BONUS: Asgard e Mjolnir
N/a: come vi avevo detto, ho deciso che scriverò delle scene bonus poiché mi sembrava un peccato non far partecipare Renata a tutte le missioni. Quindi godetevi questi viaggi nel passato commentati dalla vostra Stark preferita, ritorneremo nel presente tra un po' di capitoli <3
"Wow." sospirai guardandomi intorno, il palazzo reale sembrava fatto interamente d'oro, la cittadina era stupenda con i suoi colori sgargianti e la vitalità che sprigionava. "Fammi capire." tossicchiai leggermente. "Tu hai rinunciato a questo posto per vivere sulla Terra?" esclamai indignata.
Thor tirò su col naso per poi guardarsi intorno. "Eh... Già." borbottò infine.
"Pazzo." scossi la testa in disappunto. "Dov'è che possiamo trovare la tua ex?" chiesi poi mentre Rocket tirava fuori la boccetta in cui avremmo rinchiuso l'Aether.
"Ugh." lui sospirò togliendosi gli occhiali da sole. "Nella sua camera, credo." borbottò per poi grattarsi la lunga barba. "O forse nella sala del trono..."
"Non abbiamo molto tempo, Thor." Rocket alzò gli occhi al cielo e io annuii in accordo.
"Il coniglio ha ragione." disse il dio del tuono per poi girarsi verso il muro del castello. "Andiamo, conosco un'entrata segreta che ci farà arrivare dentro attraverso le celle."
Alzai le spalle e iniziai a seguirli, per niente convinta dal suo piano. "Mal che vada, potrò vantarmi con gli altri di essere stata l'unica umana ad aver visto Asgard."
**
Il palazzo da dentro era ancora meglio, se prima avevo dei dubbi sulla composizione delle mura, ora ne ero certa: erano fatte interamente d'oro. "Renata, che stai facendo?" Mi riprese Rocket mentre cercavo di rompere un pezzo di muro. "Ti sembra il momento per fare il muratore?" Bisbigliò arrabbiato e ricevetti uno sguardo confuso da Thor.
"Beh." Mi staccai a malavoglia dall'oro. "Tanto Asgard smetterà di esistere tra qualche anno, quindi non dispiacerà se mi prendo un po' del loro oro, giusto?" Sorrisi innocentemente.
"Giusto." Thor tirò su col naso. "Tutto questo sparirà, e io non sarò qui a salvarlo, oggi è anche morta mia madre." Mormorò tristemente e mi diedi mentalmente uno schiaffo in fronte, ovviamente lui era ancora mezzo intontito da tutto l'alcol che aveva consumato prima di partire e il fatto di ritrovarsi nella sua casa ormai distrutta non aiutava la situazione. "Sapete cosa, nello scantinato di mio padre c'è un'enorme quantità di alcol, potrei andare a prenderne un po' e poi possiamo andare." Fece per allontanarsi ma lo fermai sul posto.
"Aspetta un attimo." Lo tirai per la manica del suo maglione. "Non pensi dovremmo dare priorità all'Aether?" Chiesi confusa mentre lui mi guardava dispiaciuto. "Cosa sta succedendo?"
"Io..." Thor si fermò e iniziò a tremare sotto il mio tocco leggero.
"Stai piangendo?" Chiese Rocket salendo su una sporgenza di una colonna in modo da poter essere alla sua altezza.
Riportai lo sguardo sul Dio del tuono che stava lì come un bambino appena sgridato. "No." Borbottò per poi tirare su col naso. "Sì." Replicò per poi scoppiare a piangere.
"Aw, vieni qui." Lo abbracciai, lui si abbassò in modo da poggiare il suo capo sulla mia spalla per poi lasciarsi andare in un pianto disperato. "Shh, va tutto bene." Cercai di calmarlo accarezzandogli i capelli lunghi e... appiccicosi, smisi immediatamente di toccarli e mi pulii la mano sul suo maglione per poi dargli una pacca sulla schiena. "Su su, non è successo niente." Iniziai poi a sentire qualcosa di caldo bagnarmi la spalla e decisi che era il momento di finire quella consolazione.
"Guardami." Lo riprese il procione facendogli alzare la testa, ne approfittai per allontanarmi e osservare la mia spalla bagnata dalle sue lacrime che in realtà puzzavano di birra. "Oh, io piccolo Dio sta piangendo? Vieni qui." Lo chiamò a sé e una volta che Thor fu abbastanza vicino, gli diede uno schiaffo in pieno viso. "Riprenditi!" Urlò poi.
"Rocket!" Lo ripresi. "È emotivamente instabile e psicologicamente ubriaco. Picchiarlo non servirà a migliorare la situazione." Scattai.
"No." Scosse la testa Thor. "Il coniglio ha ragione, sono debole."
Rocket sospirò. "Ascolta, lo capisco davvero, ami io tuo castello e tua madre. Ma tutto questo è andato, vera mi andato. Invece, nel nostro tempo, ci sono persone mezze andate. Dobbiamo concentrarci per riportare indietro quelle, piangere non servirà a niente." Gli spiegò con più tatto possibile, cosa difficile per lui vista la sua indole distruttiva.
"Avete ragione, ora mi riprendo e... e andiamo a riprendere l'Aether."
"Bravo Thor, sii felice, rivedrai la tua ex dopo tempo." Gli sorrisi per poi girarmi e iniziare a camminare verso il corridoio più vicino. "Rimettiti in forze, dovrai ammaliarla con il tuo fascino e-" voltai la testa per guardarlo solo per ritrovare il corridoio vuoto. "Thor?" Anche Rocket si girò.
Sospirò. "Figlio di-"
"Una donna amorevole." Finii per lui guardandolo male. "Andiamo, a quanto pare tocca a noi fare il lavoro sporco." Gli feci cenno di seguirmi e lui annuì con uno sbuffo.
Era ora di fare qualche chiacchiera con la ex di Thor.
**
Aprii lentamente la porta della stanza e sbirciai all'interno, riuscii a notare la figura di una donna stesa su un lettino poco distante dalla finestra aperta. "È qui." Bisbigliai al mio amico procione che non perse tempo a caricare l'aggeggio che serviva a succhiare l'Aethem. "Come ci muoviamo?" Chiese poi guardandomi intorno per controllare che non ci fossero guardie.
"Tu entri e la distrai, io la raggiunto di soppiatto e le pianto questo nel collo." Rise malefico e gli lanciai un'occhiata preoccupata. "Tranquilla, non può morire per questo... a meno che non sia molto debole." Alzò le spalle noncurante.
"Io non credo-" iniziai ma venni interrotta.
"Guardie!" Mormorò per poi spingermi nella stanza e chiudere la porta di scatto, rimasi lì in piedi impietrita per qualche attimo cercando di capire cosa stesse succedendo.
"Chi sei?" Sentii chiedere dalla donna che ora mi stava guardando confusa e spaventata, la fissai per qualche attimo. Ah, ora capivo perché Thor aveva preferito lei a me. Mi ricomposi velocemente e mi guardai attorno in cerca di Rocket che si era nascosto da qualche parte.
Mi feci forza e feci un passo in avanti. "Ti prego non essere debole." Sussurrai ricordando le parole del procione, con la coda dell'occhio notai la sua presenza non molto lontano da me mentre stava seduto dietro ad un mobile che somigliava molto ad un divano.
"Come scusa?" Chiese Jane facendomi uscire dal mio trance.
Sbattei velocemente gli occhi per poi forzare un sorriso. "Io... io sono la tua- ecco, beh, la tua..." Iniziai a schioccare le dita cercando di farmi venire in mente un qualsiasi mestiere che non fosse la cameriera o la domestica, io sicuramente non sarei rimasta a pulire per lei. "La tua visionaria?" Inventai all'ultimo e lei si alzò a sedere corrugando le sopracciglia. "Sono qui per assicurarmi che tu stia bene con la roba che hai dentro di te, una specie di medico ma con poteri." Le spigai raggiungendola sul suo letto.
"Esiste davvero una cosa del genere?" Chiese lei e alzai gli occhi al cielo, poteva anche essere bella ma aveva qualche problema di comprendonio.
"Tesoro, sei tu quella con un fidanzato che viene da un altro pianeta, non io." Le feci notare. "Se non credi che io sia una visionaria, come puoi pensare che Thor sia un Dio nonché principe?" Chiesi ironica.
"In effetti." Borbottò per poi lanciarmi un'occhiata curiosa. "Non vesti come le altre persone qui." Commentò.
"Sicuramente sono vestita meglio di te." Ribattei per poi tossicchiare leggermente. "Quello che intendo dire è che sono appena tornata da un lungo viaggio dalla Terra solo per aiutare te." Le puntai un dito contro. "Ho passato tanto di quel tempo tra i midgardiani, non puoi pretendere che mi cambiassi in un attimo."
Lei annuì e mi sembrava quasi convinta dalle mie parole. "Cosa devi fare?" Mi chiese e mi morsi il labbro pensando ad un modo per distrarla al meglio.
"Prima di tutto devo... metterti a tuo agio, fare in modo che ti rilassi per poi... cercare di controllare il flusso dell'Aethem e se sono abbastanza brava riuscirò a toglierlo dal tuo corpo." Le sorrisi maligna. "Ora per favore chiudi gli occhi e sdraiati." Lei annuì e fece come le avevo detto, mi girai velocemente verso Rocket e li feci cenno di avvicinarsi in silenzio. "Perfetto. Ora per rilassarti, raccontami... Thor è più bello con i vestiti umani o asgardiani?" Chiesi non sapendo esattamente di cosa parlarle.
Lei corrugò le sopracciglia. "Non penso sia una cosa che dovrebbe interessarti." Sbuffai, mio Dio quant'era noiosa questa ragazza. "Pensavo avessi dei poteri." Parlò poi.
"Giusto giusto." Tossicchiai, Rocket arrivò alle spalle di Jane e iniziò a smanettare col il suo fucile succhia cose. "Posso vedere nel futuro." Inventai, probabilmente era l'unico potere approvato in quel momento.
Lei sorrise. "Cosa puoi dirmi del mio?"
Alzai un sopracciglio, al posto suo io non sarei stata così felice. "Allora, vediamo..." lanciai un'occhiata al procione pregandolo mentalmente di muoversi, non sapevo quanto sarei riuscita ad andare avanti con questa falsa. "Ti lascerai con Thor." Iniziai. "Non avrai un futuro molto felice, fossi in te mi metterei il cuore in pace."
"Cosa scusa?" Si alzò di scatto a guardarmi, poi il suo sguardo si spostò sul procione che stava puntando il suo aggeggio contro di lei. "E tu cosa saresti? E che cos'è questo?" Indicò la pistola.
Rocket non batté ciglio e infilò la punta dell'aggeggio nel suo collo per poi iniziare a risucchiare l'Aethen, Jane urlò dal dolore ma cercai di fermarlo. "Sh, sh, fa parte della terapia."
"Cosa sta succedendo?" Una guardia entrò nella stanza per poi paralizzarsi alla vista di fronte a lui. "Rinforzi!" Urlò poi.
"Fatto." Rocket mi lanciò il contenitore con dentro tutto il liquido nero dalle sfumature rosse. "Andiamo!" Iniziammo a correre, spingemmo via il soldato per poi scappare via verso l'entrata nascosta che ci aveva mostrato Thor. "Dov'è l'alcolizzato?" Mi urlò sopra i rumori delle guardie che ci stavano inseguendo.
"Non lo so!" Il mio fiato stava iniziando a mancarmi. Poi, d'un tratto, scorsi la figura di Thor mentre parlava con una d'oro vestita con un abito color oro. "Thor, dobbiamo andare!" Lo richiamai per poi correre verso di lui.
Lui ci guardò sbigottito per poi annuire. "Mamma, devo andare." Mormorò poi verso la donna, mi fermai di fianco a lui sbalordita.
"Mamma?" Chiesi e loro entrambi annuirono. "Complimenti." Dissi alla madre per poi guardare Thor. "Nel senso, per il momento."
"Penso sia tempo che voi due torniate da dove venite." Parlò compostamente, poi accarezzò la guancia di suo figlio. "Andrà tutto bene... e magari mettiti a dieta."
"Approvo."
"Aspettate." Thor ci fermò e alzò il braccio, lo guardai confusa non sapendo cosa stesse facendo.
"Ci vuole qualche momento." Mi rassicurò la regina e annuii, poi un oggetto volò velocemente attraverso la finestra per finire proprio nella mano del Dio del tuono.
"MJOLNIR!" urlai felice osservando il martello che non vedevo più da anni.
"Sapevo di essere ancora degno." Sospirò lui felice.
"Non abbiamo tempo!" Urlò Rocket che stava cercando di trattenere le guardie. "Saltiamo adesso!" Ci ordinò.
Io e Thor ci lanciammo uno sguardo a vicenda per poi premere il nostro orologio e sparire da Asgard, quello che gli altri non sapevano era che nella mia tasca avevo un lingotto d'oro che ero riuscita a staccare dal muro.
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