Capitolo 45
Trovarsi davanti a quell'ingresso era quasi irreale, non gli sembrava ancora vero di essere lì, a chiedere aiuto al mago più potente del Mondo Magico.
Al quale, per di più, avrebbe dovuto anche confessare cosa aveva tentato di fare per l'intero anno!!!
Sospirò indeciso, forse era una brutta idea, forse non doveva farlo, tempo di finire di parlare e gli Auror avrebbero fatto irruzione arrestandolo, ne era certo.
E così addio a sua madre.
No, non poteva permetterlo.
Stava per andarsene quando vide la figura di Hermione arrivare di corsa dal corridoio a destra, fermando quindi la sua fuga.
Accidenti, lei non gli avrebbe permesso di andarsene.
《Ciao, scusa il ritardo》gli disse Hermione una volta che gli fu davanti, con il fiato affannato per la corsa, Draco non le rispose preso a riflettere su quanto questa scelta fosse una pessima idea.
Hermione vedendolo così pensieroso si avvicinò di più a lui, e alzò una mano per posarla sulla sua guancia
《Hey....tutto bene??》gli chiese delicatamente, Draco sospirò combattuto, chiudendo gli occhi per un momento per poi riaprirli e puntarli su quelli dorati di lei
《Io....non sono più sicuro di doverlo fare》mormorò il biondo indeciso.
Hermione comprese che la sua era solo paura di venir scoperto da Voldemort, e anche timore per la propria madre che si trovava ancora in quella casa con quel pazzo
《È normale che tu abbia paura, ma dirlo a Silente è la scelta migliore, è un mago geniale e saprà trovare una soluzione, vedrai....in più io sarò tutto il tempo con te, non ti lascerò e non permetterò a nessuno di farti del male》gli disse Hermione seria e con tono deciso, parlandogli sempre piano così che il suo tono, oltre che deciso, suonasse anche rassicurante, Draco appoggiò la fronte su quella di lei chiudendo gli occhi e afferrandole il viso con entrambe le mani.
Sperava che la sola vicinanza di lei lo calmasse, trasmettendogli quella sicurezza che in quel momento gli vacillava.
Sentì le mani di Hermione posarsi sulle sue delicatamente, aprì gli occhi incrociando il suo sguardo dolce
《Andiamo??》gli chiese la riccia con tono dolce, Draco sospirò facendo un lieve cenno con la testa poi, incurante di essere in corridoio dove chiunque avrebbe potuto vederli, le diede un bacio, breve ma intenso.
Dopodiché, prendendola per mano, sentì Hermione dire la parola d'ordine al Gargoyle, che si spostò facendo salire le scale a chiocciola.
Quando arrivarono davanti alla porta del ufficio del vecchio preside, Draco cercò di assumere un'espressione imperturbabile, mentre invece Hermione prese un profondo respiro prima di bussare.
《Avanti》
Sentire la sua voce fece irrigidire Draco ma cercò comunque di non far trasparire niente
《Ah, signorina Granger, signor Malfoy, qual buon vento??》chiese il preside con tono bonario guardandoli attraverso gli occhiali a mezzaluna, i due ragazzi si lanciarono un'occhiata, la prima a parlare fu Hermione
《Ci scusi per il disturbo signor Preside, ma vorremo parlarle di una cosa importante》
《Capisco, accomodatevi e ditemi pure》rispose il preside indicandoli le due sedie di fronte alla sua scrivania, i due ragazzi si avvicinarono e presero posto.
《Ecco....professore noi vorremmo chiedere il suo aiuto》iniziò Hermione
《E come posso aiutarvi, signorina Granger??》chiese il preside guardando prima uno poi l'altro, Hermione guardò verso Draco facendogli cenno di parlare. Lui sbuffò cercando di trovare le parole per autoimpiccarsi, perché continuava a pensare che fosse una pessima idea, ma ormai erano lì e tanto valeva andare fino in fondo.
Prese un profondo respiro prima di parlare
《Beh, l'aiuto più che altro è per me preside》iniziò Draco interiormente nervoso con il cuore che gli batteva a mille
《Vede, come lei saprà mio padre ha sempre sostenuto la superiorità del sangue, e per un tempo l'ho pensata anch'io come lui, ma....ultimamente ho iniziato a rivalutare queste idee e, non sono più sicuro di essere d'accordo su tutto》continuò il biondo, Silente nel frattempo lo guardava con attenzione
《In più quest'estate, dopo l'arresto di mio padre, mi è stato chiesto di aderire alla....causa....io però non volevo ma non sono riuscito ad oppormi a mio padre, così ora....sono uno di loro.....durante questi mesi ho capito che tutto quello che credevo giusto in verità non lo era, ho capito anche che ce una parte di me che....non vuole far del male alle persone....e non voglio diventare come loro, la parte dell'estremista non fa per me》si fermò un secondo per riprendere fiato, deglutì così da impedire alla sua voce di tremare
《Devo confessarle che.....oltre ad aderire alla causa....mi è anche stato ordinato di....compiere una missione....Lui mi ha detto che....se non la portavo a termine....avrebbe ucciso me e la mia famiglia.....e io non voglio che accada, ma non so come uscirne da solo, così ho pensato di....abbiamo pensato di chiedere aiuto a lei》finì Draco, interiormente teso, ma fuori cercò di mostrarsi sicuro e controllato come sempre.
Silente lo guardò con sguardo esaminatorio, come valutando la sua versione, poi sospirò e gli chiese un'ultima cosa
《La missione che intendi Tom ti abbia affidato, quale sarebbe??》
Draco inizialmente si chiese perché mai Silente chiamasse L'Oscuro Tom, ma per il momento decise di lasciar perdere, deglutì prima di confessare a chi meno avrebbe voluto confessare quella grossa spada di Damocle che si era portato dietro da quando lo avevano marchiato.
《La missione era di....tradire la scuola e....uccidere lei preside》disse Draco teso, aspettandosi l'irruzione degli Auror da un momento all'altro.
Non successe niente di tutto ciò ovviamente, e nel mentre Silente rimase con lo sguardo fisso su Draco per un paio di secondi, ma era come se non lo vedesse in verità.
Sospirò di nuovo togliendosi gli occhiali a mezzaluna
《Ah, lo immaginavo》disse solamente, facendo aggrottare le sopracciglia di entrambi i ragazzi, Silente a vedere la loro reazione sorrise bonariamente
《Vedete miei cari ragazzi, tutti credono che io mi sia rimbambito, ma in verità dovete sapere che in questa scuola non succede niente che poi io non ne venga a conoscenza》disse con tono criptico, lasciando i due ragazzi stupiti
《Quindi lei....sapeva?? Lo ha sempre saputo??》chiese Draco sconcertato, Silente fece un lieve cenno
《Ma allora perché non ha cercato di fermarmi o....non mi ha denunciato??》continuò il biondo, confuso e allucinato, questa proprio non se l'aspettava....
《Vedi Draco, non sono intervenuto perché continuavo a sperare che ti facessi avanti, e quando hai iniziato a frequentare la signorina Granger la mia speranza si è raddoppiata, ero certo che prima o poi lo avresti fatto....e così è stato》gli disse il preside lasciando Draco di stucco e facendo arrossire Hermione per il fatto che il preside sapesse di lei e Draco.
Draco dal canto suo non poteva credere alle sue orecchie, quel pazzo di un preside aveva sempre saputo e non aveva mai fatto niente per fermarlo, anzi, gli aveva addirittura dato la possibilità di chiedere aiuto.
Bah, roba da matti.
Un altro al suo posto lo avrebbe fatto richiudere e avrebbe buttato via la chiave.
《Quindi preside aiuterà Draco??》sentì dire a Hermione speranzosa, che lo fece distrarre dai suoi pensieri
《Ma certo signorina Granger, un aiuto verrà sempre dato a Hogwarts a chi lo chiederà》le rispose il preside, Hermione sospirò di sollievo guardando poi verso Draco che sembrava ancora più tosto stupito dalle ultime informazioni, la sua espressione parlava da sola.
《La prima cosa da fare è quella di continuare con la missione che Lord Voldemort ti ha assegnato》iniziò Silente facendo sgranare gli occhi di entrambi i ragazzi, sconcertati
《Cosa?!?》esclamò infatti Draco
《È questo il suo piano!?!》disse anche, Silente lo guardò con pazienza
《Draco, capisco che ti possa sembrare una cosa assurda, ma è necessario che Voldemort pensi che tu stia ancora dalla sua parte, così da non destare sospetti sulla tua posizione》gli spiegò il preside, Draco comprese che in effetti aveva ragione
《Nel frattempo preparerò un piano per prelevare tua madre, e poi la metteremo sotto protezione in casa di uno dei membri dell'Ordine, vedrai lì sarà al sicuro, per quanto riguarda tuo padre al momento è al sicuro ad Azkaban, è meglio se rimane lì》finì il preside, Draco annuì, se non altro era sollevato che il vecchio preside avesse accolto la sua richiesta d'aiuto.
Alla fine Hermione aveva avuto ragione.
《Sappi che hai fatto bene a chiedere aiuto, non devi vergognarti di averlo fatto, presto, tutti quanti ci troviamo faccia a faccia con la scelta tra fare quello che è più giusto o quello che è più facile fare, e tu Draco hai avuto il coraggio di fare la scelta più giusta》disse il preside a Draco, come leggendogli nel pensiero.
Effettivamente si sentiva un po a disagio per aver chiesto aiuto, i Malfoy non chiedevano mai aiuto, ma qui c'era molto di più in ballo che il suo orgoglio, c'era la possibilità di salvare sua madre e se stesso dalle mani di quel pazzo psicopatico.
Dopo che Silente si raccomandò sulla segretezza di quella conversazione e di aspettare sue direttive future li congedò entrambi, ricordando anche a Draco che lo avrebbe convocato a breve, per un colloquio inerente alla sua situazione.
I due ragazzi si congedarono, non prima che Hermione lo ringraziasse per la sua disponibilità.
Una volta fuori dall'ufficio Hermione sorrise a Draco felicissima, lanciandosi tra le sue braccia, incurante di essere nel corridoio.
《Hai visto!!! È andato tutto bene》gli disse Hermione entusiasta, ancora stretta a lui, Draco le accarezzò la schiena da sopra il maglione e respirò l'aroma dei capelli di lei sentendosi effettivamente più tranquillo, anche se era ancora stupito del fatto che il vecchio avesse sempre saputo tutto e non lo avesse mai denunciato.
Hermione dopo un po si allontanò da lui, non prima di avergli stampato un bacio sulla guancia
《Ti senti più tranquillo adesso??》gli chiese la ragazza piano, Draco fece per rispondere quando un rumore di passi li avvisò che qualcuno stava arrivando da entrambi i corridoi laterali
Si allontanarono svelti l'uno dell'altra, giusto in tempo per vedere arrivare Blaise e Ginny
《Allora?? Com'è andata??》chiesero entrambi nello stesso momento lanciandosi poi un'occhiata stranita. Blaise tornò a guardare Draco mentre Ginny Hermione, in attesa
《Andiamo a parlare da un'altra parte, qui non è sicuro》disse Hermione andando verso un'aula vuota, fortuna che essendo le 19.00 di sera non c'erano molti studenti in giro ma erano in Sala Grande per la cena.
Mentre erano intenti ad entrare nella classe vuota per poi chiudersi la porta dietro, non si accorsero della figura che aveva svoltato l'angolo del corridoio centrale, e che aveva visto lo strano quartetto parlare in modo più tosto confidenziale.
Ma più di altro.
Aveva visto lo slancio di affetto che il biondo Serpeverde e la Granger si erano scambiati.
Non aveva potuto credere ai suoi occhi.
Questa la doveva proprio raccontare, chissà come avrebbe reagito Pansy quando lo avrebbe saputo.
Si voltò con un ghignetto malefico e compiaciuto, mentre nella sua testa risuonava una frase con tono maleficamente canzonatorio.
"Qualcuno avrà un problema....."
*****
Nei giorni che seguirono, per i nostri protagonisti, le cose finalmente iniziarono a prendere una piega diversa, più luminosa.
Almeno in parte.
Diversi giorni dopo il loro colloquio il preside aveva convocato nuovamente Draco, e in quel incontro c'era stato anche Piton.
Draco inizialmente era rimasto sorpreso della presenza del professore, lui sapeva che Piton era un mangiamorte, ma Silente lo aveva rassicurato. Aveva iniziato col rivelargli il ruolo di Piton, e del fatto che era una spia per l'Ordine della Fenice, gli aveva spiegato che cos'era l'Ordine della Fenice, e infine avevano parlato della missione.
Aveva offerto anche al biondo il ruolo di spia, dicendogli che più informazioni sapevano più possibilità avrebbero avuto di sconfiggere Lord Voldemort. Draco aveva riflettuto su questo e stava valutando la cosa, odiava a morte quel essere inumano che si era impadronito della sua casa e voleva fargliela pagare, così come anche a suo padre.
Non avrebbe mai dimenticato il modo in cui lo aveva cresciuto, il modo in cui aveva trattato sua madre.
Non aveva mai alzato le mani su di lei ma l'aveva sempre sminuita, trattandola più come un soprammobile che come una persona.
E come se questo non bastasse li aveva immischiati in quel clan di pazzi fanatici, mettendo a rischio la loro vita per una promessa di grandezza che ora come ora, per via del suo fallimento, se la poteva solo sognare.
E la cosa più assurda era che se la prendeva sempre con lui, come se fosse colpa sua se aveva fallito.
Solo recentemente aveva aperto gli occhi.
Non poteva credere che quello fosse suo padre, un padre dovrebbe amare e proteggere la propria famiglia, non venderla come se fosse merce di scambio.
Blaise aveva ragione, lui non doveva preoccuparsi di suo padre, non più.
Aveva fatto la sua scelta.
E mentre il nostro biondino rimuginava su questi fatti, mentre era intento ad aggiustare l'armadio svanitore seguendo alcuni consigli di Piton, la nostra riccia pensava anche lei.
Immersa nell'acqua calda e schiumante, con il capo appoggiato sul bordo della vasca da bagno rifletteva sugli ultimi avvenimenti accaduti in quei giorni.
Pensava a quanto si sentisse molto più tranquilla ora che anche Silente sapeva, le venne da ridere al ricordo delle sue parole sul fatto che a lui non sfuggisse niente, che sia ad Hogwarts o fuori. Non sapeva come facesse e forse era meglio non saperlo.
Mentre pensava a quanto il preside fosse incredibile le venne in mente un altro ragazzo che Silente aveva preso sotto la propria ala.
Harry.
Un sorriso leggero le stirò le labbra, un sorriso un po amaro.
Avevano quasi fatto pace in quei giorni.
Quasi.
Se non fosse che avevano litigato subito dopo la quasi riappacificazione.
Ricordava ancora quel giorno come se fosse ieri.
Flashback
Erano appena finite le lezioni pomeridiane e la nostra riccia stava tornando in Sala Comune per posare la cartella e iniziare subito a fare i compiti, così da essere libera la sera per quando si sarebbe incontrata con Draco.
Aveva appena posato la borsa sulla scrivania nella sua camera da Caposcuola quando sentì bussare piano alla porta.
《Si??》chiese la riccia mentre si toglieva la sciarpa, dall'altra parte non rispose nessuno e stava per chiedere nuovamente chi era quando qualcuno parlò
《Sono Harry》
Questa volta fu lei a rimanere in silenzio per un po, riscuotendosi subito dopo ed andando ad aprire. Si ritrovò davanti la figura di Harry, serio e teso
《Ciao》le disse lui quasi impacciato
《Ciao....》gli rispose lei, si squadrarono per un po finché non fu di nuovo il ragazzo a parlare
《Posso entrare??》
Hermione annuì facendosi da parte, una volta dentro Harry fece un paio si passi verso il centro della stanza guardandosi un po intorno a cercare di trovare le parole giuste da dire, prima di posare lo sguardo su di lei. Hermione era rimasta appoggiata alla porta con le mani dietro la schiena, in attesa.
《Volevo parlarti riguardo all'ultima conversazione》disse il bambino sopravvissuto, Hermione annuì facendogli intendere di continuare, Harry prese un profondo respiro
《Allora....ho pensato a quello che hai detto e....beh, forse ho reagito in maniera un po eccessiva》iniziò il ragazzo, con tono teso e quasi riluttante, come gli costasse ammettere quelle parole
《Ho parlato con Ginny e mi ha fatto capire che avevi ragione, non si può scegliere chi amare, quindi io non posso incolparti perché ti è capitato di innamorarti, anche se di Malfoy.....e anche se ancora non capisco come sia stato possibile dopo quello che ci ha fatto passare, che ti ha fatto passare, io....beh, credo di doverlo accettare, e come amico starti accanto.....voglio anche chiederti scusa per come ho reagito quella volta, e per il silenzio così prolungato》finì il ragazzo, Hermione lo guardò in silenzio poi, dopo un po parlò
《È tutto quello che hai da dire??》disse, apprezzava le sue scuse ma non poteve perdonarlo così come niente, non poteva dimenticare quanto avesse sofferto per il suo comportamento.
Harry sospirò sedendosi sul bordo del letto della riccia
《Hermione cerca di capirmi, ero sconvolto quando me l'hai detto, mi sono sentito così tradito e preso in giro....e sapere che era quello il motivo per cui non mi credevi quando dicevo che era un mangiamorte mi ha fatto uscire di testa》le disse Harry, cercando di spiegare il suo punto di vista, Hermione sospirò
《Harry, io comprendo di non aver agito bene non dicendovi niente, e non è per via dei miei sentimenti per Draco che non ti credevo, in quel tempo tra me e lui non c'era niente》
《E allora perché mi remavi contro ogni volta??》le chiese Harry cercando di capire, Hermione si avvicinò di un paio di passi
《Perché eri diventato ossessionato, Malfoy non poteva fare un passo che subito credevi che stesse complottando qualcosa》le spiegò lei
《Si ma alla fine avevo ragione quando dicevo che era un mangiamorte, e continuo a pensare che stia complottando con i mangiamorte per attaccare la scuola》affermò sicuro, Hermione lo guardò per in paio di secondi, forse era meglio mettere tutte le carte in tavola, e anche se si sarebbe arrabbiato, magari sapere che avevano il supporto di Silente e che lui sapeva tutto lo avrebbe calmato.
Almeno lo sperava.
《Ascolta Harry, voglio che tu sappia che in questi giorni di lontananza sono successe un po di cose, ma prima di metterti al corrente voglio dirti una cosa, questo tuo silenzio mi ha ferito molto....io capivo che ti serviva spazio per pensare e decidere, ma pensavo anche che avessi abbastanza fiducia in me da sapere che io non prendo mai decisioni per impulso, sono un persona molto razionale, ragiono due tre volte prima di fare qualcosa....tra me e Draco.....io ci ho riflettuto bene, non sarei rimasta con lui se non avessi visto che il sentimento che lo lega a me è tanto vero quanto il mio, credimi》gli disse Hermione sicura
《Ma ciò non toglie che continuo ad avere paura perché quello che provo per lui è così intenso che mi disorienta, non ho mai provato niente del genere, non pensavo neanche che fosse possibile.....Ginny mi è stata accanto ma avrei voluto anche il mio migliore amico dalla mia parte, forse è una richiesta egoista, non lo so, quello che so è che quando mi hai voltato le spalle e te ne sei andato una parte di me se ne andata con te, mi sentivo come se ti avessi perso, e ho temuto per tutto il tempo che non mi avresti più rivolto la parola》si fermò per prender fiato e per ricaricare indietro le lacrime che al ricordo di come si era sentita le erano salite agli occhi, deglutì cercando anche di mandare giù il groppo alla gola
《Harry noi ne abbiamo passate tante insieme, ti sono stata accanto anche quando la scuola intera era contro di te, ho sopportato di stare in mezzo quando tu e Ron avevate litigato, ho fatto da gufo messaggero, ho tollerato le cretinate che scriveva la Skeeter, ho anche sopportato le più che plateali smancerie tra Ron e Lavanda, e tu sapevi cosa provavo per lui....non ti sembra allora, che dopo tutto quello che ho dovuto sopportare, anch'io meriti un po di felicità, di avere qualcuno che non mi vede solo come la mente del Trio, come una da cui copiare i compiti, ma come una ragazza?? Che mi fa sentire desiderata, viva, amata??》gli chiese Hermione cercando di fargli capire, Harry sospirò, sentendosi tremendamente in colpa.
《Certo che lo meriti Hermione, te lo meriti più di chiunque altro, questo non è un problema, il problema è solo chi hai scelto》le rispose il ragazzo, ancora testardo si quel punto
《Harry-》
《Si, ho capito, al cuore non si comanda》la interruppe a disagio, poi però sospirò di nuovo, consapevole di dover mettere a posto le cose con la riccia, si alzò in piedi avvicinandosi a lei
《Hermione, mi dispiace molto per come mi sono comportato e per averti ferito con il mio silenzio, non voglio che ci sia questa distanza tra di noi, sei la mia migliore amica e lo sarai per sempre, scusami per non essere stato comprensivo》le disse guardandola negli occhi, e questa volta dal più profondo del suo cuore, Hermione lo capì e fece un piccolo sorriso desiderando lanciarsi tra le sue braccia come aveva sempre fatto, ma si trattenne, consapevole che doveva ancora dirgli un'ultima cosa.
《Anch'io non voglio che ci sia più questa distanza, e a questo proposito devo dirti un'ultima cosa, qualcosa che riguarda Draco e Silente》iniziò la riccia, Harry aggrottò le sopracciglia facendosi attento
《Vedi, io e Draco siamo andati da Silente e gli abbiamo raccontato tutto, di Draco e.....della sua missione》
《Quale missione??》
Hermione prese un profondo respiro prima di parlare
《La missione che Voldemort gli ha affidato》gli disse con tono cauto
《E sarebbe??》le chiese Harry con gli occhi già stretti a due fessure
《Voldemort gli ha ordinato di tradire la scuola e uccidere Silente》disse tutto d'un fiato, Harry fece una faccia sconvolta facendo anche un passo indietro
《Come?!?》esclamò sbigottito
《Harry lo abbiamo già detto a Silente, e lui ci ha offerto il suo aiuto》volle specificare la riccia, Harry la guardò allibito
《Aiuto?? Silente. gli ha offerto. il suo aiuto??》le chiese allucinato, con tanto di pause per dargli enfasi
《Si Harry, e ti prego, cerca di capire-》
《Capire?? Cosa dovrei capire?!?》la interruppe arrabbiato e ancora più incredulo.
Non poteva credere alle sue orecchie.
《Non l'ha voluto lui, non l'ha mai voluto, è stato costretto》
《Costretto》ripetè con tono caustico il moro
《Si Harry, costretto, non tutti hanno la fortuna di nascere in famiglie amorevoli che pensano al benessere dei figli, le famiglie Serpeverde, e questo lo sappiamo meglio di chiunque altro, hanno sempre e solo pensato ai soldi e alle posizioni sociali》
《Ma tutti possono prendere una scelta》la interruppe con tanto di tono e sguardo di sfida
《Davvero Harry?? Credi davvero che sia così facile per chi è cresciuto con in testa che deve obbedire in tutto e per tutto ai propri genitori?? Sono plagiati fin dalla culla Harry, gli mettono idee in testa che nascono dal loro parere o da tradizioni assurde》cercò di spiegargli Hermione decisa
《Queste sono solo giustificazioni》continuò invece lui, testardo, Hermione sospirò e si armò di pazienza
《Harry, ascoltami per favore, hai appena detto che non vuoi più questa distanza tra di noi, allora ti chiedo di fidarti di me e di cercare di vedere anche il loro punto di vista》gli chiese insistente, Harry aprì la bocca per ribattere ma ricordando le proprie parole la richiuse e cercò di venirgli incontro, in fin dei conti era vero, non voleva più distanze con la sua migliore amica, annuì e si fece attento
《Vedi, stando con Draco ho potuto capire molte cose, lui mi ha mostrato il loro mondo, e non è sempre bello o facile come può sembrare.....io....ho capito che in una guerra ci possono essere diversi tipi di ostaggi, quelli che vengono catturati e sbattuti in gabbia, e quelli che invece ci sono nati dentro quelle gabbie, gabbie d'oro ma sempre gabbie, e non sempre sanno come uscirne perché non sono mai stati fuori, vivono con un guinzaglio perenne al collo e non lo sanno neanche finché non lo sentono tirare.....Draco, così come i suoi amici, non sanno cosa significa essere liberi, vivere secondo i loro voleri, sono cresciuti in quel ambiente, sono ostaggi delle loro famiglie che purtroppo per loro fanno parte delle schiere di Voldemort》
《E come la spieghi Andromeda?? e Sirius?? Loro facevano parte di queste famiglie ma hanno avuto il coraggio di ribellarsi》le ricordò Harry
《Infatti, hanno avuto il coraggio, e in più non erano soli, Sirius aveva tuo padre, Andromeda aveva Ted, loro avevano qualcuno a cui appoggiarsi a cui fare affidamento, Draco e i suoi amici invece no, possono contare solo tra di loro e sono tutti sulla stessa barca, non sanno come uscirne, non osano per paura, lo sai meglio di chiunque altro quanto Voldemort possa essere vile e terrificante》finì Hermione con tono serio, Harry non seppe come ribattere, lo sapeva, certo che lo sapeva, e i Serpeverde non erano certo famosi per il coraggio.
Decise però di parlare con Silente, doveva capire meglio questa situazione.
《Non riesco a esprimermi in questo momento Hermione, quello che mi hai detto è....insomma va davvero oltre, devo parlare con Silente e farmi spiegare un po di cose》le disse il ragazzo ancora scombussolato dalle informazioni ricevute, Hermione sospirò e annuì. Harry si voltò e si diresse verso la porta ma prima di uscire si girò verso la riccia
《Io....non ti sto voltando le spalle di nuovo, voglio solo farmi spiegare alcune cose per poter capire》ci tenne a precisare il ragazzo, e dopo queste parole uscì, lasciando Hermione sola in quella stanza.
Fine flashback
Sospirò chiudendo gli occhi, erano passati tre giorni da quella conversazione, Hermione sperava che Harry capisse e soprattutto che non le voltasse di nuovo le spalle in un momento così delicato. Già il fatto che Ron non le avesse più rivolto la parola da quella volta in cui lei lo aveva respinto le bastava e le avanzava.
Dio, quella volta era stato orribile.
Dopo che Hermione gli aveva rivelato il nome di Draco era rimasto come paralizzato, poi era quasi scoppiato a ridere pensando fosse uno scherzo ma quando Hermione aveva confermato era rimasto di nuovo paralizzato, per poi urlarle contro un "cosa?!?" che aveva fatto tremare le pareti. A quel punto aveva iniziato ad urlarle di essere impazzita, l'aveva poi creduta sotto incantesimo e aveva cercato di esaminarla puntandole addosso la bacchetta rischiando quasi di cavarle un occhio. A quel punto si era arrabbiata, e gli aveva urlato di abbassare la bacchetta e che no, non era sotto incantesimo, che era tutto vero, e nel impeto, gli disse che lei era innamorata del biondo Serpeverde.
Dopo quella confessione inequivocabile Ron l'aveva guardata ammutolito ma poi il suo sguardo era cambiato, l'aveva guardata come mai aveva fatto, con disprezzo, l'aveva accusata di essere un'illusa una bugiarda e una traditrice, e di non venire a piangere da lui quando Malfoy l'avrebbe buttata via come uno straccio, proprio come con tutte le altre, dopodiché se ne era andato sbattendo la porta.
Da allora ogni volta che la guardava la fulminava con lo sguardo, uno sguardo pieno di rabbia, risentimento e disprezzo che la feriva ma la faceva anche arrabbiare, Ginny le aveva detto di ignorarlo e che non doveva sentirsi in colpa per averlo rifiutato. Nonostante si trattasse di suo fratello capiva che il suo comportamento era infantile, avrebbe dovuto farsi avanti prima e non pretendere che lei fosse lì tutta in attesa che lui si decidesse.
E Hermione iniziava a darle ragione.
Durante la sua dichiarazione Ron aveva parlato come se si aspettasse che lei non aspettasse altro che lui, l'aveva data per scontata, un'altra volta, aspettandosi di trovarla lì pronta a riceverlo.
Beh, le dispiaceva per lui ma quel treno era salpato, e non poteva incolparla solo perché si era innamorata di un altro.
Come diceva quel detto " chi prima arriva prima acchiappa".
A Draco non aveva detto niente, non aveva avuto proprio la forza mentale di affrontare un'altra discussione, sapeva quanto il biondo fosse geloso e possessivo. L'unica cosa che gli aveva detto era che anche Ron ora sapeva di loro, e che non l'aveva presa bene. Punto.
Certo immaginava che lui avesse capito quali erano i sentimenti del rosso verso di lei, ed infatti più avanti glielo aveva fatto notare ma lei lo aveva rassicurato dicendogli che per lei non avevano più alcun valore da quel punto di vista.
Voleva bene a Ron, ma solo come amico.
Decise comunque di smettere di pensarci, si alzò e uscì dalla vasca per poi prepararsi per la notte, tra qualche ora sarebbe arrivato Draco, avevano deciso di dormire nella sua camera questa volta, sarebbe entrato dalla finestra.
Il solo pensare a lui le fece nascere un sorriso e battere forte il cuore, non vedeva l'ora di vederlo e stare con lui.
*****
Più tardi, nei bassi sotterranei, una bionda Serpeverde era intenta a cambiarsi per la notte, aveva fatto tardi per colpa del tema di Trasfigurazione che doveva consegnare il giorno dopo.
Dopo essersi messa il pigiama sospirò stancamente mentre si sedeva davanti alla toeletta della sua camera iniziando a spazzolarsi i lunghi capelli biondi. Distrattamente guardò l'orologio e vide che era mezzanotte passata, meglio sbrigarsi o domani si sarebbe addormentata a lezione, e aveva pure la Mcgrannit nelle prime due ore.
Mentre posava la spazzola sul mobile, dallo specchio vide la maniglia della porta muoversi e poi questa aprirsi lentamente, stava per voltarsi e dire a chi aveva osato entrare in camera sua senza bussare di togliersi dai piedi quando dal riflesso vide una cosa che le fece bloccare il fiato in gola e sgranare gli occhi per poi voltarsi di scatto.
Davanti a lei, appena entrata c'era niente poco di meno che Jessica, ma non sembrava neanche lei.
Indossava dei vestiti neri, pantaloni, maglione e mantello sulle spalle, sporchi qua e la di terra, era pettinata con la sua solita treccia laterale, ma alcune ciocche erano sfuggite ricadendo ai lati del viso, il quale era molto diverso dall'ultima volta che l'aveva vista, era pallida, con delle occhiaie attorno agli occhi, un taglietto sul labbro inferiore e un lieve livido sullo zigomo sinistro, la sua espressione anche era diversa, era cupa e vuota, sembrava un fantasma.
A vederla così a Daphne per poco non venne un colpo, si alzò lentamente in piedi
《Jess.....》sussurrò sconcertata e incredula, guardandola dalla testa ai piedi, la ragazza non rispose ma le restituì lo sguardo, la bionda si avvicinò a piccoli passi finché non le fu vicina.
《Oh mio Dio Jessy》soffiò portandosi le mani alla bocca, per poi allungarle esitante verso la mora sfiorandole le spalle per poi afferrarla e stringerla a se fortemente. Per un paio di secondi Jessica non ricambiò, ma poi alzò le braccia tremanti lentamente, stringendo a sua volta la bionda, appoggiò il viso sulla spalla di lei e come se le si fosse rotto qualcosa le lacrime iniziarono a scendere mentre la sua espressione si deformava per il pianto.
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