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Parte 10

Allora questo capito io l'ho promesso ad una persona a cui tengo molto, che considero un mentore per bravura di scrittura assieme ad altre due persone per me speciali, però @Artemide_Black_Soul mi sa che anche il prossimo capitolo sarà dedicato a te perché non è finita qua.

Ps. Sento i tuoi vaffanculo in lontananza.

Un bacio a te e mi auguro che il capitolo sia di vostro gradimento.



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Chiusi in quella camera buia, con solo una flebile luce proveniente da sotto la fessura della porta che illumina quei pochi centimetri di Pavimento, mostrando solo le suole di tre scarpe.

Un tonfo e la schiena del verdino è schiacciata a quel legno, una gamba ancora attorcigliata al bacino del minore che lo tiene ancora bel saldo mentre le loro bocche non smettono di esplorarsi un attimo, così avide, così piene e gonfie tra la pressione e la forza con la quale si cercano. Le loro lingue che giocano, si stuzzicano, passandosi quella saliva con movimenti così lascivi.

Piccoli stacchi per respirare preceduti da piccoli morsi che trascinano i loro labbri inferiori, poi di nuovo schiocchi, di nuovo la voglia di un contatto così intimo e di nuovo le loro labbra si schiudono senza mai fermare quel gioco e i loro affanni si scontrano provocando in loro un turbinio di sensazioni irrefrenabile.

Le mani piene di cicatrici non smettono di accarezzare quel corpo che lo sta estasiando.
Si muovono con delicatezza assaporando ogni suo centimetro, sentendo la sua reazione sotto ad ogni suo tocco.

Le sue mani non smettono di esplorare, accarezzare fin dove riescono ad arrivare. Quei capelli sparati e ribelli così morbidi, la sua nuca che al solo tocco lieve delle sue dita lo sente vibrare.

Una carezza sulle spalle, sfiorare quella canotta infilando le dita sotto e spostandola verso l'esterno, arrivare alle scapole fino a congiungere entrambe le mani al centro della schiena coperta ancora da quel tessuto di cotone e con le punte delle dita sfiorare e scendere delicatamente verso il basso per poi risalire e poi riscendere più volte fino ad arrivare ai margini di quel tessuto e a superarlo sentendo prima col pollice quel contatto caldo e piacevole che lo fa vibrare, poi pian piano si insinua la mano mentre l'altra tende a stringere quella stoffa e a sollevarla per liberarsene e godere di più di quel contatto.

Due mani lo bloccano afferrandole e allontanandole da sé, sfiorandole, unendole e accarezzandole con le labbra portandole con dolcezza fin sopra la sua testa, facendole incrociare e appoggiare a quel legno freddo e con una mano a bloccare i polsi e l'altra che scende fino ad arrivare a quella gamba ben salda al suo bacino e accarezzarla dolcemente, arrivare alla parte più piena della coscia e stringerla mentre se l'attira ancor di più a sé e facendo frizionare i loro bacini, facendoli sentire quanto desiderio hanno l"uno dell'altro di appartenersi.

Affanni, ansimi.

Il buio non mostra i loro volti, i loro occhi si stanno abituando pian piano a quella condizione mostrando loro una lieve sagoma e non sanno che essi sono ormai accesi di un desiderio che non vuole fermarsi, ma sentono i loro battiti che ad ogni tocco sembra che voglia esplodere dal loro petto.

Un nome pronunciato sottovoce e con voce roca e suadente.

-Izuku.

E di nuovo le labbra si scontrano, ma sembrano più voraci e desiderose.

Le mani del verdino si stringono a pugni ben stretti cercando una via di fuga per poter toccare di nuovo quella pelle ma la stretta si fa sempre più forte e il corpo lo schiaccia sempre di più muovendo un po' il bacino e strappando un gemito di piacere che lo porta a sorridere mentre la sua bocca si è staccata da quelle labbra ed è arrivata al mento e sta scendendo lentamente formando una scia con la lingua fino al pomo d'adamo per poi risalire ed arrivare vicino all'orecchio per poi mordicchiarne il lobo.

Un altro gemito da parte del verdino che inclina un po' la testa dando spazio al biondo che continua a mordicchiare e a leccare torturando quell'orecchio, provocandogli scosse elettriche.

-Nerd, voglio tutto.

La sua mano che lascia quella coscia, accarezzandola e salendo verso il bacino, strattonando quella t-shirt imprigionata nei pantaloni fino a liberarla e poter infilarcela sotto cercando un corpo sodo e atletico ormai da uomo che lo fa fremere ad ogni tocco.

-Izu-ku.

E di nuovo labbra voraci catturano la sua bocca con estrema esigenza e violenza bloccando quasi il respiro al maggiore e quella t-shirt tende ad alzarsi da un lato mentre la mano che esplora si alza fino ad arrivare a quei bottoni turgidi su quel torace che sembra marmo ma che non smette di gonfiarsi e sgonfiarsi come un folle ad ogni suo gesto.

-Ka-Kacchan ti prego, v-voglio toccarti.

Un soffio, sulle sue labbra Appena liberate.

-no!

-Kac-mhmhmhmhmmh...

E di nuovo si impossessa di loro lasciandolo di nuovo annaspare e ansimare.

Un gemito soffocato mentre gioca con quel capezzolo ormai inturcidito e le labbra si allontanano tornando a giocare col suo mento, la sua gola e scendendo fino ad arrivare ad essi tenendo sempre ben salda l'altra mano sui polsi. I pugni sempre più chiusi a trattenere un'eccitazione evidente e una tortura nel voler essere liberato e quelle nocche che diventano sempre più bianche cercando con suppliche di farsi liberare.

-Aaah Ka-Kacchan lasciami andare. I-io...

-Nerd. Cosa vuoi? Eh?

-mhmh sfffh. Kacchan liberami. Voglio toccarti.

-nooo. Ancora un po'.

Quella voce sempre più profonda.

La sua mano libera che sta martoriando quel bottoncino ormai da un po' mentre anche la lingua si unisce a lei lasciando il maggiore a boccheggiare per l'eccitazione e la testa si inclina verso l'alto e gli occhi si chiudono mentre altri gemiti arrivano alle orecchie del biondo che sempre più lascivo lascia che sia solo la sua lingua a stuzzicare mentre la mano incomincia a scendere giù lentamente, arriva all'elastico del pantalone, ci gioca infilando il dito fra esso e la pelle e scorrendo da destra a sinistra e da sinistra a destra stuzzicandolo e lasciandolo imprecare al suo tocco e quei pugni sono ancora più serrati.

-aaaaah. Cristo Kacchan.

-Oooh oh il mio nerd sa imprecare.

-ti-ti prego. Lasciami.

-Lo vuoi anche tu vero? Potresti liberti quando vuoi col tuo potere, ma questo ti piace. Vuoi che sia io a farlo.

La lingua stuzzica quel capezzolo e i denti lo mordicchiano.

-kacchan, ah ah. Io - io.

La mano lascia quell'elastico per scendere più giù ad arrivare a sfiorare quel punto così in evidenza e gonfio facendo sboccare e sbavare il maggiore che pronuncia il suo nome come un mantra non appena quella mano diventa più insistente, non appena quella mano si allarga circondando tutto quel gonfiore e cominciando a muoverla dall'alto verso il basso e viceversa sentento ciò che vi è dietro al tessuto pulsare e il respiro del maggiore sembra impazzire mentre continua a ripetere quel nome con affanno.

La stretta di quella gamba che lo circonda si fa sempre più ferrea trascinandolo sempre più verso di sé e le loro erezioni si sfiorano mentre la mano che ne accarezza la sua risale di nuovo verso l'elastico lasciando libero il passaggio e il loro sfiorarsi li fa pulsare lasciando uscire un gemito da entrambi.

La mano si insinua superando lo slip, abbassando un po' il pantalone, accarezzando quei fianchi fino ad arrivare alla natica tonda e soda e stringerla forte mentre il suo volto resta fermo a guardare l'altro per vedere nella penombra ogni suo minimo lineamento, ogni suo spasmo e sentire la sua reazione e questo porta ad annaspare anche lui.

Lo spinge sempre più verso di sé mentre incomincia a strofinare e un improvviso odore di nitroglycerina si espande per la stanza.

La sua pelle è madida di sudore. Il suo buon senso sta perdendo il controllo e la sua mano che stringe quei polsi li lascia.

Vuole le sue mani su di lui, vuole sentirlo su di sé, ogni centimetro del suo essere e qualla mano che si è liberata ora fa compagnia all'altra nei pantaloni del maggiore ma mentre una stringe ancora quella natica l'altra è avanti che strofina è prende fra le mani un membro eretto ed eccitato.

Ne sfiora la punta ormai bagnata di liquidi e un gridolino quasi effemminato esce dalla bocca del maggiore mentre un sorriso soddisfatto riempie il biondo.

I polsi, ormai liberi, scendono dalla sua testa mentre respiri ormai irregolari fanno parte di lui e si avviano verso i lati di quella canotta del biondo sollevandola velocemente.

-Kacchan. Ti prego.

Una supplica e le sue mani mollano la presa per salire su e lasciare che quel tessuto venga tolto lasciando il torace nudo a volare chissà dove.

-Izukuuu.

Le mani sfiorano quella pelle libera, le labbra del maggiore vi si posano sopra dando piccoli baci e accarezzandone ogni centimetro e la testa del biondo si inclina dietro e annaspa e dalle sue mani escono alcune scintille.

-N-nerd, a-aspetta non-non vorrei.....

-no.

I suoi baci sembrano lava rovente, ogni suo tocco sembra imprimersi sulla sua pelle.

-pfft, ah.

Le sue mani accumulano ancora più sudore e le scintille aumentano portando ad udire dei scoppiettii.

-nerd, a - aspetta, lasciam...

-no.

La sua bocca che lo sta stuzzicando ovunque, raggiunge quel torace tracciando un via di baci che si alternano ad una lingua che ne gusta il sapore fino ad arrivare ai capezzoli e morderli e stringerli fra i denti lievemente e le sue mani sono scese giù incominciando lo stesso gioco che prima gli aveva riservato il suo biondino che con ancora la testa inclinata indietro ingoia un groppo di saliva per poi lasciarsi uscire un sospiro eccitato e quei scoppiettii diventano ancora più prepotenti.

-I-izuku. Mhhmah aaah. Fermo, potrei farti del male.

-Fallo.

La testa di Katsuki ritorna improvvisamente dritta e i suoi occhi si abbassano guardando quei ricci ribelli.

- Cosa?

Fa un passo indietro. Non riesce a vedere bene il suo volto da quella oscurità ma i tratti che ne intravede sono seri.

- Sei impazzito?

Le sue labbra sono ancora gonfie per quei baci dati, si drizza e si avvicina a lui ma l'altro indietreggia dato le scintille e scoppiettii.

-no. Io...

Il suo corpo si muove dirigendosi verso di lui.

-Re-resta lì, almeno fino a quando..... Io non credevo che sarebbe successo questo.

Ma il maggiore gli si avvicina mentre lui continua ad indietreggiare fino a toccare qualcosa con le ginocchia che lo blocca.

-I-Izuku fermo.

Ma il verdino fa un'azione che lo lascia destabilizzato. I suoi passi avanzano ma non si fermano e viene sorpassato di lato e vede la sua sagoma fare qualche metro da lui fino a fermarsi e poi un bagliore.

Una piccola lampada posata sul comodino è stata accesa e la sua sagoma lascia spazio ad un Izuku girato di spalle seminudo avvolto da una luce non molto forte che riesce ad illuminare almeno una piccola parte della stanza.

È ancora girato di spalle qualdo la sua voce fa da eco.

-Kacchan hai paura di farmi male?

-I-io

-Niente può più ferire il mio corpo perche ormai è morto da tempo sai. È solo un involucro.
Non, non voglio che tu ti fermi, anzi, voglio che tu mi marchi.

-Cosa?

-Voglio avere un ricordo di te più indelebile che mai.

-Te ne ho fatti già tanti, e me ne sono pentito, non voglio.

-Kacchan.

-Non puoi chiedermi questo.

Le parole gli si sono fermate in gola nel vedere il suo nerd che nel girarsi verso di lui ha gli occhi pieni di lacrime.

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