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Capitolo 1


People are not rain

or snow , or autumn leaves

They do not look beautiful when they fall.

-cit.



"Benvenuti alla Stefan Killer High School." La mia voce rimbomba nell'enorme atrio, rimbalzando sulle fredde pareti di marmo nero. "Non vi aspettate di passare un bell'anno. Ogni giorno sarà peggio del precedente, uscirete dalle aule con i nasi rotti e la vista annebbiata. Qui diventerete assassini e vi lascerete alle spalle la persona che eravate prima. Non affrontate nulla con leggerezza, da questi sette anni dipende la vostra intera vita." Faccio qualche pausa, ripetendomi mentalmente il discorso preparato la notte prima. La stanza è piena, riempita di ragazzi e ragazze di appena undici anni. Tutti, nessuno escluso, sono neri da capo a piedi. Ogni tanto mi chiedo se siano i miei occhi, talmente neri e cupi, da vedere tutto di questo colore, ma poi mi ricordo di tutti i Paan a cui ho tolto la vita. Sembrano quasi divini, come angeli, tanto sono limpidi.

Guardo le figure sotto di me, quelli che sono solo ragazzini ma hanno già l'aspetto di killer veri e propri. Non ce n'è nemmeno uno che sembra avere paura, che ha gli occhi lucidi o le spalle inarcate. il 25% di loro morirà di sicuro nelle esercitazioni, eppure sembrano tutti piccoli adulti. Sono sicura che la pancia gli fa male per il terrore e che i brividi gli danzano sulle braccia, ma l'importante è non darlo a vedere.

"Vogliamo solo i migliori e, credetemi, anche solo un piccolo errore che farete qui segnerà per sempre il vostro futuro. Non dovete fare pena a nessuno e non dovete avere pena di nessuno, se vi sacrificherete inutilmente non sarete ricordati come eroi ma come perdenti. Ma non dovete nemmeno uccidervi tra voi, o, se proprio volete, non fatevi scoprire." Sorrido scaltra. Ho fatto una cosa simile nell'inverno dei miei 12 anni, insieme a Zachary, alla stupida e fastidiosa Maya, una ragazzina viziata e lagnosa. Lei è stata espulsa dalla scuola, il che vuol dire avere un orribile destino, e noi siamo stati per 4 mesi mesi al primo posto della classifica dei più scaltri Dakke (vedi: termine usato dai ragazzi più giovani, indica la via di mezzo tra assassino e ladro).

Tra la folla risuonano delle risatine nervose, alcuni si danno delle gomitate e si scambiano occhiate divertite. Ma dura solo pochi secondi, perché dopo ritorna un silenzio di tomba.

Continuo il discorso, determinata ed impassibile: "Per le prime due settimane vi divideremo in due gruppi: uno composto solo da maschi e uno da femmine. Dopo questi quattordici giorni vi allenerete insieme e riceverete dei punti ogni volta che svolgerete un compito in modo corretto. Se non seguirete gli ordini o non supererete le prove, invece, alcuni punti vi saranno tolti. Vi conviene raggiungere un punteggio alto, perché verso i tredici anni potreste essere spediti in missione. Più punti avrete, prima andrete in battaglia."

Molti bisbigliano tra loro ,preoccupati ed eccitati.

Una mano si alza tra la folla e tutti tacciono.

Appartiene ad una ragazzina nell'ala est della stanza, con il fisico alto e snello, ma nemmeno un muscolo in corpo. Ha un bel viso, con gli occhi grossi e le ciglia lunghe, il naso piccolo e all'insù e i capelli lisci legati in un'ordinata coda, ma non è fatta per combattere.

Titubante, le concedo di parlare.

La sua voce è ferma e decisa: "Se i nostri punti si azzereranno, cosa succederà?" E' curiosa, non preoccupata. E' una strana domanda, non l'ho mai sentita dire da nessuno. Ma non è una domanda stupida, per cui rispondo.

"Succede meno che raramente e, se fossi in voi, lascerei le cose così come stanno, ma in tale caso verrete cacciati dalla scuola. Questo vuol dire che non farete mai il lavoro che vi è stato destinato, o meglio: non farete proprio nessun lavoro. E, senza lavoro, non avrete soldi. Senza soldi, non avrete cibo. Senza cibo morirete." In realtà non succede esattamente così: non diventare un killer è un grande disonore e si è visti male dall'intera comunità, è vero, ma è possibile trovare comunque un altro impiego. Maya, per esempio, adesso si occupa di compilare degli inutili documenti, seduta in uno squallido studio.

Lei annuisce, senza spaventarsi, al contrario dei suoi compagni, e abbassa la mano.

Annuisco anch'io e finisco di parlare.

"Dicevo: potete anche acquisire dei punti in più, facendo dei corsi extra o semplicemente se siete talentuosi. Io appartengo alla seconda categoria e infatti, come potete vedere, sono molto più giovane degli altri istruttori. Sono andata subito in campo di battaglia, appena compiuti i nove anni, e mi sono diplomata verso i tredici. Non è impossibile: Flyn" indico il ragazzo alla mia sinistra "ha finito la scuola a 15 anni, due prima della media e dopo di me. E' soltanto molto difficile, ma forse ad uno o ad una di voi spetta questa sorte. Ci vediamo domani, alle cinque e dieci. Siate puntuali." Scruto il pubblico un'ultima volta e poi mi incammino verso l'uscita, tra le acclamazioni. L'unica che non batte le mani è la ragazzina di prima, che si limita a guardarmi ed annuire ancora.

Non ha la muscolatura adatta al ruolo di assassina, ma ha lo spirito giusto. Con molto addestramento potrei trasformarla in una perfetta macchina da guerra.

___________


Zach mi abbraccia sbrigativamente e si complimenta con me.

I capelli neri, con il ciuffo sostenuto dal gel, svolazzano nella brezza mattutina. E' più alto di me di almeno quindici centimetri ma, bhe, era così anche tre anni fa. Ha un corpo mozzafiato, snello ma con le spalle larghe e il numero giusto di addominali, esaltati dalla maglietta aderente. Tecnicamente si dovrebbe portare una divisa qui, ma io e Zach abbiamo sempre pensato e fatto di testa nostra. Mi sono comportata come la massa solamente durante l'anno del diploma, e se lui avesse fatto come me si sarebbe diplomato molto prima. Zach è un altro esempio di ragazzo prodigio: era pronto a diplomarsi alla mia stessa età, nel mio stesso anno, ma per colpa del suo carattere e di tutte le volte che ha preso in giro i suoi superiori è stato rimandato di un anno. Ora è il migliore tra gli uomini e si occuperà lui di insegnare al gruppo maschile l'arte del combattimento, proprio come io farò con quello femminile.

"Vuoi andare a prendere qualcosa da bere?" mi chiede, passandosi la mano fra i capelli.

Se fossimo capaci di amare, scommetto che una marea di ragazzine si prenderebbero una cotta per Zach.

"Perché no?"

Ci avviamo verso il bar più vicino, ovvero il DARK DEVIL, camminando uno accanto all'altra.

Ci conosciamo da quando siamo nati, così come anche le nostre madri, e siamo sempre rimasti in contatto. Non posso dire di definirmi la sua "migliore amica"- insomma: non ci è possibile avere nemmeno un amico, figuriamoci un migliore amico! - ma abbiamo un buon rapporto: ci sopportiamo e ci aiutiamo da una vita, e direi che basta ed avanza.

Dopo cinque minuti vediamo l'insegna del locale lampeggiare in mezzo alle rovine della città e velocizziamo il passo. Ma, prima di arrivare, Cole si ferma davanti a noi, bloccandoci la strada. Inarca la schiena e si appoggia a Zach, come fosse un muro, il quale sbuffa ma non si sposta.

Cole rimane così per un minuto buono, con lo sguardo fisso sulla strada e il fiatone. Probabilmente ha corso molto per raggiungerci. Per avere otto anni è veloce, ma deve ancora imparare a resistere di più.

Poi mi guarda, con gli occhi ricoperti da un velo di lacrime, e sussurra: "Mamma è morta."



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