CAPITOLO 4
Le valigie sono pronte, tutto è a posto, o almeno credo. La solita impressione di aver dimenticato qualcosa mi perseguita, così ricontrollo per la milionesima volta di avere il passaporto, biglietto e tutto il resto con me. Sono ansiosa, ma è ora di andare: scendo le scale portando il mio bagaglio, lo carico in auto e poi salgo.
Dopo poco arrivano anche mamma e Lisa.
"Pronta tesoro?" mi chiede mia madre sorridendo.
"Sì" le rispondo, e partiamo.
Mentre ci allontaniamo, mi giro per guardare un'ultima volta casa mia, credo che in fondo mi mancherà...
Durante il breve percorso in macchina, io e la mia sorellina giochiamo a indovina chi, è diventata una tradizione ormai.
Questa volta tocca a me fare le domande: "È una femmina?" le chiedo.
"Sì" mi risponde.
"Ha la mia età?"
"Sì"
"Ti sta simpatica?"
"Sì"
"È Carolina?"
"No, ma se vuoi ti posso dare un piccolo aiuto"
"Sentiamo"
"Mi mancherà".
Una ragazza della mia età che le mancherà... Un attimo!
"Sono io?"
"Sì! Brava!"
"Mi mancherai anche tu, Lily" le dico dandole un bacio sulla guancia.
Quando arriviamo in aeroporto ci sono già i miei quattro amici che mi aspettano: abbiamo deciso di fare colazione insieme stamattina.
Ho appena finito di mangiare, guardo l'orologio e mi rendo conto che è giunto il momento di salutare tutti, perché tra poco devo andare a fare il check-in.
"Allora" dico per attirare l'attenzione dei miei amici "venite qui".
Ci mettiamo in cerchio abbracciati e inizio a parlare: "Come ho già detto un milione di volte, mi mancherete moltissimo... Quindi, scriviamoci ogni giorno, così potrete tenermi informata sulle varie cose che succedono a scuola, eccetera. Ricordatevi che, se dovete dirmi qualcosa di importante, anche se in America sono le due del mattino, chiamatemi pure, perché io per voi ci sarò sempre. Vi voglio un mondo di bene!".
Stringiamo l'abbraccio, e una lacrima mi riga la guancia.
"Anche noi te ne vogliamo, ci mancherai tanto" interviene Carolina.
"E non preoccuparti, ti aggiorneremo su tutto" aggiunge Lorenzo.
L'abbraccio si scioglie e la mia amica tira fuori dalla sua borsa un pacchetto su cui c'è scritto: "Per Lu".
Lo passa a Fabio, che fino ad allora era rimasto in silenzio e lo invita a parlare: "Caro, Lori ed io abbiamo pensato di farti un regalo, qualcosa che ti facesse ricordare di noi e che potessi portare sempre con te".
"Ma non dovevate! E poi lo sapete che voi siete sempre con me" dico prendendolo.
Scarto il pacchetto velocemente: è una cover su cui è stampata una nostra foto. È una delle mie preferite, un selfie che abbiamo fatto alla color run di Milano la scorsa primavera: la adoro!
Mentre ringrazio per l'ennesima volta i miei amici, sento qualcuno toccarmi la spalla: è Lisa. La prendo in braccio e lei mi stringe forte a sè, poi mi sussurra all'orecchio: "Ciao sorellona... promettimi che mi manderai le foto di come sarai vestita quando uscirai, così vedrò se mi piaci".
"Promesso" le dico dandole un bacio tra i capelli "Mi raccomando" continuo facendole l'occhiolino e mettendola giù "bada tu alla mamma".
Incrocio lo sguardo di mia madre, che sorride e mi viene incontro a braccia aperte.
"Ti voglio bene piccola mia" mi dice con malinconia "Chiamami tutti i giorni e fai la brava, mi raccomando".
"Certo Mami, stai tranquilla! Ti voglio tanto bene anche io" le rispondo abbracciandola.
Veniamo interrotte dalla voce dell'altoparlante: "I passeggeri del volo numero 211 in partenza per San Francisco, sono pregati di dirigersi verso il check-in".
Devo proprio andare adesso, metto lo zaino in spalle e vado verso i controlli, agitando la mano per salutare tutti un'ultima volta.
Dopo circa mezz'ora sono seduta ad aspettare l'imbarco del mio volo, muovo la gamba in continuazione a causa dell'ansia.
Per ingannare il tempo mi guardo intorno e cerco di immaginare chi sarà il mio vicino di sedile sull'aereo: spero in un bel ragazzo, gentile, come succede nei libri o nei film, ma le mie fantasie vengono di nuovo interrotte dall'altoparlante, che comunica l'inizio dell'imbarco.
Mi metto in fila, mostro i documenti e salgo sull'aereo; percorro il corridoio centrale per raggiungere il mio posto.
Oh no!
Il mio vicino è l'ultima persona che avrei voluto: il bambino che ho visto prima al bar. Secondo me avrà 8 anni, urla, si agita per ogni cosa e ha in bocca una gomma, che mastica rumorosamente.
Il viaggio sarà un incubo.
Mi siedo un po' scocciata, cercando di non badare a quello che dice, poi fortunatamente la madre gli dà la PSP e lui magicamente non parla più.
Quando l'aereo decolla guardo fuori dal finestrino e mentre vedo Verona che si rimpicciolisce sempre di più, mi viene in mente quello che mi aspetterà a San Francisco. È da tantissimo che non vedo Camilla e Aurora e mi mancano moltissimo.
Siamo cresciute insieme, trascorrevamo pomeriggi interi a giocare a qualsiasi cosa; il mio passatempo preferito resta sempre la gara a chi riusciva a mettere più marshmallow in bocca, era troppo divertente! Dobbiamo assolutamente rifarla.
Non vedo l'ora di conoscere la loro amica Schelley, di cui mi parlano tanto e i loro fidanzati... Chissà, magari troverò anch'io l'amore...
Chiudo gli occhi e mi addormento tra le nuvole con questi pensieri.
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Ciao a tutti!
Anche se un po' in ritardo, ecco il quarto capitolo!
Speriamo vi sia piaciuto!
Lasciate un commento per farci sapere cosa ne pensate;)
A presto!
Un bacio,
Auri & Cami ♡
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