Parte 1
Vi è mai capitato di trovarvi a guardare intorno e sentire un improvvisa attrazione che vi fa voltare la testa?
Girarla in una precisa visuale ma poi non c'è nulla e vi chiedete se ve lo siete immaginato e poi continuare a sentirla per quasi tutto il resto della giornata?
È così che da circa cinque ore si sente Ren, un giovane allievo del primo anno della UA da quella mattina.
Come se qualcuno lo stesse spiando, osservando da lontano ed è una sensazione poco piacevole, vuole vedere se si sta sbagliando o meno e durante la pausa pranzo decide di trovarsi un posto isolato.
Le scale per arrivare in cima al tetto sembrano infinite, mentre quella sensazione diventa quasi una certezza man mano che raggiunge quella porta dove un piccolo vetro al centro illumina di poco gli ultimi gradini.
Sente come una specie di peso sulle spalle, comincia ad allentare la cravatta e si sbottona il primo bottone del collo della camicia e quella piccola goccia gli scende dalla fronte.
Quando arriva alla porta si ferma un attimo esitante.
Sta facendo la cosa giusta?
Andare lì da solo senza sapere chi o cosa lo sta osservando, un attimo di paura lo fa tremare ma oramai non può più tornare indietro e mentre apre quella porta viene avvolto da una luce accecante e calda che riscalda le sue braccia scoperte perché lui è abituato ad arrotolare le maniche e una lieve brezza gli fa sollevare i peli come se avesse la pelle d'oca.
Un passo.
Un altro passo.
I suoi piedi cominciano ad avanzare fino ad arrivare alle rete di protezione che si trova ai confini dell' edificio e le sue falangi si stringono intorno a quel ferro così forte che le dita incominciano a cambiare colore mentre i suoi occhi osservano verso il basso tanti dei suoi compagni di scuola come se fossero piccole formiche per la grande distanza che li separa.
Uno sbuffo.
La sua testa si alza rivolta al cielo azzurro, coperto solo da qualche lieve nuvola bianca e quasi sfocata, poi finalmente la sua voce prende forma.
Cerca di essere più sicura possibile nascondendo un'ansia assurda.
-Vuoi venire fuori di tua spontanea volontà o devo venire a prenderti io? Mi stai seguendo da stamattina. Cosa vuoi da me e chi sei? Non farmi usare uno dei miei quirk.
Mostrati.
Dal retro di un muro si fa avanti una sagoma mentre Ren è ancora girato di spalle.
Strano, ma sente una gran pressione e il sangue gli circola velocemente nelle vene e non riesce ancora a girarsi e la sua mano stringe ancora di più quella rete.
-Perché mi stai seguendo da stamattina?
Ma la sagoma dietro di lui lo osserva solo attentamente e lui sente quegl'occhi addosso che gli provocano un po' di nervoso e stizza per non aver avuto risposta, allora prende coraggio e decide di fare quel gesto.
La sua testa comincia a girare per prima, seguita poi dalle spalle e torace e dopo gambe, in quel movimento rotatorio e lento seguito da una voce che viene spezzata appena riesce a visualizzare il suo bersaglio.
-Allora, si può sapere chi sssss....
I suoi occhi si spalancano dallo stupore.
Non crede a ciò che vede.
Mai avrebbe immaginato di poter incontrare il suo idolo. Colui che gli ha fatto credere che anche il suo potere può servire per diventare un eroe, colui che riesce a tirare sempre il meglio da tutti e che ha persino fatto convertire dei villain molto pericolosi.
Colui che ha sconfitto nella grande guerra uno dei peggiori criminali ora è dinanzi a lui che l'osserva con la sua mitica divisa verde e due occhi di uno smeraldo immenso.
Due occhi che però, a detta sua, ogni volta che li vede in TV, nonostante un volto sorridente, sembrano che nascondino un qualcosa di molto doloroso e profondo,ma forse è solo frutto della sua immaginazione.
Eppure ora quegli stessi occhi lo stanno fissando e Ren è bloccato.
Una sola parola riesce ad uscire dal profondo della sua gola.
-S-sensei!
Un ormai diciannovenne Deku, con un corpo più da uomo e massiccio, tanto che quella divisa ormai così conosciuta a tutti , ma con un unica differenza che forse nessuno ha mai notato veramente, ovvero sul suo guantone bianco si evidenziano due fasce arancioni incrociate, gli va aderente, mostrando un fisico ben statuario e muscoloso, lo sta fissando e una lieve smorfia a sorriso gli si palesa d'avanti.
-Ciao Ren.
-Tu, tu mi conosci?
Occhi sgranati dallo stupore a sentire pronunciare il suo nome dal suo idolo.
Come può sapere chi è lui?
Perché sa' il suo nome?
E perché l'ha spiato dalla mattina?
Ma queste domande gli sono rimaste sulla punta della lingua, solo una bocca spalancata come se avesse visto un fantasma e occhi che non accennano a spostarsi di un millimetro da colui che lo sovrasta dinanzi.
Ma è Izuku a spezzare quel silenzio innaturale.
-Ren, Ren Hotonashi, piacere di conoscerti finalmente.
Un ragazzo sbalordito lo sta fissando come se fosse spaesato, ma in fondo ha tutte le ragioni.
È da tutta la mattinata che non gli ha tolto gli occhi di dosso, si è quasi sentito in colpa per il suo atteggiamento ma aveva bisogno di osservarlo prima di potersi mostrare a lui e chiedergli se può aiutarlo in una missione che da tempo ormai sta nelle sue priorità.
Ren, quel ragazzino di 16 anni entrato da poco alla UA è stato finalmente la soluzione ai suoi pensieri non appena ha avuto in mano la sua scheda e si è reso conto di quali realmente siano i suoi 2 quirk, ma quel ragazzo non è facile da gestire.
Un lieve sorriso.
Il suo carattere.
-Sono stranamente così simili di carattere.
Questo pensa l'eroe.
Quel ragazzino, glie lo ricorda così tanto per i suoi modi di fare così da superiore.
Lui, che ha osservato da tutta la mattina e che in alcuni gesti, e azioni gli assomiglia così tanto, come camminare con le mani in tasca, innervosirsi per poco e soprattutto il colore dei suoi occhi così simile ma non uguale a....
Ren Hotonashy l'unico che per ironia della sorte può aiutarlo dopo tante ricerche fatte.
Lui, un giovane ragazzo che può cambiare tutto.
-Si Ren, so chi sei e conosco un bel po' di te.
Il minore l'osserva senza dire una parola, mentre l'adulto gli si avvicina lentamente senza distogliere lo sguardo, fino ad arrivare a pochi passi da lui facendo si che la sua testa si inclini un po' verso l'alto in modo da restare connessi con quel volto che sembra incatenarlo .
Deve ammettere che da vicino Deku è davvero bellissimo.
Un groppo di saliva degludito a fatica prima di parlare.
-Sen-Sensei, perché mi sta osservando da stamattina?
-Ren, ho bisogno del tuo aiuto.
-MIO! e come posso aiutarti se non sono nessuno e perfino i miei quirk non sono eccezionali?
-Puoi e come ragazzo. Ho bisogno solo di sapere se vorrai aiutarmi in questa cosa.
-MA!
-Ren saresti disposto a darmi una mano coi tuoi quirk per salvare una vita?
-Una vita?
-Si, una vita.
-E cosa c'entrano i miei quirk se uno serve a rigenerare e l'altro crea portali spazio-temporali per...........
Ooooooh.
Lei mi sta chiedendo di fare una cosa contro le regole.
Perché? Chi vuole salvare?
-Una parte della mia anima.
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