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Non ho mai pianto ad un funerale e cheeseburger

20. Non ho mai pianto ad un funerale e cheeseburger

"Mi rifiuto." incrociai le braccia al petto. "Che cosa vuol dire che non posso mettere il trucco?" chiesi spiazzata.

"Che senso avrebbe mettere del trucco se poi sai che si scioglierà tutto." mi rispose pacatamente mia madre mentre finiva di pettinarmi i capelli.

Sospirai. "Non vedo dove sia il problema, non ho mai pianto ad un funerale." commentai incrociando le braccia al petto. "Non a quello del nonno o a quello della zia, neanche a quello del mio sesto gatto."

Lei mi sorrise attraverso lo specchio. "Lo so tesoro, ma questo è tuo padre." mi accarezzò la guancia e guardai le mie scarpe. "Non sai quanto mi dispiace tesoro, so quanto lo amassi."

"Sì." sospirai. "Dispiace a tutti." Borbottai alzandomi di scatto dalla sedia. "Penso di essere pronta." Forzai un sorriso, mamma mi guardò preoccupata, presi il mascara dal comò e iniziai a mettermelo osservando la mia figura allo specchio.

"Sai che puoi parlare con me, vero? Per qualsiasi cosa." Provò a rassicurarmi, io annuii leggermente cercando comunque di evitare di sbavare il mascara. "So quanto è difficile perdere un genitore, soprattutto alla tua tenera età e..."

"Ho 21 anni." Sbottai di colpo girandomi verso di lei. "È una cosa che in molti dimenticate." Chiusi il mascara per poi riporlo sul comò. "Non sono una bambina, so come gestire le mie emozioni." Forzai un altro sorriso per poi incamminarmi verso la porta.

Lei alzò gli occhi al cielo. "Lo so benissimo, non ho ancora capito bene come funziona questa cosa ma mi sto adeguando." Prese la borsa dal letto e me la porse. "Immagino tu debba affrontare questa cosa da te per questa volta." Avrei voluto ricordarle che ho passato 5 anni della mia vita da sola senza l'aiuto di nessuno.

"Proprio così." Mi schiarii la gola e uscii dalla stanza.

Perdere papà era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, gli ultimi anni erano stati difficili per me e perdere, non una persona a me cara, ma addirittura due. Non sapevo come reagire alla cosa e onestamente non riuscivo a capacitarmene, mi sembrava tutto un sogno da cui mi sarei svegliata per poi raccontarlo a papà e Natasha ricevendo degli sguardi preoccupati e delle battutine sul fatto che mi drogassi.

"Ah eccoti." Thor venne verso di me, alzai lo sguardo appena per vedere il grosso pancione chiuso da una giacca elegante che a malapena riusciva a tenerla. "Volevo salutarti." mi sorrise leggermente per poi poggiare la sua mano sulla mia spalla.

"Mhm." mormorai disinteressata, da dietro di lui spuntò Quill che mi guardò preoccupato.

"Sì infatti, volevo anche ringraziarti, sembra solo ieri che tu e quel ragazzino stavate combattendo al nostro fianco." mi sorrise e lo guardai male.

"Forse perché è stato ieri?" domandai acida, lui alzò gli occhi al cielo. "Grazie per essere venuti, comunque." decisi di calmarmi, non era il momento e il luogo ideale per perdere la pazienza.

"Figurati, tu ci sei stata al funerale di Loki, il minimo che io possa fare è stare qui con te." mi rispose Thor. Ricordavo ancora la cerimonia da lui fatta circa 4 anni prima, era così abbattuto che decisi di andare a stare da lui per qualche mese per aiutarlo. "So cosa provi Renata, io l'ho provato ben 3 volte."

Corrugai le sopracciglia alla sua affermazione. "3 volte?" chiesi confusa.

"Sì, è morto circa 3 volte, che io ricordi bene." mormorò contando sulle dita.

"Magari il suo secondo nome è anche Gesù." ridacchiai.

"No, Loki non ha un secondo nome." ribatté Thor ancora più confuso. "Chi è Gesù?"

"È il figlio di Dio." rispose Quill al posto mio.

Lui ci guardò male. "Io non ho figli."

"Non tu!" mi diedi uno schiaffo sulla fronte. "Dio! Il grande Dio!" cercai di spiegarmi meglio.

Thor mi guardò fisso per qualche secondo, probabilmente stava cercando di comprendere le mie parole. "Odino?" chiese infine e rilasciai uno sbuffo. "Ho un altro fratello?"

"No Thor, è complicato da spiegare." gli diedi una pacca sulla spalla. "Aspetta." mi fermai subito dopo. "Perché ci tenevate a salutarmi?" chiesi realizzando cosa stesse succedendo.

Peter Quill si grattò la nuca in evidente imbarazzo per poi dare una gomitata al dio del tuono che iniziò a tossicchiare. "Beh..." cominciò. "Noi stiamo per partire." annunciò.

"Noi?" chiesi passando lo sguardo da uno all'altro.

"Sì, a loro manca un uomo e io non ho più niente da fare su Midgard." spiegò Thor. "Hanno bisogno di un leader."

Quill fece una risatina. "Non credo, hai il leader davanti ai tuoi occhi." commentò per poi sorridermi. "Lo prendiamo con noi solo per pietà." mi confessò poi.

Annuii assolta da mille dubbi, loro si guardarono con aria di sfida. "Non sembrate molto in sintonia." commentai.

Entrambi scoppiarono a ridere. "Oh no, invece lo siamo." Thor diede una pacca amichevole alla spalla di Quill. "Sappiamo entrambi il nostro ruolo nella squadra." sorrise divertito.

"Infatti." Peter lo guardò male. "Sappiamo il nostro ruolo."

"Sarebbe?" chiesi e loro scoppiarono di nuovo a ridere, la cosa stava diventando imbarazzante.

"Non credo ci sia bisogno di dirlo, si sa." alzò le spalle il dio del tuono.

"Si sa." ripeté il mezzo umano per poi forzare un sorriso.

"Ok, mi state facendo paura." sospirai per tirarli in un grosso abbraccio. "Mi mancherete ragazzi, per favore fatevi sentire." loro ricambiarono l'abbraccio e mi rassicurarono che mi avrebbero chiamata e aggiornata sulle loro avventure.

Ma prima che se ne andassero Quill mi si avvicinò e mi sorrise. "Hey." fece abbassandosi leggermente per guardarmi negli occhi. "Volevo ringraziarti per esserti presa cura di Nebula e Rocket, mi hanno raccontato di come ti sei sempre preoccupata di loro." mi accarezzò la spalla e sorrisi.

"Era il minimo, siamo una famiglia dopo tutto, no?" chiesi sentendo le lacrime formarsi agli angoli degli occhi, ma le asciugai subito evitando così di rovinarmi il trucco. "Prenditi cura di Thor, anche se non ha più i muscoli e il fascino di una volta, rimane comunque parte del mio cuore." lui annuì quasi disgustato per poi salutarmi un'ultima volta.

E così i guardiani della galassia si sarebbero uniti a Thor, questa proprio non me l'aspettavo, contando che i due leader si odiavano.

Arrivai al guardino dove molta gente era già radunata e pronta a dare inizio al funerale, ma prima che potessi fare un altro passo venni fermata da Nick Fury. "Renata." mi fece un cenno con la testa che ricambiai senza proferire parola, in tutti i miei anni da quando conoscevo Fury non mi era mai stato troppo simpatico. "Le mie più sincere condoglianze, nessuno avrebbe voluto una fine del genere per tuo padre."

"Grazie." risposi cercando un modo per evitare questa conversazione, non avevo voglia di sentirlo parlare quando era stato il primo a definire mio padre come un uomo irresponsabile e privo di spirito collaborativo.

"Immagino che d'ora in poi dovrò rivolgermi a te per gli affari." mi fece un piccolo sorriso.

"A quanto pare." sbuffai, in lontananza vidi Steve starsene in disparte e decisi che era la scusa giusta per andarmene. "Mi piacerebbe stare a discutere ancora, ma ho da fare." lo liquidai velocemente.

"Ci vedremo ancora, Stark."

Sembrava quasi una minaccia, ma cercai di non farci caso. Mi avvicinai velocemente a Capitan America che sembrava essere in un momento di riflessione. "Steve." lo richiamai una volta di fianco a lui.

"Renata." ricambiò spostando il suo sguardo su di me. "Non sai quanto mi dispiace." disse poi lasciandomi di stucco.

"Non è colpa tua..." cercai di faro ragionare, lui scosse la testa per poi passare una mano tra i suoi capelli.

"Sono stato io ad insistere che tuo padre partecipasse alla missione, avrei dovuto fare qualcosa, evitare che si sentisse obbligato a fare un gesto tale." spiegò amareggiato e gli diedi uno schiaffo sul braccio. "Ahia." brontolò poi guardandomi male.

"Mio padre aveva deciso di sua spontanea volontà di aiutarci, in fondo anche lui aveva un cuore come noi e nel momento del bisogno ha capito che c'era una cosa giusta da fare. Anch'io sono distrutta per quello che è successo, ma non posso rimanere ad ascoltare queste bambinate." lasciai che una lacrima scivolasse lungo la mia guancia. "Nel momento in cui ha deciso lui stesso cosa fare del suo destino, noi non abbiamo potuto infierire ed è forse questo che lo rende la persona più coraggiosa che io abbia mai visto." dissi con voce rotta, Steve mi ascoltò in silenzio per poi annuire.

"Ragazzi, dobbiamo rientrare!" ci richiamò Bucky venendoci incontro. "Pepper deve mostrarci una cosa."

**
Eravamo tutti nel soggiorno, alcuni erano riusciti a trovare posto sul divano mentre gli altri erano rimasti in piedi sparsi per la stanza. Pepper stava smanettando con quello che sembrava un proiettore mentre io stavo seduta in braccio a Peter che mi stava tenendo abbracciata.

"Grazie per essere venuto." mormorai al suo orecchio, avevo la testa appoggiata contro la sua spalla mentre lui mi teneva cingendomi i fianchi con le sue braccia.

"Non me lo sarei perso per nulla al mondo." mi rispose lasciandomi un bacio tra i capelli.
Stare vicino a lui mi dava conforto, mi sentivo più forte e protetta dal mondo esterno. Peter aveva un potere su di me, riusciva a calmarmi anche quando tutto stava andando male ed ero felice che fosse rimasto con me nonostante tutto.

"Ci siamo." annunciò Pepper per poi tornare a sedersi.

D'un tratto il proiettore si accese e scaturì l'immagine di mio padre sotto forma di ologramma, spalancai gli occhi alla vista di Tony che stava seduto su una sedia. Lui si schiarì leggermente la gola. "Se state vedendo questo video è perché abbiamo vinto, ma io non sono riuscito ad uscirne." cominciò e sentii un brivido pervadere tutto il mio corpo.

"Oh mio dio." sussurrai impietrita.

"So che questa scelta sarà un qualcosa che definirà in maniera netta il futuro, per questo ho deciso di fare ciò che ritenevo giusto, per loro." indicò una foto di me e Morgan abbracciate, spostai lo sguardo su mia sorella che al momento stava in braccio a Pepper e osservava la scena curiosa.

Papà sorrise leggermente. "Non avrei mai pensato di riuscire ad arrivare fino a qui, con una moglie e due figlie fantastiche, e per quanto mi dispiaccia lasciarle così, so ciò che va fatto e non mi tirerò indietro."

"Tipico." emisi uno sbuffo tremante, sentii le mani di Peter stringermi più forte a sé e non sapevo se era per calmare me o lui.

"Immagino che ora arrivi il momento in cui decido cosa fare con la mia eredità." Tony emise un piccolo sbuffo guardando la telecamera. "Beh, la decisione è molto difficile, ma credo di avere una sola scelta."

Alzai gli occhi al cielo, era ovvio che avrebbe dato la società in mano a Pepper e il suo conto bancario a me e Morgan, lo conoscevo abbastanza bene da sapere le sue mosse.

"Allora, la mia società va in mano a Pepper Stark." si fermò per qualche attimo. "Come vice presidente." ci fu una pausa di stupore da parte di tutti i presenti.

Pepper stessa era stupita dalle sue parole, vice? A chi era seconda? Cosa diavolo stava facendo?

"Mi spiace Pepper, ti amo, ma ho commesso troppi errori e so che il rimedio migliore per la società è che Renata prenda il pieno controllo di questa." tutti gli occhi andarono a puntarsi su di me.

"Io?" chiesi shoccata, in tutta la mia vita non avevo mai fatto altro che mangiare e fare video su YouTube cercando di fare qualche soldo e adesso mio padre mi stava rifilando la sua società che valeva milioni?

"A Morgan lascio la casa, voglio che il mio patrimonio venga diviso in tre parte eque per tutte voi e, infine, voglio lasciare il mio laboratorio e tutte le mie invenzioni a Renata." sorrise fiero, come se avesse fatto la decisione migliore, come se non mi avesse appena buttato in pasto ai leoni.
"Mi spiace non esserci, ma sappiate che vi amo, con tutto il cuore e non smetterò mai di essere orgoglioso di voi." e fu allora che il video si spense lasciandomi con l'amaro in gola.

"Hey." Peter mi accarezzò la schiena. "Va tutto bene." cercò di rassicurarmi, non mi ero neanche accorta di essere scoppiata a piangere.

"Non va tutto bene." nascosi il viso nell'incavo del suo collo continuando a piangere, anche se questo voleva dire rovinare il mio trucco. "Non ci credo che se ne sia andato così." singhiozzai.

Lui continuò a tenermi stretta a lui in un vano tentativo di tranquillizzarmi.

"Ora possiamo spostarci in cortile, dove avrà luogo il funerale." annunciò Pepper con voce gentile, tutti la seguirono fuori mentre io cercavo di riprendermi.

"Guardami." il ragazzo ragno mi guardò negli occhi. "Sei la ragazza più tosta che conosca, sei più forte di questo." mi prese la mano per poi lasciarci un bacio sopra.

Sorrisi. "Grazie Peter, significa molto per me." e con questo uscimmo dalla stanza mano nella mano.

**
Il funerale era ormai finito da un paio di ore, i miei occhi avevano un contorno nero grazie al mascara colato che mi aveva rovitano il trucco.
Stavo seduta di fianco a Morgan che stava cercando di farmi una treccia. "Sai che sei molto bella?" mi chiese d'un tratto. "Più di prima."

Forzai un sorriso. "Tu sei sicuramente la più bella delle due." dissi accarezzandole la guancia. "Vedrai che crescendo tutti i ragazzi ti andranno dietro."

"Come Peter con te?" mi chiese e ridacchiai imbarazzata.

"Ti piace Peter?" le chiesi interessata, lei mi guardò pensierosa per poi annuire. "E cosa ti piace di lui?"

"Ti fa sempre sorridere quando siete insieme, ogni volta che parli di lui diventi felice." mi fece notare. "E poi è sempre gentile." alzò le spalle.

"Hai ragione." annuii in accordo. "Sai, anche a papà piaceva Peter." commentai e i suoi occhi si rattristarono. "Ti manca?"

"Tanto." mormorò poggiando la sua testolina sul mio petto. "Vorrei che papà fosse ancora qui con noi, mi piaceva vedervi litigare, era divertente."

"Immagino." sorrisi. "Non mi ero mai arrabbiata davvero con lui, penso fosse l'abitudine." le confidai abbracciandola. "Mi dispiace così tanto Morgan, è difficile andare avanti ma dobbiamo farlo." lei annuì ma rimanemmo in silenzio.

D'un tratto notai Happy venire verso di noi, ci guardò con un sorriso triste, sembrava quasi dispiaciuto dalla scena che si ritrovava di fronte. "Hey ragazze." ci richiamò, sia io che Morgan ci girammo a guardarlo. "Vi vanno dei cheeseburger?" ci chiese.

La piccola Stark si girò verso di me confusa. "Quello è un amico di papà, che dici, lo prendiamo un cheeseburger?" chiesi e lei scosse la testa. "Peccato, erano i preferiti di papà." quest'ultima affermazione la fece sobbalzare.

"Allora lo voglio." disse prendendomi per mano.

"Li vogliamo!" dissi rivolta a Happy, mi alzai tenendo la mia sorellina in braccio per poi raggiungerlo.

Lui sospirò. "Vi comprerò tutti i cheeseburger che volete." commentò facendoci ridacchiare.

Ma sapevo benissimo che tutto sarebbe cambiato da in poi.

*Scena Bonus*

"Sei sicuro?" chiesi mentre Steve si metteva il casco della tuta. "Io mi sono rifiutata di tornare ad essere una 21enne, potresti farlo anche tu." continuai cercando di fargli tornare il buon senso.

"Devo portare indietro le gemme, tornerò e sarà tutto come prima." mi rassicurò per poi fare cenno a Dottor Hulk di mettere in funzione la macchina del tempo.

"Fai attenzione." disse Sam di fianco a me, Steve annuì semplicemente lanciando un cenno di saluto a tutti noi.

"Pronti tra 3... 2... 1... Ora!" Banner lo portò indietro nel tempo, sentivo le mie mani tremare e il mio stomaco chiudersi dall'ansia. "Riapparizione tra... 3... 2... 1... Ecco!" schiacciò un tasto, ma non successe niente.

"Dov'è Steve?" chiesi impanicata non vedendolo riapparire davanti a noi.

"Aspettate." Bruce schiacciò di nuovo il tasto, ma niente. Non c'era traccia di Capitan America.

Portai le mani sulla bocca in totale shock, non potevo perdere anche lui, non di nuovo. Dopo la Civil War era stato come se l'avessi perso e non volevo succedesse di nuovo.
D'un tratto Bucky mi diede una pacca sulla spalla per poi indicarmi una panchina su cui era seduto un uomo di mezza età che non avevo mai visto. "Vai tu." mi disse semplicemente.

Ancora confusa decisi di obbedirgli, raggiunsi la panchina e quello che vidi mi fece scoppiare a piangere per l'ennesima volta quel giorno. "Steve?" chiesi tremante.

"Ti vedo in forma." rispose lui facendomi cenno di sedermi di fianco a lui. "Cosa c'è che non va?"

"Non ci credo che sei tu." singhiozzai. "E ora che tu non ci sarai più, cosa succederà?" domandai confusa.

"Ah, questa è un'ottima domanda." prese il suo scudo da terra. "Qualcun altro dovrà prendere il mio posto."

"Bucky?" chiesi piena di speranza.

Lui corrugò le sopracciglia. "No, Sam." disse con sorriso.

Alzai gli occhi al cielo. "La vecchiaia ti ha dato la testa." commentai e lo sentii ridere. "Però capisco la tua decisione, io stessa ho voluto usare il tempo a mio vantaggio." mi asciugai le lacrime.

"È sempre stato il mio sogno." cercò di consolarmi. "La mia parte l'ho fatta, non penso sarei stato molto d'aiuto."

"Steve." lo richiamai. "Ti voglio bene." dissi per poi abbracciarlo.

"Oh piccola, ti voglio bene anch'io."

Mi asciugai le lacrime, anche se l'avevo perso non potevo far altro che sorridere sapendo che aveva finalmente vissuto la vita che tanto aveva desiderato.

"Mi porterai la domenica a messa?" mi chiese d'un tratto nel bel mezzo del nostro abbraccio.

"Neanche per tutto l'oro di Asgard." risposi con un sorriso sincero.

N/a:

RAGA, HO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO!!

Vorrei continuare la storia con Spider-Man: Far From Home, però vorrei capire la vostra opinione al riguardo, continuereste a leggerla?

O è meglio scrivere l'epilogo e finirla qui?

Fatemelo sapere per favore, ci tengo tantissimo alla vostra opinione <3

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