Parte 20
SOLO.
Immobile in mezzo a quel salone, incredulo per quello che aveva visto poco prima.
Senza parole, sembrava una statua. La mano poggiata vicino alla bocca e quell'unghia del pollice che veniva martoriata fra i denti staccandone pezzetti.
Non riusciva a definire come si sentisse, tutto sembrava così surreale, chiuse gli occhi respirando a pieni polmoni per poi inspirare nuovamente.
Cosa era successo in quei pochi minuti?
Cristo santo.
Quello era, era...
La persona che giaceva in quel letto era lui, palesemente lui, ma sembrava più adulto.
Si guardò intorno ,sembrava che la stanza girasse da sola, la sua testa sembrava trovarsi in una nebbia fitta ,dove tutto era completamente sfocato ma la realtà era che forse per una volta i suoi ragionamenti non portavano veramente da nessuna parte.
Come era possibile tutto ciò?
La sua mente sembra in completo caos.
Tutto portava ad una sola spiegazione ,ma non aveva mai sentito di qualcuno con un quirk così imponente.
-Vuoi bere?
I suoi pensieri furono distolti da quella voce dolce e gentile che lo fecero voltare allontanado la mano da quella bocca.
Era stata la prima cosa che aveva visto entrando in quella stanza, quella fanciulla dai lineamenti fini e tanta grazia e pareva avere tanta pazienza, teneva la mano della persona a letto con cura prima ancora che capisse che era la sua stessa mano.
FOLLIA.PURA FOLLIA.
Quello lì dentro, quasi esanime era lui.
-Vuoi bere? ti ho portato un po' di acqua fresca.
-Oh si grazie.
- Sai, posso capire benissimo come ti senti. Io sono Suchy , piacere di conoscerti Izuku.
-Conosci il mio nome?
Le labbra si estesero in uno splendido sorriso mentre la ragazza gli porgeva quel bicchiere ricolmo di liquido in mano.
- Tutti ti conoscono Deku-sensei.
Sensei, ancora quella parola.
Allungando la mano per prendere il bicchiere ringraziando la ragazza e osservandola Izuku aveva come la sensazione di conoscerla,ma dove l'aveva realmente vista? Si guardò intorno e tutta la nebbia nel suo cervello sembrava stesse diradando e la visuale intorno a lui tornare più limpida.
Uno sguardo a quel salone veloce e non poté far a meno che sentire in lui un vuoto totale. Tutto così senza vita ,le pareti non avevano una misera foto o quadro. Non esistevano oggetti di abbellimento sui mobili. Tutto sembrava come appena comprato eccetto una parte di quel divano. Cavoli davvero patetico.
-È rosso.
Un rosso particolare.
Ho davvero un pessimo gusto se quello lì dentro sono io.
Tu...tu puoi farmi capire cosa succede?
Suchy?
E soprattutto... Che anno è ?
E ancor di più , cosa centra Katsuki con tutto questo.
Le parole uscirono tutte d'un fiato mentre distoglieva lo sguardo veloce da quelle pieghe del divano dove sembrava che qualcuno ci avesse passato ore seduto sopra senza notare quel tavolino al suo fianco preso dalla situazione e guardando la ragazza che osservandolo così spaesato gli mostrò un altro sorriso rassicurante per poi avviarsi lentamente alla portafinestra ed un Izuku la osservava allontanarsi aspettando le risposte alle sue domande con ansia.
Un sospiro breve prima che si sentisse la voce di Suchy.
- SENSEI.Izuku ,non è così semplice, ecco...
-È colpa mia.
La voce ferma di Ren proruppe nella stanza come un fulmine nella tempesta facendo girare entrambi a guardarlo.
-Il, il sensei si trova in questa situazione per colpa mia. Non pensavo di fare danni. Mi spiace Izuku sei in questa situazione per causa mia. Ma pensavo che non sarebbe cambiato nulla arrivando in quel momento ed invece...
-Sono davvero io quello nel letto?
-Si. Ora Katsuki è col te del futuro in camera.
Sono passati due anni e mezzo dalla grande guerra.
- Abbiamo vinto allora?
-Si.
-Ma allora perché sei venuto nel passato? Che c'entra Kacchan,Katsuki.
Lo sguardo di Ren si abbassò stringendosi i pugni.
Aveva conosciuto pochissimo quel biondo dal carattere così scontroso e presuntuoso ma aveva capito anche cosa intendesse il sensei in quel poco tempo con cui aveva avuto a che fare con lui.
Come dargli una spiegazione senza devastarlo? Non c'era .
Le cose erano già cambiate da quando erano ritornati dal passato.
Sarebbero peggiorte ora?
Chiuse gli occhi stringendo ancor di più i pugni e le sue labbra si aprirono per parlare ma una voce proveniente da dietro fermò le sue parole con decisione.
-Piantala coglione.
I tre ragazzi restarono in silenzio guardando uscire dalla camera il biondo richiudendosi la porta alle spalle , i suoi occhi erano pura lava ,il suo sguardo sembrava arrabbiato.
Le sue mani erano sudate ,fremevano.
-Se c'è qualcuno che ha colpe. Quello sono io.
Ehi tu... Su... Come ti chiami, ti spiace andare da lui. Ritornerò fra poco. Non voglio che resti solo, Ren va con lei aiutala. È sudato ,deve essere rinfrescato.
-KAT, IO...
-Va. È tutto apposto. Oramai ciò che è fatto è fatto. Non mi pento di nulla credimi. Devo solo ringraziarti.Dobbiamo solo risvegliarlo e dopo capiremo cosa fare.
Ren e Suchy fecero cenno con la testa guardandosi senza parlare e si avviarono verso la camera.
Erano rismasti soli ,fermi l'uno di fronte all'altro ,gli occhi non riuscivano a distogliere lo sguardo, sembrava che una forza estranea lo impedisse.
Il sudore dalle mani di Katsuki si fece più intenso provocando scintille e l'odore di nitroglicerina si espanse per la stanza e fu allora che abbassò lo sguardo alzando un po' le mani e guardando quell'innesco. I capelli coprirono parte del volto ,si vedevano solo le labbra tirate da un nervoso che non riusciva a trattenere.
- Non ... Era meglio se fossi rimasto e non mi avessi seguito.
È sempre colpa mia se soffri, non riesco mai davvero a non farti male anche se non voglio più ferirti.
Quello, quello che avverrà me lo merito.
-Kat ,ma di cosa stai parlando?
Izuku non poté fare a meno di osservare quella postura così tesa e una morsa gli strinse lo stomaco.
Katsuki alzò lo sguardo osservandolo, i suoi occhi avevano cambiato espressione esprimendo tutto il dolore che provava ma anche se ormai tutto era andato a puttane di una cosa non si era pentito e non si sarebbe tirato indietro.
Loro non si erano mai detti veramente ciò che provavano e se c'era riuscito col suo nerd del futuro, l'avrebbe fatto anche col suo nerd del passato.
-Guarda il tavolino vicino al divano.
Lo sguardo del verdino cambiò direzione voltandosi nuovamente verso quel divano.
Non aveva notato quel piccolo tavolino messo nell'angolo preso da tutto il resto e nell'attimo in cui lo sguardo vi si posò sopra si blocco raggelando.
Gli occhi si spalancarono,non una parola uscì dalla sua bocca ,un senso di amaro e un dolore simile a spine nel cuore cominciò a avere lo stesso pulsare dei suoi battiti.
Una foto in una cornice con affianco una candela un po' consumata e sul vetro quella scritta fatta con un pennarello indelebile.
" CON TE ANCHE LA MIA ANIMA È ANDATA VIA.
RITORNEREMO INSIEME, TE LO PROMETTO."
Non riusciva a staccare gli occhi da quell'immagine ,il suo volto divenne cupo ,non un muscolo si mosse eccetto le sue labbra.
-È uno scherzo?
Cosa stai cercando di dirmi?
TU. TU. TU... NON PUÒ ESSERE CHE QUESTO SIA VERO. TU SEI UNA FORZA DELLA NATURA.
La voce divenne tremolante.
-Tu-t-tu -tu... Kacchan è solo una foto. Quella frase non vuole significare quello c- che c'è scritto vero?
M-ma-magari ci siamo solo allontanati fisicamente vero?
Eh?
È così vero? Io e te non ci vediamo più . È è sol-solo per questo c- che -che c'è quella foto,quella scritta.
S-si è solo pe-per questo c-che...
-NO.
Le ginocchia di Izuku divennero improvvisamente molli non reggendosi più su se stesse cadendo come un sasso e sbattendole sul pavimento restando immobile come se avesse visto un fantasma e facendo cadere le braccia come se fossero di piombo poggiando le mani a terra come se fossero senza vita.
Non aveva espressione,sembrava che fosse in trans ,lo sguardo nel vuoto, incapace di poter solo pensare.
L'odore di nitroglicerina che si sentiva all'inizio flebile divenne più prorompente ,quasi sembrava claustrofobico.
Il ragazzo dietro di lui si mordeva le labbra dal nervoso.
Anche questa volta non era stato capace di...
-Io...
.
.
.
- KACCHAN. ABBRACCIAMI.
Gli occhi si spalancarono e senza rendersene conto in un attimo azzerò lo spazio fra di loro avvoggendolo e stringendolo forte cercando di non sfiorarlo con le mani che scintillavano di continuo.
- STRINGIMI.
-Non posso. Le mie mani...
- LUI ... ERO SEMPRE IO KACCHAN.
SONO SEMPRE STATO IO KACCHAN.
Lacrime cominciarono a scorrere sulle guance.
- TU, TU HAI, HAI... ERA ME CHE...
-Shhhh ti prego non ora.
Ci sei sempre stato solo tu.
Izuku guardò le mani scoppiettanti ed avvicinò le sue,ma il biondino si ritrasse.
-NO. Ti prego ,ti ho già fatto troppo male.
-KACCHAN. DIMMI CHE MI AMI.
-Si nerd. IO TI AMO.
DA SEMPRE. IZUKU.
Stranamente alle lacrime del verdino si aggiunse un sorriso.
- A-ALLORA PERCHÉ VUOI LASCIARMI. CI SARÀ UN MODO PER PER...
-Non possiamo cambiare il passato , cambieremo anche altre vite. Già abbiamo cambiato qualcosa. Tu non dovevi essere qui ,non dovevi sapere. Lui non dovrebbe trovarsi in queste condizioni a causa mia.
Mi sento una merda per tutto questo. Non riesco mai a proteggerti come vorrei e a farti sorridere ,ma di una cosa sono certo e non me ne pento.
Izuku. Averti potuto rivelare i miei sentimenti prima che io... Riuscire a fartelo sapere senza lasciare in sospeso una cosa così importante... Lo rifarei altre mille volte.
-NO.
Il vedino lo allontanò di scatto saltando in piedi e a passo veloce schizzando come un razzo verso la porta della camera spalancandola seguito dal biondino che cercava di fermarlo e si diresse al lato del letto guardando il se stesso del futuro lasciando letteralmente di stucco Ren e Suchy.
-NO. TU. TU RIESCI A SENTIRMI VERO? TU SEI CONNESSO A ME ,HAI MIEI PENSIERI VERO? RIESCI A SENTIRE IL MIO PENSIERO VERO? HAI I MIEI RICORDI DEL PASSATO E QUINDI SE ORA SONO QUI ANCHE QUESTO RICORDO E ORA SAI COSA STO PER FARE VERO?
Il se stesso steso a letto non sembrava dare cenno alle sue parole, sembrava in coma.
La stanza improvvisamente si illuminò di una strana luce verde e forti saette sbucarono dal nulla. Il corpo di Izuku sembrava andare in fiamme.
- Tu, se sei arrivato fino a questo è perché non hai mai perso la speranza.
Osservò il torace e vide quella grande medicazione. Ne staccò un piccolo lembo e dal tipo di ferita capí subito chi era stato, si voltò verso il biondino che lo guardava fisso e quasi intimorito .
-Kacchan, questo?
-Izuku non volevo farlo in nessun modo, mi ha costretto lui, è stato il te del futuro a chiedermelo. Mi sono sentito uno schifo per averlo/averti accontentato.
-IO. TE L'HO CHIESTO IO?
Izuku non poté fare a meno di riguardare il se stesso del futuro. Anche in quello stato una strana sensazione regnava fra i due. Si chiese come mai avesse chiesto una cosa del genere proprio al suo kacchan.
Le saette aumentarono mentre lui non smetteva di osservare l'altro a letto.
"Sferra il colpo Izuku"
Cos'era stato?Da dove proveniva quella voce?
"Non esitare. È l'unico modo. Ora so che fare".
Il volto del verdino fissò attentamente il se stesso disteso a letto.
"Lo so che mi senti. Sferra il colpo e sbloccami. Abbiamo una possibilità. Risvegliami. Colpiscimi con tutta la potenza che hai. So che sei venuto fino a qui con questa intenzione. Vuoi risvegliarmi per sapere tutto. Allora fallo."
-Nerd fermo ,cosa vuoi fare?
Lo sguardo del minore passava dal biondo al se stesso come un automa.
-Fermati Izu. Ti ammazzerai. Vi ammazzerete.
"Ti prego non esitare. Posso salvarlo.Possiamo salvarlo. "
Le saette aumentarono ancora di più sprigionando un livello di potere che ancora non aveva raggiunto fino a quel momento , guardò il biondo negl'occhi ,prima che i suoi stessi si umidissero di nuovo.
-MI SPIACE KAT. MA IO DEVO...
E nello stesso momento le sue mani si unirono in un unico pugno riversando tutta quella energia proprio su quella ferita.
-Izuuuu nooooo.
Katsuki si avviò verso di lui per fermarlo ma...
-SENSEIII.
-Fermoti Katsuki. Aspetta.
-Cosa diavolo stai dicendo ragazzina?
-Guarda.
Tutta l'energia venne scagliata sul maggiore quasi come una scossa elettrica e tutte quelle saette d'un tratto sparirono come se il minore avesse esaurito le energie cadendo come un sacco sul letto di lato al maggiore, svenuto.
Pochi istanti dopo le palpebre del maggiore cominciarono a muoversi fino ad aprirsi lentamente e la prima cosa che fece fu voltarsi verso il minore e dire con un filo di voce
-Grazie.
Sotto lo sguardo attonito dei ragazzi ,mentre Suchy socchiudeva gli occhi ed accennava ad un sorriso.
Sono tipo bradipo. Scusate.
Vado come vogliono loro. Niente,proprio aspetto che siano loro dirmi che fare.
Spero di aver accontentato qualcuno col capitolo.
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