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Capitolo 9 Rosso Natale

Dal Bluetooth dell'auto, chiacchierava con Clint, tentando di tranquillizzarlo. 'Sono quasi arrivata, il navigatore è stato preciso, mancano cinque minuti alla chiesa'.

Rafflesia era stata avvisata da Bucky. Quest'ultimo, da settimane, faceva una corte serrata alla segretaria personale di Fury. A forza di cioccolatini e fiori, e pare un bacetto a stampo che James si era sacrificato a darle, aveva spifferato dell'abitudine del Direttore di recarsi, ogni venticinque dicembre mattina, in una chiesa di Harlem, per partecipare alla funzione natalizia.

Cosicché, alla Tyler, era parsa l'occasione ideale, per un incontro informale.

Barton aveva insistito, per accompagnarla. Una donna bianca, così attraente, da sola in quel quartiere, non era il caso, a suo avviso. Si era opposta, minimizzando e ribadendo di essere un'agente addestrata. E che era meglio incontrasse il Capo per conto proprio.

Alla fine, si era convinto ma erano rimasti al telefono, per tutto il tragitto. 'Sto parcheggiando. Ricordati di spegnere il forno, fra un'oretta, per favore!' Aveva allestito un pranzo speciale!

'Va bene...in bocca al lupo e fammi sapere, subito, com'è andata!'.

Lo salutò e scese dalla macchina. Certo, non era passata inosservata. Un cappottino avvitato color panna, il maglioncino della stessa tonalità, una gonna nera a tubino con stivali col tacco alto, una sciarpa rossa al collo. Più carina del solito e molto bianca. Entrando, fra gli sguardi di tutti, comprese i timori di Barton. I bianchi si contavano sulle dita di una mano! Aveva immaginato di appostarsi di lato, sentire la messa e andare a salutare Fury, alla fine. Dovette cambiare programma, poiché la notò, immediatamente. Era in piedi, alle panche di fronte l'altare, ed occupava il posto laterale della fila. I loro sguardi si incrociarono. Rafflesia gli fece un cenno con la testa ed andò verso di lui, prendendogli posizione accanto. Si tolse i guanti di lana rossi e gli tese la mano 'Buon Natale, signore' lo salutò.

Nick contraccambiò la stretta 'Auguri, agente'. Tutte le teste si erano voltate, a rimirarli. Lei capì che doveva essere molto conosciuto fra gli astanti, incuriositi dalla sua presenza. Un anziano fece anche l'occhiolino al Direttore, che sbuffò. Avrebbe voluto interloquirla! Che diavolo era venuta a fare?! Se era per la questione del suo lavoro, aveva capito molto male...non poté chiederglielo, perché il coro iniziò a cantare ed entrò il sacerdote.

La Tyler seguì l'intera funzione, partecipando attivamente. Era evidente che fosse cattolica e conoscesse a menadito preghiere, canti e letture. Il Capo ne fu piacevolmente colpito. Certo, ogni tanto gli sovveniva alla mente quell'assurdo filmato e poi si voltava e la vedeva tranquilla a intonare gospel!

Non appena terminata la messa, Fury si allontanò, per andare a dare gli auguri al parroco e a qualche altra persona. Lei lo attendeva, fuori dalla chiesa e lo osservò uscire, proprio con il prete.

'Nick, chi è la tua deliziosa accompagnatrice? Sono anni che non vieni con qualcuno!?' gli fece il sacerdote.

Il Direttore, in imbarazzo, borbottò 'Ti presento Rafflesia Tyler, è uno dei miei elementi più validi!'.

La ragazza si intrattenne in qualche convenevole, stupita dalle parole del nero. Aveva usato il tempo presente...forse qualche speranza l'aveva!

'La funzione è stata splendida! Ci viene spesso?' chiese, non appena si trovarono da soli.

'Sempre, abito qui vicino ed è la mia parrocchia. Prima venivo con mia moglie, da quando è morta non mi hanno più visto con nessuno, per questo erano così impiccioni'.

'Mi spiace, signore, nemmeno lo sapevo!' si rattristò.

'Non potevi saperlo. Allora, Tyler, che cosa vuoi da me, proprio il giorno di Natale??' era andato dritto al sodo.

Si era preparata, e, in fondo, il concetto da esporre era semplice e molto chiaro. Tentò di essere più sincera possibile 'Capo, so che abbiamo sbagliato ed abbiamo messo in imbarazzo lei e l'Agenzia. Mi creda, i più imbarazzati eravamo proprio noi. Ci conosce e sa che siamo riservati e non cerchiamo problemi. Mi spiace, infinitamente, per quelli che le abbiamo creato. La prego, la scongiuro, ridia al Falco il suo posto fra gli Avengers. Senza, ha le ali tarpate...è talmente in gamba nel suo lavoro...per piacere...'.

'E il tuo, di posto? Non lo rivorresti?' la mise alla prova.

Non c'era, nella sua testa, una risposta sbagliata e continuò, sulla linea della schiettezza 'Certo...però per me è più importante che lo riabbia l'agente Barton!'.

'State ancora insieme, presumo'.

'Sì...'.

'Rafflesia, dopo quello che è accaduto, ho preso una posizione molto rigida; che figura farei se cambiassi idea?'.

'Direttore, la coerenza non è sempre un valore: solo le persone intelligenti possono modificare le proprie opinioni. Non sono venuta per tentare di convincerla ad ogni costo; mi faccia un regalo, mi prometta che ci rifletterà!'.

Tacque, pensieroso, e solo successivamente mormorò 'Non so se potrò'.

La donna sospirò, almeno ci aveva provato. Pensò di accomiatarsi 'La ringrazio lo stesso di avermi ascoltato. Di nuovo, buon Natale'.

'Buon Natale, agente Tyler' Fury la salutò.

Lei ebbe un'intuizione. Era il modo con cui le aveva risposto, o l'infelicità del suo sguardo ciclopico 'Capo, che fa di bello, oggi?'.

Il nero tentò di glissare, senza riuscire 'Da tempo, trascorro il Natale per conto mio'.

'Nessuno dovrebbe stare da solo, in un giorno simile. Ci farebbe l'onore di pranzare con noi? Sono una cuoca eccellente, non lo dico per vantarmi!' lo invitò, spontanea e cortese, come era sempre stata nei suoi confronti.

***

Chiamò il Falco dall'auto, col vivavoce.

Quello rispose al primo squillo, sembrava fosse seduto sul telefono. 'Allora, dimmi tutto. Com'è andata?'.

'Te lo racconto, con calma. Aggiungi un coperto, abbiamo un ospite!' lo avvertì.

'Hai invitato un'altra persona al nostro pranzo romantico di Natale a due? Perché? Abbiamo declinato perfino di andare da Jim...ed, alla fine lì, c'erano pure Tony, Steve e Bucky! Non si fa così!' Clint si era subito accalorato.

La ragazza rise.

Lui la sentì 'Che avrai da ridere?! A volte, non ti capisco proprio. Chi sarebbe il commensale misterioso?'.

'Io, agente Barton! Qualcosa in contrario?' Fury, in auto con Rafflesia, replicò, al posto di quest'ultima.

***

Barton aveva dato una sistemata all'appartamento. Per fortuna, erano ordinati entrambi, ma voleva che tutto fosse perfetto. Aveva fatto cambiare l'aria, aprendo le finestre e sperando che l'odore di fumo sparisse. Svuotato i posaceneri, nascosto le stampe dei documenti dello S.H.I.E.L.D. che gli avevano mandato i colleghi, aggiunto un coperto e controllato le pietanze.

Doveva ammettere che Rafflesia era l'emblema del buon gusto e della raffinatezza. Aveva preparato una tavola splendida. La tovaglia color écru, i sottopiatti di stoffa a forma di fiocco di neve rossi, un servizio di piatti bianchi in porcellana semplice, le posate d'argento con il manico bianco, dei bicchieri da acqua e dei calici da vino rosso scuro con delle applicazioni di minuscoli alberelli natalizi bianchi e sopra i due piatti, per ognuno, il rispettivo tovagliolo arrotolato in un rametto di vischio ed un nastrino di seta rossa. Un centro tavola rettangolare lungo, composto da rami di abete, peperoncini rotondi, una dozzina di mandarini, dei melograni e delle candele cremisi, che il Falco aveva acceso, rendeva l'atmosfera allegra e suggestiva.

La vide rientrare, insieme al Direttore.

'Buongiorno, Capo, e buon Natale!' imbarazzato, si fece avanti, prendendo i loro cappotti.

'Ecco a lei, cin cin!' la Tyler aveva riempito tre bicchierini di eggnog, una sorta di zabaione molto liquido, a base di rum, aromatizzato alla noce moscata.

Successivamente al brindisi, si mise ai fornelli, per sistemare le ultime cose.

Aveva lasciato soli i due uomini, e Fury si sciolse un po', parlando del più e del meno.

'Venite a tavola, è tutto pronto'. Sul ripiano imbandito, spiccava un tacchino di dimensioni gigantesche, con una succulenta crosticina, appoggiato su un letto di verdurine. Dalle zampette, si intravedeva un appetitoso ripieno. Accanto, una ciotolina di salsa ai mirtilli e due scodelle con morbido ed abbondante purè, di cui uno di patate dolci. Un tagliere di legno, con diversi tipi di pane, fatti amano da lei. Un decanter colmo di un pregiato vino rosso.

'Ho una fame...' Clint quasi corse a sedersi...poi sbottò a ridere...'Scusi, signore, sono giorni che assisto alla preparazione di queste leccornie e non mi ha voluto far assaggiare niente! Una vera tortura, mi deve credere!'.

Nick si unì alla risata.

'Invece di lamentarti, taglia il tacchino! Su, fra volatili vi capirete meglio, Falco!' gli passò il coltello, abbassandosi e sfiorandogli la guancia, con le labbra.

Il Direttore li osservava, attento.

Le pietanze erano squisite ed il pranzo si svolse con serenità, tra una chiacchiera e l'altra.

'Rafflesia, la tua salsa ai mirtilli è buona come quella che faceva mia moglie...erano anni che non ne mangiavo una così...ci aggiungeva un tocco di zenzero, come hai fatto tu, quello è il segreto!' il nero fece un apprezzamento.

'Grazie, è il più bel complimento che potesse farmi!' si era emozionata.

'Quando hai detto di essere una cuoca eccellente, non scherzavi!'.

'Scherzo poco, questo già lo sa!' le squillò il cellulare e si allontanò 'Con permesso, è mia madre e chiama dalle Isole Fiji, devo risponderle!'.

'La mamma è in vacanza lì, col nuovo marito...non si sentono spesso...nemmeno col padre, per la verità, mi pare sia in India' la scusò Clint.

'Conosco la tua ragazza da tanto tempo, non mi dici nulla di nuovo' Fury fu laconico 'comunque, adesso, ha te e sembra molto felice!'.

'A questo proposito, Capo, ora che non può sentirci...So il motivo per cui ha voluto incontrarla a tutti i costi. Ha insistito ed avevo provato a dissuaderla, senza successo. Io non posso rientrare allo S.H.I.E.L.D. se non reintegrerà Rafflesia. E questo, sia chiaro, non è un ricatto, non le chiedo di riprenderci entrambi. Insomma, la cosa più importante è che lei torni al lavoro. E' bravissima ed ha fatto molti sacrifici, per arrivare fino al progetto Avengers...di me, mi importa poco...' lo pregò.

'Lasceresti i Vendicatori, smetteresti di essere Occhio di Falco, per lei?' domandò Nick.

Il Falco rispose, onesto 'Se dovesse essere necessario ed a malincuore, sì!'.

'Clint, mia madre è impazzita, ha comperato una multiproprietà alle Fiji, l'anno prossimo andremo lì per Natale, prepara il costume!' la Tyler li interruppe e poi continuò 'Servo il Christmas pudding! Ho preparato anche la crema al brandy! Vi avanza un po' di spazio?'.

Barton annuì, preoccupato.

***

'Credi che cederà e mi reintegrerà?' era molto angosciato.

Fury, andando via, li aveva ringraziati, ed era evidente che avesse passato una giornata piacevole. Nel salutarli, aveva semplicemente detto che gli avrebbe fatto sapere.

'Non lo so, lo spero. Forse, aver trascorso queste ore, con noi, potrebbe convincerlo'.

'Perché ha visto che ti amo?' era steso sul letto e lo chiedeva, più fiducioso.

'Sì, per quello' lo baciò sulle labbra e dal cassetto del comodino, prese un piccolo pacchetto verde acqua 'Buon Natale!'.

Barton riconobbe, immediatamente, il marchio di Tiffany! Che strana combinazione. Aveva avuto la sua stessa idea; si diresse all'armadio e tornò, col proprio. Molto più grande, simile confezione 'Auguri!' glielo porse, timidamente, e lei rise.

'Telepatia...inquietante, secondo me; l'avevo capito dal filmato, che eri stato lì! Aprì prima tu!' lo esortò.

Iniziò a scartare; certo, lui gioielli non ne portava, solo l'orologio e la scatola era di piccole dimensioni. Strappò in fretta, era curioso. Quando sollevò il coperchio, rimase stupito. Era un accendino, di platino, squadrato e semplice, elegantissimo. Sopra, le sue iniziali C.B.. Lo tolse dall'astuccio, per rimirarlo meglio. Nel farlo, sentì al tatto che, nella parte posteriore, non era liscio. Lo girò: spiccava una magnifica incisione, l'effige di un arco ed una freccia.

'È fantastico!' lo pensava davvero.

Rafflesia lo baciò 'Ti piace?'.

'Tanto! Non me ne separerò mai, te lo giuro. Visto il nostro patto, era l'ultimo regalo che pensavo potessi comprarmi!'.

'Non è certo per spronarti. Era solo per dirti che ti amo come sei'. Era la prima volta che glielo confessava, in modo aperto, lei, così introversa.

Gli venne un groppo in gola, per l'emozione e tentò di dissimularla. 'Tocca a te...non ti fare strane idee!'.

La Tyler aprì il suo pacchetto, con calma. Era chiaro fosse un monile. Alla vista della collana, si portò una mano alla bocca. Meravigliata era poco; adorava le perle, da sola aveva optato per qualcosa di alta bigiotteria. Il girocollo era splendido, quello che avrebbe scelto lei per sé stessa, ed il ciondolo lo completava, in maniera incredibile 'É perfetta...Falco, ti sei superato!' lo sussurrò e, datogli un bacio sulle labbra, andò innanzi lo specchio, per provarla. Clint la seguì.

La accostò al volto, col maglione candido si intuiva poco l'effetto. Lo tolse al volo, rimanendo in reggiseno e la indossò. L'uomo l'aiutò con la chiusura e poi la rimirò dallo specchio. 'Tu sei perfetta...siete perfette, insieme' la sfiorò sul collo, con la bocca 'Buon Natale'.

'Grazie! Io e te siamo perfetti insieme' si voltò, per baciarlo a sua volta.

Quello le sganciò il reggiseno che cadde a terra e le carezzò i seni, sentendola lamentarsi 'Fai piano, ho il ciclo e sono un po' indolenzita'.

Si era scordato, lei, con le sue cose, non voleva mai farlo. Era troppo perfetta, era troppo contento ed era Natale; continuò, delicato, a lusingarla.

Rafflesia lo riportò verso il letto. 'Come dice sempre Stark...la festa...la facciamo da te?' lo spogliò, completamente. Un bacio via l'altro, sul collo, sul torace, all'inguine. Poteva almeno coccolare il suo uomo: lo carezzò fra le gambe, con le mani e con la bocca, provocante.

'Aspettami...' Barton si alzò, andò in bagno e tornò con un telo di spugna grande ed una scatola di fazzoletti di carta.

Era sexy da morire, pensò, il fisico scolpito dagli allenamenti, scattante, gli occhi azzurri, la cresta leggermente scompigliata. E soprattutto l'inguine, che denotava fosse pronto per amarla, la stupì; si compiacque dell'effetto che gli provocava. Certo, non era la serata giusta, peccato!

'Che intenzioni hai?' era preoccupata, il ciclo le era sempre parso un limite nei rapporti.

Lui stese l'asciugamano sul letto, sereno e l'aiutò a togliere collant e gonna. Quando rimase solo con le mutandine, fece per abbassargliele.

Rafflesia lo bloccò 'No, te l'ho detto, non si può...'.

'Perché hai dolore o non hai voglia?'.

Rise 'É il momento del mese in cui sono più eccitata, per la verità...male, non credo'.

'Tirale giù...' le sorrise, audace, e lei cedette, facendo attenzione a posizionarsi, subito, sopra il telo di spugna.

Clint afferrò una velina e gliela passò fra le cosce...la ragazza sussultò. Il fazzoletto era sporco del suo piacere piuttosto che delle perdite rosate.

'Sei bellissima' la pulì di nuovo e gemette, ancora...era vero, era molto più accalorata del solito.

Si abbassò per rimirarla...il bottoncino pareva un chiodino, in particolare evidenza. Pronto, lucido, bagnato.

'Clint, no!' ne intuì i programmi ma quello era inarrestabile e la sbaciucchiava. Prima, tutt'intorno le sue intime labbra...aveva un odore diverso, più dolciastro, gradevole. 'Il tuo profumo mi fa delirare, altera qualsiasi percezione della mia mente...lasciami fare!' proseguì, con lingua, a sollecitarla.

Rafflesia si aprì, a quel gesto, stupendamente femmina. Clint aggiunse due dita alla perpetrata tortura, dandole un ritmo robusto e vivace. Stavolta non la udì protestare, catturata da quel benessere.

Sentì un pochino più di calore e di umido all'interno del suo fiorellino... non si schifò, per nulla. Aumentò, gradualmente, la cadenza delle spinte, sapeva cosa le piacesse 'Falco, che belloooo...non smettere' cominciò ad ansimare, senza tenersi...quasi gridando...gli mostrò la mano aperta che strinse forte, nel momento esatto in cui iniziò a farla ammattire, in un languido e struggente abbandono.

La Tyler non riusciva quasi a respirare, i battiti accelerati le pulsavano nel petto e nelle parti più nascoste.

Barton le carezzò il viso e le si mise sopra, lo scettro virile che le spingeva addosso, con urgenza. 'Posso?' la esortò, intimorito.

Rafflesia lo fissò, con i suoi occhi ammalianti. 'Solo se prima mi baci come si deve' schiuse le labbra e le cosce, nel medesimo istante, e il compagno varcò, gratificato, i due divinizzati orifizi.

Lei alzò le gambe, per concedersi il più profondamente possibile, ed Clint l'accontentò, inabissandosi nel solco bruciante del suo amore, calcandosi ed affrettandosi.

In quegli istanti di profonda ed appagante intimità, un attimo prima di fondersi insieme, le loro mani di nuovo unite, le mormorò 'Buon Natale, amore mio! Il regalo più bello sarai sempre e soltanto tu!'.

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