Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO XV.

Non so come, Asahi riesce a convincere un'infermiera a lasciarci uscire... Anche se non penso le abbia detto che finiremo dall'altra parte della strada.

Dopo avermi imbacuccato come se fossi un bambino con il raffreddore, si copre bene anche lui, assumendo l'aspetto di Babbo Natale un po' malato e più magro, poi usciamo dall'ospedale.

Neanche lui dovrebbe sforzarsi troppo; so che non è nella migliore delle condizioni. Ma continua a dirmi che, anche in una situazione normale, la sedia a rotelle peserebbe più di me, per cui non gli dico niente.

Cammina lentamente, mentre io assaporo l'aria fresca della sera. In alcuni momenti vorrei chiudere gli occhi, ma voglio anche imprimermi nella testa il ricordo di questo posto.

È un ospedale è vero, quindi non è il migliore dei ricordi; ma qui ho conosciuto Asahi, ho incontrato Daichi e Sugawara, ho corso per questo giardino, ho imparato a disegnare e ho riso molto.

L'ospedale è un luogo di morte, ma anche di vita; domani Tanaka potrebbe diventare padre.

Lo stesso ragazzo che fino a pochi anni fa correva dietro alla sua attuale ragazza, venendo malamente respinto, e che pensava solo alla pallavolo, sta per avere un figlio. O una figlia.

E sono certo che sarà bellissimo come la madre... E una testa calda come il padre. E ovviamente, gli insegneremo a giocare a pallavolo.

- Sai, sono certo che sopravviverai-. Vorrei voltarmi verso Asahi, ma la sciarpa al collo mi impedisce di muovere troppo la testa, così mi limito a rimanere in ascolto.

- Tu sei il ragazzo più forte che conosca. Anche nelle condizioni in cui ti trovi, hai troppa vitalità per poter morire-.

Ha ragione: fatico a muovermi e parlare, persino respirare spesso mi fa male; ma sento di avere ancora molte energie nascoste, da qualche parte.

- Perciò sono tranquillo. So che vedró ancora i tuoi occhi- continua.

- I miei... Occhi?- chiedo, sorpreso. Solitamente le persone mi dicono che ho un sorriso molto vitale, ma penso che nessuno abbia mai commentato i miei occhi.

- Sono belli. Pieni di voglia di continuare a divertirti in questo mondo-. Provo a portarmici sopra una mano, ma non ci riesco.

- Sono... L'uni... Ca... Parte non... Ingialli...ta- mormoro. Anche se non lo vedo, so che Asahi ha sorriso.

- Perché non si sono ancora arresi- afferma.

Ferma la sedia di fronte alla palestra.

- Sicuro di volere scendere?- mi chiede, portandosi al mio fianco. Annuisco.

- Non... Entre... Ró ma... In palestra con... Una se... Dia- mormoro. Lui annuisce e mi aiuta ad alzarsi.

Le mie gambe impiegano un attimo ad abituarsi ma poi, grazie al sostegno di Asahi, riesco a camminare in modo decente.

Entriamo nella struttura e subito mi colpisce l'odore tipico delle palestre: questa è vecchia, viene usata poco, ma conserva più ricordi di quanto possiamo immaginare.

Ripenso alle due amichevoli giocate con i miei amici: la mia mente proietta lì le immagini di noi sei mentre giochiamo, felici.

Ogni schiacciata di Asahi, ogni mia ricezione... Sono sicuro che questo posto conserverà questi ricordi per sempre.

Mi stacco da Asahi e appoggio una mano alla parete, sorridendo.

- Sono felice- sussurro, tutto d'un fiato.

Se questo è stato il mio ultimo giorno, la mia ultima notte... Sono felice di essere riuscito a passarli con i miei amici e con Asahi.

Con lui al mio fianco, mi sento sempre al sicuro: sento che posso farcela. Domani supererò quell'intervento: andrò da lui, gli salterò in braccio e rimarrò al suo fianco fin quando vivrà.

Non intendo sprecare alcuna occasione che la vita mi dona.

- Anche io. Sono felice di averti conosciuto- risponde lui. Sorrido: si, rimarrò in vita per lui.

Chiudo gli occhi, prendendo un grande respiro; anche se fa male, voglio ricordarmi questo momento per sempre.

Una volta soddisfatto, mi volto verso Asahi, pronto ad andarmene.

Sbarro gli occhi quando vedo che Asahi si sta tenendo il petto e il suo respiro è diventato ansimante.

Mi avvicino a lui. Cerco di chiedergli come sta, ma non riesco a parlare. Il ragazzo si accovaccia a terra ed io cado con lui.

Sento le lacrime spuntare agli angoli dei miei occhi, ma non escono. Lui scuote la testa e poi alza lo sguardo, fissandomi.

- Non... Devi piangere. Se è l'ultima volta... Che ti vedo... Voglio ricordarti con il sorriso... E con la vita che... Risplende nei tuoi... Bellissimi occhi- afferma.

Lo stringo forte, poi torno a guardarlo. Istintivamente, sorrido, e sento di essere davvero pieno di vita.

Si, questa sarà davvero l'ultima volta che vedrai il mio volto; per cui sorridi anche tu, Asahi. Non smettere mai di sorridere. Non smettere mai di vivere.

Perché finché non ti arrenderai, la vita ti darà sempre un'altra occasione.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro