CAPITOLO 11: Aiuti inaspettati
Sono sopra un albero, ormai è notte, sto osservando le mura e penso ad Aya, starà bene? Ho paura... paura che gli succeda qualcosa, chi mi dice che quel bastardo non proverà a sparare anche a lei, "Ehi, Tanaka..." è il gigante che mi chiama "Sì, cosa c'è?" rispondo, "Di chi è questo corpo?" amareggiato dico "Lui è mio fratello Arata, o meglio... lo era" "Cosa gli è successo?" stringendo i pugni e cercando di non farmi prendere dalla rabbia gli racconto "Un umano gli ha sparato" in modo triste lui risponde "Mi dispiace..." rivolgendo lo sguardo verso il cielo stellato gli dico "Ormai è successo, non posso fare più niente se non vendicare la sua morte".
Scendo e tolgo il telo che avevo messo sul corpo di Arata, guardo il suo volto innocente, sembra che stia dormendo, almeno adesso non si trova più in questo mondo infernale... prendo le lame e in qualche modo scavo una buca, poso delicatamente il corpo di mio fratello al suo interno, lo avvolgo con un telo e lo sotterro, sopra la tomba poso il suo equipaggiamento e mettendomi in ginocchio pronuncio "Arata... Non sono stato in grado di salvarti, ma ti prometto che andrò da Aya e la salverò".
---UN MESE DOPO---
Passa un mese, il gigante mi rivela che si chiama Jinlen, insieme a lui elaboro un piano per rientrare nelle mura, lui dovrà attirare l'attenzione dei gendarmi, che stanno sopra le mura, conoscendo quei codardi, staranno lì fermi a guardarlo, mentre loro saranno distratti io userò il movimento tridimensionale per andare sulle mura rubare una divisa del corpo di Gendarmeria e scendere le mura nel modo più naturale possibile per non far insospettire nessun cittadino, fila tutto liscio, ora sono in città.
Aya, in teoria, è all'interno del Wall Rose, per entrare basterà camminare con sicurezza e mostrare la divisa, mentre cammino vedo Eren insieme a Mikasa, non posso farmi vedere da loro, svolto in una via per allungare il mio percorso, sperando che quando sarò tornato loro due non ci siano più, dannazione di qui ci sono Sasha e Connie, mi fermo e mi metto sull'angolo della strada facendo finta di compilare dei moduli, scribacchiando sul mio taccuino, sta arrivando un carro, mi precipito a fermarlo e dico al proprietario "ALT! Mi spiace signore, controllo della merce" il cittadino mi dice "Si si, ma certo è qui dietro" mi porta sul retro del carro e me la fa vedere.
"Ok tutto apposto, può proseguire" il cittadino mi ringrazia e torna davanti per far muovere il carro, senza che se ne accorgesse mi nascondo tra la sua merce e grazie a questo riesco ad arrivare dentro il Wall Rose, senza farmi notare scendo dal carro, ok adesso devo trovare dove alloggia Aya, vedo un gendarme ubriaco per la strada, perfetto! Anche se sapesse di me, non mi riconoscerebbe visto come è preso, vado da lui e gli chiedo "Sai per caso dove alloggia la cadetta Aya Inoue?" mi guarda e risponde storpiando tutte le parole e singhiozzando "Uh? Ayyya Inoooeeeuuu, no l su, *Gulp* devi ancare da Acerman *Gulp* lei lu sa"
Ok, non è molto ma è già qualcosa, come faccio però, non posso farmi vedere da Mikasa, cosa posso fare? qualcuno mi tappa la bocca, mi copre gli occhi e mi trascina in un vicolo, poco dopo sono di nuovo libero e una spada mi tocca la gola, la persona che mi ha rapito mi dice "Perché sei tornato?" chiedo "Chi lo vuole sapere?" costui si sposta sotto la luce del sole... Reiner, maledizione! Il più leale dei soldati doveva trovarmi, lui ribadisce "Quindi? Perché sei qui?" rispondo "Prima di andarmene per sempre, dovevo vedere Aya ancora una volta".
Lui mi guarda e dice "Ah... La puoi trovare nella sua stanza all'appartamento qui vicino, quello in fondo alla strada, la stanza è la numero 89" rimango sorpreso e chiedo "Perché mi stai aiutando?" lui si volta e mentre se ne va mi dice "Ho i miei motivi, non dirò a nessuno che ti ho visto, puoi stare tranquillo" e uscendo dal vicolo in cui mi ha portato, scompare dalla mia vista.
L'ho scampata, mi muovo a raggiungere l'appartamento, entro, comincio a cercare la stanza di Aya, 86... 87... 88... eccola 89, tremo, sto per rivederla, sono agitato, mi faccio forza e busso, nessuna risposta, non è qui... *Tum* *Tum* dei passi! Qualcuno sta salendo le scale, mi nascondo dietro un piccolo mobile, è Mikasa insieme ad Aya, Mikasa "Torni giù?" Aya "Si devo aiutare Armin con delle faccende" Mikasa "Ok, la chiave te la porti dietro o la lasci qui?" Aya "La nascondo nel solito posto..." si sta avvicinando al mobile dove sono nascosto, è finita! Mi vede sicuramente! "Ok, fatto" non mi ha visto! Fiuuuuuuu! "Ci vediamo dopo, Mikasa" Mikasa "A dopo Aya".
Se ne sono andate, ok adesso prendo la chiave ed entro nella sua stanza, ma dov'è? Sono sicuro che l'abbia appoggiata qui, ma non c'è, la cerco per cinque minuti finché ecco che la trovo l'aveva nascosta sotto una sporgenza del mobile, apro la porta ed entro nella sua stanza.
Tutto è perfettamente in ordine, non c'è una cosa fuori posto, è piccola stanza dove in fondo c'è una scrivania con un libro aperto, lo guardo incuriosito, c'è scritto:
"Anche oggi non ci sono notizie di Nori, spero stia bene, mi ero ripromessa che dopo la riconquista di Trost, gli avrei raccontato di mio fratello, ma dopo è dovuto scappare, sono sicura che lui sia innocente, è impossibile che abbia ucciso Arata."
Risale a una settimana fa, sono felice che lei abbia fiducia in me e che sia sicura del fatto che non sono io il responsabile della morte di Arata, "Ho finito di aiutare Armin, ora pos..." non mi sono accorto che qualcuno stava aprendo la porta mi giro e vedo Aya che mi fissa.
Rimaniamo fermi immobili a fissarci, dopo lei chiude la porta ed entra nella stanza, viene ad abbracciarmi dicendo "Nori, sei tornato! Sapevo che lo avresti fatto!" allargo le braccia e la stringo a me, entrambi cominciamo a piangere dalla felicità e le dico "Dovevo vederti! Se fossi partito senza salutarti non me lo sarei mai perdonato" Aya preoccupata mi chiede "In che senso devi partire?" guardandoci negli occhi pieni di lacrime dico "Non posso restare qui, tutti mi considerano un traditore, se ti vedessero insieme a me, chissà cosa ti farebbero" con le lacrime che continuano ad accarezzare il suo volto mi dice "Non m'importa! Non voglio perderti ancora! Se proprio non puoi fare a meno di partire, verrò con te" incantato dalla sua bellissima personalità le chiedo "Perché arriveresti a tanto per me?" riabbracciandomi ancora più forte mi confessa "Nori... Io ti amo!" non posso negarlo, in questo mese mi sono accorto di come i miei sentimenti per Aya siano intensi, ogni sera guardavo le mura pensando a lei, la guardo e le dico "Aya, anche io ti amo! Ed è proprio per questo che devo andarmene, non posso metterti in pericolo".
Asciugandosi le lacrime lei mi dice "Va bene, ma questa notte... passala con me" a sentire quella frase arrossisco e poi rispondo "Sì... Amore mio...".
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