Per le volte che ho perso,
riflesso
nel nero dell'universo.

Per le cose passate dal tempo
che tagliano,
tutti i ricordi
quelli stretti e quelli che abbandoni.

Notti in un parco tra discorsi
e trascorsi,
che per quando misuri ogni sbaglio,
sarà solo talento sprecato.

Questo è per lei che mi ama,
i suoi occhi grandi come pianeti,
in cui entri e atterri per caso,
non è esci nemmeno in punta di piedi.

L'unica forza che ho
il suo appoggio ostinato,
la cosa più bella che fa
è farmi sentire amato.

Dedicato a chi chiede un sorriso
e non gli importa dei tanti,
per le promesse sommerse
da situazioni distanti.

Ho sempre voluto una vita diversa,
ora che ho una stella non voglio mai dir che "l'ho persa".
Che anche se si sente diversa
a me mi piace solo se rimane se stessa.

E non vantarti mai di esser forte,
quando graffi un'altra debolezza.

Fra ognuna delle nostre parti
che rendono instabile,
una solitudine abitabile
che riempie le pagine.

E lo dedico anche a chi
non mi comprende,
a coloro che sognano
e chi dal suo peso viene schiacciato.

Ho un incendio che brucia tutto ciò che rimane
e un temporale
che bagna le ansie di notte.
Abituato nel buio
a paralizzare i sentimenti,
nello spazio i rumori proprio non li senti.

Dallo scafo guardo la mia mano,
ci vedo costellazioni
tra pensieri che evocano suoni
e un oggetto brillante
come un diamante.

Non voglio sentirmi l'ultimo
e questa chiave
che viaggia sospesa
davanti al mio sguardo
è la prova
che dirò sempre "ci ho provato".

-Alessio I. Nicolosi