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Sono uno stupido e pizza napoletana

27. Sono uno stupido e pizza napoletana

Peter's Pov

Se n'era andata, non riuscivo ancora a crederci. Rimasi seduto sul suo letto ad osservare il pavimento vuoto dove poco prima era presente lei con le sue valigie. "Cos'ho fatto?" borbottai, notai poi uno dei suoi braccialetti a terra, doveva esserle saltato, lo presi per poi osservarlo.

Fantastico, l'avrei rivista tra chissà quanti giorni e la nostra relazione sarebbe finita in un istante, a meno che non avesse già deciso di lasciarmi.

D'altronde, una ragazza come lei era anche troppo per me, non me la meritavo.
Portai una mano tra i capelli. "Hey." Michelle entrò nella stanza. "È andata?" annuii e lei mi guardò dispiaciuta. "Vuoi andare a fare una passeggiata?" chiese.

"Non credo." borbottai mettendo il bracciale di Renata al mio polso, per fortuna era abbastanza grande da entrarmi.

"Magari possiamo parlarne, ti farà sentire meglio." cercò di convincermi, la guardai con gli occhi lucidi, forse aveva ragione, d'altronde era l'unica amica che mi era rimasta dopo Ned, che era in giro con la sua fidanzata.

"Va bene." mi alzai dal letto. "Andiamo." lei mi fece un cenno con la testa ed uscimmo dalla stanza e poi dall'hotel. "A te come sta andando la gita?" chiesi, non mi ero molto interessato a lei o a Ned negli ultimi giorni e mi sentivo in colpa per questo.

"Normale." alzò le spalle. "Mi mancherà non avere Renata in camera." fece un sorrisetto.

"Non ti sopportava." corrugai la fronte guardandola confuso, lei alzò le spalle e solo allora mi accorsi di quello che stava indossando. "Quello è il suo vestito?" chiesi e lei arrossì annuendo. "Oh." ricordavo di averglielo già visto addosso, forse il giorno in cui aveva partecipato dall'intervista di Vogue.

"Me l'ha regalato." borbottò. "Alla fine saremmo potute essere amiche." disse guardandomi, sospirai non sapendo esattamente come dirle che Renata aveva la malsana idea che mi venisse dietro e che non l'avrebbe mai lasciata avvicinarsi troppo a me. "Ma la realtà è che sapevamo entrambe che non sarebbe mai successo... Perché ci piace lo stesso ragazzo." disse infine e mi bloccai di colpo.

"Cosa?!" quasi mi strozzai con la mia saliva. "Tu?!" chiesi stupefatto, lei annuì forzando un sorriso. "Sono uno stupido!" sospirai passando le mani sul viso, Renata lo sapeva e io non le avevo creduto pensando fosse solo il suo carattere a farglielo pensare.

"Sì, ehm, mi dispiace." mormorò insicura e scossi la testa.

"Non è colpa tua." la tranquillizzai. "E che lei me l'aveva detto, ma ho preferito non crederle... Mentre lei mi ha sempre creduto." sbuffai, poi però guardai la ragazza davanti a me e arrossii. "Immagino tu sappia che io... Insomma, sì, amo Renata e quindi, ehm, io e te, ugh, non vorrei ecco-" iniziai a farneticare non sapendo come dirglielo nel modo più gentile possibile.

"Oh sì." fece lei. "Lo so, l'ho visto." annuì alzando le spalle. "Questo non ti scusa dal non avermelo detto!" mi urlò poi e spalancai gli occhi.

"Cosa?!" chiesi impaurito.

"Che sei Spider-Man." incrociò le braccia al petto soddisfatta e spalancai gli occhi. "E non provare a negarlo."

"Io? Perché pensi questo?" domandai cercando di non dare a vedere il mio nervosismo.

"Gli altri potranno essere degli stupidi, ma io osservo bene le persone. Tu e Spider-Man non siete mai nello stesso luogo insieme e tu sei il fidanzato di Renata Stark aka IronGirl, bastava fare due più due." sospirò. "E poi Renata parlava di Spider-Man nel sonno."

"Ehe." cercai di mantenere la calma, avrei dovuto negare? Insomma, non potevo lasciare anche lei lo sapesse, giusto? Sospirai. "Ok va bene, sono Spider-Man, ma non puoi dirlo a nessuno!"

"Certo." sorrise soddisfatta. "Immagino questo possa aiutarti." tirò fuori dalla tasca della giacca un oggetto sferico nero. "L'ho trovato a terra mentre eri con Renata e Mysterio."

Feci per prenderlo ma questo mi scivolo dalle mani per poi cadere a terra, invece di rompersi questo sembrò accendersi e comparve un fascio di luce che poi andò a trasformarsi nell'Elementare dell'acqua. "Ma cosa." feci per mettermi di fronte a Michelle, ma all'improvviso apparve Mysterio. "Non è possibile." mormorai osservando le immagini.

"Sono finti." disse lei per poi avvicinarsi ad entrambi e provare a toccarli. "Sono degli ologrammi." commentò sconvolta.

"Oh no." portai le mani tra i capelli. "Sono un totale deficiente." mormorai. "Renata aveva previsto tutto e io le ho dato della pazza."

"Ah, capisco perché se ne sia andata." disse Michelle guardandomi male. "E ora? Cosa farai?"

Strinsi la mano in un pugno. "Voglio mettere fine a questa storia, andrò da Nick Fury e gli dirò tutto quanto." iniziai ad incamminarmi verso l'hotel.

"Ma domani dobbiamo andare a Londra!" mi ricordò MJ seguendomi.

"Coprimi, io devo andare in Germania da Fury, inventati una scusa, qualsiasi cosa." dissi per poi superarla e correre nella mia stanza.

Dovevo sistemare tutto questo casino.

Renata's Pov

"Sai." dissi prendendo un altro morso del gustoso cibo di fronte a me. "Non ti facevo un tipo così intelligente, stavo anche per mettermi a ridere quando hai detto che volevi farmi fare una vacanza vera." ridacchiai per poi guardarlo con occhi adoranti. "Ma quando hai detto pizza napoletana, non ho potuto far altro che adorarti."

"Eravamo di passaggio." Happy alzò le spalle mangiando un'altra fetta di pizza. "E poi non l'avevo mai provata." mi ricordò.

"Vero." annuii d'accordo con lui. "Dobbiamo ringraziare May per averti insegnato un po' di italiano, questa gente non sa neanche cosa sia l'inglese." borbottai osservando alcuni ragazzi mentre chiacchieravano allegramente.

"Non ne voglio parlare." rispose secco.

"Aw, il piccolo Happy non vuol parlare della sua relazione con May." lo presi in giro.

Lui mi guardò. "E Renata non vuol dirmi cosa succede con Peter." ribatté lasciandomi stupefatta.

"Touché." mormorai approvando la sua mossa. "Abbiamo finito? Ho voglia di tornare a casa a dormire." dissi alzandomi da tavola.

Lui mi seguì. "Sei sicura?" mi chiese preoccupato. "Potremmo raggiungere i tuoi amici a Londra tra qualche ora, così sarai in grado di finire la gita con loro." mi sorrise.

Pensai alla sua proposta per circa 3 secondi per poi scuotere la testa. "Non sono miei amici." alzai le spalle. "Stavo solo cercando di fare la carina, ora possiamo andare?" Happy aprì il jet che aveva parcheggiato in un prato vicino alla pizzeria. "E poi il mondo ha bisogno di me, il presidente non sa più dove sbattere la testa senza i miei consigli." dissi salendo le scale per poi entrare nell'aereo privato.

"Dico solo che prima eri molto entusiasta di partecipare a questa vacanza insieme al tuo fidanzatino e ora alzi gli occhi al solo nominarlo." andai a sedermi su una poltroncina. "Pensavo lo ammassi più di ogni altra cosa."

"Certo che lo amo più di ogni altra cosa." lo guardai male. "Non ti permettere di mettere in dubbio i miei sentimenti per lui." feci per poi guardarmi le unghie. "Solo che le cose devono cambiare, non correrò più in suo soccorso ogni volta che ha bisogno di me." sbuffai.

"Certo." fece lui. "Immagino sia arrivato il momento che se la cavi per conto suo, giusto? Senza la sua fidanzata pronta a far fuori chiunque si avvicini a lui." annuii dandogli ragione per poi tirare fuori il mio cellulare e osservare la nostra foto che avevo come sfondo.

Cazzo quanto mi mancava.

Ma dovevo dimostrarmi dura, ero riuscita a sopravvivere 5 anni senza di lui, sicuramente sarei riuscita a resistere qualche giorno senza di lui.

Il cellulare di Happy iniziò a suonare mentre prendevamo il volo, lui sembrò scocciato nel vedere un numero sconosciuto. "Pronto?" rispose, la sua faccia cambiò completamente espressione e mi avvicinai a lui incuriosita. "Aspetta, aspetta." disse velocemente. "Dimmi solo dove sei."

"Ma chi?" chiesi a bassa voce e lui mi fece cenno che me l'avrebbe detto dopo.

"Rimani lì, non ti muovere." chiuse la chiamata con un grande sospiro. "Cambiamo rotta."

"Wo wo wo." lo bloccai subito. "Sono io il capitano su questa nave, sono io che decido se cambiare rotta o no." schioccai le dita con fare autoritario. "Ora spiega."

Lui sorrise leggermente. "Peter è disperso in Olanda, a quanto pare è stato investito da un treno che l'ha trascinato fino a lì."

Spalancai gli occhi sorpresa, mi sarei aspettata tante cose, ma non questa. "Inverti la rotta, andiamo in Olanda." dissi semplicemente tornando a sedermi al mio posto.

Happy scoppiò a ridere. "Non correrai più in suo soccorso?"

"Non ti pago per giudicarmi." commentai. "Ora muovi il tuo sedere flaccido e andiamo a salvare il mio stupido ragazzo."

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