Mercurio
La notte non ho più sonno
e cado sempre più giù.
Poi dormo
e se ti sogno,
temo sempre che non ci sei più.
Se fosse per me:
tutte promesse mantenute,
invece di lacrime cadute.
Mi svegli e dici che è tardi,
vorrei sfiorarti,
ma non so come avvicinarmi,
infatti scrivo solo per citarti.
Ti invito a guardare le stelle
nei ritagli di tempo,
quando sei a letto
e pensi a noi.
Sai che faccio mille sbagli,
ma per te ritento,
perché non mi accontento
di essere un uomo su cento.
Da Mercurio sento la tua voce
che si propaga nella notte,
un suono dolce
che balla tra le note
di questo sogno che porta il tuo nome.
-Alessio I. Nicolosi
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