Amori giovanili e baci rovinati
07. Amori giovanili e baci rovinati
N/a: questo sarà l'ultimo capitolo riguardante Infinity War, non scriverò tutta la parte del combattimento contro Thanos perché è lunga e noiosa da leggere, sappiamo tutti cosa succede, no?
Dal prossimo capitolo inizieranno i fatti riguardanti Endgame, quindi se non avete ancora visto il film... Leggete a vostro rischio e pericolo poiché sarà pieno di spoilers
P.s. prima di leggere il capitolo, sono curiosa di sapere cosa succederà secondo voi tra Renata e Peter prima e durante lo snap, chi sopravvive e chi no? Se avete voglia, lasciate un commento qui e poi leggete per vedere se ci avete azzeccato.
"Non sono pronta." mormorai mentre papà parlava con Quill e Strange, Mantis mi guardò dispiaciuta e cercai di reprimere le lacrime. "Tutto questo è troppo per me, un conto era aiutare nelle missioni, un altro è affrontare un titano pazzo." scossi la testa e Peter posò la sua mano sulla mia per poi stringermela.
"Non è pazzo." mormorò Drax con la sua voce profonda facendomi girare leggermente verso di lui. "È folle." mi corresse.
Corrugai le sopracciglia. "Quale sarebbe la differenza?" chiesi confusa e lui alzò le spalle. "Voi lo avete già combattuto, com'è?" domandai poi speranzosa.
L'aliena rosa guardò a terra. "Mi ha tagliata a strisce." mormorò lei.
"A me a cubetti." annuì Drax.
"Wow, mi state proprio calmando, grazie." alzai gli occhi al cielo sentendo la mia gamba tremolare dall'ansia.
"Prego." rispose Drax per poi riprendere ad affilare i suoi coltelli, lo guardai irritata. Non riusciva a capire il mio sarcasmo?
"Andrà tutto bene, abbiamo il sig. Stark e Dottor Strange con noi." mi tranquillizzò Peter, sospirai leggermente.
Forse aveva ragione, alla fine avevamo due dei più grandi super eroi con noi, cosa poteva andare storto?
"No Strange, sarai tu a distrarlo, sei il più sacrificabile." sentii sbottare mio padre contro il mago in lontananza e sbuffai.
"Certo. Se non si uccidono prima a vicenda." commentai arrabbiata. "È troppo chiedere di fare qualcosa... Di serio?"
"Non penso qui esista una definizione di serio che vada bene per tutti." rispose Spider-Man guardando i due alieni che si erano messi a parlare tra di loro, incrociai le braccia al petto iniziando a sentire freddo e lui mi sorrise. "In ogni caso, ti proteggerò, non lascerò che ti faccia del male."
"Peter." scossi la testa. "Non so se te ne rendi conto, ma potremmo morire. Non puoi promettermi certe cose." cercai di farlo ragionare ma lui sembrava impassibile. "Cosa vuoi fare? Salvarmi e aspettare che tu muoia?" Urlai arrabbiata.
"Se sarà l'unico modo per aiutarti, sì." Annuì come se fosse la cosa più normale del mondo, come se non fosse una stronzata. "Però mi devi promettere anche tu qualcosa..." Mormorò e sospirai, se voleva chiedermi di lasciargli i miei soldi sul testamento allora non potevo aiutarlo, avevo già deciso che li avrei dati tutti a mia madre che ne aveva bisogno.
"Dimmi."
"Se io non dovessi farcela, voglio che tu vada avanti con la tua vita e che guardando indietro ti ricorderai di me." mi sorrise leggermente e non ci vidi più dalla rabbia, alzai la mano e gli diedi uno schiaffo sulla guancia, lui posò le sue dita tremanti sul marchio che gli avevo lasciato e mi guardò con uno sguardo tra lo spaventato e confuso.
"Non ti permettere." urlai dando sfogo alla mia ira. "Forse non hai capito, io decido per me, se tu vai giù allora ci vado anch'io." lo fulminai con lo sguardo quando provò a replicare. "Il tuo discorso potrebbe valere benissimo per me."
"Lo sai che non te lo lascerei fare comunque." borbottò e mi bloccai.
La situazione stava diventando critica e il mio livello di stress si stava alzando a livelli pericolosi, non potevo fare molto per evitare qualsiasi cosa sarebbe potuto succedere.
Così feci quello che facevo sempre quando non sapevo cosa fare e mi sentivo stressata.
"Papà!" urlai correndo verso di lui. "Puoi per favore dire a Peter che nessuno morirà!" lo pregai sentendo le lacrime minacciare di uscire per la centesima volta oggi.
Papà Stark mi guardò con occhi tristi, ma non osò aprire bocca. Dietro di me Peter posò una mano sulla mia spalla ma mi scansai. "Renata-" Tony provò a calmarmi.
"No." lo fermai. "Guardami negli occhi." mi avvicinai a lui. "Qualsiasi cosa succeda... Proteggi Peter, io me la so cavare da sola."
Tony sospirò per poi sorridere leggermente e accarezzarmi la guancia. "Sai che non posso, tu sei mia figlia." parlò con un velo di tristezza nella voce. Poi alzò lo sguardo verso Peter e gli fece un cenno con la testa. "Senza offesa."
"Assolutamente, capisco." Rispose lui facendomi sbuffare.
"Siete due teste di cazzo." Sbottai allontanandomi da entrambi di un papà. "Due grandi teste di cazzo."
"Che vogliono proteggerti, certo." Papà Stark annuì. "Ora però non abbiamo tempo per parlare di questo amore giovanile, ognuno di noi deve nascondersi finché non arriverà Thanos, Strange si occuperà di lui, trovate un luogo in cui ripararvi, al mio segnale uscirete, va bene?" Chiese serio puntandoci un dito contro. "Non possiamo rischiare di fallire, posso fidarmi di voi?"
Presi un lungo sospiro. "Certo, non ti deluderemo." Annuii e sia io che Peter iniziammo ad allontanarci da quel punto in cerca di un nascondiglio. "Spero tutto questo finisca il prima possibile." Borbottai.
"Vedrai che andrà tutto benissimo." Mi rassicurò lui e alzai le spalle. "Non sei ancora arrabbiata con me, vero?" Chiese guardandomi con occhi tristi e scossi appena la testa. "Bene, perché non potrei sopportare di sapere che sei arrabbiata con me." Mi confidò.
"Sei uno stupido." Mi girai velocemente e lo abbracciai stretto a me. "Come posso essere arrabbiata con te? Sei la persona più dolce sulla faccia della terra." Mormorai nascondendo la testa nell'incavo del suo collo. "Ho solo paura che ti possa succedere qualcosa, ora che finalmente ci siamo ritrovati."
Lui non disse niente, mi accarezzava i capelli permettendomi di sfogarmi, lo sentivo così vicino a me e nonostante ciò così lontano, la mia paura principale era che potesse scivolarmi tra le dita da un secondo all'altro. Poi la mano di Peter si posò sulla mia guancia e si ritrasse indietro in modo da potermi guardare in faccia, i suoi occhi fissarono i miei per qualche attimo, il marrone delle sue iridi sembrarono calmarmi subito. D'un tratto notai il suo sguardo posarsi sulle mie labbra e il suo viso iniziò ad avvicinarsi al mio, quando ormai eravamo naso contro naso e le nostre labbra a qualche millimetro di distanza, sorrisi leggermente. "Cosa stai facendo?" Bisbigliai notando il suo sguardo concentrato.
Lui sbatté le palpebre uscendo dal suo trance. "Stavo cercando di baciarti..." Mormorò lui cercando di avvicinare ancora di più le sue labbra alle mie, io girai il viso in modo che la sua bocca si scontrasse con la mia guancia, riuscii anche a sentire la sua lingua premere contro la mia pelle. "Ouch." Si ritrasse subito. "S-scusami, n-non v-volevo." Balbettò arrossendo come un pomodoro.
"Non scusarti." Ridacchiai prendendogli la mano. "È solo che baciarmi adesso... sembra un bacio di addio e io non posso pensare ad una cosa del genere, capisci? Preferirei baciarti dopo, sapendo che abbiamo vinto e che potremo tornare sulla terra." Spiegai sincera e lui annuì.
"Quindi..." rimase fermo per un attimo. "Dopo la battaglia... posso baciarti?" Chiese con voce piccola e un sorriso stampato in faccia, mi venne quasi da ridere alla scena che mi si presentava davanti.
"Certo." Alzai le spalle cercando di fare l'indifferente. "Basta che non cerchi di infilarmi subito la lingua in gola." Gli feci l'occhiolino ricordando la presenza della sua lingua contro la mia guancia, lui arrossì di nuovo.
"L'hai sentita?" Chiese imbarazzato. "Scusami, non volevo partire così spedito. Oh Dio, sono uno stupido."
"Peter, mi hai leccato la guancia, non hai fatto chissà che cosa." Lo tranquillizzai per poi ricominciare a camminare. "Andiamo, non vogliamo farci trovare qui quando arriverà Thanos." Lo trascinai con me perla mano e lui annuì ancora rosso d'imbarazzo.
**
IMMAGINATE QUI TUTTA LA SCENA DEL COMBATTIMENTO, LORO CHE INTRAPPOLANO THANOS, QUILL CHE PARTE A MENARLO QUANDO SCOPRE CHE HA UCCISO GAMORA, PROVANO COMUNQUE A COMBATTERLO. TONY CHE VIENE FERITO E STRANGE CHE DÀ VIA LA GEMMA DEL TEMPO COME SE FOSSE SPAZZATURA. INSOMMA, AVETE CAPITO.
ARRIVIAMO ALLO SNAP.
**
"Papà!" Urlai avvicinandomi a lui che stava seduto per terra cercando di respirare profondamente. "Va tutto bene, fammi vedere." tolsi una parte della tuta mostrando una ferita profonda, feci una smorfia e strappai la manica della mia felpa per poi legarla intorno al suo torso per cercare di fermare il sangue, lui rilasciò un singhiozzo soffocato. "Mi spiace, tieni duro." Lo rassicurai.
"La tua fronte..." Mormorò e portai una mano sulla mia fronte, quando mi guardai le dita le vidi impregnate di sangue, eppure non sentivo dolore. "Lascia che-" provò ad alzarsi ma non ci riuscì.
"No, papà, stai giù, non sforzarti." Ma lui non mi diede ascolto e si mise in piedi a fatica, sospirai guardandomi attorno. Strange stava seduto con lo sguardo fisso nel vuoto. Quill, Mantis e Drax ci guardavano tristi, insieme a loro c'era anche Nebula che era arrivata poco prima di Thanos. "Peter? Peter!" Urlai non vedendolo intorno, Quill di girò verso di me. "Non tu! Il mio Peter." Lui annuì e borbottò qualcosa che non rimasi ad ascoltare.
Mi alzai in piedi e cercai con lo sguardo un qualsiasi suo segno. "Sono qui." Mi chiamò, si teneva il torso mentre camminava malamente verso di me, non aspettai un secondo di più e gli corsi incontro per poi abbracciarlo stretto a me. "Sono qui, va tutto bene." Sospirò poggiando le labbra sulla mia fronte.
"Cosa facciamo adesso?" Chiesi allontanandomi leggermente poi, eravamo tutti stanchi, feriti e confusi. Rimanemmo in silenzio per qualche attimo prima di portare l'attenzione su Mantis.
Si guardò intorno spaventata. "Sta per accadere qualcosa." Guardai il cielo rosato non capendo a cosa si riferisse. Poi, sotto lo sguardo shoccato di tutti, sparì dissolvendosi come se fosse fatta di polvere.
"Quill?" Chiese Drax spaventato, portai una mano alla bocca per soffocare l'urlo di paura che rischiava di uscire quando anche lui si dissolse.
Guardai Quill sperando che almeno lui rimanesse lì. "Oh, mio Dio." E anche lui si dissolse.
Mi appiattii contro il petto di Peter cercando di capire cosa stesse succedendo. "Tony." Strange chiamò mio padre. "Non c'era alto modo." Suonavano come delle scuse buttate al vento, corrugai le sopracciglia guardandolo arrabbiata, d'altronde era colpa sua se Thanos aveva la gemma del tempo anche se in realtà l'avrei data anch'io per salvare la vita a mio padre quindi non potevo tenergli il broncio.
D'un tratto sentii il corpo di Peter tremare sotto il mio tocco. Deglutii a fatica. "Peter?" Chiesi.
Lui si tolse da me come se si sentisse scottato all'improvviso lasciandomi, sentii le lacrime pizzicarmi gli occhi. "Sig. Stark, non mi sento molto bene." Disse preoccupato con voce tremante e portai entrambe le mani alla bocca.
"Stai bene." Cercò di rassicurarlo papà, Peter cercò di aggrapparsi a lui ma vista la situazione fisica di Tony finì a terra.
Non so che mi succede. Non lo so... Non voglio morire. Non voglio morire, signore. La prego. La prego, non voglio morire. Non voglio morire." Iniziò a parlare velocemente, mi avvicinai a loro tremante e papà posò una mano sulla mia spalla.
"Peter." Iniziai a piangere e gli presi la mano. "Pensi... pensi sia troppo tardi per quel bacio?" Chiesi singhiozzando, lui sorrise leggermente e mi chinai su di lui avvicinando i nostri visi.
"Pensavo odiassi i baci d'addio." Mormorò con voce rotta e scossi la testa, alcune delle mie lacrime caddero sulla sua guancia.
"Non è d'addio." Lo corressi.
"Mi dispiace." Non ci pensai due volte e chiusi le distanze tra di noi, ma nel momento in cui riuscii a sentire il contatto con le sue labbra morbide, il tutto si dissolse e quando mi rialzai al posto di Peter c'era solo polvere.
"No!" Urlai scoppiai una volta per tutte, piansi tutte le lacrime che avevo in corpo, papà di fianco a me sospirò toccando la polvere a terra. "No, no, no. Non doveva andare così, non doveva..." mi stesi a terra. "Perché non ci stiamo dissolvendo?" Chiesi poi.
"Non lo so." Rispose papà Stark alzandosi lentamente.
"Non è giusto! Voglio sparire anch'io!" Urlai. "Hai capito Thanos? Voglio sparire anch'io!" Papà mi prese per il braccio bruscamente e mi mise in piedi per poi guardarmi con occhi di fuoco.
"Non osare dire una cosa del genere, va bene? Mai più." Mi abbracciò. "Ringrazio Dio che sei ancora qui, dobbiamo solo tornare a casa e una volta lì troveremo un modo per riportare gli altri." Mi rassicurò asciugandomi le lacrime.
"Lo prometti?" Chiesi osservando le ceneri di chi era sparito.
"Te lo prometto, farò tutto ciò che posso." Si appoggiò a me con un braccio sulle mie spalle. "Pensiamo, come possiamo tornare a casa?" Chiese poi guardandosi attorno.
"Quill." Risposi Nebula facendoci entrambi girare verso di lei. "Ha lasciato la sua nave qui, possiamo usare quella." Annuimmo entrambi e lasciai che Nebula aiutasse papà a camminare fino alla nave visto che io ero più gracile e stanca. Mi accertai che entrambi si fossero allontanati e mi chinai per raccogliere un cumulo di polvere nel punto in cui si trovava Peter, lo misi nella tasca della mia felpa e sospirai.
"Non era un bacio d'addio."
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