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Parte 2

Quella frase l'ha spiazzato e Ren è rimasto praticamente immobile a fissarlo senza capire mentre vede quasi uno sguardo incupirsi a quelle parole.

-Sensei? Non capisco.

Lo osserva mentre due forti mani dentro quei guantoni gli si poggiano sulle spalle facendo sentire al ragazzo tutta la possente forza dell'eroe e nel fissarlo oramai quegl'occhi sembrano essersi scuriti e svuotati di quella luce che tutti da sempre vedono, lasciando spazio a qualcosa di ben diverso che forse quasi nessuno ha mai visto e il suo viso si abbassa un po' mostrando quel cespuglio verde, come a nascondere un qualcosa di troppo doloroso da mostrare.

-Sensei?

Ancora con lo sguardo basso il maggiore è esitante.

-Scusa Ren, forse non avrei dovuto.
Non posso chiederti di fare una cosa del genere.
Sarà meglio che vada. Ti prego fa finta che non ti abbia chiesto nulla.

Le braccia si allontanano da quelle spalle, lo sguardo ancora basso e voltandosi il minore nota quei pugni stretti tanto da sentire gli scricchiolii delle falangi e un groppo gli sale dallo stomaco fino a bloccarsi alla gola.

Il suo idolo, per lui un essere perfetto ai suoi occhi, ha un segreto e un dolore che lo tormenta e lo lacera dentro chissà da quanto tempo e nonostante tutto lui dona sempre sorrisi a tutti. Ma il suo vero sorriso? Quello che gli viene dall'anima? A quanto pare si è spezzato tempo a dietro e chissà quando e per chi.

-S-Sensei io..

-Ren scusami non avrei dovuto comportarmi così, potresti finire nei guai per causa mia.
Ti prego, fa finta che non ti abbia chiesto nulla.

Il minore lo fissa non capendo cosa intende ma non appena prova ad aprire bocca un immagine di Deku svanisce in una folta nebbia ed il giovane resta lì immobile a fissare che si diradi mentre il vuoto ne rimane al suo posto.

Per tutto il resto della giornata il ragazzo non fa altro che pensare, ormai è sulla strada di ritorno verso casa ma non ha smesso di pensare a quello che è successo.

Ma cosa è veramente accaduto?

Il suo idolo si è presentato a lui e gli ha chiesto aiuto?

A lui.

Uno di quei ragazzi che tutti di solito denigrano solo perché non possiede quirk a detta di altri utili, eppure il suo eroe invece, l' ha cercato, quasi sembra che ne abbia necessità.

Si , proprio lui, un semplice ragazzo, per giunta caratterialmente pure abbastanza complicato.

E che ha fatto?

Nulla.

L'unica cosa che ha quasi sempre detto è "Sensei", ma che idiota.

Ma possibile che sia stato così fesso da non farsi raccontare qualcosa per capire cosa fare?
Deku ha detto che si sarebbe messo nei guai se avesse accettato, ma non gli ha dato nemmeno il tempo di decidere per conto suo, che palle.

Questo gli dà sui nervi.

Comunque tralasciando la cosa, ora vuole più che mai sapere la storia che c'è sotto e deve trovare il modo per conoscerla.

I suoi quirk. Li ha sempre considerati una cosa inutile a causa di altre persone.

Il primo:la rigenerazione.
Ogni volta che lo attiva qualunque cosa che sia stata recisa o squarciata, qualunque essa sia, che sia un ramo di un albero, una mela tagliata o qualunque cosa avesse cellule lui poteva rigenerare come se nulla fosse compreso cellule umane.

Il secondo: aprire portali spazio-temporali e riuscire a saltare in vari luoghi e in momenti, giorni, anni diversi a suo piacimento .

In verità erano una figata, a detta sua che li ha usati, ma non a detta dei dottori e studiosi che gli avevano proibito di usarli perché considerati un grosso problema se qualcuno fosse venuto a sapere di questo tipo di quirk.

Effettivamente lui non è stupido e sa benissimo che se un villain sapesse  di un tipo di quirk del genere, sarebbe stato abbastanza nei guai ed è per questo motivo che i suoi genitori si sono inventati quell'assurda alternativa che lui può solo far crescere piante e spostarle con uno schiocco dove vuole e da qui l'inutilità del suo quirk da parte dei compagni.

Ma Deku il suo eroe l'ha cercato e gli ha chiesto un aiuto serio, coi suoi veri quirk e quindi sotto deve esserci per forza qualcosa di troppo importante, perché lui non permetterebbe che qualcuno potesse finire nei guai, soprattutto per causa sua.

È quindi cosa fare?

Forse può cominciare chiedendo hai genitori qualcosa sulla grande guerra, visto che lui in quel momento non era lì, ma era altrove per analisi e test per i suoi quirk.

Si, chiederà a loro, forse può ricevere alcune risposte a quel puzzle.

                                ~°~

La porta si chiude alle sue spalle e quella folta chioma vi si appoggia e un enorme sospiro esce dalle sue labbra.

Come ha potuto pensare di coinvolgere quel ragazzino nella sua pazzia.

Pazzia si.
Quella può essere definita solo tale.

Ormai sono due  anni e rotti che ha una fissazione.
Un'assurdità assoluta e non ha mai perso le speranze e una settimana fa, quando per puro caso si è ritrovato a passare alla UA per salutare il suo ex insegnante Aizawa che era seduto in sala professori, quella speranza si è come materializzata davanti ai suoi occhi.

Una  scheda.

Si, una scheda con sopra scritto priority - secret

"REN HOTONASHI..

ALLIEVO DEL PRIMO ANNO DELLA UA CON CAPACITÀ PARTICOLARI DA PRESERVARE."

La scintilla.

Ecco cosa gli era successo.
Una scintilla gli si era accesa nella mente e la curiosità di sbirciare dentro era stata così forte che per la prima volta in vita sua si era vergognato di una sua azione.

Quei due alunni stavano facendo questione proprio fuori alla sala professori e Aizawa nell'alzarsi per andare a rispondere aveva preso i vari fascicoli e li aveva riposti su uno scaffale ed era andato fuori per calmare le acque e lui che aveva fatto? Aveva approfittato di quel momento di assenza e prendere indisturbato quel fascicolo che avrebbe poi rimesso apposto e aprendo la zip della sua divisa sul torace, se l'era infilato dentro richiudendola velocemente e si sentiva un verme, un ladro, ma qualcosa gli diceva che era importante.

Quando Aizawa tornò parlarono del più e del meno ma la sua mente era tormentata da quella scheda.

Poi una frase lo riportò di nuovo verso la ragione e non una frase qualunque.

-Ragazzo, dimmi, tu stai bene?

-Certo. Perché non dovrei stare bene sensei?

- Ne sei sicuro? È passato un bel po' di tempo da allora e so che non è stato facile per te accettarlo. Vorrei solo sapere se st...

-Sensei sto bene la ringrazio per l'interessamento. Si va avanti, no!
Ed io lo sto facendo. Ho promesso che sarei stato il numero uno e così è stato , proteggo le persone e dò loro speranza.
Va tutto bene.

-Già.

Nemmeno ad una parola aveva creduto l'insegnante perché conosceva bene il suo ex allievo e sapeva che quello che era successo gli avrebbe segnato la vita per sempre, perché in quella battaglia aveva perso tante cose ma una in particolare forse quella più preziosa.

Aizawa l'aveva guardato  ma non aveva detto nulla e dopo che si era congedato, mentre lo vide avviarsi verso quella porta dove sarebbe sparito per chissà quanto tempo prima di poterlo rivedere di persona di nuovo disse solo.

-Deku. Lui sarebbe fiero di quel che sei ora.

Rimase immobile vicino alla porta stringendo i pugni in quei guantoni e chinando un po' il capo verso destra e ostentando un mezzo sorriso riuscì a dire solo.

-Lo spero.

E quella porta si chiuse alle sue spalle lasciando il sensei poggiato alla scrivania ad osservare in silenzio il vuoto che aveva lasciato quel ragazzo..

Ora è lì, la testa che picchietta come un martello quella porta, i suoi pugni che seguono quel ritmo incessante quasi a sembrare percussioni, gli occhi chiusi e le labbra piegate in una smorfia di dolore.

Un dolore che non è mai passato che non vuole andare  via, che ogni istante gli lacera il cuore.

Quel tipo di dolore che ti blocca il respiro, che ti fa sentire come se centinaia di aghi ti si siano conficcati ben dentro e che ad ogni respiro ne senti ogni singola trafizione e sanguini, si, senti il sangue che esce da ogni ago.

I suoi occhi si riaprono e facendo dei passi, andando lì, dove ogni volta che torna a casa il suo sguardo si posa sempre e quel "SONO A CASA" guardando quel volto sfacciato e pieno di orgoglio con una chioma sparata e dorata che gli circonda il volto e i suoi occhi così fieri da sembrare che il fuoco che ne alberga dentro possa uscire da quell'immagine e ogni volta quella scena.

-Ehi Kacchan guarda qua?

-Nerd non rompere il cazzo con quel cellulare se no ti faccio scoppiare la testa.

-Dai Kacchan siamo in vacanza, una
per ricordo.

-Ho detto di no.

-Uffaaaaa, ehi Kacchan guarda c'è All Might.

-dove?

Click.

-Bastardo di un Deku mi hai preso in giro. Io ti ammazzo.

Una carezza a quel vetro.

Lenta, dolce e un lieve sorriso malinconico mentre parla con essa.

-Ciao Kacchan, scusa ho fatto tardi anche stasera.

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