"...sì..." - AruAni - AU
Non ho mai capito le persone. Specialmente quelle che mi stanno intorno e che hanno a che fare con me. Semplicemente perchè tutte quelle che ho conosciuto fino ad ora mi hanno sempre mentito. All'inizio erano i grandi amiconi, quelli che ti fanno sentire importante, poi si stancano di te, iniziano a cambiare comportamento quando sei con loro, poi ti dicono "ciao, scusa ma mi hai stancato. Meglio chiuderla qua" e se ne vanno. Sia amici che fidanzati. Tutte le persone che per me sono state importanti mi hanno abbandonata. Quando ho conosciuto Armin, tuttavia, pensavo che fosse diverso da tutti gli altri. Io lo amo davvero, a differenza degli altri fidanzati che ho avuto, che sono riuscita abbastanza facilmente a dimenticare, e speravo che anche lui mi amasse davvero. Io speravo che lui fosse diverso, ma evidentemente mi sbagliavo. Infatti è da un po' di tempo che inizia a comportarsi in modo strano. È sempre nervoso e piú distaccato quando è con me, parla e sorride di meno rispetto a come era solito fare. Per la prima volta, ho paura che mi possa abbandonare come tutti gli altri. Ormai ci avevo fatto l'abitudine, se mi dicevano "abbiamo chiuso" non ci davo più molto peso. Tuttavia, con Armin è diverso. Io non potrei mai dimenticarlo, non riuscirei mai a dimenticarlo. Lui è tutto per me, se perdessi lui perderei la mia vita. Tuttavia, so che non potrò farci nulla. Se lui mi abbandonerà, io non potrò farci nulla.
Sento il mio cellulare vibrare. Armin mi ha appena inviato un messaggio. Sblocco il telefono e guardo il messaggio; dice: -ciao Annie, vorrei parlarti e portarti in un posto questa sera. Passerò da te alle 8, ok?-
Ecco, lo sapevo. Vuole parlarmi e so già cosa vuole dirmi.
Mentre cerco di convincermi che non vorrà davvero dirmi ciò che penso gli rispondo.
-ok, devo vestirmi elegante? Non vorrei fare figuracce...-
Cerco di fare la disinvolta così che non sospetti del mio attuale nervosismo e preoccupazione.
Mi risponde poco dopo.
-sì, un vestito andrà bene. A dopo.-
Non mi aveva mai mandato dei messaggi così freddi, seri. Di solito è dolce e solare, divertente e premuroso. Perchè adesso è cambiato così tanto? Perchè mi vuole abbandonare? Cosa ho fatto di sbagliato? Per distrarmi faccio un giro per la città. Due ore dopo sono di nuovo a casa. Sono le 6, tra due ore sarà il momento. Il momento che ho sperato non arrivasse mai, ma che è arrivato prima del previsto.
Apro l'armadio e scelgo un vestito da mettermi; prendo un vestito blu e delle scarpe dello stesso colore.
Un'ora al momento.
Mi trucco e sistemo i capelli.
Mezz'ora al momento.
Prendo la borsa, la riempio con cose essenziali tra cui i fazzoletti.
Dieci minuti al momento.
Cerco in tutti i modi di tranquillizzarmi.
Sono le 8 in punto.
Le lancette dell'orologio mi fanno morire dentro facendo "tic" ogni secondo.
Tic.
Tic.
Tic.
Tic.
Il citofono suona.
Le 8.01.
È il momento.
Scendo le scale cercando di sembrare più tranquilla possibile.
Lui mi fa un sorriso nervoso e mi saluta con la mano.
<<ciao Annie...>>
Mi da un bacio sulla guancia, mi prende la mano e mi fa sedere in macchina. Il viaggio lo passiamo in un silenzio spaventoso. La tensione si può tagliare col coltello.
Parcheggia dopo una mezz'ora e mi fa scendere dall'auto. Siamo in un bel ristorante su una collinetta. Molto di lusso, con un'enorme scalinata di marmo all'entrata, lampioni sfarzosi che illuminano il giardino pieno di fiori e una terrazza sul promontorio che da su una valle con un fiume. Probabilmente mi ha portata qui per alleggerire la brutta notizia sapendo che mi avrebbe fatto molto male. Chissà cosa dirà... "Annie, scusa ma mi hai davvero stancato. Ora mi piace un'altra ed è molto piú interessante e carina di te"... oppure cosa? "Scusa ma non ti ho mai amato, ti ho solo illuso solo che ora non ho più voglia di fingere"? Beh, se anche fosse, almeno ha finto molto bene.
Mi prende per mano e mi accompagna su per la scalinata. Poi entriamo ed un cameriere ci porta al nostro tavolo; si trova sulla terrazza, proprio davanti alla ringhiera. Un posto bellissimo; peccato che la futura brutta notizia lo rovinerà.
Ordiniamo e poi iniziamo a parlare di cose a caso. Entrambi abbiamo l'ansia che ci si legge in faccia e la tensione tra noi è tantissima.
Finita la cena, passata per lo piú in silenzio, facciamo una passeggiata nel giardino. Ci sediamo su una panchinetta sotto un gazebo, circondati da rose rosse in fiore. La tensione aumenta; è adesso, lo sento.
<<senti Annie... dovrei parlarti...>>
Io non reggo. Non posso sentirgli pronunciare quelle parole. Piuttosto lo faccio io. Quindi mi alzo e inizio.
<< vuoi abbandonarmi anche tu, eh? Vuoi fare come tutti gli altri?! Ti ho stancato, vero?! Io ti amo Armin, e non smetterò di farlo, nemmeno dopo che mi avrai detto quelle fottutissime parole!! Ma se proprio devi dirle, ti prego... vacci piano...>> ed inizio a piangere lievemente. Lui mi fissa e sta in silenzio. Perchè non parla? Perchè non dice nulla?
Stando in silenzio lui si alza e si avvicina a me, per poi baciarmi. Ma, non vuole lasciarmi?
<<Annie, io non ti lascerei mai... anch'io ti amo... è per questo che ti volevo parlare...>> detto questo si inginocchia e tira fuori dalla tasca della giacca una scatolina. Non ci credo. <<Annie, tu sei la mia vita. Io non voglio lasciarti, io voglio stare con te per sempre. Annie, vuoi rendermi l'uomo più felice del mondo e sposarmi?>> apre la scatolina e ne vedo il contenuto. Un'anello d'oro con un cristallo di acquamarina incastonato. Azzurro come i miei ed i suoi occhi. Mi metto a piangere e lo abbraccio con tutta la forza che ho in corpo. Non riesco a dire nulla se non <<sì>>.
Hey!! Mi è venuto il diabete a scrivere questa cosa, spero vi piaccia!
Domani sono previste una LeviHan ed una YumiKuri che vi ho promesso tanto tempo fa...
Detto questo alla prissima one-shot people!!
-Idk
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