CAPITOLO XIII.
- Signor Tanaka, grazie per essere venuto. Lei è segnato come tutore di Nishinoya in quanto persona malata e non autosufficiente, quindi sono stati costretto a richiedere la sua presenza-.
- Nessun probelma, dottore; sono sempre pronto a sostenere il mio migliore amico- afferma Tanaka.
Forza un sorriso, ma so anch'io che si sta sforzando di essere forte per me. Sorrido.
- Ryu, sei praticamente mio padre!- esclamo e lui scoppia in una fragorosa risata.
Anche il medico sorride, prima di riportare l'attenzione sul vero argomento della riunione.
- L'attacco di Nishinoya di tre giorni fa... È stato più potente del solito. Da quel giorno i suoi sintomi sono aumentati: ha perso ancora più peso, non riesce a mangiare niente se non tramite aflebo, ha dolori costanti e anche alzarsi per andare in bagno sta diventando faticoso vero?-.
Serro i pugni ed annuisco. I miei sintomi sono peggiorati all'improvviso: il dottore ha detto che non ho fatto niente per farmi succedere, può accadere.
Però... Odio sentirmi così impotente.
Anche adesso ho dovuto insistere per venire nello studio del dottore a sostenere la riunione, e Ryu ha comunque dovuto portarmi con la sedia a rotelle.
- Sono consapevole dei suoi... Peggioramenti. È qui per fargli una proposta, non è vero?- chiede Ryu.
Il dottore annuisce, poi sposta lo sguardo su di me.
- So che in passato hai rifiutato ma... Vorrei che ti sottoponessi all'operazione- afferma. Immaginavo me l'avrebbe chiesto.
- Tra quanto tempo?- gli chiedo. Lui controlla le cartelle.
- Massimo due settimane dovremmo riuscire ad avere organizzato tutto- afferma. Sospiro.
- Quindi... Potrei perdere tre settimane di vita, se morissi- mormoro.
Il dottore continua a parlare, ma non lo ascolto.
Se mi stopponessi all'operazione, ci sarebbero due scelte. Potrei sopravvivere; in quel caso probabilmente mi aspetterebbero mesi o anni di varie terapie, prima di poter condurre una vita normale.
Se non ce la facessi invece, finirei per buttare via le mie ultime tre settimane. Ma...vale veramente la pena di vivere in questo stato?
- Senza offesa dottore, ma penso che Yu si sia perso a qualche discorso fa-. La mano di Ryu che si appoggia sulla mia spalla mi riporta alla realtà. Il dottore annuisce.
- Allora se non ti dispiace lascio spiegare a te quello che ho appena detto... Anche se non è niente che lui non sappia già. Lo riporti tu in stanza?-. Ryu annuisce e si alza, portandosi alle mie spalle.
- La ringrazio, dottore- afferma, prima di spingermi fuori dalla stanza.
- Vuoi andare fuori?- mi chiede poi. Annuisco.
- Lo immaginavo- mormora lui, facendo un mezzo sorriso.
Mi conduce fuori dalla struttura ospedaliera. È quasi mezzogiorno, per cui all'esterno si sta bene; è una fortuna che abbia fatto colazione tardi, se così si può definire quel nutrimento tramite aflebo... Ma almeno posso riposare un po' senza macchinari attaccati.
- Ci stai pensando vero?- mi chiede Ryu. Ferma la sedia di fianco ad una panchina e si siede.
- Ho sempre detto di voler vivere fino all'ultimo. Ma così... Non avrebbe senso- mormoro. Lui annusce.
- Oh, guarda chi c'è!- mi volto e vedo Suga e Daichi venirci incontro. Sorrido; nell'ultimo periodo ho parlato un nel po' con loro, e sono molto simpatici. Asahi è fortunato.
- Ciao ragazzi!- vorrei urlare come al solito, ma mi esce solo un flebile saluto. Cerco di non farci caso e sorrido.
- Come stai Nishinoya?- mi chiede Suga.
- Papà, lascio a te le spiegazioni- affermo, rivolgendomi a Ryu.
Lui tossisce come per attirare l'attenzione, poi si alza e inizia a parlare con aria solenne, spiegando la mia situazione.
Nonostante il suo tono faccia ridere, noto la tristezza sui volti dei due ragazzi, anche se stanno cercando di celarla in tutti i modi possibili.
- Noi andiamo a prendere Asahi- afferma Suga, afferrando Ryu per un braccio e trascinandolo via.
- Che velocità- commento, e Daichi ridacchia.
- Sai... Non sono bravo come Suga con le parole. Però voleva che ti parlassi-. Rimango sorpreso dalle sue parole.
- Come mai?- gli chiedo.
- Sei un bravo ragazzo Nishinoya. Se avessi incontrato prima Asahi, probabilmente l'avresti reso una persona ancora migliore di quella che è adesso. Lui... Ci tiene molto a te-.
- Non mi fa bene arrossire in questo modo- gli faccio notare e lui sorride.
- So che non ho il diritto di dirti cosa fare; nessuno lo ha. Soli tu puoi decidere. Non posso sapere cosa significhi essere in quella situazione, ma se può aiutarti posso provare a dirti cosa farei io- propone.
- Volentieri- rispondo.
- Ho conosciuto Suga al Liceo, nello stesso periodo di Asahi. Lui era un ragazzo tranquillo, sempre al mio fianco, pronto ad aiutarmi. La prima volta che l'ho visto davvero arrabbiato sono rimasto sorpreso ma... Mi è servito a conoscere tutti i lati che nascondeva. Da quel momento, ho iniziato ad amarlo e non ho mai smesso.
- Se Suga fosse nella tua situazione, glielo direi; di provarci, arrivato a questo punto, a fare quell'operazione. Vederlo sfiorire lentamente sarebbe molto più doloroso di sapere che ha lottato fino all'ultimo.
Ma se fossi io a dover decidere per me, non farei mai quell'intervento. Avrei troppa paura di non svegliarmi: non voglio che l'ultimo volto che potrei vedere sia quello di anonimi infermieri mentre mi fanno addormentare. Preferirei guardare il suo volto e andarmene lentamente... Anche se sarebbe una cosa egoista-.
Si volta verso di me.
- Pensa a quelli che vorresti fare tu, Nishinoya; sono certo che Asahi e Tanaka saranno comunque felici. Sia di sapere che hai lottai fino all'ultimo, sia di vederti andartene dopo aver vissuto una bella giornata. Per cui decidi per te: è la tua vita, in fondo- afferma.
- Grazie, Daichi-. Non riesco a dire altro, però adesso so cosa devo fare... Cosa voglio fare.
In lontananza, vedo arrivare Asahi, seduto su una sedia a rotelle, che prova ad alzarsi ma è tenuto giù da Suga. A spingere l'oggetto è Tanaka, che sta ridendo allegramente.
Viene da ridere anche a me: ci siamo incontrati in una situazione proprio disastrosa vero? Però... L'importante è vivere al massimo la propria vita come si vuole.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro