VII.
È passato circa un secolo dall'ultima volta che ho pubblicato qualcosa, vi chiedo infinitamente scusa ma sono successe tante cose e non ho avuto molto tempo per pensare a nuove storie sulla nostra coppietta. Spero possiate perdonarmi, ho nuove storie pronte. Grazie e buona lettura!
Quando Draco aprì gli occhi quella mattina sentì un odore acre riempirgli le narici e una fitta di dolore percorrergli la gamba destra. Per un momento gli parve di trovarsi al Manor quando era sede di Voldemort e dei mangiamorte e le pozioni più pericolose e complesse ribollivano nei calderoni per giorni. Poi una mano gentile gli si posò sulla spalla e una voce dolce e sconosciuta sussurrò accanto al suo volto "Come si sente signor Malfoy?" Voltò il viso per quanto il morbido cuscino gli permetteva e osservò la giovane donna vestita di un camice bianco.
"Cosa mi è successo?" rispose con voce debole.
"É stato attaccato, ha una profonda ferita alla gamba, ha perso molto sangue. É stato portato qui in piena notte...le ha salvato la vita" disse indicando una figura alle sue spalle. "Si riposi e beva questo" aggiunse posando un bicchiere di liquido verdognolo sul comodino e voltandosi per andarsene.
Draco fissò il giovane seduto sulla poltrona alla sua destra: dormiva con le gambe ripiegate al petto, i capelli scuri arruffati e le braccia strette attorno alle ginocchia. Aveva riconosciuto subito il suo profumo, e la cicatrice che gli rigava la fronte non aveva lasciato dubbi: Harry Potter gli aveva salvato la vita, di nuovo.
La guerra era finita da due anni e non si vedevano da allora, se non di sfuggita al ministero, tra una missione suicida di Harry e l'altra. Il volto era quello di un uomo maturo e l'addestramento da Auror aveva reso forte e robusto il suo corpo.
Si portò il bicchiere alle labbra e ne bevve un sorso; pozione rimpolpasangue, ne era certo. Se tutto andava per il verso giusto in un paio di giorni era fuori di li.
Harry si mosse sulla poltrona e sollevò il capo, quando incrociò lo sguardo di Draco arrossì lievemente e si alzò per avvicinarsi al suo letto.
"Come ti senti?" chiese spostandogli una ciocca bionda che era caduta sulla fonte pallida.
Draco tremò lievemente sotto al tocco leggero del compagno ma non si ritrasse "Meglio, grazie" disse e Harry giurò di aver intravisto un sorriso.
"Hai visto il tuo aggressore?" chiese ancora Harry
"No, ma non ha importanza, sono i soliti convinti che sia sostenitore delle arti oscure e mangiamorte ancora in libertà" rispose voltando lo sguardo verso la parete bianca. "Non sono mai arrivati a questo, ma mi tormentano da quando la guerra è finita" continuò in tono neutro.
Harry lo osservò attentamente per qualche secondo: il volto pallido, i lisci capelli biondi che ricadevano morbidi sulla fronte alta, le spalle magre che spuntavano dalle coperte in cui era avvolto. Qualcosa in Draco era cambiato,lo vide nei suoi occhi di ghiaccio che non avevano più la luce di un tempo, lo sentì nella sua voce che aveva perso il tono di sfida per lasciar posto ad una fragilità che persino Harry poteva notare.
poi prese il mento niveo del compagno tra le dita e in tono che non lasciava repliche aggiunse : "Porremo fine a questa storia, te lo prometto". Draco dal canto suo sentì il volto andargli a fuoco, avevano da tempo superato le loro dispute infantili e più di una volta Draco fu ansioso di vedere il compagno tornare sano e salvo dalle pericolose missioni ma tra loro non vi erano più stati contatti fisici di nessun tipo e si trovò spiazzato dalle mani calde e forti di Harry.
"Sei stato qui tutta la notte?"
"Si, non volevo lasciarti solo"
"Non era necessario"
"Non volevo andarmene e lasciarti qui"
"Grazie". E questa volta Draco aveva sorriso davvero.
Continua?
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