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Kate (II Parte)


:- Ehi, Kate, aspetta, non correre-. Josh stava inseguendo Kate da circa dieci minuti. :- Fermati un secondo e lascia che ti spieghi-. Aveva il fiato corto e le gambe non gli reggevano più. La mattina le strade sono sempre affollate e questo non gli rendeva la corsa più facile: più volte dovette fermarsi per chiedere scusa a qualcuno appena urtato. Così facendo, perdeva di vista Kate e in più doveva sopportare la lavata di testa dei passanti che gli dicevano di stare più attento. Poi, quando vedeva di nuovo spuntare un ciuffo di capelli biondi legati in una coda di cavallo, ricominciava la sua corsa.

:- Kate fermati-, urlava Josh, :- non riesco più a starti dietro-. Dopo aver continuato così per un bel po', fu Kate a fermarsi. Si chinò in avanti, poggiando le mani sulle ginocchia e respirando a fatica. Nuvole di fumo uscivano dalla sua bocca. Appoggiò la schiena alla parete di un edificio accanto e respirò lentamente. Poco dopo la raggiunse Josh, ansimante.

:- Kate... sei velocissima!- prese fiato :-Hai mai pensato di iscriverti a qualche gara di corsa? Puoi starne certa, scommetterei su di te-.                                                                                                                           

Kate gli lanciò uno sguardo furente e sospirò :- Se non ti conoscessi, potrei pensare che tu sia uno scemo!-, rispose lei con una faccia sbigottita. :- Ci conosciamo da due anni e mi rendo conto solo ora di non sapere in realtà niente di te. Non so qual è il tuo gusto di gelato preferito, quale film guardi e che musica ascolti-. Josh era perplesso. :-Non ti ho mai chiesto se pratichi qualche sport o se hai qualche hobby in particolare. Conosco a malapena il tuo cognome... aspetta, qual è?-.

Lui aveva smesso di ascoltarla: la guardava soltanto. Vedeva solo i suoi occhi di un azzurro chiaro, quasi fossero di ghiaccio e la sua bocca colorata di rosso. Lei gesticolava mentre parlava, come suo solito. Vedeva le sue labbra muoversi: sentiva, ma non sempre ascoltava, perchè non riusciva a fare a meno di perdersi e disonteriarsi quando la voce, a suo parere melodiosa, di Kate lo raggiungeva.

:- Comunque-, continuò lei, - Tutto questo perchè? Solo per la mia schifosa mania di protagonismo. Sono solo un'egoista e non merito un amico come te, che con la tua premura e la tua dolcezza riesci sempre a indirizzarmi verso la scelta più giusta da fare. Non capisco perchè ancora mi stai a sentire. Mi corri addirittura dietro dopo che ti ho appena mollato un ceffone al parco. Come fai a sopportarmi?-.

Josh le prese le mani e la guardò. :- Come faccio a sopportarti? Lo faccio e basta e non mi pesa, davvero. Devi solo sapere che...-.

:- Katherine, ciao!- Kate si voltò indietro per vedere chi l'avesse chiamata.                                        Josh alzò gli occhi per guardare oltre Kate e vide un ragazzo alto che gesticolava con la mano per salutarla. "Ci risiamo", pensò, "l'ha fatto ancora".                                                                                          :- Katherine, che bello rivederti-. Disse il nuovo arrivato abbracciando Kate. Josh sbuffò. Non era la prima volta che nel bel mezzo di un discorso spuntasse fuori quel ragazzo e lo interrompesse. :- Allora Katherine, stasera si va a ballare, che ne dici?-.                                                                                    :- Chris, mi dispiace ma...-.                                                                                                                                                 :- Katherine, non puoi rifiutare. È un'uscita con tutti i colleghi di lavoro, quindi non puoi mancare. Ci divertiremo-. Christopher sorrise e le fece l'occhiolino.

Kate ci pensò un attimo e poi accettò.

Josh si girò verso Kate. :- Ma avevi detto che dovevamo incontrarci per cenare insieme. Dovevo aiutarti per quella cosa, ricordi?-.

:- Katherine verrà a quella festa, tu non ti intromettere-, Chris lo guardò con aria di sfida.

Josh strinse la mano a pugno:- Non devi rivolgermi la parola, hai capito?- Si avvicinò di più e dovette alzare la testa per guardarlo negli occhi: Christopher era più alto di almeno venti centimetri.

Kate si mise in mezzo fra i due. :- La volete smettere, per favore? Chris stasera verrò a quella festa, ma ora ho bisogno di restare sola con Josh. Ci vediamo più tardi-.                                    :-Ok-,rispose Christopher:- ti passo a prendere io-. Kate salutò Chris, che si allontanava, poi si girò verso Josh:- Pensavo avessi deciso di non aiutarmi-.

Nel frattempo avevano ripreso a camminare.

:- Non l'ho mai detto, anche se avrei potuto benissimo rifiutare dopo che mi hai mollato quello schiaffo davanti a tutti e poi te ne sei andata via, correndo-.

Kate rise:- Mi hai dato della sciocca ragazzina ingenua, come avrei dovuto reagire, secondo te?-.

:- Uno schiaffo me lo sono meritato è vero. Ma avevo ragione. Non puoi immischiarti in affari che non ti riguardano. Come credi di poter risolvere la situazione? -.

:- Mio padre è un'affare che mi riguarda, invece, e voglio scoprire la verità-.

Mentre parlavano, avevano raggiunto la macchina di Kate.

:- Lo so, Kate e io ti aiuterò se vuoi. Ma stai attenta: è qualcosa più grande di te. Sai benissimo cosa successe il giorno in cui tuo padre sparì-.

Kate sorrise, cercando le chiavi della macchina nella borsa. :- Io sto sempre attenta, Josh, lo sai e non mi metto mai nei guai...-.                                                                                                                                       :- Davvero?!- disse Josh sarcastico. :- Ti riferisci a quella volta in cui per poco non finivi in prigione perchè ti sei azzuffata con una donna due volte più grossa di te?-.                                              :- Era per una giusta causa. Non ha rispettato la fila al bar e mi ha superato. Così quando le ho fatto notare che c'ero prima io, mi ha dato della bugiarda. Si era messa contro la persona sbagliata, il giorno sbagliato: avevo il mio primo colloquio di lavoro e i nervi a fior di pelle-. Kate rise. :-Vieni, ti accompagno a casa. Stasera abbiamo una festa e domani ci metteremo d'accordo sul da farsi-.



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