XXVI
Draco era chiuso a Grimmauld Palace da... decisamente troppo tempo e di quel passo sarebbe uscito tra un miliardo di anni. Certo, se lo aspettava, era passato dalle grinfie di Voldemord alla base segreta dell'Ordine da un momento all'altro e, nonostante l'avessero interrogato sotto Veritaserum almeno una decina di volte e l'avessero tenuto sotto osservazione per giorni e giorni, nessuno si fidava di lui.
Ma d'altronde, dopo anni a elogiare i Serpeverde e il Signore Oscuro come potevano credere fosse contro alle metodiche terrificanti usate da Voldemord o alle sue insane idee?
Non fraintendete, lui inizialmente era contro tutto ciò che avesse a che fare con babbani, mezzosangue e Grifondoro, poi aveva rischiato la pelle diverse volte e aveva visto gente morire difronte ai suoi occhi in modi che gli facevano contorcere lo stomaco solo al pensiero e allora aveva iniziato a mettere in discussione le sue idee.
Certo, odiava ancora il chiasso che facevano i Grifondoro in ogni occasione e mai avrebbe imparato il nome di quegli strani elettrodomestici che i babbani tengono in casa, ma ormai aveva superato l'odio verso di loro. Tranne che verso Potter. Lui lo odiava ancora.
Forse.
No. Decisamente no. Oltre ogni sua più assurda previsione la compagnia forzata con Potter era stata interessante e a tratti persino piacevole, condividevano la camera, in modo tale che Draco fosse sempre sotto controllo, ma si era instaurata una sorta di amicizia che faceva comodo a entrambi ed evitava continue urla e litigi.
Okay no mentiamo, Draco era dannatamente e totalmente attratto da Potter, ma non 'che bel ragazzo' o ' che amico simpatico che mi son fatto qui dentro', Draco fantasticava sulle labbra rosse e carnose di Potter -sempre screpolate perchè le mordeva quando era pensieroso- sui suoi addominali scolpiti, che ammirava ogni mattina al risveglio, sulle gambe snelle e i suoi occhi, di quel verde che ha il mare in tempesta.
Poteva in realtà dirsi abbastanza fortunato, perché Potter sembrava pensarla allo stesso modo su di lui e una sera durante un soliloquio infinito del suo coinquilino Draco, per verificare la sua ipotesi, si era avvicinato al viso di Harry e lo aveva baciato.
Sarà stata colpa del sonno o della frustrazione che Harry provava in quel momento ma aveva ricambiato al bacio, eccome se lo aveva fatto.
Da quel giorno aveva deliberatamente ignorato il biondo se non per semplici avvisi o ovvie constatazioni durante la giornata mentre Draco non faceva che rivivere quel momento nella mente ancora e ancora, e la cosa era decisamente frustante, soprattutto per un Serpeverde che aveva sempre tutto sotto controllo.
Quella sera erano entrambi a letto, immersi nel silenzio, rotto solo dai loro respiri, erano giorni che non uscivano di casa e non facevano cose normali, da adolescenti.
" Quando sarà il momento gliela farò pagare questa reclusione a quel sadico" Pensò Draco tra sé e sé rigirandosi nel letto senza prendere sonno.
"Non riesci a dormire?" Chiese d'un tratto Harry accanto a lui.
"No...non volevo disturbarti...scusa"
"Non importa, non dormivo comunque" rispose il riccio.
"Come procedono le ricerche?"
"Vorrei dire bene, ma mi sembra di essere sempre al punto di partenza" disse abbassando la voce.
"Ce la farai Potter, ce l'hai sempre fatta"
"Stavolta è diverso, non ci sono solo io, non è la mia vita in pericolo, ma la fuori Daco, la fuori ci sono migliaia di persone in pericolo che non possono difendersi, non sanno nemmeno che tutto questo sta accadendo. Non ci possiamo permettere mosse false, non sono nemmeno sicuro di essere pronto ad una cosa del genere. "
Così non va dannazione.
"Potter stammi a sentire, non mi interessano le tue lagne, è una guerra e come tutte le guerre ci sono delle vite che vanno sacrificate, ma dannazione Potter non puoi farti spaventare, devi, DEVI dargli una lezione una volta per tutte. Non è più un gioco, se mai lo è stato, ora dobbiamo scendere sul quel campo e dimostrare che non siamo poveri illusi con un sogno e tante speranze in tasca. Potter cazzo, dimostra di che stoffa sei fatto!"
Draco concluse il suo discorso con un sospiro per poi rigettarsi di schiena sul cuscino mentre nella stanza calava nuovamente silenzio.
"Perché te ne sei andato dal Manor?" Chiese Harry dopo qualche minuto.
"Perché non ero più d'accordo con le loro idee, mi sembra di averlo detto già abbastanza" rispose il biondo un po' alterato.
"Intendo dire, come l'hai deciso? Perché non sei rimasto nella tua bolla sicura dalla parte di Voldemord?" chiese nuovamente il riccio.
"Perché nessuno è al sicuro" seguì un momento carico di tensione prima che Draco sussurrasse "E perché non era il mio posto"
"Quando l'hai capito?" Insistette Harry
"Beh ecco, questa è una cosa abbastanza personale" cercò di sviare.
"Avanti Draco, voglio solo conoscerti, per quanto mi costi ammetterlo con te mi trovo meglio del previsto"
"Buon metodo di persuasione Potter, ma devo darti ragione, probabilmente se non avessi rifiutato la mia mano anni fa a questo punto saremmo ottimi amici" scherzò Malfoy.
"Se avessi accettato la tua mano anni fa, a questo punto avresti trovato un modo per uccidermi e sarei morto da troppo tempo perché tu ti ricordassi di me."
"Touché" ribatté Draco prima di scoppiare a ridere subito seguito dal compagno.
"Quindi" chiese Potter alzandosi dal letto e dirigendosi verso quello di fronte "Mi racconti di te?".
"Primo, cosa ci fai sul mio letto? secondo, Cosa vuoi sapere?"
"Non mi andava di star da solo" rise della sua assurda scusa prima di continuare "Non lo so, quello che ti passa per la testa".
Seguì un denso silenzio nel quale Draco si mise seduto accanto al riccio con la schiena contro il muro e le ginocchia strette al petto.
"A volte mi mancano" iniziò con voce sottile "I miei genitori e gli amici intendo, beh lo so, non siamo come voi Grifondoro che gridano al mondo quanto ci vogliamo bene e quanto ci manchiamo, però sono comunque i miei amici e compagni di casa e anche se ora alcuni di loro mi farebbero volentieri fuori ho passato così tanto tempo con loro. Non sento la mia famiglia da mesi e non ho idea di come stia mia madre, di come se la passi senza di me, se gli manco e ogni tanto anche lei pensa a come sto" concluse con voce rotta.
Prese un profondo respiro prima di aggiungere "Lasciare lei è stata la parte peggiore, mi farei di nuovo tutto quelle notti al freddo e al buio pur di riabbracciarla."
Harry lo guardò per un momento pensando al giovane che si era presentato insieme a Piton in una gelata notte invernale, non aveva nulla che ricordasse il ragazzo altezzoso e superbo che conosceva lui. Era stato così preso dalla guerra che non si era mai soffermato a pensare a come potesse sentirsi Draco.
Così fece l'unica cosa che gli sembrava giusta fare, lo prese tra le braccia e lasciò che sfogasse la sua tristezza con il viso nell'incavo del suo collo e le mani aggrappate al tessuto della sua maglietta
Passarono comunque solo pochi minuti prima che il biondo si staccasse in imbarazzo dal compagno e asciugandosi il viso con la manica del pigiama sussurrasse "Grazie"
"Draco" iniziò Potter "io volevo parlarti di...beh...di..."
"Cosa Harry, di cosa?" lo incitò il biondino.
"Di umh del bacio" disse infine "Ecco io, ci ho pensato a lungo"
"Lascia stare, non era nulla" Lo interruppe Draco.
"Beh, per me era qualcosa, a me è piaciuto" insistette invece il riccio con convinzione "Non voglio dire che mi piaci Draco, ma per quanto la mia mente sia contraria mi attrai, e siamo solo stupidi diciassettenni, non voglio marcire in questa casa."
Non ci fu bisogno di risposte, semplicemente Draco lo afferrò per la magli per tirarselo contro e far combaciare le loro labbra ancora una vola.
[...]
Cerchio autrice! (@Jj_loves_Drarry <3)
Ciao a tuuuutti, come va? :)
Eccomi dopo questi esami scritti di maturità con un nuovo capitolo che spero possiate apprezzare!
Come forse avete capito la storia non è finita, ma siccome è più lunga delle altre (E al momento ho davvero sonno :')) pubblicherò il seguito (1-2 capitoli) il prima possibile.
Nel frattempo fatemi sapere cosa ne pensate, a presto! :*
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