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Tulipani Rossi

Kate non avrebbe voluto andare a quella festa, se non fosse stato che Christopher si presentò a casa sua due ore prima con la scusa di voler stare un po' con lei. Kate aprì la porta, trovandoselo davanti con un mazzo di tulipani rossi. Lei gli sorrise, gli disse con poche parole e in modo distaccato che ancora non era pronta e gli chiuse la porta in faccia. Kate non aveva assolutamente voglia di muoversi quella sera: avrebbe voluto starsene a casa a guardare un bel film, comodamente sul divano. In più, non sopportava quell'uomo e mai l'aveva fatto, fin dal primo momento in cui si erano incontrati. Lui l'aveva notata da subito, colpito dai suoi occhi color ghiaccio, grandi ed espressivi, ma Kate l'aveva immediatamente etichettato come un uomo superficiale, senza mai averlo conosciuto in realtà, dal momento che lui non faceva altro che elogiare la sua bellezza, senza perdere un'occasione di complimentarsi per il suo aspetto o non si interessava ad altro se non chiederle di uscire. Sì, qualche volta c'era riuscito, ma il giorno dopo lei lo evitava completamente per fargli capire che non era interessata.

Chris la conosceva, per questo non si meravigliò quando si vide sbattere la porta in faccia. Aspettò fuori dal palazzo di Kate, senza nemmeno provare a chiamarla, perchè sapeva sarebbe stato inutile.

Kate uscì dalla doccia e si avvolse nell'accappatoio, poi si avvicinò alla finestra della cucina che dava sulla strada principale. Vide le macchine, alcune persone che passeggiavano sul marciapiede e tra quelle intravide Christopher, appoggiato alla sua macchina. Ogni tanto controllava l'orologio al polso, sbuffava e alzava la testa verso la finestra dell'appartamento di Kate.

"Che faccia tosta", pensò Kate, "Non lo sopporto quando fa così". In effetti, più volte se ne stava fuori dal suo palazzo, quando lei non lo faceva entrare, ad aspettare che Kate cambiasse idea, tanto che un giorno ebbe l'impulso di chiamare la polizia e denunciarlo per Stalking, ma poi ci rinunciò: non voleva rovinargli la vita. Pensava che quel pazzo sarebbe stato capace di uccidersi se non avesse più potuto avvicinarsi a lei e avere una vita sulla coscienza era la sua ultima intenzione in quel momento.

Quando finalmente finì di prepararsi o meglio quando decise di smettere di impiegare più tempo per vestirsi, uscì di casa. Chris era lì pronto ad accoglierla sempre con il mazzo di tulipani rossi che gli coprivano il viso. Nel momento in cui abbassò il mazzo per darlo a Kate, scoprì un sorriso a trentadue denti e un paio di occhi luminosi. Kate odiava quel ragazzo, ma lo ammirava per la costanza e la determinazione con cui affrontava la vita, il lavoro e lei: nonostante venisse rifiutato in continuazione- e Kate non sprecava alcuna occasione per fargli capire che non era ben accettato- lui era determinato a riprovarci, ogni volta. Così, almeno quella sera, Kate si sforzò di sorridere e di non evitarlo come sapeva fare lei.

:- Poi mi dovrai spiegare perchè mi porti sempre i tulipani rossi?-, Kate salì in macchina, dopo che Chris le aprì da galantuomo lo sportello. Lui le regalava sempre i tulipani e solo quelli rossi. :- Perchè, non ti piacciono?-, salì anche lui.

. . . . . .

:- Siamo qui da due ore e non hai fatto altro che stare seduta. Perchè non vieni a ballare e ti diverti?- Christopher aveva cominciato a ballare e bere da quando era arrivato. Si stava scatenando con gli altri colleghi in quel piccolo locale buio illuminato solo dalle numerose luci stroboscopiche, muovendo la testa e tutto il corpo in maniera tutt'altro che aggraziata. A vederlo, Kate potè giurare che non sapesse affatto ballare, così come gli altri. Una folla di persone accalcata in mezzo alla pista ballava agitando le braccia in modo confuso e impacciato. Ma a loro non importava: ridevano e sembravano come stregati da quella musica a tutto volume che entrava nelle loro orecchie e le riempiva di un rumore assordante. Desideravano solo ballare e divertirsi, nient'altro.

Kate, invece, era rimasta seduta in un angolo in disparte, lontano dalla folla, a bere succo d'arancia, mentre aspettava Josh, che tardava come al solito.

:- Non ti preoccupare, resto ancora un po' seduta-, urlò Kate a Chris cercando di sovrastare la musica.

:- Andiamo, non farti pregare-, Chris prese una sedia e si accomodò vicino a Kate. :- Vuoi almeno che ti porti qualcosa da bere?-, le domandò sorseggiando un po' del suo Cocktail.

:- No, sto bene così, grazie... ma tu non ne hai bevuti troppi?- domandò.

Chris fece una smorfia, poi aggiunse:- Ne ho bevuti abbastanza-. Kate lo guardava e mentre parlava muoveva leggermente la testa a destra e a sinistra e continuava a bere: era evidentemente ubriaco.

:- Kate, prima mi hai chiesto per quale motivo ti regali sempre i tulipani rossi, no?-. Lei cercò di convincerlo a smetterla di bere, ma Christopher non la stava a sentire.

Un gruppo di colleghi si stavano avvicinando. :- Chris, Kate venite a ballare?-.

Chris fece no con la testa. :- Sto per raccontare una storia a Katherine, veniamo dopo-. Il gruppetto sorrise e si allontanò.

Chris si girò verso Kate. :- Allora... il tulipano rosso..., così come la rosa rossa,...- le lunghe pause erano accompagnate da un sorso di Cocktail -... rappresenta l'amore e la passione, ma a differenza di quest'ultima ha anche un altro significato:... questo fiore equivale ad una dichiarazione di amore irresistibile, che l'innamorato, cioè io, dona alla propria amata, cioè...-, si fermò un attimo e bevve un altro sorso- Tu-, finì la frase ridendo.

:- Chris, sei ubriaco e non sai cosa stai dicendo-. Kate stava per alzarsi, ma lui la fermò, afferrandola per un braccio-.

:- Kate, fammi finire-, biascicava le parole- Ho letto tutto questo in un giornalino... e ti devo raccontare anche la leggenda da cui deriva l'usanza di donare questo fiore alle proprie donne amate... Secondo la leggenda il fiore nacque a causa del profondo amore della giovane Ferhad nei confronti di Shirin... Un giorno Shirin si allontanò e Ferhad lo aspettò giorno e notte ma lui non tornava, così una sera Ferhad si avventurò nel deserto nella speranza di trovarlo, ma l'unica cosa che trovò furono la stanchezza e la fatica che la fecero cadere su delle pietre aguzze. Distrutta dal dolore e dalle ferite, Ferhad incominciò a piangere e le sue lacrime si mischiarono al sangue delle sue ferite, che bagnarono il terreno da cui nacquero i primi tulipani-.

Kate ascoltava per quanto riusciva a causa della musica.

:- Ecco tu in questo caso non sei la bella Fehrad,no, ma Shirin: proprio come lui te ne sei andata, evitandomi completamente e senza mai darmi la possibilità anche solo di confessare ciò che provavo. E...- a questo punto gli occhi divennero rossi e Kate ebbe l'impressione di vederlo piangere. Era perplessa, lui continuò-... io sono Fehrad: come lei si è illusa di poter avere l'amore del suo amato, io l'ho fatto con te, invano. E ora, sto sanguinando a causa delle ferite che tu mi hai provocato ferendomi ogni volta con le tue parole e sto piangendo, perchè in continuazione mi hai allontanato da te. Questo rappresentano i tulipani: una richiesta d'amore che non sarà mai corrisposto, ma che dura comunque per sempre-.

Kate era sbalordita, perchè sapeva che da ubriachi si dicono semplicemente le cose che si pensano ma che in condizioni di sobrietà il nostro cervello ci impedisce di rivelare. Infatti, lui non aveva mai accennato una sola parola riguardo ciò che provava se non con quei fiori.

Non riuscì però a rispondergli, perchè vide gli occhi di Christopher chiudersi e cadde dalla sedia, svenuto.

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