Parte 19
Quando la porta venne aperta di scatto, quasi sobbalzò.
Non credeva di ritrovarselo davanti in quello stato.
Sembrava devastato.
Quella luce che c'era sempre nei suoi occhi di fuoco, così pieni di energie, sembrava affievolita e si leggeva solo dolore in esso e le sue labbra inferiori erano strette verso l'interno della sua bocca dai denti,quasi a farsi male.
Era rimasto per un istante immerso in quel volto prima di rendersi conto che la sua mano fosse ancora in quella posizione e stava per ritirarla, quando il suo polso venne avvorto da quella mano forte e ruvida e quel tocco lo fece sussultare.
Fu un attimo.
La testa abbassata, dove si potevano vedere i capelli. Quella chioma color dell'oro come il grano d'estate che si muoveva lenta per il suo respiro e lui era lì,che non riusciva a proferire parola.
I suoi occhi si alternavano fra quella testa abbassata e quella mano che manteneva ben saldo il suo polso senza riuscire a muoversi, era come se fosse fermo in uno spazio tempo senza avere la possibilà di uscirne e quasi non si accorse che quella stessa mano l'aveva trascinato dentro quella stanza chiudendo la porta alle sue spalle con la sua gemella e finendo così appoggiato ad esso in modo un po' rude e, ancora ,non ebbe il tempo di poter fare un solo pensiero, nemmeno di poter muovere un solo muscolo ,tantomeno provare ad alzare il viso,che quella chioma dorata gli si piazzó su gl' occhi mentre delle labbra un po' screpolate e calde si posarono con forza sulle sue, con tale pressione da spingergli il capo verso la porta mentre quella mano restava ben salda sul suo polso costringendola a restare ferma anch'essa su quel legno freddo.
Sarebbe potuto sembrare brutale se non fosse che quella stessa mano in pochi istanti avesse rallentato la presa per poi seguire con la punta delle dita il palmo facendo rabbrividire il verdino e continuare a risalire fino ad arrivare alle falangi ed intrecciarle ad esse mentre quelle labbra pian piano si erano ammorbidite e si stavano aprendo.
Izuku sentí la sua bocca bagnarsi e un picchiettio di una lingua che cercava il permesso per poter oltrepassare quella barriera che li divideva e tremò.
Il suo corpo tremò come non mai e la sua mano si strinse di più a quelle dita mentre acconsentiva quella richiesta lasciandosi andare e assaporando per la prima volta il SUO Kacchan e un brivido percorse tutto il suo essere appena quelle lingue si unirono.
Intenso.
Quel bacio era forte ed intenso.
Così passionale da travorgeli entrambi.
La mano libera di Izuku raggiunse accarezzando la spalla del biondino per poi arrivare dietro la nuca, dove un terzo delle sue dita finirono fra una folta chioma morbita mentre un mignolo ed un anulare sfioravano quel collo strofinandolo con lentezza facendo uscire un grugnito al maggiore e quelle labbra divennero più esigenti facendo più pressione mentre lasciava lentamente che quel polso si liberasse per raggiungere l'altra mano ed affondare le dita in quel cespugno appuntito ma morbido mentre con una leggera pressione lo spingeva di più verso di se, sentendo ancor di più quella pressione sulle labbra ed entrambi emanarono un gemito soffocato carico di desiderio mentre le mani del maggiore raggiunsero i suoi fianchi per poterlo attirare di più a se.
Le labbra si staccarono appena, per respirare per poi riprendere a congiungersi in un tempo indefinito e cazzo se Katsuki poteva farne a meno.
Solo per mancanza di fiato si staccò da lui, per notare la sua faccia che era rossa, le labbra gonfie dal suo bacio e gli occhi chiusi.
Osservò quelle lentiggini che in quel momento sembravano la cosa più bella che avesse mai visto e quella frase gli uscì senza pensare.
"A-Al diavolo tutto e tutti.
Preferisco morire senza rimpianti.
E le sue labbra si impossessarono di nuovo di quelle del minore che in un primo momento ricambiò con la stessa passione ma poi qualcosa cambiò.
Quelle stesse mani che gli accarezzavano i capelli e la nuca abbandonarono le loro postazioni per raggiungere lentamente il torace e seppur senza voglia quelle stesse mani incominciarono ad allontanarlo e così anche quelle labbra.
Katsuki rimase per un attimo sorpreso. Izuku l'osservava e quelle parole lo fermarono sul colpo.
-Ti-ti ho sentito. Co-cosa significa?
Come s-sarebbe che preferisci morire senza rimpianti?
Senza nemmeno rendersene conto aveva pronunciato le uniche parole che non avrebbe voluto dirgli.
E ora cosa poteva dirgli? Cosa sarebbe successo se lui avesse saputo?
Si allontanò da lui di qualche passo girandogli le spalle, le braccia lungo i fianchi e i pugni stretti.
Gli occhi chiusi, la fronte arricciata e quella bocca piegata in un angolo da una smorfia nervosa.
Avrebbe voluto dirgli qualcosa, qualunque cosa ma le parole morirono in lui.
Sentí un peso al centro della sua schiena, la testa di Izuku si era poggiata ad essa e la sua mano stava accarezzando quel pugno.
-Katsuki ch-chi era quella persona?
Ma non vi fu risposta, sentí quel pugno stringersi ancora di più.
-Per-perché non potremmo stare insieme? Katsuki dimmelo.
Ancora silenzio.
- Perché ti stai comportando così stranamente.
Katsuki...
-NO.
-Cosa?
-Non chiamarmi così.
Si girò di scatto puntando due rubini infuocati in due smeraldi che lo fissarono senza capire.
-Così come?
-NO. NON TU. NON DEVI.
La sua mano raggiunse la sua guancia sfiorandola con le dita.
- KACCHAN.
Per te devo essere solo Kacchan.
-Davvero? E perché?
Come potrei, dimmelo. Non capisco, dimmelo.
Dimmi chi era? Dammi una ragione per capire la verità perché mi sembra di impazzire Katsuki.
Le mani bloccarono quel viso ben stretto.
-KACCHAN. DILLO.
DILLO TI PREGO.
-Dam-dammi una ragione valida per cui io debba continuare a chiamarti così.
Hai, hai detto che ami quella persona, che io ti ho solo confuso.
Com-come potrei chiamarti ancora così?
Non, non potrei mai farlo, perché chiamarti così, è, era un modo p-per sent....
-Kacchan.
Fallo.
Chiamami come fai sempre, perché si.
Perché solo tu puoi, perché solo tu quando mi chiami così sono sicuro di essere tuo.
Gli occhi di Izuku si sgranarono.
-Fallo Izuku, perché io - io non........
Odore di nitroglicerina.
Ma non erano le mani del biondino ad emanare quell'odore.
-EHI, KATSUKI.
I due ragazzi si voltarono insieme.
Izuku aveva uno sguardo allibito. Cosa era quello?
E soprattutto chi era quello?
-Ohi, stronzo. Sei di nuovo qua? Cosa è successo?
Il verdino si girò verso il maggiore sorpreso che conoscesse quel ragazzo e gli fu naturale persare che....
-È lui. È lui l'al.....
-Ma sei impazzito? Ma ti sembra il mio tipo?
-Ehi! Guarda che se è per questo nemmeno tu sei il mio.
-Tsz, taci. Ora dimmi perché sei qua. Lui dov'è?
-Devi venire con me. ORA KAT.
-Cos'è successo?
-Vorrei capirlo. È stata Suchy a mandarti a prendere, dice che sei l'unico che riuscirebbe a svegliarlo. Ha bisogno della tua presenza.
-Cosa? CHI CAZZO È SUCHY? Maledizione. Perché. cosa è successo?
-Dimmelo tu.
-Katsuki?
Il biondino si voltò verso Izuku che sembrava confuso più che mai e lo guardava cercando di capirci qualcosa.
Gli poggiò le mani sulle spalle.
-Izu io, io devo andare.
-Cosa?
-Woo sensei scusa. Perdona la mia maleducazione.
-Sen-sensei? Ma...
-Oh, si, vero.
Ciao Izuku io sono Ren.
Scusami ma devo portare via Katsuki.
-Cosa? Perché?
-Ehi, faccia di cazzo, così me lo spaventi.
-Oooh ma insomma.
Ok ok hai ragione. Facciamo così. Tanto la frittata è fatta.
Voi due andiamo. ORA.
Cavoli. Suchy me l'aveva detto che poteva succedere. Quella ragazza mi spaventa per la sua intelligenza e sesto senso.
-Ma di che stai parlando? Io non lo porto con me. Non voglio che sappia.
-Katsuki. Qualcosa in lui è già cambiato. Dobbiamo capire cosa.
-Di che diamine stai parlando?Io non ho detto nulla.
-A quanto pare qualcuno non doveva trovarsi in un certo posto per non cambiare le cose,ma è successo e ora il sensei ha bisogno di te. Devi venire.
- Trovarsi in un certo posto? Cambiare le cose? Ma? Katsuki cosa succede?
Merda.
Che situazione.
Fece finta di non sentire.
-NO. NON LO PORTERÒ CON ME. LUI NON DEVE SAPERE.
-KAT.
-Sa-sapere cosa? Cosa non devo sapere?
-Nulla.
-NULLA?NULLA?NULLA KACCHAN?
Izuku gli diede una spinta.
-Davvero hai il coraggio di dirmi nulla?
Cosa non devo sapere Kacchan?
Chi deve svegliarsi Kacchan?
Di chi stiamo parlando Kacchan?
La persona che hai baciato Kacchan?
-Calmati ti prego.
-Calmarmi Kacchan.
-Non so chi sia questo ragazzo, ma è venuto da te, per un motivo ben preciso.
Un motivo che ti cerca,che ha due gambe, due braccia, un corpo, una testa e un cervello Kacchan.
Un motivo che riguarda qualcuno che ha un problema e che ha bisogno di te Kacchan.
È lui Kacchan? È lui la persona che hai baciato? Quella che ora non sta bene ed ha bisogno di te Kacchan?
Per questo non mi vuoi con te. Per questo non vuoi che io sappia cosa stia succedendo?
Per questo non vuoi che venga con te?
Gli occhi del verdino si illuminarono e il suo sguardo era al quanto minaccioso mentre un Ren lo osservava sbalordito.
Non aveva mai visto Midorya in versione arrabbiata. Cercò di dire qualcosa....
-Mmmh sen-Midorya ascol....
-SILENZIO.
Si zittí all'istante. Certo che un sensei così quasi faceva più timore di un villain.
- Voglio sapere. Voglio capire chi è. Ma più di tutto..... Chi dei due vuoi veramente Kacchan? Perché le tue parole le ho sentite prima.
TUTTE. E ora io verrò con te, che tu voglia oppure no. Io verrò. Perché, perché se tu mi hai detto che devi andare, costui è importante davvero per te ed io - io devo sapere. Devo sapere per chi ti sto perdendo Kacchan.
-Ti prego no. Non venire.
-Prova ad impedirmelo.
-Cazzo nerd, quando ti metti in testa una cosa è impossibile che tu cambi idea.
Tirò uno sbuffo, si avvicinò a lui e poggiò la fronte a quella del minore.
-Promettimi, Promettimi una cosa.
Ancora stizzito da quella situazione, Izuku rispose con non curanza.
-Cosa dovrei prometterti?
-Nerd. Promettimi che non rischierai la vita per me.
Lo sguardo del minore cambiò in un istante.
-Di cosa stai parlando? E poi sarebbe normale per me farlo.
-È questo il punto. Ho bisogno che tu me lo prometta Izu.
-Non posso. Non potrei farlo se si tratta di te.
-Se non lo fai ti constringero a restare, anche con la forza se necessario.
- Cosa mi nascondi?
-Non fare domande piccolo nerd.
-Emmmmmh. Ehi. Allora. Cosa avete deciso? Tic toc, il tempo scorre e le cose non so come stanno andando. KAT.
Fu Izuku a parlare per lui.
-Noi due abbiamo condiviso troppe cose perché io possa lasciarlo da solo.
Siamo pronti Ren. Possiamo andare.
-Nerd.
La sua mano raggiunse una ciocca di capelli aggiustandola.
-Qualunque decisione prenderai in futuro, cercherò di farmela stare bene, ma ora so che se c'è qualcuno che ha bisogno, tu non ti tirerai indietro ed io con te. L'aiuteremo insieme.
-Izuku...
-Shhhhh. Parleremo poi. Ora andiamo ad aiutare questa persona.
-Non sai in cosa ti stai cacciando.
-Ci sei tu e questo già basta.
Si voltò verso il ragazzo che l'aspettava.
-Bene siamo pronti. Andiamo.
-KAT?
-Ormai ha deciso. Non cambierebbe idea credimi. Sarà meglio muoverci.
-Bene. Seguitemi.
Si diedero la mano mentre si avvicinarono a quel vortice ed Izuku respirò a fondo.
- Quest'odore. Questo odore sa di te. È così strano.
I suoi occhi guardarono oltre e videro un salone con pochi mobili, un grosso divano rubino che quasi stonava con la monotonia di quei colori così, come dire vuoti. Guardò Ren attravesare quel voltice e girare a guardarli, poi si voltò verso il biondino che gli strinse la mano con forza.
-Vuoi davvero farlo?
-Non lo so, ma so che oltre questo coso c'è qualcuno che ha bisogno di te e io non ti lascio solo ad affrontare tutto. Al resto penseremo poi. Che faccia male o meno,ma non ti lascio.
ANDIAMO.
Entrambi guardarono avanti e le loro gambe incominciarono ad oltrepassare quel vortice ed Izuku in un istante si ritrovò in quel salone sconosciuto non sapendo nemmeno che fosse il futuro.
Sentí Ren chiedergli di seguirli molto velocemente senza nemmeno osservare bene quel luogo, ritrovandosi davanti ad una porta.
Toc toc.
Un colpo alla porta e una voce femminile fece eco da dietro invitandoli ad entrare.
Ren copriva la visuale e non si accorse in un primo momento della persona distesa a letto, vedendo per primo la ragazza seduta al suo fianco che controllava un polso.
Fu solo quando il ragazzo la salutò spostandosi che notò colui che giaceva in quel letto e la sua bocca si aprì sgranando gli occhi, girando la testa verso Katsuki senza emettere parola mentre il maggiore gli stringeva la mano quasi a stritorarla nervoso.
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