Attese qualche minuto prima di andare avanti. Era stanco, anzi distrutto, dopodiché, andò avanti e aprì la porta.
Ad attenderlo, c'era lui, Russo.
Ma com'era possibile? Non era reale...
O forse tutto questo non era reale ed era ancora sotto l'effetto di qualche strana droga...
Quel figlio di puttana gli stava facendo perdere il senso della realtà.
"Tu non sei reale!" Urlò Rocco.
"Non puoi esserlo!" Ripeté con più convizione, era sicuro che quei giorni a Mont Saint Michel non erano stati reali, ma lui...
Che diavolo ci faceva?
"Commissa', finalmente..."
Stranamente, il volto di Russo scomparve, ora vedeva l'agente Carrozza, in qualche modo lo stavano drogando.
"Ti sono mancato?" Ora era diventato Gantenaro.
" Tu sei morto! Ti ho ucciso! Ti ho sparato un colpo in quella tua testa di cazzo e sei morto!
Mi hai sentito figlio di puttana l'ho ucciso tuo figlio! Questo non è reale...
Non mi stai fottendo il cervello con i tuoi giochi del cazzo!"
"Mi hai sentito stronzo?! Vaffanculo!"
A quel punto scomparve Gantenaro, e apparve sua  moglie
" Giovanni, vieni ja che sta pronto a tavola, ti amo..."
Sul volto del commissario apparvero delle lacrime, che si tramutarono in ira.
"Abbi il coraggio di venire qui figlio di puttana, invece di farmi vedere i morti, vieni qui e combatti da uomo!"
A quel punto, scomparì la moglie e apparve Esposito.
"Eccomi"
Rocco preso da un'ira che mai aveva provato prima, gli saltò addosso, caddero entrambi a terra, e il commissario cominciò a strozzarlo più forte che poteva.
Gli aveva portato via la famiglia, gli aveva portato via il lavoro, lo aveva drogato e fatto vivere in una realtà virtuale per giorni. Ora, stava per morire.
Un pensiero però, prese possesso nella mente del commissario: quel dannatissimo bastardo aveva tentato in tutti i modi di cambiarlo, di farlo diventare un assassino, e se quello che stava strozzando non era lui ma solo un innocente?
Rocco si fermò. Cominciò di nuovo a vedere tutti quei volti...
Sua moglie, il figlio di Esposito, il bastardo, Russo...
Chiuse gli occhi, si calmò. Li riaprì, era un ragazzo, aveva pressoché 15 anni. Esposito stava per riuscire nel suo intento di farlo diventare un assassino.
" Scusami ragazzo, mi hanno drogato, non volevo..."
"Stammi lontano! Stammi lontano, vattene via! "
"Volevo solo..."
"Via ho detto! Stavi per uccidermi pazzoide! "
Il commissario andò avanti, aprì un altra porta.
Questa era un po' diversa però, in questa c'era Esposito.
Era seduto davanti a lui.
"Bravo il nostro commissario, hai superato tutte le prove"
"Uccidere quattro persone senza un motivo ti sembra una prova?"
"Davvero? Quattro persone? Guarda bene quello che è successo..."
Accese il televisore e Rocco vide la scena, un uomo entrava con un telefono e un amplificatore, pigiava lo schermo del telefono e si sentiva il rumore di uno sparo, poi lo faceva ancora, e ancora, per quattro volte.
"Quelli che tu hai visto, erano attori, molto bravi tra l'altro, li ho fatti preparare per questa scena da anni"
"Perché dovevo rimanere abbastanza tempo nel corridoio che mi avrebbe portato al ragazzo, è nel corridoio che mi hai somministrato la droga"
"Bingo!"
" Ma perché?"
"Voglio reclutarti Rocco"