CAPITOLO 15: Speranza
Sto per raggiungere Mikasa, lei mi vede e inizialmente si mette sulla difensiva, le spiego quel che è successo e poi le chiedo "Mikasa, dov'è Aya?" il suo sguardo si rattrista di colpo e rimane in silenzio, cado sulle mie ginocchia "No... Non può essere vero, lei... non può..." Mikasa, mi tira su e dice "Non è morta! ma non manca tanto affinché succeda..." chiedo subito spiegazioni "Cosa le è successo?" comincia a raccontarmi "Aya sospettava che Annie stesse tramando qualcosa, me lo disse, ma non ci credetti più di tanto, alla fine i dubbi su Annie furono fondati, e si ritrovo da sola a combatterla... Incredibilmente è riuscita a sopravvivere ma ormai è da quasi un mese in coma...".
"Se fossi rimasto qui, forse le cose sarebbero andate diversamente" non riesco fare a meno di pensare che è colpa mia, Mikasa mi risveglia dai miei pensieri dicendo "Andiamo all'ospedale... Vorrai vederla immagino..." mi avvio insieme a lei... Eccola, è lì sembra stia semplicemente dormendo, magari fosse così, le accarezzo i capelli e con una lacrima che scende chiedo a Mikasa "Puoi lasciarmi da solo con lei per un po'?" lei si alza mi mette una mano sulla spalla e dice "Si forte... come lo è stata lei" per poi uscire dalla stanza.
Appena sento la porta chiudersi inizio a piangere, non posso perdere anche Aya... Farei di tutto pur di salvarla, entra il dottore che dopo avermi consolato mi spiega la situazione di Aya "Ha un frammento di una specie di corazza molto in profondità, vicino al cuore, non possiamo toglierlo, possiamo solo sperare nel miracolo".
"Quindi non posso più fare niente? Devo rassegnarmi?" "Non necessariamente..." mi volto, è il soldato che ha ucciso Arata, gli chiedo "Cosa ci fai qui?! Perché non sei in cella?!" lui chiudendo la porta a chiave, mi dice "Ascoltami, e non urlare...", si avvicina ad Aya e io gli faccio trovare il mio coltello puntato al suo collo, lo minaccio "Chi può dire che non mi abbia aggredito prima tu?" torna sui suoi passi e chiede "Non vuoi sapere come salvarla?" lo guardo dritto negli occhi e rispondo "Non scherzare, so già che morirà, non andrò a cercare qualcosa al di fuori delle mura, solo perché tu adesso mi dirai che c'è una pianta magica in grado di curarla" leggermente divertito mi dice "Non so se esista una pianta magica ma con il potere che ti sei rifiutato di assumere sarebbe un gioco da ragazzi curare la tua amica".
Sono pietrificato, chiedo "Q-Questo come lo sai questo?", mi guarda stranito e dice "Se hai guardato i disegni nella grotta dovresti saperlo" ribatto "Mancava una parte" stupito mi dice "Ahn... Beh te lo spiego io" comincia a spiegare "Io sono un rivale della tua stirpe, devo assicurarmi che rimanga senza erede, quindi ti offro questa opportunità..." non troppo sicuro chiedo "Che opportunità vuoi offrirmi?" con un sorrisetto mi risponde "Io ti aiuto nel assumere e padroneggiare quel potere, salvi la tua amica da morte certa, ma in cambio... Dovrai morire, ci stai?" e mi tende la mano.
Guardo Aya, non posso lasciarla così, mi abbasso e accarezzandole il viso le sussurro "Perdonami..." e stringo la mano di quell'uomo dicendo "Accetto!" lui "Perfetto! Cominciamo subito..." tiro fuori la bottiglietta con dentro il sangue e mi chiede "Che stai facendo?" rispondo "Devo bere il sangue per avere questo potere, no?" mettendosi una mano tra i capelli mi dice "Io ti insegnerò il potere della mia stirpe mica della tua" non capisco e chiedo "Ma prima non mi hai detto che con il potere della mia stirpe sarebbe stato un gioco da ragazzi?" lui "Sì, ma io non posso insegnarti come si usa, so solo cosa fa" incuriosito gli chiedo "Potresti dirmelo?" sospirando me lo illustra brevemente "Quello è il potere di chi ha costruito le mura, non so i dettagli, quando il potere è attivo puoi vedere un mondo nuovo, il Creatio Mundi, in questo luogo vedi l'essenza di... Tutto in ogni suo minimo particolare e puoi sfruttare questo per creare ogni cosa tu voglia" sono meravigliato, è un potere stupendo, peccato che una tale meraviglia comporti una "maledizione".
"Comunque... Il potere della mia stirpe si chiama Praesidio, è molto simile al tuo potere ma possiamo vedere l'essenza solo di quello che tocchiamo e infine spostare, modificare o anche distruggere quello che vogliamo" penso a quel che ha appena detto, il suo potere è come se fosse il contrario del mio...
Sono perso nei miei pensieri, mi arriva un pugno nello stomaco, mi tengo in piedi a fatica me lo ha sferrato lui, ma come è possibile? Quel giorno gli ho tagliato le mani, osservo il suo braccio e dal polso partono delle linee dorate che formano i contorni di una vera e propria mano, sono incantato, da quelle delimitazioni esce un luce fievole che mi "rapisce", ritorno alla realtà "Ma vuoi salvarla la tua amica? o vuoi che ti ammazzi adesso e la facciamo finita subito?" ha ragione, non c'è tempo da perdere, Aya sta morendo...
Passiamo il pomeriggio intero in quella stanza e imparo a padroneggiare questo potere.
La sera è arrivata, lui mi dice "Non mi aspettavo niente di meno, in fondo per un diretto discendente come te non è strano che riesca a usare questo potere in un modo già così avanzato" mi indica Aya e dice "Salvala, puoi farlo", prendo un respiro e mi avvicino a lei, sussurro "Non morirai, te lo giuro...".
Poso la mia mano sulla sua fronte e comincio... Devo salvarla!
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