cuore che mi batteva così forte che lo sentivo rimbombare nelle orecchie. Per un attimo ebbi paura che tutta la mensa lo stesse ascoltando. Mi aveva di nuovo invitata ad uscire? Mi aveva chiamato "Min"?
Senza essermene accorta ero appena arrivata davanti al tavolo di Hyungwon e lui, un po' felice e un po' arrabbiato allo stesso tempo, mi guardò dal basso verso l'alto.
"Min-So." Disse in tono grave.
Alcune delle sue compagne di classe mi guardarono male, ma le ignorai.
"Possiamo parlare?" Domandai riprendendomi.
Hyungwon non se lo fece ripetere più di una volta, si alzò dal tavolo e mi seguì lungo il corridoio verso una delle finestre. Mi guardò con una certa nostalgia e rabbia. Non riuscivo a credere che dopo tanti anni avevano litigato per un motivo così stupido e che nessuno dei due aveva ancora fatto il primo passo per mettere un punto a quella discussione senza senso.
"Min-So, te lo dico da ora. Se non viene lei a chiedermi scusa non pensare che lo faccia io." Disse senza darmi il tempo di dire una parola.
Alzai fogli occhi al cielo.
"Ma la smettete di comportarvi come bambini? È un motivo così idiota che non riesco nemmeno a crederci!" Esplosi arrabbiata, ma lui si limitò a fare semplicemente spallucce.
"È stata lei a fare quella scenata così fuori luogo e senza senso. Quindi deve essere lei a farlo."
"Hyungwon mi manchi." Sbuffai con gli occhi che mi bruciavano dalle lacrime. Erano passati tre giorni da quando non stava in nostra compagnia... eppure mi mancavano le sue battute e i suoi consigli su come conquistare un ragazzo.
"Anche tu Min-Min. Però non devo sempre essere io ad abbassare la testa. Farò pace con lei se mi chiede scusa, ma fino a quel momento non chiedermi di farlo io." Il ragazzo dai capelli rosa allungò un braccio e mi avvolse in un abbraccio.
Lo strinsi forte.
"Sono gelosa delle ragazze che ci sono nel tuo tavolo eh" scherzai sul suo orecchio, facendolo sorridere.
"Ah, nessuno di loro prenderà mai il tuo posto" mi prese una guancia con la mano, facendomi sorridere in un primo momento ma poi uno sbuffo infastidito mi scappò di bocca. Mi stava facendo male.
"Yah, mi stai facendo male" dissi.
"Che belle guanciotte morbide!" Continuò lui con la voce estremamente acuta e stringendo la pelle della mia faccia tra le dita.
"Ahia!" Gli lasciai una sberla sulla testa e lui ridendo mi afferrò per una mano e con un gesto veloce mi issò sulla sua spalla come un sacco di patate.
Tutti ci stavano guardando e la mia faccia era così rossa che la sentivo bruciare.
"Hyungwon mettimi giù. I m m e d i a t a m e m t e" alzai la voce scandendo una a una le lettere.
Lui rise, poi mi mise a terra e scappò per evitare un'altra sberla.
Da lontano gli sorrisi, cercavo Jimin con gli occhi ma beccai Taehyunga fissarmi con un sorriso sbilenco in volto..
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