Capitolo 54
Epilogo
(Prima parte)
2 Maggio 1998, Battaglia finale, Hogwarts.
Harry ha appena sconfitto Lord Voldemort, liberando così il mondo Magico dal mago più oscuro e pericoloso di tutti i tempi.
Grida di esultanza si levarono intorno a lui, c'era chi piangeva di gioia e sollievo, chi si abbracciava ancora incredulo, chi nonostante la vittoria piangeva la perdita dei caduti.
Il sole splendeva forte nel cielo, dando anche lui a modo suo l'inizio ad una nuova giornata, ad un nuovo mondo, un mondo migliore dove tutti potevano vivere tranquilli e sereni, senza più doversi guardare le spalle da mangiamorte estremisti.
Ora non restava che catturare i mangiamorte scappati, e farli scontare fino all'ultima azione commessa.
*****
Tre mesi dopo
L'aula del Wizengamot non era mai stata così piena, c'erano persone anche in piedi.
Fuori dall'aula i giornalisti accalcati non si risparmiavano a scattare foto e fare domande ogni volta che la porta si apriva a fine processo, e mentre le guardie portavano via il prigioniero appena condannato la folla di persone urlava e insultava contro il mangiamorte cercando in qualche modo di sfogare la propria rabbia e il proprio dolore per le perdite subite.
Fin'ora il Wizegamont ne aveva condannato più della metà di quelli catturati al bacio del dissenatore, altri all'ergastolo senza possibilità di appello ne di riduzione della pena, erano stati molto duri ma molto gravi erano state le loro azioni.
Terribili azioni.
Le persone a sentire la condanna esultavano, si abbracciavano, piangevano sentendo fare giustizia alle proprie perdite. Quelli che erano stati fatti prigionieri durante la guerra, e che erano sopravvissuti, si trovavano o dentro o vicino alle aule del tribunale, pronti a testimoniare.
Alcuni tremavano in una maniera incontrollabile, non per paura, ma perché le torture alle quali erano stati sottoposti erano state così crudeli e continue che gli avevano distrutto il sistema nervoso.
I pozionisti stavano già lavorando a una possibile cura ma vedere le vittime ridotte in quello stato spezzava il cuore dei membri della commissione e del giudice.
I processi si tenevano già da un mese a questa parte, ci avevano messo due mesi a catturare i mangiamorte scappati, alcuni erano morti in battaglia, altri erano stati presi a Hogwarts, gli auror e i membri dell'Ordine non gli avevano dato neanche il tempo di pensare a dove nascondersi che gli avevano subito dato la caccia. Alcuni ancora mancavano all'appello ma era questione di poco, gli auror e la Squadra Speciale erano già sulle loro tracce.
Nessun abitante si era perso neanche uno dei processi, era diventato come una specie di rito.
Si riunivano tutti fuori all'ora esatta in cui aprivano i tribunali per poi aspettare il momento in cui iniziava il processo.
Ora erano le 14.20, mancava un solo processo, l'ultimo della giornata. Mentre le guardie portavano via il prigioniero appena condannato la gente presente nell'aula gli urlavano contro ogni maldicenza, augurandoli buona permanenza ad Azkaban. Il prigioniero nonostante l'aria provata manteneva comunque il viso altero, di a chi non tocca minimamente il pensiero degli altri, fece pure un leggero sorriso sprezzante e beffardo come di chi non era minimamente pentito delle proprie azioni. All'uscita del tribunale una giovane donna lo guardò con disgusto evidente, il prigioniero si fermò facendo fermare anche le guardie per sostenere il suo sguardo
《Spero che tu marcisca in prigione Malfoy》disse per poi sputarli in faccia, l'uomo non si scompone minimamente continuando a sorridere, poi venne portato via dalle guardie.
In tanto nell'aula del Wizegamont il giudice O'conner cercava di far scendere il silenzio colpendo ripetutamente la cattedra col martello da giudice.
《Ordine, ordine....per favore ordine in aula!!!》urlava non ottenendo però il silenzio, finché stufo non si puntò la bacchetta alla gola per amplificare la sua voce
《SILENZIO!!!!》tuonò zittendo tutti all'istante
《Signori miei, ricordatevi che siete in un'aula di tribunale, e come tale dovete portare rispetto e ordine, altrimenti sarò costretto a sgomberare l'aula, chiaro??》aggiunse il giudice, parlando in modo accentuato così da far capire che era serio
《E ora, manca un solo prigioniero giusto??.....bene, portatelo dentro》disse alla guardia, questa uscì per poi tornare dopo qualche minuto con l'ultimo prigioniero della giornata. Lo trascinò rudemente verso la sedia degli imputati rimanendo poi al suo fianco, dall'altro si mise un'altra guardia.
Anche questo prigioniero aveva l'aria provata, ma a differenza del precedente, non aveva in viso un'espressione strafottente e sprezzante.
Aveva si l'aria altera e teneva lo sguardo alto, occhi impassibile contornati da occhiate, ma questo non lo sminuiva. Portava gli stessi vestiti che aveva il giorno della battaglia, un completo nero di alta sartoria un po opaco per via della polvere ma sempre in ordine, come era sempre stato abituato a portare. I capelli chiari come il grano gli ricadevano in maniera disordinata sulla fronte, coprendo appena quello sguardo che sembrava non dire niente ma che invece diceva moltissimo. Uno sguardo penetrante, intenso, possessivo, freddo e pungente come il ghiaccio, ma che poteva anche essere caldo, infuocato, avvolgente tanto da stringerti anche l'anima, si scioglieva e ti permetteva di nuotare dentro, di immergerti.
Tutte cose che non ci si poteva neanche immaginare a meno che non lo si provasse in prima persona.
Il suo portamento era regale, tutto in lui urlava grazia ed eleganza.
Anche in quella mise.
Niente lo sminuiva, nemmeno le catene ai polsi, o il pallore di chi non mangiava bene da tempo, niente.
Non aveva l'aria di chi non si pentiva delle proprie azioni, e neanche di chi avrebbe pregato perdono, ma di chi avrebbe accettato la propria condanna a testa alta.
Il giudice lo guardò freddamente
《Le accuse??》chiese, sapeva quali erano ma era la prassi chiedere così che l'intero consiglio sentisse.
Un cancelliere gli passò una cartella gialla, il giudice la aprì e gli dette una lettura veloce.
《Bene....l'imputato si alzi》ordinò il giudice, il prigioniero si alzò
《È stato portato davanti a questa corte per rispondere a dei capi di accusa molto gravi》continuò, il prigioniero non batté ciglio
《I capi di accusa sono: il tentato omicidio di Albus Silente, complicità nonché collaborazione con i mangiamorte e alto tradimento nei confronti di Hogwarts, avendo aiutato i suoi colleghi mangiamorte a penetrare nella scuola dando così il via a una guerra che ha strappato ad ognuno di noi molto, se non tutto》disse ancora il giudice con tono sempre più duro e freddo,
il prigioniero continuò a rimanere in silenzio aumentando se possibile la furia del giudice. Dal fondo dell'aula si sentivano dei bisbigli indignati e rabbiosi, qualcuno scuoteva il capo con indignazione e disapprovazione, altri si asciugavano le lacrime al pensiero di Silente, un mago altamente stimato e rispettato da tutti, altri semplicemente rimanevano in silenzio sentendo però la propria rabbia crescere al vedere l'impassibilità del prigioniero.
Quasi non volevano neanche sentire il momento in cui quella faccia di bronzo si sarebbe dichiarato innocente....
《Ebbene come si dichiara....??》chiese infine il giudice con un lieve tono di sfida, nonché di provocazione.
Non vedeva l'ora di alzare la pena al massimo indispensabile, quel biondino sarebbe uscito di prigione solo su una bara.
《Colpevole》
Al sentire quella parola nell'intera aula si sollevò un brusio di incredulità, la gente era basita, attonita. Tutti lo guardarono con sorpresa evidente, anche il giudice che rimase senza parole, lo sguardo sgranato puntato sull'imputato.
Non se lo aspettava.
Non se lo aspettava per niente.
Era sicurissimo che avrebbe fatto come suo padre poco prima, dichiarsi innocente e dire che stava solo cercando di pulire il mondo magico dalla feccia.
Proprio come avevano detto anche molti altri prima di lui.
Il giudice si ricompose in fretta, guardò dritto negli occhi l'imputato, in modo penetrante, quasi volesse leggergli nella mente. Lui gli restituì lo sguardo impassibile, non si aspettava misericordia da parte loro, non si aspettava niente da loro, aveva fatto delle azioni di cui non andava minimamente fiero, quella guerra aveva portato via anche a lui una parte di sé.
E l'unica persona che voleva vedere era anche l'unica che non era presente. Era un anno e mezzo che non la vedeva, apparte quella volta a casa sua e ad Hogwarts, dove però non aveva avuto modo di parlarle.
Intanto nell'aula il giudice cercava di far scendere di nuovo il silenzio battendo continuamente il martello
《Silenzio!!!》urlò zittendo tutti, ma nonostante fosse sceso il silenzio tutti quanti continuavano a guardare con sorpresa e scetticismo quell'unico prigioniero che a differenza dei suoi colleghi si era dichiarato colpevole.
《Bene, signor Malfoy, Draco Malfoy, dico bene??》chiese il giudice con tono caustico, Draco fece un cenno col capo
《Non so quale sia il suo gioco, ma le posso assicurare che nonostante abbia ammesso la sua colpa non riceverà nessuno sconto da questa corte》lo avvertì il giudice
《Non l'ho mai sperato》rispose Draco freddo, il giudice lo fulminò con lo sguardo respirando forte dal naso come un toro imbufalito
《La giuria si ritira per deliberare》ordinò il giudice, consegnò la cartella ad uno della commissione dei giurati che lo portò con sé mentre uscivano dall'aula.
Draco venne spinto a sedere bruscamente sulla sedia degli imputati mentre aspettava. Ne approfittò per lanciare un'occhiata alla sala, era pienissima, ecco perché faceva così caldo. Mentre percorreva con lo sguardo la gente presente lo sguardo le cadde su uno che conosceva, l'ultima volta che lo aveva visto era stato al sesto anno, mentre lo riempiva di botte per aver osato aggredire la Granger.
Si chiese perché fosse lì ma poi si diede dello stupido, rispondendosi da solo.
Era ovvio perché fosse lì.
Per assistere alla sua condanna.
Una piccola vendetta per come lo aveva conciato.
Draco sostenne il suo sguardo con freddezza mentre invece l'altro gli fece un sorriso anzi, un ghigno, e uno di quelli degni di una serpe.
Una serpe che aveva appena ingoiato una preda, una preda così succulenta che ne era enormemente soddisfatto.
Draco assotigliò lo sguardo ma poi dovette spostarlo da lui perché la giuria fece il suo ritorno.
Li vide prendere posto e poi passare al giudice il verdetto.
Bene, era arrivato il momento.
Avrebbe accettato la sua condanna a testa alta.
L'unica cosa di cui si rammaricava era di non averla potuta vedere, di non averle potuto spiegare molte cose.
《Molto bene, l'imputato si alzi》iniziò il giudice, Draco si alzò in piedi deglutendo nervosamente, non c'era bisogno che quel panzone parlasse, la sua espressione soddisfatta parlava chiaro.
《Per i capi d'imputazione con un voto quasi unanime questa corte la dichiara-》
《Vostro Onore!!!....aspetti!!!》esclamò una voce femminile, facendo voltare le guardie l'imputato e alzare lo sguardo del giudice e l'intera sala verso di sé.
Draco non appena vide chi era entrata sentì il cuore balzare nel petto.
Imponente, orgogliosa e fiera leonessa Hermione Granger aveva appena spalancato entrambe le porte d'ingresso dell'aula del tribunale, accanto a lei c'erano anche Harry Potter e Ron Weasley.
Il loro ingresso creò molti versi di sorpresa, il giudice gli guardò sorpreso
《Signori, posso sapere il motivo di questa intrusione??》chiese il giudice
《Il motivo, signor giudice, è questo processo》iniziò Hermione pratica, facendo un paio di passi avanti
《Abbiamo delle prove importanti da mostrargli》continuò la riccia mostrando una busta da lettera un po gonfia, il giudice si aggiustò gli occhiali sul naso osservando perplesso la busta bianca
《Beh, penso che possa aspettare, in più il verdetto è gia stato deciso dalla giuria》disse indicando la giuria alla sua sinistra
《Mi creda è importante che la legga, e che veda ciò che contiene》insistette la ragazza, il giudice la guardò incerto, alla fine però scosse il capo
《Ascolti signorina, lei deve capire che non può entrare in un tribunale e interrompere un processo così alla leggera, per portare delle presunte prove che-》
《Non sono delle presunte prove, sono prove autentiche e certe》disse Ron infastidito
《Questo non lo metto in dubbio, ma dovete capire ragazzi miei che ormai il verdetto è stato preso, non si possono fare cambiamenti》concluse il giudice con tono deciso, anche se lo disse in modo bonario. Rispettava molto quei ragazzi e gli era immensamente grato per aver salvato il mondo magico dalla pazzia di Lord Voldemort, lo era soprattutto per sua figlia, che aveva sposato un babbano proprio in quel periodo difficile. Una mossa audace lo riconosceva, quella testarda di sua figlia non aveva voluto in nessun modo rimandare il matrimonio, in più il babbano in questione si era dimostrato una grande persona che poco a poco si era guadagnato il suo affetto e rispetto.
Per questo l'ultima cosa che voleva era essere scortese con quei ragazzi che avevano combattuto in prima fila rischiato la loro vita.
《Secondo la legge non si può decretare un imputato come condannato finché non viene concluso il verdetto》recitò Hermione con il suo solito tono petulante, il giudice strinse le labbra seccato
《Il verdetto è stato detto》
《Ma non è stato concluso, quindi l'imputato è ancora privo di condanna》ribattè Hermione con tono e sguardo freddo, il giudice respirò dal naso seccato oltre che chiaramente infastidito.
Questa non ci voleva.
L'unica cosa che voleva era sbattere in cella quel biondino da strapazzo, così da pulire la società dalla brutta fama dei Malfoy.
Aveva sempre odiato quella famiglia che si credeva così al di sopra di tutti, guardando le persone dall'alto al basso con una costante smorfia sprezzante in viso.
Il modo poi in cui Malfoy senior aveva sempre operato per ottenere quello che voleva minacciando, manipolando e corrompendo i membri del Ministero lo aveva sempre disgustato.
Mark O'conner, al contrario di altri, non era mai stato preso in considerazione da Lucius Malfoy, troppo in basso nella catena gerarchica.
Un avvocato d'ufficio non era niente per i Malfoy.
Piano piano però aveva fatto carriera, diventando procuratore ed infine giudice.
E ora che aveva la possibilità di rinchiudere non uno ma ben due Malfoy in prigione Hermione Granger glielo impediva.
Proprio lei che avrebbe dovuto esultare per l'incarcerazione di un razzista bigotto come quello.
Sospirò.
《Bene, vediamo un po queste presunte prove》disse con tono sarcastico, Harry e Ron strinsero i pugni per il tono usato dal giudice, Hermione però rimase impassibile
《Si tratta di una lettera-》
《E questa tu la chiameresti prova??》la interruppe seccato
《Si, dato chi è stato a scriverla》ribattè Hermione con fermezza, il giudice sorrise sornione
《E chi l'avrebbe scritta sentiamo》disse già pregustando il momento in cui avrebbe potuto rigettarla.
Nessun sano di mente scriverebbe una lettera in cui discolpava un Malfoy per i suoi crimini.
Ma il nome che la ragazza pronunciò lasciò l'intera aula, giudice compreso, completamente scioccati.
《Albus Silente》
*****
《Ma quanto ci mettono??》brontolò Ron
《Sta calmo》gli disse Harry, il rosso però sbuffò
《Sono lì dentro da un'ora!!! Io ho fame》Harry lo guardò con rimprovero
《Come puoi pensare a mangiare in un momento come questo??》
Ron arrossì leggermente,
《Scusa, hai ragione》disse imbarazzato
《Come pensi che stia??》disse dopo un po, guardando Hermione seduta nella panca della fila accanto, Harry la guardò pensieroso
《Non lo so, è dalla fine della battaglia che è diventata scostante》disse Harry con tono preoccupato, Ron sospirò anche lui impensierito guardando Hermione che batteva nervosamente i talloni dei piedi sul pavimento.
La riccia in questione sospirò nervosamente, lanciando poi un'occhiata verso Draco seduto sulla sedia degli imputati e scontrandosi con il suo sguardo color tempesta.
Era dalla fine della battaglia contro i mangiamorte che aveva iniziato la sua battaglia personale.
Quando Harry aveva sconfitto Voldemort Hermione aveva esalato un grosso sospiro di sollievo pensando che finalmente fosse finita e che finalmente lei e Draco sarebbero stati insieme.
Ma quando aveva visto gli auror arrestare i mangiamorte, lui compreso, si era sentita mancare la terra sotto i piedi.
Si era lanciata contro i due Auror ordinando a gran voce di lasciarlo ma i due non ne avevano voluto sapere, un altro Auror l'aveva afferrata scansandola a forza dagli altri due che si erano subito smaterializzati portandolo via con sé.
Da allora non l'aveva più visto, il Ministero non glielo aveva permesso.
Insieme ad Harry e Ron si erano subito dati da fare, avevano cercato in ogni modo di convincere i membri del Ministero che Draco Malfoy era in realtà una spia all'ordine di Silente e dell'Ordine della Fenice ma tutti gli rispondevano sempre con le stesse parole: senza prove credibili non ci sarebbe stato niente da fare.
A quel punto erano andati ad Hogwarts, dove grazie alla magia la stavano ricostruendo velocemente, con la certezza che nel ufficio di Silente avrebbero di sicuro trovato qualcosa.
Qualsiasi cosa che potesse in qualche modo confermare la loro versione.
Solo qualche ora fa erano riusciti a trovare la busta con una lettera scritta di pugno da Silente stesso ed una fialetta con i suoi ricordi.
Sperava che questo riuscisse a scaggionarlo ma quel giudice sembrava proprio intenzionato a non volerla ascoltare.
Neanche dopo aver detto il nome di Silente.
Sostenendo invece che mai e poi mai Silente avrebbe arruolato un mangiamorte inaffidabile come spia per l'Ordine.
Doveva ringraziare la curiosità dei membri della Commissione se la lettera era stata accettata.
Il cancelliere l'aveva presa e poi giudice e commissione si erano ritirati per valutare il suo contenuto.
Ora dovevano solo aspettare, ma l'attesa la stava uccidendo.
Gettò un'occhiata a Draco notando che lui la stava già guardando.
Sentì il suo cuore battere forte, e il desiderio di toccarlo, di stringerlo a sé diventò sempre più forte.
Non poteva perderlo.
Non poteva.
Non lo avrebbe sopportato.
La distanza dovuta alla guerra era stata quasi asfissiante, insopportabile.
Solo il ricordo della loro promessa le aveva dato la forza di andare avanti.
Il rumore della porta che si apriva la riscosse dai suoi pensieri e attirò l'attenzione dell'intera sala, facendo anche scendere il silenzio.
Commissione e giudice presero posto.
《Emh-emh...》si schiarì la voce il giudice
《Abbiamo preso visione del contenuto della lettera e dei ricordi....abbiamo discusso a lungo sulla decisione da prendere che vi posso assicurare non è stata per niente facile》iniziò il giudice, Hermione strinse la mascella con il battito a mille per il verdetto finale.
Anche se secondo lei dopo quella lettera non c'era niente da valutare.
La decisione da prendere era chiara.
《Dopo lunghe valutazioni abbiamo deciso che di ritenere l'imputato ugualmente colpevole- e qui Hermione fece una espressione allucinata- se non più dei capi di accusa iniziali, del resto dei crimini commessi》sentenziò il giudice alquanto compiaciuto
《Questo è assurdo!!!》esclamò Hermione rabbiosa alzandosi di scatto
《Ordine!!! Dicevo, sebbene il suo ruolo sia stato di grande rilevanza, i crimini commessi dal signor Malfoy durante la guerra non posso essere ignorati》
《Crimini che è stato costretto a compiere!!!》lo interruppe Hermione con forza e rabbia
《Signorina Granger!!! Le consiglio di moderare il suo temperamento, altrimenti sarò costretto a chiederle di uscire》l'avvertì il giudice, Hermione però non si lasciò intimidire
《Il mio temperamento viene influenzato da questa sentenza!!!》
《Sta forse contestando una decisione presa dal membri del Wizegamont??》le chiese il giudice con tono provocatorio
《Sto contestando una decisione che considero ingiusta》ribattè Hermione fredda, il giudice strinse le labbra, l'intera sala ascoltava il dibattito con un silenzio religioso, Draco con espressione impassibile ma attenta faceva passare lo sguardo da uno all'altro
《Signorina Granger, capisco che possa trovare la decisione ingiusta, ma deve anche considerare le azioni commesse che potevano essere evitate》intervenne uno dei membri della commissione, con più calma
《Spiegatemi come si poteva restare sotto copertura in mezzo a degli assassini senza doversi sporcare le mani》chiese Hermione con sfida, il membro della commissione sospirò pensieroso mentre invece Draco la guardò sorpreso.
Lei sapeva??
Sapeva quello che aveva dovuto fare e nonostante questo lo difendeva ancora??
《Basta così!!! La avverto Signorina Granger, un'altra parola e la faccia cacciare》la avvertì il giudice con tono autoritario, Hermione fece per protestare ancora ma Harry la fermò posandole una mano sul braccio
《Come stavo dicendo, nonostante il suo ruolo il signor Malfoy viene dichiarato colpevole, ma gli verrà risparmiata la prigione》iniziò il giudice, non molto felice all'ultima frase, Hermione trattene il fiato, se gli davano gli arresti domiciliari potevano andare di nuovo in appello e fargli ridurre la pena.
Era una possibilità.
Inoltre l'avrebbe rincuorata molto saperlo a casa che in una cella fredda e umida.
《Ma nonostante il suo ruolo, per rispetto alle vittime, non possiamo ignorare le sue azioni contro la comunità Magica》continuò il giudice, con una strana espressione in viso, sembrava stesse pregustando le sue parole, Hermione invece, rigida come un tronco per la tensione ascoltava la sentenza, così come Draco in piedi di fronte al seggio del giudice, e l'intera sala nel silenzio più assoluto.
《Ragion per cui, condanno l'imputato Draco Malfoy all'esilio, sarà allontanato dalla nostra comunità per la durata di un anno durante il quale alloggerà in una delle proprietà della sua famiglia che il Ministero le metterà a disposizione》disse il giudice con espressione impassibile, anche se nel suo sguardo si poteva leggere il gusto che provava ad ogni parola pronunciata, Hermione, così come Harry e Ron, guardavano il giudice con espressione basita.
《Inoltre, durante la sua permanenza, non potrà comunicare con nessuno al di fuori degli auror messi di guardia, oltre che del suo avvocato, così è deciso, l'udienza è conclusa》
Il suono del martello che batteva a sigillare quella condanna lasciò Hermione senza fiato, guardò verso Draco incontrando il suo sguardo che sembrava dirle tante cose.
La ragazza fece un paio di passi verso di lui, ma prima di riuscire ad avvicinarsi gli auror afferrarono bruscamente Draco per le braccia, smaterializzandosi subito dopo.
Gemette incredula e afflitta, sorreggendosi allo schienale della panca.
Non era neanche riuscita a salutarlo.
La sala intanto andava piano piano svuotandosi, le persone passavano accanto ad Hermione commentando il processo appena avvenuto e lanciavano occhiate di soppiato alla riccia per la difesa così sentita nei confronti di Malfoy.
Harry e Ron si scambiarono un'occhiata eloquente, consapevoli di quanto quella condanna sarà stata dura per la riccia, si avvicinarono alla ragazza ancora appoggiata alla panca con il capo basso, le piccole spalle tremanti e i capelli ricci a coprirle il volto.
《Hermione...》la richiamò piano Harry, posandole delicatamente una mano sulla spalla
《Coraggio...sarà meglio andare》continuò il ragazzo con tono cauto, Hermione sempre con il capo basso deglutì faticosamente, lasciandosi però guidare dagli amici verso l'uscita della sala ormai vuota.
Prima di uscire si voltò a guardare il punto dove Draco era scomparso, rivedendo ancora una volta nella sua mente i suoi occhi tempesta avvolgerla con il suo calore, facendola sentire come il più prezioso dei diamanti.
Uno sguardo che lo sapeva l'avrebbe accompagnata per la durata di quel intero anno.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro