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17. La serata pizza è sacra

Sabato 11 maggio

Il mio telefono squilla. È Vincent.

«Ciao, Christine. Non credo che riuscirò a venire, stasera.»

«Ma come? Me l'avevi promesso!»

«Lo so e ti chiedo scusa, ma sto gestendo una trattativa un po' complicata. Farò tardi.»

«Possiamo vederci quando hai finito, se vuoi.»

«Credo che andrò a prendermi qualcosa con Albert e gli altri.»

Non riesco a trattenere uno sbuffo nervoso. «Oggi è sabato.»

«Abbi pazienza, Christine. Ti assicuro che recupereremo il tempo perso.»

Ci salutiamo, poi riattacco.

Lo immaginavo. Sono giorni, ormai, che riusciamo a malapena a parlare al telefono.

L'ultima volta che l'ho visto è stata mercoledì. Siamo andati a monitorare la situazione dei lavori a Villa Saint Mary, poi abbiamo mangiato qualcosa in un locale e abbiamo fatto l'amore in macchina, sotto a una luna meravigliosa.

Lì, una volta sazi l'uno del corpo dell'altra, Vincent mi ha stretto più forte del solito e mi ha baciato con dolcezza.

«È così bello vederti» ha sussurrato. Il mio cuore ha avuto un balzo.

Poi, però, è scomparso di nuovo.

Insomma, vuole vedermi o no?

Negli ultimi tempi, a volte si comporta come se si stesse davvero innamorando, mentre altre volte pare che non gli interessi nulla di me e del nostro rapporto.

Mi farà impazzire.

Parlandone con Debbie e Flo sono giunta alla conclusione che Vincent abbia paura di affezionarsi troppo. Questo, in effetti, significa che in fondo lui prova davvero qualcosa per me e che abbia timore di esprimerlo.

Oppure no?

Vincent sta davvero cambiando?

Guardo l'orologio. Sono le otto meno venti. Forse faccio ancora in tempo a non sprecare il mio sabato sera.

«Serata pizza?» scrivo a Debbie e a Flo.

Senza chiedermi nulla, accolgono con entusiasmo la mia proposta.

Sono felice di poter stare un po' con loro. Mi vesto in fretta, mi metto giusto una linea di eyeliner per non sembrare un cadavere e scendo di casa, leggera.

«Dov'è finito il riccone supersexy?» esordisce Flo quando ci incontriamo.

«Lavora fino a tardi.»

«Proprio oggi?»

«Già.»

Per fortuna, non mi dicono altro. Capiscono che se voglio parlare lo farò da sola.

È proprio per questo che le adoro: da quando conosco Vincent, Debbie e Flo non mi hanno mai rinfacciato il fatto che abbia trascorso tutti i miei sabati con lui. Non mi hanno mai fatto pesare nulla, anzi mi hanno augurato di poterlo vedere tutte le sere, se la cosa mi avrebbe reso felice.

Sono delle vere amiche.

La serata pizza dovrebbe essere dichiarata patrimonio dell'umanità, cura universale per i problemi di cuore – o per lo meno ottimo palliativo. È impossibile non sciogliersi un po' quando sei a tavola con le persone a cui vuoi più bene al mondo, davanti a una pizza fumante e a un bel boccale di birra. Infatti ridiamo e scherziamo come ai vecchi tempi, e per una volta riesco a mettere da parte le mie ansie. Debbie si è presa una cotta per un barista che l'ha invitata a uscire, per cui stasera è lei a stare al centro dell'attenzione.

Dopo averne parlato con Henry, mi sento in dovere di confidarmi anche con loro, di raccontare una volta per tutte la scena che ho visto alla festa, ma non ci sono ancora riuscita e ora non ho le forze di rovinare una serata come questa. Prima o poi gliene parlerò. A Debbie e Flo ho sempre detto tutto, ma stavolta è difficilissimo. Sarà perché mi sento così coinvolta che pare quasi che a drogarmi sia stata io.

La serata pizza è sacra, però. Per adesso, lascio i miei problemi al loro posto e me la spasso un po' con le mie amiche. Mi unisco a loro in un brindisi.

«A noi!» strilliamo tutte e tre insieme, i bicchieri alzati.

Quando usciamo dalla pizzeria – come mi mancano i locali semplici come questo! – ci concediamo una bella passeggiata. In fondo è ancora presto, non sono nemmeno le undici, e il clima di questa serata è così piacevole che sarebbe un peccato non approfittarne.

«Tu come stai, Christine?» mi chiede Flo a bruciapelo.

«Bene... perché?»

Lei mi rivolge uno dei suoi sguardi indagatori «Così, per sapere.»

«Tranquilla, è tutto a posto.»

«Bene. Sai che puoi parlarci di qualunque cosa, se ne avessi bisogno.»

Diglielo. Diglielo adesso, Christine.

Sono un libro aperto, per Flo. Si accorge subito se le nascondo qualcosa. Ora è il momento giusto... ce la posso fare, devo solo trovare le parole giuste.

«Beh, in realtà...» comincio, ma uno squittio di Debbie blocca sul nascere il mio tentativo di confessione.

«Che c'è?» sbotta Flo.

«Quello non è il tuo collega, Christine? Il precisino? Quello che non esce mai dall'ufficio?» mi chiede Debbie, indicando con la testa un punto davanti a noi.

«Oh, sì, è lui» dice Flo. «Ehi, Henry!»

Si sbraccia per farsi vedere e Henry alza a sua volta una mano per salutarci. Ora lo vedo: è sul nostro stesso marciapiede, appena fuori da un locale da cui risuona l'intro di Smalltown Boy, ed è con una ragazza. Una delle più belle ragazze che io abbia mai visto. Dev'essere lei, il suo amore non ricambiato.

Complimenti, Henry!

«Ciao» ci saluta impacciato quando passiamo davanti a lui. «Fate un giro?»

«Sì, una passeggiata è tutto quello che ci vuole dopo una bella pizza» gli rispondo io. «E voi?»

«Aspettiamo degli amici. Scusate, non vi ho nemmeno presentato: ragazze, lei è Barbara.»

Barbara sorride a tutte e tre mentre le ripetiamo i nostri nomi. Quando è il mio turno, noto una strana scintilla nel suo sguardo. Ma forse l'ho solo immaginato.

«Beh, allora vi lasciamo alla vostra serata. Ci si vede!» si congeda Flo.

«Ciao!» dice Barbara, seguita a ruota da Henry, e mentre saluto anch'io ho l'impressione che il suo sguardo si soffermi un secondo di troppo sulla mia faccia.

Mah, le starò antipatica.

«Però... non sapevo che Henry avesse una ragazza!» commenta Flo appena siamo troppo lontane perché ci sentano.

«In realtà a me ne ha parlato» confesso. «Ma da quello che mi ha detto, a lui piace lei ma lei è già impegnata, o comunque lo considera un amico e basta.»

«Ah sì? Da quando Henry si confida con te?»

«È successo una volta sola, in realtà. Martedì, quando sono rimasta al lavoro fino a tardi per dargli una mano. Ci siamo un po' sfogati sulle nostre sfighe amorose. Non ve l'avevo detto?»

«No» interviene Debbie. «Ma noi eravamo partite, ricordi?»

«Che strano» è il turno di Flo, «credevo che Henry fosse anaffettivo. È sempre così rigido, così misurato... e invece a quanto pare ha dei sentimenti anche lui!»

Debbie sbuffa. «Ma certo che ha dei sentimenti! Ed è pure un bell'uomo, se è per questo!»

«Oh, Debbie, per te gli uomini sono tutti belli!» sghignazzo io.

«Ma è vero, è proprio un figo! Gli avete visto il sedere?»

Scoppio a ridere, mentre Flo fa una delle sue faccette sorprese. «Ma si può sapere quando diamine gliel'hai guardato?» le chiede.

«Prima! Quando ce ne siamo andate!»

«Sei incorreggibile! E poi, scusa, non avevi una cotta per il barista?»

«E allora? Il fatto che mi piaccia un uomo significa forse che non posso apprezzarne altri?»

Debbie e Flo continuano a battibeccare come al solito, mentre io non riesco a smettere di ridere. E quando il mio cellulare vibra e leggo la buonanotte di Vincent, penso che in fondo non ho motivo di intristirmi. Non ho motivo di rovinare l'umore delle mie meravigliose amiche.

La scena della festa mi sembra addirittura sfumata, ora, nella mia testa; come un sogno che si ricorda a malapena.

Ve ne parlerò un'altra volta, promesso.

Spazio autrice

Che bello quando davanti agli amici scompaiono (o per lo meno si attenuano) tutti i problemi!
Chissà se prima o poi Christine riuscirà a parlare con Debbie e Flo di ciò che la assilla... voi che ne dite? Come reagireste se un/a vostro/a amico/a vi confessasse una cosa del genere?

Io non ne ho la più pallida idea 😅 di certo mi preoccuperei!

Nel prossimo capitolo avremo un'altra festa 🎉
Ne vedremo delle belle?
Chissà!

A presto!

M.J.L.



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