Insonnia e autoironia
N/a: LA NUOVA COPERTINAAAA, che ne pensate? L'ho fatta un po' a caso ahaha.
25. Insonnia e autoironia
Insonnia.
Probabilmente il mio peggior nemico... Dopo la voglia di mangiare sapendo di ingrassare subito dopo.
Dopo essere tornata dalla visita di Fury avevo trovato Michelle addormentata sul sul letto. Per la prima ora provai a dormire, ma la mia mente sembrava non voler collaborare, troppi pensieri tutti assieme per poter riposare.
Ripensai a mio padre, alle mie ultime ore assieme a lui e a come il nostro rapporto era riuscito cambiare negli ultimi 5 anni. Poi tornai con la mente a Steve e mi ricordai di doverlo chiamare, così entrai nel bagno in piena notte e lo chiamai.
"Pronto?" rispose lui, ormai non aveva più la voce di una volta. "Renata, sei tu?"
"Hey Steve." avevo sorriso. "Come va?"
Ci fu una pausa. "Qualcosa mi dice che sei tu quella a cui dovrei chiederlo." rispose. "Non telefoni mai quando stai bene." commentò.
"Non è vero!" feci offesa. "Ti chiamo anche quando sono felice!"
"Renata, l'ultima volta mi hai chiamato per chiedere perdono perché avevi detto una parolaccia in chiesa." sospirò. "Non so come dirtelo che non sono il Papa."
"Ma sì che lo sei." ridacchiai. "Volevo solo dirti che sono in Italia al momento, anche se domani andremo probabilmente a Parigi."
"Mhm, bene." sospirò. "Devo chiederti per caso se sei in stanza con Peter?"
"No." risposi subito allarmata. "Siamo casti come il Papa durante una messa." dissi trattenendo un sorriso. "Ma ho una domanda migliore."
"Dimmi."
"Come fai a dormire dopo tutto quello che è successo?"
Steve rilasciò un sospiro tremante. "So che è difficile, Tony non era una persona qualsiasi." iniziò e mi sentii già sull'orlo delle lacrime. "Ma devi pensare che lui aveva già in mente un piano, aveva previsto tutto e sperava che tu saresti riuscita ad andare avanti anche senza di lui." finì cercando di rassicurarmi.
"Lo so." risposi con voce tremante. "Ma più ripenso a come mi sono comportata durante il Blip, Steve sono stata crudele con lui."
"E lui con te." mi ricordò. "Tony non era perfetto, aveva i suoi difetti così come te." cercò di farmi ragionare. "Renata nessuno poteva prevedere quello che è successo."
"Dottor Strange, quel pezzo di merda sì però." ribattei. "Scusa, ho detto la parola con la m." ridacchiai.
"Va bene, dovresti provare a riposare per bene, è la notte che porta questi pensieri." mi ricordò, era una frase che mi diceva molto spesso durante le nostre chiamate notturne.
"Hai ragione."
"Brava bambina, vienimi a trovare qualche volta!" sembrava molto gioioso dalla sua voce.
"Assolutamente." lo tranquillizzai. "Notte." spensi la chiamata.
Ma la realtà è che non dormii neanche un minuto. L'intento c'era, ma mancava la parte pratica.
Così presi i miei attrezzi e mi chiusi in bagno tutta la notte a lavorare, feci qualsiasi cosa riuscisse a distogliere la mia mente dal mio passato.
Così la mattina dopo mi ritrovai distrutta, ma riuscii a coprire tutto con un po' di trucco.
"Renata." Peter venne verso di me e mi abbracciò per poi darmi un bacio. "Buongiorno bellissima."
Bellissima, vedessi le mie borse sotto a questi kili di correttore.
"Buongiorno." sorrisi. "Dove facciamo colazione?" chiesi poi guardando tutti i compagni di Peter radunati intorno al loro professore.
"Ok, cambio di programma." annunciò il sig. Harrington. "A quanto pare hanno spostato la nostra prossima tappa a Praga." ridacchiò nervosamente. "Immagino questo voglia dire che dobbiamo partire subito, farete pranzo una volta arrivati."
"Fantastico." alzai gli occhi al cielo, i ragazzi iniziarono a mettere a turno le proprie valigie sull'autobus.
"Maledetti turisti." sentii sbuffare di nuovo l'uomo della reception mentre portava le mie valigie, non capivo cosa volesse dire ma sembrava essere la sua frase preferita. "Apri un hotel a Venezia, dicevano, guadagnerai e vivrai benissimo, dicevano."
"Quell'uomo mi ricorda tanto Happy." disse Peter e sorrisi all'idea. "A proposito, mi ha chiamato ieri sera per chiedermi come stavi."
"Tipico." alzai le spalle per poi prendergli la mano. "Dai andiamo, voglio i posti in fondo." lo tirai con me verso l'autobus.
"Renata." mi salutò il suo professore. "Spero tu ti stia divertendo." mi sorrise.
"Assolutamente no." ricambiai il suo sorriso. "Ma non mi lamento." detto ciò lo superai lasciandolo sconvolto. "Dove ha preso la licenza per insegnare?" chiesi a Peter una volta seduti.
"Dove tu hai comprato le tue lauree." replicò facendomi scoppiare a ridere. "Era da un po' che non ti sentivo ridere." mi disse cingendomi la vita con il suo braccio.
"Le donne d'affari non ridono." scherzai poggiando la testa sul suo petto. "E comunque." sbadigliai. "Di solito le tue battute fanno schifo." ridacchiai.
Sentii le palpebre farsi più pesanti, il calore del corpo di Peter era veramente inebriante, mi sentivo a mio agio, il mio respiro stava rallentando, ben presto mi ritrovai a chiudere gli occhi dalla stanchezza.
**
Peter's Pov
"Amico sono due ore che dorme." mi fece notare Ned, osservai il messaggio che mi aveva inviato e sospirai. "Non stai scomodo?"
"No, per niente." risposi per poi mettere via il cellulare. Renata si era addormentata su di me ancora prima che l'autobus partisse, aveva la testa sul mio petto e le sue mani intorno al mio collo mentre io la tenevo dai fianchi. Non l'avrei svegliata per nulla al mondo.
"Era veramente stanca." commentò Michelle girandosi verso di me dal suo sedile, guardò la mia ragazza quasi dispiaciuta. "Non mi sorprende il fatto che sia praticamente svenuta."
"Di che parli?" chiesi cercando di difendere la mia fidanzata, era così bella mentre dormiva.
MJ alzò gli occhi al cielo. "Non dirle che te l'ho detto, ma non ha dormito tutta la notte." alzò le spalle. "È stata tutta la notte chiusa in bagno a fare non so cosa." mi confidò.
Rimasi a bocca aperta. "Sei sicura?" chiesi insicuro. "Magari è andata a dormire tardi e si è svegliata prima di te." cercai di pensare ad una logica diversa.
"Ne sono sicura, mi sono svegliata verso le 2 di notte per andare in bagno e lei era chiusa dentro." borbottò. "E sta mattina si è messa tantissimo correttore." indicò le due macchie chiare intorno ai suoi occhi.
"Ah." non sapevo cosa dire. Pensavo che il problema del sonno fosse stato risolto tempo fa, quando andavo a dormire da lei. "Grazie per avermelo detto."
Lei annuì. "Fossi in te presterei più attenzione." e si girò di nuovo.
Perché tutti continuavano a dirmi di stare attento a lei? Io ero un bravo fidanzato, no? Osservai il viso di Renata mentre dormiva serena tra le mie braccia, sembrava una ragazza come qualunque altra.
Era possibile che Nick Fury avesse ragione? Non stavo dando abbastanza attenzioni a Renata e lei stava soffrendo.
"Ragazzi!" ci richiamò il professor Harrington. "A quanto pare dobbiamo fermarci per qualche minuto, avete tempo per andare in bagno e mangiare." annunciò per poi passare una mano tra i capelli. "Per favore fate piano, non siamo assicurati."
"Renata." bisbigliai cercando di farla svegliare, lei non si mosse. "Renata avrei bisogno del bagno." la smossi.
"E vacci." borbottò lei girandosi verso la finestra senza mai aprire gli occhi, sembrava persa nel mondo dei sogni.
La guardai preoccupato, sarei dovuto rimanere e controllarla? Magari non stava molto bene, portai una mano sulla sua fronte ma questa non era calda. Poi notai Michelle che era rimasta sul suo sedile mentre guardava qualcosa sul suo cellulare. "Hey." mi avvicinai a lei. "Non è che potresti dare un'occhiata a Renata mentre vado al bagno?"
Lei mi guardò male. "È una ragazza, non una bambina. Ma certo, sono un'ottima babysitter." ridacchiò, al ché la guardai confuso. "Autoironia, nessuno la usa più nel 2020?"
"Va bene, grazie." dissi velocemente per poi correre giù dall'autobus, mi sgranchii velocemente le gambe mentre cercavo un bagno.
**
"Ragazzi!" non poteva essere veramente successo, ero ancora incredulo alla figura che avevo appena fatto. E chi lo sapeva che nel bagno c'era un'agente S.H.I.E.L.D. venuta a darmi una nuova tuta? "Non è come sembra!" li richiamai, Flash e Brad sembravano non volermi ascoltare mentre correvano verso l'autobus e con loro avevano una foto a provarlo.
"Renata!" urlò Flash cercandola nei sedili. "Dobbiamo farti vedere una cosa!" dentro di me pregavo che stesse ancora dormendo e non volesse saperne niente.
Salii anch'io sull'autobus e raggiunsi la mia ragazza che si stava stiracchiando mentre Flash la guardava impaziente. "Cosa devi farmi vedere?" chiese con uni sbadiglio.
"Peter-" cominciò questo ma lo fermai.
"Sono tornato!" annunciai allegramente per poi superarlo e sedermi di fianco a lei.
"Eccolo il mio cuscino." fece lei abbracciandomi subito per poi lasciarmi un bacio sulla guancia, ricambiai per portare le labbra al suo orecchio.
"Spider-Man è un figo." borbottai e lei spalancò gli occhi. Quella era la nostra frase segreta, l'aveva scelta lei ovviamente, stava ad indicare che stava succedendo qualcosa e che potevamo fidarci solo l'uno dell'altra. Renata l'aveva usata per la prima volta due mesi fa mentre eravamo a casa sua, Happy stava inventando delle scuse per mandarmi via e lei cercò di farmi capire che sarei dovuto tornare non appena lui se ne fosse andato.
"Oh." fece sorpresa per poi girarsi verso Flash. "Cosa vuoi?" chiese questa volta indispettita.
"Peter era nei bagni con una donna! E non aveva i pantaloni, se capisci cosa intendo." alzò e abbassò le sopracciglia, lei rimase a guardarlo perplessa per poi scambiare uno sguardo con me.
"Certo." annuì lei. "Perché Peter è il tipico ragazzo che va in giro a farsi le sconosciute." mi guardò. "Bravo Peter." si stava trattenendo dal ridere.
"Ma io ho le prove-"
"Flash, per favore torna a sederti, stiamo per ripartire." lo avvertì il professor Harrington e lui andò al suo posto contrariato.
"Cos'è successo?" bisbigliò la mia ragazza guardandomi preoccupata.
"Fury ha mandato un'agente dello S.H.I.E.L.D. per farmi provare un costume nuovo." raccontai.
"Ah." rimase a pensarci. "È nero?" domandò poi interessata.
"Sì." risposi stupito.
"L'ho fatto io." disse semplicemente per poi riappoggiare la testa sulla mia spalla. "Ora se non ti dispiace, ho sonno." chiuse gli occhi.
Sospirai, avrei voluto parlare con lei, ma mi resi conto che doveva essere veramente tanto stanca visto che, a detta di Michelle, era rimasta sveglia tutta la notte. Presi dalla tasca il pacchetto che mi aveva dato Fury. "Beh, direi di vedere cos'è." borbottai
Dovevo cercare di eliminare la foto incriminatoria che mi avevano fatto Brad e Flash e forse questo faceva al caso mio.
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