Nomi e quello è il mio posto
22. Nomi e quello è il mio posto.
"È vero che stai costruendo dei nuovi macchinari che aiuteranno il nostro ecosistema?" mi chiese per la milionesima volta quello che avevo identificato come il professore di Peter, gli sorrisi con cautela per poi annuire. "Ma è fantastico! E riesci a fare tutto da sola?" annuii di nuovo in imbarazzi. "Straordinario, sei una ragazza prodigio."
"Ho 10 lauree." dissi con fare fiero e Peter mi diede una leggera gomitata, ma riuscivo a vedere un sorrisino sul suo volto. Sapevamo entrambi che le avevo comprate su internet, ma era divertente prendere in giro le persone.
Il signor Harrington spalancò gli occhi. "Peter, sei un ragazzo davvero fortunato ad avere lei come fidanzata."
Peter mi cinse il bacino con un braccio. "Sì signore, lo so."
Il mio cuore stava scoppiando di gioia, ero finalmente libera di stare in pubblico con il mio fidanzato. "Come mai ci stiamo mettendo tanto?" chiesi poi guardando la fila di fronte a noi.
"È un aeroporto, devi fare la fila prima di salire sull'aereo." commentò il manico di scopa vicino a Ned, guardai la ragazza confusa, lei spostò il suo ciuffo riccio e corrugò le sopracciglia. "Mai volato?"
"Mai volato su un aereo pubblico." alzai le spalle, avevo chiesto a Happy di accompagnarmi con il jet ma mi aveva detto che non aveva senso visto che volevo andare in gita con Peter. "Non ho afferrato il tuo nome." dissi guardandola con superiorità.
"Mai detto." alzò le spalle.
Ok manico di scopa, questa è guerra.
Sbuffai. "A me non serve neanche dirlo, tutti lo sanno." sorrisi maliziosa, lei mi alzò un sopracciglio indispettita. "D'altronde non sono esattamente una ragazza come le altre."
Peter mi stava fissando shoccato, così come Ned e Flash, mentre il loro professore stava battendo lentamente le mani. "Michelle." rispose infine sconfitta la riccia, sorrisi soddisfatta per poi girarmi verso Peter.
"Qual è la nostra prima destinazione?" chiesi poi decidendo di cambiare argomento.
Il mio fidanzato mi accarezzò lentamente i capelli. "Venezia, Italia." mi rispose dolcemente.
"Mhm." mi accoccolai contro il suo petto mentre lui continuava a giocare con i miei capelli. Con un occhio controllai la cornacchia che ci stava fissando schifata.
Incrociammo i nostri sguardi. Ah, è così allora. Ti piace il mio Peter.
"Tocca a noi!" urlacchiò Ned felicemente. "Sono così emozionato, è la prima volta che salgo su un aereo!"
"Sfigato." mormorò Flash e mi girai a guardarlo male. "Cosa?" mi chiese.
"Mi era sembrato di sentire una mosca, poi ho realizzato fossi tu." alzai gli occhi al cielo. "Andiamo ragazzi, è la prima volta che vado su un aereo anch'io!" presi sia Peter che Ned per mano per poi trascinarli al check-in.
"Biglietto e documento d'identità." richiese il poliziotto, Ned gli passò i suoi documenti e questi li controllò. "Prossimo." mi fermai di fronte a lui. "Biglietto e documento d'identità."
Corrugai la fronte. "Ehm." emisi un colpo di tosse, il poliziotto mi guardò. "Non ho documenti." sorrisi.
"Allora niente volo." disse fermo, alzai gli occhi al cielo per poi mostrare il mio biglietto d'imbarco. "Non basterà signorina Renata... Stark." si fermò per qualche attimo. "Può passare." disse poi ridandomi il biglietto.
"Hey, sono sicura che sia illegale." ci richiamò Michelle non capendo cosa stesse succedendo.
"No." risposi. "Io sono la legalità."
Il poliziotto annuì. "Signorina la prego di portare rispetto a colei che ha aiutato a salvare il mondo, soprattutto alla figlia di chi ha dato la vita per noi." la rimproverò.
Le lanciai uno sguardo soddisfatto. "Ci vediamo sull'aereo."
**
"Quello è il mio posto." dissi rivolta a Ned, lui mi guardò confuso. "Avevo previsto di sedermi di fianco a Peter, potresti, per favore, spostarti." gli sorrisi.
"Ma è il mio migliore amico." ragionò ad alta voce.
"È il mio fidanzato." replicai. "Se lo fai ti porterò l'autografo del tuo supereroe preferito." cercai di convincerlo.
Il suo sorriso scomparve. "Il mio supereroe preferito era IronMan." disse tristemente e lo guardai spaesata.
Era.
Sentii le mani iniziarmi a tremare, i brividi lungo la mia schiena e il mio respiro accelerare. Avevo già vissuto qualcosa del genere, ma non di persona. Era successo a mio padre durante la sua crisi subito dopo l'attacco a New York. "Devo- devo-" cercai di respirare. "Andare al bagno." mi sbrigai verso la stanza per poi chiudermici dentro.
Molta gente continuava a ricordarmi della sua morte, ma nessuno riusciva a capire quanto questo mi facesse male. Cercai di prendere grossi respiri nonostante il dolore al petto, capendo di non riuscirci presi un piccolo inalatore dalla tasca dei miei pantaloni e lo usai per calmare i miei nervi.
Una volta che il mio respiro riuscì a regolarizzarsi lo riposi a posto, in pochi sapevano del mio problema tra cui mia madre e Happy. Quest'ultimo era riuscito a consigliarmi dopo aver visto mio padre soffrire di attacchi di panico.
Peter non lo sapeva e non avrebbe mai dovuto scoprirlo, era già abbastanza preoccupato per me e non volevo angosciarlo con i miei problemi.
"Renata." sentii bussare alla porta. "Tutto bene?" mi alzai velocemente per poi controllare il mio aspetto allo specchio, ero pallida ma avrei inventato qualcosa.
"Hey, tutto bene." dissi aprendo la porta e forzando un sorriso, lui mi squadrò per qualche attimo non del tutto convinto dalle mie parole. "Andiamo a sederci?" chiesi prendendogli la mano.
"Certo." mi strinse a sé, era probabilmente il suo modo per dirmi che per qualsiasi cosa lui c'era e io ne ero assolutamente felice. "Ho convinto Ned a spostarsi, dice che vuole una foto con te in cambio." mi informò mentre mi sedevo vicino al finestrino.
"Che dolce." ridacchiai.
Lui alzò gli occhi al cielo. "Sarà."
"Uh, qualcuno è geloso." lo presi in giro pizzicandogli la guancia, lui mi guardò male. "Dai, ti sto prendendo in giro."
"È difficile quando la tua ragazza è conosciuta e venerata da tutti." ammise posando la sua testa sulla mia spalla.
Sospirai. "Non vorrei nessun altro al mio fianco se non te." gli lasciai un bacio tra i capelli. "Questa gita te lo proverà, sono sicura che ci divertiremo tantissimo." gli sorrisi e lo vidi ricambiare.
"Ho preso questo." prese un cavo per condividere le cuffie. "Ho pensato che sarebbe stato bello ascoltare la musica assieme." infilò il cavo nel suo cellulare.
"Ho la playlist adatta." annunciai emozionata e lui ridacchiò.
Il mio sguardo cadde a qualche sedile di distanza, dove Michelle stava parlando con un altro ragazzo. I nostri sguardi si incrociarono per l'ennesima volta quel giorno e lei mi fece un sorriso maligno che ricambiai con enfasi.
Nella mia mente, però, mi segnai di ricercare Michelle Jones e capire di più su di lei.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro