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Rimorso

:- Oh Peter, grazie al cielo stai bene.... Mi hanno chiamata al lavoro e mi hanno informata dell'accaduto....-.

Una donna si avvicinò di corsa all'uomo seduto su una sedia, nella sala d'aspetto dell'ospedale.

L'uomo era arrivato all'ospedale pochi minuti prima ed era stato visitato da un medico.

In seguito il dottore lo aveva tranquillizzato dicendogli che non gli era successo niente, solo una piccola ferita alla testa, niente di più.

Un'infermiera aveva telefonato a sua moglie per avvisarla dell'incidente, la donna che correva verso di lui e che ora lo abbracciava e piangeva.

:- Tranquilla Sarah, non mi sono fatto niente.... -, Peter, l'uomo, cercava di calmare sua moglie e le passava una mano sulla testa.

Sarah sorrise. :- Sei sicuro? Ti hanno già visitato?-, disse guardando la ferita di suo marito.

Peter annuì.

:- E quella ferita, ti fa male?, Sarah era agitata e non smetteva di osservarlo in cerca di altri tagli o ferite.

Mentre l'uomo si stava per sedere di nuovo sulla sedia, un dottore spalancò la porta alla sua destra.

Peter si alzò di scatto e fermò il dottore, prendendolo per un braccio.

Quest'ultimo lo squadrò, poi gli disse, con tono calmo:- Non si è ancora svegliata e non può vederla, mi dispiace-.

Il dottore tolse la mano di Peter dal suo braccio e se ne andò.

:- Chi è che devi vedere, Peter?, chiese la moglie un po' preoccupata.

Ma non ricevette nessuna risposta, suo marito si limitò a fissare il dottore che si allontanava.

Sarah gli prese le mani. Lui distolse lo sguardo dalla persona con il camice bianco e si girò verso la porta, alla sua destra.

:- Perchè non mi rispondi, chi è che non si è ancora svegliata Peter?-.

Una lacrima scese sulla guancia dell'uomo. Lui tolse le mani da quelle di Sarah e si sedette.

:- Mi sono scontrato con una donna-, cominciò a parlare e Sarah si sedette accanto a lui.

Peter guardò alcune persone sedute davanti a loro.

C'era una coppia di ragazzi, un uomo e una donna.

L'uomo teneva le mani della ragazza, che teneva la testa appoggiata sulla spalla del ragazzo. Lei piangeva. Piangeva silenziosamente. Le sue lacrime, però, scendevano in abbondanza sulle sue guance.

Sarah seguì con gli occhi lo sguardo del marito.

:- Io non mi sono fatto niente, o almeno sono riuscito a sopravvivere. Quella donna, invece....-, Peter spostò ora i suoi occhi verso Sarah, che lo stava guardando con un'espressione dolce, ma preoccupata.

:- Quella donna è in coma, potrebbe non svegliarsi più. E' giovane, non può andarsene adesso. Non può morire per uno stupido incidente-.

:- Peter, nessuno qui sta dando la colpa a te. Quindi non capisco il motivo per cui tu debba preoccuparti così tanto. Stai accusando te stesso di qualcosa che non hai fatto. E poi non pensi che in questa vita sono tante le persone che non sarebbero dovute morire?-, Sarah prese le mani del marito, ma lui le allontanò di scatto e le portò sul suo viso, coprendosi la faccia.

:- Che ne sai tu? Tu non hai la minima idea di come sono andate le cose. Io l'ho uccisa. E' colpa mia se quella donna ora sta morendo-. Mentre Peter pronunciava queste ultime parole, alzò involontariamente la voce. Le persone che erano nella sala si girarono verso di lui.

Sarah arrossì e sorrise loro, poi si rivolse di nuovo al marito.

:- Peter, ti prego, torniamo a casa. Stai dicendo cose senza alcun senso. Sicuramente non le pensi nemmeno. Andiamo....-.

Lei si alzò, sperando che anche Peter facesse lo stesso, ma rimase lì seduto con la testa bassa e gli occhi fissi sul pavimento.

Sarah capì che faceva sul serio. Non aveva detto cose insensate. Non era stato il colpo ricevuto alla testa durante l'incidente a farlo parlare in quel modo.

Lei sapeva che quando si metteva in testa qualcosa, niente e nessuno poteva fargli cambiare idea.

Sospirò e gli mise una mano sulla spalla.

:- Vado a prendere un caffè al bar, appena ti sarai tranquillizzato, se deciderai di andare a casa, raggiungimi. Altrimenti fai quello che ti senti. E se la colpa che ti stai affliggendo potrà essere risolta standotene qui seduto, senza far niente, allora rimani-.

:- Che cos'altro potrei fare? Pensavo avresti capito-, Peter si passò una mano sul viso, :- Ma tanto tu non mi ascolti mai, fai sempre di testa tua-.

Sarah non rispose, si girò e si allontanò da lui.

Doveva aspettare e prima o poi si sarebbe calmato.

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