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XVIII


Spazietto pre-storia. 

Ciao a tutti! Come state?

Premetto, e mi scuso se la cosa non dovesse piacervi, che questa storia è completamente diversa da tutte le altre fatte fino ad ora, non ci saranno accenni di magia o di mondo magico, l'ho scritta in un momento di noia e spero possiate comunque apprezzarla. 

Fatemi sapere, grazie e a presto :*



h. 22.47.38

Mi alzo cautamente dal letto, facendo attenzione a non premere troppo sul fianco destro ancora dolorante, raggiungo velocemente lo stereo sulla scrivania e accendo l'ipod sulla riproduzione casuale.

La finestra semi aperta lascia entrare la tiepida brezza estiva che mi scompiglia i capelli corvini, noto il mio riflesso sul vetro e mi volto velocemente per tornare sui miei passi.

h. 22.47.51

Torno a coricarmi sul letto con una smorfia mentre dalle casse si diffonde una musica lenta e malinconica.

Chiudo gli occhi beandomi della frescura della mia camera e del silenzio in cui è immersa.

h. 22.48.06

«Ricordo quegli occhi pieni di vita e il tuo sorriso ferito dai pugni in faccia»

Potrei riconoscerli ovunque questi versi, è una delle canzoni che preferisco, forse perché mi ci immedesimo, sono dentro nel testo e ne faccio parte.

Quando l'ascolto non sono più io, o forse, divento tutto ciò che sono davvero dimenticandomi quello che la gente vuole che sia.

I giovani come me hanno le ali tagliate in questo mondo, studiano per anni e poi non sono liberi di scegliere il futuro che amano, e allora sono costretti a nascondere i propri sogni nel fondo di un cassetto, coprendoli bene di calzini e biancheria per evitare che qualcuno gli porti via anche quelli.

h. 22.48.41

«E la fatica che hai dovuto fare da un libro di odio ad insegnarmi l'amore»

La mano mi scivola inconsciamente verso il livido sul fianco, percorro con le dita l'ovale violaceo e gonfio sentendo ancora vividamente il momento dell'impatto con la suola della scarpa.

Non ho potuto urlare, neanche se faceva un male tremendo, perché gli uomini che urlano sono deboli.

Non ho potuto nemmeno piangere, perché gli uomini che piangono sono infantili.

E io non sono debole, e nemmeno infantile.

I giovani di oggi non solo non possono scegliersi il futuro, non possono più scegliere liberamente neanche chi amare. Non vi sembra un po' ingiusto?

h. 22.49.16

«Ma la magia era finita, non restava che prendere a morsi la vita.»

Forse è la vita che se la prendeva con me, forse è solo uno stupido scherzo del destino, o un brutto sogno.

A volte penso che se mi do un pizzicotto abbastanza forte da svegliarmi tutto questo finirà e potrò tornare ad essere il ragazzo impacciato e gentile che sono sempre stato.

C'è solo un momento in cui tutto sembra perfetto: quando c'è lui.

Se lui è con me ogni cosa perde significato e anche le sofferenze si annullano e sembra valgano la pena di essere vissute per una cosa così bella.

Come puoi tu, uomo o donna, dire che tutto questo è sbagliato?

h. 22.50.35

«Che cosa ti aspettavi da grande, non è tardi per ricominciare

E scegli una strada diversa e ricorda che l'amore non è violenza. »

E come potrebbe?

L'amore è forza, è coraggio, è unione, è superare i limiti.

Dio dovrebbe donare ad ogni ragazzo un paio di ali e digli "queste sono per te, sei libero di andare dove vuoi, usale bene, e si felice."

O forse basterebbe dimenticarsi come si fa a giudicare e a puntare le dita contro gli altri per pensare di più a se stessi e occuparsi di ciò che si ama davvero.

Nelle orecchie mi rimbombano ancora gli insulti di quei ragazzi: "Finocchio!" "Checca!" "Gaay!"

Li avevo sentiti tante volte, li avevo ignorati abbassando il capo e tirando dritto per la mia strada.

Ma questa volta non si sono accontentati: ho sentito due mani forti che mi sollevavano dal terreno e mi scagliavano a terra, mi tiravano i capelli, mi prendevano a calci.

Poi se ne sono andati, senza che nessuno li vedesse, un ragazzetto si è voltato indietro a guardarmi e nei suoi occhi ho scorto dolore e pena.

"Sei libero di prendere le tue decisioni" avrei voluto gridargli, ma non sembravo molto convincente, senza la forza nemmeno di mettermi a sedere.

h. 22.52.02

«Perché è vietato morire, vietato morire». 

E ti prometto, amore, che vivrò. Non per te, ma con te. Per condividere insieme tutte le cose belle che il mondo ci offre, e amarci, fino alla fine dei nostri giorni.




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