Capitolo 3
"I miei sono ancora a Milano, arriveranno tra qualche ora, questo sai che significa...?" mi disse iniziando a lanciarmi sguardi maliziosi.
"Mh, aspetta che ci penso un attimo... Fammi indovinare, non mi darai tregua vero?"
"Ci puoi scommettere piccola" si leccò le labbra osservandomi, e appoggiando una mano tra le mie cosce, iniziò ad accarezzarmi.
Non appena arrivammo a casa, mi prese per le gambe e salendo velocemente per le scale, mi buttò, con la sua solita delicatezza e come fossi un sacco di patate, sul suo comodo letto.
"Ma io voglio vedere la casa prima!", non feci in tempo a dirlo che le sue labbra si appoggiarono piano sul mio collo, procurandomi una sensazione di totale benessere "Sei ancora sicura di volerla vedere?" mi sussurrò baciandomi con passione, la mia lingua danzava all'interno della sua bocca, combaciando perfettamente con la sua "Shhh... Non parlare" dissi in modo strascicato tra un sospiro di piacere e l'altro e circondando la sua vita con le mie gambe, iniziai a muovermi piano sotto di lui.
Mi sfilò i pantaloncini e la maglietta e lasciando una scia di baci, scese fino alla mia intimità. Le mie mani erano tra i suoi capelli, la sua lingua e le sue dita mi stavano procurando un forte piacere "Non... Smettere", mi inarcai spingendo il suo viso "Oh no, non puoi venire così" disse un attimo prima di scegliere di interrompersi di colpo.
Lo guardai malissimo "Oh, che natiche sode che ha signorina!" disse prendendomi in giro e dandomi una leggera pacca.
Mi prese forte per i fianchi e facendomi stringere a lui, mi appoggiò al muro iniziando a muoversi lentamente, entrava e usciva andando in profondità "Sei uno stronzo" gli dissi tra un movimento e l'altro.
Accelerò il ritmo e andando sempre più veloce, iniziò a torturare i miei capezzoli "Matt... Matthias, ti prego non fermarti" dissi gemendo poco prima di accasciarmi tra le sue braccia soddisfatta.
"Non pensare che sia finita qua" mi sussurrò prima di appoggiarmi sul letto. Mi misi sopra di lui e riempendogli il collo di baci, iniziai a muovermi su e giù.
"Ah... Christinee" mi bloccò su di lui venendo dentro di me "Dio, sei fantastica".
"Anche tu... Ti amo"
"Ti amo da morire."
Cercando di capovolgere la posizione, finimmo per rotolare stranamente sul letto "Mi stai ficcando un piede in faccia, devi imparare a rotolare meglio, così non va!" scoppiai in una fragorosa risata e per sbaglio, gli arrivò un calcio non voluto addosso.
"Ah sì? Vuoi la guerra eh, ora ti sculaccio, bambina cattiva!"
"Accetto solo guerre di coccole ora, vieni qua" gli accarezzai dolcemente la testa e lasciandogli dei teneri baci sulle guance, ci addormentammo stanchi ma felici.
Ci svegliammo di soprassalto sentendo dei rumori al piano di sotto "Non trovo i miei vestiti, dove si sono cacciati, non posso farmi trovare così".
"Ti giuro, vorrei darti una mano, ma la scena è troppo comica" i miei capelli erano tutti spettinati e annodati tra loro, il trucco era sbavato, ero nuda e in preda al panico "Aiutami rincoglionito! Te la farò pagare, questa volta non la passerai liscia."
Stavo sudando freddo, mi stavo agitando in una maniera esagerata. Matthias ebbe pietà di metà e dopo avermi fatto cercare per tutta la camera, mi disse che erano finiti, non si sa bene come, sotto al letto. "Matthias, siamo arrivati" sentii la voce di una persona, che identificai come sua madre, intenta a salir le scale.
Corsi in bagno appena in tempo per non farmi vedere conciata così, sistemai velocemente mascara e lucidalabbra e pettinai al meglio i miei capelli, che non ne volevano sapere proprio nulla di stare al loro posto.
"Mi cambio velocemente i vestiti e vi aspetto giù... Mi fa molto piacere poterla conoscere" sentir pronunciare queste parole da dietro la porta del bagno, mi fece rasserenare un poco.
Quando i suoi genitori vennero a sapere di me, chiesero più e più volte a Matthias di portarmi a casa sua, per potermi conoscere. Ricordo che quando videro per la prima volta delle mie foto, furono molto felici della scelta fatta da Matthias, perché da quando ero entrata a far parte della sua vita, lo avevano visto sorridente e sereno.
Mi persi nei miei pensieri, dai quali Matthias pensò bene di risvegliarmi, urlandomi dall'altra stanza "Amore hai deciso di soggiornare nel bagno?"
Uscii tutta tesa, mi stava aspettando in corridoio scocciato per l'attesa "Sono in ansia..."
"Ei piccola... Sei stupenda, non crearti problemi inutili, ti adoreranno tanto quanto io adoro te" stampò un bacio dolce sulle mie labbra... Era arrivata l'ora di conoscerli.
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