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DottorStrange (5): convalescenza

Stephen Strange x Reader

Nel scoprire le sue povere mani in quello stato, Stephen, andò nel panico e cercò (y/n)  e invece trovò sua madre e Désiré. Désiré in breve, era la ragazza con cui sua madre voleva si mettesse. -dov'è (y/n)?- chiese alla madre.
-chi?- chiese shoccata la donna. Lui la guardò con serietà. -ah! La tua collega... È rimasta per aspettarmi, poi l'ho mandata a casa-
Stephen conoscendo la madre la guardò con rabbia. Stava per urlarle in faccia, quando il suo sguardo tornò alla struttura esterna attaccata alle sue mani, con orrore.
-le-mie-mani- scandì. -cosa mi hanno fatto?- chiesi piano con le lacrime agli occhi.
-tesoro, hanno fatto tutto il possibile, ma i tuoi nervi erano troppo danneggiati- disse la donna all'uomo con gli occhi limpidi come il mare.
-non potevano fare di meglio-
Stephen strinse i denti con gli occhi lucidi.
-io avrei fatto di meglio-

4 YEARS LATER...
-Sam! Sam svegliati!- urli dal salotto della tua abitazione al centro di Manhattan. -Sam dai...- dici sbuffando.
E poi finalmente dalla sua stanza dai colori pastello, ti raggiunge una puffa di 3 anni e mezzo dai riccioli neri e gli occhi azzurri limpidi come il mare.
Ha una pelle diafana e al momento indossa un pigiama rosa confetto.
La prendi in braccio quando ti raggiunge.
-brava Samantha, finalmente ti sei alzata- lei sorride. Un sorriso che riconosceresti tra mille. Metà tuo e metà... Suo.
La porti in cucina e la fai sedere sul bancone. Prepari velocemente del latte e ci sbricioli dentro le "Gocciole" e del cacao, poi frulli il tutto e glielo versi nel biberon. Lei lo prende senza troppi problemi e mente lo beve, la porti in bagno. La aiuti a darsi una pulita, le cambi le mutandine-pannolino e le fai indossare un body. Le metti un salopette di jeans e una maglietta a righe rosa.
Le pettini con calma i riccioli lunghi neri, le arrivano a metà schiena.
-metti le calze Sam, così andiamo-
Lei con il suo biberon torna nella sua stanza con i piedini nudi. È una bambolina, un pò cocciuta ma adorabile. Guardandola ti si stringe il cuore, era la copia di suo padre, Stephen.
Non lo avevi più visto dopo l'incidente, avevi cambiato a casa, ospedale e non ti eri più messa molto in luce. Avevi scoperto di essere incinta la mattina stessa dell'incidente, avevi in programma di dirglielo dopo il turno... Ma non lo avevi mai fatto e lo rimpiangevi ogni giorno... E di non essere rimasta. Se l'avessi fatto, sapevi che Sam avrebbe avuto un padre. Lo ami ancora e lo sai benissimo, lo ami anche perché ami da morire la piccola Sammy.
La avevi chiamata "Samantha" in onore del gatto di lui; era il suo nome "preferito".
E mentre ci pensi ti corre i contro la tua scalpitante figlia con calzine rosa a righe gialle con il biberon in mano e il suo peluche "Lilly" a forma di golden retriever, tra le braccia.
La torni a sollevare, le prendi il biberon e le dai il ciuccio e le metti le scarpine da ginnastica.
Sempre stringendola a te, esci dalla stanza, prendi la borsa, poi esci dall'appartamento, scendi con l'ascensore e nell'atrio fai scendere Sam e la prendi per mano.
È energica e gioiosa, ma ti tiene stretta la mano. Ti fa sorridere la tua piccola.
Lei ha lo zainetto sulle spalle ma sembra voler correre. A piedi andate all'asilo della bambina.
La lasci con un abbraccio e un bacio sulla porta.
-fai la brava Sam, mamma ti viene a prendere alle 3 oggi- lei annuisce e ti getta le braccia al collo. -ti voglio bene amore- le dai un bacio e dopo averla vista entrare, vai verso l'ospedale.

Entri salutando le tue colleghe, vai a cambiarti, felice di metterti al lavoro. Indossi il tuo camice bianco sopra la divisa azzurra, metti le scarpe da ginnastica, stringi i tuoi capelli boccolosi in una crocchia ed esci. Lì ti prende un accidente.
Eccolo...
Pensi con le lacrime che ti pulsano dentro. È talmente bello che ti sembra un sogno. È lui, ed è lì.
Il tuo capo ti raggiunge e lui pure strabuzza gli occhi.
-dottoressa (y/s), lui è Stephen Strange, il suo nuovo collega-
Tu e Stephen vi fissate, incapaci di fare altro, dopo 4 anni...

Ehilà! Sono qui...

Non ha gli occhi azzurri ma questa è Sam...
Un kiss Heroes

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