Capitolo 46
Si era addormentata per forse un paio di minuto che spalancò gli occhi di scatto e si alzò come un fulmine puntando la bacchetta contro alla persona che le si era avvicinata, la quale, si affrettò ad alzare le mani in segno di resa
《Woh woh, sono io!!! Tranquilla》le disse fermandosi subito, guardandola con occhi sgranati.
L'altra la guardò disorientata e sorpresa, non accennando ad abbassare la bacchetta, si guardò poi intorno con circospezione per poi tornare a guardare la bionda
《Jess, tranquilla, va tutto bene》le parlò piano Daphne tornando ad avvicinarsi alla ragazza lentamente, quando le fu sufficientemente vicina posò la mano su quella di lei con attenzione, abbassandogliela lentamente sempre guardandola negli occhi
《È tutto ok, sei al sicuro ora....ecco, così》disse infine quando la bacchetta fu del tutto abbassata.
Jessica sempre sull'allerta, inginocchiata sul letto, continuava a guardarsi intorno occhieggiando continuamente la porta, come se si aspettasse un'irruzione di mangiamorte da un momento all'altro.
O peggio, di lei.
Aveva ancora addosso i vestiti di ieri sera, così come i capelli che erano ancora legati dalla treccia un po sfatta. L'unica differenza era l'assenza del mantello, che eran stato posato sulla sedia della sua scrivania, in attesa di essere lavato.
《Jess, sta tranquilla, sei a scuola sei al sicuro ora》le disse nuovamente Daphne con tono rassicurante, Jessica la guardò dubbiosa, non del tutto sicura se crederle o meno
《Fidati di me》 aggiunse la bionda guardandola intensamente negli occhi, Jessica espirò l'aria che aveva trattenuto per la tensione, ricordandosi che quella davanti a sé era Daphne, una sua amica, e che mai le aveva dato motivo di dubitare della sua fiducia. Mentre cercava di sedersi con i piedi fuori dal bordo del letto cercò anche di calmare il suo cuore che batteva impazzito, ancora scossa dalle spiacevoli situazioni che aveva affrontato.
Daphne vedendo che si era calmata si sedette accanto alla ragazza
《Jessica ascolta, credo sia meglio chiamare il professor Piton, così che possa visitarti》le disse Daphne con tono cauto, osservando con preoccupazione il pallore del viso.
La mora la guardò allarmata scuotendo poi la testa come spaventata, non voleva essere toccata da nessuno, tanto meno dal suo professore che aveva scoperto essere uno di loro.
Daphne a vederla così nervosa le prese delicatamente una mano e gliela strinse
《Jessica, sta tranquilla, è solo per precauzione, ti assicuro che non mi muoverò da questa stanza se non vorrai》le disse con tono rassicurante e serio, la mora la guardò come a valutare le sue parole e fece per dire ancora di no quando una fitta di dolore le attraversò il fianco facendola gemere, Daphne la guardò allarmata
《Che ce?? Che hai??》le chiese, l'altra scosse la testa tenendosi forte il fianco, con i denti stretti per il dolore
《È deciso, io vado》sentenziò la bionda mettendosi in piedi e uscendo di fretta dalla stanza.
Rimasta sola Jessica si alzò piano il maglione nero scoprendo che la maglietta, sempre nera, era umida. Fece un respiro profondo prima di alzarla delicatamente notando che le bende che aveva addosso erano rosse, prendendo un altro profondo respiro se le tolse, sempre delicatamente, notando che il brutto taglio che pensava di aver cicatrizzato era ancora fresco, attorno ad esso la pelle era violacea, con dei graffi, e qualche piccola scheggia di legno era ancora conficcata in essa, irritando la pelle ulteriormente. Si guardò intorno cercando di trovare qualcosa con cui tamponare il sangue, ma non riuscì neanche ad alzarsi tanto il dolore diventava sempre più intenso, evidentemente la pozione che aveva preso stava esaurendo il suo effetto.
Fece per prendere il cuscino così da toglierle la federa quando la porta della camera si aprì entrando prima Piton poi Daphne.
La bionda sgranò gli occhi alla vista della ferita mentre il professore si inginocchiò davanti alla ragazza, le spostò la mano senza troppe cerimonie, ignorando il verso di dolore di Jessica, e osservò con attenzione la ferita.
Frugò tra le tasche del suo mantello tirando fuori una fialetta giallognola, poi con la bacchetta evocò un paio di bende, ne afferrò una la bagnò col liquido della fialetta ed iniziò a tamponare la ferita
《Ah!!!》fece Jessica, non solo per il dolore che aumentò al tocco dell'insegnante, ma anche perché la pozione bruciava.
Girò il volto da un'altra parte così da nascondere gli occhi che si stavano riempiendo di lacrime, e cercò di concentrarsi su qualsiasi cosa pur di non pensare più al dolore, intanto Piton le puntò la bacchetta sul fianco e con un incantesimo non verbale fermò l'emorragia dopodiché prese un'altra fialetta, questa volta viola.
《Bevi questa》le ordini mettendogliela in mano, Jessica guardò la fiala con diffidenza e Piton accortosi del suo sguardo la esortò a prenderla
《È per il dolore》aggiunse secco, Jessica anche se ancora incerta la prese, il dolore era troppo forte perché potesse avere il tempo di riflettere o no.
Lo sentì diminuire piano piano, fino a quando non sentì che un leggero formicolio. Alzò lo sguardo verso Piton, che intanto si era alzato, e lo vide evocare altre bende e trasfigurare una spazzola in una vaschetta con acqua, in tutto questo Daphne era rimasta in piedi accanto al proprio letto, in disparte così da non disturbare.
《Bisogna estrarre quelle scheggie sennò la ferita continuerà ad irritarsi》disse Piton attirando l'attenzione di Jessica
《Sdraiati》le ordinò avvicinandosi a lei con delle pinzette in mano, la ragazza deglutì sdraiandosi con la testa rivolta verso i piedi del letto, così che il fianco ferito fosse dalla parte del professore.
Rigida come un tronco lo sentì estrarre le scheggie piano piano, una alla volta, se non fosse stato per la pozione che le aveva dato sapeva che le avrebbe fatto un male cane. Una volta fatto, con un'incantesimo di levitazione, avvicinò la vaschetta con l'acqua e le bende, ne immerse una dentro la strizzò per bene ed iniziò a tamponare l'irritazione, poi prese nuovamente la bacchetta e recitò un incantesimo muovendo la punta piano e delicatamente così che i fili che uscivano dalla punta cucisse bene il taglio, intanto Jessica strinse forte i denti sentendo questa volta dolore per i punti che le stava mettendo. Una volta fatto Piton un paio di fialette più una il cui contenitore assomigliava a quella della vaselina.
《Questa è per il dolore e questa per evitare l'irritazione, questa invece ti aiuterà a curare la ferita e i tagli, dovrai metterla ogni quattro ore se non vuoi che ti rimanga una cicatrice》le disse Piton mentre si alzava in piedi, posando le pozioni sul comodino e facendo poi sparire le bende insanguinate e la vaschetta con l'acqua sporca.
Jessica si sedette piano e si guardò il fianco notando la pelle arrossata e i punti.
《Ti conviene restare in camera per il resto della giornata, ti avvertirò io quando presentarti nel mio studio》le disse Piton con tono impassibile ed espressione imperscrutabile, la ragazza annuì guardandolo un po intimorita.
Senza troppe cerimonie Piton si avviò verso la porta della camera
《Metti la pozione anche sul viso e sul labbro, farà sparire le cicatrici》aggiunse un attimo prima di uscire. Rimaste sole le due ragazze sospirarono pesantemente, Daphne prese posto sul proprio letto scrutando la mora con attenzione. Era dimagrita parecchio, l'incarnato lo aveva pallido e il viso era davvero provato, chissà dov'era stata e cosa aveva dovuto affrontare....
Quando era ancora in infermeria, dopo che era tornato da casa, Theo le aveva raccontato che una volta gli era capitato di partecipare ad una riunione a Malfoy Manor, dove il Signore Oscuro aveva dato il benvenuto alle nuove reclute ordinando poi ai suoi fedeli di prepararle così da diventare degni soldati del suo esercito. Le raccontò che gli avevano smistati nei diversi gruppi dei mangiamorte, che sia per infiltrazioni nel Ministero della Magia, o per le interrogazioni e le torture, o quelli addetti alla caccia di nuove reclute o possibili traditori del loro sangue.
Chissà dov'era stata messa lei....
Voleva chiederglielo ma lo vedeva che era ancora troppo scossa, e non voleva turbarla ulteriormente.
Mentre rifletteva su questo si rese conto che Theo e i ragazzi non sapevano ancora che fosse tornata, si alzò in piedi attirando l'attenzione della ragazza che intanto si stava controllando la ferita.
《Jessica bisogna avvertire i ragazzi che sei tornata, non sai quanto siano stati in pena per te!!!》esclamò la bionda entusiasta andando poi verso la porta
《Daphne aspetta!!!》la chiamò Jessica, parlando per la prima volta da quando era tornata, Daphne si voltò curiosa verso di lei, guardandola con entrambe le sopracciglia alzate
《Si??》le disse restando in attesa, Jessica si morse l'interno guancia nervosa per quello che stava per dire
《Forse....forse non devono sapere che sono tornata, non ancora》disse la mora evitando di guardarla in viso, Daphne aggrottò le sopracciglia
《Che stai dicendo!?!》
Jessica fece un profondo respiro prima di parlare
《Ecco io....vedi non sono più la stessa persona di una volta.....ce.....qualcosa di diverso in me....》disse sentendo un groppo alla gola, non sapeva come dire quella terribile verità, per quanto a Serpeverde potesse sembrare un onore lei non poteva fare a meno di sentirsi sporca. Daphne compresse cosa cercava di dirle e capì il suo disagio, per quanto lei e Astoria fossero state cresciute in quel ambiente sapeva che la famiglia di Jessica era sempre stata neutrale, e che ora trovarsi a far parte del esercito di Lord Voldemort la doveva far sentire disorientata. Si avvicinò a lei lentamente, inginocchiandosi poi davanti alla ragazza e guardandola seria in volto
《Io lo so Jessica, non ce bisogno che tu me lo dica, lo sappiamo tutti》le disse lanciando una breve occhiata eloquente al suo braccio sinistro, così da farglielo capire, Jessica le restituì lo sguardo, che notò la bionda, si stava di nuovo riempiendo di lacrime, la mora però sbatté ripetutamente le palpebre non permettendo a nessuna lacrima di scendere
《È tutto ok, sappi che è una cosa normale per noi, siamo cresciuti in quel ambiente》continuò Daphne, stringendole una mano come a darle conforto, Jessica fece un respiro tremante facendo uscire l'aria piano.
《Posso chiamarli...??》chiese dopo un po Daphne usando un tono dolce, Jessica la guardò ancora qualche secondo prima di annuire appena, stringendo forte la mano di Daphne
《Saranno felici di vederti....torno subito》le disse cercando di rassicurarla per poi alzarsi, avviarsi verso la porta ed uscire.
Jessica sospirò preoccupata, asciugandosi le due lacrime che erano riuscite a sfuggire al suo controllo, i suoi amici l'avrebbero guardata diversamente se avessero saputo cosa aveva fatto e a che cosa aveva assistito??
Scosse la testa, non voleva neanche ricordare quella esperienza orribile, quelle grida terribili, quelle persone innocenti....
Quella risata maligna.
Iniziò a sentire il suo cuore battere velocemente, e si rese conto che stava per andare in iperventilazione, di nuovo. Prima che fosse troppo tardi chiuse gli occhi e si costrinse a pensare a qualcosa di bello, scavò nella sua mente scegliendo un ricordo di quando era bambina, e quando per sbaglio aveva fatto rovesciare la scodella con il brodo sulla testa dell'elfo.
L'ilarità di quel ricordo la fece sentire meglio, e l'imposizione di vedere chiaramente quella scena nella sua testa fece calmare piano piano il battito accelerato del suo cuore. Era un metodo che aveva adoperato da quando era partita per quella orribile missione.
Soprattutto in mancanza di pozioni calmanti.
Proprio mentre il suo cuore ritornava ad un ritmo normale la porta della sua camera si spalancò di colpo facendola sobbalzare e voltare di scatto. Quando vide chi era che aveva spalancato la porta in quel modo schizzò in piedi, sentì chiaramente il suo cuore fare un salto triplo talmente forte che le fece pure male, solo in quel momento realizzò quanto gli fosse mancato.
《Theo...》sussurrò con emozione,
Theo d'altro canto, con il fiato accelerato, la guardava con espressione incredula, non riuscendo a credere ai suoi occhi.
Quando Daphne era entrata in camera loro senza bussare, trovandoli già svegli e sul punto di cambiarsi, l'aveva quasi mandata a quel paese, non voleva di certo farsi vedere in mutande da sua cugina. Ma quando lei zittendolo gli aveva detto che Jessica era tornata e che si trovava nella loro camera era schizzato fuori in pigiama prima ancora che Daphne finisse di parlare. Sentire che era tornata e che si trovava in camera sua l'aveva scombussolato, doveva vederla con i suoi occhi per crederci.
Ed infatti eccola lì, vivida e reale.
《Jess...》sussurrò attonito iniziando ad avvicinarsi a lei piano, quasi avesse paura che potesse scomparire. Non appena le fu vicino posò le mani ai lati del suo viso, sentendo il bisogno di toccarla, osservò ogni centimetro del suo viso stringendo la mascella con rabbia per il livido ed il taglio sul labbro che vide. Poggiò poi la fronte su quella di lei stringendola poi in un abbraccio d'orso che non avrebbe mai voluto sciogliere.
Dio non riusciva a crederci.
Era davvero lei.
In carne ed ossa.
《Dio....》soffiò Theo con enorme sollievo, strofinando il suo viso sui capelli di lei, sentendo quella fragranza zuccherata che gli era mancata come l'aria. Jessica si teneva stretta alle sue spalle, sentendo l'odore di lui avvolgerla e darle quella sensazione di essere finalmente al posto giusto. Lacrime silenziose erano sfuggite al suo controllo tanto era forte l'emozione di rivederlo, il cuore le batteva così forte che temeva le potesse uscire dal petto. Tirò su con il naso attirando l'attenzione del ragazzo che girò il viso verso il suo, facendo scontrare il suo naso con il proprio, permettendole così di immergersi in quelle iridi verde foglia piene di parole non dette. Theo le accarezzò il viso, asciugandole delicatamente le lacrime con i pollici, Salazar non riusciva ancora a credere che fosse davvero lei, temeva quasi di svegliarsi e scoprire che era tutto solo un altro dei suoi sogni.
Sarebbe rimasto con lei tra le sue braccia per sempre se non fosse che qualcun altro era entrato nella stanza.
《Jessica!!!》esclamò attirando l'attenzione di entrambi
《Blaise!!!》esclamò anche la ragazza staccandosi poi da Theo e gettandosi tra le braccia del amico. I due amici si strinsero forte mentre altre lacrime scendevano sul viso di Jessica. Blaise le afferrò il volto così da guardarla attentamente, come a voler assicurarsi che fosse davvero lei
《Salazar, non sai quanto mi hai fatto preoccupare....》le disse asciugandole le lacrime dal viso e lasciandole poi un bacio sulla fronte per poi stringerla nuovamente a sé.
Theo guardò la scena sentendo una morsa nello stomaco, ma si impose di non reagire male, dopotutto lo sapeva com'era il loro rapporto e che erano semplicemente felici di vedersi.
Guardò verso Daphne che le aveva stretto la mano e le fece un lieve cenno con la testa come a dire "va bene", lei gli sorrise guardando poi i due amici ancora stretti in quel abbraccio, abbraccio che per uno era pieno di sollievo, mentre per l'altro era un rifugio del quale aveva disperatamente bisogno.
*****
《Hey Hermione》la saluto Ginny con tono allegro un attimo prima di prendere posto accanto a lei
《Ciao Ginny》la saluto la riccia mentre posava sul tavolo la caraffa di succo di zucca che si stava versando
《Dio ho una fame》commentò la rossa mentre si serviva un po di uova strapazzate, afferrava due fette di pane tostato e si versava un'abbondante bicchiere di succo d'arancia, Hermione la guardò curiosa notando lo strano sorrisetto sulle labbra.
C'era qualcosa che le sfuggiva.
《Che ti succede??》le chiese infatti la riccia socchiudendo gli occhi sospettosa, Ginny la guardò portandosi un cucchiaio di uova strapazzate alla bocca, masticò e poi ingoiò prima di rispondere
《Niente, perché??》le disse con fare innocente
《Hai uno strano appetito, di solito a colazione non mangi così tanto, e poi hai quel sorrisetto che non me la racconta giusta》le disse Hermione indicando infine col dito il viso di Ginny in maniera giocosa, la rossa arrossì coprendosi la bocca con la mano. Proprio in quel momento arrivò anche Harry che alla vista della rossa arrossì con aria imbarazzata, cosa che alla riccia non sfuggì.
Che avevano combinato quei due??
《Hermione, posso parlarti??》chiese il ragazzo interrompendo le elucubrazioni della riccia, lei lo guardò sorpresa prima di annuire
《Scusami un secondo》disse a Ginny per poi seguirlo fuori dalla Sala Grande lanciando anche uno sguardo al tavolo dei Serpeverde notando un paio di occhi grigi seguirla curiosi.
Arrivata all'ingresso Harry la portò in un aula vuota chiudendo poi la porta, si voltò verso la ragazza che lo guardava in attesa
《Allora....ho parlato con Silente》iniziò Harry
《E...??》disse Hermione con il fiato sospeso, Harry sbuffò con aria contrariata
《E mi ha praticamente detto le stesse parole tue》disse quasi scocciato
《Quindi....??》
Harry sbuffò nuovamente sfregando il viso con le mani
《Quindi niente, Silente è d'accordo con te, ma io non sono d'accordo nessuno di voi!!!》le disse il ragazzo testardo, con fare irritato, Hermione rimase in silenzio aspettando quel "ma" che sapeva, e soprattutto sperava, sarebbe arrivato.
Ed infatti.....
《Ma non voglio che per questa ragione noi smettiamo di essere amici, sei la mia migliore amica, la persona che mi è stata accanto in ogni situazione....e anche se non condivido questa tua scelta, ti starò accanto》finì Harry con tono ed espressione più morbida, Hermione lo guardò sorpresa, interiormente felice
《Davvero??》chiese
《Si, sono tuo amico ma questo non mi autorizza a dirti con chi puoi o non puoi stare, io voglio che tu sia felice, e se stare con....Malfoy ti rende felice allora non mi intrometterò》finì con tono sincero, anche se al nome del biondo non potè evitare di storcere il naso.
Hermione fece un sorriso che via via diventò più grande e si lanciò tra le braccia del amico che tanto le era mancato, stringendosi a lui, e beandosi di quella fragranza così famigliare, così fraterna.
Anche Harry la strinse a sé, battendo piano con la mano qualche pacca sulla schiena della riccia, anche lui felice di quel riapacificamento
《Comunque sappi che se il furetto dovesse fare anche solo un minuscolo passo falso nei tuoi confronti sarò più che felice di spaccargli la faccia》aggiunse con un sorrisetto malefico, immaginandosi la scena nella sua testa.
Ancora stretta a lui Hermione fece una lieve risata sentendo una lacrima scivolarle lungo la guancia, le era mancato molto.
Dopo qualche minuto si staccò dal ragazzo pulendosi la guancia e guardando Harry con un sorriso, sorriso che venne prontamente ricambiato
《Sarà meglio andare, tra poco dovremmo andare in classe e non voglio passare la giornata a stomaco vuoto》commentò Harry con tono giocoso, Hermione annuì ridendo.
Uscirono dalla classe più leggeri, avviandosi poi verso la Sala Grande, ma proprio mentre stavano per entrare videro il biondo Serpeverde uscire con espressione seria e tesa seguito dalla piccola Greengrass.
Draco lanciò una breve occhiata a entrambi per poi proseguire insieme alla giovane Serpeverde verso i sotterranei.
I due Grifondoro si guardarono straniti, era forse successo qualcosa??
Con questa domanda in testa presero posto al loro tavolo, Hermione sperava niente di grave.
《Allora?? Tutto apposto??》chiese Ginny distraendo la riccia dai suoi pensieri, Hermione la guardò sorridendo e annuendo, voltandosi poi verso Harry il quale anche annuì.
Ginny sorrise.
《Sono contenta》disse a entrambi lanciando poi un'occhiata ad Harry il quale abbassò subito lo sguardo verso il suo piatto mentre le sue guance si tingevano di un lieve rossore.
Hermione socchiuse gli occhi per il sospetto prima di guardare prima l'uno poi l'altro
《Ok, che succede??》chiese infine, i due ragazzi la guardarono con un punto interrogativo sulla testa
《È da quando siete arrivati che vi comportate in modo strano...》continuò, i due ragazzi si guardarono, entrambi ancora imbarazzati, non sapendo cosa dire
《Ecco....》fece Ginny guardando ovunque tranne che Hermione
《Emh....》fece invece Harry imbarazzato cercando qualcosa da dire.
Entrambi però vennero salvati Neville che prese posto accanto a Hermione tutto sorridente
《Ciao ragazzi》li salutò allegro
《Ciao Neville》risposero tutti e tre, due dei quali sollevati
《Avete saputo la novità??》disse Neville tutto entusiasta
《Quale novità??》chiese Hermione stranita
《Oggi arriveranno dei nuovi libri di Erbologia avanzata》disse sempre più entusiasta, Hermione sorrise interessata mentre anche Ginny ed Harry sorridevano scuotendo la testa come a dire "ti pareva"
《Ma è fantastico!!! Appena posso faccio un salto in biblioteca》disse Hermione entusiasta, sentendo la sua sete di conoscenza emergere.
Non riuscì a continuare con il suo interrogatorio perché Neville la coinvolse in una discussione su quali piante fossero meglio usare nelle pozioni o altro attirando alla fine l'interesse di Hermione, non era propriamente un'amante di Erbologia ma era meglio sapere che non sapere quando serviva.
Se non altro Neville era riuscito a distrarla, pensò fra sé e sé Ginny, sapeva che dopo avrebbe preteso delle spiegazioni ma almeno per adesso poteva svignarsela.
《Beh ragazzi, io mi avvio, ho Piton e non voglio arrivare in ritardo》disse la rossa alzandosi in piedi e afferrando la cartella.
《Si sarà meglio che andiamo anche noi》disse Hermione alzandosi in piedi anche lei, venendo imitata da Harry e Neville. Insieme al resto dei compagni si avviarono verso l'uscita, salutarono Ginny e poi salirono le scale per dirigersi all'aula di Trasfigurazione.
Quando arrivarono alla porta della classe videro Ron che chiacchierava animatamente con Dean e Seamus, i quali, non appena li videro entrare li fecero allegramente segno di avvicinarsi, ma l'occhiata che Ron lanciò ad Hermione la dissuasse dal compiere anche un solo passo.
Era più che chiaro che non voleva averla intorno.
Mentre Neville andava dai ragazzi Hermione lanciò un'occhiata verso Harry dicendogli di non preoccuparsi e di andare anche lui, lui fece un po di resistenza ma Hermione insistette, non voleva che per colpa sua loro due litigassero di nuovo.
Non ora che finalmente avevano fatto pace.
Alla fine Harry andò dai ragazzi dicendole però di riservargli il posto perché si sarebbe seduto con lei, Hermione le sorrise annuendo.
Mentre attendeva si mise a ripassare la lezione del giorno, ed era così immersa che non si accorse di un paio di occhi scuri che non l'avevano persa di vista fin dalla colazione. Seduta all'ultimo banco, con accanto Tracy Davis mentre Lavinia e Millicent erano al banco davanti il suo, Pansy Parkinson meritava vendetta. Aveva i pugni stretti per la rabbia e l'odio che provava, i suoi occhi se avessero potuto avrebbero fulminato Hermione seduta stante, ogni tanto soffiava dal naso come un toro inferocito.
Era da quando Millicent le aveva detto ciò che aveva visto davanti all'ufficio del preside che voleva farla pagare alla Granger, inizialmente non aveva creduto alla sua amica, le era sembrato inverosimile.
Perche mai Draco, che non aveva mai fatto mistero del suo odio per i Mezzosangue, si sarebbe mischiato proprio con una di loro??
Ma poi Millicent le aveva raccontato ogni particolare, dicendole anche di aver visto Blaise e la rossa Weasley andare con loro in un'aula vuota, la quale per giunta avevano insonorizzato.
A quel punto Pansy aveva iniziato a riflettere sugli strani comportamenti di Draco, sul fatto che non lo aveva più visto prendere in giro nessuno dei Grifondoro, sulle sue strane assenze, ma soprattutto, sull'assenza del via via di ragazze da camera sua.
Non frequentava più ragazze occasionali né era più venuto a cercarla, al contrario, quando lei aveva provato ad avvicinarlo l'aveva sempre respinta, cosa che non avveniva prima. A quel punto aveva iniziato a seguirlo notando infatti in lui un cambiamento di atteggiamento verso gli altri che mai avrebbe creduto di poter vedere.
Intendiamoci non era di certo diventato gentile e altruista ma non insultava i Grifondoro come prima, non li faceva lo sgambetto, non li provocava.
Una volta lo aveva addirittura visto ignorare Potter.
Niente frecciatina verso i suoi genitori, o sui suoi amici.
Niente di niente.
Poi, non si sapeva come, riusciva sempre a scappargli e da lì non lo vedeva fino al giorno successivo.
Aveva poi iniziato a tenere d'occhio entrambi, sia Draco che la Mezzosangue, in special modo quando si trovavano nella stessa stanza.
Aveva notato le strane occhiate che si lanciavano, li sfuggevoli tocchi che si facevano quando si trovavano vicini per caso, i sorrisi nascosti che si rivolgevano.
Tutte cose che l'avevano lasciata incredula, e che l'avevano fatta ribollire di rabbia come non mai.
Come aveva potuto lui preferire quella sciatta e sporca Mezzosangue a lei?!?
E quella come aveva osato credere di potersi avvicinare a lui!?!
Era furiosa con entrambi, e voleva fargliela pagare.
《Hai deciso cosa vuoi fare con lei??》le chiese Tracy smettendo per un secondo di limitarsi le unghie e seguendo lo sguardo dell'amica verso la Mezzosangue.
Pansy respiro ancora una volta dal naso, se è possibile più infuriata di prima
《Ci sarebbero parecchie cose che vorrei farle, ma purtroppo questo attirerebbe l'attenzione》mormorò fra i denti con rabbia, l'amica tornò a limitarsi le unghie tutta tranquilla mentre invece le altre due amiche si volavano verso il loro banco
《Se vuoi puoi avvelenarla e farlo passare per un incidente...》suggerì Millicent con un sorrisetto cattivo
《Tzk!!! È un'idea troppo banale, per quello che ha fatto si merita di peggio》disse invece Lavinia guardando Millicent con sguardo di sufficienza
《Come per esempio vedere con i propri occhi che quello che credevi tuo torna dal rispettivo proprietario》sussurrò Pansy con un sorrisetto diabolico, le tre ragazze la guardarono, Millicent e Lavinia con un sorrisetto altrettanto diabolico mentre Tracy con un'espressione indifferente, anche se si poteva intravedere un'accenno di curiosità nello sguardo.
《Hai in mente qualcosa??》chiese Millicent a Pansy
《Diciamo che ho un paio di cosette che mi ronzano in testa...》rispose Pansy con un degno ghigno da serpe.
Quella schifosa Mezzosangue l'avrebbe pagherà cara per aver osato avvicinarsi a Draco, e lui si pentirà amaramente l'averla rimpiazzata con quello scherzo della natura.
Nessuno doveva permettersi di toccare ciò che era suo o di prendersi gioco di lei.
Nessuno.
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